Prefazione. Presidente Consiglio d Amministrazione F.I.L. S.p.A.

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3 Prefazione Sono ormai consolidate le convinzioni in base alle quali la formazione professionale non possa coprire solo la sfera del mero addestramento ma svilupparsi nel complesso del sapere e delle competenze generali necessarie ad un buon inserimento dei lavoratori nell organizzazione del lavoro. In questa visione strategica, legata peraltro all innovazione dei processi produttivi e organizzativi, uno degli ambiti di maggior rilievo nel quale si possono verificare nuovi contenuti, è sicuramente quello della formazione per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Non vi è infatti inserimento professionale che possa prescindere dalla qualità del lavoro e, quindi, dalla valorizzazione della persona intesa anche come rispetto dell integrità fisica della prestazione lavorativa. Questo manuale va, quindi, nella direzione giusta. I materiali che vi vengono presentati raccolgono una esperienza considerevole maturata dalla F.I.L. in materia di formazione per la prevenzione nei luoghi di lavoro. I contenuti sono il risultato di un confronto culturale, tecnico, scientifico fra l agenzia formativa, il servizio sanitario, il sistema delle imprese locali, le associazioni di categoria e i sindacati dei lavoratori. L esperienza di questo lavoro ci porta a considerare la prevenzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro e quindi anche la relativa formazione come elementi fondamentali di un modello di dialogo sociale, definito a livello del Distretto, nel quale prevalgono le tensioni cooperative e partecipative rispetto a quelle meramente rivendicative. Materia, quindi, di innovazione anche nel campo delle relazioni industriali. L utilità di questi materiali è data dalle potenzialità della loro diffusione e dagli approfondimenti che saranno successivamente realizzati nelle aziende attraverso percorsi formativi mirati. Le stesse schede saranno direttamente acquisibili dai soggetti interessati attraverso percorsi telematici nell ottica della formazione a distanza. In un momento nel quale i temi della prevenzione e della sicurezza sul lavoro sono all attenzione della politica, dell opinione pubblica e delle forze sociali, spesso per avvenimenti gravi e ingiustificabili, un manuale come questo può essere una risposta positiva ed efficace all esigenza di un miglioramento delle condizioni di lavoro e ad una crescita della qualità della prestazione lavorativa. Un ringraziamento deve andare a tutti gli operatori e collaboratori della F.I.L. che hanno condotto questo lavoro con il massimo della professionalità e dell impegno. Prato, Settembre 2000 Fabio Giovagnoli Presidente Consiglio d Amministrazione F.I.L. S.p.A.

4 Progetto editoriale Testi Coordinamento e organizzazione per F.I.L. S.p.A. Leonardo Cardini, Giovanni Giusti, Antonio Lo Iacono Mauro Marconcini Doriano Cirri, Leandro Di Bene Alla realizzazione di questa pubblicazione hanno inoltre partecipato Unione Industriale Pratese, C.G.I.L., C.I.S.L., U.I.L. di Prato avvalendosi dell Organismo Paritetico Bilaterale D. Lgs. 626/94. Il presente manuale è stato realizzato all interno del Progetto P.I.R. Isole Formative finanziato dal Fondo Sociale Europeo, dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e dalla Regione Toscana. Tale Progetto è cofinanziato dall Unione Industriale Pratese. Formazione Innovazione Lavoro - F.I.L. S.p.A. - Via Borgo Valsugana 69/ PRATO 2001 Regione Toscana. Vietata la vendita. Finito di stampare in Firenze dalla tipografia editrice Polistampa Maggio 2001

5 Com è fatto il manuale Il manuale è rivolto a soggetti che operano presso roccature, ritorciture, aspature, orditure, imbozzimature, tessiture a maglia e tessiture ortogonali. Il manuale è composto da: una breve parte introduttiva, nella quale vengono illustrati i principali pericoli e sono elencate le lavorazioni descritte nel manuale; 8 schede dettagliate sulle attività di preparazione delle confezioni di filato preparazione del filato di ordito tessitura ortogonale tessitura a maglia Il manuale comprende anche: un glossario, che contiene termini tecnici o che non sono di immediata comprensione; 8 domande, che non hanno lo scopo di verificare quanto è stato appreso ma vogliono essere uno spunto di riflessione ed uno stimolo per migliorare la cultura dell operatore sul tema della sicurezza in azienda. Com è fatta la scheda Le schede relative alle lavorazioni tessili hanno una struttura fissa, composta da sette parti. Scopo della lavorazione. Vengono descritte brevemente la lavorazione, le sue finalità e le eventuali tipologie, quando ne esistono più di una. Descrizione della macchina. Vengono descritti sinteticamente il funzionamento e le principali parti della macchina utilizzata per lo svolgimento della lavorazione. Importante: in ogni scheda vengono riportate l illustrazione e la descrizione di una macchina tipo. Non è detto che questa corrisponda in ogni sua parte a quella presente in azienda. Tuttavia restano valide le indicazioni relative alle parti descritte e ai punti di attenzione evidenziati. Rischi specifici della macchina. Vengono indicati i rischi che si possono presentare lavorando in corrispondenza di parti della macchina e/o durante particolari situazioni (caricamento, manutenzione, ecc.) e quei rischi che si possono manifestare per il mancato intervento dei ripari e dei dispositivi di sicurezza.

6 Altri rischi. Vengono elencati gli altri rischi, oltre a quelli indicati in Rischi specifici della macchina, che sono associati all utilizzo della macchina o allo svolgimento della lavorazione. Requisiti specifici di sicurezza. Vengono riportati a titolo informativo e non esaustivo i principali requisiti specifici da adottare sulla macchina o durante lo svolgimento del lavoro per evitare situazioni di pericolo. Tuttavia si precisa che, con riferimento alle singole macchine, i requisiti specifici di sicurezza indicati nelle schede non possono essere considerati vincolanti. Per quanto possibile i requisiti specifici riportati sono stati ripresi dalla norma UNI EN ISO Requisiti di sicurezza del macchinario tessile. Principali norme comportamentali dei lavoratori. Si tratta di una serie di comportamenti che l operatore deve adottare per operare in sicurezza, garantendo la propria incolumità e quella di altri soggetti. Principali casi di infortunio e malattia. Vengono descritti i principali casi di infortunio sia per gravità che per frequenza che si verificano utilizzando la macchina o svolgendo la lavorazione nonché le malattie che possono essere contratte svolgendo in via continuativa determinate operazioni, dando risalto alle dinamiche e agli agenti che ne sono all origine. Sia gli infortuni che le malattie sono conseguenti al mancato uso dei sistemi di protezione individuali e/o della macchina o al mancato rispetto delle procedure. I termini sottolineati sono spiegati nel glossario. Si tratta di termini tecnici oppure di uso corrente ma il cui significato può non essere conosciuto dai nuovi addetti. Come usare il manuale Il manuale può essere impiegato come strumento per la formazione degli operatori sul tema della sicurezza in azienda. Il manuale non ha valenza di protocollo tecnico, né per la progettazione né per la messa a punto delle macchine e, pertanto, le indicazioni in esso contenute non possono essere considerate vincolanti. Le informazioni principali sono presentate in maniera sintetica e corredate con illustrazioni per favorire la comprensione. Il manuale fornisce gli spunti per approfondimenti che potranno essere effettuati dai soggetti che curano la formazione sui temi della sicurezza in azienda. Ciò che viene indicato nelle schede deve essere integrato con quanto riportato nella valutazione dei rischi dell azienda. La struttura a schede mobili consente di inserire fogli forati o raccoglitori in plastica nei quali introdurre schemi delle proprie macchine, aggiunte, modifiche e tutto quanto occorre per rendere il manuale più aderente alla propria realtà aziendale.

7 Indice INTRODUZIONE I. Premessa... 9 II. Descrizione dei pericoli III. Classificazione degli agenti chimici IV. Etichettatura degli agenti chimici V. Scheda di sicurezza VI. Schema del ciclo di produzione VII. Lavorazioni e macchine SCHEDE DELLE MACCHINE 1. Roccatrice Ritorcitoio Aspatrice Orditoio Imbozzimatrice Macchina circolare Macchina rettilinea Telaio APPENDICI A. Questionario di verifica B. Glossario... 64

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9 I Sezione: INTRODUZIONE Capitolo: PREMESSA Prima di tutto indichiamo che cosa intendiamo con i termini incidente, pericolo e rischio. Incidente Pericolo Rischio È un avvenimento negativo che provoca lesioni più o meno gravi all individuo. Ad esempio ferirsi con le forbici mentre si taglia il tessuto. Si tratta di una situazione in cui esiste la possibilità che accada un incidente. Ad esempio tagliare il tessuto con le forbici è già di per sé una situazione pericolosa perché può accadere un incidente. È la combinazione delle probabilità che si verifichi un incidente e della gravità dei danni che questo comporta. Ad esempio usare le forbici dialogando con altre persone può aumentare la probabilità che capiti un incidente. Lo svolgimento di un operazione pericolosa insieme ad un fattore di distrazione aumenta sia la probabilità che un incidente possa accadere sia la gravità dei danni che esso comporta. Laddove esiste un pericolo, la gravità del rischio ad esso collegato dipende da diversi fattori, fra i quali i principali sono legati alla macchina e al comportamento dell operatore. Occorre precisare che le macchine devono rispettare la normativa di sicurezza, poiché in questo modo vengono ridotte al minimo le possibile fonti di pericolo durante il loro utilizzo. Tuttavia durante operazioni particolari quali il caricamento, la pulizia, la manutenzione si possono verificare situazioni di rischio proprio per la struttura della macchina stessa e per l eventuale disattivazione temporanea delle protezioni. Ed è qui che interviene il secondo elemento: il comportamento dell operatore. È fondamentale che gli addetti operino nel rispetto delle indicazioni fornite dal costruttore e dall azienda, evitando di compiere operazioni di propria iniziativa e di manomettere i dispositivi di sicurezza presenti sulla macchina. Per favorire l adozione di questi comportamenti consapevoli è necessario procedere all informazione e alla formazione dei lavoratori. Questo manuale vuole dare un contributo in questa direzione. 9

