1. ATTIVITÀ PER SOSTENERE LA PRESENZA DELLE DONNE NEL 2. ATTIVITÀ IN AMBITO SCOLASTICO E DELLA FORMAZIONE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "1. ATTIVITÀ PER SOSTENERE LA PRESENZA DELLE DONNE NEL 2. ATTIVITÀ IN AMBITO SCOLASTICO E DELLA FORMAZIONE"

Transcript

1 COMMISSIONE PROVINCIALE PARI OPPORTUNITÀ TRA UOMO E DONNA RELAZIONE ANNUALE 2008 E PERIODO FINE MANDATO GENNAIO MARZO 2009

2 INDICE Pg INTRODUZIONE 3 BILANCIO 4 RELAZIONE DETTAGLIATA DELL ATTIVITÀ DEL 2008 E PERIODO FINE MANDATO 5 1. ATTIVITÀ PER SOSTENERE LA PRESENZA DELLE DONNE NEL MONDO DEL LAVORO 6 2. ATTIVITÀ IN AMBITO SCOLASTICO E DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE ATTIVITÀ PER LE POLITICHE SOCIALI, SANITARIE E PER LA CITTADINANZA DI GENERE ATTIVITÀ SPECIFICHE PER IL MAINSTREAMING 21 CONCLUSIONI: ALCUNE NOTE SULL ATTIVITÀ SVOLTA 24 ALLEGATI 27 2

3 INTRODUZIONE In questa relazione sono riportati i risultati dell attività che ha impegnato la Commissione Provinciale per le Pari Opportunità tra uomo e donna nel 2008 e nei primi mesi del 2009 (per completare il mandato) al fine di ottemperare alla programmazione delle Indicazioni programmatiche dell attività della Commissione Provinciale per le Pari Opportunità, approvate con delibera della Giunta provinciale n d.d. 5 agosto Nell ambito delle iniziative realizzate della Commissione in questo periodo sono stati curati aspetti selezionati dell ampia tematica delle pari opportunità, sulla base delle priorità collegialmente individuate, del budget a disposizione e delle risorse umane disponibili all interno della Commissione. Le indicazioni programmatiche si riferiscono ad aree tematiche che considerano a largo spettro i principali ambiti della vita delle donne e che necessitano di sostegno per la realizzazione delle pari opportunità. Esse riguardano: - attività per sostenere la presenza delle donne nel mondo del lavoro - attività per la formazione scolastica e professionale - attività per le politiche sociali, sanitarie e per la cittadinanza di genere Le iniziative realizzate in base a questi punti, si intrecciano e comprendono ulteriori attività di natura trasversale quali le - attività specifiche per il mainstreaming. Il periodo gennaio 2008 marzo 2009, che ha rappresentato la fine del mandato di questa Commissione, è stato cruciale per portare a termine alcuni progetti prioritari ritenuti portanti e che per loro natura erano stati ideati nel 2007 per essere svolti fino alla fine del mandato istituzionale. Inoltre, sono state svolte attività a completamento delle Indicazioni programmatiche che risultavano strategiche, come sotto dettagliato. 3

4 Nel periodo gennaio 2008 marzo 2009 sono state tenute 9 riunioni a cadenza mediamente mensile, con una buona partecipazione delle componenti e solo in un caso non è stato raggiunto il numero legale e le assenze sono sempre state giustificate. Le componenti hanno svolto regolare attività istruttoria in vista della preparazione delle riunioni e della realizzazione di quanto di volta in volta discusso e/o deliberato. Inoltre, hanno effettuato una significativa attività in gruppi di lavoro istituiti ad hoc per svolgere progetti specifici e in momenti individuali e/o allargati in funzione degli obiettivi definiti collegialmente. La Commissione risultava composta come segue: Lucia Martinelli (Presidente), Isa Cubello (Vicepresidente), Maria Bosin, Cristina Marinconz, Mariangela Nicolao (elette come esperte dalla Giunta Provinciale), Giovanna Camertoni, Dolores de Cia, Lorenza Dallapiccola, Rosa Fontana, Emanuela Zambotti. Inoltre, fa parte della Commissione la Consigliera di parità, Eleonora Stenico (Viceconsigliera Gabriella Di Paolo). Nella seduta dell 11/03/08 la Commissione ha riconfermato con votazione le cariche di Presidente e Vicepresidente. BILANCIO I fondi sono stati impiegati nel 2008 e le attività sono state realizzate utilizzando le risorse del capitolo , che stanziava Euro ,00 di cui sono stati impiegati Euro ,00 (per il dettaglio delle spese, vedasi all. n.1). Si sottolinea che molte delle attività sono state svolte anche senza impiego di risorse economiche, grazie all attività in prima persona delle singole componenti e della Segreteria Tecnica, oltre a sinergie e collaborazioni attivate con altre istituzioni, in particolare la PAT e varie realtà associative. Nel periodo che ha riguardato il 2009, sono state portare a termine le iniziative che richiedevano completamento e tutte le attività ordinarie della Commissione; esse sono state svolte senza fondi e solo sulla base delle risorse umane della Commissione e della Segreteria Tecnica. 4

5 RELAZIONE DETTAGLIATA ATTIVITÀ 2008 E PERIODO FINE MANDATO COMMISSIONE PROVINCIALE PARI OPPORTUNITÀ TRA UOMO E DONNA GENNAIO 2008 MARZO 2009 La presente relazione, completata dagli allegati, dettaglia l attività svolta per ciascun punto trattato, indicando anche obiettivi, motivazioni e metodologie seguite 5

6 1. ATTIVITÀ PER SOSTENERE LA PRESENZA DELLE DONNE NEL MONDO DEL LAVORO Il lavoro è un aspetto molto critico per la valorizzazione delle potenzialità delle donne, essendo un ambito in cui esse restano spesso vittime, più o meno consapevoli, di meccanismi di esclusione e segregazione. Un punto di rilievo è rappresentato dalla difficoltà di conciliare la vita personale e soprattutto la scelta della maternità con i tempi e le esigenze dei contratti di lavoro. Questo è un punto a cui la Commissione ha dedicato molte energie. ATTIVITÀ SVOLTA, RISULTATI E DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI SPECIFICI Le iniziative svolte in questo campo hanno voluto analizzare la realtà e identificare situazioni critiche per sollecitare azioni di buone prassi presso i soggetti deputati a governare nei vari ruoli le politiche del lavoro. Sono state svolte iniziative e/o realizzati e sostenuti progetti di ricerca specifici che hanno considerato la situazione delle donne nell'ambito del lavoro, spaziando tra le varie carriere, sia in situazioni evolute sia precarie. Inoltre, la Commissione ha fatto il possibile per essere presente, in funzione delle proprie risorse economiche ed umane, nei luoghi di dibattito e promozione della presenza delle donne nel lavoro, portando il proprio contributo in incontri pubblici, convegni e reti di scambio di idee e attività. 6

7 Inoltre è proseguita la collaborazione con la Consigliera di Parità - figura che fa anche parte della Commissione stessa in qualità di componente - all interno di iniziative che la Commissione ha ritenuto basilari, quale la Rete dei Comitati di Pari Opportunità. (1) Coordinamento di una rete a supporto dei Comitati Aziendali di Pari Opportunità Questo lavoro è un esempio importante del ruolo della Commissione di essere soggetto propulsivo per sostenere e promuovere l attività di altri organismi, organizzando e coordinando iniziative di lunga durata, che si auspica proseguano al di là del mandato della presente Commissione. Questa iniziativa ha riguardato i Comitati aziendali Pari Opportunità di Enti e Aziende pubbliche e private presenti sul territorio trentino che sono state messe in rete grazie ad una collaborazione tra Commissione e Consigliera di Parità. Il lavoro ha preso il via nel 2005 ed ha richiesto un costante impegno nel corso degli anni, finalizzato a sviluppare e rafforzare i contatti con i Comitati Pari Opportunità del territorio per un reciproco confronto, sostegno e scambio di esperienze. La Rete provinciale tra i Comitati Pari Opportunità di Enti ed Aziende pubbliche e private presenti in Trentino (Azienda provinciale Servizi Sanitari, Comune di Rovereto, Comune di Trento, Gruppo Ferrovie dello Stato, Poste Italiane Spa, Provincia di Trento, Regione Trentino Sud Tirol, Università degli Studi di Trento, Comitato della Camera di Commercio - Industria - Artigianato e Agricoltura di Trento) è stata ufficializzata nel 2006 mediante la Dichiarazione di intenti (firmata in data 1 dicembre 2006, all. n. 2), restando aperta anche a tutti gli altri comitati che decideranno in futuro di aderire. La Rete è divenuta una stabile modalità di confronto, condivisione e collaborazione per la realizzazione delle pari opportunità e la valorizzazione delle differenze di genere nei rispettivi contesti lavorativi. Una componente della Commissione è stata nominata coordinatrice della rete. Fra queste attività ricordiamo in particolare le varie iniziative di formazione comune e la creazione di forti sinergie e collaborazioni fra i vari enti. (2) Pubblicazione e presentazione pubblica della ricerca La tutela della maternità. Differenze di trattamento tra le donne lavoratrici 7

