PIANO PARTICOLAREGGIATO DELL OTTAGONO MONUMENTALE DELLA VILLETTA NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

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3 PIANO PARTICOLAREGGIATO DELL OTTAGONO MONUMENTALE DELLA VILLETTA NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Indice Titolo I DISPOSIZIONI GENERALI (specifi ca le caratteristiche generali dello strumento pianifi catorio, i suoi ambiti di applicazione, i documenti che lo costituiscono e che lo integrano, i soggetti abilitati ad effettuare interventi nella parte monumentale del cimitero) Articolo 1 Articolo 2 Articolo 3 Articolo 4 Articolo 5 Articolo 6 Articolo 7 Articolo 8 Articolo 9 Articolo 10 Articolo 11 Finalità Elenco elaborati Ambito di applicazione Porzioni di intervento omogenee Soggetti abilitati agli interventi edilizi Autorizzazione agli interventi edilizi Porzioni minime di intervento, settori, unità Interventi pubblici Interventi a cura del gestore Interventi dei privati Commissione per la qualità architettonica ed ambientale del cimitero Titolo II USI DEL SUOLO, ATTIVITA E FUNZIONI (specifi ca le defi nizioni usate per individuare i differenti manufatti di sepoltura e gli usi esistenti e compatibili nella parte monumentale del cimitero) Articolo 12 Articolo 13 Articolo 14 Articolo 15 Articolo 16 Articolo 17 Articolo 18 Articolo 19 Articolo 20 Articolo 21 Articolo 22 Articolo 23 Articolo 24 Articolo 25 Articolo 26 Articolo 27 Defi nizioni Attività e usi ammessi Attività commerciali precarie Usi del suolo all interno della Zona monumentale Cambi d uso funzionale e per possesso Inumazione Inumazione dei bambini e Reparti Speciali Aree verdi e Giardini della Memoria Tumulazione Colombari Ossari Sepolture di famiglia (cappelle/ edicole/ tombe) Cinerari Portico Ingressi Percorsi

4 Articolo 28 Articolo 29 Articolo 30 Articolo 31 Articolo 32 Luoghi di preghiera Servizi generali Servizi ad uso dei visitatori Servizi ad uso del personale Impianti tecnici e tecnologici Titolo III ATTUAZIONE DEL PIANO (specifi ca gli interventi edilizi ammessi all interno della parte monumentale del cimitero) Articolo 33 Articolo 34 Articolo 35 Articolo 36 Articolo 37 Articolo 38 Articolo 39 Articolo 40 Articolo 41 Articolo 42 Articolo 43 Interventi ammessi Manutenzione ordinaria Manutenzione straordinaria Restauro scientifi co Restauro e risanamento conservativo Ristrutturazione edilizia Ristrutturazione urbanistica Demolizione Nuova costruzione Adeguamento normativo Prescrizioni per la salvaguardia idrogeologica Titolo IV INTERVENTI DI SETTORE (specifi ca gli interventi sulle architetture maggiori, di competenza pubblica) Articolo 44 Articolo 45 Articolo 46 Articolo 47 Articolo 48 Articolo 49 Articolo 50 Articolo 51 Articolo 52 Articolo 53 Articolo 54 Articolo 55 Articolo 56 Articolo 57 Articolo 58 Articolo 59 Articolo 60 Articolo 61 Articolo 62 Articolo 63 Portico Ingresso Oratorio Galleria Sud Galleria Nord Galleria Sud-est Acattolici Chiostro Padre Lino Settore Servizi Arredi Recinzioni Pavimentazioni Campi di inumazione Reparti speciali Aree verdi e giardini della memoria Impianti tecnologici Assetto delle strutture verticali Assetto dei fronti degli edifi ci Intonaci e coloriture Interventi sui solai e sulle strutture portanti di copertura

5 Titolo V INTERVENTI SULLE UNITA (specifi ca gli interventi sulle micro-architetture, di competenza privata) Articolo 64 Articolo 65 Articolo 66 Articolo 67 Articolo 68 Articolo 69 Articolo 70 Articolo 71 Articolo 72 Articolo 73 Articolo 74 Articolo 75 Articolo 76 Articolo 77 Articolo 78 Articolo 79 Articolo 80 Articolo 81 Articolo 82 Articolo 83 Articolo 84 Articolo 85 Titoli abilitativi per gli interventi edilizi Categorie di intervento Prescrizioni di settore Tutela Conservazione Valorizzazione Riqualifi cazione Riconfi gurazione Archi Cappelle Edicole Tombe Cippi commemorativi, elementi scultorei e monumenti Monumenti funebri e sculture Elementi decorativi e lapidi Loculi Conservazione di lapidi Sostituzione di oggetti d arte Rivestimenti Elementi di fi nitura Porte e serramenti Manti di copertura Titolo VI DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI Articolo 86 Articolo 87 Articolo 88 Articolo 89 Articolo 90 Validità del Piano Particolareggiato Programmazione Rinvii e deroghe Regolamenti, integrazioni e Piano di Recupero Traslazione e rimozione dei defunti Allegati 1 REPERTORIO DELLE TIPOLOGIE EDILIZIE FUNERARIE CONSENTITE E ISTRUZIONI TECNICHE PER INTERVENTI EDILIZI E NUOVE COSTRUZIONI AMMESSE ALL INTERNO DELLA ZONA MONUMENTALE 2 PRESCRIZIONI DI SETTORE (SCHEDE)

