Aggiornamento DOCUMENTO sulla VALUTAZIONE dei RISCHI per la SICUREZZA e la SALUTE dei lavoratori

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1 ISTITUZIONE SCOLASTICA ISTITUTO COMPRENSIVO VERDELLINO/ZINGONIA (infanzia, primaria, potenziata e secondaria di 1 grado) Codice Meccanografico: BGIC88600L Largo Cartesio, 1 (Zingonia) - Cap: Telefono: ; Fax: Sito web: segreteria@scuoleverdellino.it Aggiornamento DOCUMENTO sulla VALUTAZIONE dei RISCHI per la SICUREZZA e la SALUTE dei lavoratori D.L. 09 Aprile 2008 n 81 a.s. 2014/ 15

2 ISTITUTO COMPRENSIVO VERDELLINO -ZINGONIA Documento di Valutazione dei Rischi DVR Rev.10 del 22 /09/ 14 Documento di Valutazione dei Rischi Indice generale Introduzione La sicurezza nella scuola 0.1 La scuola come ambiente di lavoro; 0.2 Le principali fonti di rischio nella scuola. Capitolo 1: Il Complesso Scolastico 1.1 Identificazione e collocazione territoriale dell istituto scolastico; 1.2 Descrizione del complesso scolastico; 1.3 Organigramma; 1.4 Servizio di Prevenzione e Protezione; 1.5 Commissione Sicurezza; 1.6 Documentazione obbligatoria generale; 1.7 Documentazione necessaria per la valutazione dei rischi; 1.8 Competenze 1.9. Obblighi del Datore di lavoro e del Dirigente 1.10 Le attività e le mansioni all interno dell edificio scolastico Capitolo 2: Ricognizione dei rischi e dei relativi interventi di prevenzione 2.1 Rischi per la sicurezza; 2.2 Rischi per la salute; 2.3 Rischi per la sicurezza e la salute; 2.4 Criteri utilizzati; 2.5 Identificazione dei fattori di rischio (potenziali fonti di pericolo); 2.6 Identificazione dei lavoratori esposti; 2.7 Quantificazione dei rischi (stima dell entità dell esposizione e della gravità degli effetti); 2.8 Definizione delle priorità degli interventi necessari; 2.9 Individuazione, programmazione e messa in atto delle misure di prevenzione/ protezione necessarie; 2.10 Elenco dei fattori di rischio per gli istituti scolastici; Capitolo 3: Il rischio incendio 3.1 La valutazione del rischio incendio; 3.2 Caratteristiche del complesso e delle sue attività; 3.3 Identificazione delle attività soggette al controllo dei VVF; 3.4 Identificazione delle aree omogenee di rischio incendio; 3.5 Postazioni di lavoro sottoposte al rischio d incendio; 3.6 Determinazione dell affollamento della struttura; 3.7 Determinazione della classe di rischio incendio; 3.8 La prevenzione incendi: organizzazione e composizione delle squadre e degli interventi di primo soccorso; Incaricati per gli interventi di primo soccorso e antincendio; Moduli formativi per il rischio d incendio ed il primo soccorso. Capitolo 4: Rischio Chimico Capitolo 5: Agenti biologici Capitolo 6: Videoterminali Capitolo 7: Lavoro in solitudine Capitolo 8: Protezione dai rischi connessi all amianto

3 Capitolo 9: Macchinari e attrezzature Capitolo 10 Valutazione dei rischi. Misure di prevenzione e protezione. Piano di attuazione 10.1 Identificazione delle aree omogenee dal punto di vista della fonte del rischio; 10.2 Locali ed impianti a rischio specifico; 10.3 Documento antincendio ed emergenza; 10.4 Registro della sicurezza antincendio; 10.5 Statistiche degli infortuni; 10.6 Valutazione dei rischi. Misure di prevenzione e protezione. Piano di attuazione nei diversi plessi Capitolo 11: La gestione degli appalti Procedure per l espletamento degli obblighi previsti dall art. 7 (appalti e prestatori d opera) 11.2 Procedure per la gestione degli spazi scolastici occupati da società sportive, comune e/o altri enti Capitolo 12: Programma degli interventi e di miglioramento Capitolo 13: Programma di Formazione/Informazione Capitolo 14: Sottoscrizione del documento Introduzione La sicurezza nella scuola