8 Il 7/05/2008 sono stati valorizzati mediante pubblicazione e diffusione in un momento pubblico i risultati della ricerca svolta nel 2007 affidata al Dipartimento di Economia dell Università degli Studi di Trento, col coordinamento scientifico della prof.a Paola Villa e realizzata in collaborazione con la Consigliera di Parità (all. n. 3). Riteniamo che questo studio possa essere considerato un punto di base per ponderare azioni specifiche di impulso alla contrattazione collettiva, allo scopo di migliorare le tutele previste in caso di maternità, specialmente in quei contratti che appaiono più carenti. La ricerca, infatti, si è concentrata sullo studio dei contratti nazionali e/o provinciali dei principali settori occupazionali delle donne nella provincia di Trento. Essa propone un originale riflessione sul tema della tutela e del sostegno economico della maternità nei contratti di lavoro all interno della normativa nazionale di riferimento e della contrattazione collettiva nazionale e/o provinciale. I risultati mettono in luce come il quadro normativo italiano sia caratterizzato da una serie di strumenti finalizzati alla tutela della maternità che tuttavia non sembrano essere adeguati allo scopo, richiedendo interventi integrativi nella contrattazione collettiva decentrata. Un aspetto di particolare rilievo della ricerca ha riguardato la messa in evidenza delle disparità di trattamento economico in base allo status occupazionale della donna. Infatti, il recente ampliamento delle tipologie contrattuali ha prodotto un meccanismo di disuguaglianza che la ricerca ha analizzato: donne che svolgono lavori simili, dal punto di vista del contenuto professionale, possono avere un diverso tipo di trattamento in termini di tutele, sulla base della diversa natura del contratto che regola il rapporto di lavoro o la prestazione professionale. (3) Attività di sollecito ad iniziative all Agenzia del Lavoro - Osservatorio del mercato del Lavoro: completamento e pubblicazione della ricerca "Le astensioni dal lavoro delle donne nel periodo di maternità e puerperio" Nell ambito dell impegno di essere stimolo alle istituzioni del territorio indirizzando le iniziative verso tematiche che riguardano le pari opportunità, nel 2007 la Commissione si è rivolta all Osservatorio del Mercato del Lavoro dell Agenzia del Lavoro di Trento, suggerendo un aspetto da analizzare: la conoscenza dei motivi di abbandono del posto di lavoro da parte delle donne in relazione alla maternità. Questa istituzione ha accettato l invito 8

9 e ha svolto un analisi quali-quantitativa su detta problematica che è stata pubblicata nel giugno 2008 con la prefazione della Presidente della Commissione (all. n. 4). Essa ha messo in luce come, anche nel Trentino, la maternità risulti essere antitetica all occupazione lavorativa. Inoltre, i risultati hanno fatto emergere come questa situazione negativa possa essere destinata ad aumentare in funzione della crescente diffusione di forme di lavoro precario, caratterizzato da minori tutele anche verso i diritti della maternità. Proprio in seguito allo stimolo fornito dalla Commissione con questa ricerca, gli abbandoni del mercato del lavoro da parte di donne in attesa di figli o con bambini piccoli saranno monitorati costantemente dall Agenzia del Lavoro anche in futuro. (4) Partecipazione in sostegno di iniziativa al territorio Nell ambito delle iniziative rivolte alle problematiche della conciliazione tra vita lavorativa e familiare, la Commissione ha aderito a sostenere le esigenze sorte nella comunità della valle di Gresta, che sono state rese pubbliche nel corso dell incontro a cui la Commissione ha partecipato con una sua componente come relatrice ( Asilo Nido in Val di Gresta: E' ora di pensarci!, Pannone, 14/05/2008) promosso a Pannone dal Comitato "Per una scuola unita in Val di Gresta" (all. n. 5). E stata segnalata ai sindaci di Ronzo-Chienis e Mori la carenza di strutture in ausilio alle madri lavoratrici - quali l asilo - nido ed è stata discussa l'opportunità di aprire un asilo nido in Val di Gresta. (5) Partecipazione alla Rete nazionale Donne e Scienza Mediante la Presidente, la Commissione ha mantenuto viva anche per il 2008 la partecipazione alla rete nazionale Donne e Scienza, partecipando anche al convegno annuale svoltosi a Trieste (18-20 settembre 2008). Questo contatto è risultato cruciale quale scambio di idee per i progetti da svolgere in sede locale. SOSTENERE LA PRESENZA DELLE DONNE NEL MONDO DEL LAVORO 9

10 2. ATTIVITÀ IN AMBITO SCOLASTICO E DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE La formazione delle ragazze e dei ragazzi e ed anche delle persone adulte sulle tematiche delle pari opportunità è un aspetto di grande rilievo. La Commissione ha svolto alcune iniziative mirate per i diversi target scelti, privilegiando l adolescenza. ATTIVITÀ SVOLTA, RISULTATI E DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI SPECIFICI La Commissione ha concentrato la sua attività su un impegnativo, quanto gratificante, progetto biennale cominciato nel 2007 che ha voluto puntare sull aspetto formativo nelle scuole superiori, grazie anche alla collaborazione di soggetti autorevoli del settore. La Commissione ritiene infatti che la formazione sia un momento strategico nella formazione 10

11 alla cultura delle pari opportunità; esso necessita di essere curato con attenzione, vista l importanza di lavorare sull adolescenza e di coinvolgere in questo il corpo docente. Accanto, sono state effettuate alcune attività istituzionali in cui la Commissione è referente e a cui ha partecipato con una sua rappresentante. (1) Concorso per le scuole Uguali ma diversi: uno spot per le pari opportunità La Commissione, in collaborazione con il Centro Audiovisivi Format e il Dipartimento Istruzione della Provincia Autonoma di Trento, ha realizzato un percorso formativo con studentesse e studenti e loro docenti delle scuole superiori sulle tematiche delle pari opportunità. L offerta formativa è stata lanciata nel 2007 (bando di concorso, all. n. 6) e nel 2008 è stato realizzato il lavoro. Lo strumento idoneo per avviare una riflessione all interno delle scuole e attivare un percorso formativo su questi temi è stato la realizzazione di uno spot pubblicitario ( pubblicità progresso ) non superiore ai 30 che avesse come tema portante la condizione dell uomo e della donna all interno della società e finalizzato alla diffusione di un messaggio sulle pari opportunità. La Commissione ritiene, infatti, che la fase di realizzazione degli spot costituisca un rilevante momento formativo in ambito scolastico, mentre la loro diffusione pubblica sia una modalità importante per la diffusione delle tematiche delle pari opportunità. Hanno risposto all invito 11 gruppi di ragazze e ragazzi provenienti da varie scuole del territorio per un totale di circa 150 giovani coinvolti. Gli spot prodotti sono stati valutati da una giuria di esperti, ed i primi tre classificati sono stati diffusi nei principali cinema della provincia nel periodo 15 settembre 15 dicembre Inoltre, gli studenti e le studentesse dello spot primo classificato hanno vinto la partecipazione ad uno dei corsi di tecnica video proposti da Format Anch io. La premiazione ha avuto luogo a Trento il 22 maggio Questi sono gli elaborati che hanno partecipato al concorso (visibili tramite il CD presente nell all. n. 6 e sul sito delle pari opportunità 11

12 Cancella i pregiudizi (Classe 4bA, Liceo Russel, Cles) 1 classificato; Questo non deve rimanere nell ombra (Classe 5A, Grafico, Istituto Pavoniano Artigianelli) 2 classificato Nella solitudine (Classe 4bE, Liceo Rosmini, Trento) 3 classificato; La speranza c è (Classe 5A, Liceo d Arte Soraperra, Pozza di Fassa); Per quanto ancora dovremo urlare? (Classe 4bS, Liceo Rosmini, Trento); L uguaglianza è possibile (Classe 4bC, Liceo Rosmini, Trento); Specchi (Classe 4bC, Liceo Rosmini, Trento); Un battito per la vita (Classe 4bE, Liceo Rosmini, Trento); Accendiamo una luce (Classe 5A Sociale, Istituto Marie Curie, Pergine); E una donna (Classe 5B Sociale, Istituto Marie Curie, Pergine). La Commissione si è messa a disposizione delle scuole interessate per realizzare momenti di incontro e riflessione, per fornire materiali e dati relativi alle tematiche di interesse dei gruppi partecipanti e per avviare percorsi formativi legati alla consapevolezza della propria identità sociale e culturale nell ottica delle pari opportunità. Si illustrano qui di seguito le tematiche proposte dalla Commissione per gli spot, tra cui le scuole concorrenti hanno potuto scegliere per produrre gli elaborati: (i) Immagine e identità (immagine di donna e uomo proposta dai mass media: individuazione degli stereotipi e loro superamento); (ii) Formazione e cultura (studi umanistici o scientifici: confronto tra le scelte formative di maschi e femmine per superare percorsi scolastici tradizionali che condizionano il futuro lavorativo e professionale); (iii) Lavoro (diritto di carriera: confronto sul diritto al lavoro, sull autonomia e sull indipendenza economica, sulla conciliazione della vita professionale, familiare e privata, sulla possibilità di accesso a posizioni di vertice anche per le donne e sulla necessità di arrivare ad una uguale retribuzione tra uomini e donne); (iv) Violenza maschile sulle donne (soprattutto all interno delle mura di casa, questa violenza di genere risulta essere un fenomeno che non conosce frontiere geografiche, culturali e sociali 12

13 ed è la maggior causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni, come da rapporto dell O.N.U. e dell U.E. Essa è frutto di una cultura basata su rapporti di potere ineguali tra gli uomini e le donne, ancora presente anche nelle società cosiddette civilizzate. La consapevolezza è il primo passo verso il cambiamento). (2) Attività nell ambito della formazione FSE (i) Comitato di Sorveglianza programma Operativo della PAT FSE ob.2 La Commissione ha partecipato tramite una sua rappresentante a tale Comitato (Competitività regionale e occupazione - periodo di programmazione 2007/2013), sede di ricognizione della domanda formativa rivolta a persone (lavoratrici e non) e di programmazione della relativa offerta; (ii) Collaborazione con enti Gestori corsi formativi Sono stati effettuati vari interventi specifici di sostegno alle donne (lavoratrici e non) e alla loro formazione in vari ambiti, mediante azioni in collaborazione con diversi Enti gestori impegnati nella progettazione e realizzazione di corsi di formazione del Fondo Sociale Europeo. Con alcuni di questi Enti sono stati stipulati o rinnovati protocolli e convenzioni di collaborazione). SCUOLA E PROFESSIONE 13

14 3. ATTIVITÀ PER LE POLITICHE SOCIALI, SANITARIE E PER LA CITTADINANZA DI GENERE Questa tematica è connotata da un forte intreccio tra aspetti che riguardano ambiti personali e sociali. Le attività sono state articolate in vari settori, ponendo particolare attenzione a questioni cogenti, tra cui la violenza maschile contro le donne, fenomeno tragicamente presente e diffuso anche nella nostra provincia. Sono state realizzate iniziative che hanno previsto una notevole interazione con le donne, anche in località distanti dal capoluogo ed è stato messo in essere un importante lavoro di collaborazione con i soggetti locali che si occupano della tematica della violenza di genere. 14

