Annamaria de Martino Ministero della Salute Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
|
|
- Aloisia Maggi
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Annamaria de Martino Ministero della Salute Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
2 Le conferme del Quinto Rapporto IPCC, 2013 IL RISCALDAMENTO GLOBALE È INEQUIVOCABILE EVENTI ESTREMI PIU FREQUENTI Per limitare i cambiamenti climatici occorre una sostanziale riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Tuttavia molti di questi cambiamenti persisteranno per molti secoli E molto probabile che le ondate di calore avranno una frequenza più elevata ed una durata maggiore Per minimizzare le possibili conseguenze negative e prevenire gli eventuali danni derivanti dai CC in atto occorre migliorare le capacità di adattamento ai CC
3 L'adattamento ai cambiamenti climatici per le politiche pubbliche Schema sulla vulnerabilità e adattamento ai cambiamenti climatici Fonte AEA (2008) Rafforzamento di meccanismi fisiologici, strutturali e comportamentali
4 Cambiamenti climatici e salute Gli effetti attesi sulla salute a causa dei CC, soprattutto quelli dovuti al progressivo riscaldamento del pianeta, inclusi eventi estremi, saranno tra i più rilevanti problemi che i sistemi sanitari dovranno affrontare nei prossimi decenni: la domanda di servizi potrà risultare superiore alle capacità di risposta di questi sistemi, per inadeguatezza di infrastrutture, tecnologie e disponibilità di forza lavoro (WHO) Senza strategie di adattamento le conseguenze dei CC sulla salute umana potranno essere molto gravi (WHO)
5 La risposta dei sistemi sanitari al cambiamento climatico un approccio proattivo Identificare i nuovi rischi per la salute, rafforzare la previsione, monitoraggio sorveglianza sanitaria, diffusione di early warning sistems ambientali e sanitari Assicurare che i servizi esistenti siano rimodulati e preparati ad affrontare conseguenze da CC, eventi estremi o disastri naturali Formare medici e operatori sanitari (es. su trasmissione di nuovi patterns di malattie infettive e effetti legati a eventi estremi ecc) Promuovere il ruolo attivo dei cittadini : divulgare informazioni alla popolazione generale, ai decision-makers e gli altri stakeholders per promuovere interventi di prevenzione (ambientale e sanitaria) promuovere la salute in tutte le politiche - promuovere politiche finalizzate a ridurre emissioni inquinanti per la difesa della salute nei settori energia, transporti, housing Promuovere Servizi sanitari e ospedali green (acquisti verdi e scelta di prodotti a minor impatto ambientale e che compensino le proprie emissioni di C02).
6 Ondate di calore e salute L Italia è tra i Paesi del Mediterraneo più vulnerabili ai cambiamenti climatici ed agli eventi estremi In Italia negli ultimi decenni si conferma un costante aumento delle temperature estive, e secondo le previsioni sarà sempre più probabile osservare condizioni di caldo estremo, che potrebbero causare un numero sempre più elevato di decessi in assenza di specifiche misure di adattamento
7 L esperienza dell estate del 2003 L Europa centrale e meridionale è stata colpita da un ondata di calore di straordinaria durata e intensità. In alcuni casi le Temperature sono state fino a 7 C al di sopra delle medie stagionali. Le valutazioni sull impatto sulla mortalità hanno stimato oltre morti in eccesso in 12 Paesi Europei In Italia l indagine nazionale dell ISS nei periodi 1 giugno 15 agosto sui decessi registrati nelle anagrafi dei 21 comuni capoluogo di Regione/Provincia, evidenziò più di 8000 morti con un incremento del 36% rispetto allo stesso periodo del 2002 Le città più colpite (+ decessi) furono quelle del Nord-Ovest In larghissima prevalenza (92%) anziani, di età 75 anni ed oltre, malati cronici, residenti nei centri urbani
8 L effetto a breve termine sulla salute in termini di incremento di mortalità si verifica al disopra di un valore di temperatura definito «valore soglia», che è specifico per popolazione ed è in funzione del livello di suscettibilità della popolazione e della sua capacità di adattamento alle condizioni climatiche locali
9 CONTESTO GEOGRAFICO
10 L impatto sulla salute non è omogeneo nella popolazione a parità di livello di esposizione alcuni individui, a causa di caratteristiche sociodemografiche, di salute e di condizioni di vita, hanno un rischio maggiore di subire gli effetti negativi dell esposizione alle alte temperature Questi individui sono definiti suscettibili agli effetti del caldo
11 ondate di calore e impatto sulla salute Le ondate di calore hanno un impatto significativo sulla mortalità per cause cardiovascolari e respiratorie ed un significativo effetto sui ricoveri ospedalieri specialmente per cause respiratorie, tale effetto aumenta con l età. In condizioni di elevata temperatura (ed umidità), gli anziani che vivono in città hanno un rischio maggiore di mortalità rispetto a coloro che vivono in ambiente sub-urbano o rurale per i quali l isola di calore urbano è anche un isola di solitudine (Conti S. 2004).
12 Isola di calore urbano L incremento di frequenza e intensità di episodi di ondate di calore, insieme al progressivo invecchiamento della popolazione, aumenterà il carico di morte e malattie, soprattutto nelle grandi aree urbane (IPCC 2007). Attualmente, circa il 70% della popolazione italiana risiede in aree urbane e secondo le stime più recenti tale valore è previsto in aumento, raggiungendo l 80% entro il 2050.
