Modalità operative e procedurali in materia di Accordi di Pianificazione. ex art. 9 Norme di attuazione del PTCP

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Modalità operative e procedurali in materia di Accordi di Pianificazione. ex art. 9 Norme di attuazione del PTCP"

Transcript

1 Modalità operative e procedurali in materia di ex art. 9 Norme di attuazione del PTCP

2 MODALITÀ OPERATIVE E PROCEDURALI IN MATERIA DI ACCORDI DI PIANIFICAZIONE EX ART. 9 NORME DI ATTUAZIONE DEL PTCP 1. NATURA DELL ACCORDO DI PIANIFICAZIONE L Accordo di Pianificazione è lo strumento finalizzato ad attuare il coordinamento tra piani urbanistici comunali nonché lo sviluppo di progetti ed azioni d interesse della Provincia, attuativi degli obiettivi socioeconomici del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale - PTCP. L Accordo di Pianificazione, che deve comunque garantire il rispetto delle finalità e degli obiettivi del PTCP, si caratterizza per l adeguatezza del quadro conoscitivo di riferimento e persegue la coerenza complessiva del sistema di programmazione e pianificazione territoriale. Tale strumento, previsto all art. 9 delle NdA del PTCP, consiste nel consenso unanime delle amministrazioni interessate, raccolto mediante la sottoscrizione di un documento illustrativo delle scelte pianificatorie assunte ed, eventualmente, da recepire nella rispettiva strumentazione urbanistica. Agli si applica, per quanto non indicato dalle presenti modalità, la disciplina propria degli accordi tra amministrazioni, di cui all art. 15 della L. 241/ OGGETTO DELL ACCORDO DI PIANIFICAZIONE - CASISTICA Gli possono essere promossi e conclusi nei seguenti casi: a) qualora risulti necessaria, ai fini del coordinamento delle azioni, la contestuale definizione o variazione di atti di programmazione o pianificazione territoriale attribuiti alla competenza di amministrazioni diverse; b) al fine di definire o variare un solo atto di programmazione o pianificazione territoriale, quando ciò risulti necessario ai fini di un proficuo coordinamento delle azioni, nel corso del procedimento di formazione di un diverso atto di programmazione o pianificazione territoriale; c) qualora l attuazione delle previsioni di pianificazione comunale possa comportare significativi effetti di rilievo sovracomunale (art 33, 34, 35 delle NdA del PTCP); d) per l attuazione, nella fase transitoria di cui all art 25 della LR. 12/05, delle previsioni dei PRG soggette a pianificazione attuativa di iniziativa privata, non ancora adottate alla data di assunzione di efficacia del PTCP (articolo 43, comma 2, delle NdA del PTCP); e) in riferimento alle criticità relative al settore della mobilità evidenziate dal PTCP, per le quali le amministrazioni possono proporre soluzioni (articolo 13 delle NdA del PTCP); 3. PARTECIPAZIONE ALL ACCORDO DI PIANIFICAZIONE Alla definizione dell Accordo di Pianificazione partecipano necessariamente gli enti pubblici territoriali interessati direttamente: essi si qualificano come soggetti a partecipazione necessaria. L amministrazione procedente può, altresì, far intervenire le altre amministrazioni competenti al rilascio di pareri, nulla osta e/o specifici atti di assenso, ovvero coinvolte od interessate anche indirettamente dall esercizio delle funzioni di pianificazione territoriale ed urbanistica. 1

3 4. RAPPRESENTANTI DEI SOGGETTI PARTECIPANTI Ogni amministrazione partecipa alla definizione dell Accordo di Pianificazione con il proprio rappresentante legale o con assessore o consigliere dallo stesso delegato. 5. PROMOZIONE DELL ACCORDO DI PIANIFICAZIONE L Accordo di Pianificazione è promosso dagli enti pubblici territoriali interessati; in tal senso, il Presidente della Provincia o il Sindaco, ovvero il Presidente di altro ente, in rapporto al prevalente interesse del rispettivo ente, può promuovere la conclusione di un Accordo di Pianificazione, nei casi di cui al precedente punto 2. Il soggetto promotore verifica la possibilità di concludere l accordo di pianificazione nel corso di una conferenza, da lui convocata, tra i rappresentanti delle amministrazioni interessate (cfr. punto 3). Il soggetto promotore, nel caso in cui sia diverso dalla Provincia, deve sempre invitare la Provincia stessa alla conferenza per l Accordo di Pianificazione. La Provincia valuta la sussistenza di un interesse diretto e/o indiretto alla partecipazione. Tale conferenza tende ad anticipare il confronto sulla definizione degli obiettivi e sulla possibile compatibilità tra le rispettive scelte territoriali e, quindi, a stabilire preventivamente le condizioni e gli obiettivi che l accordo dovrà perseguire. Qualora le amministrazioni interessate siano limitate alla Provincia e ad altro soggetto, la conferenza di cui sopra può essere sostituita da altre modalità di confronto, anche informali, definite tra le parti. Il soggetto promotore, verificata con le modalità di cui sopra, la sussistenza della possibilità di attivazione, promuove l accordo di pianificazione mediante la presentazione della relativa proposta ai soggetti interessati, al fine di raccogliere formale adesione. La proposta, mediante idonei elaborati e documenti: a) esplicita l oggetto dell accordo; b) definisce gli obiettivi dello stesso; c) individua gli ambiti d influenza della proposta; d) ipotizza l ambito territoriale oggetto dell accordo; e) individua i soggetti a partecipazione necessaria, dei quali sia prevista l azione integrata; f) indica i soggetti a partecipazione non necessaria comunque invitati a valutare l adesione all accordo, ed esplicita i motivi di opportunità per i quali se ne prevede la partecipazione; Ciascun soggetto interessato trasmette la propria formale adesione al soggetto promotore entro trenta giorni dalla ricezione della proposta. La Giunta Provinciale delibera in merito a: a) promozione degli di iniziativa della Provincia; b) adesione ad promossi da altre amministrazioni; c) modalità di partecipazione della Provincia agli Accordi di cui ai punti a) e b). Il soggetto promotore, in qualità di amministrazione procedente, raccolte le formali adesioni dei soggetti interessati, verifica la presenza dei soggetti a partecipazione necessaria, e pubblica sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia, l avviso relativo alla proposta di accordo di pianificazione, contenente altresì l indicazione dei soggetti di cui si è raccolta la formale adesione, per consentire a qualunque soggetto portatore di interessi pubblici o privati di presentare eventuali osservazioni o proposte entro trenta giorni dalla pubblicazione sul BURL. Con tale pubblicazione si intendono assolti gli oneri relativi alla comunicazione di avvio del procedimento. Qualunque soggetto pubblico può presentare, nel medesimo termine di trenta giorni, motivata istanza di adesione all Accordo di Pianificazione, che specifichi gli impegni da essa derivanti. L accoglimento delle proposte di adesione da parte dei soggetti pubblici, nonché la valutazione delle osservazioni e dei contribuiti pervenuti, è posta in capo al comitato per l accordo, di cui al successivo punto 6. 2