15 ATTIVITÀ SVOLTA, RISULTATI E DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI SPECIFICI (3.1) La violenza Nel 2008 e nei primi mesi del 2009 la Commissione ha dedicato particolari attenzioni all odiosa realtà della violenza maschile sulle donne in tutte le sue forme (violenze domestiche, fisiche, sessuali, ricatto economico, coercizioni basate su pressioni psicologiche e morali). (1) Costituzione ed attività della Rete provinciale contro la violenza maschile sulle donne Un concreto contributo che la commissione ha voluto dare alla lotta contro la violenza maschile sulle donne è stato quello di far sedere attorno allo stesso tavolo per la prima volta in Trentino alcuni enti che, per la tipologia di lavoro che svolgono, incontrano e sostengono le donne in situazione di violenza. La Commissione, infatti, ha sentito il dovere di farsi promotrice della costituzione di una Rete permanente di tutti gli enti, le associazioni ed i servizi che a vario titolo e ciascuno con la propria specificità vengono a contatto con le donne che subiscono o hanno subito violenza. Lo scopo è stato quello di approfondire la conoscenza del fenomeno e realizzare sinergie per combattere questi reati. La Commissione ha creduto che solo partendo dalla valorizzazione delle diverse competenze presenti sul territorio sia possibile creare una mappatura dell'esistente al fine di offrire percorsi percorribili nella nostra provincia dalle donne oggetto di violenza per uscire dall isolamento e porre fine a questo dramma. Vogliamo qui ricordare la genesi di questa iniziativa. Il 26 novembre 2007 la Commissione aveva organizzato una tavola rotonda pubblica sulla tematica della violenza domestica contro le donne. Le persone relatrici (rappresentanti della politica, degli avvocati, dei servizi sociali, delle forze dell ordine, delle strutture sanitarie e delle associazioni che offrono il loro supporto alle vittime di violenza) hanno richiesto alla Commissione di impegnarsi nella costituzione sul territorio di un tavolo permanente dei soggetti e delle istituzioni in prima linea nella tematica. La Commissione ha ritenuto di rispondere a questa 15

16 richiesta facendosi carico di una funzione propria al suo ruolo istituzionale in risposta ad un riconoscimento di autorevolezza in materia da parte dei vari soggetti coinvolti. Nel corso del 2008, la COMMISSIONE si è impegnata a fondo, investendo molte energie, in particolare di 3 sue componenti e la Segreteria Tecnica, per instaurare la Rete provinciale contro la violenza maschile sulle donne. Sono stati coordinati vari incontri di questo tavolo a cui si è presentata quale organismo di mediazione e di riferimento organizzativo. Nei primi mesi del 2009, sono stati compiuti importanti passi per la formalizzazione di questa Rete e sono stati conclusi i vari documenti in via di definizione, al fine di non disperdere gli sforzi fatti da questo gruppo di lavoro in questa tenace attività e per lasciare un solido lavoro di base per un auspicabile proseguimento nella futura legislatura. I risultati salienti di questa attività sono qui sotto descritti: - Parere primo soccorso di TN Un primo significativo risultato della collaborazione che si è instaurata è stata la richiesta alla Commissione del primario del primo soccorso dell Ospedale di Trento di dare un parere sul protocollo relativo all adozione di comportamenti adeguati per accogliere le donne vittime di violenza che il servizio di primo soccorso andava ad adottare (all. n. 7). - Formalizzazione della Rete provinciale contro la violenza maschile sulle donne. Dopo alcuni incontri, il tavolo ha preso in esame la necessità di stilare un protocollo di intesa che consenta in modo trasparente la sinergia tra i vari soggetti del tavolo. Questo è stato un delicato lavoro di mediazione che ha potuto produrre un documento che la Commissione si augura possa essere un importante base di partenza nell auspicabile eventualità che la Rete provinciale contro la violenza maschile sulle donne diventi una realtà permanente. Sulla base di discussioni collegiali nel tavolo e all interno di un gruppo lavoro specifico, gli elementi principali che caratterizzano il protocollo sono il riconoscimento che: (i) la capacità di riunire i molteplici soggetti che a vario titolo e nella propria specificità si occupano di violenza sulle donne è il pregio di questa esperienza; (ii) ciascun soggetto partecipante del tavolo sarà considerato nel rispetto delle proprie competenze e missioni; 16

17 (iii) saranno presenti in premessa al protocollo dei punti condivisi sul significato del fenomeno violenza sulle donne. - La legge che vorremmo Un altro rilevante aspetto che la Rete provinciale contro la violenza maschile sulle donne ha preso in considerazione, e per cui è stato costituito un gruppo di lavoro specifico, ha riguardato la condivisione di un documento definito la legge che vorremmo che è stato proposto all inizio del 2009 al nuovo Consiglio provinciale (all. n. 8) per stimolarlo a legiferare sull argomento violenza contro le donne. In questo elaborato sono confluiti punti cardine su questo fenomeno oltre a punti di vista critici su cui i vari soggetti necessitano un confronto approfondito. Il documento costituisce la base condivisa per aiutare i soggetti a questo deputati ad elaborare una necessaria proposta di legge da adottare nella nostra provincia. - Presentazione pubblica dei lavori della Rete provinciale contro la violenza maschile sulle donne Il 3 dicembre 2008, nel corso della tavola rotonda pubblica organizzata dalla Commissione (sotto descritta), avente come tema la violenza maschile sulle donne (all. n. 9), è stata annunciata pubblicamente la costituzione di questo tavolo e le prime iniziative in fase realizzazione, tra cui il protocollo del primo soccorso e il documento la legge che vorremmo sopra esposte. (2) Tavola rotonda aperta alla cittadinanza: Percorsi possibili Nell'ambito delle iniziative della Giornata Internazionale contro la violenza maschile sulle donne (celebrata il 25 novembre), ed in continuità con analoghe iniziative svolte nel 2007, la Commissione ha organizzato la tavola rotonda dedicata alla cittadinanza "Insieme contro la violenza sulle donne: Percorsi possibili" dove è stata trattata la tematica della violenza domestica contro le donne (Trento, 3 dicembre 2008), presso la Sala Grande della Fondazione B. Kessler) (all. n. 9). Sono state presentate alcune iniziative sul nostro territorio volte ad approfondire la conoscenza del fenomeno, incrementare la consapevolezza dei meccanismi culturali sui quali si fonda e individuare percorsi possibili da offrire a chi ha un vissuto di violenza. Questa è 17

18 stata anche un importante occasione per far conoscere i soggetti e le strutture che operano sul territorio per contrastare questo fenomeno e per aiutare le donne vittime della violenza nelle varie forme. Le persone relatrici, infatti, erano figure rappresentanti della politica, degli avvocati, dei servizi sociali, delle strutture sanitarie e delle associazioni che offrono il loro supporto alle vittime di violenza. L incontro ha costituito un occasione per mettere a confronto pratiche, bisogni e obiettivi, nonché possibilità di sinergie e scambi di informazioni fra istituzioni diverse. Va segnalata la notevole partecipazione di pubblico e di soggetti istituzionali operanti a vario titolo nel settore, nonché il riscontro mediatico dell iniziativa. E stato illustrato il fenomeno, allo scopo di incrementare la consapevolezza dei meccanismi culturali sui quali questa violenza trova le sue radici e sono stati proposti i percorsi per porvi fine. La Rete provinciale contro la violenza maschile sulle donne, che è stata presentata ufficialmente in quest occasione, rappresenta sicuramente una notevole opportunità per affrontare la problematica; accanto, l emanazione di una legge specifica e di condotte opportune da adottare nelle varie occasioni (di cui il protocollo del primo soccorso di Trento rappresenta il primo importante esempio) sono indispensabili iniziative. (3) Incontri cinematografici aperti al pubblico La cinematografia selezionata sull argomento della violenza contro le donne è risultata essere uno strumento molto valido per realizzare una campagna di sensibilizzazione sui vari aspetti di questa violenza ed anche per mostrare il filo invisibile e a volte doloroso, ma forte e positivo che unisce le donne, la loro capacità di lottare e anche di vincere contro sessismo, pregiudizio e violenza. Allo scopo, sono state organizzate proiezioni (direttamente promosse dalla Commissione o da altri soggetti su indicazione di questa) a cui la Commissione ha partecipato con una componente. Le proiezioni sono state precedute e/o seguite da una sintetica presentazione del film e soprattutto da una presentazione del fenomeno della violenza maschile sulle donne da parte della rappresentante della Commissione, che anche diffuso materiale informativo.. Particolare attenzione è stata posta nel programmare gli incontri anche in realtà più distanti dal capoluogo, coinvolgendo istituzioni ed associazioni locali. Tutti gli incontri sono stati ad ingresso libero, secondo il seguente calendario (all. n. 10): 18

19 (i) a Predazzo, con il patrocinio del Comune di Predazzo, presso il Cinema Teatro Comunale (20/11/08), proiezione serale del film Racconti da Stoccolma di Anders Nilsson (Germania- Svezia, 2006); (ii) a Rovereto, presso la Multisala Supercinema (26/11/08), proiezione serale del film Racconti da Stoccolma di Anders Nilsson (Germania-Svezia, 2006); (iii) ad Arco, presso Palazzo Panni, (25/11/2008) dove era prevista la proiezione del film Racconti da Stoccolma, sostituito per ragioni tecniche da Ti do i miei occhi ; (iv) a Mezzana, in Val di Sole, presso la sala di lettura (14/02/2009), proiezione serale del film Racconti da Stoccolma di Anders Nilsson (Germania-Svezia, 2006); (4) Partecipazione a incontro pubblico in collaborazione con altra istituzione La Commissione ha partecipato con una relazione in cui sono state illustrate, a cura di una componente, tutte le attività svolte dalla commissione sulla tematica della violenza sulle donne al Convegno "Violenza o Violenze verso le donne?" promosso dall'università degli Studi di Trento (Trento, 05/11/2008) (all. n. 11). (3.2) La cittadinanza di genere: la difesa dei più deboli La Commissione ha posto attenzione anche a problematiche che toccano alcune categorie deboli (donne migranti e infanzia abusata). (1) Sostegno alle donne straniere nel compito educativo/formativo di figlie e figli Nel corso del 2008 fino a fine mandato nel 2009 è proseguito il lavoro iniziato nel 2007 mediante l istituzione di un tavolo di soggetti vari (tra cui l Assessorato Pari Opportunità, l Assessorato alla Cultura, l Assessorato Politiche sociali e l Assessorato Istruzione della Provincia autonoma di Trento, l Ass. Politiche sociali e il Servizio Attività Sociali del Comune di Trento, il Tribunale per i Minorenni di Trento, la Procura della Repubblica di Trento, il Centro Giustizia minorile, l Associazione Atas Cultura, il Laboratorio Accoglienza ed Orientamento Studenti stranieri, l Istituto A. Rosmini di Trento) per il sostegno alle donne 19

