REGOLAMENTO DELL UNITA DI VALUTAZIONE MULTIDISCIPLINARE (UVM) Società della Salute / Zona Distretto di Firenze

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1 Allegato A) REGOLAMENTO DELL UNITA DI VALUTAZIONE MULTIDISCIPLINARE (UVM) Società della Salute / Zona Distretto di Firenze DEFINIZIONE E COMPETENZE L UVM è un articolazione operativa della zona-distretto, costituita con atto del Responsabile di zona-distretto, sentito il Direttore Sanitario Aziendale. COMPOSIZIONE E FUNZIONAMENTO L UVM è composta da un nucleo stabile formato da: o un medico di distretto, con funzione di responsabile, individuato dal Responsabile di zona-distretto, sentito il Direttore Sanitario Aziendale; o un assistente sociale; o un infermiere. Può essere integrata dal medico di medicina generale dell assistito, da professionalità specialistiche sociali e sanitarie ritenute necessarie per la valutazione del caso e dagli operatori coinvolti nella valutazione (assistente sociale, infermiere, specialista). L UVM è attiva dal lunedì al venerdì e può riunirsi, anche per sedute ulteriori o straordinarie, ogniqualvolta ne ravvisi la necessità. Per patologie particolarmente complesse e / o rare, verranno attivate consulenze specialistiche ad hoc, anche in riferimento alla ricerca ed alla personalizzazione di particolari ausili e protesi. Tutte le competenze specialistiche vengono messe a disposizione dall Azienda Sanitaria di Firenze (zona distretto o ospedale) e/o dall SdS di Firenze. SEDE L UVM è localizzata presso la sede operativa della Società della Salute di Firenze in viale della Giovine Italia 1/1 - Firenze ed è collegata con i Centri Sociali e i Punti Infermieristici dei Quartieri, per permettere la partecipazione degli assistenti sociali, degli infermieri e dei medici che hanno seguito il caso, alla seduta UVM. 1

2 FUNZIONI valuta e verifica la sussistenza delle condizioni di bisogno della persona e ne definisce il livello di gravità, tramite un processo globale e dinamico interdisciplinare volto ad identificare e descrivere la natura e l entità del bisogno. La valutazione è effettuata con riferimento alle aree di bisogno individuate dalla classificazione internazionale del funzionamento della disabilità e della salute (ICF), secondo le modalità stabilite dalla vigente normativa regionale in materia, sulla base dei seguenti criteri: o stato di salute funzionale organico (dipendenza nelle attività di base della vita quotidiana, attività strumentali della vita quotidiana, quadro clinico, fabbisogno infermieristico); o condizioni cognitivo comportamentali (stato mentale, disturbi del comportamento, disturbi dell umore); o situazione socio ambientale e familiare (rete assistenziale presente, situazione socio economica, condizione abitativa, livello quotidiano di copertura assistenziale); compila il verbale delle sedute e definisce il Progetto Assistenziale Personalizzato (PAP), con indicazioni quantitative e temporali relative ai percorsi assistenziali e alle prestazioni sociosanitarie appropriate (domiciliari, semiresidenziali e residenziali). Ove possibile definisce le quote di risorse destinate al finanziamento delle prestazioni. nel PAP devono essere riportate anche le prestazioni sanitarie, sociosanitarie e sociali già attive alla presentazione della Segnalazione del bisogno. Nel caso di PAP che preveda il ricovero in RSA, questo contiene anche il punteggio attribuito dall UVM ai fini dell inserimento dell assistito nella lista unica integrata ed il Modulo RSA assegnato. La Scheda di attribuzione del punteggio/modulo(tip. di centro diurno alzheimer) è conservata in cartella. Nel caso di PAP che preveda l erogazione di un contributo per assistente familiare o di sostegno alle cure familiari, questo contiene anche l indicazione dell isogravità e della correlata intensità assistenziale. individua l indice di gravità del bisogno; nel caso di impossibilità di attivare le prestazioni previste dal PAP entro 60 giorni, assicura prestazioni di pari efficacia condivise con la famiglia e fissa entro 90 giorni il tempo massimo per attivare le prestazioni previste dal PAP; può ascoltare, su richiesta, le persone oggetto della valutazione o i loro familiari e riceverne memorie scritte; vaglia, in prima istanza, i codici rossi ; in caso di PAP non condiviso dall utente, attiva la Commissione di consulenza clinica per l ulteriore valutazione richiesta dall assistente sociale che ha in carico il caso; 2

