PROTOCOLLO OPERATIVO EMERGENZA CALDO NELLA ASL DI VALLE CAMONICA SEBINO 2014

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PROTOCOLLO OPERATIVO EMERGENZA CALDO NELLA ASL DI VALLE CAMONICA SEBINO 2014"

Transcript

1 PROTOCOLLO OPERATIVO EMERGENZA CALDO NELLA ASL DI VALLE CAMONICA SEBINO 2014 PREMESSA Il contesto. Gli effetti delle variazioni climatiche sulla salute, in particolare della popolazione anziana, sono riconosciuti dalle evidenze scientifiche e sono oggetto di raccomandazioni prodotte da enti e autorità sociosanitarie internazionali, nazionali e locali. Un riferimento autorevole a livello italiano sono le Linee guida per preparare piani di sorveglianza e risposta verso gli effetti sulla salute di ondate di calore anomalo", proposte nel luglio 2005 dal Ministero della Salute a Regioni, Province, Comuni, medici, volontari e in generale a tutti gli operatori sociosanitari coinvolti nell assistenza a quelle fasce di popolazione che sono più vulnerabili agli effetti del caldo estremo. A seguito delle varie circolari regionali emanate negli anni da Regione Lombardia la ASL di Valle Camonica Sebino ha organizzato negli anni scorsi il piano caldo senza dare ad esso particolare enfasi viste anche la peculiarità montana del territorio; come già per il 2013, anche nella corrente annualità si vuole tuttavia utilizzare l occasione per sviluppare in alcune parti del territorio più a rischio per il caldo di altre, ovvero per la bassa Valle un sistema di collegamenti fra istituzioni capace di fronteggiare la potenziale minaccia caldo ma potenzialmente estensibile a tutto il territorio in caso anche di altre emergenze (ondate di freddo o nevicate intense, eventi catastrofici, etcc..). 1. DEFINIZIONE Il presente documento istituisce il Servizio di pronta emergenza caldo con l obiettivo di tutelare i soggetti più a rischio nei prossimi probabili periodi di calura intensa aperto in primis ai residenti nei Comuni della Bassa Valle, ma comunque estensibile a tutti i cittadini della Valle Camonica se la situazione caldo si facesse estremamente pericolosa. 2. OBIETTIVI Il protocollo si pone gli obiettivi sottoelencati 1. Individuare la dimensione del problema attraverso la costituzione di una Banca Dati di situazioni a rischio in termini di fragilità e maggiore suscettibilità ai fattori climatici, utilizzando strumenti già a disposizione, quali la banca dati assistiti ASL, per definire le condizioni sanitarie, integrata da segnalazioni dei Sindaci e dei medici operanti sul territorio (medici di medicina generale e pediatri di libera scelta) per le condizioni personali e sociali; la Banca Dati delle situazioni a rischio, completa per tutti i Comuni della Valle Camonica, dovrà rispondere quindi ai seguenti criteri: a) caratteristiche personali e sociali - età (superiore a 75 anni ed inferiore ad un anno anche se saranno comprese situazioni di particolare fragilità con età anagrafiche diverse) - genere (modestamente sfavorite le donne) - isolamento - con un basso livello socio-economico - privo di una rete familiare e di sostegno - non seguito dai servizi b) condizioni di salute - patologia cronica -consumo cronico di alcuni tipi di farmaci -ricovero ospedaliero nell ultimo anno per patologie croniche c) caratteristiche ambientali -vivere ai piani alti

2 -abitazione priva di condizionamento 2. Ottimizzare le relazioni e le collaborazioni fra i diversi enti della rete sottoelencati, preposti all assistenza di persone anziane fragili: - Comuni - Servizi ASL (Distretto socio sanitario e Servizio Fragilità) - Medico di medicina generale e pediatra di libera scelta - Ospedale di Valle Camonica (presidio di Esine e presidio di Edolo) - Enti erogatori accreditati per l ADI - RSA/CDI - AUSER - Altre associazioni di Volontariato. 3. Istituire call-center come servizi di pronto intervento per l emergenza caldo che possano diventare risorsa anche in caso di altri eventi emergenze; 4. Predisporre interventi automatici di aumento dell attenzione rivolta ai soggetti fragili già in carico dei vari servizi sanitari, socio sanitari, e socio assistenziali (i cui nominativi non sono inseriti nella banca dati dei fragili) e ulteriori interventi estemporanei sui soggetti inseriti nella banca dati dei fragili (come sopra scritto non seguiti da servizi) da attivare in situazioni di emergenza. 3. DESTINATARI I destinatari del presente protocollo sono tutti gli utenti inseriti nella banca dati dei soggetti a rischio (sempre considerando però la residenza (Bassa Valle più esposti e prioritari) e coloro che repentinamente assumono le caratteristiche di bisogno. 4. I SOGGETTI COINVOLTI Il Tavolo di Coordinamento o Direttore sanitario aziendale o suo delegato o Direttore sociale aziendale o suo delegato o Direttore Distretto socio sanitario o suo delegato o Direttore Dipartimento Prevenzione Medico o suo delegato o Direttore Dipartimento ASSI o suo delegato o Presidente Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona o suo delegato o Presidente Associazione Auser Camuno Sebina o suo delegato si occupa del coordinamento della progettazione, attuazione e verifica del Piano Emergenza Caldo, da implementare a livello territoriale anche su altre emergenze. Il Distretto Socio Sanitario di Valle Camonica e il Servizio Fragilità Verificano le modalità di erogazione diretta dell'assistenza sanitaria e socio sanitaria e garantiscono i livelli qualitativi e la continuità durante il periodo estivo con particolare riguardo all utenza anziana. Curano la raccolta degli elenchi delle situazioni a rischio provenienti dai Sindaci e dai medici del territorio (Medici di medicina generale e pediatri di libera scelta), effettuano le necessarie verifiche e li inviano ai Comuni tramite l Azienda Territoriale per i Servizi alla persona per i successivi approfondimenti. Tengono costantemente sotto controllo la situazione climatica del territorio attraverso lettura dei bollettini Humidex sul sito ARPA riferendosi ai dati per la città di Brescia; sono il riferimento di Regione Lombardia per particolari allerta e mantengono monitorato il processo relazionando periodicamente alla Direzione strategica ASL.