20 straniere nel compito educativo/formativo di figlie e figli e di interventi comuni e azioni specifiche a sostegno del ruolo genitoriale. La Commissione ha mantenuto i contattati con le diverse associazioni e donne straniere che lavorano direttamente nel campo e che si sono fatte portavoce delle tante donne straniere. Inoltre, ha collaborato con il Coordinamento Donne per la messa a punto di un corso di formazione per le donne pakistane della nostra provincia, poiché da una serie di informazioni risultavano essere i soggetti con maggiori difficoltà di integrazione sociale. (2) Partecipazione a incontro pubblico in collaborazione con altre istituzioni La Commissione si è occupata anche delle problematiche relative al turismo sessuale minorile, fenomeno sentito anche sul nostro territorio, partecipando all organizzazione di un incontro pubblico dal titolo I nuovo schiavi del sesso. Il turismo sessuale con i minori (Trento, Sala Rosa della Regione, 29 aprile 2008) insieme a: Associazione Tremembè, Coordinamento Donne di Trento, Coordinamento Trentino contro il Turismo Sessuale. In questa occasione la Commissione attraverso una sua componente ha presentato una relazione, frutto di una elaborazione su tale tematica. (all. n. 12). POLITICHE SOCIALI SANITARIE E PER LA CITTADINANZA DI GENERE 20

21 4. ATTIVITÀ SPECIFICHE PER IL MAINSTREAMING Ricadono in quest ambito quelle iniziative specifiche volte a portare le problematiche di genere al centro dell attenzione, sotto i riflettori. La Commissione ha affrontato questa attività in un ottica di raccordo e concertazione fra le varie istituzioni, collaborando ad iniziative volte anche alla costituzione di un indispensabile rete locale e nazionale di soggetti che si occupano delle pari opportunità e svolgendo il proprio lavoro di referente in sedi istituzionali locali. Qui va anche compreso il costante lavoro di diffusione del materiale informativo prodotto dalla commissione svolto nel corso di vari momenti pubblici ritenuti adatti, nonché i contatti con la stampa. 21

22 ATTIVITÀ SVOLTA, RISULTATI E DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI SPECIFICI (1) Collaborazioni a iniziative del territorio Anche nel 2008 la Commissione ha ritenuto importante partecipare all organizzazione di iniziative per le donne e realizzate dalle donne dei comuni di Calceranica, Caldonazzo, Centa, Levico e Tenna, che si sono svolte in occasione delle celebrazioni dell 8 marzo. Anche quest anno detta iniziativa ( 8 Marzo e dintorni: Festa della Donna sui laghi (6-17 marzo 2008) ha visto una massiccia partecipazione delle donne di quella parte della Valsugana ad incontri culturali e sociali in cui sono state condivise esperienze e anche momenti di costruttivo convivio (all. n. 13). (2) Partecipazioni a iniziative nazionali La Commissione ha partecipato alle iniziative della rete nazionale delle Commissioni e istituzioni per le pari opportunità delle regioni e province italiane, che nel 2008 ha curato in particolare la tematica della partecipazione delle donne alla politica. Mediante la Presidente ha partecipato all incontro dedicato alla riflessione sugli esiti delle elezioni politiche italiane (Perugia, 17/05/2008, promosso dal centro per le Pari Opportunità della Regione Umbria). L incontro è stato un importante momento per raccogliere idee da portare nel nostro territorio e per far conoscere l a nostra attività al di fuori della nostra provincia. (3) Partecipazioni nelle istituzioni locali: partecipazione ai Comitati di sorveglianza La Commissione ha partecipato costantemente, tramite una propria rappresentante, ai seguenti organismi, con il ruolo di verificare che nei processi decisionali e relativi progetti esecutivi venga tenuto conto della specificità di genere, stimolando a tal fine le diverse istituzioni ed i diversi soggetti coinvolti. (i) Comitato di Sorveglianza Programma operativo relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) - Provincia autonoma di Trento (partecipando attivamente alla definizione dei criteri per il programma operativo); 22

23 (ii) Piano di Sviluppo Rurale PAT La Commissione ha proseguito l attività tra i vari interlocutori per il Piano di Sviluppo Rurale della Provincia autonoma di Trento programmato per il periodo , collaborazione cominciata nel La Presidente ne è stata la referente per la Commissione e ha svolto regolare attività di studio ed eventuale opinione del materiale elaborato. (iii) Steering Group della Valutazione della Politica provinciale unitaria Mediante una propria referente la Commissione ha partecipato ai lavori dello Steering Group della Valutazione della Politica provinciale unitaria della PAT e ha fornito i propri pareri dove necessario. (iv) Progetto Leader Plus La Commissione ha preso parte alle attività conclusive del gruppo Azione Locale "Valsugana" nell'ambito del progetto LEADER Plus mediante una sua componente. (4) Attività di diffusione informazione in materia di pari opportunità In vari momenti pubblici la Commissione ha costantemente diffuso il materiale informativo prodotto. In quest ambito va ricordata la partecipazione della Vicepresidente al Consiglio delle Donne del Comune di Trento (palazzo Thun, Trento, 19/06/2008) dove ha illustrato l attività della Commissione e ha presentato i risultati della ricerca La tutela della maternità. Differenze di trattamento tra le donne lavoratrici sopra descritta (punto 1 di questa relazione). Inoltre, in varie occasioni sono stati mostrati gli spot prodotti dalle scuole Uguali ma diversi: uno spot per le pari opportunità (punto 2 di questa relazione). MAINSTREAMING 23

24 CONCLUSIONI : ALCUNE NOTE SULL ATTIVITÀ SVOLTA La relazione ha illustrato quanto la Commissione ha realizzato nell attività 2008 e nel primo trimestre del 2009, nel suo compito di essere portavoce delle problematiche di genere vissute sul territorio. L attività ha riguardato iniziative di partecipazione, informazione e consultazione volte a realizzare azioni positive per garantire alle donne una situazione di pari opportunità, considerando la tematica nei vari aspetti della vita, dal personale, al sociale, al politico. Nel corso del 2008 e nei mesi del 2009, sono state completate le iniziative previste nel mandato quinquennale e sono state date priorità a quelle iniziative in cui la Commissione aveva il ruolo di promotrice o partner attiva di programmi condivisi con altri soggetti, in particolare quelli istituzionali. Per questo, la Commissione ha perseguito obiettivi per i quali sono state messe in campo principalmente risorse umane e competenze proprie e della Segreteria Tecnica. I risultati, pertanto, sono stati ottenuti prevalentemente grazie all impegno di quanto ciascuna componente ha saputo dare come tempo ed esperienza. Tra le iniziative più rilevanti e gratificanti per i risultati raggiunti vanno ricordate l azione di stimolo della Commissione verso i diversi soggetti presenti sul territorio per attuare interventi a favore delle pari opportunità. Riteniamo, infatti, che una delle missioni principali della Commissione sia quella di essere stimolo per chi a vario titolo si occupa delle problematiche delle pari opportunità, sollecitando dialogo e collaborazione. Il fine ultimo è infatti quello di individuare problemi e proporre soluzioni a chi deputato a governare la collettività e legiferare. La costituzione della Rete provinciale contro la violenza maschile sulle donne (descritta nel punto 3.1 della presente relazione) ha costituito un importante spazio di attuazione di questo proposito. Proprio in quest ambito, che è stato un notevole 24

25 momento di lavoro collegiale, la Commissione ha realizzato uno dei suoi compiti fondamentali: quello di esprimere pareri sulle leggi proposte in seno alla PAT. La Commissione, insieme alla Rete, ha valutato e discusso alcuni disegni di legge relativi alla questione della violenza contro le donne presentati nel corso della XIII legislatura: Disegno di legge 13 maggio 2008, n. 302 Misure a sostegno delle donne e dei minori vittime di violenza (Chiocchetti); Disegno di legge 28 maggio 2008, n. 305 Iniziative per contrastare la violenza sulle donne (Berasi); Disegno di legge 6 giugno 2008, n. 307 Tutela delle situazioni multiproblematiche nei confronti di donne e minori (Cogo), predisponendo non solo un parere, ma addirittura una proposta di legge (documento la legge che vorremmo, già descritto nella presente relazione, punto 3.1). Considerati i risultati concreti di questo lavoro della Rete, ci auguriamo che il compito di completare il percorso iniziato dalla Commissione della XIII Legislatura insieme ai vari soggetti che vi hanno partecipato sia considerato una dote preziosa da ereditare da parte della prossima Commissione. Un altro esempio in merito al lavoro di raccordo con le attività del territorio è rappresentato dall attività di coordinamento della Rete provinciale dei Comitati Pari Opportunità (descritta nel punto 1 della presente relazione). Vogliamo anche ricordare il grande impegno nell ambito scolastico (scuole superiori), che ha consentito di realizzare il progetto Uguali ma diversi: uno spot per le pari opportunità con la produzione di elaborati pubblicità progresso sulle pari opportunità a cura di alcune scuole che hanno aderito all iniziativa (descritta nel punto 2 della presente relazione). Questa attività ha consentito contemporaneamente di sensibilizzare gli insegnanti e di coinvolgerli nei lavori della Commissione. La Commissione ha ritenuto fondamentali, per un cambiamento sostanziale nelle relazioni di genere, una formazione e una riflessione su questi temi per la costruzione di una maggiore consapevolezza dell identità personale e sociale e per una maggiore responsabilizzazione delle giovani generazioni. 25

