DOMANDA E OFFERTA DI LAVORO GIOVANILE IN SOMMINISTRAZIONE

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1 2016 DOMANDA E OFFERTA DI LAVORO GIOVANILE IN SOMMINISTRAZIONE ALCUNE EVIDENZE SULLA BASE DEI DATI ISTAT, INAIL E COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE Assolavoro DataLab

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3 DOMANDA E OFFERTA DI LAVORO GIOVANILE IN SOMMINISTRAZIONE: ALCUNE EVIDENZE SULLA BASE DEI DATI ISTAT, INAIL E COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE Nel mercato del lavoro in somministrazione i giovani hanno un ruolo da protagonisti non solo per il numero di occupati, contratti e tempo speso, ma anche per la qualità delle missioni cui essi sono chiamati. In base ai dati Inail i lavoratori somministrati fino a 34 anni (con dati riferiti all ultimo trimestre del 2015) rappresentano, infatti, il 54,2% del totale degli occupati. La parte restante dell occupazione in somministrazione è concentrata soprattutto nelle classi di età centrali dai 35 ai 49 anni che rappresentano complessivamente il 35,4% degli occupati somministrati. Gli ultra 50-enni evidenziano una incidenza minore anche se non marginale, come attesta la quota di poco superiore al 10% che è loro attribuita. Le coorti di lavoratori più giovani non sono solo le più numerose in termini di numero di occupati ma concentrano anche la maggiore quantità di lavoro rispetto alle giornate prestate. Prendendo a riferimento il numero equivalente di lavoratori full time (Fte - ottenuto dividendo le giornate lavorate da tutti i lavoratori per il monte giornate medio lavorabile da un lavoratore teorico nel periodo considerato 1 ), la componente del lavoro in somministrazione ascrivibile ai giovani (sino a 34 anni) rappresenta il 53,4% del totale del lavoro prestato rispetto a tutta l occupazione in somministrazione. Il valore risulta leggermente inferiore al corrispondente peso occupazionale (misurato cioè rispetto alle singole persone) ad evidenziare una riduzione, sia pure minima, dell intensità di lavoro dei giovani rispetto al lavoro prestato dalle classi più adulte. È utile osservare più in dettaglio il peso dell intensità di lavoro con riferimento alle specifiche classi di età giovanili. Nel gruppo dei giovanissimi lavoratori quelli sino a 24 anni, si registrano, così, i valori più bassi di intensità di lavoro in somministrazione, con un indice di saturazione Fte (calcolato rispetto al volume teorico massimo sviluppato quindi sulla intera platea di riferimento di somministrati), pari al 68,3%. Per i più giovani si palesa chiaramente un loro minor utilizzo rispetto agli altri gruppi di età con prevalenza di missioni saltuarie e discontinue, anche per una presumibile maggiore presenza di lavoro stagionale in attività a bassa specializzazione. Nelle altre componenti dell universo giovanile emergono, invece, livelli molto più elevati di lavoro. Soprattutto nella classe dei 30-34enni si riscontrano i massimi livelli di intensità di lavoro Fte con un valore di saturazione delle unità di lavoro equivalenti a tempo pieno pari al 76,1%: il dato è superiore a tutte le altre classi di età comprese quelle dei lavoratori adulti di età compresa tra i 35 ed i 49 anni, rispetto ai quali l indice di saturazione del lavoro full time è pari al 75%. Tra i giovani al crescere dell età migliorano le condizioni di utilizzo non più solo quindi per incarichi stagionali e molto discontinui ma anche, e con sempre maggiore intensità, per ambiti produttivi a ciclo continuo e per attività prolungate e presumibilmente più qualificate. 1 Inail prende a riferimento 252 giornate/anno