3 effettua, laddove ritenute necessario, periodiche verifiche degli obiettivi contenuti nel PAP e procede all eventuale rivalutazione delle condizioni di bisogno; viene attivata dall ufficio amministrativo della zona-distretto, che le inoltra la certificazione e le schede di valutazione provenienti da una RSA che segnali l insorgere, in un assistito, di un aggravamento delle condizioni di salute. In tal modo l UVM può autorizzare la struttura all inserimento del paziente in un Modulo specialistico oppure disporre una verifica in loco i cui risultati saranno comunicati all ufficio amministrativo di zona distretto e, quindi, inviati all UVM. L UVM opera in stretta correlazione con il PUA, ricevendo da quest ultimo il piano settimanale delle sedute e ritrasmettendo, a sua volta, al PUA gli esiti delle valutazioni, ai fini della conclusione dell iter procedurale e della registrazione dei dati ai fini informativi. STRUMENTI L UVM adotta gli strumenti valutativi previsti dalle vigenti normative e recepisce tutte le indicazioni che vengono di volta in volta impartite in merito all adozione di procedure specifiche ed all utilizzo di una predeterminata modulistica. PROGETTO ASSISTENZIALE PERSONALIZZATO (PAP) Elaborato dall UVM entro 30 giorni dalla presentazione della Segnalazione del bisogno contiene gli obiettivi e gli esiti attesi in termini di mantenimento o miglioramento delle condizioni di salute e le prestazioni sociosanitarie da erogare, individuate sulla base degli indici di valutazione delle condizioni di bisogno. Le tipologie assistenziali sono organizzate in più moduli o pacchetti assistenziali, essendo possibili progetti personalizzati che prevedano offerte miste in cui il pacchetto assistenziale attinge da aree di intervento diverse, in una logica di rete dei servizi territoriali e promuovendo risposte assistenziali innovative e flessibili. Interventi domiciliari sociosanitari, di aiuto alla persona, forniti in forma diretta 1. Servizio di Assistenza Domiciliare socio assistenziale (SAD): a) Intensità leggera: (fino a 6 ore settimanali) b) Intensità media (fino a 12 ore settimanali) c) Intensità alta (fino a 18 ore settimanali). 2. Consegna pasti a domicilio: a) Medio bassa (Da 1 a 7 pasti a settimana) 3

4 b) Alta (Da 8 a 14 pasti a settimana) 3. Pedicure a domicilio. 4. Telesoccorso e teleassistenza: a) Telesoccorso b) Telesoccorso e teleassistenza c) Telecare. Contributi per assistenza domiciliare indiretta, finalizzati all acquisto, da parte dell utente e/o della sua rete familiare, di servizi paragonabili a quelli propri del SAD: 1. Assistenza domiciliare indiretta: a) Intensità leggera: (fino a 12 ore mensili) b) Intensità media (fino a 25 ore mensili) c) Intensità alta (fino a 50 ore mensili). Contributi per assistenti familiari (c.d. badanti): 1. Tipologia A utenti con isogravità 5 2. Tipologia B utenti con isogravità 4 3. Tipologia C utenti con isogravità 3 Sostegno alle cure familiari (c.d. assegni di cura): 1. per utenti con isogravità 5 2. per utenti con isogravità 4 3. per utenti con isogravità 3 Centri diurni per persone anziane: 1. C.D. per anziani non autosufficienti 2. C.D. per persone affette da disturbi neuro cognitivi (Alzheimer) 3. C.D. per anziani fragili (non destinati a persone non autosufficienti o disabili gravi) Frequenza: c) Medio bassa (fino a 3 giorni/settimana) d) Alta (fino a 7 giorni/settimana) Ricoveri temporanei in RSA: 1. ricoveri di sollievo occasionali 2. ricoveri di sollievo ricorrenti (c.d. periodici annuali) 3. codici rossi 4. ricoveri per altre esigenze (non urgenti) Ricoveri in strutture intermedie/strutture riabilitative. Ricoveri definitivi in RSA. Il Responsabile di zona-distretto delega all UVM la competenza relativa all individuazione, ove possibile, della figura professionale sulla base delle caratteristiche del bisogno prevalente, il Responsabile del PAP (care manager), che ne segue l attuazione e costituisce il referente organizzativo dell interessato e dei suoi familiari. Verifica periodicamente l effettiva attuazione e 4

5 l adeguatezza del Piano e, se del caso, ne propone al Responsabile dell UVM l eventuale revisione e/o proroga. 5

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