26 La scelta di occuparci del tema della maternità e della sua conciliazione con il lavoro ha rappresentato un ulteriore campo di investimento poiché la possibilità di conciliare i tempi di vita rappresenta uno strumento indispensabile per la realizzazione della concreta parità tra uomo e donna (come descritto nel punto 1 della presente relazione). La presenza delle componenti della Commissione nei diversi organismi istituzionali, pur senza poter intervenire nei processi di definizione delle politiche e dei programmi, è stato un occhio vigile sulle scelte degli stessi a favore delle donne. La Commissione, con la sua partecipazione in attività ed eventi di rilievo organizzati da diversi soggetti e organismi ha saputo essere un punto di riferimento ed uno stimolo per l approfondimento e la promozione della cultura delle pari opportunità (come descritto nel punto 4 della presente relazione). NOTA: nel presente documento sono stati impiegati i logo realizzati nell ambito del progetto Sempre più pari opportunità progetto per un logo dalle studentesse e dagli studenti delle classi IIIA e IIIB dell Istituto d arte A. Vittoria di Trento, nell anno scolastico 2002/2003, che in questi anni hanno accompagnato le attività della Commissione. Trento, 3 marzo 2009 la Presidente dr. Lucia Martinelli COMMISSIONE PROVINCIALE PARI OPPORTUNITÀ TRA UOMO E DONNA 26

27 ALLEGATI COMMISSIONE PROVINCIALE PARI OPPORTUNITÀ TRA UOMO E DONNA GENNAIO 2008 MARZO

PROTOCOLLO D INTESA tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e il Dipartimento per le Pari Opportunità

PROTOCOLLO D INTESA tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e il Dipartimento per le Pari Opportunità TITOLO: Protocollo d intesa tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e il Dipartimento per le Pari Opportunità - Presidenza del Consiglio dei Ministri per la realizzazione congiunta

Dettagli

Progetto Pari opportunità: studi e confronti

Progetto Pari opportunità: studi e confronti Progetto Pari opportunità: studi e confronti PROGETTAZIONE E SVILUPPO DI MODULI DIDATTICI SULLE DIFFERENZE DI GENERE Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione,

Dettagli

Accordo territoriale di genere per la promozione delle politiche concertate sulla cittadinanza di genere

Accordo territoriale di genere per la promozione delle politiche concertate sulla cittadinanza di genere Accordo territoriale di genere per la promozione delle politiche concertate sulla cittadinanza di genere stipulato tra Provincia di Lucca e Consigliera di Parità della Provincia di Lucca Commissione Provinciale

Dettagli

NASCITA DEI CENTRI ANTIVIOLENZA IN ITALIA. Movimento femminista anni Centro contro la violenza di Modena

NASCITA DEI CENTRI ANTIVIOLENZA IN ITALIA. Movimento femminista anni Centro contro la violenza di Modena NASCITA DEI CENTRI ANTIVIOLENZA IN ITALIA Movimento femminista anni 70 Gruppi femminili di riflessione politica Primi Centri contro la violenza alle donne,, fine anni 80 1991 Centro contro la violenza

Dettagli

Tavolo Tecnico Intersettoriale Monza: città dei bambini e dei ragazzi 20 novembre 2003 settembre 2006

Tavolo Tecnico Intersettoriale Monza: città dei bambini e dei ragazzi 20 novembre 2003 settembre 2006 Tavolo Tecnico Intersettoriale Monza: città dei bambini e dei ragazzi 20 novembre 2003 settembre 2006 Il bambino è un soggetto titolare di diritti, che la comunità ha il dovere di riconoscere. Il bambino

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA IN MATERIA DEI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO CENTRO DI SERVIZI PER LA DISABILITA UNIVERSITA DEGLI STUDI CATANIA

PROTOCOLLO DI INTESA IN MATERIA DEI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO CENTRO DI SERVIZI PER LA DISABILITA UNIVERSITA DEGLI STUDI CATANIA PROTOCOLLO DI INTESA IN MATERIA DEI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO CENTRO DI SERVIZI PER LA DISABILITA UNIVERSITA DEGLI STUDI AZIENDA UNITA SANITARIA LOCALE n 3 UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER

Dettagli

Piano nazionale per l educazione al rispetto

Piano nazionale per l educazione al rispetto Piano nazionale per l educazione al rispetto INTRODUZIONE Il Piano nazionale per l educazione al rispetto è finalizzato a promuovere nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado un insieme di

Dettagli

Coordinamento Per i Diritti dell Infanzia e dell Adolescenza

Coordinamento Per i Diritti dell Infanzia e dell Adolescenza È un coordinamento di 60 associazioni E strutturato su un livello nazionale e regionale Collabora con le istituzioni nazionali e locali Obiettivi del PIDIDA: promuovere la conoscenza e l applicazione della

Dettagli

COMUNE DI PASSIRANO PROVINCIA DI BRESCIA

COMUNE DI PASSIRANO PROVINCIA DI BRESCIA COMUNE DI PASSIRANO PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE POLITICHE SOCIALI Approvato con delibera di C.C. n. 39 del 27/04/2004 Modificato con delibera di C.C. n. 77 del 29/11/2004 Modificato

Dettagli

YEPP ALBENGA PIANO OPERATIVO 2008 INTRODUZIONE

YEPP ALBENGA PIANO OPERATIVO 2008 INTRODUZIONE YEPP Italia Comune di Albenga YEPP ALBENGA PIANO OPERATIVO 2008 INTRODUZIONE Versione 0.9 Bozza 9 maggio 2008 YEPP ALBENGA-PIANO OPERATIVO Pag. 1/6 Un'immagine del piano operativo Il Piano Operativo 2008

Dettagli

Piano Azioni Positive Triennio

Piano Azioni Positive Triennio Piano Azioni Positive Triennio 2010-2012 Comune di Modena PG 112901/2010 Assessorato Pari Opportunità del 21/09/2010 Comitato Pari Opportunità Fonti normative: - Legge n. 125 del 10 aprile 1991 Azioni

Dettagli

Adozione e sostegno alle famiglie

Adozione e sostegno alle famiglie Adozione e sostegno alle famiglie Firenze, 19 aprile 2017 «Il lavoro nelle adozioni come pratica di sostegno alla genitorialità: nuovi indirizzi e nuovi strumenti» Regione Toscana Settore Innovazione Sociale

Dettagli

Provincia di Oristano Assessorato al Lavoro, Formazione Professionale e Politiche Sociali Ufficio R.T.L.

Provincia di Oristano Assessorato al Lavoro, Formazione Professionale e Politiche Sociali Ufficio R.T.L. ì Provincia di Oristano Assessorato al Lavoro, Formazione Professionale e Politiche Sociali Ufficio R.T.L. Protocollo di intesa per l implementazione della Rete territoriale per il lavoro R.T.L. Premesso

Dettagli

L impegno della Regione nelle politiche su educazione ed istruzione

L impegno della Regione nelle politiche su educazione ed istruzione Regione Toscana Settore istruzione Istruzione e educazione Convegno L impegno per le famiglie adottive in Toscana. Lavorare insieme per favorire l inserimento e l accoglienza a scuola. L impegno della

Dettagli

COMUNE DI CASOREZZO PIANO DI AZIONI POSITIVE DEL COMUNE DI CASOREZZO TRIENNIO

COMUNE DI CASOREZZO PIANO DI AZIONI POSITIVE DEL COMUNE DI CASOREZZO TRIENNIO COMUNE DI CASOREZZO Provincia di Milano PIANO DI AZIONI POSITIVE DEL COMUNE DI CASOREZZO TRIENNIO 2015 2017 Approvato con deliberazione G.C. n. 36 del 12/03/2015 PIANO DI AZIONI POSITIVE TRIENNIO 2015-2017

Dettagli

Scheda di descrizione del progetto aderente a ConCittadini

Scheda di descrizione del progetto aderente a ConCittadini Scheda di descrizione del progetto aderente a ConCittadini TITOLO DEL PROGETTO (indicare anche l area di approfondimento individuata tra Memoria, Diritti, Legalità ): SOGGETTO COORDINATORE ( denominazione

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 33 DELIBERAZIONE 4 agosto 2008, n. 624

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 33 DELIBERAZIONE 4 agosto 2008, n. 624 100 13.8.2008 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 33 DELIBERAZIONE 4 agosto 2008, n. 624 Legge regionale 41/2005. Protocollo d intesa fra Regione Toscana e Centro Nazionale per il Volontariato.

Dettagli

Considerazioni sul percorso formativo di accompagnamento al Progetto Adolescenza. Bruna Zani e Luigi Guerra

Considerazioni sul percorso formativo di accompagnamento al Progetto Adolescenza. Bruna Zani e Luigi Guerra Giornata conclusiva del percorso formativo Progetto Adolescenza Considerazioni sul percorso formativo di accompagnamento al Progetto Adolescenza Bruna Zani e Luigi Guerra Alma Mater Studiorum - Università

Dettagli

CITTA DI GROSSETO REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARITA E LE PARI OPPORTUNITA TRA UOMO E DONNA

CITTA DI GROSSETO REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARITA E LE PARI OPPORTUNITA TRA UOMO E DONNA CITTA DI GROSSETO REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARITA E LE PARI OPPORTUNITA TRA UOMO E DONNA approvato con deliberazione C.C. n. 96 del 15/11/2006 e modificato con deliberazione C.C. n.

