RASSEGNA STAMPA. 31 luglio Sommario: Rassegna Associativa. Rassegna Sangue e Emoderivati

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Albano Serafini
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1 RASSEGNA STAMPA 31 luglio 2013 Sommario: Rassegna Associativa 2 Rassegna Sangue e Emoderivati 6 Rassegna Medico-scientifica, politica sanitaria e terzo settore 9 Prime Pagine 16

2 Rassegna associativa FIDAS

4 LA VOCE DI ROVIGO.IT Adria VOLONTARIATO Dal 6 all 8 settembre si svolgerà il tradizionale appuntamento provinciale Fasana capitale della Fidas Tre giorni di festa del donatore con convegno, rassegna di cori, messa e pranzo sociale con premiazioni Luigi Ingegneri ADRIA Sarà Fasana ad ospitare la festa provinciale dei donatori Fidas che si volgerà dal 6 all 8 settembre prossimi. Un atto di fiducia verso il gruppo locale sorto nel 97 e guidato da Luigi Fornaro e che organizza per la seconda volta il tradizionale raduno dei donatori. Stavolta faremo meglio e con meno pressione - scherza un po Fornaro nel ricordare la festa del 99 rispetto a quando eravamo a appena nati. Sono convinto che anche quest anno andrà bene, perché il paese è legato ai donatori e alla Fidas in particolare, pertanto sarà un occasione per avvicinare la gente e trasmettere i valori che portiamo avanti. L annuncio della data e del luogo della festa 2013 è arrivato durante la conferenza stampa alla presenza della presidente Roberta Paesante affiancata dal vicepresidente Luca Callegari e dal past president Antonio Doria, oltre al capogruppo di Fasana Luigi Fornaro, insieme al socio donatore Giancarlo Rizzo. E la festa organizzata dalla Fidas ha spiegato Paesante ma vogliamo che sia vista, sentita e vissuta come la giornata del donatore perché deve essere la festa della donazione nel sue diverse forme perché tutte sono un gesto d amore e di altruismo verso gli altri. Un gesto ancora più forte ha rimarcato Roberta Paesante perché non sappiamo chi riceve la nostra donazione di sangue, organi o altro e questo aspetto di umanità è il valore prioritario che vogliamo trasmettere perché in questo modo si salvano molte vite umane. La festa Fidas a Fasana, dunque, prenderà il via venerdì 6 settembre con un convegno nella sala parrocchiale sul tema La sfida di donare oggi e affronterà le tematiche relative allo stile di vita e alla corretta alimentazione da parte del donatore. Hanno già dato la loro disponibilità ad intervenire Monica Cibin dietista dell Ulss 19, Marina Bovolenta presidente della Conferenza dei sindaci dell Ulss 19 e Livio Crepaldi referente del sindaco per la Biblioteca comunale. Sabato, invece, un momento più rilassante con la rassegna di cori in chiesa, poi un breve rinfresco nella sala parrocchiale. Giornata clou domenica 8 con il ritrovo di tutte le sezioni Fidas polesane e la formazione del corteo per raggiungere la chiesa accompagnati dalla Banda comunale di Berra. La messa sarà presieduta dal vescovo di Chioggia Adriano Tessarollo e concelebrata dal parroco don Virgilio Poletto. Al termine alzabandiera e omaggio ai Caduti con la deposizione di un omaggio floreale al monumento. Quindi trasferta a Canale di Villadose al ristorante Corte Frassino per il pranzo sociale e le premiazioni.

5 IL GAZZETTINO LATISANA - Aumentano a Latisana i donatori di sangue afferenti all'afds anche se le donazioni registrano un lieve calo nel corso nel Al 31 dicembre dello scorso anno, infatti, la sezione contava 320 iscritti, di cui 230 maschi e 90 femmine, undici in più rispetto al Attualmente il numero dei donatori attivi è di 285 e, per il 2013, il numero delle donazioni tocca quota 323, 16 in meno rispetto all'precedente anno, di cui 175 di sangue intero, 118 di plasma, 15 di piastrine e 31 di plasma più piastrine. Rispetto all'anno precedente sono aumentate le donazioni di sangue intero, sono diminuite quelle di plasma e sono diminuite sensibilmente pure quelle di piastrine. I donatori nuovi sono 13 cui si vanno ad aggiungere alcuni donatori che hanno ripreso a donare dopo un periodo di inattività. La sezione Afds di Latisana è nata nel 1959, solo un anno dopo la fondazione della Afds del Friuli. Fa parte della Zona litoranea occidentale e, oltre alla promozione del dono del sangue, collabora a supporto di diverse attività promosse nella cittadina e organizza delle conferenze sanitarie con tematiche diverse. Si prepara adesso, inoltre, a un evento di particolare importanza: i festeggiamenti per il 55esimo di fondazione, che cade il prossimo anno. Sarà l'occasione anche per ricordare il concittadino Giampaolo Sbaiz, presidente provinciale Afds dal 1981 al Latisana è pure sede storica dell'avis che, fondata nel 1954 a livello locale, conta al 31 dicembre dello scorso anno 148 soci donatori e una media di circa 170 donazioni all'anno. Anche per l'avis il 2014 sarà di festa, per l'anniversario dei 60 anni di attività del gruppo sul territorio. Saranno ricordati gli esordi, quando la neonata sezione contava solo un donatore regolarmente iscritto, Angelo Colautto, e quattro donatori occasionali. Nel settembre del 1956 l'amministrazione dell'ospedale di Latisana deliberò di offrire il labaro alla sezione e l'assistenza medica gratuita ai donatori. Tra Afds e Avis, che collaborano pure con l'ado latisanese, la cittadina conta, quindi, quasi 500 donatori di sangue. Paola Treppo