4 All Accordo possono aderire anche successivamente altri soggetti pubblici interessati, secondo le modalità di cui sopra, purché da tale adesione non derivi l interruzione del processo decisionale. 6. COSTITUZIONE DEL COMITATO PER L ACCORDO DI PIANIFICAZIONE I rappresentanti delle amministrazioni interessate (cfr. punto n. 4) al raggiungimento dell accordo, costituiscono, a seguito di convocazione da parte dell amministrazione procedente, il Comitato per l Accordo di Pianificazione, che è presieduto dal rappresentante dell amministrazione procedente. In caso di adesioni successive, il Comitato viene integrato con i relativi rappresentanti legali o loro delegati (cfr. punto n. 4). Al Comitato per l Accordo di Pianificazione compete: a) ricercare le intese sugli obiettivi individuati in relazione agli interessi di ciascun partecipante, determinando i rispettivi obblighi; b) sottoscrivere eventuali documenti preliminari alla definizione dell Accordo di Pianificazione; c) nominare una segreteria tecnica composta da funzionari degli enti, anche assistiti da collaboratori esterni, con il compito di elaborare e coordinare le proposte tecniche e finanziarie necessarie e di procedere agli opportuni studi preliminari e verifiche; d) proporre gli eventuali studi preliminari ed attivare il processo di Valutazione Ambientale Strategica qualora necessario; e) definire l entità di eventuali oneri finanziari a carico dei soggetti interessati all Accordo, individuando le fonti di finanziamento. Qualora ritenuto opportuno, in relazione ai contenuti dell Accordo di Pianificazione, il comitato può attivare una specifica interlocuzione con le associazioni economiche e sociali, acquisendone in tal senso valutazioni e proposte nel merito. 7. CONTENUTO DELL ACCORDO DI PIANIFICAZIONE L Accordo di Pianificazione deve sempre contenere: a) i dati conoscitivi e valutativi dei sistemi territoriali ed ambientali considerati; b) le strategie di sviluppo concordate; c) il programma e le modalità di attuazione degli obiettivi in relazione alle scelte pianificatorie assunte, eventualmente articolati in fasi, con l indicazione dei tempi relativi; d) gli adempimenti attribuiti ai soggetti interessati, la responsabilità per l attuazione e le eventuali garanzie; e) l istituzione di un Collegio di Vigilanza e Controllo, nonché le modalità di controllo sull esecuzione dell accordo e di eventuale esercizio di poteri sostitutivi; f) l eventuale procedimento arbitrale per la risoluzione delle controversie che dovessero insorgere nell attuazione dell accordo e la composizione del collegio arbitrale; g) le sanzioni per gli inadempimenti. In relazione alla natura dell accordo, può essere necessario che siano altresì definiti: a) la quantificazione del costo complessivo e di quello relativo alle eventuali fasi di esecuzione; b) il piano finanziario con la ripartizione dei vantaggi e degli oneri, anche in relazione a quanto stabilito al successivo punto 8; c) gli strumenti di gestione e di aggiornamento nel tempo; d) le eventuali attività di monitoraggio. 3

5 8. PEREQUAZIONE TERRITORIALE L Accordo di Pianificazione può prevedere specifiche modalità di perequazione territoriale, al fine di ripartire equamente tra i soggetti coinvolti i vantaggi e gli oneri connessi a scelte di politica urbanistica con effetti di rilievo sovracomunale. 9. APPROVAZIONE DELL ACCORDO DI PIANIFICAZIONE L Accordo di Pianificazione, redatto in forma scritta, a pena di nullità, si conclude con la definizione di un documento ricognitivo del consenso raggiunto dai soggetti a partecipazione necessaria, in ordine alle scelte pianificatorie assunte ed eventualmente da recepire nella rispettiva strumentazione urbanistica. L Accordo di Pianificazione è approvato dal Consiglio Provinciale in seguito all acquisizione degli atti di approvazione da parte di tutti i soggetti a partecipazione necessaria. Nel caso in cui l Accordo di Pianificazione comporti variante al PTCP vale quanto stabilito al successivo punto 11. In seguito a tale approvazione si provvede alla sottoscrizione dell Accordo, da parte dei componenti del comitato per l Accordo. L Accordo di Pianificazione, una volta concluso e sottoscritto, è depositato presso la sede degli enti interessati; il deposito dura per un periodo di trenta giorni dalla data di pubblicazione del relativo avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione, a cura dell amministrazione procedente. 10. COLLEGIO DI VIGILANZA Al fine della verifica delle attività di esecuzione dell accordo, con la sottoscrizione dell Accordo viene istituito il collegio di vigilanza, che è presieduto dal rappresentante legale dell amministrazione procedente, o da un suo delegato ed è composto dai rappresentanti legali degli altri soggetti sottoscrittori o dai soggetti da questi delegati. Il collegio, anche avvalendosi della segreteria tecnica costituita in sede di Accordo: a) vigila sulla sollecita e corretta attuazione dell Accordo, nel rispetto degli indirizzi, dei tempi e degli impegni dei sottoscrittori; b) individua gli ostacoli di fatto e di diritto che si frappongono all attuazione degli impegni sottoscritti e propone le opportune soluzioni; c) risolve, secondo diritto, tutte le controversie che dovessero insorgere tra le parti in ordine all interpretazione ed all attuazione dell Accordo; d) verifica le attività di esecuzione dell Accordo; e) propone, agli organi competenti delle amministrazioni sottoscriventi, le eventuali modifiche all Accordo di Pianificazione o proroghe ai termini in esso stabiliti, che si rendessero necessarie; f) esercita i poteri sostitutivi. 11. EFFETTI DELL ACCORDO DI PIANIFICAZIONE SUL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE E SUL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO Qualora l accordo di pianificazione comporti variante al PTCP, tale variante è da intendersi sempre semplificata e, pertanto, resta ferma la procedura di approvazione in capo alla Provincia, di cui all art. 5, comma 6, della Norme di Attuazione al PTCP, approvate con deliberazione del Consiglio Provinciale 27/2007 del 11/04/2007. Tale varianti sono approvate contestualmente al testo dell accordo di pianificazione con deliberazione del Consiglio Provinciale, corredando la delibera con una scheda informativa del contenuto della variante medesima. La delibera che approva un Accordo di Pianificazione costituente variante al PTCP è immediatamente depositata presso la segreteria 4

6 provinciale ed assume efficacia dalla data di pubblicazione sul BURL dell avviso di deposito, da effettuarsi a cura della Provincia. Qualora l Accordo di Pianificazione comporti variante agli strumenti urbanistici generali comunali, resta ferma la procedura di approvazione della variante in capo ai Comuni. L Accordo di Pianificazione può prevedere che tale procedura venga effettuata successivamente alla sottoscrizione dello stesso, secondo tempistiche definite nell accordo medesimo ed a fronte di previsioni sanzionatorie in caso di inadempimento. Le previsioni sanzionatorie sono da stabilite nell accordo e sono da graduarsi in ragione della gravità degli inadempimenti, sino all inefficacia dell accordo e di tutti gli atti e provvedimenti amministrativi assunti dalla Provincia in attuazione e/o in relazione all accordo, ivi compresa la deliberazione del Consiglio Provinciale di approvazione della variante. 12. INAPPLICAZIONE E PARZIALE APPLICAZIONE Le presenti modalità non si applicano nel caso in cui l Accordo di Pianificazione sia promosso con valore di Accordo di Programma, trovando in questo caso applicazione le disposizioni di legge vigenti in tema di Accordo di Programma. Nel caso in cui il suddetto valore sia attribuito in fase successiva alla promozione dell Accordo di Pianificazione, spetta al Comitato per l Accordo raccordare quanto già attuato ai sensi delle presenti procedure e quanto disposto dalla normativa sugli accordi di programma, al fine della conclusione del procedimento attivato. 5

Provincia di Lecco. 1. Efficacia del PTCP: valutazione della compatibilità degli strumenti urbanistici comunali e relative competenze di approvazione

Provincia di Lecco. 1. Efficacia del PTCP: valutazione della compatibilità degli strumenti urbanistici comunali e relative competenze di approvazione CIRCOLARE Provincia di Lecco Espressione del parere di compatibilità sugli strumenti urbanistici comunali. Definizione delle procedure e degli adempimenti. Individuazione della documentazione tecnico amministrativa

Dettagli

Dato atto che, non comportando impegno di spesa o diminuzione di entrata, sulla presente proposta non occorre il parere contabile di cui all art.