3 I Comuni e l Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona I Comuni tramite i propri servizi sociali e l Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona attiveranno gli interventi di sostegno alle persone in difficoltà per il caldo. I Comuni interessati per l anno in corso saranno tutti quelli facenti parte del territorio ASL di Vallecamonica-Sebino; in particolare per quelli della bassa Valle (Pisogne, Piancamuno, Artogne, Gianico, Darfo Boario Terme, Piancogno, Esine, Cividate Camuno, Malegno, Breno) si potranno sperimentare interventi attivi e non solamente passivi su chiamata dell utenza. A tutti i Comuni della Valle verrà chiesto di sistemare la banca dati assistito della ASL inserendo in essa i dati necessari e mancanti; in particolare ci si attende collaborazione dai Comuni della Bassa Valle. Call center Il call-center avrà sede presso la sede AUSER di Pisogne ( ) ; il numero verde sarà sempre attivo a fare data dal 30 giugno al 15 settembre se la chiamata verrà effettuata da telefono fisso della Valle Camonica (prefisso 0364) la risposta verrà data negli orari dalle 9.00 alle e dalle alle nei giorni feriali da parte di volontari AUSER di Pisogne; con il cellulare è possibile invece comunicare con il callcenter territoriale negli orari sopra indicati e nei giorni feriali (escluso il Sabato) al seguente numero (responsabile del punto di ascolto ). Negli altri orari e giorni la risposta verrà assicurata solamente telefonando al e avverrà a cura di AUSER della sede nazionale i quali manderanno mediante il motivo della chiamata ai volontari AUSER di Pisogne organizzati per leggere in tempo reale la loro posta elettronica. Gli operatori del call-center, formati per l accoglienza delle segnalazioni, attiveranno i servizi necessari al bisogno espresso dal soggetto fragile in difficoltà, fornendo in primis informazioni di carattere generale relative ai servizi di prima necessità (farmacie di turno, negozi aperti, orientamento verso servizi più pertinenti., ecc ) e/o all igiene del comportamento da adottare ( dieta, abbigliamento, ecc.). In casi particolari il call center attiverà il servizio sociale del Comune per interventi di carattere socio assistenziale. In seguito alla diagnosi del bisogno si potrà procedere ai seguenti interventi: - fornire pasti a domicilio o presso la RSA di riferimento del Comune di residenza; - provvedere all acquisto di farmaci dietro commissionamento dell utente, con prescrizione del medico di medicina generale o del medico di guardia medica e senza impegno economico da parte della protezione civile; - accogliere in struttura protetta (RSA e CDI) l utente nel caso evidenzi un grave rischio nella permanenza a domicilio; - intervenire a domicilio per verificare/orientare/sostenere l utente anche in modo estemporaneo durante la fase di emergenza. Per quanto riguarda interventi sanitari su chiamata il call center AUSER rimanderà sul 118. I Medici di Medicina generale e i pediatri di libera scelta Il MMG e il pediatra di libera scelta sono chiamati nei diversi momenti di realizzazione dell iniziativa alla collaborazione per la preliminare e corretta identificazione delle situazioni a rischio: sulla base degli elenchi di assistiti >75 anni, nonché inferiori a 1 anno di vita, con polipatologia cronica (cardiaca, polmonare, mentale, motoria, diabete), il MMG e il pediatra di libera scelta contribuiranno ad individuare gli anziani e i soggetti con età inferiore a 1 anno con ulteriori fattori di rischio quali il vivere solo (per gli anziani), la situazione abitativa ed il livello socio-economico disagiati, l assenza di impianto di condizionamento. Il MMG e il pediatra di libera scelta segnaleranno al Distretto socio sanitario, tramite specifico modulo, i nominativi dei propri assistiti che presentano le condizioni socio ambientali critiche tali da farli rientrare nelle persone a rischio.

4 Il MMG e il pediatra di libera scelta provvederanno ad un adeguato passaggio agli eventuali sostituti delle informazioni necessarie per garantire la continuità clinica, terapeutica e assistenziale dei soggetti in carico critici. Il MMG e il pediatra di libera scelta si impegnano inoltre a mettere a disposizione degli assistiti, anziani e/o loro famiglie, il materiale informativo fornito da ASL. Organizzazioni di volontariato eventualmente reclutate I volontari rappresentano un risorsa essenziale nella rete degli interventi a sostegno ed integrazione dei soggetti istituzionali. Essi possono fornire un contributo rilevante nei seguenti ambiti, previa definizione del territorio di competenza e della tipologia di intervento: - capillare informazione dell iniziativa piano caldo ; - monitoraggio delle singole situazioni a rischio; - eventuali trasporto e accompagnamento dei soggetti a rischio verso le strutture di accoglienza temporanea; - coinvolgimento del vicinato; - consegna alimenti, bevande e farmaci a domicilio. Tutti i volontari dovranno agire muniti di tesserino di riconoscimento. Gli Enti gestori (RSA e CDI) Agli Enti gestori delle strutture socio-sanitarie (RSA, CDI, CDD e CSS) è chiesto di porre in essere iniziative sia nei confronti dei propri ospiti, sia di accoglienza temporanea dei soggetti a rischio in caso di periodo di gran caldo prolungato. La azioni da attuare nei confronti dei propri ospiti sono di seguito elencate: o azioni di tipo strutturale (verifica della possibilità di climatizzazione/ventilazione degli ambienti e di miglioramento della coimbentazione degli stessi), o misure organizzative finalizzate a garantire la continuità assistenziale e la massima efficienza anche nei mesi estivi; si dovrà inoltre prevedere che al personale siano fornite indicazioni circa le adeguate modalità di alimentazione, idratazione, abbigliamento, realizzazione dell igiene personale; o l adozione di idonee modalità di gestione degli spazi comuni e degli spazi climatizzati, di adeguate modalità di gestione delle uscite degli ospiti e degli orari di accesso dei familiari. In occasione di periodo di gran caldo prolungato potrà aumentare la richiesta di inserimento di utenti, in modo particolare per i CDI che, storicamente, registrano percentuali di saturazione minori delle RSA. In previsione di possibile periodo di gran caldo prolungato è necessario ottimizzare la collaborazione tra il Servizio Fragilità, Comuni ed RSA/CDI al fine di predisporre modalità di inserimento che garantiscano la priorità di risposta alle situazioni più critiche, anche con il pieno utilizzo dei ricoveri di sollievo in RSA, di posti non remunerati attraverso il budget assegnato al CDI e l utilizzo temporaneo di spazi comuni climatizzati di RSA/CDI a favore di utenza esterna. Deve essere inoltre verificato e monitorato costantemente il mantenimento di corrette procedure di controllo riguardo al funzionamento strutturale (impianti, sistemi di sicurezza, approvvigionamento idrico, distribuzione e consumo di bevande, ecc.) I Presidi dell Ospedale di Valle Camonica Sul versante del coinvolgimento delle strutture di ricovero della ASL di Valle Camonica è in atto, un protocollo per le dimissioni protette che prevede la pronta segnalazione all'unità di Valutazione Dimensionale dei pazienti a rischio in fase di dimissione. L Ospedale di Valle Camonica (in primis attraverso il presidio di Esine, riferimento della Bassa Valle e di seguito attraverso il presidio di Edolo) predisporrà misure organizzative e

5 procedure per la gestione della fase di emergenza per far fronte agli aumenti del numero dei ricoveri, per ridurre i disagi degli anziani ricoverati e per le segnalazioni di eventi sentinella. Deve essere inoltre verificato e monitorato costantemente il mantenimento di corrette procedure di controllo riguardo al funzionamento strutturale (impianti, sistemi di sicurezza, approvvigionamento idrico, distribuzione e consumo di bevande, ecc.). 5. LA COMUNICAZIONE Essenziale per il buon esito del programma è il momento della comunicazione/informazione, ed a riguardo la Direzione Aziendale ASL ha promosso una serie di iniziative rivolte agli anziani e loro familiari, ai Medici di Medicina Generale, ed agli operatori. Esse prevedono: - l attivazione di un numero verde centrale ( ) gestito da AUSER per fornire informazioni alla popolazione e orientare verso i servizi più adeguati a risolvere problematiche legate all emergenza caldo; - la creazione di un punto di riferimento quotidiano presso il dipartimento cure primarie, (sabato e festivi presso la guardia igienica permanente), in grado di ricevere le previsioni meteorologiche da Regione Lombardia e successivamente inoltrarle ai diversi soggetti coinvolti negli interventi di sostegno; - la diffusione dei dati meteo dal Servizio Fragilità alle Unità d'offerta socio sanitarie; - la promozione di iniziative di informazione e sensibilizzazione sul tema; - la divulgazione delle iniziative tramite gli organi di stampa, il notiziario ed il sito web dell ASL. Programma di diffusione del materiale informativo La distribuzione avviene tramite ASL Valle Camonica Sebino, che provvede a: -metterlo a disposizione dei cittadini nelle sedi dell ASL di maggiore afflusso dell utenza; -consegnarlo ai MMG, alle farmacie, ai Comuni e circoscrizioni, alle Associazioni, alle strutture sanitarie e socio-sanitarie presenti nel proprio territorio. Sul sito dell ASL di Valle Camonica sebino è predisposto un banner dal quale è possibile scaricare il Piano Caldo 2014 dell ASL di Vallecamonica- Sebino e il materiale informativo regionale e aziendale. 6. LA GESTIONE DELL INTERVENTO Il sistema degli interventi previsto nel presente Piano si sviluppa su diversi livelli, in relazione sia alle competenze dei diversi soggetti coinvolti sia alle diverse fasi cui sono rivolti ; il periodo in cui i servizi per l emergenza caldo sono offerti vanno dal 30 giugno 2014 al 15 settembre Possibili chiamate al call center in ogni momento il flusso da eseguire è quello previsto di seguito in questo documento ovvero AUSER allerterà i Comuni e l Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona, a seconda delle esigenze e/o delle situazioni. Chiamata a call center AUSER Risposte tramite Comuni, Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona Oltre a possibili chiamate di cui sopra nel periodo temporale considerato si possono distinguere diverse tipologie di intervento in funzione di due fasi connesse rispettivamente