6 Rassegna sangue e emoderivati

8 IL CORRIERE DELLA CALABRIA.IT Sangue infetto, nuova denuncia dei familiari Chiedono di indagare su omessa denuncia, omissione di referto e favoreggiamento: «Nessuno ha avvisato l'autorità giudiziaria dopo la morte del nostro congiunto». Il Tdm: «Intervengano i Nas» COSENZA Una nuova denuncia è stata presentata dai familiari dell'uomo di 75 anni morto dopo una trasfusione di sangue nell'ospedale di Cosenza. Nella nuova denuncia, dopo quella relativa alle cause del decesso, si chiede di accertare altri reati tra cui l'omessa denuncia da parte di pubblico ufficiale ed incaricato di pubblico servizio, omissione di referto e favoreggiamento. «Quando ci è stata consegnata la salma del nostro povero congiunto - è scritto nella denuncia - ci è stato detto genericamente che la causa della morte era una reazione avversa alla trasfusione e si ometteva completamente di riferire all'autorità giudiziaria quanto accaduto, seppur il fatto avvenuto facesse scattare l'obbligo di comunicazione, senza ritardo, per tutti i sanitari, gli incaricati di pubblico servizio ed i pubblici ufficiali che, a vario titolo, avevano avuto in cura il de cuius e avevano avuto perfetta conoscenza del fatto». Dagli accertamenti è emerso che nella sacca di sangue sono state trovate tracce di sapone contenenti un germe. Il sapone sarebbe quello utilizzato dai medici per lavarsi le mani prima degli interventi. Oltre alla morte dell'anziano settantacinquenne si sarebbero verificati altri due casi ed il primo risaliva a giugno scorso. «È evidente - proseguono i familiari nella denuncia - come in noi familiari sorge il tragico ed angoscioso pensiero che se tutti i soggetti preposti avessero tenuto una condotta corretta, diligente e cristallina una volta registrato il primo episodio, probabilmente il decorso ospedaliero del nostro congiunto non avrebbe avuto una conclusione così atroce». IL TDM: «INDIVIDUARE I RESPONSABILI» «È inaccettabile che una persona che, per oltre 20 anni, ha gestito una patologia come la leucemia cronica linfatica possa morire a causa di una "semplice" trasfusione contaminata da un batterio». Lo afferma in una nota Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-cittadinanzattiva. «Per questo chiediamo - aggiunge - che siano individuati e perseguiti i responsabili di questa assurda vicenda, anche perché l'episodio non sembra essere isolato anzi potrebbero esserci stati altri due casi all'interno della stessa struttura legati a trasfusione di sangue infetto. E se ci sono sospetti di irregolarità in altri centri chiediamo l'intervento prezioso dei Nas, per scongiurare rischi per la sicurezza e la salute dei cittadini. Quanto accaduto all'ospedale di Cosenza sottolinea ancora una volta la necessità di garantire una tempestiva, uniforme ed efficace azione di qualificazione del nostro sistema trasfusionale nazionale: non possiamo continuare a sottoporre i cittadini a rischi come questi». «Proprio per questo - prosegue Aceti - chiediamo al ministero della Salute di garantire e verificare che tutte le Regioni implementino concretamente, entro il 31 dicembre 2014, quanto previsto dall'accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 ''requisiti minimi organizzativi, strutturali e tecnologici delle attività sanitarie dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta e sul modello per le visite di verifica'', anche al fine di equiparare il nostro sistema trasfusionale agli standard previsti dalla normativa comunitaria. Ricordiamo che proprio per questo processo sono state assegnate alle Regioni specifiche risorse economiche». Il segretario regionale di Cittadinanzattiva della Calabria, Ludovico Criserà, afferma che «in base ad alcune notizie apprese a mezzo stampa, ci risulta che le sacche di sangue utilizzate dall'ospedale di Cosenza fossero acquistate all'esterno e che su queste non venisse effettuato alcun controllo da parte della struttura sanitaria. Una situazione che, se confermata, ci preoccupa molto perché certifica un sistema di approvvigionamento da parte della struttura in questione al di fuori di ogni controllo e senza garanzie per i cittadini». (0020)

9 Rassegna medico-scientifica e politica sanitaria

16 Prima pagina

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