4 0.1 LA SCUOLA COME AMBIENTE DI LAVORO La normativa sulla sicurezza dei posti di lavoro è regolata dal Testo Unico per la Sicurezza - D. Leg.vo 9 aprile 2008, n in cui vengono recepite anche le Direttive europee fatte proprie dall'ex D. Leg.vo 626/94. In esso tutti gli ambienti ove vengono svolte attività di lavoro e/o di istruzione, formazione ed altro sono soggetti al citato Decreto e indicano espressamente le misure riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante l orario d impiego; in attesa dei Decreti Attuativi si fa riferimento alla precedente normativa per taluni aspetti specifici che l'ambiente scolastico presenta rispetto a posti di lavoro ordinari; mentre gli istituti scolastici, di ogni ordine e grado, con aule e corridoi, palestre ed uffici, laboratori e spazi di studio e di attività comuni sono considerati a tutti gli effetti ambienti di lavoro e quindi sottoposti alla normativa indicata. Le norme sulla sicurezza sono state promulgate nel tentativo di rendere più sicuri gli ambienti di lavoro per la salvaguardia dell incolumità e della salute degli operatori. Nel mondo della scuola i lavoratori, cui si riferisce la citata normativa, sono il personale docente, non docente ed amministrativo e gli studenti, che sono equiparati alla figura del generico lavoratore. Le azioni che determinano le condizioni di attuazione di un piano di sicurezza nascono dalla stretta collaborazione fra la Dirigenza scolastica, il responsabile di prevenzione e sicurezza, la squadra tecnica e i lavoratori. La Dirigenza scolastica a sua volta deve essere il tramite con gli EE.LL. proprietari delle scuole, per tutti quelle comunicazioni riguardanti elementi di intervento, che sono di loro appannaggio. Un ambiente di lavoro risulta più sicuro quando tutte le figure, in esso presenti sono concordi nell applicare ed osservare gli adempimenti derivanti dall applicazione del Decreto citato. 0.2 LE PRINCIPALI FONTI DI RISCHIO NELLA SCUOLA La struttura scolastica, può presentare, per sua natura e conformazione, una serie di elementi di rischio che sono tanto inferiori quanto più recente è la realizzazione dell edificio. Un edificio scolastico, in quanto utilizzato da molti addetti richiede una manutenzione costante, la mancanza di operazioni di manutenzione può far sorgere di problemi legati alla sicurezza. Particolare cura va rivolta alla conformazione e dotazione degli spazi comuni, all interno dei quali non è possibile realizzare depositi di materiale a meno che non siano segnalati e circoscritti con barriere adeguate. Altro elemento di rischio è costituito dalle scale nei casi in cui non siano presenti il corrimano e le bande antisdrucciolo o le vetrate eventualmente presenti non siano protette. L illuminazione degli ambienti deve essere commisurata all uso cui sono destinati, ed anche l esposizione dei singoli addetti rispetto alle sorgenti di luce deve essere pensata per evitare danni alla vista. Particolare attenzione va posta alle caratteristiche del microclima presente negli ambienti di lavoro, va evitato il loro sovraffollamento e va garantito un costante ricambio dell aria per migliorare l aerazione e contenere il tasso di umidità relativa, che è bene non sia superiore al 60%. Molto importante è la promozione da parte dell'istituzione scolastica di attività finalizzate alla promozione ad all'approfondimento della cultura della sicurezza che non deve essere intesa al solo ambito scolastico ma deve fornire agli utenti sufficienti informazioni per poter utilizzare in sicurezza strutture ad ambienti posti anche al di fuori delle mura scolastiche. La sensibilizzazione verso i rischi legati agli ambienti di lavoro, ha portato al riconoscimento di alcuni fattori di rischio che fino a qualche tempo fa non erano considerati tali, per esempio il rischio di alcune patologie psicosociali legate alla specifica peculiarità del lavoro nella scuola, come ad esempio il Burnout, il bullismo ecc; proprio in quest'ottica sono state approntate in questa scuola delle azioni informative rivolte personale docente con conseguente sensibilizzazione verso questi aspetti, inoltre la scuola ha previsto nel percorso formativo degli studenti (inserito nel POF), l'insegnamento di tematiche di approfondimento atte ad instaurare in ciascuno un'attenzione adeguata verso le tematiche della sicurezza. Altro motivo di rischio per la salute è dato dalla disposizione delle postazioni di lavoro e studio e dalla loro dimensione.

5 CAPITOLO 1 IL COMPLESSO SCOLASTICO 1.1 Identificazione e collocazione territoriale Ente Proprietario degli edifici: Comune di Verdellino Denominazione della Scuola Sede principale Scuola Primaria di Zingonia Codice Meccanografico BGEE88602Q via Località Prov. Cap Tel. Fax Largo Cartesio, 1 Zingonia BG Denominazione della Scuola Sedi Staccate Scuola Primaria di Verdellino Scuola dell Infanzia di Verdellino Scuola dell Infanzia di Zingonia Scuola secondaria di primo grado Scuola Potenziata Codice Meccanografico Via Località Prov. Cap Tel. Fax BGEE88601P G.Marconi,22 Verdellino BG BGAA88601D G.Marconi,1 Verdellino BG BGAA88602E G. Rodari, 4 BGMM88601N G. Rodari,10 Zingonia BG Zingonia BG BGEE88602Q Largo Cartesio, 1 Zingonia BG Descrizione del complesso scolastico Per la descrizione del complesso edilizio si rimanda al D.V.R. dell a.s. 2004/ 05 depositato presso gli uffici di segreteria.

6 1.3 Organigramma DATORE DI LAVORO Dirigente Scolastico Medico Competente Dott. prof. Mora G. Eugenio Dott. Cologni Luigi PREPOSTI I preposti sono designati dal Datore di Lavoro ai sensi dell art. 1, comma 4 bis. Primo Collaboratore D.S. Secondo collaboratore del D.S. Responsabile del plesso Sc. Primaria Zingonia Responsabile del plesso Sc. Primaria Verdellino Responsabile del plesso Sc. Dell Infanzia Verdellino Responsabile del plesso Sc. Dell Infanzia Zingonia Responsabile del plesso Sc. Secondaria di primo grado Todaro Antonio Amendola Marco Bosco Emanuela Ravasio Romana Vecchi Armida Soldini Giuseppina Sannoner Walter 1.4 Servizio di prevenzione e protezione Attuazione dell art. 31 del D.L. 81/08, da parte del Datore di Lavoro, in ordine alla costituzione del Servizio di Prevenzione e Protezione e alla designazione del Responsabile della Sicurezza. Ogni soggetto è stato nominato con apposita lettera da parte del Datore di Lavoro Organigramma relativo alla Sicurezza Organigramma relativo alla Sicurezza Plesso Scuola Primaria Zingonia Dirigente Scolastico Dott. Mora Eugenio RSPP Spoto Carmela Maria RLS Valentini Francesca Addetti al Primo Soccorso Rovaris Mario Guarriello Anna Addetti all Emergenza e Antincendio Agosti Barbara Bacis Pierina Ferraro Nunzio Rovaris Mario

7 Organigramma relativo alla Sicurezza Plesso Scuola Primaria Verdellino Dirigente Scolastico Dott. Mora Eugenio RSPP Spoto Carmela Maria RLS Valentini Francesca Addetti al Primo Soccorso Ravasio Romana Giacalone M. Teresa Pizzaballa Luigia Addetti all Emergenza e Antincendio Messina Giuseppe Giacalone M. Teresa Organigramma relativo alla Sicurezza Plesso Scuola dell Infanzia Zingonia Dirigente Scolastico Dott. Mora Eugenio RSPP Spoto Carmela Maria RLS Valentini Francesca Addetti al Primo Soccorso Azzone Maria Di Noto Silvana Soldini Giuseppina Arbore Consiglia Campana Maria Addetti all Emergenza e Antincendio Azzone Maria Arbore Consiglia

8 Organigramma relativo alla Sicurezza Plesso Scuola dell Infanzia di Verdellino Dirigente Scolastico Dott. Mora Eugenio RSPP Spoto Carmela Maria RLS Valentini Francesca Addetti al Primo Soccorso Bacis M.Teresa Dolci Simona Sciabarrasi Giovanna Vecchi Armida Addetti all Emergenza e Antincendio Bacis M.Teresa Vecchi Armida Organigramma relativo alla Sicurezza Plesso Scuola Secondaria di 1 grado Dirigente Scolastico Dott. Mora Eugenio RSPP Spoto Carmela Maria RLS Valentini Francesca Addetti al Primo Soccorso Marchese Luigi Messina Angelo Valentini Francesca Veneziano Teresa Addetti all Emergenza e Antincendio Bellini Maurizio La Maestra Letteria Valentini Francesca Veneziano Teresa

