GEOLOGIA DI SOTTOSUOLO

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1 GEOLOGIA DI SOTTOSUOLO Silvia Rosselli Il territorio di Milano nella nuova cartografia geologica Milano, 12 maggio 2017

2 1) Quadro geologico di riferimento: la collaborazione con ENI Ricostruzione dell architettura di sottosuolo tramite analisi di linee sismiche in pianura, dati di pozzo per idrocarburi ed analisi di facies. Nel riquadro rosso l area di Milano

3 1) Quadro geologico di riferimento: la collaborazione con ENI Esempio di linea sismica interpretata (area bresciana) «.. Le numerose superfici stratigrafiche osservate sulle linee sismiche sono il risultato dell evoluzione del Bacino Padano. Partendo dalle superfici riconosciute dalla sismica e tarate biostratigraficamente nel bacino, dove la sequenza è continua, è stato possibile definire il quadro stratigrafico complessivo» (Regione Lombardia ENI, 2002)

4 1) Quadro geologico di riferimento: la collaborazione con ENI

5 1) Quadro geologico di riferimento: Progetto CARG cartografia di pianura Foglio 182 Guastalla (in stampa)

6 1) Quadro geologico di riferimento: Progetto CARG cartografia di pianura Foglio 182 Guastalla (in stampa) «Per la realizzazione della cartografia di questi terreni si è utilizzato un criterio stratigrafico-sequenziale, definendo e correlando a scala regionale Sequenze Deposizionali sensu Mitchum et alii (1977). Le porzioni comprese tra le discontinuità stratigrafiche di base e di tetto delle Sequenze Deposizionali equivalgono ad unità formali di tipo UBSU (Unconformity Bounded Stratigraphic Units; Salvador, 1994) ovvero supersintemi, sintemi e subsintemi». (Note illustrative F. 182)

7 1) Quadro geologico di riferimento: Progetto CARG - Cartografia di pianura «.., l indirizzo generale è che per il rilevamento delle successioni continentali quaternarie e la conseguente rappresentazione cartografica alle varie scale siano adottate le UBSU, con precisazioni per il loro utilizzo nella realtà geologica italiana che prevedano: a. che le UBSU siano utilizzate anche quando le superfici di discontinuità non siano perfettamente e ovunque seguibili sul terreno, ma identificabili almeno nell area di definizione e di estensione laterale dell unità; b. che le discontinuità non debbano essere necessariamente di estensione regionale o interregionale, ma anche locale.» (da: Indicazioni per il rilevamento del Quaternario continentale ISPRA)

8 -Raccolta dati di sottosuolo presso enti pubblici e privati 2) Aspetti metodologici: i dati

9 2) Aspetti metodologici: i dati -Raccolta dati di sottosuolo presso enti pubblici e privati -Esecuzione di 4 sondaggi (profondità variabili da 100 a 180 metri)

10 2) Aspetti metodologici: i dati -Raccolta dati di sottosuolo presso enti pubblici e privati -Esecuzione 4 sondaggi profondi -Acquisizione di una linea sismica ad alta risoluzione nell area Bosco in Città (CNR-IDPA)

11 2) Aspetti metodologici: i dati -Raccolta dati di sottosuolo presso enti pubblici e privati -Esecuzione 4 sondaggi profondi -Acquisizione di una linea sismica ad alta risoluzione (Bosco in Città) -Registrazione in continuo tramite sonda Gamma Ray di valori di gamma naturale

12 2) Aspetti metodologici: organizzazione dei dati stratigrafici Creazione di una Banca Dati di sottosuolo Sviluppo di applicativi in ambito GIS per: - georeferenziazione ed informatizzazione del dato stratigrafico (C.A.S.P.I.T.A.) - generazione in automatico di colonne stratigrafiche lungo tracce di sezione (U.R.CA.)

13 Sviluppi successivi: la Banca Dati di Sottosuolo della Regione Lombardia Geoportale di Regione Lombardia

14 2) Aspetti metodologici: l analisi dei sondaggi CARG Analisi stratigrafica di dettaglio: riconoscimento di facies ed ambienti deposizionali La necessità di datare i sedimenti: il contributo della magnetostratigrafia (G. Scardia) Analisi multidisciplinari integrate (palinologiche e petrografiche) (CNR- IDPA)

15 2) Aspetti metodologici: l analisi dei sondaggi CARG Analisi stratigrafica di dettaglio: riconoscimento di facies ed ambienti deposizionali Ubicazione sondaggio RL 10 L esempio del SONDAGGIO RL 10 Cascina Triulza

16 2) Aspetti metodologici: l analisi dei sondaggi CARG SONDAGGIO RL 10 Cascina Triulza

17 2) Aspetti metodologici: l analisi dei sondaggi CARG SONDAGGIO RL 10 Cascina Triulza

18 2) Aspetti metodologici: l analisi dei sondaggi CARG SONDAGGIO RL 10 Cascina Triulza

19 2) Aspetti metodologici: l analisi dei sondaggi CARG Paleosuolo -22m p.c. SONDAGGIO RL 10 Cascina Triulza

20 3) La ricostruzione di uno schema cronostratigrafico

21 2) Aspetti metodologici: analisi delle stratigrafie della Banca Dati attraverso griglie di sezioni geologiche Esempio di sezioni e schemi di lavoro

22 3) Sezioni geologiche del foglio di sottosuolo L identificazione di due superfici principali di discontinuità di scala regionale, riconosciute e mappate su gran parte del bacino padano (REGIONE EMILIA ROMAGNA & ENI AGIP, 1998, REGIONE LOMBARDIA &ENI, 2002, MUTTONI et alii, 2003, SCARDIA et alii, 2012), ha portato a definire le seguenti unità di sottosuolo: supersintema Padano (PD), supersintema Lombardo Inferiore (LI) e supersintema Lombardo Superiore (LS).

23 3) Sezioni geologiche del foglio di sottosuolo

24 3) Mappa della base del supersintema Lombardo Inferiore

25 3) La ricostruzione geologica del sottosuolo profondo Area Bosco in Città

26 3) La ricostruzione geologica del sottosuolo profondo Interpretazione della linea sismica Bosco in Città

27 3) La ricostruzione geologica del sottosuolo profondo

28 3) La ricostruzione geologica del sottosuolo profondo: carta della base del Pliocene (Fonte: ENI)

29 3) La ricostruzione geologica del sottosuolo: schema dei rapporti stratigrafici «Occorre sottolineare come le differenti metodologie utilizzate nel rilevamento delle unità di superficie rispetto a quelle di sottosuolo nell area del Foglio 118-Milano, abbiano condotto da un lato ad un articolata definizione delle unità di superficie, il cui rango gerarchico deriva dalla revisione complessiva dei depositi quaternari alpini effettuata nell ambito del Progetto CARG di Regione Lombardia, e, dall altro lato, alla definizione preliminare di unità di sottosuolo correlabili a scala di bacino. L attuale stato delle conoscenze non permette quindi una completa armonizzazione tra i due diversi approcci. Anche se si è cercato di evidenziare gli elementi di possibile corrispondenza, rimangono da risolvere alcune discrepanze sull ordine gerarchico delle unità»

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