PROMOZIONE DI STILI DI VITA SALUTARI. Perché l approccio motivazionale deve essere patrimonio di tutti?
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- Alfonsina Pepe
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1 PROMOZIONE DI STILI DI VITA SALUTARI Perché l approccio motivazionale deve essere patrimonio di tutti? 1
2 IL CONTESTO NORMATIVO 2
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4 4
5 SOLO POLITICA? Promuovere la salute ci riguarda, i MMG lo hanno sempre fatto sul singolo paziente Ma non basta, perché per ottenere risultati occorre agire anche sul contesto Per questo dobbiamo lavorare insieme 5
6 NON BASTA ESSERE SULLA STESSA BARCA 6
7 LA MORTALITA CARDIOVASCOLARE NELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA I dati del profilo di salute mettono in evidenza un trend in calo dal 1998 ad oggi, ma resta la principale causa di morte 7
8 IL PARADOSSO DELLA PREVENZIONE Gli individui ad alto rischio vengono ovviamente seguiti con terapie farmacologiche e non farmacologiche mirate, ma sono pochi La maggior parte degli eventi cardiovascolari e cerebrovascolari ce li aspettiamo negli individui a medio e basso rischio che sono numericamente molti di più 8
9 I 5 FATTORI DI RISCHIO MODIFICABILI l alimentazione non sana, l inattivitl inattività fisica, l'uso di tabacco, l alcol l e le sostanze stupefacenti. L'eliminazione di questi fattori di rischio modificabili potrebbe prevenire l'80% delle malattie premature cardiache, l'80% dei casi di diabete tipo-2 2 ed il 40% dei casi di cancro. 9
10 DATI DEL RAPPORTO NAZIONALE PASSI 2010 calcolo RCV individuale - Nel pool di Asl nel 2010, il 7% degli intervistati di età anni, senza patologie cardiovascolari, ha dichiarato che gli è stato misurato il rischio cardiovascolare, mediante carta o punteggio individuale. L Emilia Romagna si ferma al 5% Nel Distretto di Montecchio nel ,45% 10
11 DATI DEL RAPPORTO NAZIONALE PASSI 2010 attività fisica - Nel quadriennio , 2010, considerando solo le Asl che hanno partecipato alla sorveglianza per l intero l periodo, si osserva una diminuzione significativa della percentuale delle persone che hanno ricevuto l attenzione l dell operatore sanitario, passando dal 33% nel 2007 al 32% nel 2008 fino al 30% del 2009 e Rimane invece stabile il valore del consiglio da parte degli operatori sanitari di praticare regolare attività fisica (30% nel 2007, 31% nel 2008, 30% nel 2009, 31% nel 2010). 11
12 DATI DEL RAPPORTO NAZIONALE PASSI 2010 fumo - L abitudine al fumo è risultata più alta tra 25 e 34 anni, mentre nelle classi di età più mature la prevalenza diminuisce in modo consistente. Ancora persiste una forte differenza tra gli uomini rispetto alle donne anche se il dato delle donne è in crescita. La prevalenza è più elevata tra le persone con livello di istruzione intermedio, rispetto a quelle senza alcun titolo o con la licenza elementare, e aumenta all aumentare aumentare delle difficoltà economiche. 12
13 DATI DEL RAPPORTO NAZIONALE PASSI 2010 fumo - 40,7% degli intervistati dichiara che un medico o un operatore sanitario ha chiesto e registrato in cartella il dato sul fumo In Emilia Romagna siamo al 41,9% E il 52,1% dei fumatori attuali ha ricevuto il consiglio di smettere dal medico 13
14 DATI DEL RAPPORTO NAZIONALE PASSI 2010 alcool - Il consumo a rischio è più frequente tra i giovani di età (in modo particolare tra i 18-24enni), gli uomini, le persone con livello di istruzione medio-alto e chi non ha difficoltà economiche. 14
15 DATI DEL RAPPORTO NAZIONALE PASSI 2010 alcool - solo il 15% degli intervistati riferisce che un medico o un altro operatore sanitario si è informato sul consumo di alcol. Solo il 6% dei bevitori a rischio dichiara di aver ricevuto da un medico o da un altro operatore sanitario il consiglio di bere meno 15
16 DATI DEL RAPPORTO NAZIONALE PASSI 2010 consumo di frutta e verdura Il 97% degli intervistati ha dichiarato di mangiare frutta e verdura almeno una volta al giorno. Tra questi, il 39% ha riferito di mangiarne porzioni. Seguendo i principi di Guadagnare Salute, è necessario che, nel nostro Paese, le politiche economiche, agricole e commerciali aumentino la disponibilità e l accessibilitl accessibilità delle famiglie e delle persone a frutta e verdura e vegetali in genere, e che programmi educativi incidano sulle scelte dei cittadini. In tutti e due i campi, i professionisti della salute possono svolgere un ruolo attivo di orientamento ed esercitare pressioni sui settori economici, agricoli e commerciali, a livello nazionale, regionale e locale. 16