9 Servizio di Prevenzione e Protezione Figure sensibili sicurezza Rspp Spoto Carmela Maria Sc. Secondaria di 1 grado Aspp Messina Giuseppe Sc. Primaria Verdellino 1.5 Commissione sicurezza RIUNIONE PERIODICA DI SICUREZZA (D.L. 81/08 art. 35) 1. Nelle aziende e nelle unità produttive che occupano più di 15 lavoratori, il Datore di lavoro, direttamente o tramite il Servizio di Prevenzione e Protezione dai Rischi, indice almeno una volta all'anno una riunione cui partecipano: a) il datore di lavoro o un suo rappresentante; b) il responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi; c) il Medico Competente, ove nominato; d) il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. 2. Nel corso della riunione il datore di lavoro sottopone all'esame dei partecipanti: a) il Documento di Valutazione dei Rischi; b) l'andamento degli infortuni e delle malattie professionali e della sorveglianza sanitaria; c) i criteri di scelta, le caratteristiche tecniche e l'efficacia dei dispositivi di protezione individuale; d) i programmi di informazione e formazione dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori ai fini della sicurezza e della protezione della loro salute. 3. Nel corso della riunione possono essere individuati: a) codici di comportamento e buone prassi per prevenire i rischi di infortuni e di malattie professionali; b) obiettivi di miglioramento della sicurezza complessiva sulla base delle linee guida per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro. 4. La riunione ha altresì luogo in occasione di eventuali significative variazioni delle condizioni di esposizione al rischio, compresa la programmazione e l'introduzione di nuove tecnologie che hanno riflessi sulla sicurezza e salute dei lavoratori. 5. Della riunione deve essere redatto un verbale che è a disposizione dei partecipanti per la sua consultazione.

10 1.6 Documentazione obbligatoria generale di pertinenza dell Istituto scolastico Esistente Reperibile presso si no Ente proprietario Plesso scolastico Documento sulla valutazione dei RISCHI X X X art. 4 comma 2 626/94 Nomina del Responsabile S.P.P. X X Nomina Lavoratori designati art.4 comma 5A 626/94 (gestione emergenze - primo soccorso) X X X Lettera di richiesta d intervento all ente X X X proprietario dell immobile Piano di emergenza (allegati1,2,3,4,5) X X X Documentazione attività Formativa - Informativa - Addestramento Elenco e caratteristiche D.P.I. (+istruzioni) (allegato Schede di sicurezza sostanze e preparati (consultabili presso gli uffici di segreteria o nei diversi plessi scolastici) Registro Infortuni (consultabile presso gli uffici di segreteria) X X X X X X di pertinenza dell Ente proprietario dell edificio Esistente Reperibile presso si no Ente proprietario Plesso scolastico Certificato Prevenzione Incendi ovvero X Nulla Osta Provvisorio Copia denuncia impianto messa a terra X ( mod. B ) vidimato Copia denuncia di protezione dalle scariche X atmosferiche ( mod. A ) vidimato ovvero dichiarazione - calcolo struttura autoprotetta Dichiarazione conformità impianti elettrici X (31/12/99 ) Documentazione impianto riscaldamento X centralizzato >34.8 kw o > kcal/h (libretto ISPESL) di pertinenza dei lavoratori e loro organizzazione Nomina R.L.S. (Rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza) Esistente Reperibile presso si no Ente proprietario Plesso scolastico X X X X X X

11 1.7 Documentazione necessaria per la valutazione dei rischi di pertinenza dell Istituto scolastico Planimetria della scuola con destinazione d uso dei locali Esistente Reperibile presso si no Ente proprietario Plesso scolastico X X X Elenco dei presidi sanitari e loro ubicazione X X Elenco del contenuto dei presidi sanitari X X (allegato 5) Elenco delle macchine/attrezzature e VDT X X X Elenco delle sostanze pericolose utilizzate X X nei laboratori e in altre lavorazioni Caratteristiche degli impianti di ventilazione generale, localizzata e di condizionamento Elenco dei presidi antincendio e loro ubicazione Misure tecniche, organizzative, procedurali identificate per lavorazioni particolari Elenco delle mansioni con obbligo d uso dei DPI Documentazione dei verbali di esercitazioni (evacuazioni ecc.) Presenze giornaliere nel plesso scolastico (media/potenziale) 1.8 COMPETENZE X X X X X X X X Il Comune ha competenza sulla realizzazione e manutenzione di strutture e impianti. Alla scuola spetta: La gestione delle attrezzature, arredo, strumenti. L organizzazione delle varie attività didattiche e culturali. L informazione e addestramento degli studenti, docenti e personale sulla sicurezza. X X 1.9 OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO E DEL DIRIGENTE (art. 18 del D.Lgs. 81/2008) Si elencano alcuni degli obblighi aventi maggiori rilevanza nella gestione della sicurezza: a) designare i lavoratori incaricati dell'attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell'emergenza; b) fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale, sentito il responsabile del servizio di prevenzione e protezione; c) richiedere l'osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuali messi a loro disposizione; d) adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso pericolo grave e immediato abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa; e) adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento; f) elaborare un unico documento di valutazione dei rischi (DUVR) se affida lavori in appalto; g) adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell'evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché per il caso di pericolo grave e immediato; h) aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione; i) comunicare all'inail a fini statistici e informativi, i dati relativi agli infortuni sul lavoro che comportino un'assenza dal lavoro di almeno un giorno (in vigore dal 01/01/2009), escluso quello dell'evento e, a fini assicurativi, le informazioni relative agli infortuni sul lavoro che comportino un'assenza dal lavoro superiore a tre giorni; j) comunicare annualmente all'inail i nominativi dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. X X