10 II Sezione: INTRODUZIONE Capitolo: DESCRIZIONE DEI PERICOLI Di seguito vengono elencati e descritti brevemente i pericoli generati dalle macchine, raggruppati per categorie. Nelle schede relative alle varie lavorazioni sono presenti i simboli associati ai pericoli specifici della macchina descritta. Pericoli di natura chimica L utilizzo di sostanze chimiche comporta un insieme di rischi che sono generalmente raggruppati nel rischio chimico. Le sostanze chimiche, a seconda della loro composizione, possono dar luogo a due tipologie di rischio specifico: rischi per la sicurezza, quali incendio, esplosione, contatto con sostanze corrosive, aggressive, ustioni chimiche, ecc.; rischi per la salute, in seguito ad esposizione a sostanze tossiche e nocive. Per la valutazione dei rischi legati all area chimica è importante anche distinguere le due diverse modalità di esposizione: per ingestione o per contatto cutaneo, durante le fasi di manipolazione delle sostanze o dei preparati chimici; per inalazione, durante i processi lavorativi o le modalità operative adottate si può verificare l emissione di sostanze chimiche sia dagli impianti che dalle linee di lavorazione, con diffusione nell ambiente sotto forma di inquinanti chimici dispersi nell aria o sotto forma di polveri, fumi, nebbie, gas e vapori. Pericoli di natura meccanica È l insieme di tutti i fattori fisici che possono causare una lesione dovuta all azione di parti meccaniche, utensili, pezzi di lavorazione o materiali solidi o fluidi che possono investire l operatore. Le principali forme di pericolo sono: schiacciamento; cesoiamento; taglio; impigliamento; trascinamento o intrappolamento; urto; perforazione o puntura; attrito o abrasione; getto di un fluido ad alta pressione. Il pericolo di natura meccanica, che può essere provocato da parti di macchine (o pezzi di lavorazione) è condizionato tra l altro dai seguenti elementi: Forma: elementi taglienti, spigoli vivi, pezzi di forma aguzza anche se sono immobili. 10

11 Posizione relativa: può generare zone di schiacciamento, di cesoiamento, di impigliamento, ecc. quando le parti sono in movimento. Massa e stabilità: quando gli elementi possono spostarsi sotto l effetto della gravità. Massa e velocità: quando gli elementi sono in movimento controllato o non controllato. Accelerazione. Insufficiente resistenza meccanica, può generare pericolose rotture o esplosioni. Energia potenziale di elementi elastici (molle) o di liquidi o gas sotto pressione o in depressione. A causa della loro natura meccanica sono compresi anche i pericoli di scivolamento, di inciampamento e di caduta in relazione alla macchina. Pericolo di incendio È la proprietà o qualità di: determinati materiali, sostanze od attrezzature; metodologie e pratiche di lavoro; utilizzo di un ambiente di lavoro; di presentare potenzialmente un rischio di incendio. Pericoli di natura elettrica Questo tipo di pericolo può provocare lesioni o morti derivanti da elettrocuzioni o bruciature. Queste possono essere causate: Dal contatto dell operatore con: elementi di tensione, per esempio parti normalmente in tensione (contatto diretto); elementi che si trovano in tensione in caso di guasto, in particolare a causa di un guasto di isolamento (contatto indiretto). Dall avvicinamento di persone ad elementi in tensione, in particolare nel campo dell alta tensione. Dall isolamento non adatto alle condizioni d uso previste. Da fenomeni elettrostatici, come il contatto con parti cariche. Da radiazioni termiche o altri fenomeni, come la proiezione di particelle fuse, e gli effetti chimici derivanti da corti circuiti, sovraccarichi, ecc. Questo pericolo può anche causare la caduta dell operatore o di oggetti lasciati cadere dall operatore in seguito alla sorpresa o al dolore provocato dalla scarica (elettrocuzione). Pericoli di natura termica Il pericolo di natura termica può causare: Bruciature e scottature provocate dal contatto con oggetti o materiali a temperatura ustionante, e anche dall irraggiamento di fonti di calore. Danni alla salute provocati da un ambiente di lavoro caldo o freddo. 11

12 Pericolo generato dal rumore Il rumore può provocare: Perdita permanente dell acutezza uditiva (ipoacusia). Ronzio alle orecchie. Stanchezza, tensione, ecc. Altri effetti, quali perdita dell equilibrio, della conoscenza, ecc. Interferenze con la comunicazione verbale, con i segnali acustici, ecc. Pericolo generato da vibrazioni Le vibrazioni possono essere trasmesse a tutto il corpo, in particolare alle mani e alle braccia. La vibrazioni di forte intensità o le vibrazioni di minore intensità protratte per lungo tempo possono causare gravi disturbi: disturbi vascolari (quali insufficiente circolazione), disturbi neurologici, disturbi alle articolazioni, lombalgia, sciatalgia, ecc. Pericolo generato da radiazioni Questi pericoli sono prodotti da sorgenti di varia natura e possono essere causati da radiazioni ionizzanti e non ionizzanti: bassa frequenza; frequenze radio e microonde; raggi infrarossi; luce visibile; raggi ultravioletti; raggi x e γ; raggi α e β, elettroni o fasci di ioni; neutroni. Pericoli provocati dall inosservanza dei principi ergonomici in fase di progettazione della macchina. Una progettazione della macchina che non rispetta le caratteristiche e le capacità umane può produrre i seguenti effetti dannosi: Effetti fisiologici risultanti, per esempio, da posizioni errate, sforzi eccessivi o ripetitivi, ecc. Effetti psico-fisiologici causati da un eccessivo o scarso impegno mentale, tensione, ecc., derivanti dalla conduzione, sorveglianza o manutenzione di una macchina entro i limiti del suo uso previsto. Errori umani. 12

13 III Sezione: INTRODUZIONE Capitolo: CLASSIFICAZIONE DEGLI AGENTI CHIMICI In tabella viene riportata la classificazione degli agenti chimici specificando quali sono le sostanze e i prodotti appartenenti ai singoli gruppi e quali sono gli accorgimenti da usare durante la loro manipolazione. Le classi di pericolo su sfondo giallo sono utilizzate nell etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi. n. Classe di pericolo Descrizione e comportamenti da adottare 1 Esplosivo Sostanze o prodotti che, anche senza l azione dell ossigeno atmosferico, possono esplodere in seguito a riscaldamento. Evitare esposizione a calore, urti, fiamme e scintille. 2 Comburente Sostanze o prodotti che a contatto con sostanze infiammabili reagiscono con elevata produzione di calore. Evitare il loro contatto con sostanze infiammabili. 3 Facilmente Sostanze o prodotti che possono facilmente infiammarsi. infiammabile Evitare il loro contatto con fiamme e scintille e la loro esposizione a fonti di calore. 4 Estremamente Sostanze o prodotti che possono facilmente infiammarsi anche infiammabile con il solo contatto dell aria. Maneggiare con cura evitando il loro contatto con fiamme e scintille e la loro esposizione a fonti di calore. 5 Tossico Sostanze e preparati che in caso di inalazione, ingestione o penetrazione cutanea anche di piccole quantità possono essere mortali oppure causare lesioni acute o croniche. Maneggiare con cura evitando sia il contatto che l esposizione. 6 Molto tossico Sostanze e preparati che in caso di inalazione, ingestione o penetrazione cutanea anche di piccolissime quantità possono essere mortali oppure causare lesioni acute o croniche. Maneggiare con cura evitando sia il contatto che l esposizione. 7 Corrosivi Sostanze e preparati che a contatto con i tessuti vivi possono esercitare su di essi un azione distruttiva. Maneggiare con cura evitando il contatto. 8 Nocivo Sostanze e preparati che in caso di inalazione, ingestione o penetrazione cutanea possono comportare rischi di gravità limitata. Maneggiare con cura evitando sia il contatto che l esposizione. 9 Irritante Sostanze e preparati non corrosivi il cui contatto diretto prolungato con la pelle o con le mucose può provocare una reazione infiammatoria. Maneggiare con cura evitando il contatto. 13