13 Sintesi delle evidenze Non esiste una definizione univoca di ondata di calore L effetto mortalità è relativamente immediato, si osserva dopo alcuni giorni (1-3 gg)di latenza (Huynen et al, 2001, Hajat et al 2002) A parità di condizioni meteorologiche, l effetto mortalità è maggiore quanto più l evento è precoce, prolungato e intenso L effetto è eterogeneo, per differenze: tra aree geografiche (effetto del caldo nel nord Europa rispetto aree del sud e nelle aree del nord Italia rispetto al sud Italia) tra popolazione esposta es. effetto maggiore nella popolazione anziana «fragile»
14 Fonte: Michelozzi P all.
15
16 Quando si verificano gli effetti del caldo sulla salute? Quando in presenza di temperature molto elevate, il sistema di termoregolazione del nostro corpo non riesce a disperdere il calore interno in eccesso Alterazione del centro di termoregolazione Disidratazione Aumento rapido ed eccessivo TI (>40 C) Danno di organi vitali e del SNC Morte
17 Mortalità e caldo: meccanismo d azione Effetti diretti: Effetti indiretti: viscosità e alterazioni del volume e composizione del sangue, diatesi emorragica Aggravamento delle condizioni di salute in persone con malattie preesistenti Mortalità per cause circolatorie e cerebrovascolari Mortalità per diverse cause
18 T I > 41 C
19
20
21
22
23
24 La prevenzione degli effetti del caldo sulla salute
25 Prevenzione (Kovats and Hajat, 2007)
26 vulnerabilità agli effetti del caldo e adattamento
27 Prevenzione Basata sull Evidenza (EBP) Una strategia efficace per ridurre l eccesso di mortalità attribuibile alle ondate di calore è l utilizzo di Sistemi di allarme (Heat Health Warning Systems), integrati con interventi mirati sulla popolazione a rischio. Delaroziere et al. Presse Med 2004; 33: Weisskopf et al. Am J Public Health 2002; 92: 830-3
28 Strategia nazionale per la prevenzione degli effetti della ondate di calore sulla salute Un esempio di strategia di adattamento ai cambiamenti climatici Principi 1. Ruolo guida del Ministero della salute e coordinamento interistituzionale 2. Rispetto dell autonomie regionali e locali e del principio sussidiarietà 3. Approccio globale (preparazione e risposta): Pianificare e preparare - in fase di non emergenza- Individuare la quota di popolazione suscettibile verso cui indirizzare gli interventi di prevenzione in via prioritaria Prevedere e comunicare il rischio con opportuno anticipo Attivare - in fase di emergenza- interventi differenziati in base ai livelli di rischio climatico e profilo di rischio della popolazione Monitorare in tempi rapidi gli effetti sanitari(mortalità e morbilità) Informare e comunicare Formare Valutare (impatto sulla salute e efficacia degli interventi messi in atto)
29 Piano operativo di Nazionale di Prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Componenti principali Sistemi locali di previsione/allarme (HHWWS) Sistema di comunicazione del rischio Sistemi rapidi di rilevazione mortalità giornaliera (e morbilità) Anagrafi della suscettibilità Piani locali di prevenzione modulati su livelli di allarme/profilo di rischio della popolazione Monitoraggio/Valutazione dell impatto salute e efficacia degli interventi Campagna di informazione e comunicazione popolazione generale Aggiornamento e formazione (medici e personale interno del Ministero e altri professionisti e rappresentanti istituzionali)
30 Le Autorità locali adottano la strategia nazionale Ogni anno, prima dell estate, sulla base delle indicazioni fornite dal Ministero della Salute, vengono definite a livello locale (regione, comune) linee guida operative che forniscono indicazioni per: la popolazione I medici di base il personale ospedaliero Il personale socio-sanitario/ gli operatori di assistenza domiciliare/personale delle associazioni di volontariato
31 Linee Guida nazionali per la preparazione e la risposta marzo 2013
32 livello di rischio HHWWS Piani di Prevenzione Locali: la modulazione degli interventi Livello di rischio individuali Basso Medio Alto 1 Piano A Piano B Piano B 2 Piano C Piano D Piano E 3 Piano C Piano E Piano F
33 Piano A - Informazione sui rischi e sintomi delle malattie associate al caldo, raccomandazioni su cosa fare - Informazione sui servizi disponibili sul territorio da parte del MMG Piano F - Informazione sui rischi e sintomi delle malattie associate al caldo, raccomandazioni su cosa fare - Sorveglianza attiva dei pazienti: contatto telefonico e verifica stato di salute attraverso visita domiciliare - Richiedere o somministrare trattamenti domiciliari (prelievo - ematico, terapia infusionale, ecc.) in caso di necessità - Attivazione protocolli di emergenza (DEA, ospedali, RSA) - Valutare e attivare il percorso assistenziale più adeguato per il paziente in caso di emergenza (ospedale e RSA) - Garantire la continuità nell assistenza di base - Adeguamento delle terapie farmacologiche
34 Attivazione della rete dei servizi di assistenza (sanitaria e sociale) Popolazione suscettibile
