GESTIONE DEGLI INTERVENTI IN CASO DI ELEVATE TEMPERATURE AMBIENTALI PER L ANNO 2010

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1 DIREZIONE GENERALE SERVIZIO COMUNICAZIONE Viale Duca degli Abruzzi, Brescia Tel Fax CONFERENZA STAMPA DEL 04/06/2010 GESTIONE DEGLI INTERVENTI IN CASO DI ELEVATE TEMPERATURE AMBIENTALI PER L ANNO 2010 Anche per l anno in corso l Asl di Brescia ha adottato, con la delibera N. 301 del 24/05/2010, un programma unitario per la Gestione degli interventi in caso di elevate temperature ambientali: anno Con l arrivo dell estate un ondata di calore non prevista può portare gravi danni alla salute della popolazione. L effetto delle ondate di calore è relativamente immediato, con una latenza di 1-3 giorni tra il l innalzamento rapido della temperatura ed il conseguente incremento dei decessi. La prevenzione degli effetti negativi del caldo è possibile: i risultati degli interventi fino ad ora svolti sul territorio dimostrano che si può ridurre considerevolmente l impatto di questi fenomeni. Il Piano 2010 si rifà a specifiche indicazioni di Regione Lombardia che evidenziano il ruolo rivestito dall ASL in merito agli interventi da attivare in vista dell arrivo di ondate di calore: in particolare, la creazione di una rete di comunicazione con le diverse istituzioni e figure coinvolte e una pianificazione comune; la costituzione di una banca dati dei soggetti a rischio più elevato; l utilizzo di un sistema di previsione-allarme delle condizioni climatiche; un opportuna campagna informativa verso tutta la popolazione; un programma di interventi (in continuo e in emergenza) da attivare a seconda dell intensità dell esposizione al calore e in base ai gruppi di soggetti a rischio; un attività di monitoraggio continuo della situazione. Punto di forza del Piano è il coinvolgimento di più soggetti che concorrono, secondo le rispettive competenze e ruoli, alla sua realizzazione. Gli attori chiamati ad operare sono, oltre all ASL, le Amministrazioni Comunali, le Associazioni di Volontariato, gli Enti erogatori socio-sanitari e sanitari, le strutture di ricovero, i Medici di Medicina Generale, i soggetti privati.

2 Anagrafe della fragilità L ASL di Brescia predispone un anagrafe della fragilità, in collaborazione con i Comuni e i Medici di Medicina Generale. Per poter programmare interventi di prevenzione ed assistenza a favore di quei cittadini che per caratteristiche sanitarie e sociali sono particolarmente a rischio se esposti a cambiamenti climatici, cioè soggetti anziani e soli, con patologie croniche, ricoverati in ospedale una o più volte e consumatori cronici di farmaci, è necessario infatti acquisire informazioni relative al numero, alle fasce d'età, all'identità e alla residenza. In particolare, le variabili che permettono di identificare un grado di rischio medio alto, alto, molto alto sono le seguenti: caratteristiche personali e sociali (età, isolamento, basso livello economico, assenza di una rete famigliare di sostegno), condizioni di salute (patologia cronica, consumo cronico di farmaci, ricoveri in strutture ospedaliere per patologie croniche, dipendenze da droghe o alcol), condizioni ambientali (vivere in ambiente metropolitano, esposizione ad inquinanti, abitazione ai piani alti, e/o priva di condizionamento). Alla stesura dell anagrafe della fragilità contribuiscono diversi attori: il Dipartimento Programmazione, Acquisto e Controllo della ASL, ha elaborato e realizzato 164 files, uno per ciascun Comune del territorio, utilizzando diverse banche dati: - anagrafica assistiti ASL, con età maggiore di 74 anni e con patologie croniche, aggiornata al 31 marzo 2010; - ricoveri ospedalieri; - farmacie; - anagrafica assistiti ASL, elaborata nel 2009, x individuare pazienti diabetici, ipertesi e con Broncopneumopatie Cronico Ostruttive; - assistiti Cure Domiciliari; - banca dati assistiti in RSA e CDI ; i Medici di Medicina Generale integrano l elenco delle situazioni a rischio; ognuna delle 6 Direzioni Gestionali Distrettuali (DGD) dell Asl predispone la banca dati dei soggetti a rischio; cura la raccolta degli elenchi delle situazioni a rischio provenienti dai Medici di Medicina Generale, effettua le necessarie verifiche, e li invia ai Comuni/Assemblea; i Comuni compiono l integrazione con i necessari dati socioeconomici e ambientali. Questi dati incrociati con quelli di fragilità