12 1.10 Le attività e le mansioni all interno dell edificio scolastico Le attività didattiche svolte si distinguono in lezioni teoriche, che vengono trattate in prevalenza nelle aule, ed in lezioni pratiche, che invece vengono svolte sia nei laboratori che nelle aule. Le mansioni coperte dal personale impiegato riguardano gli aspetti amministrativi, di gestione e pulizia dei locali. Di seguito viene allegata una tabella con l indicazione specifica della mansione, del numero di addetti, delle attrezzature utilizzate, delle sostanze utilizzate e dei rischi specifici. Attività / Mansioni / Addetti totali dell Istituto Comprensivo MANSIONI ADDETTI ATTREZZATURE UTILIZZATE Dirigente scolastico 1 1 Collaboratore D.S. 2 Collaboratore D.S. Direttore Servizi Generali e amministrativi Assistente amministrativo Docenti Docenti scuola dell Infanzia e della scuola potenziata Videoterminale, stampante, telefono, arredi da ufficio Videoterminale, stampante, telefono, arredi da ufficio Videoterminale, stampante, telefono, arredi da ufficio Videoterminale, stampante, telefono, arredi da ufficio Videoterminale, stampante, arredi da ufficio, fotocopiatrice, telefono Videoterminale, stampante, arredi da ufficio, fotocopiatrice, attrezzature da laboratorio ( a volte), SOSTANZE UTILIZZATE RISCHI SPECIFICI Affaticamento della vista, problemi osteoarticolari dovuti a postura non corretta Affaticamento della vista, problemi osteoarticolari dovuti a postura non corretta Affaticamento della vista, problemi osteoarticolari dovuti a postura non corretta Affaticamento della vista, problemi osteoarticolari dovuti a postura non corretta Affaticamento della vista, problemi osteoarticolari dovuti a postura non corretta Problemi dell apparato vocale, problemi osteoarticolari dovuti a postura non corretta Rischi di natura biologica (es. infezioni, ) Educatori 22 Addetti Mensa 11 Collaboratore scolastico 16 Studenti 877 Videoterminale, stampante, arredi da ufficio, fotocopiatrice, attrezzature da laboratorio ( a volte) Strumenti di pulizia dei locali, sedili, tavoli Strumenti di pulizia dei locali, sedili, tavoli, e scrivanie, scale portatili, telefono, fotocopiatrice. Banchi, sedie, lavagne, videoterminale, attrezzature da laboratorio e relative sostanze,attrezzature sportive in dotazione alla palestra. Prodotti per le pulizie: saponi, detersivi, disinfettanti e sostanze caustiche. Prodotti per le pulizie: saponi, detersivi, disinfettanti e sostanze caustiche. Rischi di natura biologica (es. infezioni, ) Contatto accidentale con sostanze biologiche e/o chimiche, detergenti e sostanze organiche durante le operazioni Contatto accidentale con sostanze chimiche, detergenti e sostanze organiche durante le operazioni di pulizia. Affaticamento della vista, patologie a carico dell apparato respiratorio, dermatiti da contatto. Problemi osteoarticolari dovuti a postura non corretta

13 CAPITOLO 2 RICOGNIZIONE DEI RISCHI E DEI RELATIVI INTERVENTI DI PREVENZIONE Il datore di lavoro, in collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, il medico competente, nei casi di cui all'articolo 41 e con altri soggetti appositamente designati, effettua la valutazione ed elabora il documento di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a). Le attività di cui al comma 1 sono realizzate previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza ( all'articolo 50). Il documento di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a, e quello di cui all'articolo 26, comma 3, sono custoditi presso gli uffici di segreteria e nei diversi plessi ai quali si riferisce la valutazione dei rischi. Per la rilevazione dei rischi il Datore di Lavoro, utilizza appositi modelli di schede sulle quali viene indicata la situazione di rischio rilevata e se possibile la prescrizione delle misure preventive da adottarsi. Spesso in presenza della rilevazione ben eseguita non si è in grado di definire le misure e, per far ciò, si farà ricorso all ente locale per quanto riguarda la parte strutturale dell edificio e a singoli esperti per gli altri aspetti a rischio rilevati. Le schede si riferiscono alle seguenti situazioni di rischio Rischi per la sicurezza dovuti a: (rischi di natura infortunistica) Strutture Macchine Impianti elettrici Sostanze pericolose Incendio- Esplosioni 2.2 Rischi per la salute dovuti a: (rischi di natura igienico ambientale) Agenti chimici Agenti fisici Agenti biologici 2.3 Rischi per la sicurezza e la salute dovuti a: (rischi di tipo cosiddetto trasversale) Organizzazione del lavoro Fattori psicologici Fattori ergonomici Condizioni di lavoro difficili La metodologia seguita nell analisi dei fattori di rischio ha tenuto conto del contenuto specifico del D. L 09 Aprile 2008 n 81 e successivi aggiornamenti. L analisi è stata effettuata utilizzando elenchi già esistenti adattati alle realtà scolastiche, elencando i fattori di rischio di competenza degli Istituti scolastici. I fattori di rischio sono contenuti, nell elenco seguente, in un ordinamento di tipologie organizzative e di lavoro più utile alle procedure di valutazione dei rischi. Ciascuno dei punti dell elenco sarà oggetto di una lista di controllo (check-list) che farà da guida alle persone incaricate della valutazione.