Dato atto che, non comportando impegno di spesa o diminuzione di entrata, sulla presente proposta non occorre il parere contabile di cui all art. Deliberazione di GC di proposta al CC VARIANTE PARZIALE AL PIANO DEI SERVIZI ED AL PIANO DELLE REGOLE DEL PGT VIGENTE RELATIVA A: INDIVIDUAZIONE DI AREE A PLIS; RICLASSIFICAZIONE DI AREE SISTEMA PRODUTTIVE

Dettagli

Entro 80 giorni: - predispone la bozza di deliberazione che la Direzione Trasporti propone alla Giunta Regionale per l espressione delle valutazioni

Entro 80 giorni: - predispone la bozza di deliberazione che la Direzione Trasporti propone alla Giunta Regionale per l espressione delle valutazioni Deliberazione della Giunta Regionale Piemonte 17/3/2003 n. 44-8734 Procedure per le espressioni di competenza sui progetti preliminari e definitivi previsti dalla Legge Obiettivo di competenza della Regione

Dettagli

Regolamento del Garante della Comunicazione

Regolamento del Garante della Comunicazione Regolamento del Garante della Comunicazione (art.19 della L.R.03/01/2005 N.1) Indice Art.1 Finalità Art.2 Funzioni del Garante della comunicazione Art.3 Istituzione e nomina Art.4 Forme e modalità di comunicazione

Dettagli

CONVENZIONE PER IL TRASFERIMENTO DEL CONTRATTO DI SERVIZIO PER IL TRASPORTO PUBBLICO FERROVIARIO DI INTERESSE REGIONALE E LOCALE

CONVENZIONE PER IL TRASFERIMENTO DEL CONTRATTO DI SERVIZIO PER IL TRASPORTO PUBBLICO FERROVIARIO DI INTERESSE REGIONALE E LOCALE CONVENZIONE PER IL TRASFERIMENTO DEL CONTRATTO DI SERVIZIO PER IL TRASPORTO PUBBLICO FERROVIARIO DI INTERESSE REGIONALE E LOCALE TRA La Regione Piemonte, (C.F. n. 80087670016), nella persona del Direttore

Dettagli

CITTA' DI RONCADE Provincia di Treviso

CITTA' DI RONCADE Provincia di Treviso CITTA' DI RONCADE Provincia di Treviso PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 06-04-16 N.14 Ufficio URBANISTICA Settore interessato Oggetto: SOCIETA' CA' TRON REAL ESTATE S.R.L. DI RONCADE.

Dettagli

ADOZIONE DELLA VARIANTE GENERALE AGLI STRUMENTI URBANISTICI VIGENTI DEI COMUNI DI NIBBIANO E PECORARA RELAZIONE DI PRESENTAZIONE

ADOZIONE DELLA VARIANTE GENERALE AGLI STRUMENTI URBANISTICI VIGENTI DEI COMUNI DI NIBBIANO E PECORARA RELAZIONE DI PRESENTAZIONE ADOZIONE DELLA VARIANTE GENERALE AGLI STRUMENTI URBANISTICI VIGENTI DEI COMUNI DI NIBBIANO E PECORARA RELAZIONE DI PRESENTAZIONE I Comuni di Pianello Val Tidone e Pecorara, facenti parte della ex Comunità

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLE SCELTE DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

REGOLAMENTO PER LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLE SCELTE DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE REGOLAMENTO PER LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLE SCELTE DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE Premessa La partecipazione della cittadinanza alle scelte di pianificazione urbanistica rappresenta un elemento

Dettagli

(15) Articolo aggiunto dall'art. 3, L.R. 15 dicembre 2004, n. 49. Art. 2-quinquies Commissioni provinciali.

(15) Articolo aggiunto dall'art. 3, L.R. 15 dicembre 2004, n. 49. Art. 2-quinquies Commissioni provinciali. Abruzzo - L.R. 13-02-2003, n. 2 Beni ambientali e culturali L.R. 13 febbraio 2003, n. 2(1). Disposizioni in materia di beni paesaggistici e ambientali, in attuazione della parte III del D.Lgs. 22 gennaio

Dettagli

ACCCORDO DI PIANIFICAZIONE TRA COMUNE DI MARCIANA MARINA PROVINCIA DI LIVORNO REGIONE TOSCANA

ACCCORDO DI PIANIFICAZIONE TRA COMUNE DI MARCIANA MARINA PROVINCIA DI LIVORNO REGIONE TOSCANA ACCCORDO DI PIANIFICAZIONE TRA COMUNE DI MARCIANA MARINA PROVINCIA DI LIVORNO REGIONE TOSCANA Per l approvazione della variante al piano strutturale relativa alla riqualificazione e ampliamento delle infrastrutture

Dettagli

6) di dare atto che il quadro finanziario generale è 2005, modificando la prenotazione d impegno di così modificato; QUADRO FINANZIARIO GENERALE 2005

6) di dare atto che il quadro finanziario generale è 2005, modificando la prenotazione d impegno di così modificato; QUADRO FINANZIARIO GENERALE 2005 76 16.3.2005 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 11 5) di dare atto che per l integrazione di 100.000,00 Euro al quadro finanziario della parte Artigianato e cui alla Deliberazione della

Dettagli

REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE

REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 49 del 21 ottobre 2015 CAPO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI...

Dettagli

Comune di Casatenovo Provincia di Lecco

Comune di Casatenovo Provincia di Lecco Oggetto: ADOZIONE DELLA VARIANTE N. 1 AGLI ATTI COSTITUENTI IL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO PER L ADESIONE AL PLIS DEI COLLI BRIANTEI Premesso che: il Comune di Casatenovo è dotato di Piano di Governo

Dettagli

COMUNE di EMPOLI REGOLAMENTO PER L ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEL GARANTE DELLA COMUNICAZIONE. Articolo 19 Legge Regionale Toscana 3 gennaio 2005, n.

COMUNE di EMPOLI REGOLAMENTO PER L ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEL GARANTE DELLA COMUNICAZIONE. Articolo 19 Legge Regionale Toscana 3 gennaio 2005, n. COMUNE di EMPOLI REGOLAMENTO PER L ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEL GARANTE DELLA COMUNICAZIONE Articolo 19 Legge Regionale Toscana 3 gennaio 2005, n. 1 Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 4 del

Dettagli

PROPOSTA DI DELIBERA DEL CONSIGLIO COMUNALE N.36 DEL

PROPOSTA DI DELIBERA DEL CONSIGLIO COMUNALE N.36 DEL Ufficio: TECNICO PROPOSTA DI DELIBERA DEL CONSIGLIO COMUNALE N.36 DEL 07-11-2016 Oggetto: ADOZIONE VARIANTE N. 1 AL PIANO DEGLI INTERVENTI COMUNALE AI SENSI DELL'ART. 18 DELLA LEGGE REGIONALE 23/04/2004

Dettagli

COMUNE DI LODI. Delibera N. 77 del 28/05/2013

COMUNE DI LODI. Delibera N. 77 del 28/05/2013 COMUNE DI LODI Cod. 11014 Delibera N. 77 del 28/05/2013 OGGETTO: ADOZIONE VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (PGT) RELATIVA AL PIANO DELLE REGOLE ED AL PIANO DEI SERVIZI AI SENSI DELL'ART.13 DELLA

Dettagli

IL CONSIGLIO REGIONALE

IL CONSIGLIO REGIONALE IL CONSIGLIO REGIONALE Allegato 1 Visto il decreto legislativo del 3 aprile 2006 n. 152 Norme in materia ambientale e in particolare l art. 199 Piani regionali ; Vista la legge regionale 18 maggio 1998