6 ad un periodo di condizioni climatiche ed ambientali nei limiti ordinari, e ad un periodo considerato di emergenza Prima fase: fase di prevenzione in condizioni ordinarie (bollettino ARPA livello ) In questa fase si procederà nel seguente modo: Distretto: - integrazione della Banca Dati dei soggetti a rischio secondo quanto espresso di seguito; - adeguamento livelli dei servizi gestiti direttamente; contatti con le associazioni di volontariato; - sensibilizzazione e informazione nei confronti degli operatori delle UVM, dei MMG, dei medici - di Continuità Assistenziale, delle strutture residenziali e semi residenziali, dei servizi sociali comunali e delle associazioni di volontariato; Distretto, Servizio Fragilità del Dipartimento ASSI e Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona: -valutazione delle possibilità e delle modalità di potenziamento degli interventi di assistenza domiciliare in accordo con le Strutture/gli Enti erogatori dell assistenza tramite voucher e/o credit; - gestione di punti di riferimento ai quali rivolgersi per segnalazioni e informazioni ( call center AUSER di Pisogne); - contatti e accordi con le associazioni di volontariato; -verifica delle capacità d offerta e della disponibilità di spazi per accoglienza temporanea sia propri che da parte di RSA e CDI e soggetti privati ; -attivazione di una rete di protezione dell anziano a rischio (buon vicinato); -realizzazione di piani di intrattenimento ; -definizione delle modalità di potenziamento degli interventi e implementazione dei servizi sociali (soggiorni climatici, SAD, telesoccorso, telefonia attiva, ecc.). Specifica per la creazione della anagrafe della fragilità I dati degli elenchi ASL sono stati elaborati dal Controllo di gestione della ASL di Valle Camonica sebino che ha realizzato 42 files, uno per ciascun comune della ASL di Vallecamonica Sebino. Tali files sono in possesso del Distretto che li integrerà progressivamente con i dati provenienti dai Sindaci, dai MMG e dai pediatri di libera scelta ai quali è stato chiesto di segnalare situazioni di particolare fragilità. Un forte contributo è indispensabile da parte dei Comuni della Valle Camonica situati da Breno compreso in giù (zona sensibile per emergenza caldo comprendente i Comuni di Pisogne, Piancamuno, Artogne, Gianico, Darfo Boario Terme, Piancogno, Esine, Cividate Camuno, Malegno, Breno). La compilazione degli elenchi non può essere fatta senza l identificazione del soggetto che è essenziale per poter gestire i diversi interventi di sostegno, soprattutto in situazioni di emergenza. Tutto deve svolgersi nel pieno rispetto delle norme che tutelano la riservatezza dei dati sensibili. Durante l anno 2014 verrà implementata la banca dati assistito della fragilità anche per i restanti Comuni della Valle Camonica nel caso non fornissero i dati richiesti in questa prima battuta al fine di essere pronti per eventuali altre emergenze. Seconda fase: crisi ed emergenza (bollettino ARPA, città di Brescia, livello 5 per tre giorni consecutivi per i Comuni da Breno in giù, livello 5 per 7 giorni consecutivi per tutti gli altri Comuni) Per fase di emergenza si intende il verificarsi di condizioni oggettive tali da determinare l attivazione di interventi straordinari al fine di prevenire eventi mortali.

7 I criteri e parametri di riferimento che presuppongono l attuazione dei piani di emergenza sono stabiliti dalle informazioni e dati sulle condizioni climatico ambientali che pervengono giornalmente dal dipartimento della protezione civile nazionale e dall ARPA Lombardia. La gestione operativa dei piani di emergenza degli interventi va condotta a livello territoriale da parte dei Comuni con supporto dell'azienda Territoriale per i Servizi alla Persona e eventuale coinvolgimento di altre associazioni di volontariato nel seguente modo: a) aumentando le capacità di offerta dei servizi in rete anche monitorando la situazione dei soggetti fragili tramite telefonate e /o interventi diretti sui casi; b) individuando i soggetti da trasferire nelle strutture per l accoglienza temporanea; c) Attivando le associazioni già citate nel presente documento per l espletamento delle funzioni previste dal presente protocollo per l accompagnamento e il trasporto degli anziani presso le strutture di accoglienza temporanea e per le attività da svolgere durante la stessa. Per quanto riguarda L'ASL il Direttore del Distretto e il Responsabile del Servizio Fragilità, in costante contatto con i Comuni e con l'azienda Territoriale per i Servizi alla Persona, aumenteranno il livello di attenzione sui cittadini seguiti direttamente dai propri servizi o da servizi ADI voucherizzati o dai Medici di Medicina Generale e dai pediatri di libera scelta e incentiveranno l'uvm alla massima rapidità per la presa in carico di soggetti fragili da chiunque segnalati. Il tavolo di coordinamento si riunirà con frequenza ravvicinata per garantire un costante monitoraggio del fenomeno e potenziare la capacità di lettura dei bisogni da parte dei servizi preposti, con la conseguente attivazione di tutti gli interventi necessari tesi a garantire protezione e sicurezza agli utenti a rischio. Il Consiglio di rappresentanza dei Sindaci verrà convocato entro un mese dall avvio della fase di emergenza per una valutazione sull andamento del Piano locale, se necessario. Il Direttore del Dipartimento cure primarie informerà la Direzione dell ASL sull andamento della situazione della fase di emergenza.

PROTOCOLLO EMERGENZA CALDO NELLA ASL DI VALLE CAMONICA SEBINO 2012

PROTOCOLLO EMERGENZA CALDO NELLA ASL DI VALLE CAMONICA SEBINO 2012 PROTOCOLLO EMERGENZA CALDO NELLA ASL DI VALLE CAMONICA SEBINO 2012 PREMESSA Il contesto. Gli effetti delle variazioni climatiche sulla salute, in particolare della popolazione anziana, sono riconosciuti

Dettagli

PROTOCOLLO OPERATIVO EMERGENZA CALDO NELLA ASL DI VALLE CAMONICA SEBINO 2013

PROTOCOLLO OPERATIVO EMERGENZA CALDO NELLA ASL DI VALLE CAMONICA SEBINO 2013 PROTOCOLLO OPERATIVO EMERGENZA CALDO NELLA ASL DI VALLE CAMONICA SEBINO 2013 PREMESSA Il contesto. Gli effetti delle variazioni climatiche sulla salute, in particolare della popolazione anziana, sono riconosciuti

Dettagli

La prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore

La prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore La prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore L esperienza della regione Emilia-Romagna a cura di Clara Curcetti Roma, 18 aprile 2007 Linee regionali di intervento per mitigare l impatto

Dettagli

GESTIONE DEGLI INTERVENTI IN CASO DI ELEVATE TEMPERATURE AMBIENTALI PER L ANNO 2010

GESTIONE DEGLI INTERVENTI IN CASO DI ELEVATE TEMPERATURE AMBIENTALI PER L ANNO 2010 DIREZIONE GENERALE SERVIZIO COMUNICAZIONE Viale Duca degli Abruzzi, 15 25124 Brescia Tel. 030.3838448 Fax 030.3838280 E-mail servizio.comunicazione@aslbrescia.it CONFERENZA STAMPA DEL 04/06/2010 GESTIONE

Dettagli

Premessa Gli indirizzi regionali Il piano degli interventi Il sistema di previsione allarme delle condizioni climatiche

Premessa Gli indirizzi regionali Il piano degli interventi Il sistema di previsione allarme delle condizioni climatiche Piano Emergenza Caldo - anno 2019 Premessa Come è consuetudine ogni anno, all approssimarsi del periodo estivo viene predisposto da parte dell ATS Brianza un piano di interventi tesi ad alleviare le problematiche