Dettagli

PROGETTO DI INDAGINE SULLA CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DEL PERSONALE DEL COMUNE DI CERVIA

PROGETTO DI INDAGINE SULLA CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DEL PERSONALE DEL COMUNE DI CERVIA Comitato Unico di Garanzia Servizio Risorse Sportello Donna PROGETTO DI INDAGINE SULLA CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DEL PERSONALE DEL COMUNE DI CERVIA Novembre 2012 / Maggio 2013 1 PREMESSA

Dettagli

RAGAZZI STRANIERI A SCUOLA

RAGAZZI STRANIERI A SCUOLA PROVINCIA DI PORDENONE Servizio Programmazione Sociale RAGAZZI STRANIERI A SCUOLA tavolo provinciale di coordinamento e azioni di supporto nell area dell integrazione socio-culturale e dell intercultura

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. tra il. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) la Regione Campania

PROTOCOLLO D INTESA. tra il. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) la Regione Campania PROTOCOLLO D INTESA tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) E la Regione Campania Progetti di impiego dei beni confiscati alla criminalità organizzata,

Dettagli

SCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA tra. Regione Toscana. Il giorno del mese di dell anno 2016 presso Regione Toscana, Piazza del Duomo n.

SCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA tra. Regione Toscana. Il giorno del mese di dell anno 2016 presso Regione Toscana, Piazza del Duomo n. SCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA tra Regione Toscana Coordinamento Toscano delle Associazioni per la Salute Mentale e Il giorno del mese di dell anno 2016 presso Regione Toscana, Piazza del Duomo n.10 sono

Dettagli

UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE DI LECCO AZIONI DI SUPPORTO

UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE DI LECCO AZIONI DI SUPPORTO AZIONI DI SUPPORTO per l INTEGRAZIONE SCOLASTICA e il SUCCESSO FORMATIVO degli ALUNNI STRANIERI ELEMENTI DI RIFLESSIONE: lo scenario da 2 3 anni è estremamente cambiato l immigrazione non è più un fenomeno

Dettagli

La Commissione Pari Opportunità del. Consiglio Nazionale Forense

La Commissione Pari Opportunità del. Consiglio Nazionale Forense La Commissione Pari Opportunità del Consiglio Nazionale Forense La nuova Commissione Pari Opportunità del Consiglio Nazionale Forense, coordinata dall'avv. Carla Guidi e composta dal consigliere del CNF

Dettagli

DIOCESI DI PIACENZA-BOBBIO

DIOCESI DI PIACENZA-BOBBIO DIOCESI DI PIACENZA-BOBBIO PROVINCIA DI PIACENZA PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE E LA VALORIZZAZIONE DELLA FUNZIONE SOCIALE ED EDUCATIVA DEGLI ORATORI E DEI CENTRI DI AGGREGAZIONE GIOVANILE PARROCCHIALI

Dettagli

Organismi di parità. 1. Le Pari Opportunità nella Regione Marche. 2. Il Bilancio di Genere nella Regione Marche

Organismi di parità. 1. Le Pari Opportunità nella Regione Marche. 2. Il Bilancio di Genere nella Regione Marche Organismi di parità 1. Le Pari Opportunità nella Regione Marche 2. Il Bilancio di Genere nella Regione Marche 3. La conciliazione nella Regione Marche P.F. Pari Opportunità Assessorati alle Pari Opportunità

Dettagli

tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014

tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014 ADOZIONE SCUOLA Percorso per l attuazione l del Protocollo d Intesa d tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014 LE FINALITA Promuovere

Dettagli

Scuola per le Politiche Pubbliche- sesto corso 2017 Quattro città italiane in cerca di innovazione: politiche pubbliche e strategia d impresa

Scuola per le Politiche Pubbliche- sesto corso 2017 Quattro città italiane in cerca di innovazione: politiche pubbliche e strategia d impresa Scuola per le Politiche Pubbliche- sesto corso 2017 Quattro città italiane in cerca di innovazione: politiche pubbliche e strategia d impresa Bando di concorso 1. Contenuti e finalità italiadecide, associazione

Dettagli

UNIONE ITALIANA DEL LAVORO

UNIONE ITALIANA DEL LAVORO Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali UFFICIO DELLA CONSIGLIERA DI PARITA Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione Territoriale del Lavoro di BRESCIA UNIONE ITALIANA DEL LAVORO

Dettagli

Pari Opportunità, Parità di genere e contrasto alla discriminazione di genere nei luoghi di lavoro.

Pari Opportunità, Parità di genere e contrasto alla discriminazione di genere nei luoghi di lavoro. Provincia di Ancona Pari Opportunità, Parità di genere e contrasto alla discriminazione di genere nei luoghi di lavoro. IL RUOLO DELLE CONSIGLIERE DI PARITA a cura di d.ssa Pina Ferraro CONSIGLIERA DI

Dettagli

PROGETTO PILOTA A VIVA VOCE. Storie di infortunati sul LAVORO. Sensibilizzare per Prevenire

PROGETTO PILOTA A VIVA VOCE. Storie di infortunati sul LAVORO. Sensibilizzare per Prevenire PROGETTO PILOTA A VIVA VOCE Storie di infortunati sul LAVORO Sensibilizzare per Prevenire 1 Titolo del Progetto: A VIVA VOCE storie di infortunati sul Lavoro Soggetto Proponente: SiscuVE Gruppo didattica

Dettagli

Città di Desenzano del Garda. Approvato con deliberazione di C.C. n. 45 del 18/06/2004 Aggiornato con deliberazione di C.C. n.

Città di Desenzano del Garda. Approvato con deliberazione di C.C. n. 45 del 18/06/2004 Aggiornato con deliberazione di C.C. n. Città di Desenzano del Garda Approvato con deliberazione di C.C. n. 45 del 18/06/2004 Aggiornato con deliberazione di C.C. n. 81 del 30/09/2009 I N D I C E ART. 1 - ISTITUZIONE... 1 ART. 2 - FINALITA...

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. MIUR Ministero dell Istruzione Università e Ricerca. AVIS Associazione Volontari Italiani del Sangue

PROTOCOLLO D INTESA. MIUR Ministero dell Istruzione Università e Ricerca. AVIS Associazione Volontari Italiani del Sangue PROTOCOLLO D INTESA MIUR Ministero dell Istruzione Università e Ricerca AVIS Associazione Volontari Italiani del Sangue VISTA la Legge quadro sul Volontariato 11 agosto 1991, n.266 ed in particolare l

Dettagli

Il Coordinamento Regionale Informagiovani: funzioni, attività e strategie

Il Coordinamento Regionale Informagiovani: funzioni, attività e strategie Il Coordinamento Regionale Informagiovani: funzioni, attività e strategie Maria Carmen Russo Coordinatore Regionale Responsabile Informagiovani del Comune di Cremona giovani il nostro presente il loro

Dettagli

LA GIUNTA REGIONALE. la L. 4 maggio 1983, n. 184, concernenti Diritto del minore ad una famiglia ;

LA GIUNTA REGIONALE. la L. 4 maggio 1983, n. 184, concernenti Diritto del minore ad una famiglia ; Oggetto: DGR 13 Febbraio 2001, n. 219 : Costituzione Comitato Tecnico di Coordinamento Regionale dei servizi integrati per le adozioni nazionali ed internazionali. Modifica. LA GIUNTA REGIONALE SU PROPOSTA

Dettagli

Istituto Superiore di Sanità Osservatorio Fumo, Alcol e Droga

Istituto Superiore di Sanità Osservatorio Fumo, Alcol e Droga CARATTERISTICHE DELL ATTIVITÀ SVOLTA DAL SERVIZIO DI TELEFONO VERDE CONTRO IL FUMO 800 554088 DELL ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ: I DATI DELLE TELEFONATE DAL 2000 AL 2004 Alessandra Di Pucchio, Enrica Pizzi,

Dettagli

COMUNE di CASTELGRANDE - PROVINCIA DI POTENZA - REGOLAMENTO PER IL FORUM DEI GIOVANI DEL COMUNE DI CASTELGRANDE

COMUNE di CASTELGRANDE - PROVINCIA DI POTENZA - REGOLAMENTO PER IL FORUM DEI GIOVANI DEL COMUNE DI CASTELGRANDE COMUNE di CASTELGRANDE - PROVINCIA DI POTENZA - REGOLAMENTO PER IL FORUM DEI GIOVANI DEL COMUNE DI CASTELGRANDE APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE N. 6 DEL 22/022008 1 I N D I C E ARTICOLO

Dettagli

Proposta di Patto Provinciale per la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica e formativa. Bozza di lavoro 1

Proposta di Patto Provinciale per la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica e formativa. Bozza di lavoro 1 Proposta di Patto Provinciale per la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica e formativa 1 Bozza di lavoro 1 Considerati la Legge del 27 dicembre 2006 n. 296 articolo 1, comma 622, che prevede

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DELLE DONNE

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DELLE DONNE Provincia di Cagliari REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DELLE DONNE Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. Entrato in vigore il del Indice Art. 1 Istituzione della Consulta delle donne

Dettagli

REGIONE MOLISE DIREZIONE GENERALE AREA III. Comitato di Sorveglianza

REGIONE MOLISE DIREZIONE GENERALE AREA III. Comitato di Sorveglianza REGIONE MOLISE DIREZIONE GENERALE AREA III Programma Operativo del Fondo Sociale Europeo Obiettivo Competitività regionale e Occupazione 2007/2013 Comitato di Sorveglianza 24 maggio 2013 Punto 7 dell O.d.G.