Dettagli

L.R. n. 4 del 31 marzo 2009 Disciplina dell agriturismo e della multifunzionalità delle aziende agricole Criteri di attuazione del Settore Agriturismo

L.R. n. 4 del 31 marzo 2009 Disciplina dell agriturismo e della multifunzionalità delle aziende agricole Criteri di attuazione del Settore Agriturismo Parte seconda - N. 143 Euro 2,46 Anno 40 26 novembre 2009 N. 199 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 2 novembre 2009, n. 1693 L.R. n. 4 del 31 marzo 2009 Disciplina dell agriturismo e della multifunzionalità

Dettagli

Provincia Autonoma di Trento Assessorato all Urbanistica, enti locali, personale, lavori pubblici e viabilità

Provincia Autonoma di Trento Assessorato all Urbanistica, enti locali, personale, lavori pubblici e viabilità Provincia Autonoma di Trento Assessorato all Urbanistica, enti locali, personale, lavori pubblici e viabilità Procedura per l approvazione del Piano territoriale della Comunità (PTC) 1. Predisposizione

Dettagli

COMUNE DI MONTELONGO

COMUNE DI MONTELONGO COMUNE DI MONTELONGO Provincia di Campobasso REGOLAMENTO IN MATERIA DI TERMINE E DI RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO IN ATTUAZIONE DELLA L. N. 241/90 Approvato con delibera del Consiglio Comunale

Dettagli

OGGETTO : NUCLEO DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI DELLA REGIONE LIGURIA. ADEGUAMENTO STRUTTURA E COMPETENZE. LA GIUNTA REGIONALE

OGGETTO : NUCLEO DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI DELLA REGIONE LIGURIA. ADEGUAMENTO STRUTTURA E COMPETENZE. LA GIUNTA REGIONALE OGGETTO : NUCLEO DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI DELLA REGIONE LIGURIA. ADEGUAMENTO STRUTTURA E COMPETENZE. N. 363 IN 23/04/2004 LA GIUNTA REGIONALE del REGISTRO ATTI DELLA GIUNTA

Dettagli

REGOLAMENTO CONSULTA VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE PROVINCIA DI BERGAMO

REGOLAMENTO CONSULTA VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE PROVINCIA DI BERGAMO REGOLAMENTO CONSULTA VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE PROVINCIA DI BERGAMO Art. 1 - Costituzione E istituita la Consulta del Volontariato di Protezione Civile della Provincia di Bergamo, con sede presso

Dettagli

CAPO I. Disposizioni generali. Art. 1. Finalità

CAPO I. Disposizioni generali. Art. 1. Finalità Disegno di legge concernente Norme sulla partecipazione della Regione Autonoma della Sardegna ai processi decisionali dell Unione europea e sulle procedure di esecuzione degli obblighi comunitari. CAPO

Dettagli

CONFERENZA ISTITUZIONALE DEGLI ENTI SOCI PER IL CONTROLLO ANALOGO SULLA SOCIETÀ UMBRIA SALUTE SCARL REGOLAMENTO

CONFERENZA ISTITUZIONALE DEGLI ENTI SOCI PER IL CONTROLLO ANALOGO SULLA SOCIETÀ UMBRIA SALUTE SCARL REGOLAMENTO CONFERENZA ISTITUZIONALE DEGLI ENTI SOCI PER IL CONTROLLO ANALOGO SULLA SOCIETÀ UMBRIA SALUTE SCARL REGOLAMENTO Art. 1 Istituzione 1. E istituita in esecuzione dell art. 22 dello Statuto Sociale di Umbria

Dettagli

Disciplina generale sulla tutela ed uso del territorio

Disciplina generale sulla tutela ed uso del territorio CONVENZIONE TRA I COMUNI DI BONDENO, MIRABELLO, POGGIO RENATICO, VIGARANO MAINARDA, SANT AGOSTINO E CENTO PER LA COSTITUZIONE DELL UFFICIO DI PIANO EX ART. 15 L.R. 20/2000. Disciplina generale sulla tutela

Dettagli

CENTRALE AL PLIS GRUGNOTORTO VILLORESI ATTRAVERSO AREE NEL COMUNE DI DESIO

CENTRALE AL PLIS GRUGNOTORTO VILLORESI ATTRAVERSO AREE NEL COMUNE DI DESIO Comune di Desio Provincia di Monza e della Brianza PROTOCOLLO D INTESA TRA IL CONSORZIO DEL PARCO GRUGNOTORTO VILLORESI, IL COMUNE DI DESIO ED IL COMUNE DI SEREGNO PER LA CONNESSIONE DEL PLIS BRIANZA CENTRALE

Dettagli

COMUNE DI SONNINO REGOLAMENTO COMMISSIONI CONSILIARI

COMUNE DI SONNINO REGOLAMENTO COMMISSIONI CONSILIARI COMUNE DI SONNINO REGOLAMENTO COMMISSIONI CONSILIARI Approvato con deliberazione n 3 del 25/01/2000 Modificato con deliberazione n 32 del 24/7/2007. Modificato con Deliberazione n 25 del 07/11/2013 1 INDICE

Dettagli

Regolamento Tavolo dei Sottoscrittori

Regolamento Tavolo dei Sottoscrittori Allegato 4 Regolamento Tavolo dei Sottoscrittori Direzione Programmazione e Statistica Settore Valutazione Progetti e Atti di Programmazione Negoziata 1 REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL TAVOLO

Dettagli

DISCIPLINA DELLA MOBILITA

DISCIPLINA DELLA MOBILITA DISCIPLINA DELLA MOBILITA Art. 1 1. La presente disciplina detta norme per l applicazione nel Comune di Pavullo nel Frignano delle disposizioni in materia di mobilità volontaria contenute nell art. 30

Dettagli

CONFERENZA ZONALE PER L ISTRUZIONE Comuni di Livorno, Collesalvetti e Capraia Isola REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONFERENZA ZONALE

CONFERENZA ZONALE PER L ISTRUZIONE Comuni di Livorno, Collesalvetti e Capraia Isola REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONFERENZA ZONALE CONFERENZA ZONALE PER L ISTRUZIONE Comuni di Livorno, Collesalvetti e Capraia Isola REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONFERENZA ZONALE INDICE Art. 1 Istituzione Art. 2 Composizione Art. 3

Dettagli

A relazione del Vicepresidente Reschigna:

A relazione del Vicepresidente Reschigna: REGIONE PIEMONTE BU42 20/10/2016 Deliberazione della Giunta Regionale 3 ottobre 2016, n. 21-4014 Approvazione dello schema di quarta modifica all'accordo di Programma (D.P.G.R. 84/2014) tra la Regione

Dettagli

Art. 2 Organo regionale competente in materia di beni ambientali. 1. L organo regionale competente è il Comitato Regionale per i Beni Ambientali.