Dettagli

Giunta Regionale della Campania ASSESSORATO ALLA SANITA ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI ASSESSORATO ALL AMBIENTE

Giunta Regionale della Campania ASSESSORATO ALLA SANITA ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI ASSESSORATO ALL AMBIENTE Giunta Regionale della Campania ASSESSORATO ALLA SANITA ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI ASSESSORATO ALL AMBIENTE a cura di COSTANTINO MARIA ADELAIDE - A.G.C. Assistenza Sanitaria Settore Fasce Socio

Dettagli

ASSETTO del DISTRETTO

ASSETTO del DISTRETTO LA LIGURIA Popolazione 1.1.2005 1.592.309 Famiglie: n. 765.752 numero medio componenti per famiglia: 2,1 minori (0-13) 163.484 minori (0-17) 210.661 Ultrassessantacinquenni 422.068 Ultrasettantacinquenni

Dettagli

Piano Emergenza Caldo - anno giugno 15 settembre

Piano Emergenza Caldo - anno giugno 15 settembre Piano Emergenza Caldo - anno 2016 15 giugno 15 settembre Come è consuetudine ogni anno, all approssimarsi del periodo estivo viene predisposto da parte dell ATS Brianza (ex ASL MB e ex ASL Lecco) un piano

Dettagli

Piano Emergenza Caldo - anno giugno 15 settembre

Piano Emergenza Caldo - anno giugno 15 settembre Piano Emergenza Caldo - anno 2017 15 giugno 15 settembre Premessa Come è consuetudine ogni anno, all approssimarsi del periodo estivo viene predisposto da parte dell ATS Brianza un piano di interventi

Dettagli

DEMOGRAFIA DELLE GRANDI CITTA ITALIANE (POPOLAZIONE SUP abitanti)

DEMOGRAFIA DELLE GRANDI CITTA ITALIANE (POPOLAZIONE SUP abitanti) E.O. Ospedali Galliera - Genova 2500 DEMOGRAFIA DELLE GRANDI CITTA ITALIANE (POPOLAZIONE SUP. 500.000 abitanti) POPOLAZIONE RESIDENTE 3,5 % SOPRA 84 ANNI 2000 3 1500 1000 2,5 2 ab. x 1000 % 500 1,5 0 1

Dettagli

PROGETTO PER L ATTIVAZIONE DI UN PRESIDIO SOCIO SANITARIO TERRITORIALE DI COMUNITÀ NELLA CITTÀ DI MUGGIÒ. Dicembre 2018

PROGETTO PER L ATTIVAZIONE DI UN PRESIDIO SOCIO SANITARIO TERRITORIALE DI COMUNITÀ NELLA CITTÀ DI MUGGIÒ. Dicembre 2018 PROGETTO PER L ATTIVAZIONE DI UN PRESIDIO SOCIO SANITARIO TERRITORIALE DI COMUNITÀ NELLA CITTÀ DI MUGGIÒ Dicembre 2018 INTRODUZIONE La Legge 23/2015 afferma che la programmazione, la gestione e l organizzazione

Dettagli

4 giugno 2005 ASLMI3 Monza

4 giugno 2005 ASLMI3 Monza Pop 1.032.558 (11% della Lombardia) Aziende Ospedaliere: 7 Ambulatori territoriali: 66 Posti letto n. 3849 (9% della Lombardia) Tasso di ospedalizzazione 145/1000 MMG n.758 PLS n. 132 MISSION ASL INDIRIZZI

Dettagli

Il Programma Nazionale per la prevenzione degli effetti sulla salute da ondate di calore Iniziative del Ministero della Salute

Il Programma Nazionale per la prevenzione degli effetti sulla salute da ondate di calore Iniziative del Ministero della Salute Ministero della Salute Riunione di coordinamento 17 maggio 2011 Roma, Lungotevere Ripa n. 1 Sala Auditorium Il Programma Nazionale per la prevenzione degli effetti sulla salute da ondate di calore Iniziative

Dettagli

Piano di prevenzione degli effetti del caldo sulla salute

Piano di prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Piano di prevenzione degli effetti del caldo sulla salute AZIONI 1. Individuazione dei soggetti fragili da inserire nel percorso di monitoraggio CRITERI DI INCLUSIONE 1) età tra 0 1 anno e > 64 anni 2)

Dettagli

La Riorganizzazione delle Reti dei Servizi Territoriali. Re.Se.T. e l integrazione dell assistenza ospedale-territorio

La Riorganizzazione delle Reti dei Servizi Territoriali. Re.Se.T. e l integrazione dell assistenza ospedale-territorio La Riorganizzazione delle Reti dei Servizi Territoriali Re.Se.T. e l integrazione dell assistenza ospedale-territorio Linee di indirizzo per il potenziamento e l armonizzazione dell assistenza primaria,

Dettagli

Il Piano Operativo Nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute

Il Piano Operativo Nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Ministero della Salute Dipartimento della Protezione Civile Il Piano Operativo Nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Anna Maria Bargagli Ministero della Salute 18 Novembre 2011

Dettagli

Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto AZIENDA ULSS N. 8 BERICA Viale F. Rodolfi n VICENZA DELIBERAZIONE. n.

Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto AZIENDA ULSS N. 8 BERICA Viale F. Rodolfi n VICENZA DELIBERAZIONE. n. Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto AZIENDA ULSS N. 8 BERICA Viale F. Rodolfi n. 37 36100 VICENZA DELIBERAZIONE n. 784 del 22-6-2017 O G G E T T O Approvazione del Piano di Emergenza Caldo 2017.

Dettagli

Piano di prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Anno Individuazione dei soggetti fragili da inserire nel percorso di monitoraggio

Piano di prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Anno Individuazione dei soggetti fragili da inserire nel percorso di monitoraggio Piano di prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Anno 2014 1. Individuazione dei soggetti fragili da inserire nel percorso di monitoraggio CRITERI DI INCLUSIONE 1) età tra 0 1 anno e > 64 anni

Dettagli

L attività di prevenzione nelle città italiane: risultati censimento estate 2007

L attività di prevenzione nelle città italiane: risultati censimento estate 2007 Dipartimento di Epidemiologia ASL RME Centro di Competenza Nazionale Dipartimento della Protezione Civile Ministero della Salute Centro per la Prevenzione e Controllo delle Malattie L attività di prevenzione

Dettagli

DECRETO n. 257 del 23/06/2016

DECRETO n. 257 del 23/06/2016 Agenzia di Tutela della Salute di Brescia Sede Legale: viale Duca degli Abruzzi, 15 25124 Brescia Tel. 030.38381 Fax 030.3838233 - www.ats-brescia.it - informa@ats-brescia.it Posta certificata: protocollo@pec.ats-brescia.it

Dettagli

Redazione a cura della Commissione Tecnica Interaziendale Dimissioni Protette

Redazione a cura della Commissione Tecnica Interaziendale Dimissioni Protette PERCORSO CONDIVISO PER GARANTIRE LA CONTINUITA ASSISTENZIALE TRA OSPEDALE E TERRITORIO DEL PAZIENTE RICOVERATO (dimissioni protette) ELABORATO E CONDIVISO DA: ASL Provincia di Monza e Brianza A.O SAN GERARDO

Dettagli

La prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore

La prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore La prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore Piano della comunicazione sul rischio di emergenza per la popolazione anziana nella Regione Lombardia Maria Venturelli Roma, 18 aprile 2007

Dettagli

ESTATE IN SALUTE 2008

ESTATE IN SALUTE 2008 Unità Sanitaria Locale REGIONE LAZIO ESTATE IN SALUTE 2008 Programma per la Prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute delle persone anziane Le ragioni dell intervento Studi condotti

Dettagli

Piano di intervento per mitigare l impatto di eventuali ondate di calore estate 2013

Piano di intervento per mitigare l impatto di eventuali ondate di calore estate 2013 1 Piano di intervento per mitigare l impatto di eventuali ondate di calore estate 2013 In continuità con le iniziative intraprese negli anni scorsi, e in attuazione di quanto previsto dalla DGR 1206/07

Dettagli

è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale?