35 Ruolo dei MMG I MMG nella loro attività assistenziale devono tener conto del caldo come fattore di rischio per l insorgenza o l aggravamento di patologie Prima dell estate devono : individuare persone ad alto rischio da includere nel programma di sorveglianza e segnalare ai servizi del territorio le condizioni di suscettibilità Individuare i farmaci che possono interferire con i meccanismi di adattamento e rivalutare per ogni farmaco il rischio/beneficio individuale in rapporto alle condizioni ambientali Informare gli assistiti sui rischi e sulle misure di prevenzione, stili di vita e comportamenti da adottare Nei giorni di allarme devono: Sorvegliare attivamente i pazienti a rischio (stato di idratazione e apporto idrico, frequenza cardiaca e PA,bilancio elettrolitico, creatininemia e Clearance Creatinina); se necessario aggiustare la terapia in corso e ravvicinare i controlli nei pazienti a rischio (ipertesi, diabetici, cardiopatici etc)
36 Campagna Nazionale di Comunicazione Estate sicura Area tematica su portale istituzionale Comunicati stampa, Media, LG, Opuscoli e altro materiale informativo (stampa e on-line) Numero Nazionale di pubblica utilità 1500
37 Portale Ministero della Salute
38 Portale Ministero della Salute
39 Un esempio concreto di strategia di adattamento ai CC in sanità pubblica Sistema di comunicazione del rischio Attivazione Rete locale di Prevenzione (Regioni, Comuni e volontariato) Comunicati alla popolazione SISTEMA HHWW DPC e CCN D/EP-Lazio (CCM) Ministero Salute CCM Sistemi di sorveglianza e monitoraggio (CCM ) mortalità giornaliera Morbilità giornaliera ACCESSI P.S. & 118 Campagna Informazione estate sicura Portale, opuscoli, Numero di Pubblica Utilità Nazionale 1500 Formazione Coordinamento interistituzionale DPC, Prefetture,Regioni, Assessorati sanità e assistenza, Comuni, volontariato, MMG Attività locale (Piani locali..) PIANO OPERATIVO NAZIONALE DI PREVENZIONE ONDATE CALORE
40 L umanità è chiamata a prendere coscienza della necessità di cambiamenti di stili di vita, di produzione e di consumo, per combattere questo riscaldamento o, almeno, le cause umane che lo producono o lo accentuano. GRAZIE DELL ATTENZIONE
L attività di prevenzione nelle città italiane: risultati censimento estate 2007
Dipartimento di Epidemiologia ASL RME Centro di Competenza Nazionale Dipartimento della Protezione Civile Ministero della Salute Centro per la Prevenzione e Controllo delle Malattie L attività di prevenzione
DettagliMinistero della Salute
Ministero della Salute PIANO OPERATIVO NAZIONALE DI PREVENZIONE DEGLI EFFETTI DEL CALDO SULLA SALUTE PROGRAMMA ESTATE 2013 A partire dal 2004, il Ministero della Salute predispone prima dell estate il
DettagliDIPARTIMENTO PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E SOCIALE DIREZIONE REGIONALE ASSETTO ISTITUZIONALE, PREVENZIONE ED ASSISTENZA TERRITORIALE
PIANO OPERATIVO REGIONALE DI INTERVENTO PER LA PREVENZIONE DEGLI EFFETTI SULLA SALUTE DELLE ONDATE DI CALORE. PIANO DI SORVEGLIANZA DELLE PERSONE ANZIANE CHE RIMANGONO SOLE NEL PERIODO ESTIVO E DEGLI OSPITI
DettagliIl Piano Operativo Nazionale del Ministero della Salute per la Prevenzione degli Effetti delle Ondate di Calore sulla Salute
Il Piano Operativo Nazionale del Ministero della Salute per la Prevenzione degli Effetti delle Ondate di Calore sulla Salute Francesca de Donato 1, Manuela De Sario 1, Matteo Scortichini 1, Federica Asta
DettagliSistema nazionale di previsione e prevenzione delle ondate di calore flussi informativi
Sistema nazionale di allarme per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore- Estate 2006 Sistema HHWW operativo Bari Bologna Brescia Catania Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia
DettagliPiano Operativo Nazionale per la Prevenzione degli Effetti del Caldo sulla Salute
Ministero della Salute Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie Dipartimento della Protezione Civile - DPC Centro di Competenza Nazionale di Prevenzione degli Effetti del Caldo
DettagliLa prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore
La prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore L esperienza della regione Emilia-Romagna a cura di Clara Curcetti Roma, 18 aprile 2007 Linee regionali di intervento per mitigare l impatto
DettagliLe conclusioni. Annamaria de Martino
Corso Formazione La vulnerabilità della salute ai determinanti ambientali e climatici: rischi sanitari emergenti e strategie di adattamento CNEPS-ISS Ministero della Salute Roma 17-18 giugno2014 Le conclusioni
DettagliIl progetto CCM Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute
Il progetto CCM Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Francesca de Donato Dipartimento di Epidemiologia SSR Lazio\ASLRME Centro di Competenza DPC Roma, 17 dicembre
DettagliImpatto del caldo sugli accessi al pronto soccorso e chiamate al 118 a Bologna. Estate 2011