Art. 2 Organo regionale competente in materia di beni ambientali. 1. L organo regionale competente è il Comitato Regionale per i Beni Ambientali. Legge Regionale 13 febbraio 2003, n,.2 Disposizioni in materia di beni paesaggistici e ambientali, in attuazione della Parte III del d.lgs 22 gennaio 2004 n.42 ( Codice dei beni culturali e del paesaggio)

Dettagli

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 7 del

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 7 del 2508 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 21 dicembre 2016, n. 2151 L.144/99 e L.296/06. Finanziamenti delle attività connesse alla realizzazione del 4 Programma di attuazione del Piano Nazionale della

Dettagli

`ljjfppflkb=mbo=fi=m^bp^ddfl= abii^=molsfk`f^=af=ib``l

`ljjfppflkb=mbo=fi=m^bp^ddfl= abii^=molsfk`f^=af=ib``l `ljjfppflkb=mbo=fi=m^bp^ddfl= abii^=molsfk`f^=af=ib``l E~êíK=UN=ÇÉää~=iÉÖÖÉ=oÉÖáçå~äÉ=åK=NOLOMMR=ëKãKáKF= = obdli^jbkql= E~ééêçî~íç=Åçå=aK`KmK=åK=TR=ÇÉä=PMKMVKOMMRI= áåíéöê~íç=åçå=ak`kmk=åk=sm=çéä=otknmkommu==

Dettagli

CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI DELLA LOMBARDIA REGOLAMENTO INTERNO. Articolo 1 (Principi generali)

CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI DELLA LOMBARDIA REGOLAMENTO INTERNO. Articolo 1 (Principi generali) CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI DELLA LOMBARDIA REGOLAMENTO INTERNO Articolo 1 (Principi generali) 1. Il presente regolamento disciplina, nel rispetto dello Statuto d autonomia e della legge regionale

Dettagli

PROPOSTA DI DELIBERAZIONE

PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AREA: Politiche del Territorio PROGETTO: Interventi riqualificazione urbana N Prop. Del. N Reg. Dir. Fascicolo VI.2/F0075-08 Alla Giunta Comunale Sede (per l inoltro al Consiglio Comunale) OGGETTO: Ratifica

Dettagli

ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI PADOVA

ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI PADOVA ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI PADOVA REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DEGLI ARTT. 2 E 4 DELLA LEGGE 7 AGOSTO 1990 n. 241 COME MODIFICATA E INTEGRATA DALLA LEGGE 11 FEBBRAIO

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA PERMANENTE PROVINCIA-AUTONOMIE LOCALI

REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA PERMANENTE PROVINCIA-AUTONOMIE LOCALI REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA PERMANENTE PROVINCIA-AUTONOMIE LOCALI Art. 1 FINALITA 1. Il presente Regolamento disciplina la Conferenza Permanente Provincia-Autonomie Locali prevista dall art. 8 del vigente

Dettagli

CITTA di SAN DANIELE DEL FRIULI Provincia di Udine. Regolamento per l istituzione ed il funzionamento della Commissione per le Pari Opportunità

CITTA di SAN DANIELE DEL FRIULI Provincia di Udine. Regolamento per l istituzione ed il funzionamento della Commissione per le Pari Opportunità CITTA di SAN DANIELE DEL FRIULI Provincia di Udine Regolamento per l istituzione ed il funzionamento della Commissione per le Pari Opportunità Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n 8..del

Dettagli

Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni

Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni CONVENZIONE PER L ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DELEGATE IN TEMA DI COMUNICAZIONI VISTA la legge 31 luglio 1997, n. 249, che istituisce l Autorità per le garanzie

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 47 DELIBERAZIONE 16 novembre 2015, n. 1098

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 47 DELIBERAZIONE 16 novembre 2015, n. 1098 DELIBERAZIONE 16 novembre 2015, n. 1098 DGR 897/15 - Approvazione del Progetto regionale in materia di politiche giovanili Giovani attivi. LA GIUNTA REGIONALE Vista la legge regionale 24 febbraio 2005,

Dettagli

DIREZIONE GENERALE POLITICHE MOBILITA', INFRASTRUTTURE E TRASPORTO PUBBLICO LOCALE AREA DI COORDINAMENTO MOBILITA' E INFRASTRUTTURE

DIREZIONE GENERALE POLITICHE MOBILITA', INFRASTRUTTURE E TRASPORTO PUBBLICO LOCALE AREA DI COORDINAMENTO MOBILITA' E INFRASTRUTTURE REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE POLITICHE MOBILITA', INFRASTRUTTURE E TRASPORTO PUBBLICO LOCALE AREA DI COORDINAMENTO MOBILITA' E INFRASTRUTTURE SETTORE VIABILITA' DI INTERESSE REGIONALE Il Dirigente

Dettagli

COMUNE DI AMENO REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE

COMUNE DI AMENO REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n 15 del 30/03/2006 Pagina 1 di 5 13 novembre 2013 REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA

Dettagli

Legge della Regione Lazio 7 dicembre 2007, n. 20 (1)

Legge della Regione Lazio 7 dicembre 2007, n. 20 (1) Legge della Regione Lazio 7 dicembre 2007, n. 20 (1) Promozione degli strumenti di partecipazione istituzionale delle giovani generazioni alla vita politica e amministrativa locale. Il Consiglio regionale

Dettagli

S T A T U T O. Costituzione della Convenzione. Denominazione della Convenzione. Finalità della Convenzione. Sede della Convenzione

S T A T U T O. Costituzione della Convenzione. Denominazione della Convenzione. Finalità della Convenzione. Sede della Convenzione S T A T U T O Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 Art. 6 Art. 7 Art. 8 Art. 9 Art. 10 Art. 11 Art. 12 Art. 13 Art. 14 Art. 15 Art. 16 Art. 17 Art. 18 Art. 19 Art. 20 Art. 21 Costituzione della Convenzione

Dettagli

NUCLEO UNIFICATO REGIONALE DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI (NURV) REGOLAMENTO INTERNO

NUCLEO UNIFICATO REGIONALE DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI (NURV) REGOLAMENTO INTERNO NUCLEO UNIFICATO REGIONALE DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI (NURV) REGOLAMENTO INTERNO Allegato A Sommario Art.1 - Oggetto Art.2 - Funzioni Art.3 - Attività di valutazione e monitoraggio

Dettagli

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI FORLI - CESENA CONVENZIONE TRA LA PROVINCIA DI FORLÌ CESENA E IL COMUNE DI BERTINORO PER LA GESTIONE DELLE PROCEDURE DI

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI FORLI - CESENA CONVENZIONE TRA LA PROVINCIA DI FORLÌ CESENA E IL COMUNE DI BERTINORO PER LA GESTIONE DELLE PROCEDURE DI 1 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI FORLI - CESENA CONVENZIONE TRA LA PROVINCIA DI FORLÌ CESENA E IL COMUNE DI BERTINORO PER LA GESTIONE DELLE PROCEDURE DI COMPETENZA COMUNALE DISCIPLINATE DALLA LEGGE REGIONALE

Dettagli

Direzione Cultura, Sport, Tempo Libero, Sistema Informativo, Servizi Civici Progetto Speciale Innovazione, Fondi Europei e Smart City MP

Direzione Cultura, Sport, Tempo Libero, Sistema Informativo, Servizi Civici Progetto Speciale Innovazione, Fondi Europei e Smart City MP Direzione Cultura, Sport, Tempo Libero, Sistema Informativo, Servizi Civici Progetto Speciale Innovazione, Fondi Europei e Smart City MP 0 2017 03335/068 CITTÀ DI TORINO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

Dettagli

LEGGE REGIONALE 27 giugno 1997, n. 45 Norme in materia di risorse energetiche Bollettino Ufficiale della Regione Toscana - n.