è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale? IL MANDATO DEL DISTRETTO E GLI STRUMENTI PROGRAMMATORI E GESTIONALI LA CENTRALE OPERATIVA TERRITORIALE è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale? il 2 agosto 2013 l Azienda

Dettagli

PROCEDURE DI ATTUAZIONE

PROCEDURE DI ATTUAZIONE Comune di Ferrara - Assessorato alla Salute e Servizi alla Persona PIANO PER LA GESTIONE DELLE ONDATE DI CALORE ESTIVO 2009 1 giugno - 15 settembre 2009 PROCEDURE DI ATTUAZIONE NUMERO VERDE CUP 2000 TELESOR-

Dettagli

Sistema regionale di previsione del disagio bioclimatico operativo dal 15 maggio 15 settembre 2012

Sistema regionale di previsione del disagio bioclimatico operativo dal 15 maggio 15 settembre 2012 Scheda di rilevamento e monitoraggio per Distretto: Dati di organizzazione socio-sanitaria mitigazione impatto eventuali ondate di calore ESTATE 2012 Quadro 1: Informazioni Generali AZIENDA USL: FORLI

Dettagli

Una Cicala a domicilio SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE

Una Cicala a domicilio SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE Comune di Cicala Home Care Premium 2011 Una Cicala a domicilio SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE Partner di progetto Cooperativa Cleto Cooperativa di Servizi Professionali operante nel settore dei servizi

Dettagli

L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE

L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE L ospedale e il territorio: opportunità e criticità nell integrazione socio-sanitaria Francesca Busa Direttore Distretto

Dettagli

PERCORSI SANITARI ACCESSIBILI E FRUIBILI GESTIONE DELLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE PER BAMBINI ED ADOLESCENTI AD ELEVATA COMPLESSITÀ 9/983/2010

PERCORSI SANITARI ACCESSIBILI E FRUIBILI GESTIONE DELLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE PER BAMBINI ED ADOLESCENTI AD ELEVATA COMPLESSITÀ 9/983/2010 PERCORSI SANITARI ACCESSIBILI E FRUIBILI GESTIONE DELLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE PER BAMBINI ED ADOLESCENTI AD ELEVATA COMPLESSITÀ Ottobre 2014 attuazione DGR 9/983/2010 Piano Azione Regionale (PAR) PERCORSI

Dettagli

- la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell Assemblea generale delle Nazioni Unite del 10 dicembre 1948;

- la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell Assemblea generale delle Nazioni Unite del 10 dicembre 1948; PROTOCOLLO ORGANIZZATIVO PER LA GESTIONE DI DIMISSIONI OSPEDALIERE PROBLEMATICHE RIGUARDANTI CITTADINI STRANIERI PRIVI DI RESIDENZA, PRESENTI SUL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI MODENA Visto: - la legge

Dettagli

PROCEDURA PER L'ACCESSO E LA PRESA IN CARICO DELL UTENTE IN ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA. Allegato A

PROCEDURA PER L'ACCESSO E LA PRESA IN CARICO DELL UTENTE IN ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA. Allegato A PROCEDURA PER L'ACCESSO E LA PRESA IN CARICO DELL UTENTE IN ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA Allegato A Redatto a cura dell'ats Brescia Direzione Sociosanitaria Dipartimento PIPSS Attraverso il Servizio

Dettagli

GESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE?

GESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE? GESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE? Assistente Sociale Barbara Miscoria Cividale del Friuli 16 gennaio 2012 L AMBITO DISTRETTUALE Si riferisce a una realtà territoriale

Dettagli

Programma di Prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Anno 2006

Programma di Prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Anno 2006 Programma di Prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Anno 2006 Agenzia Regionale Sanità Regione autonoma Friuli Venezia Giulia Marzo 2007 Programma di Prevenzione degli effetti del caldo sulla

Dettagli

I PERCORSI DEI PAZIENTI E I PDTA: GLI ESEMPI DELLE MALATTIE NEUROMUSCOLARI E DELLE MALATTIE EMORRAGICHE CONGENITE

I PERCORSI DEI PAZIENTI E I PDTA: GLI ESEMPI DELLE MALATTIE NEUROMUSCOLARI E DELLE MALATTIE EMORRAGICHE CONGENITE Commissione Salute Tavolo Tecnico Malattie Rare Coordinamento delle Regioni I PERCORSI DEI PAZIENTI E I PDTA: GLI ESEMPI DELLE MALATTIE NEUROMUSCOLARI E DELLE MALATTIE EMORRAGICHE CONGENITE Stato dell

Dettagli

LE INIZIATIVE DEL MINISTERO DELLA SALUTE E DEL CCM

LE INIZIATIVE DEL MINISTERO DELLA SALUTE E DEL CCM La prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore Roma, 18 aprile 2007 LE INIZIATIVE DEL MINISTERO DELLA SALUTE E DEL CCM Annamaria de Martino Dipartimento Prevenzione e Comunicazione Direzione

Dettagli

PLUS IGLESIAS PUNTO UNICO D ACCESSO

PLUS IGLESIAS PUNTO UNICO D ACCESSO \ PLUS IGLESIAS Provincia di Carbonia/Iglesias Azienda Sanitaria Locale n. 7 Comuni di : Iglesias, Musei, Villamassargia, Domusnovas, Gonnesa, Fluminimaggiore, Buggerru. REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE

Dettagli

MODELLO DI INTERVENTO PER BLACK OUT

MODELLO DI INTERVENTO PER BLACK OUT MODELLO DI INTERVENTO PER BLACK OUT Procedura di emergenza p0301030 Secondo quanto previsto per questo scenario di rischio dall allegato A della DGR n.3315 del 21/12/2010 sono da considerarsi le interruzioni

Dettagli

PROGETTO SORVEGLIANZA ATTIVA ALLA PERSONA ANZIANA FRAGILE PER L ANNO 2011

PROGETTO SORVEGLIANZA ATTIVA ALLA PERSONA ANZIANA FRAGILE PER L ANNO 2011 ALLEGATO SUB A alla deliberazione di Assemblea n. 36 del 18.7.2011 PROGETTO SORVEGLIANZA ATTIVA ALLA PERSONA ANZIANA FRAGILE PER L ANNO 2011 Denominazione del progetto Sorveglianza attiva della persona

Dettagli

Programma per la Prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute delle persone anziane ASL Roma E - Estate 2007

Programma per la Prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute delle persone anziane ASL Roma E - Estate 2007 Programma per la Prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute delle persone anziane ASL Roma E - Estate 2007 Le ragioni dell intervento Le ondate di calore sono condizioni meteorologiche

Dettagli

A un anno dalla Riforma del Sistema Socio Sanitario Lombardo: quale bene per il malato? Associazione Medicina e Persona 28/01/2017

A un anno dalla Riforma del Sistema Socio Sanitario Lombardo: quale bene per il malato? Associazione Medicina e Persona 28/01/2017 A un anno dalla Riforma del Sistema Socio Sanitario Lombardo: quale bene per il malato? Associazione Medicina e Persona 28/01/2017 Lombardia: una rete d offerta ricca e articolata Strutture sanitarie Strutture

Dettagli

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Ubaldo Campagnola di Avio

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Ubaldo Campagnola di Avio Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Ubaldo Campagnola di Avio Via Campagnola, 5 38063 - AVIO (TN) REGOLAMENTO DEL CENTRO DIURNO PER ANZIANI Approvato con Atto del Commissario Straordinario n. 14 del

Dettagli

Protocollo operativo

Protocollo operativo ALLEGATO 1 Gestione delle persone anziane in condizione di fragilità socio sanitarie anche legate ad evenienze atmosferiche straordinarie Protocollo operativo Premessa Nel corso degli anni sono state rilevate