Dettagli

CONVENZIONE. il Comune di [della Comunità montana... / del Consorzio dei Comuni di ] rappresentato dal Sindaco [ o altro soggetto istituzionale]

CONVENZIONE. il Comune di [della Comunità montana... / del Consorzio dei Comuni di ] rappresentato dal Sindaco [ o altro soggetto istituzionale] Comune di CONVENZIONE TRA il Ministero della Pubblica Istruzione nel seguito detto "MPI" qui rappresentato dall Agenzia Nazionale per lo sviluppo dell autonomia Scolastica (ex IRRE) - Gestione Commissariale

Dettagli

Piano triennale di Azioni Positive 2009 / 2011

Piano triennale di Azioni Positive 2009 / 2011 PIANO TRIENNALE delle AZIONI POSITIVE 2009 / 2011 0 Premessa La legge n. 125/1991 Azioni positive per la realizzazione della parità uomo donna nel lavoro e i decreti legislativi 196/2000 e 165/2001 nonchè

Dettagli

Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese

Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese Tenendo conto di quanto indicato dal Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 14 ottobre 2015 e dall allegato D delle

Dettagli

PROGRAMMA REGIONALE PER LA REALIZZAZIONE DI SERVIZI DI ORIENTAMENTO E DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE SPORTELLI INFORMATIVI/DI ORIENTAMENTO

PROGRAMMA REGIONALE PER LA REALIZZAZIONE DI SERVIZI DI ORIENTAMENTO E DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE SPORTELLI INFORMATIVI/DI ORIENTAMENTO PROGRAMMA REGIONALE PER LA REALIZZAZIONE DI SERVIZI DI ORIENTAMENTO E DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE SPORTELLI INFORMATIVI/DI ORIENTAMENTO INTEGRAZIONE DELLE ATTIVITA PREVISTE IN PROGETTO Premessa Il PROGRAMMA

Dettagli

Incontro formativo e assemblea Comitato Genitori 24/10/2015

Incontro formativo e assemblea Comitato Genitori 24/10/2015 Incontro formativo e assemblea L incipit della l.107/2015 «decreto la buona scuola» 1. Per affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza e innalzare i livelli di istruzione e

Dettagli

Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Salerno. Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della provincia di Salerno

Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Salerno. Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della provincia di Salerno Università degli Studi di Salerno PROTOCOLLO D INTESA PER LA COSTITUZIONE DI UNA RETE DI SCOPO DENOMINATA WORK IN PROGRESS FINALIZZATA A PROMUOVERE E SOSTENERE AZIONI PER L ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Tra

Dettagli

L educazione per l infanzia come bene comune.

L educazione per l infanzia come bene comune. L educazione per l infanzia come bene comune. I contributi delle educatrici. Lucia Balduzzi & Arianna Lazzari Dipartimento di Scienze dell Educazione Università di Bologna Il contesto Anni 70 Origini dei

Dettagli

Seminario regionale Senigallia 15 aprile 2015

Seminario regionale Senigallia 15 aprile 2015 Progettare per sviluppare competenze trasversali. Quale processo valutativo attivare? RENDERE OPERATIVO IL PROTOCOLLO D INTESA: verso le scuole che promuovono salute. Seminario regionale Senigallia 15

Dettagli

CITTA di SAN DANIELE DEL FRIULI Provincia di Udine. Regolamento per l istituzione ed il funzionamento della Commissione per le Pari Opportunità

CITTA di SAN DANIELE DEL FRIULI Provincia di Udine. Regolamento per l istituzione ed il funzionamento della Commissione per le Pari Opportunità CITTA di SAN DANIELE DEL FRIULI Provincia di Udine Regolamento per l istituzione ed il funzionamento della Commissione per le Pari Opportunità Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n 8..del

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE EMILIA-ROMAGNA. (di seguito Regione)

PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE EMILIA-ROMAGNA. (di seguito Regione) PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE EMILIA-ROMAGNA (di seguito Regione) e Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l UNESCO (di seguito Comitato Giovani) PER LA COOPERAZIONE TESA ALLA REALIZZAZIONE

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE L AGENZIA DELLE ENTRATE

PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE L AGENZIA DELLE ENTRATE PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE E L AGENZIA DELLE ENTRATE PROTOCOLLO D INTESA MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE (di seguito denominato MPI) AGENZIA DELLE ENTRATE (di seguito

Dettagli

REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE

REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 16-02-2016 (punto N 27 ) Delibera N 86 del 16-02-2016 Proponente STEFANIA SACCARDI DIREZIONE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE

Dettagli

Formazione e sensibilizzazione

Formazione e sensibilizzazione Formazione e sensibilizzazione La Casa delle donne per non subire violenza, uno dei centri di più lunga esperienza in Italia, ha da sempre curato l aspetto formativo come strumento fondamentale per sviluppare

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA L AGENZIA DELLE ENTRATE

PROTOCOLLO D INTESA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA L AGENZIA DELLE ENTRATE PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA (di seguito denominato MIUR ) E L AGENZIA DELLE ENTRATE (di seguito denominata AGENZIA) Educazione alla legalità e

Dettagli

L integrazione delle politiche per le pari opportunità di genere. L esperienza della Regione Emilia-Romagna

L integrazione delle politiche per le pari opportunità di genere. L esperienza della Regione Emilia-Romagna Supplemento 2.2008 11 L integrazione delle politiche per le pari opportunità di genere. L esperienza della Regione Emilia-Romagna A cura del Gabinetto del Presidente della Giunta - Servizio Segreteria

Dettagli

STATUTO CONSULTA PARI OPPORTUNITA DEL COMUNE DI ALBA

STATUTO CONSULTA PARI OPPORTUNITA DEL COMUNE DI ALBA STATUTO CONSULTA PARI OPPORTUNITA DEL COMUNE DI ALBA ART. 1 ISTITUZIONE 1. In attuazione del principio di parità sancito dall art. 3 della Costituzione Italiana viene istituita dall Amministrazione Comunale

Dettagli

1. Termini di riferimento per la presentazione di proposte progettuali nell Ambito tematico: Promozione della cittadinanza globale e diritti umani

1. Termini di riferimento per la presentazione di proposte progettuali nell Ambito tematico: Promozione della cittadinanza globale e diritti umani ALLEGATO B Regione Toscana Direzione generale della Presidenza - Settore Attività Internazionali D.C.R. n. 26 del 04/04/2012 Piano Integrato delle attività internazionali PROGETTI DI INTERESSE REGIONALE

Dettagli

Allegato A) alla deliberazione di Giunta n del PROVINCIA DI COSENZA

Allegato A) alla deliberazione di Giunta n del PROVINCIA DI COSENZA Allegato A) alla deliberazione di Giunta n del PROVINCIA DI COSENZA Piano triennale 2012-2014 di azioni positive per la realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra donne e uomini INTRODUZIONE

Dettagli

Protocollo di intesa

Protocollo di intesa FONDO SOCIALE EUROPEO OB. 2 COMPETITIVITA REGIONALE E OCCUPAZIONE PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE 2007-2013 BANDO REGIONALE RELATIVO ALLA CHIAMATA DI PROGETTI PER LA REALIZZAZIONE DI SERVIZI INTEGRATI NELL

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. tra il. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Confindustria

PROTOCOLLO D INTESA. tra il. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Confindustria PROTOCOLLO D INTESA tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) E Confindustria Progetti di impiego dei beni confiscati alla criminalità organizzata,

Dettagli

Protocollo d intesa per la diffusione e applicazione di criteri e modalità di gestione sostenibile nei servizi di ristorazione scolastica

Protocollo d intesa per la diffusione e applicazione di criteri e modalità di gestione sostenibile nei servizi di ristorazione scolastica ALLEGATO A Protocollo d intesa per la diffusione e applicazione di criteri e modalità di gestione sostenibile nei servizi di ristorazione scolastica Dicembre 2009 Regione Toscana - Agenzia Regione Recupero

Dettagli

Art. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione)

Art. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione) LEGGE REGIONALE 11 novembre 2008, n. 32 Interventi contro la violenza sulle donne ( B.U.R. 20 novembre 2008, n. 108 ) Art. 1 (Finalità) 1. La Regione riconosce che ogni forma o grado di violenza contro

Dettagli

Convegno Essenzialità dell Orientamento per il Futuro dei Giovani, Orvieto 9 11 dicembre 2004

Convegno Essenzialità dell Orientamento per il Futuro dei Giovani, Orvieto 9 11 dicembre 2004 RIFLESSIONI E PROPOSTE Convegno Essenzialità dell Orientamento per il Futuro dei Giovani, Orvieto 9 11 dicembre 2004 L esperienza realizzata nelle giornate appena trascorse è stata senza dubbio molto positiva.

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di 1 grado SAN GIOVANNI TEATINO (CH)

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di 1 grado  SAN GIOVANNI TEATINO (CH) ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di 1 grado www.istitutocomprensivosgt.it SAN GIOVANNI TEATINO (CH) Dalla parte dell Educazione Progetto di Formazione Scuola-

Dettagli

orientamento e formazione degli insegnanti

orientamento e formazione degli insegnanti PROGETTO LAUREE SCIENTIFICHE orientamento e formazione degli insegnanti matematica 20 aprile 2005 Gabriele Anzellotti Università di Trento [rappresentante Con-Scienze] Laura Mengoni Assolombarda [rappresentante

Dettagli

PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE

PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE Premessa Il Comitato Unico di Garanzia ARPAM, nell ambito dei compiti propositivi (art. 9 - Regolamento per il funzionamento del CUG ARPAM), con la predisposizione del Piano Triennale di Azioni Positive,

Dettagli

Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione. Futuro presente

Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione. Futuro presente Premessa Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione CONCORSO NAZIONALE UNESCOEdu 2017/2018 Futuro presente REGOLAMENTO Nell ambito del Protocollo d Intesa siglato fra il Ministero

Dettagli

Comune di San Cipriano d Aversa Prov. di Caserta

Comune di San Cipriano d Aversa Prov. di Caserta Comune di San Cipriano d Aversa Prov. di Caserta Convenzione tra la Provincia di Caserta Settore Programmazione e Programmi Comunitari - Europe Direct Caserta e il Comune di San Cipriano d Aversa Provincia

Dettagli

Regolamento del Tavolo Tematico. del DSS42 di cui alla L.328/00

Regolamento del Tavolo Tematico. del DSS42 di cui alla L.328/00 Regolamento del Tavolo Tematico " " del DSS42 di cui alla L328/00 Le attività di programmazione e concertazione relative alle azioni in ambito Socio Sanitario da realizzare ai sensi della Legge 328/00,

Dettagli

REGIONE PIEMONTE L:R.