LEGGE REGIONALE 27 giugno 1997, n. 45 Norme in materia di risorse energetiche Bollettino Ufficiale della Regione Toscana - n. LEGGE REGIONALE 27 giugno 1997, n. 45 Norme in materia di risorse energetiche. 7.7.1997 Bollettino Ufficiale della Regione Toscana - n. 27 Capo I DISPOSIZIONI GENERALI E PROGRAMMAZIONE ARTICOLO 1 (Ambito

Dettagli

Protocollo di intesa tra i Comuni di Civitavecchia, Viterbo, Terni e Rieti per l avvio del progetto CIVITER L Italia di mezzo

Protocollo di intesa tra i Comuni di Civitavecchia, Viterbo, Terni e Rieti per l avvio del progetto CIVITER L Italia di mezzo Protocollo di intesa tra i Comuni di Civitavecchia, Viterbo, Terni e Rieti per l avvio del progetto CIVITER L Italia di mezzo Le politiche di sviluppo territoriale integrato e il corridoio nord dell area

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 19 DEL REGIONE MARCHE

LEGGE REGIONALE N. 19 DEL REGIONE MARCHE LEGGE REGIONALE N. 19 DEL 16-08-2001 REGIONE MARCHE MODIFICAZIONI ALLA LEGGE REGIONALE 5 AGOSTO 1992, N. 34 CONCERNENTE: "NORME IN MATERIA URBANISTICA PAESAGGISTICA E DI ASSETTO DEL TERRITORIO". Fonte:

Dettagli

REGIONE PUGLIA AREA ORGANIZZAZIONE E RIFORMA DELL'AMMINISTRAZIONE SERVIZIO LEGISLATIVO DELLA GIUNTA REGIONALE

REGIONE PUGLIA AREA ORGANIZZAZIONE E RIFORMA DELL'AMMINISTRAZIONE SERVIZIO LEGISLATIVO DELLA GIUNTA REGIONALE REGIONE PUGLIA AREA ORGANIZZAZIONE E RIFORMA DELL'AMMINISTRAZIONE SERVIZIO LEGISLATIVO DELLA GIUNTA REGIONALE Il procedimento legislativo e regolamentare di iniziativa del Governo regionale è disciplinato

Dettagli

Comune di Tornaco. Provincia di Novara. Comunicato ai Capigruppo. Il 20/5/2014 N. prot VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N.

Comune di Tornaco. Provincia di Novara. Comunicato ai Capigruppo. Il 20/5/2014 N. prot VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. Comune di Tornaco Provincia di Novara Comunicato ai Capigruppo Il 20/5/2014 N. prot. 1305 VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 33 OGGETTO: ISTITUZIONE ORGANO TECNICO E UFFICIO DEPOSITO AI

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE LOMBARDIA

PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE LOMBARDIA PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE LOMBARDIA (di seguito anche Regione ) e UNIONE PROVINCE LOMBARDE (di seguito anche UPL), per l istituzione del Tavolo permanente di consultazione istituzionale in materia

Dettagli

COMUNE DI VILLASOR Provincia di Cagliari REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DELLE DONNE

COMUNE DI VILLASOR Provincia di Cagliari REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DELLE DONNE COMUNE DI VILLASOR Provincia di Cagliari REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DELLE DONNE Approvato con Delibera del C.C. n. 5 del 26.02.2009 ART. 1 ISTITUZIONE DELLA CONSULTA DELLE DONNE Nell ambito delle

Dettagli

ISTRUTTORIA PUBBLICA

ISTRUTTORIA PUBBLICA ISTRUTTORIA PUBBLICA PROCEDURA OPERATIVA Disciplinata dall Art. 12 dello Statuto e dal Titolo V - Capo I - Artt. 38-39 - 40-41 del Regolamento sui diritti di partecipazione e di informazione dei cittadini

Dettagli

Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI)

Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI) Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI) (Legge 18 Maggio 1989, n. 183, art.17 comma 6-ter) Direttiva "Attuazione del PAI nel settore urbanistico e aggiornamento dell Atlante dei rischi idraulici

Dettagli

GIUNTA PROVINCIALE DI CREMONA

GIUNTA PROVINCIALE DI CREMONA N. d'ord. 127 reg deliberazioni Prot. n. 2008/ 31.888 GIUNTA PROVINCIALE DI CREMONA Estratto dal verbale delle deliberazioni assunte nell'adunanza del 04/03/2008 L'anno DUEMILAOTTO, questo giorno QUATTRO

Dettagli

PROTOCOLLO DI CONCERTAZIONE TRA LE AMMINISTRAZIONI E GLI ENTI DEL PATTO TERRITORIALE FORTORE PUGLIESE

PROTOCOLLO DI CONCERTAZIONE TRA LE AMMINISTRAZIONI E GLI ENTI DEL PATTO TERRITORIALE FORTORE PUGLIESE PROTOCOLLO DI CONCERTAZIONE TRA LE AMMINISTRAZIONI E GLI ENTI DEL PATTO TERRITORIALE FORTORE PUGLIESE 1 PER L ATTUAZIONE DEL PATTO TERRITORIALE FORTORE PUGLIESE AI SENSI DEL PUNTO 2.8 DELLA DELIBERA CIPE

Dettagli

Delibera della Giunta Regionale n. 683 del 08/10/2010

Delibera della Giunta Regionale n. 683 del 08/10/2010 Delibera della Giunta Regionale n. 683 del 08/10/2010 A.G.C.5 Ecologia, tutela dell'ambiente, disinquinamento, protezione civile Settore 2 Tutela dell'ambiente Oggetto dell'atto: REVOCA DELLA DELIBERA

Dettagli

Estratto del verbale della seduta della Giunta Comunale

Estratto del verbale della seduta della Giunta Comunale Estratto del verbale della seduta della Giunta Comunale NUMERO DI REGISTRO SEDUTA DEL 138 12 luglio 2017 Immediatamente Eseguibile Oggetto : Approvazione dello schema di Accordo per la realizzazione dell'alleanza

Dettagli

Registro. Tipo Atto Decreto del Direttore Generale. Anno Registro. Numero Registro 194. Dipartimento. Struttura. Oggetto. Data sottoscrizione

Registro. Tipo Atto Decreto del Direttore Generale. Anno Registro. Numero Registro 194. Dipartimento. Struttura. Oggetto. Data sottoscrizione REGIONE LIGURIA Giunta Regionale Copertina Registro Tipo Atto Decreto del Direttore Generale 2017 Anno Registro Numero Registro 194 Dipartimento Dipartimento territorio, ambiente, infrastrutture e trasporti

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI DISTRETTO DI ALGHERO Approvato dalla Conferenza dei servizi a Uri il 12 novembre 2013

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI DISTRETTO DI ALGHERO Approvato dalla Conferenza dei servizi a Uri il 12 novembre 2013 REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI DISTRETTO DI ALGHERO Approvato dalla Conferenza dei servizi a Uri il 12 novembre 2013 1 Regolamento per il funzionamento della Conferenza dei

Dettagli

COMUNE DI DOMASO PROVINCIA DI COMO

COMUNE DI DOMASO PROVINCIA DI COMO COMUNE DI DOMASO PROVINCIA DI COMO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 31 DEL 07.06.2017 OGGETTO: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO. VARIANTE ALLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE DEL PIANO DELLE REGOLE E

Dettagli

IL CONSIGLIO COMUNALE

IL CONSIGLIO COMUNALE Delibera di C.C n. 2 del 02.02.2010 IL CONSIGLIO COMUNALE RICHIAMATE le disposizioni dell Art. 26 della L.R. n. 12 del 11 marzo 2005 che pone l obbligo per i Comuni di procedere alla predisposizione degli

Dettagli

CITTA DI GROSSETO REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARITA E LE PARI OPPORTUNITA TRA UOMO E DONNA

CITTA DI GROSSETO REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARITA E LE PARI OPPORTUNITA TRA UOMO E DONNA CITTA DI GROSSETO REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARITA E LE PARI OPPORTUNITA TRA UOMO E DONNA approvato con deliberazione C.C. n. 96 del 15/11/2006 e modificato con deliberazione C.C. n.