Dettagli

Premessa. Attività 2/8

Premessa. Attività 2/8 CENTRI DIALISI 1/8 Premessa L organizzazione e la programmazione delle strutture di dialisi sono definite dal Piano Sanitario Nazionale, dal Piano Sanitario Regionale e dal Piano Attuativo Locale. Nello

Dettagli

L identificazione dei sottogruppi di popolazione a rischio per la pianificazione degli interventi

L identificazione dei sottogruppi di popolazione a rischio per la pianificazione degli interventi Ministero della Salute L identificazione dei sottogruppi di popolazione a rischio per la pianificazione degli interventi Anna Maria Bargagli Dipartimento di Epidemiologia del SSR Lazio Centro di Competenza

Dettagli

AMBITO DISTRETTUALE DI ARCISATE

AMBITO DISTRETTUALE DI ARCISATE PIANO PER LE NON AUTOSUFFICIENZE ANNO 2013 Premessa La Regione Lombardia con la DGR116/2013 determinazioni in ordine all istituzione del fondo regionale a sostegno della famiglie e dei suoi componenti

Dettagli

PROTOCOLLO CRITERI E MODALITA DI ACCESSO DELL UTENTE, PRESA IN CARICO E DIMISSIONE

PROTOCOLLO CRITERI E MODALITA DI ACCESSO DELL UTENTE, PRESA IN CARICO E DIMISSIONE ASSOCIAZIONE PRO CASA ANZIANI NIARDO ONLUS CENTRO DIURNO INTEGRATO NINI CALZONI NIARDO CODICE FSICALE 90008530173 - P.IVA 03587150982 VIA ADAMO 1 25050 - NIARDO BS TEL. 0364 335036 FAX 0364 338640 EMAIL:

Dettagli

RETE TERRITORIALE ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA (ADI)

RETE TERRITORIALE ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA (ADI) RETE TERRITORIALE ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA (ADI) DIRIGENTE RESPONSABILE: Giacomina Roncali COORDINATORE: Sergio Rubes IL SERVIZIO Il servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) dell ASST

Dettagli

ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA - A.D.I.

ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA - A.D.I. Guida alla Carta dei Servizi per l accesso al servizio di ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA - A.D.I. associazione Premessa L'Assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I.) è una forma di assistenza rivolta a

Dettagli

DIPARTIMENTO PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E SOCIALE DIREZIONE REGIONALE ASSETTO ISTITUZIONALE, PREVENZIONE ED ASSISTENZA TERRITORIALE

DIPARTIMENTO PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E SOCIALE DIREZIONE REGIONALE ASSETTO ISTITUZIONALE, PREVENZIONE ED ASSISTENZA TERRITORIALE PIANO OPERATIVO REGIONALE DI INTERVENTO PER LA PREVENZIONE DEGLI EFFETTI SULLA SALUTE DELLE ONDATE DI CALORE. PIANO DI SORVEGLIANZA DELLE PERSONE ANZIANE CHE RIMANGONO SOLE NEL PERIODO ESTIVO E DEGLI OSPITI

Dettagli

UNITÀ OPERATIVA MEDICINA D URGENZA

UNITÀ OPERATIVA MEDICINA D URGENZA UNITÀ OPERATIVA MEDICINA D URGENZA Dipartimento Emergenza 1/9 Attività L unità operativa Medicina Urgenza fornisce assistenza a persone ricoverate con problemi di salute acuti e urgenti, in continuità

Dettagli

DISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona

DISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona DISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona 2012 2014 Tavoli Tematici Cisterna di Latina, Palazzo Comunale Casa della Pace, 19 luglio 2013 Servizi Distrettuali attivi Segretariato Sociale PUA Pronto

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE

REGOLAMENTO COMUNALE PER SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE COMUNE DI TAGLIO DI PO Provincia di Rovigo Ufficio Servizi Sociali REGOLAMENTO COMUNALE PER SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE (S.A.D.) APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE N. 10 del 09/02/2017

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA DIMISSIONI PROTETTE E CONTINUITA DELLE CURE A SOSTEGNO DELLA DOMICILIARIETA

PROTOCOLLO D INTESA DIMISSIONI PROTETTE E CONTINUITA DELLE CURE A SOSTEGNO DELLA DOMICILIARIETA PROTOCOLLO D INTESA TRA L ASL DI CREMONA LA COMUNITA SOCIALE CREMASCA E L AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALE MAGGIORE DI CREMA DIMISSIONI PROTETTE E CONTINUITA DELLE CURE A SOSTEGNO DELLA DOMICILIARIETA PREMESSO

Dettagli

LE CURE PALLIATIVE DOMICILIARI:

LE CURE PALLIATIVE DOMICILIARI: LE CURE PALLIATIVE DOMICILIARI: Il ruolo del medico di assistenza primaria e la sua integrazione con gli operatori dell équipe (infermiere, medico palliativista, psicologo, volontari) LE NOVITÀ NELL EROGAZIONE

Dettagli

GUARDANDO AL NEFROPATICO ASSISTENZA INFERMIERISTICA SUL TERRITORIO

GUARDANDO AL NEFROPATICO ASSISTENZA INFERMIERISTICA SUL TERRITORIO GUARDANDO AL NEFROPATICO ASSISTENZA INFERMIERISTICA SUL TERRITORIO BRESCIA 17/18 Marzo 2016 Edda Porteri Coord. Inf. ASST Spedali Civili Il percorso del paziente non termina al momento della dimissione

Dettagli

Servizi Residenziali/intervento n.14b

Servizi Residenziali/intervento n.14b Servizi Residenziali/intervento n.14b TITOLO AZIONE INTEGRAZIONE RETTE P ER OSPITALITÀ IN COMUNITÀ DI TIPO FAMILIARE PER ANZIANI ( C.4.E.) LIVEAS OBIETTIVI Scopi del servizio/intervento Il servizio è finalizzato

Dettagli

CONVEGNO AGeSPI Lombardia Il giovane volto dei Servizi socio-sanitari della Regione Lombardia

CONVEGNO AGeSPI Lombardia Il giovane volto dei Servizi socio-sanitari della Regione Lombardia CONVEGNO AGeSPI Lombardia Il giovane volto dei Servizi socio-sanitari della Regione Lombardia Nuovi bisogni, nuovi scenari. Le strategie per il governo e lo sviluppo Dr. Carmelo Scarcella Direttore Generale

Dettagli

DISTRETTO SOCIO-SANITARIO LECCE ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA. Dott.ssa Giovanna ZAURINO ASL -LECCE-

DISTRETTO SOCIO-SANITARIO LECCE ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA. Dott.ssa Giovanna ZAURINO ASL -LECCE- DISTRETTO SOCIO-SANITARIO LECCE ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA Dott.ssa Giovanna ZAURINO ASL -LECCE- L A.D.I.: cos è. Servizio distrettuale che assicura alle persone affette da patologie gravi, in condizioni

Dettagli

Obiettivo 1 Azioni Indicatori Risultati attesi Tempistica Riduzione dei ricoveri in strutture

Obiettivo 1 Azioni Indicatori Risultati attesi Tempistica Riduzione dei ricoveri in strutture Obiettivo 1 Azioni Indicatori Risultati attesi Tempistica Riduzione dei ricoveri in strutture extra regionali. Continuità terapeutica. Riduzione dei costi. 1. Quantificazione del fenomeno migratorio relativo

Dettagli

F.1. Ic.1 F.2. Ic.2. :: Scheda IcF. :: Dati Ente. :: Obiettivi. Teano , ,00 CAMPANIA SOCIALE. Data Agg. Versione. Altro (specificare)

F.1. Ic.1 F.2. Ic.2. :: Scheda IcF. :: Dati Ente. :: Obiettivi. Teano , ,00 CAMPANIA SOCIALE. Data Agg. Versione. Altro (specificare) 17 di 85 :: Scheda Secondo I annualità Assetto della governance Costituzione del Servizio di Segretariato Sociale, nel Comune capofila, con Antenne Sociali che fungeranno da sue succursali, decentrate