14 n. Classe di pericolo Descrizione e comportamenti da adottare 10 Pericoloso Sostanze o preparati che possono presentare rischi per alcune per l ambiente componenti ambientali. Tali prodotti non devono essere dispersi, neanche in minime quantità, nell ambiente. Essi devono essere sempre smaltiti da appositi smaltitori. 11 Infiammabile Sostanze e preparati chimici con basso grado di infiammabilità. Evitare il loro contatto con fiamme e scintille e la loro esposizione a fonti di calore. 12 Cancerogeno Sostanze e preparati che, in caso di inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono provocare il cancro od aumentarne la frequenza. Maneggiare con cura evitando il contatto. 13 Mutageno Sostanze e preparati che, in caso di inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono produrre difetti genetici o ereditari o aumentarne la frequenza. Maneggiare con cura evitando il contatto. 14 Tossico per il Sostanze e preparati che, in caso di inalazione, ingestione o ciclo riproduttivo penetrazione cutanea, possono o rendere più frequenti, effetti nocivi nella prole o danni a carico della funzione o delle capacità riproduttive maschili e femminili. Maneggiare con cura evitando il contatto. 15 Sensibilizzante Sostanze e preparati che, in caso di inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono provocare ipersensibilizzazione per cui una successiva esposizione alla sostanza o al preparato produce effetti nefasti caratteristici. Maneggiare con cura evitando il contatto. 14

15 IV Sezione: INTRODUZIONE Capitolo: ETICHETTATURA AGENTI CHIMICI Le norme vigenti di etichettatura hanno identificato per le sostanze e per i preparati pericolosi 10 classi di pericolo. La lettura dell etichetta è la prima e fondamentale fonte di informazione in merito ai prodotti utilizzati. Oltre al nome ed indirizzo del produttore, distributore o importatore contiene: 1. nome della sostanza/e pericolose presenti; 2. simbologia del pericolo principale 3. indicazione scritta di tale pericolo 4. frasi che illustrano i rischi associati all impiego: frasi R; 5. frasi che descrivono le procedure di sicurezza da adottare: frasi S. Di seguito sono riportati i simboli e le relative indicazioni di pericolo. E O F F+ T (Esplosivo) (Comburente) (Facilmente (Estremamente (Tossico) infiammabile) infiammabile) T+ C X n X i N (Molto tossico) (Corrosivo) (Nocivo) (Irritante) (Pericoloso per l ambiente) Simboli e indicazioni di pericolo 15

16 Uno o due simboli neri su fondo arancione corrispondenti al pericolo o ai pericoli più gravi indotti dalla sostanza o dal preparato. Ogni simbolo è accompagnato da una spiegazione per esteso: T = Tossico, X n = Nocivo, ecc. Il nome e l indirizzo del produttore, del distributore, dell importatore BONCOLOR 1 bis, rue de la Source Party TOLUENE Molto infiammabile Nocivo per inalazione Da conservare lontano da qualsiasi fonte di accensione. Non fumare. Evitare qualsiasi contatto con gli occhi. Non gettare i residui negli scarichi fognari. Evitare l accumulo di cariche elettrostatiche. Identità del prodotto puro o di una sostanza, se si tratta della denominazione chimica pura e semplice. In caso di un manufatto o di un preparato interviene la denominazione del prodotto in commercio. In ogni caso quando sostanze molto tossiche, tossiche, nocive o corrosive superano una determinata concentrazione limite, la rispettiva denominazione chimica deve comunque comparire con la menzione contiene Consigli sulle precauzioni da prendere, indicati anche dalla normativa sul prodotto (sostanza o prodotto) I rischi più gravi presentati dal prodotto (sostanza o preparato) sotto forma di frasi tipo definite dalla normativa 16

17 V Sezione: INTRODUZIONE Capitolo: SCHEDA DI SICUREZZA Un sistema informativo più approfondito dell etichetta è rappresentato dalla scheda di sicurezza, che rappresenta una vera e propria guida alla manipolazione sicura. La scheda di sicurezza di ogni sostanza deve essere letta al momento dell introduzione del prodotto in azienda e consultata per adottare un corretto comportamento in fase di utilizzazione. La scheda è strutturata in 16 punti: 1. Identificazione del preparato e della società produttrice. 2. Composizione/Informazione sugli ingredienti. 3. Identificazione dei pericoli. 4. Misure di primo soccorso. 5. Misure antincendio. 6. Misure in caso di fuoriuscita accidentale. 7. Manipolazione e stoccaggio. 8. Controllo dell esposizione/protezione individuale. 9. Proprietà fisiche e chimiche. 10. Stabilità e reattività. 11. Informazioni tossicologiche. 12. Informazioni ecologiche. 13. Considerazioni sullo smaltimento. 14. Informazioni sul trasporto. 15. Informazione sulla regolamentazione. 16. Altre informazioni. Di seguito viene riportata, a titolo di esempio, la scheda di sicurezza del LAMOVIL F 470 NF prodotto dall azienda Lamberti S.p.A. 17

18 Scheda di sicurezza LAMBERTI S.p.A. 21/10/1997, revisione 1 LAMOVIL F 470 NF 1. Identificazione del preparato e della società Identificazione del preparato Nome commerciale: Codice scheda: Costituzione chimica: LAMOVIL F 470 NF F Alcool polivinilico Identificazione della società Società: LAMBERTI S.p.A. - Via Piave, Albizzate (VA) Numero telefonico di chiamata urgente della società e/o di un organismo ufficiale di consultazione: LAMBERTI S.p.A. - Tel Composizione e informazioni sugli ingredienti 3. Identificazione dei pericoli Nessun pericolo specifico è riscontrabile nel normale utilizzo. 4. Misure di primo soccorso Contatto con la pelle: Contatto con gli occhi: Ingestione: Inalazione: Lavare abbondantemente con acqua e sapone. Lavare abbondantemente con acqua, se necessario consultare un medico. Consultare un medico. Portare il soggetto all aria aperta. 5. Misure antincendio Mezzi di estinzione raccomandati: Acqua nebulizzata, CO 2, schiuma, polveri chimiche. Mezzi di estinzione vietati: Non noti. Rischi da combustione: Possibile sviluppo di fumi nocivi. Mezzi di protezione: Usare protezioni per le vie respiratorie. 6. Misure in caso di fuoriuscita accidentale Precauzioni individuali: Indossare guanti ed indumenti protettivi. (Vedere anche il paragrafo 8) Precauzioni ambientali: In caso di sversamento, raccogliere a secco. Il prodotto bagnato forma patine scivolose. Lavare eventuali residui con abbondante acqua ed inviare all impianto trattamento acque. Metodi di bonifica: Raccogliere il prodotto, se possibile, per il riutilizzo o per l eliminazione. Lavare con acqua i materiali utilizzati per la pulizia o per il recupero del prodotto. 18

19 Scheda di sicurezza LAMBERTI S.p.A. 21/10/1997, revisione 1 LAMOVIL F 470 NF 7. Manipolazione e stoccaggio Precauzioni manipolazione: Utilizzare il prodotto in ambienti adeguatamente ventilati. Evitare il contatto diretto con il prodotto. Vedere anche il successivo paragrafo 8. Evitare la formazione di polvere. Durante il lavoro non mangiare né bere. Condizioni di stoccaggio: Tenere gli imballi chiusi in luogo asciutto e al riparo dall umidità. Evitare la formazione di polvere. Indicazione per i locali: Locali adeguatamente aerati. Tipi di contenitori consigliati: Sacchi di carta. 8. Controllo dell esposizione/protezione individuale Misure precauzionali: Aerare adeguatamente i locali dove il prodotto viene stoccato e/o manipolato. Aspirazione locale durante la manipolazione. Protezione respiratoria: Non necessaria per l utilizzo normale. Protezione delle mani: Guanti protettivi. Protezione degli occhi: Occhiali di protezione. Protezione della pelle: Nessuna precauzione particolare deve essere adottata per l utilizzo normale. Limiti di espozione delle sostanze contenute: TLV: TWA 200 ppù mg/m 3 ; STEL 250 ppm mg/m 3 riferito all alcool metilico contenuto (<3%) - ACGIH Proprietà fisiche e chimiche Aspetto e colore: Odore: Valore ph Punto di fusione Punto di ebollizione Punto d infiammabilità Punto di decomposizione Polvere bianca Caratteristico 5-8 (40g/l acqua) N.D. N.A. N.A. > 180 C Densità relativa Ca. 1,3 g/cm 3 Idrosolubilità Solubile 19

20 Scheda di sicurezza LAMBERTI S.p.A. 21/10/1997, revisione 1 LAMOVIL F 470 NF 10. Stabilità e reattività Condizioni da evitare: Stabile in condizioni normali. Sostanze da evitare: Nessuna in particolare. Pericoli da decomposizione: Stabile in condizioni normali. Per combustione si sviluppano fumi di CO x. 11. Informazioni tossicologiche Contatto con la pelle: Contatto con gli occhi: Può causare disagio Inalazione: Ingestione: LD50/orale ratto: > 2000 mg/kg 12. Informazioni ecologiche Utilizzare secondo le buone pratiche lavorative, evitando di disperdere il prodotto nell ambiente. 13. Considerazioni sullo smaltimento Recuperare se possibile. Operare secondo le vigenti disposizioni locali e nazionali. 14. Informazioni sul trasporto Stradale (ADR): Ferroviario (RID): Aereo (ICAO/IATA): Marittimo (IMDG/IMO): N.A. N.A. N.A. N.A. 15. Informazioni sulla regolamentazione Principali normative di carattere generale, se e in quanto applicabili: DM 28/1/92 (Classificazione ed Etichettatura): Il prodotto non è considerato pericoloso. D.P.R. 303/56: Legge 319/76: D.P.R. 547/55: Norme generali per l igiene del lavoro. Scarichi idrici. Norma per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. 16. Altre informazioni Si raccomanda l adozione delle normali cautele per evitare l esplosione delle polveri, trattandosi di prodotto organico. N.A. = Non Applicabile N.D. = Non Disponibile 20