14 2.4 Criteri utilizzati Nel seguito si descrivono i criteri adottati per la Valutazione dei rischi (D.L. 81/08 art. 15, comma 1 e 2) attraverso una descrizione dei passi da compiere per identificare i mezzi più opportuni per eliminare i rischi, ovvero per controllarli. La valutazione dei rischi è stata effettuata in collaborazione con il Responsabile del S.P.P. e previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. L obiettivo della valutazione dei rischi consiste nel fornire al datore di lavoro gli elementi utili a prendere i provvedimenti che sono effettivamente necessari per salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori. L intervento operativo di valutazione dei rischi porta a: 1. suddividere le attività in relazione agli ambienti specifici in cui vengono svolte; 2. identificare i fattori di rischio (potenziali fonti di pericolo); 3. identificare i lavoratori esposti; 4. quantificare i rischi (stima dell entità dell esposizione e della gravità degli effetti); 5. definire le priorità degli interventi necessari; 6. individuare, programmare e mettere in atto le misure di prevenzione necessarie. 2.5 Identificazione dei fattori di rischio (potenziali fonti di pericolo) La valutazione riguarda i rischi che risultino ragionevolmente prevedibili. E opportuno fare una prima valutazione complessiva per separare i rischi in due categorie: i rischi ben noti per i quali si identificano prontamente le misure di controllo i rischi per i quali è necessario un esame più attento e dettagliato. L identificazione dei fattori di rischio sarà guidata dalle conoscenze disponibili su norme di legge e standard tecnici, dai dati desunti dall esperienza e dalle informazioni raccolte, dai contributi apportati da quanti, a diverso titolo, concorrono all effettuazione della stessa valutazione: Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, medico competente, altre figure che possono essere utilmente consultate nel merito (docenti, non docenti, responsabili di laboratorio, ecc.). Questo procedimento consentirà di identificare i pericoli non soltanto in base ai principi generalmente noti, ma anche all esistenza di fattori di rischio peculiari delle condizioni in cui ha luogo l attività lavorativa. Si avrà cura di controllare l influenza che su tale identificazione può esercitare la percezione soggettiva del rischio, che talvolta può portare a sottostimare o sovrastimare un pericolo sulla base dell abitudine al rischio o dell eccessiva fiducia concessa alle impressioni sensoriali. 2.6 Identificazione dei lavoratori esposti In relazione alle situazioni pericolose messe in luce dalla prima fase della valutazione, si evidenzierà il numero dei lavoratori che è possibilmente esposto ai fattori di rischio, individualmente o come gruppo omogeneo. Tale fase non potrà prescindere da una modalità partecipativa dei lavoratori nella raccolta delle informazioni necessarie. 2.7 Quantificazione dei rischi (stima dell entità dell esposizione e della gravità degli effetti) La quantificazione del rischio deriva dalla possibilità di definire il rischio come prodotto della Probabilità (P) di accadimento per la gravità del Danno (D) atteso: R = P x D La definizione della scala di Probabilità fa riferimento principalmente all esistenza di una correlazione più o meno diretta tra la carenza riscontrata e la probabilità che si verifichi l evento indesiderato, tenuto conto della frequenza e della durata delle operazioni/lavorazioni che comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori:

15 Valore Livello probabilità Definizioni/Criteri 3 molto probabile Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata e il verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori. Si sono già verificati danni per la stessa mancanza. Il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non susciterebbe alcuno stupore. 2 probabile La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico e diretto. E noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito il danno. Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe sorpresa. 1 poco probabile La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze sfortunate di eventi. Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi o addirittura nessun episodio. Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande sorpresa e incredulità. Tale giudizio può essere misurato in modo indiretto attraverso il livello di sorpresa che l evento provocherebbe, secondo una interessante prassi interpretativa in uso nei paesi anglosassoni. La definizione della scala di gravità del Danno fa riferimento principalmente alla reversibilità o meno del danno: Valore Livello gravità danno Definizioni/Criteri 3 grave Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità totale o addirittura letale. Esposizione cronica con effetti totalmente o parzialmente irreversibili e invalidanti. 2 medio Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile. Esposizione cronica con effetti reversibili. 1 lieve Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile. Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili. L incidente con rischio di conseguenze mortali, anche se improbabile, va considerato come priorità nella programmazione delle misure di prevenzione. Definiti la Probabilità (P) e la gravità del Danno (D), il rischio (R) viene calcolato con la formula R = P x D e si può raffigurare in una rappresentazione a matrice, avente in ascisse la gravità del Danno ed in ordinate la Probabilità del suo verificarsi. P D In tale matrice i rischi maggiori occupano le caselle in alto a destra, quelli minori le posizioni in basso a destra, con tutta la serie di posizioni intermedie.

16 La valutazione numerica e cromatica del livello di rischio permette di identificare la priorità degli interventi da effettuare, ad es.: R 6 Azioni correttive immediate 3 R 4 Azioni correttive da programmare con urgenza 1 R 2 Azioni correttive/migliorative da programmare nel breve-medio termine 2.8 Definizione delle priorità degli interventi necessari In base al risultato di classificazione dei rischi e della loro quantificazione con il metodo sopra riportato si stabilisce un ordine di priorità con il quale attuare le misure di prevenzione/protezione individuate per ciascun rischio. Si nota come tale scala di priorità sia fondamentale in situazioni complesse per poter organizzare la programmazione delle misure necessarie. Il metodo utilizzato è un valido aiuto per cercare di rendere il più oggettivo possibile il giudizio sui vari rischi presenti, in quanto scompone la decisione di priorità in una serie di scelte successive più semplici. All inevitabile soggettività che sempre rimarrà nella scelta della scala di probabilità e di gravità del danno, si potrà ovviare con il confronto continuo con più operatori, e con coloro che di fatto eseguono le varie operazioni o utilizzano le varie attrezzature. L ordine di priorità delle misure da attuare dovrebbe prescindere dal discorso economico, ma naturalmente i vincoli economici possono suggerire modifiche all ordine che deriva dalla pura applicazione del metodo seguito. 2.9 Individuazione, programmazione e messa in atto delle misure di prevenzione/ protezione necessarie. Programma mantenimento nel tempo dei livelli di sicurezza Ci sono pericoli e rischi nella scuola? Gli istituti scolastici sono comunemente considerati un "luogo sicuro". In realtà qualunque ambiente presenta potenziali pericoli e, in molti casi, addirittura elevati rischi per la sicurezza e per la salute. La "sicurezza totale" non esiste. I rischi possono aumentare o diminuire in relazione alle caratteristiche delle attrezzature che usiamo e in relazione ai nostri comportamenti. Le statistiche rilevano che su 100 incidenti sul lavoro solo 8 sono dovuti al mal funzionamento delle macchine oppure a problemi strutturali dell edificio, mentre 92 dipendono dai comportamenti umani (stanchezza, distrazione, mancato rispetto delle norme di sicurezza,...). Quando agiamo in un ambiente che ci è familiare e che riteniamo sicuro, siamo portati a sottovalutare i pericoli e ad assumere comportamenti superficiali (basti pensare all'altissima incidenza degli incidenti domestici, anche con esito mortale: ustioni, folgorazioni, ecc;). COME Nel rispetto delle leggi la nostra scuola ha definito, in linea con quanto indicato all art. 15 del D. L. 81/08 (Misure generali di tutela) ed con particolare riferimento ai principi gerarchici della prevenzione dei rischi in esso indicati, un programma di misure di prevenzione, destinate a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza. (vedi all.1). Strumenti indispensabili per tutela e sicurezza del lavoratore sono: La prevenzione, che deve essere attuata attraverso l'informazione e la formazione adeguata sull'utilizzo di macchine, attrezzature, agenti chimici ecc.;