Dettagli

2.3. Gli interventi di prevenzione locali

2.3. Gli interventi di prevenzione locali 2.3. Gli interventi di prevenzione locali Sulla base delle indicazioni fornite dall OMS 8,9, i piani operativi sviluppati a livello locale devono prevedere interventi differenziati in base al livello di

Dettagli

Telemonitoraggio nei pazienti postacuti Il progetto dell ASL Monza e Brianza per potenziare l assistenza dei pazienti a domicilio

Telemonitoraggio nei pazienti postacuti Il progetto dell ASL Monza e Brianza per potenziare l assistenza dei pazienti a domicilio MOTORE SANITA TECH: "Telemedicina. Salute in rete o buoni propositi Milano 2 marzo 2015 Telemonitoraggio nei pazienti postacuti Il progetto dell ASL Monza e Brianza per potenziare l assistenza dei pazienti

Dettagli

DOTE DI CARE-GIVING ASSISTENZIALE INPDAP LOMBARDIA. 24 maggio 2012 DGFCISS

DOTE DI CARE-GIVING ASSISTENZIALE INPDAP LOMBARDIA. 24 maggio 2012 DGFCISS DOTE DI CARE-GIVING ASSISTENZIALE INPDAP LOMBARDIA 24 maggio 2012 DGFCISS Destinatari Requisiti di accesso Residenza nel territorio lombardo Dipendenti pubblici INPS gestione ex INPDAP Coniugi conviventi

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 44/ 11 DEL

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 44/ 11 DEL DELIBERAZIONE N. 44/ 11 DEL 31.10.2007 Oggetto: Fondo per la non autosufficienza: potenziamento dei Punti Unici di Accesso e delle Unità di valutazione territoriale. UPB S05 03 007 2.561.285,58. L Assessore

Dettagli

Prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute: interventi nella ASL Roma 1 Mauro Goletti Giulio De Gregorio

Prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute: interventi nella ASL Roma 1 Mauro Goletti Giulio De Gregorio Centro Nazionale Prevenzione e Controllo Malattie CLIMA E SALUTE Piano Nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Estate 2016 Roma, 16 giugno 2016 Ministero della Salute, Via G.

Dettagli

Rendiconto delle attività del Filo D argento della rete Auser in Lombardia. periodo gennaio-dicembre 2017

Rendiconto delle attività del Filo D argento della rete Auser in Lombardia. periodo gennaio-dicembre 2017 Rendiconto delle attività del Filo D argento della rete Auser in Lombardia periodo gennaio-dicembre 2017 INDICE I punti d ascolto pag. 2 il modello organizzativo pag. 3 Le attività di telefonia sociale

Dettagli

SERVIZIO TOSSICODIPENDENZE

SERVIZIO TOSSICODIPENDENZE SERVIZIO TOSSICODIPENDENZE Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche 1/6 Premessa Il Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche è la struttura aziendale che ha come finalità la promozione

Dettagli

La rete sociale. Il sistema integrato degli interventi e servizi sociali.

La rete sociale. Il sistema integrato degli interventi e servizi sociali. La rete sociale Il sistema integrato degli interventi e servizi sociali. Brescia, 22 novembre 2017 COME NASCE LA RETE SOCIALE? LA LEGGE QUADRO N. 328 DEL 8 NOVEMBRE 2000; SI PARLA DI INTERVENTI E SERVIZI

Dettagli

MALATTIA DI PARKINSON NELL ASL DI BRESCIA - anno

MALATTIA DI PARKINSON NELL ASL DI BRESCIA - anno MALATTIA DI PARKINSON NELL ASL DI BRESCIA - anno 2011 - - Gennaio 2013 - U.O. Tecniche Epidemiologiche e gestionali per l'organizzazione sanitaria, Dipartimento PAC Malattia di Parkinson nell ASL di Brescia

Dettagli

CONFERENZA STAMPA. Gli interventi dell ASL di Brescia per la prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore

CONFERENZA STAMPA. Gli interventi dell ASL di Brescia per la prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore DIREZIONE GENERALE SERVIZIO COMUNICAZIONE Viale Duca degli Abruzzi, 15 25124 Brescia Tel. 030.3838448 Fax 030.3838280 E-mail servizio.comunicazione@aslbrescia.it CONFERENZA STAMPA Gli interventi dell ASL

Dettagli

Impegni 2014 Integrazione Ospedale-territorio dimissione protetta Accoglienza e Comunicazione in Pronto Soccorso Formazione con il volontariato

Impegni 2014 Integrazione Ospedale-territorio dimissione protetta Accoglienza e Comunicazione in Pronto Soccorso Formazione con il volontariato Integrazione Ospedale Territorio: La Centrale Operativa Territoriale (C.O.T.) e le attività di integrazione tra la struttura ospedaliera e le strutture per anziani. Dott. Ubaldo Scardellato www.ulss.tv.it

Dettagli

Le Case della Salute. Seminario Regionale. cosa abbiamo attivato nel le azioni da mettere in campo nel Clara Curcetti.

Le Case della Salute. Seminario Regionale. cosa abbiamo attivato nel le azioni da mettere in campo nel Clara Curcetti. Seminario Regionale Cure Primarie facciamo il punto e condividiamo le strategie Le Case della Salute cosa abbiamo attivato nel 2011 le azioni da mettere in campo nel 2012 Bologna, 27 gennaio 2012 Clara

Dettagli

Il governo dell assistenza primaria nel nuovo contesto del servizio socio sanitario lombardo. SITI Seminario Vittorio Bosio ASST Lariana

Il governo dell assistenza primaria nel nuovo contesto del servizio socio sanitario lombardo. SITI Seminario Vittorio Bosio ASST Lariana Il governo dell assistenza primaria nel nuovo contesto del servizio socio sanitario lombardo SITI Seminario 29.09.2016 - Vittorio Bosio ASST Lariana Garantire adeguati percorsi di prevenzione, diagnosi,

Dettagli

LA SITUAZIONE E GIA CONOSCIUTA DAL SERVIZIO SOCIALE DI BASE: NO SI dall anno

LA SITUAZIONE E GIA CONOSCIUTA DAL SERVIZIO SOCIALE DI BASE: NO SI dall anno SCHEDA VALUTAZIONE SOCIALE /PROGETTO 2017 DGR 5940/2015 MISURA B2 NOMINATIVO Luogo e data di nascita: CODICE FISCALE Residente a: Indirizzo : tel: email: INVALIDITA ASSISTENTE NOMINATIVO: SOCIALE DI RIFERIMENTO

Dettagli

SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE PATOLOGICHE

SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE PATOLOGICHE SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE PATOLOGICHE 1/11 Premessa Il Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche è la struttura aziendale che ha come

Dettagli

ALLEGATOA alla Dgr n del 28 dicembre 2007 pag. 1/5

ALLEGATOA alla Dgr n del 28 dicembre 2007 pag. 1/5 giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 4588 del 28 dicembre 2007 pag. 1/5 Linee di indirizzo per la definizione delle attività dell Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale (U.V.M.D)

Dettagli

DIRETTIVA ALLE AZIENDE SANITARIE REGIONALI PER I PIANI STRATEGICI DI RIQUALIFICAZIONE DELL ASSISTENZA E DI RIEQUILIBRIO ECONOMICO FINANZIARIO (PRR)

DIRETTIVA ALLE AZIENDE SANITARIE REGIONALI PER I PIANI STRATEGICI DI RIQUALIFICAZIONE DELL ASSISTENZA E DI RIEQUILIBRIO ECONOMICO FINANZIARIO (PRR) DIRETTIVA ALLE AZIENDE SANITARIE REGIONALI PER I PIANI STRATEGICI DI RIQUALIFICAZIONE DELL ASSISTENZA E DI RIEQUILIBRIO ECONOMICO FINANZIARIO (PRR) 2007-2010 Obiettivi assistenziali:.. Aumentare il livello

Dettagli

Potenziamento PUA/UVT dei tre Distretti Socio-sanitari della ASSL Oristano - anno