21 Scheda di sicurezza LAMBERTI S.p.A. 21/10/1997, revisione 1 LAMOVIL F 470 NF Principali fonti bibliografiche NIOSH - Registry of toxic effects of chemical substances (1983) CESIO - Classification and labelling of anionic, nonionic surfactants (1990) Samson Chem. Pub.-Chemical Safety Sheet working safely with hazardous chemical. SAX S Dangerous Properties of Industrial Materials. VIII (1993) M. Sittig - Handbook of Toxic and Hazardous Chemicals and Carcinogens - III Ed. E.R. Plunkett - Handbook of Industrial Toxicology - III Ed Samson Chem. Pub.-Chemical Safety Sheet working safely with hazardous chemical. ACGIH TLV 1998 Questo prodotto deve essere conservato, maneggiato ed utilizzato secondo le norme di igiene e sicurezza di buona pratica industriale ed in conformità alle vigenti norme di legge. Questa scheda integra il bollettino tecnico senza sostituirlo. Le informazioni contenute si riferiscono alle conoscenze del prodotto alla data dell invio. Considerando tuttavia le numerose possibilità di impiego e le eventuali interferenze da elementi non dipendenti dal produttore, non è possibile assumere alcuna responsabilità in merito alle indicazioni riportate. 21

22 VI Sezione: INTRODUZIONE Capitolo: SCHEMA DEL CICLO DI PRODUZIONE PREPARAZIONE DELLE CONFEZIONI DI FILATO RITORCITURA ROCCATURA ASPATURA PREPARAZIONE DEL FILATO DI ORDITO ORDITURA IMBOZZIMATURA TESSITURA TESSITURA TRADIZIONALE TESSITURA A MAGLIA 22

23 VII Sezione: INTRODUZIONE Capitolo: LAVORAZIONI E MACCHINE Attività Lavorazione Macchina Scheda n Preparazione delle confezioni di filato Roccatura Roccatrice 1 Ritorcitura Ritorcitoio 2 Aspatura Aspatrice 3 Preparazione del filato di ordito Orditura Orditoio 4 Imbozzimatura Imbozzimatrice 5 Tessitura Tessitura a maglia Macchina circolare 6 Macchina rettilinea 7 Tessitura tradizionale Telaio 8 23

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25 Schede delle macchine per le lavorazioni tessili

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27 Scheda 1 Lavorazione: Macchina: ROCCATURA ROCCATRICE Scopo della lavorazione L operazione di roccatura consiste nel trasferire (stracannare) il filato da una confezione di partenza ad una denominata rocca nella quale il filato viene avvolto a spire incrociate su di un tubetto rigido di cartone o di plastica di diverse altezze. Tale operazione serve a preparare il filato in una confezione più adatta alle successive lavorazioni quali: tintura, maglieria, orditura, alimentazione telai, ecc. Durante la roccatura vengono effettuate anche altre due operazioni, sempre sulla stessa macchina: la stribbiatura, operazione che serve a depurare il filo da eventuali difetti; la paraffinatura, operazione che serve a lubrificare il filo impiegato per i filati da maglieria, in modo da ridurre l attrito durante la lavorazione con le macchine da maglieria. La forma delle rocche finali dipende quasi esclusivamente dalle macchine a cui sono destinate: rocche cilindriche o troncoconiche per le macchine ad alta velocità, quali orditoi, aspatrici, telai senza navetta; rocche superconiche per le macchine a velocità media, come le macchine per maglieria. La roccatura può essere eseguita adottando due princìpi di base: roccatura per trascinamento; roccatura di precisione. Nella roccatura per trascinamento quella più comunemente utilizzata nel distretto tessile pratese la rocca viene posta in movimento per frizione da un cilindro mosso dall albero motore ed è caratterizzata da: velocità costante del guidafilo; velocità di scorrimento del filo costante; angolo d incrocio delle spire costante; velocità angolare della rocca decrescente all aumentare del diametro; numero di spire avvolte inversamente proporzionale al diametro della rocca. Questa tipologia di roccatura viene impiegata in tutti i filati e ritorti formati con fibre naturali o chimiche a taglio laniero o cotoniero. Nelle moderne roccatrici automatiche sono presenti tutta una serie di dispositivi automatici, per cui l operatore deve controllare il buon funzionamento della macchina intervenendo quando la macchina non è più in grado di proseguire da sola. Possono essere automatizzate le seguenti operazioni: 1. carico delle spole; 2. scarico dei tubetti vuoti; 3. controllo della regolarità del filato; 4. annodatura; 5. levata delle rocche. 27

28 Descrizione della macchina 28 La roccatrice è costituita dalle seguenti parti: Rastrelliera di alimentazione, serve per alimentare la macchina, è dotata di pioli atti a ricevere le confezioni poste in alimentazione. La rastrelliera, a seconda del tipo di roccatrice, può essere collocata sopra o sotto le teste di roccatura oppure all esterno rispetto al corpo della macchina stessa. Tendifilo, dispositivo che impartisce una tensione costante al filato in alimentazione con possibilità di regolazione da parte dell operatore. Può essere di vario tipo: 1. a pressione: tramite piattelli disposti orizzontalmente o verticalmente, regolabile mediante pesini o tramite pistoncini pneumatici con comando centralizzato; 2. a dita: in cui il filato passa attraverso barrette metalliche la cui posizione è regolabile tramite pesini; 3. a rotazione: il filato è avvolto su di una rotellina frenata magneticamente. Stribbia, ha la funzione di eliminare i difetti presenti sul filato sostituendo ad un difetto un nodo per ripristinare la continuità del filato. Con il dispositivo detto splicer automatico al posto del nodo viene ricreata la continuità del filato creando una giunzione fra i capi con un processo di eliminazione e riformazione delle torsioni. La stribbia può essere: 1. meccanica; costituita da una fessura calibrata che impedisce il passaggio di difetti aventi una dimensione maggiore alla regolazione della stribbia; 2. elettronica/ottica; consiste in un sensore che non è a contatto con il filato ma legge in continuo le variazioni dimensionali ed eventualmente anche di colore del filato. Tastafilo, percepisce la presenza o meno del filato in alimentazione, in caso di assenza, a seguito di una rottura del filato, interviene e arresta la testa di roccatura. Nelle roccatrice Braccio con stribbia elettronica tale dispositivo non portarocca occorre. Paraffinatore, se le rocche sono destinate alla maglieria è necessario lubrificare il filato; il filato viene fatto strisciare su una rondella di paraffina. Braccio portarocca, ha la funzione di tenere fisso il tubetto su cui verrà avvolto il filato per Stribbia formare la rocca; inoltre con il suo movimento permette la formazione regolare delle rocche. Il tubetto può essere supportato al braccio in due modi: 1. mandrino ad espansione, sul quale viene infilato il tubetto che viene bloccato tramite la pressione di due anelli in gomma; 2. braccio con contropunte, in cui il tubetto viene bloccato dall azione di due coni all estremità.

29 Rischi specifici della macchina Per tali rischi si intendono quelli che possono manifestarsi per il mancato intervento dei ripari e dei dispositivi di sicurezza oppure per errori di manovra o per uso non corretto dei DPI. Rischi legati a pericoli di natura meccanica Schiacciamento e urto causati dagli annodatori automatici o dai giuntafili, dal movimento del cursore e dal sistema di levata. Taglio dovuto all utilizzo di coltelli per la rimozione delle rolle. Impigliamento e trascinamento dei capelli negli organi mobili della macchina. Altri rischi Rumore Polveri 29

30 Requisiti specifici di sicurezza Si riportano di seguito i requisiti specifici di sicurezza appropriati per la roccatrice. Requisiti legati a pericoli di natura meccanica In base alle norme UNI EN ISO Requisiti di sicurezza del macchinario tessile : a) occorre proteggere i punti di schiacciamento e urto tra il dispositivo annodatore o splicer automatico, il sistema di levata e gli elementi fissi. Quando le unità sono mobili, ciò può essere ottenuto mediante dispositivi sensibili; b) il meccanismo annodatore o splicer automatico deve essere protetto con chiusure di protezione fisse o mobili interbloccate. Si fa presente che per tali macchine possono essere indicati altri e/o diversi requisiti di sicurezza e, pertanto, quanto riportato non è da intendersi né esaustivo né obbligatorio. Principali norme comportamentali dei lavoratori Il lavoratore deve porre la massima attenzione nell utilizzo delle macchine soprattutto durante le operazioni particolari quali pulizia e manutenzione e attenendosi: alle istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti; alle indicazioni presenti nel manuale di uso e manutenzione della macchina. In generale gli operatori devono operare secondo i seguenti criteri: avere cura della macchina e delle attrezzature di lavoro non apportare alle attrezzature modifiche di propria iniziativa 30 STOP non rimuovere o modificare le protezioni o i dispositivi di sicurezza senza l autorizzazione del preposto o del capo reparto eseguire le operazioni di pulizia e manutenzione solo a macchina ferma utilizzare e avere cura dei DPI messi a disposizione dal datore di lavoro segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto qualsiasi difetto o inconveniente rilevato durante la propria attività