Dettagli

CONSULTA DEL VOLONTARIATO PER I SERVIZI SOCIO- ASSISTENZIALI Proposta di Regolamento

CONSULTA DEL VOLONTARIATO PER I SERVIZI SOCIO- ASSISTENZIALI Proposta di Regolamento CONSULTA DEL VOLONTARIATO PER I SERVIZI SOCIO- ASSISTENZIALI Proposta di Regolamento Art. 1 Istituzione Il Comune di Acireale riconosce e valorizza la funzione sociale del volontariato, quale espressione

Dettagli

PROPOSTA DI DELIBERAZIONE GIUNTA COMUNALE CONSIGLIO COMUNALE

PROPOSTA DI DELIBERAZIONE GIUNTA COMUNALE CONSIGLIO COMUNALE SI rende noto che ai sensi dell art. 39 lett. a-b del D. Lgs. 33/2013, il Consiglio Comunale convocato il giorno 18.12.2015 alle ore 17,30, prenderà in esame la proposta di deliberazione avente ad oggetto:

Dettagli

PROVINCIA DI MANTOVA

PROVINCIA DI MANTOVA PROVINCIA DI MANTOVA Deliberazione della Giunta Provinciale Seduta n.1 del 26/07/2016 ore 09:00 delibera n. 57 OGGETTO: AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI REDAZIONE DEL NUOVO PIANO CAVE PROVINCIALE DI MANTOVA E

Dettagli

REGOLAMENTO REGIONALE 14 ottobre 2002, n. 4

REGOLAMENTO REGIONALE 14 ottobre 2002, n. 4 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE DEL VENETO - 18-10-2002 - N. 102 9 REGOLAMENTO REGIONALE 14 ottobre 2002, n. 4 Applicazione dell articolo 18 della legge 19 febbraio 1994, n. 109 e successive modifiche.

Dettagli

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Prot. n. (APC/08/7002) LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Vista la L.R. 7 febbraio 2005, n. 1, recante "Norme in materia di protezione civile e volontariato. Istituzione dell'agenzia regionale di protezione

Dettagli

Città di Seregno. Regolamento delle Consulte

Città di Seregno. Regolamento delle Consulte Città di Seregno Regolamento delle Consulte Art. 1 - Istituzione delle Consulte Comunali 1. Il Comune di Seregno valorizza le libere forme associative per la partecipazione dei cittadini all attività amministrativa,

Dettagli

COMUNE DI FIRENZE GIUNTA COMUNALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL 17/07/07

COMUNE DI FIRENZE GIUNTA COMUNALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL 17/07/07 COMUNE DI FIRENZE GIUNTA COMUNALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL 17/07/07 DELIBERAZIONE N. 2007/G/00415 2007/00501 Oggetto: Approvazione protocollo di intesa in attuazione della legge 20

Dettagli

Conferenza dei Servizi Preliminare all Accordo di programma Bologna 08 Febbraio 2013

Conferenza dei Servizi Preliminare all Accordo di programma Bologna 08 Febbraio 2013 Conferenza dei Servizi Preliminare all Accordo di programma ACCORDO DI PROGRAMMA in variante agli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica (art.40 LR 20/00 e s.m.i. art.158 LR 3/99) AUTOSTRADA

Dettagli

COMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO PROVINCIA DI BOLOGNA

COMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO PROVINCIA DI BOLOGNA COMUNE DI SAN GIORGIO DI IANO ROVINCIA DI BOLOGNA DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 58 del 10/11/2014 OGGETTO: ADOZIONE VARIANTE N. 1/2014 AL IANO STRUTTURALE COMUNALE AI SENSI DELL'ART. 32 DELLA

Dettagli

Valutazione Ambientale VAS. Programma Energetico Ambientale Regionale - PEAR. 1 a Conferenza di Valutazione e Forum aperto al pubblico

Valutazione Ambientale VAS. Programma Energetico Ambientale Regionale - PEAR. 1 a Conferenza di Valutazione e Forum aperto al pubblico Valutazione Ambientale VAS Programma Energetico Ambientale Regionale - PEAR 1 a Conferenza di Valutazione e Forum aperto al pubblico Milano, 12 novembre 2013 Autorità competente per la VAS Struttura Fondamenti,

Dettagli

COMUNE di Montecorvino Rovella Provincia di Salerno

COMUNE di Montecorvino Rovella Provincia di Salerno COMUNE di Montecorvino Rovella Provincia di Salerno Città dell Astronomia e della Musica N 129 DEL 29/07/2016 ORIGINALE DI DELIBERA DELLA GIUNTA COMUNALE Oggetto: RAPPORTO PRELIMINARE DI VAS E VIA E PRELIMINARE

Dettagli

COMUNE DI SONCINO Provincia di Cremona

COMUNE DI SONCINO Provincia di Cremona COMUNE DI SONCINO Provincia di Cremona Codice Ente 10800 1 Soncino VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE ORIGINALE N 30 del 06/04/2009 OGGETTO: AVVIO DELLA PROCEDURA DI ESCLUSIONE DA VAS DELLA

Dettagli

PIANO SOCIALE DI ZONA Ambito territoriale Modugno Bitetto Bitritto REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE

PIANO SOCIALE DI ZONA Ambito territoriale Modugno Bitetto Bitritto REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE PIANO SOCIALE DI ZONA Ambito territoriale Modugno Bitetto Bitritto REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE Approvato con Delibera del Consiglio Comunale n. 14/2010 Articolo 1 DEFINIZIONE

Dettagli

COMUNE DI CAGLIARI SERVIZIO MOBILITA', INFRASTRUTTURE VIARIE E RETI PROT. N. DEL

COMUNE DI CAGLIARI SERVIZIO MOBILITA', INFRASTRUTTURE VIARIE E RETI PROT. N. DEL COMUNE DI CAGLIARI Proposta di deliberazione del Consiglio OGGETTO: APPROVAZIONE PROGETTO PRELIMINARE RELATIVO ALLA REALIZZAZIONE DEI LAVORI DI "ADEGUAMENTO VIA PERETTI E MESSA IN SICUREZZZA ACCESSO ALL'OSPEDALE

Dettagli

Enti Locali Unioni di Comuni Unione di Comuni "Antica Terra di Lavoro"

Enti Locali Unioni di Comuni Unione di Comuni Antica Terra di Lavoro Enti Locali Unioni di Comuni Unione di Comuni "Antica Terra di Lavoro" Statuto 31 agosto 2013, n. 2 Modifica dello Statuto dell'unione di Comuni Antica Terra di Lavoro approvato cn Deliberazione di Consiglio

Dettagli

Città di Giugliano in Campania Provincia di Napoli PROGRAMMA INTEGRATO URBANO PIU EUROPA

Città di Giugliano in Campania Provincia di Napoli PROGRAMMA INTEGRATO URBANO PIU EUROPA Città di Giugliano in Campania Provincia di Napoli PROGRAMMA INTEGRATO URBANO PIU EUROPA REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA CABINA DI REGIA DPRC n.173 del 08/08/2008 INDICE ARTICOLO

Dettagli

REGOLAMENTO DEGLI ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE ALL ATTIVITA AMMINISTRATIVA DEL COMUNE DI CHIERI

REGOLAMENTO DEGLI ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE ALL ATTIVITA AMMINISTRATIVA DEL COMUNE DI CHIERI CITTÀ DI CHIERI Provincia di Torino ATTI UFFICIALI REGOLAMENTO DEGLI ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE ALL ATTIVITA AMMINISTRATIVA DEL COMUNE DI CHIERI Approvato con deliberazione consiliare n. 114 del 22.12.1993

Dettagli

COMUNE DI CHITIGNANO

COMUNE DI CHITIGNANO OGGETTO: RELAZIONE DEL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO (art. 16 della L.R. 03.01.2005 n. 1 e ss,mm. ed ii. e punto 9) della Circolare approvata con Deliberazione della Giunta Regionale n. 289 del 21.02.2005)

Dettagli

REGIONE ABRUZZO DIREZIONE RIFORME ISTITUZIONALI ENTI LOCALI CONTROLLI SERVIZIO SISTEMI LOCALI E PROGRAMMAZIONE SVILUPPO MONTANO

REGIONE ABRUZZO DIREZIONE RIFORME ISTITUZIONALI ENTI LOCALI CONTROLLI SERVIZIO SISTEMI LOCALI E PROGRAMMAZIONE SVILUPPO MONTANO REGIONE ABRUZZO DIREZIONE RIFORME ISTITUZIONALI ENTI LOCALI CONTROLLI SERVIZIO SISTEMI LOCALI E PROGRAMMAZIONE SVILUPPO MONTANO Mod.2 Bando per la concessione di contributi ai Comuni singoli o associati

Dettagli

COMUNE DI ARESE (Provincia di Milano) Arese (MI) via Roma 2 / Tel / Fax / / P.