3 sanitaria, permettono di costruire una anagrafe completa sulla fragilità. Nel 2009 l anagrafe della fragilità predisposta dall ASL di Brescia aveva individuato assistiti ( nel 2008). Avevano dato riscontro 109 comuni su 164 (cioè abitanti, su un totale di abitanti seguiti dall ASL di Brescia) fornendo informazioni integrative(nel 2008 avevano risposto 100 comuni). I dati sanitari uniti ai dati socio-ambientali avevano permesso di individuare Persone a rischio molto alto n. 28 Persone a rischio alto n Persone a rischio medio alto n (Non tutti i comuni hanno effettuato l analisi socio ambientale ed in alcuni casi le informazioni di ritorno sono risultate troppo generiche). Per il 2010 l analisi dei dati sanitari predisposta dall Asl ha portato all elaborazione di un elenco complessivo di assistiti. Confrontando le banche dati a disposizione, sono stati esclusi dalle elaborazioni i soggetti deceduti risultanti da altri flussi (Scheda Dimissione Ospedaliera, Scheda di Osservazione Intermedia di Assistenza - primo trimestre 2010); i soggetti che, secondo gli ultimi dati disponibili, risultano essere in carico a RSA, Centri Diurni Integrati, Residenze Sanitarie per Disabili, Centri Diurni Disabili, Centri Socio Sanitari, Hospice, Strutture Psichiatriche Residenziali o avere attivata l Assistenza Domiciliare Integrata e/o ADI/Assistenza Domiciliare Programmata del Medico di Medicina Generale. Sono stati considerati fragili i soggetti che risultano presenti nelle liste d'attesa delle RSA gestite dal programma SISA (Sistema Informatico Servizio Anziani). E in corso la raccolta dei dati dai Medici di Medicina Generale, e di quelli socio-ambientali provenienti dai comuni, per l individuazione delle persone a rischio molto alto, alto, medio alto. Sistemi di previsione allarme delle condizioni climatiche Per attivare gli interventi di emergenza è necessario disporre di un sistema di sorveglianza delle condizioni climatiche che possano prevedere a distanza di 24, 48 e 72 ore il verificarsi di ondate di calore. Per la città di Brescia (che come Milano è compresa nel sistema di allarme per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, chiamato Heat Health Watch Warning Systems), è attivo un sistema di previsione degli effetti delle ondate di calore sulla salute, gestito dal Dipartimento

4 della Protezione Civile, che fino al 15 settembre invia un bollettino giornaliero al Centro di riferimento locale dell ASL: l Unità Operativa Gestione Eventi Rilevanti. Per l intero territorio della Provincia, dal 1 giugno ARPA Lombardia permette invece di monitorare la situazione con l invio quotidiano di un bollettino. Entrambi i bollettini possono essere consultati sulla homepage del sito dell ASL di Brescia, cliccando sul banner Piano Caldo Programma degli interventi e soggetti coinvolti Informazione e comunicazione La Direzione Aziendale ha promosso una serie di iniziative rivolte agli anziani e loro familiari, ai Medici di Medicina Generale, ed agli operatori. Esse prevedono - l attivazione del numero verde , in gestione ad AUSER, per fornire informazioni alla popolazione e orientare verso i servizi più adeguati a risolvere problematiche legate all emergenza caldo; - la creazione di un punto di riferimento quotidiano, sabato e domenica inclusi, in grado di ricevere le previsioni meteorologiche e metterle a disposizione, tramite il sito aziendale, dei diversi soggetti coinvolti negli interventi di sostegno (banner sopracitato); - la diffusione di un opuscolo informativo, relativo ai sintomi correlati all esposizione a temperature ed umidità eccessive ed ai consigli comportamentali e alimentari chiamato Solo il bello del caldo: 10 regole d oro per affrontare il caldo estivo, che sarà distribuito presso Medici di Medicina Generale, Farmacie, Ambulatori ed Uffici ASL, URP, Centri Diurni per Anziani, strutture socio-sanitarie, aziende ospedaliere, organizzazioni sindacali e altre strutture sanitarie accreditate; la diffusione dell opuscolo ASL Anziani e caldo: ecco cosa fare. Entrambi gli opuscoli sono consultabili e stampabili dal sito dell ASL attraverso il banner Piano Caldo sopracitato; - la promozione di iniziative di informazione e sensibilizzazione sul tema. Tramite i comuni vengono attivati contatti con le associazioni di volontariato, che rappresentano una risorsa essenziale nella rete degli interventi a sostegno dei soggetti istituzionali. Esse infatti offrono un contributo rilevante nell individuazione e raccolta delle segnalazioni, anche attraverso la gestione di punti di riferimento telefonico (callcenter), nel monitoraggio delle singole situazioni a rischio, nel trasporto e

