Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte

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1 Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte a cura di Marcello Caputo,, Giuliana Moda, Giuseppe Ru Villa Gualino, Torino, 9 dicembre 2009

2 Piano Regionale di Prevenzione OBIETTIVI GENERALI di SALUTE Obiettivi di mantenimento Percezione di un sistema di buon livello: solida base normativa consistente miglioramento della qualità igienica delle produzioni buona strutturazione dei servizi morbilità e mortalità ridotte che confinano gli incidenti alimentari a causa marginale OBIETTIVI GENERALI di SALUTE Obiettivi di miglioramento carenze nella valutazione del rischio sottostima evidente della morbilità- mortalità rischi emergenti (nuovi patogeni, cancerogeni e contaminanti) criticità degli scenari di sanità animale differenze di efficacia in diversi contesti difficoltà delle imprese (micro ( micro- imprese e altre) debolezza dei consumatori

3 Piano Regionale di Prevenzione ELEMENTI DI RESPONSABILITÀ SOCIALE 1. DIRITTO del cittadino a un alimentazione adeguata, completa ed esente da rischi. 2. Migliore protezione della SALUTE: maggiore efficacia dell azione di controllo rafforzamento della responsabilizzazione dei produttori di alimenti. 3. Trasparenza dell informazione e della COMUNICAZIONE: anche in risposta alle crisi e condizioni di perdita di fiducia dei consumatori. 4. Un sistema di garanzia della sicurezza degli alimenti: DOCUMENTAZIONE dei controlli, programmati ed eseguiti, e dei loro risultati, messi a disposizione dei consumatori e dei produttori attraverso metodi di partecipazione e integrazione.

4 Piano Regionale di Prevenzione STRATEGIE INNOVATIVE: COME VALORIZZARE LA SICUREZZA ALIMENTARE NEL QUADRO DELLA PREVENZIONE CULTURA DELLA SALUTE: Servizi di informazione per il cittadino in materia di salute alimentare. POLITICHE DI PROMOZIONE DELLA QUALITÀ SANITARIA ed ecologica degli alimenti, con amministrazioni pubbliche, enti e associazioni interessate SOSTEGNO ALLA MICROIMPRESA e alle piccole produzioni locali: semplificazione, pubblicazione di buone pratiche condivise. ATTIVITÀ DI RICERCA e approfondimento per la valutazione dei rischi alimentari. CERTIFICAZIONE DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI E LABORATORI di controllo degli alimenti e degli animali produttori.

5 Piano Regionale di Prevenzione INNOVAZIONI ORGANIZZATIVE E GESTIONALI Creazione di una rete di contatto con i cittadini e i produttori (punti informativi, sportelli) per una corretta e sistematica informazione e per la raccolta di richieste e segnalazioni. Modalità di lavoro partecipato (servizi di controllo, associazioni di categoria, istituzioni interessate) per la produzione e divulgazione di linee guida. Accordi quadro nell ambito di politiche per la salute in accordo con i PEPS. Audit di sistema per la verifica del miglioramento della qualità dei Servizi e del sistema di controlli.

6 Piano Regionale di Prevenzione COORDINAMENTO CON ALTRI OBIETTIVI DI SALUTE 1. PREVENZIONE MALATTIE TRASMISSIBILI sanità animale (zoonosi delle liste OIE: gestione integrata delle emergenze; collaborazione medico-veterinaria per casi e piani di eradicazione es tubercolosi, brucellosi, salmonellosi, influenza) malattie trasmesse con alimenti (gestione integrata dei flussi dati, delle indagini, della prevenzione) 2. PREVENZIONE RISCHI IN AMBIENTE DI VITA Contaminazioni della catena alimentare: agenti di tumori, malattie cronico-degenerative, tossicosi, disendocrinie (monitoraggio integrato tramite mappe di rischio, animali sentinella, feed-back e follow up delle contaminazioni alimentari)

7 Piano Regionale di Prevenzione COORDINAMENTO CON ALTRI OBIETTIVI DI SALUTE 3.STILI DI VITA nutrizione (campagne integrate di promozione della salute per una completa conoscenza dei corretti comportamenti alimentari; prevenzione obesità e cancerogenesi; uso di alimenti stagionali/locali da filiere controllate; moderazione e scelta alimenti di origine animale) 4.RISCHI IN AMBIENTE DI LAVORO Allevamenti (zoonosi, farmaci), agricoltura (incidenti da pesticidi e altri presidi chimici), macelli, centri smaltimento carcasse, mangimifici (sorveglianza e prevenzione integrata) VALUTAZIONE Individuazione di obiettivi settoriali e di integrazione e progressiva inclusione nel PRISA, con compiti di verifica e controllo per i livelli regionale e locale.