COMUNE DI ARESE (Provincia di Milano) Arese (MI) via Roma 2 / Tel / Fax /  / P. COMUNE DI ARESE (Provincia di Milano) 20020 Arese (MI) via Roma 2 / Tel. 02935271 / Fax 0293580465 / www.comune.arese.mi.it / P.Iva 03366130155 Verbale di deliberazione della Giunta Comunale ORIGINALE

Dettagli

6. Autorizzare l Assessore al Bilancio e Programmazione a provvedere agli adempimenti di competenza;

6. Autorizzare l Assessore al Bilancio e Programmazione a provvedere agli adempimenti di competenza; 25044 5. Apportare,ai sensi dell art. 13, comma 1, della L.R. n. 20 del 31/12/2010, la variazione in aumento dello stanziamento al Bilancio di Previsione del corrente esercizio finanziario, mediante la

Dettagli

Determinazione dirigenziale n /12/2016

Determinazione dirigenziale n /12/2016 COMUNE DI BRESCIA settore Urbanistica Determinazione dirigenziale n. 3199-28/12/2016 OGGETTO: AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ ALLA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) RELATIVO

Dettagli

Vista la legge regionale 11 agosto 1999, n. 49 (Norme in materia di programmazione regionale);

Vista la legge regionale 11 agosto 1999, n. 49 (Norme in materia di programmazione regionale); REGIONE TOSCANA LEGGE REGIONALE 4 novembre 2011, n. 55 Istituzione del piano regionale integrato delle infrastrutture e della mobilità (priim). modifiche alla l.r. 88/98 in materia di attribuzioni di funzioni

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE SULLA PARTECIPAZIONE

REGOLAMENTO COMUNALE SULLA PARTECIPAZIONE CITTÀ DI ALESSANDRIA REGOLAMENTO COMUNALE SULLA PARTECIPAZIONE III STRALCIO ISTANZE, PETIZIONI, PROPOSTE, CONSULTAZIONI E REFERENDUM POPOLARI Modificato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 284/0140A/447

Dettagli

CITTA DI LISSONE Provincia di Monza e della Brianza

CITTA DI LISSONE Provincia di Monza e della Brianza CITTA DI LISSONE Provincia di Monza e della Brianza DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE DEL SETTORE PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO ARCH. FRANCESCO SALINITRO N. 327 del 20/04/2011 OGGETTO: AVVIO DEL PROCEDIMENTO

Dettagli

PROVINCIA DI CAMPOBASSO

PROVINCIA DI CAMPOBASSO PROVINCIA DI CAMPOBASSO REGOLAMENTO COMMISSIONE LAVORO SOMMERSO Approvato dalla Giunta Provinciale in data 3 marzo 2005 con deliberazione n. 38 CAPO I FINALITA DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER L EMERSIONE

Dettagli

2 Bollettino Ufficiale. Serie Ordinaria n Mercoledì 03 agosto 2016

2 Bollettino Ufficiale. Serie Ordinaria n Mercoledì 03 agosto 2016 2 Bollettino Ufficiale C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI D.g.r. 25 luglio 2016 - n. X/5445 Approvazione dello schema di convenzione tra Regione Lombardia e Comune di Chiavenna per l attuazione del progetto

Dettagli

COMUNE DI CAMPOSAMPIERO Provincia di Padova

COMUNE DI CAMPOSAMPIERO Provincia di Padova COMUNE DI CAMPOSAMPIERO Provincia di Padova PROPOSTA DI DELIBERA DI CONSIGLIO DEL 11-04-2016 N.19 Ufficio: URB (URBANISTICA) Oggetto: Realizzazione della rete fognaria e la predisposizione di un tratto

Dettagli

Comune di Padova REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSULTIVA PER LE PARI OPPORTUNITA

Comune di Padova REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSULTIVA PER LE PARI OPPORTUNITA Comune di Padova REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSULTIVA PER LE PARI OPPORTUNITA Approvato con deliberazione consiliare n. 261 del 27 settembre 1993 In vigore dal 16 novembre 1993 I N D I C E Art. 1 -

Dettagli

ACCORDO TRA I COMUNI DI FORLI E FORLIMPOPOLI PER DISCIPLINARE LA REDAZIONE IN FORMA COORDINATA DEL PIANO DI RISCHIO DELL AEROPORTO LUIGI RIDOLFI * *

ACCORDO TRA I COMUNI DI FORLI E FORLIMPOPOLI PER DISCIPLINARE LA REDAZIONE IN FORMA COORDINATA DEL PIANO DI RISCHIO DELL AEROPORTO LUIGI RIDOLFI * * ACCORDO TRA I COMUNI DI FORLI E FORLIMPOPOLI PER DISCIPLINARE LA REDAZIONE IN FORMA COORDINATA DEL PIANO DI RISCHIO DELL AEROPORTO LUIGI RIDOLFI * * * * * L'anno 2011 oggi 24 del mese di Gennaio, in Forlì,

Dettagli

A relazione dell'assessore Balocco: Premesso che:

A relazione dell'assessore Balocco: Premesso che: REGIONE PIEMONTE BU41 15/10/2015 Deliberazione della Giunta Regionale 28 settembre 2015, n. 9-2142 D.G.R. n. 48-1927 del 27.7.2015 - Integrazioni alla convenzione siglata tra la Regione Piemonte e l Agenzia

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL CONTROLLO SULLE SOCIETA PARTECIPATE E GLI ALTRI ORGANISMI GESTIONALI ESTERNI

REGOLAMENTO PER IL CONTROLLO SULLE SOCIETA PARTECIPATE E GLI ALTRI ORGANISMI GESTIONALI ESTERNI Comune di Selargius (Provincia di Cagliari) REGOLAMENTO PER IL CONTROLLO SULLE SOCIETA PARTECIPATE E GLI ALTRI ORGANISMI GESTIONALI ESTERNI Allegato A alla deliberazione del Consiglio Comunale n.. del

Dettagli

Protocollo di intesa. tra. Regione Toscana. Provincia di Pisa. Provincia di Livorno. Comune di Cascina. Comune di Pontedera

Protocollo di intesa. tra. Regione Toscana. Provincia di Pisa. Provincia di Livorno. Comune di Cascina. Comune di Pontedera Protocollo di intesa tra Regione Toscana Provincia di Pisa Provincia di Livorno Comune di Cascina Comune di Pontedera Comune di Rosignano Marittimo Comune di Cecina CCIAA di Lucca (di seguito le parti

Dettagli

COMUNE DI PASSIRANO PROVINCIA DI BRESCIA

COMUNE DI PASSIRANO PROVINCIA DI BRESCIA COMUNE DI PASSIRANO PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE POLITICHE SOCIALI Approvato con delibera di C.C. n. 39 del 27/04/2004 Modificato con delibera di C.C. n. 77 del 29/11/2004 Modificato

Dettagli