L IMPORTANZA DI STILI DI VITA SALUTARI. La prevenzione ha bisogno di sinergie e di comunicazione

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1 L IMPORTANZA DI STILI DI VITA SALUTARI La prevenzione ha bisogno di sinergie e di comunicazione

2 I 5 FATTORI DI RISCHIO MODIFICABILI l alimentazione non sana, l inattivitl inattività fisica, l'uso di tabacco, l alcol l e le sostanze stupefacenti. L'eliminazione di questi fattori di rischio modificabili potrebbe prevenire l'80% delle malattie premature cardiache, l'80% dei casi di diabete tipo-2 2 ed il 40% dei casi di cancro.

3 SU QUALI FASCE DI POPOLAZIONE FARE PREVENZIONE Se guardiamo la prevalenza della cardiopatia ischemica gli adulti e gli anziani Le persone ad alto rischio Ma la maggior parte degli eventi cardiovascolari avvengono nelle fasce a medio e basso rischio dove si colloca la maggior parte della popolazione E il maggior guadagno in termini di prevenzione primaria, si realizza investendo sulle fasce giovani

4 Distribuzione del RCV nelle fasce di età (dato di Bibbiano) basso medio alto totale

5 In altre parole occorre una strategia sia individuale che di comunità che permetta di agire sulla intera popolazione

6 POPOLAZIONE DELLA EMILIA-ROMAGNA La speranza di vita alla nascita è 79 anni per gli uomini e 84 anni per le donne La percentuale di anziani (ultra 64 enni) è superiore alla media nazionale Dal Piano regionale della Prevenzione

7 FUMO: DIMENSIONI DEL PROBLEMA Circa la metà delle persone di anni (48%) ha dichiarato di essere non fumatore. Gli ex fumatori rappresentano circa un quinto del campione (22%) e i fumatori un terzo (30%). La maggior parte delle persone considera il divieto di fumare nei luoghi pubblici rispettato sempre o quasi sempre La maggior parte dei lavoratori considera il divieto di fumare nel luogo di lavoro rispettato sempre o quasi sempre. In circa un terzo delle abitazioni si fuma: nel 22% in alcune zone e nel 7% ovunque; in circa un quinto delle case in cui vivono minori o bambini si fuma (19%).

8 FUMO: DIMENSIONI DEL PROBLEMA Si è osservata una prevalenza più elevata di fumatori nelle persone sotto ai 50 anni (in particolare 37% nella fascia anni), negli uomini, nelle persone con livello di istruzione di scuola media inferiore e superiore e nelle persone con molte difficoltà economiche percepite.

9 Conclusioni La maggioranza degli adulti in Italia non fuma o ha smesso di fumare. Solo tre adulti su dieci hanno questa abitudine, più frequente tra gli uomini, negli adulti di anni e nella popolazione più svantaggiata dal punto di vista socio-economico. Ma nel 2011 la prevalenza è leggermente salita nelle due classi di età più giovani

10 ATTENZIONE OPERATORI SANITARI AL PROBLEMA FUMO complessivamente il 42% delle persone che si sono rivolte a un medico o a un operatore sanitario nell ultimo anno ha dichiarato di aver ricevuto domande sul proprio comportamento riguardo all abitudine abitudine al fumo. Il 54% dei fumatori, che sono stati da un medico o un operatore sanitario negli ultimi 12 mesi, ha dichiarato di aver ricevuto il consiglio di smettere di fumare; in particolare, nel 25% dei casi il consiglio è stato dato a scopo preventivo, nel 18% per specifici problemi di salute dell intervistato, nel 15% per entrambi i motivi.

11 CHI HA CERCATO DI SMETTERE CHE STRUMENTO HA USATO? il 94,4% l ha l fatto da solo, il 2,6% ha usato farmaci o cerotti e solo 0,6% si è rivolta ai servizi o ai corsi offerti dalle Asl. Queste percentuali sono molto simili sia tra chi ha tentato di smettere ed è riuscito, sia tra chi ha tentato e non è riuscito a smettere. Tra coloro che hanno avuto successo, il 94,9% ha smesso da solo, l 1,8% l ricorrendo ai farmaci e lo 0,3 partecipando ai corsi delle Asl. Tra chi ha fallito il 94,5% ha tentato da solo, il 2,7% ha preso farmaci e lo 0,6% ha seguito i corsi organizzati dalla sua Asl.

12 IMPEGNO DEL PERSONALE SANITARIO MA NON SOLO È sicuramente importante che il 42% degli intervistati dichiari che un operatore sanitario abbia chiesto se fumavano e lo abbia registrato in cartella (dato in aumento nel 2011) ma occorre sicuramente che questa percentuale aumenti così come deve aumentare la percentuale dei fumatori a cui gli operatori sanitari applicano degli strumenti adatti a stimolare la cessazione del fumo Ma occorre anche PREVENIRE e questo lo si fa nella comunità facendo leva sulle scuole, sui luoghi di aggregazione e di lavoro, sullo sport e i luoghi di svago per creare la cultura del NON FUMO

13 TANTE INIZIATIVE IN REGIONE UN UNICO FILO. Fare sinergia, fare rete Coinvolgere il tessuto sociale e culturale Fare leva sulle Cure Primarie