17 Osservazione delle norme di sicurezza apprese durante la formazione; Utilizzo di comportamenti atti a tutelare la sicurezza individuale, nonché collettiva (es. segnalare condizioni di pericolo o di carenza dei dispositivi di sicurezza delle attrezzature che si utilizzano, sostituire ciò che è pericoloso con ciò che non è pericoloso o che lo è meno, utilizzare al minimo gli agenti nocivi, limitare al minimo il numero di lavoratori che sono o che possono essere esposti al rischio, cercare di garantire un miglioramento del livello di protezione); DOVE La sicurezza va tutelata in ogni luogo dell'edificio scolastico, non solo in palestra e in laboratorio, ma anche nelle aule, nei corridoi, nelle scale, in cortile e persino negli spazi di accesso alla scuola, adottando adeguati comportamenti. QUANDO In ogni momento della giornata scolastica rispettando le regole stabilite, nelle situazioni di emergenza, seguendo le indicazioni fornite nel piano di emergenza. Durante l arco dell anno scolastico sono previsti controlli periodici, di eventuali nuovi rischi, nel mese di Settembre, Dicembre, Marzo, Giugno. Qualora si riscontrassero durante tali controlli nuovi rischi o pericoli, saranno immediatamente comunicati alla segreteria della scuola, saranno prese misure cautelari, nei limiti delle possibilità, per ridurre e/o eliminare i rischi Elenco dei fattori di rischio per gli istituti scolastici Aspetti organizzativi e gestionali 1. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO 2. COMPITI, FUNZIONI E RESPONSABILITA 3. INDICATORI RELATIVI AL PERSONALE E AGLI UTENTI 4. ANALISI, PIANIFICAZIONE E CONTROLLO E FORMAZIONE 5. PARTECIPAZIONE 6 PROCEDURE DI LAVORO E DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI 7. SORVEGLIANZA SANITARIA Salute e sicurezza di lavoratori e studenti 8. IMPIANTO ELETTRICO 9. ANTINCENDIO/VIE ED USCITE D EMERGENZA 10. RUMORE E COMFORT ACUSTICO 11. CARICO LAVORO FISICO (MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI) 12. MICROCLIMA 13. ILLUMINAZIONE 14. ARREDI 15. ATTREZZATURE Rischi legati alle attività svolte in ambienti specifici 16. AULE NORMALI 17. AULE SPECIALI / LABORATORI 18. AULA MAGNA / AUDITORIO 19. UFFICI (DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE) 20. BIBLIOTECA 21. ATTIVITA SPORTIVE (PALESTRA E SPAZI ESTERNI ATTREZZATI) 22. SERVIZI E SPOGLIATOI 23. BARRIERE ARCHITETTONICHE

18 Aspetti organizzativi e gestionali La prevenzione dei fattori di stress (all.12) del personale che opera nella scuola passa anche attraverso la cura di alcuni settori chiave dell organizzazione. Si descrive di seguito quanto messo in atto per ridurre le probabilità di stressa lavoro-correlato. 1. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO 1.1 L organigramma dei ruoli e delle funzioni ricoperte dal personale è affisso all albo di ogni plesso scolastico oltre che pubblicato sul sito web della scuola. Sul sito web l organigramma è integrato con ulteriori specificazioni di ruoli, compiti e funzioni 1.2 Le funzioni svolte da ogni lavoratore, oltre che essere definite dal CCNL, sono indicate nella circolare di inizio anno che viene data il primo giorno di servizio ad ogni lavoratore della scuola. Per ogni tipologia di lavoratore: docenti, collaboratori scolastici, assistenti amministrativi, DSGA gli specifici compiti e incarichi sono minuziosamente descritti rispettivamente nei documenti allegati al contratto integrativo decentrato che comprende: - piano annuale delle attività deliberato dal collegio dei docenti unitario; - incarichi assegnati alle Funzioni Strumentali deliberate nel collegio dei docenti, - piano annuale del personale ATA definito nell assemblea del personale ATA. 1.3 Tutti i documenti citati sono pubblicato sul sito web della scuola nella sezione riservata al personale cui si accede previa registrazione Ogni persona è informata della pubblicazione di nuovo materiale sul sito attraverso mail generata automaticamente ad ogni pubblicazione. 1.4 Il personale che arriva di nuova nomina nell istituto viene ricevuto in colloquio dal D.S. che lo informa sul modello organizzativo della scuola, riceve il POF dell istituto ed ogni altro materiale utile alla conoscenza dell istituto. I colleghi del plesso che accolgono il nuovo arrivato si rendono disponibili a dare tutto il supporto necessario. I collaboratori e i responsabili di plesso hanno l incarico di supportare i nuovi docenti relativamente ad aspetti di conoscenza del funzionamento dell organizzazione 1.5 Tutte le procedure che si rende necessario attivare in corso d anno sono comunicate attraverso circolare e, per le più importanti e, compatibilmente con la convocazione degli organi collegiali, illustrate direttamente nei collegi docenti e/o negli interclassi, intersezioni, consigli. 1.6 All inizio dell anno scolastico si fissa il calendario annuale delle riunioni che viene diffuso a tutto il personale. 1.7 Il calendario scolastico viene comunicato e pubblicato sul sito entro il termine dell anno scolastico recedente a seguito di delibera del consiglio d istituto 2. COMPITI, FUNZIONI RESPONSABILITA 2.1 Ogni inizio anno viene riconfermato l incarico al RSPP e agli ASP che hanno seguito specifici corsi di formazione. Il compito prioritario loro assegnato è curare l informazione sul Piano di Evacuazione del personale e degli alunni di nuovo ingresso nell edificio scolastico. 2.2 Vengono definite le funzioni relative alla prevenzione dei rischi sul lavoro, per ciascun livello della struttura gerarchica, al fine di promuovere la consapevolezza di diritti e doveri del lavoratore 2.3 Vengono distribuiti i diversi incarichi al fine di coinvolgere tutto il personale nel compito di prevenzione 2.4 Vengono definiti temi e contenuti, per ogni ordine di scuola, perché anche gli alunni siano coinvolti nel progetto di prevenzione dei rischi ed educati alla sicurezza 2.5 Vengono aggiornati i nominativi delle squadre di primo soccorso e antincendio che sono pubblicate al albo di ogni plesso