Workshop La prevenzione degli effetti del caldo sulla salute: risultati della sorveglianza. Estate 2011 Impatto del caldo sugli accessi al pronto soccorso e chiamate al 118 a Bologna. Estate 2011 Paolo
DettagliLE INIZIATIVE DEL MINISTERO DELLA SALUTE E DEL CCM
La prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore Roma, 18 aprile 2007 LE INIZIATIVE DEL MINISTERO DELLA SALUTE E DEL CCM Annamaria de Martino Dipartimento Prevenzione e Comunicazione Direzione
DettagliLa definizione dell anagrafe dei suscettibili: L esempio di Roma. Mariangela D Ovidio Dipartimento di Epidemiologia ASL RM/E
La definizione dell anagrafe dei suscettibili: L esempio di Roma Mariangela D Ovidio Dipartimento di Epidemiologia ASL RM/E Definizione dell anagrafe dei suscettibili: Introduzione Diversi studi hanno
DettagliRiunione gruppo Clima e salute 24 Novembre ) Effetti a breve termine della temperatura (caldo e freddo) e variazioni temporali
Riunione gruppo Clima e salute 24 Novembre 2010 1) Effetti a breve termine della temperatura (caldo e freddo) e variazioni temporali 2) Effetti dell esposizione a fumo da incendio boschivo e interazione
DettagliLA PREVENZIONE DEGLI EFFETTI SULLA SALUTE DELLE ONDATE DI CALORE
SEMINARIO Organizzato dal Ministero della Salute LA PREVENZIONE DEGLI EFFETTI SULLA SALUTE DELLE ONDATE DI CALORE Roma, 18 Aprile 2007 PIANO DI PREVENZIONE SOCIO-SANITARIA Enesto Palummeri Dip. Assistenza
DettagliIl Programma del Ministero della Salute per la prevenzione degli effetti del caldo Attualità e prospettive
Progetto CCM Piano Operativo Nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Riunione di Coordinamento Estate 2012 Roma, 8 maggio 2012 Il Programma del Ministero della Salute per la prevenzione
DettagliSistema Nazionale di allarme per la prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore
Sistema Nazionale di allarme per la prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore Risultati dei Sistemi di allarme (HHWWS) e del Sistema rapido di rilevazione della mortalità giornaliera
DettagliPiano Operativo Nazionale per la Prevenzione degli Effetti del Caldo sulla Salute
Ministero della Salute Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie Dipartimento della Protezione Civile - DPC Centro di Competenza Nazionale di Prevenzione degli Effetti del Caldo
DettagliPrevisioni Disagio Bioclimatico Estivo. Bologna Area Urbana
Previsioni Disagio Bioclimatico Estivo Bologna Area Urbana Previsione del disagio Bioclimatico in Emilia Romagna Il Servizio IdroMeteoClima, in collaborazione con il Centro Tematico Regionale Ambiente-Salute
Dettagliil PM 10 e i rischi per la salute umana
Firenze 18 maggio 2007 il PM 10 e i rischi per la salute umana Achille Marconi, Giuseppe Viviano Reparto di Igiene dell Aria Dipartimento Ambiente e Prevenzione Primaria ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA 1
DettagliMinistero della Salute. Programma Nazionale per la prevenzione degli effetti sulla salute da ondate di calore - Estate 2011
Ministero della Salute Programma Nazionale per la prevenzione degli effetti sulla salute da ondate di calore - Estate 2011 Premessa Per ondata di calore si intende una condizione meteorologica che persiste
DettagliIndagine Epidemiologica sulla Mortalità Estiva
Centro Nazionale di Epidemio Prevenzione e Promozione dell ISTITUTO SUPERIORE DI SA Indagine Epidemiologica sulla Mortalità Estiva condotta dall Istituto Superiore di Sanità Centro Nazionale di Epidemiologia,
DettagliTabella 3 Piano di prevenzione per gli effetti delle ondate di calore nelle città italiane
Tabella 3 Piano di prevenzione per gli effetti delle ondate di calore nelle città italiane Città con un sistema di allarme HHWWS operativo Città ANCONA BARI BOLOGNA BOLZANO BRESCIA CAGLIARI CAMPOBASSO
DettagliImpatti dei cambiamenti climatici a livello locale LIGURIA
CRES - Climaresilienti II INCONTRO: Misure di adattamento ai cambiamenti climatici Impatti dei cambiamenti climatici a livello locale LIGURIA Cosa è già cambiato Un riscaldamento globale medio di 0,74
DettagliLe iniziative del Ministero della Salute
Ondate di calore e impatto sulla salute Interventi di monitoraggio e prevenzione Le iniziative del Ministero della Salute Annamaria de Martino Direzione Generale Prevenzione Sanitaria, Roma Ondate di calore
DettagliGESTIONE DEGLI INTERVENTI IN CASO DI ELEVATE TEMPERATURE AMBIENTALI PER L ANNO 2010
DIREZIONE GENERALE SERVIZIO COMUNICAZIONE Viale Duca degli Abruzzi, 15 25124 Brescia Tel. 030.3838448 Fax 030.3838280 E-mail servizio.comunicazione@aslbrescia.it CONFERENZA STAMPA DEL 04/06/2010 GESTIONE
DettagliINQUINAMENTO ATMOSFERICO ED EFFETTI SULLA SALUTE A ROMA NEL MESE DI DICEMBRE Rapporto tecnico
INQUINAMENTO ATMOSFERICO ED EFFETTI SULLA SALUTE A ROMA NEL MESE DI DICEMBRE 2015 Rapporto tecnico A cura del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio Roma, 31 Dicembre
DettagliMonitoraggio settimanale della mortalità estiva in provincia di Modena nell anno 2015.