31 Principali casi di infortunio e malattia Le note di seguito riportate non derivano da dati statistici, attualmente non disponibili, ma dalle esperienze raccolte presso le aziende del settore e fra gli addetti ai lavori. L infortunio più comune, se non si adottano appositi DPI per gli addetti con i capelli lunghi, sono dovuti all impigliamento e trascinamento dei capelli negli organi mobili della macchina. Altri infortuni sono dovuti ai dispositivi automatici di annodatura e di levata durante gli interventi particolari, come l infilaggio o la rimozione delle rolle, per urti e schiacciamenti degli arti superiori. Risultano frequenti anche gli incidenti dovuti all utilizzo di coltelli per la rimozione delle rolle. Nelle vecchie roccatrici dove era presente il guidafilo sporgente si verificavano urti con lesioni lievi. Infine sono da menzionare le lesioni agli arti superiori dovuti all impigliamento e trascinamento negli organi di trasmissione durante le operazioni di manutenzione ordinaria della macchina. In presenza di protezioni fisse è opportuno che, quando queste vengano smontate, l addetto apponga sul quadro di comando un apposito cartello Attenzione macchina in manutenzione, per evitare l avviamento della macchina da parte di altri addetti. 31

32 Scheda 2 Lavorazione: Macchina: RITORCITURA RITORCITOIO Scopo della lavorazione La ritorcitura consiste nell unire assieme due o più fili, per mezzo di una torsione, attorno al loro asse longitudinale. Con tale operazione si conferisce al filato una resistenza maggiore alla trazione e all abrasione, particolari effetti di colore e di mano. Si possono distinguere due tipi di ritorcitura: ad anello, il filato viene raccolto in spole e ad ogni rotazione della spola corrisponde un giro di torsione sul filato; a doppia torsione, il filato subisce una doppia torsione per ogni giro di rotazione del fuso. Descrizione della macchina 32 Il ritorcitoio ad anello è costituito dalle seguenti parti. Dispositivo di alimentazione: le rocche di binato o le rocche di unico con accoppiatura diretta, vengono disposte su una cantra posta superiormente alla macchina e vengono svolte con rotazioni. Per ogni filo vi è un regolatore di tensione simile a quello usato nella roccatura. Alimentazione Cilindrata di alimentazione: serve per trascinare il filato in alimentazione bloccando le torsioni di ritorcitura; è costituita da un albero metallico comandato dal motore in testata su cui poggiano dei rulli di pressione. Fuso: è simile a quello presente sul filatoio; la confezione è posta in rotazione e su di esso si incanna il filato guidato da un cursore (anellino) libero di ruotare attorno Fuso ad un anello; gli anellini possono essere di vari tipi a seconda della velocità e del titolo del filato in lavoro.

33 Rischi specifici della macchina Per tali rischi si intendono quelli che possono manifestarsi per il mancato intervento dei ripari e dei dispositivi di sicurezza oppure per errori di manovra o per uso non corretto dei DPI. Rischi legati a pericoli di natura meccanica Impigliamento e urto dovuti ai fusi in rotazione e ai cilindri di alimentazione. Taglio dovuto all utilizzo di coltelli per la rimozione delle rolle. Impigliamento e trascinamento dei capelli negli organi mobili della macchina. Altri rischi Rumore Polveri 33

34 Requisiti specifici di sicurezza Si riportano di seguito i requisiti specifici di sicurezza appropriati per il torcitoio. Requisiti legati a pericoli di natura meccanica In base alle norme UNI EN ISO Requisiti di sicurezza del macchinario tessile, date le forze esigue in relazione ai rischi sopra citati, non sono necessari specifici dispositivi di sicurezza, ma risultano sufficienti le misure di prevenzione e protezione per la gestione del rischio residuo (consegna DPI, informazione e formazione dell addetto). Si fa presente che per tali macchine possono essere indicati altri e/o diversi requisiti di sicurezza e, pertanto, quanto riportato non è da intendersi né esaustivo né obbligatorio. Principali norme comportamentali dei lavoratori Il lavoratore deve porre la massima attenzione nell utilizzo delle macchine soprattutto durante le operazioni particolari quali pulizia e manutenzione e attenendosi: alle istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti; alle indicazioni presenti nel manuale di uso e manutenzione della macchina. In generale gli operatori devono operare secondo i seguenti criteri: avere cura della macchina e delle attrezzature di lavoro non apportare alle attrezzature modifiche di propria iniziativa STOP non rimuovere o modificare le protezioni o i dispositivi di sicurezza senza l autorizzazione del preposto o del capo reparto eseguire le operazioni di pulizia e manutenzione solo a macchina ferma utilizzare e avere cura dei DPI messi a disposizione dal datore di lavoro segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto qualsiasi difetto o inconveniente rilevato durante la propria attività

35 Principali casi di infortunio e malattia Le note di seguito riportate non derivano da dati statistici, attualmente non disponibili, ma dalle esperienze raccolte presso le aziende del settore e fra gli addetti ai lavori. L infortunio più comune, se non si adottano appositi DPI per gli addetti con i capelli lunghi, sono dovuti all impigliamento e trascinamento dei capelli negli organi mobili della macchina. Risultano frequenti anche gli incidenti dovuti all utilizzo di coltelli per la rimozione delle rolle. Infine sono da menzionare le lesioni agli arti superiori dovuti all impigliamento e trascinamento negli organi di trasmissione durante le operazioni di manutenzione ordinaria della macchina. In presenza di protezioni fisse è opportuno che, quando queste vengano smontate, l addetto apponga sul quadro di comando un apposito cartello Attenzione macchina in manutenzione, per evitare l avviamento della macchina da parte di altri addetti. 35

36 Scheda 3 Lavorazione: Macchina: ASPATURA ASPATRICE Scopo della lavorazione L aspatura consiste nel confezionare il filato, partendo da spole o rocche, in forma di matasse. Tale operazione serve a preparare il filato in una confezione più adatta a particolari esigenze di lavorazioni successive: per la tintura dei filati con determinate caratteristiche o per l utilizzo come filato per aguglieria. Le matasse possono presentare tre diversi tipi di incrocio: a spire parallele, a spire incrociate come nelle rocche e a spire incrociate con formazione di agugliata. La matassa, dopo aver subito i processi di lavorazione necessari, può essere nuovamente dipanata e trasformata in rocca mediante apposite macchine denominate dipano-roccatrici. Descrizione della macchina L aspatrice è una macchina molto semplice costituita da: rastrelliera di alimentazione, su cui sono poste le confezioni in alimentazione; dispositivo guidafilo, dispositivo che impartisce l incrocio voluto alla matassa in lavorazione; aspo, sostegno su cui si avvolgono le matasse. La velocità che viene raggiunta nelle macchine più moderne è di m al minuto con perimetri fino a mm, mentre la massa della matasse può arrivare fino a 5 kg. Alimentazione Aspo 36

37 Rischi specifici della macchina Per tali rischi si intendono quelli che possono manifestarsi per il mancato intervento dei ripari e dei dispositivi di sicurezza oppure per errori di manovra o per uso non corretto dei DPI. Rischi legati a pericoli di natura meccanica Schiacciamento e urto dovuti agli annodatori automatici o giuntafili, agli aspi e al sistema di levata. Altri rischi Rumore Polveri Requisiti specifici di sicurezza Si riportano di seguito i requisiti specifici di sicurezza appropriati per l aspatrice. Requisiti legati a pericoli di natura meccanica In base alle norme UNI EN ISO Requisiti di sicurezza del macchinario tessile : a) occorre proteggere i punti di schiacciamento e urto tra il dispositivo annodatore o splicer automatico, il sistema di levata e gli elementi fissi. Quando le unità sono mobili, ciò può essere ottenuto mediante dispositivi sensibili; b) il meccanismo annodatore o splicer automatico deve essere protetto con chiusure di protezione fisse o mobili interbloccate; c) le facce dei dispositivi di aspatura devono essere protette mediante ripari distanziatori fissi o mobili interbloccati. 37 Si fa presente che per tali macchine possono essere indicati altri e/o diversi requisiti di sicurezza e, pertanto, quanto riportato non è da intendersi né esaustivo né obbligatorio.

38 Principali norme comportamentali dei lavoratori Il lavoratore deve porre la massima attenzione nell utilizzo delle macchine soprattutto durante le operazioni particolari quali pulizia e manutenzione e attenendosi: alle istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti; alle indicazioni presenti nel manuale di uso e manutenzione della macchina. In generale gli operatori devono operare secondo i seguenti criteri: avere cura della macchina e delle attrezzature di lavoro non apportare alle attrezzature modifiche di propria iniziativa STOP non rimuovere o modificare le protezioni o i dispositivi di sicurezza senza l autorizzazione del preposto o del capo reparto eseguire le operazioni di pulizia e manutenzione solo a macchina ferma utilizzare e avere cura dei DPI messi a disposizione dal datore di lavoro segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto qualsiasi difetto o inconveniente rilevato durante la propria attività Principali casi di infortunio e malattia Le note di seguito riportate non derivano da dati statistici, attualmente non disponibili, ma dalle esperienze raccolte presso le aziende del settore e fra gli addetti ai lavori. Gli infortuni sono dovuti principalmente agli aspi e ai dispositivi automatici di annodatura e di levata durante gli interventi particolari per urti e schiacciamenti degli arti superiori. Infine sono da menzionare le lesioni agli arti superiori dovuti all impigliamento e trascinamento negli organi di trasmissione durante le operazioni di manutenzione ordinaria della macchina. In presenza di protezioni fisse è opportuno che, quando queste vengano smontate, l addetto apponga sul quadro di comando un apposito cartello Attenzione macchina in manutenzione, per evitare l avviamento della macchina da parte di altri addetti. 38