19 3. INDICATORI RELATIVI AL PERSONALE e agli UTENTI LAVORATORI 3.1 Indici infortunistici: sono assolutamente irrilevanti e riguardano un massimo di 2 situazioni di infortunio legato a distorsioni, cadute del personale negli spostamenti da uno spazio all altro degli edifici. 3.2 Assenze per malattia: in diminuzione quelle del personale a tempo indeterminato, in aumento quelle del personale a tempo determinato. 3.3 Procedimenti disciplinari: in numero irrilevante. 3.4 Rotazione del personale: in aumento soprattutto in alcuni plessi (primaria Zingonia e secondaria) con indici vicini al 50% di personale a tempo determinato che quindi ogni anno viene sostituito da altro personale. UTENTI / ALUNNI 3.5 Indici infortunistici: mai di grave entità ma frequenti legati alle attività di gioco, di motoria, di educazione fisica. 3.6 Nuove iscrizioni: frequenti anche in corso d anno soprattutto per quanto riguarda gli alunni stranieri. La rotazione del personale implica una fatica nella gestione dei rapporti di collaborazione tra colleghi che può causare stress ai docenti che sono nel plesso da tanti anni perchè costretti ogni anno a ricostruire rapporti professionali che hanno incidenza anche sulla tenuta affettivo - emotiva delle classi. L inserimento di continui nuovi alunni stranieri impone un investimento notevole su percorsi personalizzati che richiedono impegno importante e un carico di lavoro notevole. 4. ANALISI, PIANIFICAZIONE, CONTROLLO e FORMAZIONE 4.1 Viene aggiornato ogni anno il D.V.R. da parte dell RSPP e degli ASP. 4.2 Viene stabilita, nella riunione iniziale periodica convocata dal DS, il programma con gli obiettivi delle attività di prevenzione in ordine di priorità. 4.3 Vengono definiti tempi e modi per l informazione e la formazione del personale, utilizzando anche un consulente esterno per la formazione in aula. Sono disponibili per tutti i lavoratori dispense specifiche con informazioni relative ai rischi e alla prevenzione per lo specifico ruolo ricoperto. Vengono date, con comunicazioni a tutto il personale femminile, indicazioni relative alle procedure da rispettare per prevenire rischi nelle situazioni di gestazione. 4.4 Vengono definiti temi e contenuti, per ogni ordine di scuola, perché anche gli alunni siano coinvolti nel progetto di prevenzione dei rischi ed educati alla sicurezza 4.5 Il RSPP, gli ASP, l RLS e gli addetti squadre antincendio e primo soccorso frequentano i corsi fissati temporalmente per l aggiornamento della formazione. 5. PARTECIPAZIONE 5.1 Il dirigente scolastico convoca la prima riunione annuale per la programmazione degli interventi di prevenzione e protezione alla presenza di RSPP. ASP RLS e collaboratori dei progetti. In questa prima riunione viene fissato: - il programma di lavoro per l anno scolastico, - le scadenze, - l aggiornamento del DVR, - le necessità formative dei lavoratori. Dopo questa prima riunione il DS informa con circolare a tutto il personale delle attività per l anno in corso. 5.2 Dopo la prima riunione i componenti sopracitati, che compongono la COMMISIONE SICUREZZA, deliberata nel POF e nel PAA, vengono coordinati, convocati e diretti dall RSPP che si relaziona con il Dirigente Scolastico.

20 5.3 I componenti la commissione informano, negli organismi collegiali di plesso delle procedure decise e da rispettare. 6. PROCEDURE DI LAVORO e DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI 6.1 Per le mansioni lavorative che comportano l esposizione del personale a rischi ci sono documentazioni scritte che danno indicazioni sui comportamenti e sulle procedure da adottare. In particolare la scuola è interessata da: - personale che utilizza videoterminali, - personale in gestazione, - personale ausiliario che utilizza detersivi. 6.2 Nelle situazioni in cui è necessario si mettono a disposizione del personale i dispositivi di protezione che tutelino la salute dei lavoratori e viene sottolineato l obbligo di utilizzo degli stessi (es. utilizzo guanti, mascherine, ) 6.3 In relazione alle specifiche fasi di lavorazione i Dispositivi di Protezione Individuali hanno come obiettivo quello di ridurre i rischi di danni diretti alla salute dei lavoratori derivanti dalle attività effettuate nei diversi luoghi di lavoro: le aree di lavoro e transito l ambiente di lavoro le superfici dei materiali utilizzati e o movimentati l utilizzo di mezzi di lavoro manuali l utilizzo delle macchine e delle attrezzature l errata manutenzione delle macchine. 7. SORVEGLIANZA SANITARIA (D.L. 81/08 art. 41) 7.1 In data 03/09/2014 è stato nominato il medico competente dott. Cologni Luigi 7.2 Il personale amministrativo verrà sottoposto alle visite periodiche con cadenza biennale per i lavoratori con più di cinquanta anni, quinquennali per i lavoratori con meno di cinquanta anni 7.3 La dichiarazione che i minori frequentanti la scuola sono stati sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie viene fatta contestualmente alla domanda di iscrizione per ogni alunno. Salute e sicurezza di lavoratori e studenti 8. IMPIANTO ELETTRICO La documentazione relativa all impianto elettrico non è a disposizione dell istituzione scolastica, anche se esplicitamente più volte richiesta all ente proprietario, l ultima in data 08/10/2012, affinché la stessa venga depositata anche presso la segreteria dell istituto. 9. ANTINCENDIO / VIE ED USCITE D EMERGENZA Le strutture, gli impianti, i mezzi di protezione e di estinzione, le vie di uscita e di emergenza, in generale, sono conformi a quanto indicato nel DM (Norme di prevenzione incendi per l edilizia scolastica - G.U. n. 218 del ).