17 CHE SERVONO STRATEGIE DI COMUNITA LO SAPPIANO DA TEMPO La letteratura scientifica mostra anche come gli interventi di maggiore successo, in tutti i setting e in tutte le popolazioni target, siano quelli multi-componenti (che agiscono contemporaneamente a livello di macro-ambiente e/o micro-ambiente e/o individuale), adattati al contesto locale, che utilizzano le risorse esistenti di una comunità, come le scuole o i ritrovi per anziani e che coinvolgono le figure interessate già nelle fasi di pianificazione e di realizzazione 17
18 STRATEGIE REGIONALI COMPLESSIVE E NOI? La promozione della attività fisica La promozione di una alimentazione corretta La disassuefazione dal fumo Il controllo del consumo di alcool La prevenzione dell uso di sostanze 18
19 MMG NELLA COMUNITA Sono tutti ambiti in cui il MMG ha un ruolo fondamentale Di diagnosi: individuare le persone a rischio Di terapia: colloquio motivazionale Di follow up: sostegno al cambiamento Ma non da solo 19
20 20
21 15 CONFRONTANDO GLI SCOSTAMENTI 2010/2011 degli indicatori nei pazienti in GI Diabete Mellito tipo HbA1c LDL MAU PA NCP 1 NCP 2 NCP 3 Bibb Distr 21
22 METTERE IN RETE E LAVORARE INSIEME E E FATICOSO MA PAGA I risultati di un lavoro che si fa in gran parte su persone sane per prevenire malattie ovviamente si misurano negli anni Ma quello che può essere un vantaggio immediato è la capacità di lavorare insieme superando le incomprensioni 22
23 UNA FAVA TANTI PICCIONI Gestione integrata del Diabete Mellito tipo 2 Scompenso Cardiaco Prevenzione delle recidive di IMA PIRP BPCO e IRC Interventi sullo stile di vita sono indispensabili in tutti questi percorsi e in tanti altri ancora 23
24 IL VANTAGGIO DI AVERE GLI STESSI STRUMENTI Cure Primarie significa equipe multiprofessionali quindi lavorare con gli stessi strumenti e con gli stessi obiettivi Anche se non siamo nello stesso edificio, o se lavoriamo in tempi diversi 24
25 IL VANTAGGIO DI AVERE GLI STESSI STRUMENTI Le nuove LG regionali sulla Gestione Integrata del Diabete Mellito di tipo 2 insistono sul ruolo degli infermieri nella educazione terapeutica Ma sappiamo bene che se non si lavora insieme nessuno può avere abbastanza tempo e spazio di lavoro per dare a tutti i diabetici le stesse opportunità 25
26 LE CASE DELLA SALUTE NON SOLO MURI Avere progetti e strumenti per lavorare insieme adesso facilita il compito di farlo quando anche fisicamente si lavorerà fianco a fianco E la promozione di stili di vita salutari è un banco di prova ideale perché per sua natura prevede interventi a tutto campo 26
27 LA CRITICITA EMERSE: da dove partiamo Dall analisi analisi dei vari indicatori nei due ambiti selezionati emerge: La necessità di una efficace sorveglianza della popolazione a rischio per una prevenzione primaria del diabete mellito e una diagnosi precoce del diabete mellito di tipo 2 La grande importanza di agire in prevenzione primaria sulle persone a medio e basso rischio che sono la stragrande maggioranza Dalla Tesi del Corso di Formazione specifica in Medicina Generale del dottor Matteo Punghellini 27
28 POTENZIALITA DELLA CASA DELLA SALUTE Multidisciplinarità Formazione di un team di professionisti Collaborazione stretta medico/infermiere La specialistica ambulatoriale nella struttura Copertura sanitaria H 24 Maggiore integrazione di Salute Donna e MG Migliore qualità del lavoro del MMG Dalla Tesi del Corso di Formazione specifica in Medicina Generale del dottor Matteo Punghellini 28
29 PROGETTO DI GESTIONE INTEGRATA DEL DIABETE DI TIPO 2 La miglior collaborazione medico/infermiere permette la sorveglianza attiva della popolazione a rischio Maggiore capillarità e continuità della educazione terapeutica sul territorio Migliore organizzazione del percorso Dalla Tesi del Corso di Formazione specifica in Medicina Generale del dottor Matteo Punghellini 29
30 PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE Collaborazione con la dietista Collaborazione con le risorse del territorio (scuole, associazioni di volontariato, società sportive) Maggiore capillarità delle iniziative per la disassuefazione e la prevenzione del fumo Dalla Tesi del Corso di Formazione specifica in Medicina Generale del dottor Matteo Punghellini 30
31 VANTAGGI PER IL CITTADINO Riduzione del Rischio Cardiovascolare Riduzione delle complicanze del diabete di tipo 2 Riduzione dei ricoveri ospedalieri Dalla Tesi del Corso di Formazione specifica in Medicina Generale del dottor Matteo Punghellini 31
32 MAGGIORE SALUTE MINOR COSTO PER LA SOCIETA Dalla Tesi del Corso di Formazione specifica in Medicina Generale del dottor Matteo Punghellini 32
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