14 TANTE INIZIATIVE IN REGIONE UN UNICO FILO. Ma naturalmente non si possono nascondere gli ostacoli: Il personale sanitario (e i medici soprattutto) sono abituati a fare, e il lavoro lungo e faticoso necessario a coinvolgere le altre realtà del territorio è visto come inadeguato Occorre l umiltl umiltà di capire che ci sono strumenti di cui il personale sanitario non è padrone (strumenti educativi e didattici) ma lo sono le maestre Mentre dall altra altra parte il personale sanitario è visto come un portatore di interessi al pari degli altri Occorre tempo e pazienza ma è l unica strada per andare verso la prevenzione primaria della abitudine tabagica

15 SEDENTARIETA Per sedentarietà si intende la pratica di una attività fisica < o = a 3,5 ore/settimana In Emilia Romagna il 22% è completamente sedentario il che corrisponde a circa 660mila persone Ma solo il 31% degli intervistati dichiara che un operatore sanitario si è informato del suo livello di attività fisica o gli ha consigliato di aumentare il suo livello di attività fisica

16 OSTACOLI A UNA PRATICA REGOLARE DELLA ATTIVITA FISICA Tra i fattori individuali rientrano: il grado di motivazione, la consapevolezza dei benefici, la disposizione psicologica più o meno favorevole all attivit attività fisica. In alcune categorie (donne, anziani o individui con patologie) entrano in gioco anche convinzioni o timori, spesso non corretti o immotivati su benefici o rischi associati all attivit attività fisica

17 OSTACOLI A UNA PRATICA REGOLARE DELLA ATTIVITA FISICA In età adulta la riduzione della attività fisica non è condizionata solo dal tempo dedicato al lavoro, ma anche da una pratica insufficiente durante il tempo libero. Va detto che la mancanza di tempo libero da dedicare all attivit attività fisica è spesso più percepita che reale, essendo spesso frutto di un orientamento a scelte meno salutari e sedentarie, prima fra tutte la televisione. Inoltre, nella valutazione dello stato delle donne, va ricordato che i lavori domestici sono di fatto sempre meno impegnativi dal punto di vista del dispendio energetico

18 SOVRAPPESO E OBESITA Poco meno della metà delle persone di anni in Emilia-Romagna (43% pari a ) presenta un eccesso ponderale (32% sovrappeso e 11% obesi). L eccesso ponderale è significativamente più frequente negli uomini, nella fascia con più di 50 anni

19 SOVRAPPESO E OBESITA Ma ancora solo il 52% delle persone in eccesso ponderale (sovrappeso( sovrappeso/obese) dice di aver ricevuto da un medico o altro operatore sanitario il consiglio di fare una dieta per perdere peso. Questa percentuale è del 44% nei sovrappeso e del 77% negli obesi. Il 39% dichiara di aver ricevuto il consiglio di fare regolarmente attività fisica.

20 CONSUMO DI FRUTTA E VERDURA Nel pool di Asl Passi, all incirca cinque adulti su 10 consumano tre o più porzioni al giorno di frutta e verdura, ma solo uno su 10 assume l apporto raccomandato di questi alimenti, pari a cinque porzioni al giorno. Seguendo i principi di Guadagnare Salute, è necessario che, nel nostro Paese, le politiche economiche, agricole e commerciali aumentino la disponibilità e l accessibilitl accessibilità delle famiglie e delle persone a frutta e verdura e vegetali in genere, e che programmi educativi incidano sulle scelte dei cittadini.

21 CONSUMO DI FRUTTA E VERDURA In tutti e due i campi, i professionisti della salute possono svolgere un ruolo attivo di orientamento ed esercitare pressioni sui settori economici, agricoli e commerciali, a livello nazionale, regionale e locale.

22 GLI STILI DI VITA SALUTARI VANNO PROMOSSI TUTTI Se è essenziale correggere e monitorare nel follow up domiciliare i fattori di rischio modificabili e in particolare gli stili di vita, per una efficace prevenzione cardiovascolare secondaria, È anche importante creare un ambiente favorevole alla promozione di stili di vita salutari Cercando di affrontare gli ostacoli non solo individuali, ma anche ambientali e culturali

23

24 INTERVENTI SULLA SCUOLA COLORIAMO LA TAVOLA e FORZA 5 con l obiettivo di migliorare le abitudini alimentari incentivando il consumo di frutta e verdura. Hanno coinvolto sia il plesso di Fossa sia l Istituto Maria Ausiiatrice

25 EDUCHIAMO AL PIACERE DI MUOVERSI CAMPIONI NELLA VITA: progetto che ha previsto l intervento di esperti delle polisportive locali i quali attraverso attività ludiche hanno coinvolto i bambini nel piacere di muoversi e giocare. Questo gioco insieme alle attività didattiche proposte dalle insegnanti è un occasione per educare i bambini alla cultura del vivere sano.

26 STRUMENTI DA ACQUISIRE Formazione degli operatori sanitari Definizione di percorsi organizzativi integrati con tutte le realtà del territorio Ma occorre anche cercare degli obiettivi comuni da condividere con il tessuto sociale, educativo economico del territorio

27 LA STRADA E E LUNGA, MA NON INFINITA L importante è pedalare. e farlo insieme

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