4 Una ulteriore misura del peso e del ruolo che la somministrazione ha assunto tra i lavoratori più giovani si evince dalla analisi dei dati sui contratti di lavoro registrati attraverso sistema delle Comunicazioni Obbligatorie del Ministero del Lavoro. Osservando i valori, riferiti sempre all ultimo trimestre del 2015, sullo stock dei contratti si conferma la prevalenza di quelli riferiti ai lavoratori delle classi di età più giovani. Il volume di contratti è però proporzionalmente minore rispetto al dato sugli occupati considerato che la quota di contratti relativi agli occupati di età sino a 34 anni è pari al 51,1% del totale contro il 54,2% registrato rispetto alle persone occupate. Questa dinamica evidenzia come in realtà la parcellizzazione dei contratti sia relativamente più bassa proprio nel gruppo più giovane rispetto al resto della popolazione, quasi a sottolineare le condizioni di maggiore stabilità offerte proprio ai più giovani (soprattutto per i maggiori di 24 anni). Spostando, infine, lo sguardo sul mercato del lavoro nel suo complesso è possibile raffrontare il peso dell occupazione in somministrazione tra i giovani occupati rispetto all incidenza della somministrazione sul totale dell occupazione (sia giovane che adulta). Raffrontando i dati di fonte Inail che riportano la distribuzione per età dei somministrati con i dati della rilevazione continua delle Forze di lavoro Istat e prendendo l ultimo periodo di riferimento comune (ultimo trimestre 2015) emerge una più elevata concentrazione del lavoro in somministrazione tra i giovani e tra i giovani adulti (sino a 34 anni) rispetto al resto degli occupati. Osservando il totale degli occupati l incidenza della somministrazione risulta, infatti, pari a poco meno dell 1,5%, mentre prendendo a riferimento solo il gruppo di età più giovane (sino a 34 anni), l incidenza supera il 3,5% con un valore quindi più che più che doppio rispetto a quello rilevato sul totale della popolazione occupata. Da sottolineare, anche, la significativa differenza dell incidenza della somministrazione dei giovani rispetto ai lavoratori adulti di età compresa tra 35 e 49 anni, con un valore nei primi addirittura tre volte superiore rispetto ai secondi. Il maggior peso dei giovani nell utilizzo di questo contratto rappresenta un dato per molti aspetti atteso, tenuto conto della natura non standard e flessibile di questa modalità occupazionale che tende a coinvolgere di più le componenti meno forti e strutturate dell offerta. Tuttavia, le caratteristiche osservate circa la maggiore intensità di lavoro somministrato tra i giovani (in particolare tra quelli di età superiore ai 24 anni) come pure la più ridotta polverizzazione contrattuale, sottolineano una specifica spendibilità dei giovani in questo segmento del mercato del lavoro a cui corrisponde conseguentemente un atteggiamento positivo dei giovani stessi rispetto al sistema di opportunità che questo contratto può offrire. Le ragioni dell utilizzo virtuoso dei giovani nel mercato del lavoro in somministrazione sono attribuibili a fattori differenti. In primo luogo se la funzione propria della somministrazione è quella di offrire lavoro a integrazione e/o sostituzione del personale, ad esempio per sostenere punte di produzione (impreviste o meno) o per sostituire personale temporaneamente assente, allora la domanda di lavoratori molto adattabili e reattivi troverebbe prima di tutto nei giovani la migliore corrispondenza.

5 I giovani sembrano, inoltre, godere di una maggiore attrattività anche rispetto alla ulteriore funzione tipica del contratto che è quella di ricercare specifiche figure professionali: rispetto a quest ultima funzione la naturale attenzione verso l occupazione più giovane sembra, poi, rafforzarsi ulteriormente nel caso in cui la motivazione del ricorso alla somministrazione è quella di fungere da vero e proprio canale di reperimento del personale per le successive assunzioni stabili. In pratica la somministrazione per molti datori appare come lo strumento più efficace per far svolgere un periodo di prova e valutare le conoscenze e le attitudini dei giovani lavoratori saggiandole sul campo. Tab. 1 Lavoro in somministrazione: Occupati, Full time equivalent e contratti - Per classi di età - IV trim Occupati Full Time Equivalent (Fte) Contratti Indice v.a v. % v.a v. % Saturazione Fte V.a. v. % Fino a , ,8 68, , , , , , ,7 76, , , ,1 75, ,1 50 e oltre , ,5 73, ,7 Totale , ,0 73, ,0 Fonte: Elaborazioni Assolavoro DataLab su dati Inail e C.O. Ministero del Lavoro Graf. 1 Incidenza % somministrazione sul totale dell occupazione - Per classi di età - IV trim Fonte: Elaborazioni Assolavoro DataLab su dati Inail e RCFL Istat