39 Scheda 4 Lavorazione: Macchina: ORDITURA ORDITOIO Scopo della lavorazione L orditura è l operazione di preparazione dell ordito i fili longitudinali in un tessuto a navetta e consiste nel trasferire il filato, contenuto nelle bobine di filatura o nelle rocche, sul subbio da sistemare dietro al telaio pronto per la tessitura. Lo scopo dell orditura è di assemblare un determinato numero di fili di ordito (ordimento totale) su di un singolo subbio. Il tipo di orditura analizzato in questa sede è l orditura sezionale o indiretta. Questo tipo di orditura è possibile la realizzazione di tessuti tipo fantasia nei quali compaiano fili differenti tra di loro per colore e/o titolo e/o torsione. L operazione viene eseguita su macchine dette orditoi, con cui si avvolgono gruppi di fili detti portate o sezioni su di un grande cilindro chiamato botte o aspo, una accanto all altra, fino all avvolgimento di tutti i fili dell ordito nella lunghezza e nell altezza previsti per l ordimento. Eseguito l avvolgimento di tutte le portate stabilite, l ordito viene trasferito sul subbio destinato al telaio. Descrizione della macchina 39 L orditoio è sostanzialmente costituito dalle seguenti parti. Cantra, rastrelliera dove vanno disposti i fusi o le rocche che formeranno i fili di ogni portata. Pettine di invergatura, che tiene separati i fili pari dai fili dispari per dare a ciascuno di essi la propria posizione da mantenere sempre anche durante la tessitura (in ogni dente passa un solo filo). Pettine di riduzione, che dà alla portata la giusta altezza che, ripetuta tante volte, va a costituire l altezza di tutti i fili di ordito. Ovviamente in ogni dente passano più fili. Botte, costituita da un grande cilindro avente una forma conica nella parte iniziale, che impedisce ai fili della prima portata di rovesciarsi con l aumento dello spessore della portata stessa (metri orditi). Lo stesso procedimento viene ripetuto per ogni portata e l una si adagia sull altra. Subbio di ordito. Una volta eseguito l avvolgimento di tutti i fili di ordito sulla botte questi vengono scaricati contemporaneamente e riversati sul subbio destinato al telaio (operazione di scaricamento della botte). Cantra Pettine di invergatura Botte Quadro di comando elettronico. Aiuta l operatore nella programmazione di tutti i parametri tecnici indispensabili allo svolgimento regolare del processo di orditura.

40 Rischi specifici della macchina Per tali rischi si intendono quelli che possono manifestarsi per il mancato intervento dei ripari e dei dispositivi di sicurezza oppure per errori di manovra o per uso non corretto dei DPI. Rischi legati a pericoli di natura meccanica Impigliamento e trascinamento dovuti agli organi di trasmissione. Impigliamento e trascinamento dovuti ai cilindri della testata di azionamento, ai fili di ordito in movimento, ai cilindri di comando o pressori e al subbio, al disco e ai perni di comando, in particolare all avviamento e durante operazioni particolari, quando si tocca la superficie del subbio o si rimuovono le rolle. 40 Impigliamento e trascinamento dovuti ai fili di ordito e agli organi in movimento durante l operazione di scarico della botte. Schiacciamento e urto dovuti all espulsione del subbio dalla macchina per guasti al sistema di fissaggio del subbio.

41 Altri rischi Rumore Polveri Requisiti specifici di sicurezza Si riportano di seguito i requisiti specifici di sicurezza appropriati per l orditoio. Requisiti legati a pericoli di natura meccanica In base alle norme UNI EN ISO Requisiti di sicurezza del macchinario tessile : a) i punti di trascinamento tra i cilindri della testata di comando devono essere muniti di un riparo (per es. un riparo mobile interbloccato); b) i punti di trascinamento tra il subbio e i fili di ordito, il subbio e/o i cilindri di comando o pressori,, così come quelli tra la flangia del subbio e il pavimento, devono essere provvisti di ripari o di dispositivi di sicurezza, per es. riparo mobile interbloccato oppure dispositivo di protezione fotoelettrico, che impedisca l accesso alla zona pericolosa; c) quando i ripari e i dispositivi di sicurezza di cui in a) e b) sono inattivi, la macchina deve poter muoversi esclusivamente: operando a bassa velocità mediante un comando a ripristino automatico; girando il subbio a mano. In questo modo si facilitano alcune operazioni particolari(per es. l inserimento di strisce di carta). d) negli orditoi sezionali ad aspo conico, le pale regolabili del cono devono essere costruite in modo da non comportare alcun rischio di impigliamento e urto; e) i dispositivi idraulici o pneumatici di fissaggio del subbio devono essere provvisti di valvole di ritenuta e sensori di pressione montati nel circuito di potenza e collegati al sistema di comando in modo da garantire l arresto della macchina in caso di perdita di pressione o di vuoto; f) devono essere utilizzati subbi perfettamente equilibrati. Si deve impedire una rotazione eccessivamente rapida del subbio. Si fa presente che per tali macchine possono essere indicati altri e/o diversi requisiti di sicurezza e, pertanto, quanto riportato non è da intendersi né esaustivo né obbligatorio. 41

42 Principali norme comportamentali dei lavoratori Il lavoratore deve porre la massima attenzione nell utilizzo delle macchine soprattutto durante le operazioni particolari quali pulizia e manutenzione e attenendosi: alle istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti; alle indicazioni presenti nel manuale di uso e manutenzione della macchina. In generale gli operatori devono operare secondo i seguenti criteri: avere cura della macchina e delle attrezzature di lavoro non apportare alle attrezzature modifiche di propria iniziativa STOP non rimuovere o modificare le protezioni o i dispositivi di sicurezza senza l autorizzazione del preposto o del capo reparto eseguire le operazioni di pulizia e manutenzione solo a macchina ferma utilizzare e avere cura dei DPI messi a disposizione dal datore di lavoro segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto qualsiasi difetto o inconveniente rilevato durante la propria attività In particolare, durante l operazione manuale di movimentazione dei subbi mediante barroccina e/o apparecchi di sollevamento e trasporto, l operatore deve prestare la massima attenzione a non urtare persone o cose. Principali casi di infortunio e malattia 42 Le note di seguito riportate non derivano da dati statistici, attualmente non disponibili, ma dalle esperienze raccolte presso le aziende del settore e fra gli addetti ai lavori. L infortunio più pericoloso consiste nel contatto con la botte in rotazione ad alta velocità con eventuale trascinamento dell addetto che può portare a lesioni gravi degli arti superiori e di altre parti del corpo. Si sono verificati, soprattutto in passato, alcuni incidenti anche mortali dovuti all impigliamento e trascinamento dei fili di ordito e degli organi in movimento durante le operazioni di scarico della botte. Infine sono da menzionare le lesioni agli arti superiori dovuti all impigliamento e trascinamento negli organi di trasmissione durante le operazioni di manutenzione ordinaria della macchina. In presenza di protezioni fisse è opportuno che, quando queste vengano smontate, l addetto apponga sul quadro di comando un apposito cartello Attenzione macchina in manutenzione, per evitare l avviamento della macchina da parte di altri addetti.

43 Scheda 5 Lavorazione: Macchina: IMBOZZIMATURA IMBOZZIMATRICE Scopo della lavorazione L imbozzimatura viene effettuata dopo l orditura per preparare il filato di ordito alla successiva operazione di tessitura, in modo da rendere più resistenti all usura i fili sottoposti alle sollecitazioni meccaniche del telaio. Gli scopi dell imbozzimatura sono molteplici: rinforzare il filato, aumentando la coesione delle fibre; rendere la superficie esterna del filato più liscia, impedendo alla peluria superficiale dei fili di produrre degli ingarbugliamenti; lubrificare i filati, in modo da ridurre l attrito durante il processo di tessitura. La bozzima classica, che agisce da addensante, è costituita generalmente da alcool polivinilico in soluzione acquosa, a cui sono aggiunti sostanze ammorbidenti e antischiumogene. Dopo la successiva essiccazione dei fili impregnati della bozzima si ha la lubrificazione degli stessi mediante sostanze grasse e cere in soluzione acquosa. Descrizione della macchina 43 L imbozzimatrice è costituita dalla seguenti parti. Scaricatore, dove il subbio dei fili di ordito viene srotolato per l alimentazione della macchina. Marna d appretto. È la vasca dove avviene l impregnazione del filato mediante immersione nella bozzima. All interno della marna c è una serie di cilindri fissi contrapposti ad un altra serie di cilindri regolabili in altezza che effettuano la funzione di immersori e di spremitori che regolano la quantità di bozzima assorbita dal filato. I cilindri inferiori sono in acciaio, mentre quelli superiori sono ricoperti di gomma o feltro. Per ottenere una imbozzimatura uniforme devono essere mantenuti costanti il livello della soluzione nella vasca, la temperatura e la concentrazione della bozzima. Zona di essiccazione, dove avviene l asciugatura del materiale in maniera rapida e uniforme. L essiccazione è ottenuta mediante passaggio dei fili attorno ad una serie di cilindri riscaldati e/o per mezzo di aria calda all interno di una apposita camera. I cilindri, al cui interno circola vapore, hanno una temperatura che varia da 110 a 150 C; all interno della camera con aria calda si ha invece una temperatura costante di circa 150 C. Scaricatore Cilindri di essiccazione

44 Inceratore, dove un cilindro in rotazione pesca la soluzione lubrificante da una vaschetta e la deposita per contatto sui fili di ordito. Caricatore, in cui l ordito imbozzimato precedentemente suddiviso in due o più sezione per mezzo di aste invergatrici per evitare che i fili si attacchino fra di loro, e passato attraverso un pettine riduttore per mantenere i fili paralleli e determinare l altezza finale viene arrotolato sul subbio. Rischi specifici della macchina Per tali rischi si intendono quelli che possono manifestarsi per il mancato intervento dei ripari e dei dispositivi di sicurezza oppure per errori di manovra o per uso non corretto dei DPI. Rischi legati a pericoli di natura meccanica Trascinamento con eventuale intrappolamento dovuto ai cilindri spremitori. Impigliamento e trascinamento dovuti ai cilindri essiccatori e ai fili di ordito in movimento durante operazioni particolari, quali la rimozioni delle rolle. 44 Impigliamento e trascinamento dovuti agli organi di trasmissione.