21 10. CARICO LAVORO FISICO (MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI) Per movimentazione manuale dei carichi si intendono le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico fatte da uno o più lavoratori. Vengono incluse anche le azioni del sollevare e deporre, spingere e tirare. In generale sono contemplate tutte le azioni di trasporto o sostegno che, per la natura del carico o per le particolari caratteristiche sfavorevoli dal punto di vista ergonomico possano presentare, tra l altro rischi di lesioni dorso-lombari. Le lesioni in oggetto sono lesioni a carico delle ossa, dei muscoli, dei tendini, del sistema nervoso e vascolare del tratto dorso-lombari. L'organizzazione del lavoro permette a tutto il personale di intervallare periodi di lavoro in piedi e periodi di lavoro seduti. Se esistono carichi (attrezzi, cose) gravosi da sollevare, anche occasionalmente, di peso superiore a 30 kg per gli uomini, 20 kg per donne è stata adottata ogni misura tecnica, organizzativa, procedurale, informazione e formazione che possa eliminare o anche solo ridurre i rischi per la salute. Ai lavoratori, all inizio di ogni a.s.,viene consegnata la dispensa relativa alla movimentazione carichi e viene loro spiegata. 11. MICROCLIMA Riscaldamento Gli ambienti, in tutti i plessi scolastici, sono provvisti di impianto di riscaldamento funzionante e opportunamente regolato. Il controllo della corretta posa in opera degli impianti di riscaldamento è avvenuto tramite collaudo di cui si conserva la certificazione presso l ente proprietario. La temperatura degli ambienti adibiti ad usi scolastici, in condizioni invernali ed estive non dà luogo a lamentele (art. 33 D.Lgs. 626/94 e D.M e successive modifiche). 12. ILLUMINAZIONE Le aule, in tutti i plessi scolastic,i hanno un livello di illuminazione naturale adeguato. Nei luoghi di lavoro è realizzato uno stretto rapporto di integrazione dell'illuminazione naturale con quella artificiale; la luce naturale è sufficiente per salvaguardare la sicurezza, la salute e il benessere dei lavoratori. I locali di passaggio del piano terra e le scale hanno buoni livelli di illuminazione sia naturale che artificiale, ad eccezione del piano superiore nel plesso della scuola secondaria di primo grado in cui i livelli di illuminazione sono scarsi. Tutti i luoghi di lavoro sono dotati di illuminazione di sicurezza di sufficiente intensità. 13. ARREDI L'arredamento in generale è previsto di forma e dimensione adeguati alle varie classi di età degli studenti ed al tipo di scuola. Le lavagne, i tavoli e le sedie degli insegnanti rispettano le disposizioni di legge e le norme di buona tecnica (UNI). Le superfici di lavoro sono di materiale idoneo con bordi arrotondati e spaziose. (D.M ) Le superficie trasparenti o traslucide delle porte e/o dei portoni e dei parapetti sono costituite da materiali di sicurezza al fine di evitare lo sfondamento e il ferimento dei lavoratori in caso di rottura, anche se alcuni parapetti, sia interni che esterni, nel plesso della scuola secondaria di primo grado,sono da sostituire perché sfondati. 14. ATTREZZATURE Scale semplici portatili Le scale manuali si utilizzano solo in modo occasionale e vengono usate correttamente (per raggiungere la quota o per brevissime operazioni e non per lavori prolungati nel tempo). Le scale semplici portatili (a mano) sono sufficientemente resistenti nell insieme e nei singoli elementi e hanno dimensioni appropriate al tipo di uso. Sono provviste di dispositivi antisdrucciolevoli alle estremità inferiori dei due montanti, ganci di trattenuta o appoggi antisdrucciolevoli alle estremità superiori. Macchine Le macchine acquistate dopo il 21/09/96 sono dotate di marcatura CE di Conformità secondo quanto stabilito dal DPR 459/96; sono disponibili le Istruzioni per l uso fornito a corredo della macchina stessa. Informazione formazione L'operatore è stato formato ed addestrato nella conduzione della macchina. Esiste un Manuale di Istruzioni in cui si specifica come realizzare in modo sicuro le distinte operazioni sulla macchina: messa a punto, funzionamento, manutenzione, pulizia ecc. (DPR 547/55; art. da 34 a 39 D.Lgs. 626/94; Norme CEI EN 60204; Norme UNI EN 292). Rischi legati alle attività svolte in ambienti specifici

22 Si rimanda la descrizione agli allegati relativi ai diversi plessi CAPITOLO 3 IL RISCHIO INCENDIO 3.1 La valutazione del rischio incendio I riferimenti normativi che permettono di stabilire i criteri generali di sicurezza antincendio per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro sono contenuti nel D.M. 10 marzo Il citato decreto definisce i livelli di rischio incendio in funzione del numero di operatori presenti sul luogo di lavoro, vengono cioè definite tre categorie di rischio: 1. livello di rischio elevato (corrispondente a scuole con più di 1000 unità) 2. livello di rischio medio (corrispondente a scuole con numero d unità comprese fra 101 e 1000) 3. livello di rischio basso (corrispondente a scuole con meno di cento unità) I livelli dipendono in ogni caso dalla tipologia delle sostanze utilizzate, ovvero dal loro grado di infiammabilità e dall affollamento dei locali analizzati. In generale la struttura in esame può ragionevolmente appartenere alla classe di rischio corrispondente al livello medio, che interessa, per l appunto, scuole che hanno un numero di addetti compresi tra 100 e Caratteristiche del complesso e delle sue attività L edificio è munito di un cospicuo numero di mezzi mobili di estinzione, le uscite di sicurezza dalla scuola sono munite di maniglie antipanico.tutti i mezzi mobili e le vie di fuga sono indicati con un sistema di cartellonistica e segnaletica conforme alla norma, nonché di planimetrie con indicazione delle vie di fuga. Nella seguente tabella sono indicate le presenze complessive degli estintori per piano: Plesso Scuola Primaria Zingonia PIANO ESTINTORI IDRANTI TERRA 3 2 PRIMO 3 2 PALESTRA 1 1 MENSA 6 6 Plesso Scuola Primaria Verdellino PIANO ESTINTORI IDRANTI TERRA 3 2 PRIMO 2 2 PALESTRA 1 1 Plesso Scuola dell Infanzia Verdellino PIANO ESTINTORI IDRANTI TERRA 2 1 PRIMO 2 1 Plesso Scuola dell Infanzia Zingonia PIANO ESTINTORI IDRANTI TERRA 8 1 ALL ESTERNO (in giardino) 2 Plesso Scuola Secondaria di primo grado Zingonia PIANO ESTINTORI IDRANTI TERRA 5 5 PRIMO 3 3 PALESTRA 0 0

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