Dipartimento di Sanità Pubblica Servizio Epidemiologia Monitoraggio settimanale della mortalità estiva in provincia di Modena nell anno 2015. Come per gli altri anni, anche nel corso dell estate 2015,
DettagliPiano Operativo Nazionale per la Prevenzione degli Effetti del Caldo sulla Salute
Ministero della Salute Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie Dipartimento della Protezione Civile - DPC Centro di Competenza Nazionale di Prevenzione degli Effetti del Caldo
DettagliINTRODUZIONE. Paola Michelozzi
XI INTRODUZIONE Paola Michelozzi Nel mondo scientifico non esistono più dubbi sulla correlazione tra riscaldamento globale e concentrazioni atmosferiche di gas serra, che sono aumentate del 30% dall inizio
DettagliLa Relazione sullo Stato di salute della Popolazione: uno strumento per la programmazione sanitaria. Valeria Fano
Malattie croniche e telemedicina - 29 Novembre 2013 La Relazione sullo Stato di salute della Popolazione: uno strumento per la programmazione sanitaria Valeria Fano UOC Programmazione, Sistemi Informativi
DettagliConferenza stampa Sole Si, soli No!
Conferenza stampa Sole Si, soli No! Le proposte della Comunità Egidio per aiutare gli anziani a non morire di caldo 5 Giugno 2007 Gli ultimi dati ISTAT relativi al 1 gennaio 2006 Il 19,7 % della popolazione
DettagliPiano di prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Anno Individuazione dei soggetti fragili da inserire nel percorso di monitoraggio
Piano di prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Anno 2014 1. Individuazione dei soggetti fragili da inserire nel percorso di monitoraggio CRITERI DI INCLUSIONE 1) età tra 0 1 anno e > 64 anni
DettagliIl fumo di tabacco: dalle norme alla prevenzione attiva
Il fumo di tabacco: dalle norme alla prevenzione attiva Daniela Galeone Ministero della Salute Direzione Generale Prevenzione Sanitaria BACKGROUND Il fumo è la seconda causa di morte nel mondo I fumatori
DettagliLe Ondate di Calore in Emilia-Romagna
Le Ondate di Calore in Emilia-Romagna Efficacia degli interventi comunicativi e socio-assistenziali attuati per la città di Bologna Paolo Pandolfi Corrado Zenesini Bologna 6 Giugno 2011 Come valutare l
DettagliIl Piano Operativo Nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute
Dipartimento di Epidemiologia ASL RME Centro di Competenza Nazionale Dipartimento della Protezione Civile Il Piano Operativo Nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Paola Michelozzi
DettagliEvoluzione della sanità d iniziativa: lo stato dell arte
Esperienze di cure primarie: l innovazione 2.0 nell assistenza territoriale Evoluzione della sanità d iniziativa: lo stato dell arte Lorenzo Roti - Toscana 1 Agenda l estensione del progetto dopo 4 anni
DettagliIl servizio e-care in provincia di Bologna La teleassistenza per la gestione della fragilità
Il servizio e-care in provincia di Bologna La teleassistenza per la gestione della fragilità C. Malvi (*), P. Pandolfi (*), G. Lupi (*), E. Centis (*), W. Orsi (*), D. Nardelli (**), E. Pipitone (**) (*)
DettagliONDATE DI CALORE ED EFFETTI SULLA SALUTE ESTATE 2015 SINTESI DEI RISULTATI
Piano Operativo Nazionale per la Prevenzione degli effetti del Caldo sulla Salute Ministero della Salute, Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie ONDATE DI CALORE ED EFFETTI
DettagliSISTEMA NAZIONALE DI ALLARME PER LA PREVENZIONE DELL IMPATTO DELLE ONDATE DI CALORE PIANO DI ATTIVITA ESTATE 2005
SISTEMA NAZIONALE DI ALLARME PER LA PREVENZIONE DELL IMPATTO DELLE ONDATE DI CALORE PIANO DI ATTIVITA ESTATE 2005 Roma, 30 Maggio 2005 1 Introduzione Nel 2004 è stato attivato il progetto del Dipartimento
DettagliAssociation between high temperature and work-related related injuries in Adelaide, South Australia,
Association between high temperature and work-related related injuries in Adelaide, South Australia, 2001-2010 2010 Occupational and Environmental Medicine 2014 71: 246-252 Osvaldo Pasqualini - Journal
DettagliL assistenza al post partum Silvia Vaccari
Presentazione della linea guida Prevenzione e trattamento della emorragia del post partum Sistema nazionale linee guida Roma, 25.09.09 L assistenza al post partum Silvia Vaccari Roma 24 ottobre 2016 Aula
DettagliLe Ondate di Calore in Emilia-Romagna
Le Ondate di Calore in Emilia-Romagna Efficacia degli interventi comunicativi e socio-assistenziali attuati per la città di Bologna Paolo Pandolfi Corrado Zenesini Bologna 6 Giugno 2011 Come valutare l
DettagliMigrazione e approccio organizzativo per la gestione assistenziale della persona con tubercolosi
Tubercolosi, HIV e migrazione: una reale emergenza? Istituto Superiore di Sanità Roma, 19 maggio 2011 Migrazione e approccio organizzativo per la gestione assistenziale della persona con tubercolosi Stefania
DettagliIl PDTA Clinico - Assistenziale Paziente Diabetico. V i n c e n z o O r s a t t i R o s a Borgia P a s q u a l e F a l a s c a A s l 2 Abruzzo
RIORGANIZZAZIONE DELLE CURE PRIMARIE IN RETE Il PDTA Clinico - Assistenziale Paziente Diabetico V i n c e n z o O r s a t t i R o s a Borgia P a s q u a l e F a l a s c a A s l 2 Abruzzo Significativo
Dettagli5. Approfondimento: confronto stime Banca Dati Assistiti vs Sistema di Sorveglianza Passi 9 per Diabete e Cardiovasculopatia
5. Approfondimento: confronto stime Banca Dati Assistiti vs Sistema di Sorveglianza Passi 9 per Diabete e Cardiovasculopatia Il diabete e le malattie cardiovascolari sono condizioni di salute a forte impatto
Dettagli26/03/2009 EMERGENTI DA AFFRONTARE. Tale aspetto metodologico riguarda in modo
LA SALUTE PER TUTTI Il raggiungimento della "salute per tutti" è "mandatorio" per il XXI secolo da parte dell'organizzazione Mondiale della Sanità (WHO). Documento ufficiale pubblicato nel 1999: La "Public
DettagliMonitoraggio settimanale della mortalità estiva in provincia di Modena nell anno 2016.