Potenziamento PUA/UVT dei tre Distretti Socio-sanitari della ASSL Oristano - anno ALLEGATO A SCHEDA PROGETTO Distretto Sociosanitario di Ghilarza Direttore del Distretto Sociosanitario Dott. Francesco Pes TITOLO DEL PROGETTO/PROGRAMMA Potenziamento PUA/UVT dei tre Distretti Socio-sanitari

Dettagli

AZIENDA SANITARIA LOCALE (ASL)

AZIENDA SANITARIA LOCALE (ASL) AZIENDA SANITARIA LOCALE (ASL) Governo della ASL Ogni azienda sanitaria è diretta da una «triade» Direttore Generale Direttore Sanitario Direttore Amministrativo Compito della ASL Garantire i LEA, provvedendo

Dettagli

Dopo trent anni di servizio sanitario la sfida per la salute nella Regione Sicilia. Anna Banchero

Dopo trent anni di servizio sanitario la sfida per la salute nella Regione Sicilia. Anna Banchero Dopo trent anni di servizio sanitario la sfida per la salute nella Regione Sicilia Anna Banchero Il Servizio sanitario nazionale è stata una conquista in materia di diritti di cittadinanza Ha ordinato

Dettagli

Sicuri a casa L esperienza del Distretto di Udine. Luigi Canciani, Direttore Distretto di Udine

Sicuri a casa L esperienza del Distretto di Udine. Luigi Canciani, Direttore Distretto di Udine Sicuri a casa L esperienza del Distretto di Udine Luigi Canciani, Direttore Distretto di Udine 3 Distretti Cividale Tarcento Udine 3 Ambiti socioassistenziali ex UTI 37 Comuni Popolazione residente Cividale

Dettagli

Tabella 3 Piano di prevenzione per gli effetti delle ondate di calore nelle città italiane

Tabella 3 Piano di prevenzione per gli effetti delle ondate di calore nelle città italiane Tabella 3 Piano di prevenzione per gli effetti delle ondate di calore nelle città italiane Città con un sistema di allarme HHWWS operativo Città ANCONA BARI BOLOGNA BOLZANO BRESCIA CAGLIARI CAMPOBASSO

Dettagli

ALLEGATO 2 La mappatura dei processi e/o procedimenti e la valutazione dei rischi

ALLEGATO 2 La mappatura dei processi e/o procedimenti e la valutazione dei rischi ALLEGATO 2 La mappatura dei processi e/o procedimenti e la valutazione dei rischi Dipartimento Struttura 1 Acquisizione delle segnalazione del bisogno per la valutazione o la rivalutazione non autosufficienza.

Dettagli

Agenzia di Tutela della Salute

Agenzia di Tutela della Salute Agenzia di Tutela della Salute Le ATS sono dotate di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile gestionale e tecnica. L ATS attua la

Dettagli

L'ESPERIENZA NEL TERITORIO: L ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA

L'ESPERIENZA NEL TERITORIO: L ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA L'ESPERIENZA NEL TERITORIO: L ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA MILANO - FORUM PA 28-29 GENNAIO 2016 EVOLUZIONE DEL SISTEMA DELL'ADI Fattori economici: budgettizzazione dell'adi (da budget erogatore a budget

Dettagli

PROGETTAZIONE. ai sensi dell art. 23 comma 15 del Decreto Legislativo n. 50/2016. per l affidamento del progetto

PROGETTAZIONE. ai sensi dell art. 23 comma 15 del Decreto Legislativo n. 50/2016. per l affidamento del progetto Municipio Roma VIII Direzione Socio educativa Servizio Sociale PROGETTAZIONE ai sensi dell art. 23 comma 15 del Decreto Legislativo n. 50/2016 per l affidamento del progetto DIMISSIONI PROTETTE del Municipio

Dettagli

Territorio-ospedale-territorio

Territorio-ospedale-territorio Territorio-ospedale-territorio DIMISSIONI PROTETTE Continuità Assistenziale Ospedale-Territorio i 3 snodi della dimissione Gli strumenti Stato dell'arte sul territorio provinciale Punti di forza Criticità

Dettagli

Il valore del Filo d Argento

Il valore del Filo d Argento Il valore del Filo d Argento Report delle attività svolte in applicazione della Deliberazione della Giunta Regionale della Lombardia N X/1185 del 20/12/ 2013 Le attività svolte in Lombardia nel periodo

Dettagli

ORDINE DEI MEDICI CHIRURGI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI BRESCIA

ORDINE DEI MEDICI CHIRURGI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI BRESCIA ORDINE DEI MEDICI CHIRURGI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI BRESCIA PROPOSTA DI DEFINIZIONE DEL PROFILO PROFESSIONALE DEL RESPONSABILE SANITARIO DI RSA Premessa Le RSA lombarde stanno vivendo da

Dettagli

COMUNITA MONTANA DI VALLE CAMONICA UFFICIO DI PIANO. PIANO TERRITORIALE DI PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROGETTUALI Anno 2011/2012

COMUNITA MONTANA DI VALLE CAMONICA UFFICIO DI PIANO. PIANO TERRITORIALE DI PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROGETTUALI Anno 2011/2012 COMUNITA MONTANA DI VALLE CAMONICA UFFICIO DI PIANO PIANO TERRITORIALE DI PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROGETTUALI Anno 2011/2012 APPROVATO DAL CONSIGLIO DI RAPPRESENTANZA DELLA CONFERENZA DI SINDACI

Dettagli

CONVEGNO Nuove forme di residenzialità per gli anziani

CONVEGNO Nuove forme di residenzialità per gli anziani CONVEGNO Nuove forme di residenzialità per gli anziani Brescia, 10 Febbraio 2011 Intervento dott.ssa Fausta Podavitte Le Comunità Residenziali: nuovo anello della rete per anziani Alla ricerca La strada

Dettagli

ASL PROVINCIA DI VARESE UNA VISIONE DI SISTEMA SULL INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA NELLA NOSTRA PROVINCIA. 29 giugno 2011

ASL PROVINCIA DI VARESE UNA VISIONE DI SISTEMA SULL INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA NELLA NOSTRA PROVINCIA. 29 giugno 2011 ASL PROVINCIA DI VARESE 29 giugno 2011 UNA VISIONE DI SISTEMA SULL INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA NELLA NOSTRA PROVINCIA 1 PRINCIPALI PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI RELATIVI ALL INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA

Dettagli

UNITÁ OPERATIVE DI GERIATRIA DIPARTIMENTO MEDICO

UNITÁ OPERATIVE DI GERIATRIA DIPARTIMENTO MEDICO UNITÁ OPERATIVE DI GERIATRIA DIPARTIMENTO MEDICO 1/10 Attività L attività delle unità operative di Geriatria dell Azienda USL di Bologna è diretta a garantire la cura della persona anziana nelle diverse

Dettagli

REGOLE DI SISTEMA 2011

REGOLE DI SISTEMA 2011 Regione Lombardia D.G. Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale REGOLE DI SISTEMA 2011 INDIRIZZI DI PROGRAMMAZIONE In continuità con quanto avvenuto negli anni scorsi, le ASL dovranno

Dettagli

INDICE. Art. 1: DEFINIZIONE. Art. 4: DESTINATARI. Art. 5: MODALITA DI ACCESSO. Art. 6: PRESTAZIONI SOCIO-ASSISTENZIALI DI BASE

INDICE. Art. 1: DEFINIZIONE. Art. 4: DESTINATARI. Art. 5: MODALITA DI ACCESSO. Art. 6: PRESTAZIONI SOCIO-ASSISTENZIALI DI BASE Comune di SANT AGATA BOLOGNESE Provincia di Bologna Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 41 del 13.04.2004, esecutiva dal 10.05.2004 Pubblicato all Albo Pretorio Comunale dal 12.05.2004 al 27.05.2004

Dettagli

Comune di Este p PcPC - Modello d Intervento Black Out

Comune di Este p PcPC - Modello d Intervento Black Out Sono da considerarsi a rischio le interruzioni di fornitura di energia elettrica ad attività sanitarie e case di riposo con assenza di generatori o con autonomia limitate degli stessi. Sono altresì da

Dettagli