45 Rischi legati a pericoli di natura termica Bruciature dovute a contatto con superfici a temperature ustionanti nella zona di essiccazione. Altri rischi Rumore Chimici Requisiti specifici di sicurezza Si riportano di seguito i requisiti specifici di sicurezza appropriati per l imbozzimatrice. Requisiti legati a pericoli di natura meccanica 45 In base alle norme UNI EN ISO Requisiti di sicurezza del macchinario tessile : a) deve essere prevista una chiusura di protezione intorno alle vasche di imbozzimatura che impedisca l accesso ai punti di trascinamento tra ciascuna coppia di cilindri spremitori durante il normale funzionamento. La macchina può essere azionata a marcia lenta con il riparo aperto, a condizione che il tasto di comando sia del tipo a ripristino automatico e si trovi in una posizione dalla quale siano ben visibili i cilindri spremitori. b) i cilindri essiccatori devono essere protetti da recinzioni e qualsiasi porta di accesso laterale deve essere interbloccata con il comando di trasmissione dei cilindri. Tuttavia i cilindri possono essere azionati a marcia lenta mentre le porte di accesso sono aperte, a condizione che il tasto di comando sia del tipo a ripristino automatico. Questo tasto di comando può essere montato o sulla porta in posizione tale da consentire all operatore di osservare le zone pericolose o su una stazione di comando portatile a mano da utilizzare in occasione della rimozione delle rolle dai cilindri essiccatori. Si fa presente che per tali macchine possono essere indicati altri e/o diversi requisiti di sicurezza e, pertanto, quanto riportato non è da intendersi né esaustivo né obbligatorio.

46 Principali norme comportamentali dei lavoratori Il lavoratore deve porre la massima attenzione nell utilizzo delle macchine soprattutto durante le operazioni particolari quali pulizia e manutenzione e nella manipolazione e trasporto delle sostanze chimiche, attenendosi: alle istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti; alle indicazioni presenti nel manuale di uso e manutenzione della macchina; alle informazioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti chimici utilizzati. In generale gli operatori devono operare secondo i seguenti criteri: avere cura della macchina e delle attrezzature di lavoro non apportare alle attrezzature modifiche di propria iniziativa STOP non rimuovere o modificare le protezioni o i dispositivi di sicurezza senza l autorizzazione del preposto o del capo reparto eseguire le operazioni di pulizia e manutenzione solo a macchina ferma utilizzare e avere cura dei DPI messi a disposizione dal datore di lavoro segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto qualsiasi difetto o inconveniente rilevato durante la propria attività In particolare, durante l operazione manuale di movimentazione dei subbi mediante barroccina e/o apparecchi di sollevamento e trasporto, l operatore deve prestare la massima attenzione a non urtare persone o cose. 46

47 Principali casi di infortunio e malattia Le note di seguito riportate non derivano da dati statistici, attualmente non disponibili, ma dalle esperienze raccolte presso le aziende del settore e fra gli addetti ai lavori. La manipolazione dei prodotti chimici e le operazioni di pulizia non utilizzando gli idonei DPI (occhiali avvolgenti, guanti resistenti agli agenti chimici utilizzati) possono provocare irritazioni per contatto con gli arti superiori e con gli occhi dei prodotti chimici. Gli infortuni più ricorrenti in corrispondenza dell imbozzimatrice sono causati dall impigliamento e trascinamento degli indumenti tra fili e cilindri in rotazione presenti in varie zone lungo la linea, sia durante il normale funzionamento che durante operazioni particolari quali pulizia o eliminazione di difetti. Più gravi risultano gli infortuni dovuti al trascinamento con possibile intrappolamento degli arti superiori dovuto ai cilindri spremitori che possono provocare anche danni permanenti. Tali infortuni risultano rari in quanto la zona pericolosa risulta in genere difficilmente accessibile. Altri infortuni sono ustioni dovute a contatto con superfici calde presenti nella zona di essiccazione durante operazioni particolari quali pulizia o interventi dovuti a problemi di avanzamento dei fili. Infine sono da menzionare le lesioni agli arti superiori dovuti all impigliamento e trascinamento negli organi di trasmissione durante le operazioni di manutenzione ordinaria della macchina. In presenza di protezioni fisse è opportuno che, quando queste vengano smontate, l addetto apponga sul quadro di comando un apposito cartello Attenzione macchina in manutenzione, per evitare l avviamento della macchina da parte di altri addetti. 47

48 Scheda 6 Lavorazione: Macchina: TESSITURA A MAGLIA MACCHINA CIRCOLARE Scopo della lavorazione Con tale lavorazione si ottiene il tessuto a maglia in forma tubolare. Questo può essere impiegato in confezione in forma tubolare, per ottenere indumenti senza cuciture sui fianchi, oppure tagliato in piano. A differenza del tessuto classico, composto da due elementi (trama e ordito) che si intrecciano fra di loro, nel tessuto a maglia si ha un solo elemento che lavora su se stesso, immagliando cioè ciascun rango con il precedente e con il successivo. Vengono utilizzate anche macchine circolari a grande diametro caratterizzate da una elevata produzione. La lavorazione base può subire numerose modificazioni, in modo da ottenere intrecci, effetti e disegni, a seconda della diversa impostazione dei parametri di lavorazione (modifica della selezione degli aghi, del ciclo di immagliatura). Descrizione della macchina 48 Nelle macchine circolari per maglieria in trama gli aghi, disposti su una circonferenza, si muovono individualmente e sono in grado di prendere il filo automaticamente (lavorazione a maglie raccolte). I fili sono alimentati trasversalmente agli aghi come la trama nella tessitura tradizionale. La macchina circolare per maglieria è costituita dalla seguenti parti. Basamento; costituisce la struttura portante dell intera macchina. Fronture; le macchine possono essere monofrontura o bifrontura. Per le macchine bifrontura sono a forma una di disco e l altra di cilindro e fanno da supporto e da guida agli aghi. Sistema di immagliatura; parte mobile munita di camme per determinare i movimenti di salita e discesa degli aghi. La forma circolare delle fronture permette di collocare sulla stessa macchina molti sistemi di immagliatura. Sistema di alimentazione fili; le rocche di alimentazione sono poste sull incastellatura superiore della macchina o su una cantra laterale; prima di arrivare agli aghi il filo segue un percorso piuttosto lungo attraverso regolatori di tensione e dispositivi di arresto in caso di rottura del filo. Cantra Alimentazione fili Basamento Sistema di tiraggio del tessuto; il tiraggio è ottenuto mediante una coppia o una terna di rulli, dopo i quali il tessuto si avvolge su un apposito rullo.

49 Unità centrale di programmazione; controlla il succedersi delle varie operazioni necessarie per la produzione del tessuto, come: formazione del bordo, lavorazione del corpo, esecuzione dei ranghi di chiusura per evitarne il disfacimento, inserimento del filo di separazione, per assicurare sia la continuità della tessitura che la separazione dei singoli teli prima di passare alla confezione. Rischi specifici della macchina Per tali rischi si intendono quelli che possono manifestarsi per il mancato intervento dei ripari e dei dispositivi di sicurezza oppure per errori di manovra o per uso non corretto dei DPI. Rischi legati a pericoli di natura meccanica Urto e cesoiamento dovuto alla rotazione dei rulli di tiraggio e del sistema di raccolta. Cesoiamento dovuto alle camme della serratura in rotazione e agli elementi fissi. 49 Urto e cesoiamento dovuto alle cantre rotanti. Caduta dalla scala di accesso alla cantra o al castello se le rocche sono poste su supporti sopra la macchina.