REGIONE PIEMONTE L:R. REGIONE PIEMONTE L:R. 29 ottobre 1992, n.43 Informazione, promozione, divulgazione di azioni positive per la realizzazione di pari opportunità tra uomo e donna B.U. Regione Piemonte 4 novembre 1992, n.45

Dettagli

Assistenza ai processi zonali di co-progettazione

Assistenza ai processi zonali di co-progettazione Fondo Sociale Europeo Asse B Inclusione Sociale e Lotta alla Povertà Assistenza ai processi zonali di co-progettazione Servizi di accompagnamento al lavoro per persone disabili e soggetti vulnerabili 1

Dettagli

La Diocesi di Piacenza-Bobbio. e il Comune di Piacenza

La Diocesi di Piacenza-Bobbio. e il Comune di Piacenza PROTOCOLLO D INTESA TRA LA DIOCESI DI PIACENZA- BOBBIO E IL COMUNE DI PIACENZA PER LA PROMOZIONE E LA VALORIZZAZIONE DELLA FUNZIONE SOCIALE ED EDUCATIVA DEGLI ORATORI E DEI CENTRI DI AGGREGAZIONE GIOVANILE

Dettagli

CATALOGO DEI PERCORSI FORMATIVI. Percorso 1 - Stereotipi di genere*: percorsi formativi per docenti di scuola primaria

CATALOGO DEI PERCORSI FORMATIVI. Percorso 1 - Stereotipi di genere*: percorsi formativi per docenti di scuola primaria CATALOGO DEI PERCORSI FORMATIVI Allegato B Percorso 1 - Stereotipi di genere*: percorsi formativi per docenti di scuola primaria Obiettivo del percorso formativo è fornire agli/alle insegnanti un set di

Dettagli

COMUNE DI ACERNO Provincia di Salerno

COMUNE DI ACERNO Provincia di Salerno REGOLAMENTO SPORTELLO ROSA 1- Obiettivi e finalità 2- Scopo e intento 3- Servizi 4- Struttura 5- Interventi 6-Rete di contatti sul territorio provinciale 7-Sede - giorni ed orari di apertura al pubblico

Dettagli

DELIBERAZIONE N X / 6332 Seduta del 13/03/2017

DELIBERAZIONE N X / 6332 Seduta del 13/03/2017 DELIBERAZIONE N X / 6332 Seduta del 13/03/2017 Presidente ROBERTO MARONI Assessori regionali FABRIZIO SALA Vice Presidente VALENTINA APREA VIVIANA BECCALOSSI SIMONA BORDONALI FRANCESCA BRIANZA CRISTINA

Dettagli

PIANO PERFORMANCE

PIANO PERFORMANCE PIANO PERFORMANCE 2013-2015 PIANO DEGLI OBIETTIVI DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA (CUG) ALLEGATO E Marzo 2013 INDICE Premessa... 3 1. Obiettivi operativi ed azioni 2013... 4 1.3 Equa rappresentatività e

Dettagli

Relazione annuale del C.U.G. relativa all anno 2016

Relazione annuale del C.U.G. relativa all anno 2016 Prot. gen. n. 24418 del 14.04.2017 Relazione annuale del C.U.G. relativa all anno 2016 Qualsiasi ambiente di lavoro deve essere in grado di garantire a tutti il miglioramento del proprio benessere e complessivamente

Dettagli

a cura dell Ufficio LGBTQI del Comune di Bari Strategia Nazionale LGBT

a cura dell Ufficio LGBTQI del Comune di Bari Strategia Nazionale LGBT a cura dell Ufficio LGBTQI del Comune di Bari Strategia Nazionale LGBT 2013-2015 Il 31 marzo del 2010 il Comitato dei Ministri del Consiglio d Europa ha approvato la Raccomandazione CM/Rec(2010)5, diretta

Dettagli

Esso ha quindi come obiettivo ottimale di far giungere l alunno all autovalutazione e all auto-orientamento.

Esso ha quindi come obiettivo ottimale di far giungere l alunno all autovalutazione e all auto-orientamento. PROGETTO ORIENTAMENTO 2013/2014 ORIENTARSI PER SCEGLIERE FINALITA EDUCATIVE L orientamento nella scuola secondaria di I grado è un processo educativo e didattico al quale concorrono, secondo le specifiche

Dettagli

IL COMITATO UNICO DI GARANZIA PER LE PARI OPPORTUNITA, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

IL COMITATO UNICO DI GARANZIA PER LE PARI OPPORTUNITA, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI IL COMITATO UNICO DI GARANZIA PER LE PARI OPPORTUNITA, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI ISTITUZIONE FUNZIONE E COMPITI IN MATERIA DI PARI OPPORTUNITÀ Interventi

Dettagli

Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana

Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana ISTITUTO COMPRENSIVO DI CIVITELLA IN VAL DI CHIANA Civitella in val di chiana Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana CONTRAENTI

Dettagli

Programma per migliorare lavoro/conciliazione in Veneto

Programma per migliorare lavoro/conciliazione in Veneto Programma per migliorare lavoro/conciliazione in Veneto Un nuovo patto per il Lavoro, la Famiglia, la Società Consigliera di Parità del Veneto Sandra Miotto 31 Maggio 2013 Normativa nazionale Legge 215/2012:

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Direzione Generale per lo Studente, l Integrazione e la Partecipazione Prot.

Dettagli

AZIONI DI ACCOMPAGNAMENTO AL RIORDINO DEI LICEI Allegato n.1 SCHEDA PER LE AZIONI DI INFORMAZIONE/FORMAZIONE I nuovi ordinamenti dei Licei, in vigore a partire dalle prime classi funzionanti nell anno

Dettagli

PROTOCOLLO D'INTESA. Tra

PROTOCOLLO D'INTESA. Tra PROTOCOLLO D'INTESA Tra MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE di seguito denominato Ministero e FONDAZIONE VILLA EMMA RAGAZZI EBREI SALVATI di seguito denominata Fondazione con sede legale in Via Mavora

Dettagli

25 novembre 2012 Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

25 novembre 2012 Giornata internazionale contro la violenza sulle donne Provincia autonoma di Trento 25 novembre 2012 Giornata internazionale contro la violenza sulle donne Osservatorio provinciale sulla violenza di genere DENUNCE relative a episodi di violenza di genere in

Dettagli

Alessandra Tedeschi Toschi Rete del Civismo Lombardo

Alessandra Tedeschi Toschi Rete del Civismo Lombardo Sentieri per la crescita: la partecipazione femminile tra occupazione, rappresentanza, impegno e valori condivisi Alessandra Tedeschi Toschi Rete del Civismo Lombardo Primo Workshop Partecipazione politica

Dettagli

ACCORDO QUADRO PER LA REALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA RELATIVE AL PROGETTO GLI STRUMENTI DELLA LEGALITA DEI CENTRI DI PROMOZIONE DELLA LEGALITA (CPL)

ACCORDO QUADRO PER LA REALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA RELATIVE AL PROGETTO GLI STRUMENTI DELLA LEGALITA DEI CENTRI DI PROMOZIONE DELLA LEGALITA (CPL) Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Ufficio V A.T. Como - Settore regionale Ordinamenti e Politiche per gli Studenti Via Pola, 11 20124

Dettagli

DETERMINA DIRIGENZIALE - OGGETTO -

DETERMINA DIRIGENZIALE - OGGETTO - SETTORE HANDICAP E SALUTE MENTALE DD DETERMINA DIRIGENZIALE COMUNE DI MILANO COMUNE DI MILANO HANDICAP E SALUTE ME HANDICAP E SALUTE ME PG 150772/2008 PG 150772/2008 DIRETTORE Di SETTORE DIRETTORE DI SETTORE

Dettagli

IL VALORE DEI COMITATI UNICI DI GARANZIA

IL VALORE DEI COMITATI UNICI DI GARANZIA COORDINAMETO REGIONALE CUG DELLE AZIENDE OSPEDALIERE E ULSS DELLA REGIONE VENETO IL VALORE DEI COMITATI UNICI DI GARANZIA Il Coordinamento Regionale dei CUG Silvana Bortolami, Presidente L origine del

Dettagli

CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO XIV LEGISLATURA ANNO 2009 DISEGNO DI LEGGE 9 marzo 2009, n. 23 Misure a sostegno delle donne e dei minori vittime di violenza D'iniziativa del consigliere Luigi

Dettagli

Attività 3 Azioni di sensibilizzazione ed educazione alla mondialità

Attività 3 Azioni di sensibilizzazione ed educazione alla mondialità Attività 3 Azioni di sensibilizzazione ed educazione alla mondialità II annualità Obiettivi. costruire capacità di comunicazione e dialogo interculturale tra gli studenti delle scuole di primo e secondo

Dettagli

COMUNE DI SALERNO PIANO DI AZIONI POSITIVE ( 2015/2018 )

COMUNE DI SALERNO PIANO DI AZIONI POSITIVE ( 2015/2018 ) COMUNE DI SALERNO PIANO DI AZIONI POSITIVE ( 2015/2018 ) È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca MIUR.AOODGSIP.REGISTRO UFFICIALE(U).0004954.09-10-2017 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Direzione Generale

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Direzione Generale per lo Studente, l Integrazione e la Partecipazione Prot.

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. tra la

PROTOCOLLO D INTESA. tra la PROTOCOLLO D INTESA tra la Direzione generale per interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l istruzione e per l innovazione digitale del Ministero dell istruzione,

Dettagli

COMUNE DI MONTECCHIO EMILIA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA Comune Capodistretto della Val d Enza

COMUNE DI MONTECCHIO EMILIA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA Comune Capodistretto della Val d Enza COMUNE DI MONTECCHIO EMILIA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA Comune Capodistretto della Val d Enza Piazza della Repubblica, 1 Tel. 0522.861811 Fax 0522.864709 www.comune.montecchio-emilia.re.it SETTORE I Affari

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA REGIONE LOMBARDIA MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

PROTOCOLLO D INTESA FRA REGIONE LOMBARDIA MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI PROTOCOLLO D INTESA FRA REGIONE LOMBARDIA MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI PER LA SPERIMENTAZIONE DI NUOVI MODELLI NEL SISTEMA DI

Dettagli

Campagna europea 2014/2015 Insieme per la prevenzione e la gestione dello stress lavoro-correlato Le Buone Pratiche

Campagna europea 2014/2015 Insieme per la prevenzione e la gestione dello stress lavoro-correlato Le Buone Pratiche Campagna europea 2014/2015 Insieme per la prevenzione e la gestione dello stress lavoro-correlato Le Buone Pratiche La salute e la sicurezza sul lavoro riguardano tutti. Un bene per te. Un bene per l azienda.

Dettagli