Monitoraggio settimanale della mortalità estiva in provincia di Modena nell anno 2016. Come per gli anni precedenti, nel periodo compreso tra il 23 Maggio 2016 e il 04 Settembre 2016 presso il Servizio
DettagliLA RETE TERRITORIALE: INNOVAZIONE NELL ASSISTENZA AI PAZIENTI CON PATOLOGIE RESPIRATORIE E NELLA PRESA IN CARICO DEGLI STESSI
LA RETE TERRITORIALE: INNOVAZIONE NELL ASSISTENZA AI PAZIENTI CON PATOLOGIE RESPIRATORIE E NELLA PRESA IN CARICO DEGLI STESSI L OMS stima la BPCO come quarta causa di morte nel mondo e l unica causa di
DettagliPiano Emergenza Caldo - anno giugno 15 settembre
Piano Emergenza Caldo - anno 2017 15 giugno 15 settembre Premessa Come è consuetudine ogni anno, all approssimarsi del periodo estivo viene predisposto da parte dell ATS Brianza un piano di interventi
DettagliCooperativa Medi.Ter
Solo il 27% dei pazienti ipertesi è trattato appropriatamente; Il 55% dei pazienti diabetici hanno livelli di emoglobina A1c al di sopra del 7,0%; Solo il 14% dei pazienti con malattie coronariche raggiunge
DettagliPiano di prevenzione degli effetti del caldo sulla salute
Piano di prevenzione degli effetti del caldo sulla salute AZIONI 1. Individuazione dei soggetti fragili da inserire nel percorso di monitoraggio CRITERI DI INCLUSIONE 1) età tra 0 1 anno e > 64 anni 2)
DettagliLe attività di prevenzione nella Regione Emilia Romagna. Fabiana Scotto. Struttura tematica di Epidemiologia Ambientale ARPA Emilia Romagna
Le attività di prevenzione nella Regione Emilia Romagna Fabiana Scotto Struttura tematica di Epidemiologia Ambientale ARPA Emilia Romagna Linee regionali di intervento dell estate 2007 Linee regionali
DettagliAnalisi della mortalità in relazione a fattori meteo-climatici in Emilia-Romagna
ONDATE DI CALORE: VARIAZIONI CLIMATICHE, EFFETTI SULLA SALUTE E MISURE DI CONTENIMENTO COSA È ACCADUTO NELL ESTATE 2003: Analisi della mortalità in relazione a fattori meteo-climatici in Emilia-Romagna
DettagliLe misure di controllo in ambiente ospedaliero
La pandemia influenzale H1N1 2009 Parma, 12 settembre 2009 Le misure di controllo in ambiente ospedaliero G.L. Giovanardi Azienda USL di Parma La pandemia influenzale H1N1 2009 Parma, 12 settembre 2009
Dettagli5 MODELLO DI INTERVENTO
Aggiornato al: 16.09.2009 MODELLO DI INTERVENTO pag. 5.1 5 MODELLO DI INTERVENTO Una parte fondamentale della redazione del Piano di Emergenza Comunale di Protezione Civile è la realizzazione dei Modelli
DettagliCentro Nazionale di Epidemiologia, Prevenzione e Promozione della Salute Ufficio di Statistica ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA
Quesito posto all indagine epidemiologica sulla mortalità estiva condotta dall Istituto Superiore di Sanità, Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, : In Italia vi è
DettagliAPPELLO PER IL CONTROLLO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI. Antonio Faggioli
APPELLO PER IL CONTROLLO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI Antonio Faggioli Firenze 4 Settembre 2009 I MEDICI IMPEGNATI PER L AMBIENTE L E LA SALUTE Codice di Deontologia Medica, art. 15 (2006) Carta di Padova
DettagliMinistero della Salute
Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA SANITA PUBBLICA DELL INNOVAZIONE DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE PIANO OPERATIVO NAZIONALE PER LA PREVENZIONE DEGLI EFFETTI DEL CALDO SULLA SALUTE PROGRAMMA
DettagliPeso dei fattori eziologici sulla mortalità precoce
Peso dei fattori eziologici sulla mortalità precoce fattori genetici 20% accesso alle cure 10% stili di vita 50% ambiente fisico 20% The Case for More Active Policy Attention to Health Promotion The People
DettagliHEAT LAB Monitoraggio degli interventi messi in atto in Italia nell estate 2004
Istituto Superiore di Sanità Roma, 5 Novembre 2004 HEAT LAB Monitoraggio degli interventi messi in atto in Italia nell estate 2004 Annamaria de Martino Ministero della Salute Direzione Generale Prevenzione
DettagliIL CONTRIBUTO DELL INFERMIERE NELLA PIANIFICAZIONE DELLA DIMISSIONE DIFICILE
IL CONTRIBUTO DELL INFERMIERE NELLA PIANIFICAZIONE DELLA DIMISSIONE DIFICILE Ghedini Teresa U.A medicina-chirurgia Ospedale D.Dossetti Bazzano (BO) l infermiere promuove, attraverso l educazione, stili
DettagliConferenza stampa Superare l emergenza caldo si può
Conferenza stampa Superare l emergenza caldo si può L Estate degli anziani e le proposte della Comunità di Sant Egidio 27 maggio 2009 La prima emergenza estate 2009 Da venerdì 22 maggio a oggi, in 19 città
DettagliPrevenzione e controllo della trasmissione di enterobatteri produttori di carbapenemasi nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie
Roma, 27 gennaio 2012 Prevenzione e controllo della trasmissione di enterobatteri produttori di carbapenemasi nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie Roberta Suzzi Responsabile Area Omogenea Assistenziale
DettagliLe nuove attività di ricerca: lo studio sul disagio psichico perinatale
La sorveglianza della mortalità e grave morbosità materna in Italia Roma, 27 maggio 2016, Istituto Superiore di Sanità Le nuove attività di ricerca: lo studio sul disagio psichico perinatale Ilaria Lega
DettagliAttività estate 2012
Sistema nazionale di Allarme HHWW per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute. Attività estate 2012 Francesca de Donato Dipartimento di Epidemiologia SSR Lazio Centro di Competenza DPC Modalità
DettagliPiano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute
Ministero della Salute Centro per la Prevenzione e Controllo delle Malattie Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Roma, 5 giugno 2006 Paola Michelozzi Dipartimento
DettagliL INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE
L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE L ospedale e il territorio: opportunità e criticità nell integrazione socio-sanitaria Francesca Busa Direttore Distretto
DettagliStato di Salute della Popolazione Bresciana: FOCUS su MALATTIE DEL SISTEMA CIRCOLATORIO. UO Epidemiologia
Stato di Salute della Popolazione Bresciana: FOCUS su MALATTIE DEL SISTEMA CIRCOLATORIO UO Epidemiologia Nel 2016 =1.176.312 assistiti DEMOGRAFIA 9.875 nati 9.999 deceduti 3,1% 85 anni. Femmine n. doppio
Dettagli5. Malattie croniche. Il profilo di salute dell ASL5 Spezzino 2014 Capitolo 5 Pag. 1 di 12
5. Malattie croniche Per la stima del numero di persone affette da una malattia cronica occorre incrociare più fonti informative relative alle prestazioni sanitarie (ricoveri, prestazioni ambulatoriali,
DettagliAttivo ( ) parzialmente attivo ( ) sedentario ( )
Attività fisica L attività fisica praticata regolarmente svolge un ruolo di primaria importanza nella prevenzione di malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione e obesità. Uno stile di vita sedentario
DettagliSNPA, OPPORTUNITÀ PER LE REGIONI
SNPA, OPPORTUNITÀ PER LE REGIONI Paola Gazzolo, Assessore alla difesa del suolo, della costa, protezione civile e politiche ambientali e della montagna, Regione Emilia-Romagna UNA RETE PER L AMBIENTE:
DettagliRischio cardiovascolare
Rischio cardiovascolare Sistema di Sorveglianza PASSI - Provincia Autonoma di Bolzano Le malattie cardiovascolari comprendono un ventaglio di patologie gravi e diffuse (le più frequenti sono infarto miocardico
DettagliEffetto delle alte temperature sulle nascite pretermine a Roma, anni
Effetto delle alte temperature sulle nascite pretermine a Roma, anni 2001-2010 Patrizia Schifano, Adele Lallo, Manuela De Sario, Michela Leone, Paola Michelozzi XXXVI CONGRESSO AIE Bari, 29-31 Ottobre
DettagliAmbulatorio Infermieristico Telemedicina
Ambulatorio Infermieristico Telemedicina Dott. Orsatti Vincenzo Direttore N.O.D. Distretto n. 1 ASL 2 Abruzzo Dott. Falasca Pasquale Responsabile U.O. Integrazione Ospedale Territorio ASL 2 Abruzzo IL
DettagliS. Vecchi, AM. Bargagli, M. Leone, P. Michelozzi AIE- Bari 29-31 ottobre 2012
UNO STUDIO CASE-CROSSOVER PER L IDENTIFICAZIONE DEI FATTORI DI SUSCETTIBILITÀ ALLE ONDATE DI CALORE NELLA POPOLAZIONE ANZIANA A ROMA NEGLI ANNI 2007-2011 S. Vecchi, AM. Bargagli, M. Leone, P. Michelozzi
DettagliHealth Literacy nelle persone con diabete Risultati PASSI
Health Literacy nelle persone con diabete Risultati PASSI 2012-2015 XL Congresso dell Associazione Italiana di Epidemiologia Torino, 19 21 ottobre 2016 «Le evidenze in epidemiologia: una storia lunga 40
DettagliSorveglianza delle malattie croniche e dei comportamenti a rischio
Sorveglianza delle malattie croniche e dei comportamenti a rischio Le malattie croniche sono la causa principale di morte nel mondo Secondo il rapporto Oms, circa 17 milioni di persone muoiono prematuramente
DettagliNUOVA INFLUENZA UMANA - A/H1N1 Aggiornamento al 24 Agosto 2009
NUOVA INFLUENZA UMANA - A/H1N1 Aggiornamento al 24 Agosto 29 Dagli ultimi Comunicati emessi dal Ministero del Lavoro delle Politiche Sociali dello Stato no, dall Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
DettagliI progetti della Regione Toscana sul Paziente Complesso. Paolo Francesconi
I progetti della Regione Toscana sul Paziente Complesso Paolo Francesconi Nuova Sanità d Iniziativa: nuovi target e nuovi modelli Pazienti complessi high risk / high cost Modello di Care e Case Management
DettagliEffetti delle ondate di calore sulla salute e sottogruppi di suscettibili