50 Altri rischi Rumore Polveri Requisiti specifici di sicurezza Si riportano di seguito i requisiti specifici di sicurezza appropriati per la macchina circolare. Requisiti legati a pericoli di natura meccanica In base alle norme UNI EN ISO Requisiti di sicurezza del macchinario tessile : a) i punti di cesoiamento tra i rulli di tiraggio e gli elementi fissi della macchina devono essere riparati mediante una combinazione di ripari interbloccati fissi e mobili; b) sulle macchine munite di camme rotanti di serrature, i punti di cesoiamento tra l anello della camma e gli elementi fissi della macchina devono: essere muniti di un riparo interbloccato. Quando il coperchio è aperto, la macchina deve funzionare unicamente a marcia lenta oppure essere azionata a mano; essere muniti di un dispositivo di sicurezza (per es. barra sensibile, filo di contatto); essere muniti di ripari fissi che non richiedano regolazione; c) la cantra non deve presentare spigoli vivi con i quali l operatore rischi di ferirsi alla testa; d) le cantre rotanti non devono presentare punti di schiacciamento o cesoiamento. Si fa presente che per tali macchine possono essere indicati altri e/o diversi requisiti di sicurezza e, pertanto, quanto riportato non è da intendersi né esaustivo né obbligatorio. Principali norme comportamentali dei lavoratori Il lavoratore deve porre la massima attenzione nell utilizzo delle macchine soprattutto durante le operazioni particolari quali pulizia e manutenzione e attenendosi: alle istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti; alle indicazioni presenti nel manuale di uso e manutenzione della macchina. 50

51 In generale gli operatori devono operare secondo i seguenti criteri: avere cura della macchina e delle attrezzature di lavoro non apportare alle attrezzature modifiche di propria iniziativa STOP non rimuovere o modificare le protezioni o i dispositivi di sicurezza senza l autorizzazione del preposto o del capo reparto eseguire le operazioni di pulizia e manutenzione solo a macchina ferma utilizzare e avere cura dei DPI messi a disposizione dal datore di lavoro segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto qualsiasi difetto o inconveniente rilevato durante la propria attività Principali casi di infortunio e malattia Le note di seguito riportate non derivano da dati statistici, attualmente non disponibili, ma dalle esperienze raccolte presso le aziende del settore e fra gli addetti ai lavori. Gli infortuni più frequenti avvengono durante il normale funzionamento della macchina, in particolare durante l inserimento di bobine e la giunzione di fili rotti, e durante le operazioni particolari (per es. pulizia o manutenzione) che possono portare a lesioni da lievi a moderate agli arti superiori. Più gravi possono essere gli infortuni provocati dai cilindri di tiraggio in rotazione. Tali infortuni risultano comunque improbabili con le macchine munite dei dispositivi di sicurezza. Infine, per le macchine con cantre rotanti, sono da menzionare le lesioni per urti con gli organi in rotazione. 51

52 Scheda 7 Lavorazione: Macchina: TESSITURA A MAGLIA MACCHINA RETTILINEA Scopo della lavorazione Con la tessitura a maglia in trama con macchina rettilinea otteniamo teli di tessuto a maglia che risultano estremamente estensibili in entrambi i sensi. A differenza del tessuto classico, composto da due elementi (trama ed ordito) che si intrecciano fra di loro, nel tessuto a maglia si ha un solo elemento che lavora su se stesso, immagliando cioè ciascun rango con il precedente e con il successivo. Le macchine rettilinee si contraddistinguono per la loro particolare versatilità. La loro capacità produttiva risulta però nettamente inferiore rispetto ad una macchina circolare. Sulle macchine rettilinee infatti la lavorazione base può subire numerose varianti, in modo da ottenere intrecci, effetti e disegni, a seconda della diversa impostazione dei parametri di lavorazione (modificazione della selezione degli aghi, del ciclo di immagliatura). Descrizione della macchina 52 Nelle macchine rettilinee per maglieria in trama gli aghi,disposti su una linea retta, si muovono individualmente e sono in grado di prendere il filo automaticamente (lavorazione a maglie raccolte). I fili sono alimentati trasversalmente agli aghi come la trama nella tessitura tradizionale. La macchina rettilinea per maglieria è costituita dalla seguenti parti. Basamento; costituisce la struttura portante dell intera macchina. Fronture; barre che fanno da supporto e da guida agli aghi per mezzo di canaletti. Carro; parte mobile munita di piastre per le serrature di comando degli aghi che per mezzo di camme o triangoli imprimono agli aghi i movimenti necessari per compiere il ciclo di immagliatura. Impianto di motorizzazione; costituito da un motore, un variatore di velocità e un sistema di trasmissione del moto per ottenere un movimento alternativo rettilineo del carro. Alimentazione fili Carro Sistema di alimentazione fili; comprende i guidafili, che scorrono su barre prismatiche poste sopra le fronture, e gli organi di tensionamento. Sistema di tiraggio del tessuto; costituito da un pettine che aggancia la rete di inizio telo e da un rullo che successivamente trascina, mediante una serie di cilindretti a pressione, il tessuto che si sta formando. Unità centrale di programmazione; controlla il succedersi delle varie operazioni necessarie per la produ- Unità di programmazione Basamento

53 zione di un telo, come: formazione del bordo, lavorazione del corpo, esecuzione dei ranghi di chiusura per evitarne il disfacimento, inserimento del filo di separazione, per assicurare sia la continuità della tessitura che la separazione dei singoli teli prima di passare alla confezione. Rischi specifici della macchina Per tali rischi si intendono quelli che possono manifestarsi per il mancato intervento dei ripari e dei dispositivi di sicurezza oppure per errori di manovra o per uso non corretto dei DPI. Rischi legati a pericoli di natura meccanica Impigliamento e trascinamento dovuti agli organi di trasmissione (ruota puleggia e catena di comando). Schiacciamento e cesoiamento dovuto alla piastra della camma e altri elementi della macchina. Altri rischi Rumore Polveri Requisiti specifici di sicurezza Si riportano di seguito i requisiti specifici di sicurezza appropriati per la macchina rettilinea. Requisiti legati a pericoli di natura meccanica 53 In base alle norme UNI EN ISO Requisiti di sicurezza del macchinario tessile : a) i punti di schiacciamento e cesoiamento tra la piastra della camma e gli elementi fissi della macchina devono essere protetti da una chiusura di protezione mobile interbloccata che, se aperta, consenta l azionamento della macchina esclusivamente mediante un comando a ripristino automatico;

54 b) la presa dei denti per il comando del carrello a catena deve essere protetta con ripari fissi. Si fa presente che per tali macchine possono essere indicati altri e/o diversi requisiti di sicurezza e, pertanto, quanto riportato non è da intendersi né esaustivo né obbligatorio. Principali norme comportamentali dei lavoratori Il lavoratore deve porre la massima attenzione nell utilizzo delle macchine soprattutto durante le operazioni particolari quali pulizia e manutenzione e attenendosi: alle istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti; alle indicazioni presenti nel manuale di uso e manutenzione della macchina. In generale gli operatori devono operare secondo i seguenti criteri: avere cura della macchina e delle attrezzature di lavoro non apportare alle attrezzature modifiche di propria iniziativa STOP non rimuovere o modificare le protezioni o i dispositivi di sicurezza senza l autorizzazione del preposto o del capo reparto eseguire le operazioni di pulizia e manutenzione solo a macchina ferma utilizzare e avere cura dei DPI messi a disposizione dal datore di lavoro segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto qualsiasi difetto o inconveniente rilevato durante la propria attività Principali casi di infortunio e malattia Le note di seguito riportate non derivano da dati statistici, attualmente non disponibili, ma dalle esperienze raccolte presso le aziende del settore e fra gli addetti ai lavori. 54 L infortunio più frequente consiste nell urto con il carro in movimento che può portare a lesioni da lievi a gravi degli arti superiori e di altre parti del corpo. Risultano frequenti anche gli incidenti dovuti all impigliamento e al trascinamento causato dagli organi di trasmissione per la movimentazione del carro, posti normalmente sul retro della macchina, sia durante il normale funzionamento che durante le operazioni di manutenzione.

55 Scheda 8 Lavorazione: Macchina: TESSITURA TRADIZIONALE TELAIO Scopo della lavorazione Lo scopo della tessitura tradizionale è quello di ottenere dei tessuti caratterizzati da due elementi ordito (file verticali) e trama (file orizzontali). I telai per la realizzazione di tessuti tradizionali, a elementi rettilinei, esegue delle operazioni fondamentali che sono: 1. apertura del passo; 2. inserzione della trama attraverso il passo; 3. le battute della trama inserita contro il tessuto già formato; 4. lo svolgimento dell ordito; 5. avvolgimento del tessuto. Descrizione della macchina 55 Il telaio è sostanzialmente costituito dalle parti descritte di seguito. Subbio dell ordito. È formato da un cilindro portante e da due grandi piatti laterali che impediscono la caduta delle spire del filato di ordito dalle estremità. Rullo portafili. Serve a disporre l ordito sul piano orizzontale di lavoro, mentre le lamelle del guardia ordito, attraverso le quali passano i fili di ordito, fanno arrestare il telaio quando si verificano rotture dei fili o i fili sono troppo lenteggianti. Licci. Impartiscono ai fili il movimento di alzata e di abbassata ogni volta che viene inserita una trama e sono costituiti da maglie montate su telaietti. In ciascuna maglia passa un filo in modo che quando il liccio si alza si alzano tutti i fili che passano nelle sue maglie. Poiché per ottenere un intreccio è necessario che, di tutti i fili di ordito, una parte si alzi e un altra si abbassi al passaggio di ogni trama, è evidente che, nel caso più semplice, per ottenere un intreccio molto elementare in un telaio sono sufficienti due licci, di modo che quando uno si alza l altro si abbassa e viceversa (armatura tela ). L angolo creato dalla serie dei fili alzati con quello dei fili abbassati costituisce la bocca di ordito o passo che ha un altezza tale da consentire il passaggio della trama trasportata da navette, pinze, proiettili e, per certi tipi di tessuti, da getti di aria o d acqua, che aumentano la capacità produttiva del telaio. Cantra Licci Quadro elettronico Pettine Subbio del tessuto

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