8 Piano Regionale di Prevenzione Obiettivo PRISA Azioni Attività regionali Attività ASL Attuazione Piano Regionale Integrato di Sicurezza Alimentare (PRISA) Gruppi di lavoro: criticità PRISA metodi e strumenti per il prossimo PRISA comunicazione del Piano Valorizzazione integrazione dei sistemi informativi Gruppi aziendali PRISA Standard dei controlli ufficiali Autocontrollo imprese alimentari Omogeneità, efficacia, efficienza azione di controllo

9 Piano Regionale di Prevenzione Obiettivo VALUTAZIONE DEL RISCHIO Azioni Attività regionali Attività ASL Ricognizione, ricerca per l aggiornamento dei rischi microbiologici e chimici Consolidamento del sistema di valutazione del rischio per la programmazione regionale e locale Ricognizione dei pericoli sulla base dell integrazione di differenti fonti di dati Valorizzazione dei risultati dei progetti: cancerogeni noti e potenziale impatto sulla sicurezza alimentare (CPO) progetto diossine Val Susa (TO3) progetto Ambiente Salute (TO3) Integrazione dei sistemi di sorveglianza Integrazione epidemiosorveglianza medico-veterinaria Gruppo di progetto multidisciplinare Censimento, aggiornamento e valutazione delle fonti di Rischio Raccolta attiva delle informazioni esistenti Utilizzo delle informazioni nell ambito dei PePS

10 Piano Regionale di Prevenzione Obiettivo MICROIMPRESA Azioni Attività regionali Attività ASL Procedure semplificate di controllo nella microimpresa Sostegno alla microimpresa per il miglioramento della capacità di gestione del rischio in autocontrollo Redazione di buone pratiche Gruppi di lavoro partecipato Schemi standardizzati per la redazione di buone pratiche Comunicazione per l utilizzo degli strumenti BP Diffusione/pubblicizzazione delle buone pratiche Verifica di applicazione durante piani di controllo ufficiale. Comunicazione ai consumatori

11 Piano Regionale di Prevenzione Obiettivo FORMAZIONE INTEGRATA Azioni Attività regionali Attività ASL Formazione integrata degli operatori della sanità pubblica Approccio intersettoriale e multidisciplinare alla sicurezza alimentare Percorsi formativi integrati Individuazione, progettazione, di procedure comuni per l attività di controllo sugli operatori del settore alimentare e per la sperimentazione degli audit di sistema Attuazione dei percorsi e degli indirizzi condivisi Condivisione a cascata

12 Piano Regionale di Prevenzione Obiettivo CULTURA DELLA Azioni Attività regionali Attività ASL Comunicazione, informazione e formazione, diretta e indiretta, dei Consumatori. Azioni di empowerment di comunità per un maggiore controllo collettivo delle decisioni utili alla salute Integrazione con politiche di promozione della qualità sanitaria ed ecologica delle produzioni Collaborazione con settori diversi (agricoltura, commercio, istruzione), associazioni di produttori e di Consumatori Rafforzamento delle azioni regionali per comunicazione del rischio e informazione dei consumatori Attività educative e di promozione della salute sui temi riguardanti alimentazione ed i pericoli associati al consumo di alimenti Orientamento delle produzioni e dei consumi verso prodotti sicuri e di maggior valore in termini nutrizionali e di ecocompatibilità

13 Piano Regionale di Prevenzione Obiettivo STANDARD DEI SERVIZI DI CONTROLLO UFFICIALE Azioni Attività regionali Attività ASL Verifica del raggiungimento di standard di attività, qualità ed efficacia del controllo ufficiale, Valutazioni di efficacia delle attività di controllo ufficiale, con particolare riguardo agli audit, ai sistemi di allerta, alle attività di campionamento e alle procedure diagnostiche e analitiche di supporto Valutazione dell impatto sulla salute indotto dal miglioramento del sistema regionale di sicurezza alimentare Procedure di audit di sistema per la revisione di efficacia, appropriatezza e qualità del sistema dei controlli ufficiali Avvio di procedure per la valutazione dell impatto sulla salute delle attività ASL in materia di sicurezza alimentare

14 Piano Regionale di Prevenzione Obiettivo ACQUE POTABILI Azioni Attività regionali Attività ASL Classificazione del rischio degli acquedotti Maggiore sinergia tra azioni di autocontrollo e controllo ufficiale sulle acque potabili Attivazione di un gruppo di lavoro regionale Definizione di linee di indirizzo Tavoli di lavoro con enti gestori e ATO Applicazione delle procedure e degli strumenti operativi

15 Piano Regionale di Prevenzione Titolo intervento IN SINTESI: CONCETTI CHIAVE MANTENIMENTO DEL SISTEMA DI CONTROLLO UFFICIALE STANDARDIZZAZIONE E CERTIFICAZIONE DI METODI MIGLIORAMENTO DEI SISTEMI DI VALUTAZIONE EX ANTE E EX POST DOCUMENTAZIONE/COMUNICAZIONE DEI RISULTATI VALORIZZAZIONE ATTRAVERSO L INTEGRAZIONE CON ALTRI AMBITI DELLA PREVENZIONE RAFFORZAMENTO RUOLO DEI CONSUMATORI INTEGRAZIONE DEI PRINCIPI DI NELLE SPECIFICITA DEL CONTESTO PRODUTTIVO PIEMONTESE

16 Questo lavoro non è che una traccia per l analisi dei rapporti fra cibo e salute e del contributo dei servizi e presidi della prevenzione. Grazie per ogni apporto critico che farete pervenire ai componenti del tavolo che se ne sono occupati

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