Effetti delle ondate di calore sulla salute e sottogruppi di suscettibili Francesca de Donato, Manuela De Sario, Matteo Scortichini, Federica Asta, Patrizia Schifano, Michela Leone, Daniela D Ippoliti,
DettagliLa prevenzione del sovrappeso e dell obesità nel PSR e nel PRP. Roberto Carloni
La prevenzione del sovrappeso e dell obesità nel PSR e nel PRP Roberto Carloni OBESITA E SOVRAPPESO: UN EMERGENZA PER LA SALUTE PUBBLICA DATI WHO In Europa, come nel resto del mondo, l obesità è in netto
DettagliIntegrazione tra fonti informative
Integrazione tra fonti informative Il sistema di sorveglianza e l Indagine Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari Andrea Mattivi Bologna, 18 dicembre 2007 Integrazione delle fonti dati ISTAT
DettagliEmanuela Bedeschi Responsabile Servizio Sanita' Pubblica Direzione Generale Sanita' e Politiche Sociali Regione Emilia-Romagna
Le malattie croniche determinano la parte preponderante del carico di morti premature e di disabilità, incidendo pesantemente sulla qualità della vita dei nostri cittadini. Le persone in posizione di disagio
DettagliRoberto Carloni Referente Istituzionale per la Regione Liguria dei Sistemi di Sorveglianza PASSI e PASSI d Argento
L invecchiamento attivo e in salute: i risultati della sorveglianza PASSI d Argento 2012 in Liguria Genova 5 novembre 2013 - Teatro della Gioventù I sistemi di sorveglianza di popolazione: importanza per
DettagliNedo Mennuti : Direttore Rete Territoriale ASL 11 Empoli
Nedo Mennuti : Direttore Rete Territoriale ASL 11 Empoli 1 Il nuovo welfare Empoli 15 Giugno 2012 Nedo Mennuti : Direttore Rete Territoriale ASL 11 Empoli 2 Transizione epidemiologica - Italia - 1890-1997
DettagliQuale EBP nei Dipartimenti di Sanità Pubblica. Analizzare, condividere, sperimentare attività efficaci
6 GIUGNO 2008 Lavoro di gruppo in area vasta Valutazione efficacia e coerenza con gli obiettivi di salute delle attività dei DSP utilizzando una griglia, contenente criteri sia legati all EBP sia a nuovi
DettagliDi che cosa parliamo in questo Congresso
Di che cosa parliamo in questo Congresso Donatella Alesso Domus De Maria (CA) 5-10 ottobre 2015 Medici di famiglia Medici delle malattie semplici oppure Medici della complessità? Superficiali conoscitori
DettagliAttività fisica nel Lazio e nella ASL di Latina: dati Passi
Attività fisica nel Lazio e nella ASL di Latina: dati Passi 2012-2015 L attività fisica praticata regolarmente svolge un ruolo di primaria importanza nella prevenzione di malattie cardiovascolari, diabete,
DettagliLA SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO. Anna Caparra
LA SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO Anna Caparra OSAS LA SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO e una condizione morbosa caratterizzata da episodi ricorrenti di ostruzione completa (apnea)
DettagliRischio cardiovascolare
Rischio cardiovascolare Le malattie cardiovascolari comprendono un ventaglio di patologie gravi e diffuse (le più frequenti sono infarto miocardico e ictus cerebrale), che rappresentano la prima causa
DettagliStili di vita. Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte
Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte Villa Gualino, Torino, 9 dicembre 2009 Modo di vivere fondato su modelli comportamentali riconoscibili, determinati a loro volta dall interazione
DettagliPiano Emergenza Caldo - anno giugno 15 settembre
Piano Emergenza Caldo - anno 2016 15 giugno 15 settembre Come è consuetudine ogni anno, all approssimarsi del periodo estivo viene predisposto da parte dell ATS Brianza (ex ASL MB e ex ASL Lecco) un piano
DettagliNuovi orizzonti per la prossima convenzione nazionale della Medicina e Pediatria di Famiglia. Ovidio Brignoli MMG Brescia
Nuovi orizzonti per la prossima convenzione nazionale della Medicina e Pediatria di Famiglia Ovidio Brignoli MMG Brescia La disciplina della medicina generale ha le seguenti caratteristiche: 1. è normalmente
DettagliCronicità e sanità di iniziativa: risultati 2014
Cronicità e sanità di iniziativa: risultati 2014 Paolo Francesconi Osservatorio di Epidemiologia paolo.francesconi@ars.toscana.it Agenzia regionale di sanità della Toscana www.ars.toscana.it Cosa voglio
DettagliLa Continuità Assistenziale nelle Cure Palliative
Guia Castagnini Cure palliative e Terapia del Dolore La Continuità Assistenziale nelle Cure Palliative Regione Lombardia Modello di Ospedalizzazione Domiciliare DGR VIII/6410 del 27 /12/2008 DGR VIII/7180
DettagliConcetti generali sull Igiene e la Sanità Pubblica e prevenzione
Concetti generali sull Igiene e la Sanità Pubblica e prevenzione Sanità pubblica Insieme degli sforzi organizzati della società per sviluppare politiche per la salute pubblica, la prevenzione delle malattie,
Dettagli