5 accompagnamento dei soggetti a rischio verso le strutture di accoglienza temporanea, nel coinvolgimento del vicinato, nella consegna di farmaci, pasti e bevande a domicilio. Monitoraggio delle persone assistite a domicilio L ASL di Brescia ha disposto il monitoraggio di Pazienti che fruiscono di Assistenza domiciliare Programmata e Assistenza Domiciliare Integrata: nell ambito della prestazione fornita dal medico, dall ASL o altri Enti accreditati, verranno segnalati casi con particolari necessità assistenziali. E stato predisposto, ove opportuno, il potenziamento degli interventi di assistenza tramite voucher e/o credit. Interventi per soggetti non conosciuti dai servizi di assistenza sociale o socio-sanitaria L ASL, utilizzando l anagrafe dei soggetti fragili, predispone interventi mirati di prevenzione ed assistenza anche a favore dei soggetti a rischio alto e molto elevato non conosciuti dai servizi di assistenza sociale o socio-sanitaria. Il monitoraggio viene effettuato grazie ad una rete di protezione dell anziano a rischio (come il buon vicinato) costituita dai comuni, anche tramite le associazioni di volontariato. Ospedalizzazione, ricoveri in Residenze Sanitarie Assistenziali, in Centri Diurni Integrati e dimissioni protette Sul versante del coinvolgimento delle strutture di ricovero, a fronte di situazioni di caldo perduranti negli ospedali verrà garantito un adeguato numero di posti letto. Si è elaborato, in collaborazione con le Direzioni Sanitarie delle Strutture stesse, un protocollo di intesa per le dimissioni protette, che prevede la pronta segnalazione alle Unità di Continuità Assistenziale Multidimensionale dei pazienti a rischio in fase di dimissione. In caso di periodo di gran caldo prolungato RSA e CDI realizzeranno iniziative sia nei confronti dei propri ospiti, sia di accoglienza temporanea dei soggetti a rischio. In questa fase infatti potrà aumentare la richiesta di inserimento di utenti: sono state organizzate modalità che garantiscano la priorità di risposta alle situazioni più critiche, anche con il pieno utilizzo dei ricoveri di sollievo in RSA, e l utilizzo temporaneo di spazi comuni climatizzati di RSA/CDI a favore di utenza esterna.

6 Fase di crisi ed emergenza La fase di crisi ed emergenza scatta quando si verificano condizioni tali da determinare l attivazione di interventi straordinari per prevenire eventi mortali. I criteri di riferimento si basano sulle informazioni delle condizioni climatico-ambientali che giungono giornalmente dal Dipartimento della Protezione Civile e dall ARPA Lombardia. La gestione operativa dei piani di emergenza degli interventi è condotta a livello territoriale, da parte dei Comuni, che provvedono a individuare i soggetti da trasferire nelle strutture per l accoglienza temporanea; attivare le Associazioni di Volontariato locali (e, se opportuno, provinciali) per l accompagnamento e il trasporto degli anziani presso le strutture di accoglienza temporanea e per le attività da svolgere durante la stessa; aumentare le capacità di offerta dei servizi in rete. L Assemblea dei Sindaci o il suo esecutivo viene convocata entro 1 mese dall avvio della fase di emergenza per una valutazione sull andamento del Piano locale. Il Direttore Gestionale Distrettuale informa la Direzione dell ASL sull andamento della situazione della fase di emergenza. La Direzione Sanitaria dell ASL allerta l Unità di crisi, le Direzioni Sanitarie delle Aziende Ospedaliere e delle strutture accreditate per far fronte agli eventuali aumenti di ricoveri e per ridurre i disagi dei ricoverati anziani.

7 Il grafico sottostante riporta il numero di decessi avvenuti tra il 2003 e il 2009 secondo l anagrafe assistiti dell Asl di Brescia, distinguendo i dati sulla mortalità generale e sulla mortalità degli anziani con più di 74 anni nei diversi mesi dell anno. Da osservare che in corrispondenza di un anno, il 2003, in cui i mesi estivi sono stati particolarmente caldi, si è registrata una maggiore mortalità tra la popolazione anziana.

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