6 Titolo I DISPOSIZIONI GENERALI Articolo 1 Finalità Il Piano Regolatore Cimiteriale del Comune di Parma (di seguito PCm), approvato dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 45 del 27 marzo 2007, individua all interno del Cimitero della Villetta una zona storico-monumentale di interesse collettivo, soggetta disciplina particolareggiata di tutela, conservazione e valorizzazione. Tale zona, meglio precisata nella cartografi a di piano, risulta costituita dai settori storici che gravitano direttamente sull Ottagono ed è assoggettata alla presente Disciplina Particolareggiata. Tale disciplina particolareggiata (di seguito PPO) persegue: a) il mantenimento in uso del monumento con funzioni legate alla sepoltura e alla celebrazione della memoria singola e collettiva, nel rispetto della programmazione d uso delle dotazioni a rotazione; b) la riqualifi cazione la valorizzazione del patrimonio storico-documentario raccolto nel cimitero c) la tutela e conservazione delle strutture architettoniche di pregio storico-artistico; d) il mantenimento dei caratteri architettonico-tipologici della parte storico-monumentale nel suo insieme e dei singoli manufatti; e) la regolamentazione degli interventi sulle pavimentazioni esterne e sulla vegetazione per la riqualifi cazione ambientale degli spazi aperti interni al cimitero; f) la regolamentazione degli interventi sull edifi cato esistente o di nuova realizzazione; g) l ottimizzazione nella gestione programmata delle sepolture esistenti e progettate; h) il miglioramento della sicurezza e dell accessibilità anche ai fi ni della conformità alla normativa sul superamento delle barriere architettoniche previste dalla Legge 13/1989, D.M. 236/1989, D.P.R. 503/1996 e successive integrazioni; i) l adeguamento dei servizi al pubblico, dimensionati ai livelli standard previsti dalle normative vigenti; j) L individuazione delle funzioni d uso compatibili con quella funeraria. All interno della zona soggetta a PPO viene individuato un Piano di Recupero (di seguito anche PR) soggetto a Convenzione con la Soprintendenza ai Beni Architettonici e Ambientali responsabile per territorio (di seguito SBAA),. Il PR dettaglia gli interventi necessari alla riqualifi cazione delle architetture comuni, delle partiture architettoniche dei settori a scansione modulare e delle unità in possesso al Comune, ed è oggetto di convenzione con la SBAA.

7 Articolo 2 Elenco elaborati Il PPO si compone dei seguenti documenti: a) tavole di analisi e rilievo dello stato di fatto: - Tavola A.1 Pregio storico artistico (qualità costruttiva) - Tavola A.2 Cronologia degli interventi costruttivi - Tavola A.3 Stili architettonici prevalenti - Tavola A.4 Individuazione del pregio in relazione alla posizione - Tavola A.5 Autori - Tavola A.6 Sepolture di interesse storico (defunti illustri) - Tavola A.7 Rilievo del verde b) tavole di progetto: - Tavola P.1 Settori e unità omogenee - Tavola P.2 Unità di base destinazioni d uso - Tavola P.3 Categorie di intervento per settori - Tavola P.4 Categorie d intervento per unità - Tavola P.5 Usi del suolo c) norme tecniche di attuazione con allegati: 1 - Repertorio delle tipologie edilizie funerarie consentite e istruzioni tecniche per interventi edilizi e nuove costruzioni ammesse all interno della zona monumentale 2 Prescrizioni di settore (schede) Le norme tecniche di attuazione sono articolate secondo i seguenti titoli: Titolo I DISPOSIZIONI GENERALI: specifi ca le caratteristiche generali dello strumento pianifi catorio, i suoi ambiti di applicazione, i documenti che lo costituiscono e che lo integrano, i soggetti abilitati ad effettuare interventi nella parte monumentale del cimitero; Titolo II USI DEL SUOLO, ATTIVITA E FUNZIONI: specifi ca le defi nizioni usate per individuare i differenti manufatti di sepoltura e gli usi esistenti e compatibili nella parte monumentale del cimitero; Titolo III ATTUAZIONE DEL PIANO: specifi ca gli interventi edilizi ammessi all interno della parte monumentale del cimitero; Titolo IV INTERVENTI DI SETTORE: specifi ca gli interventi sulle architetture maggiori, di competenza pubblica; Titolo V INTERVENTI SULLE UNITA : specifi ca gli interventi sulle micro-architetture, di competenza privata; Titolo VI DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI

8 Articolo 3 Ambito di applicazione La parte storico monumentale del Cimitero della Villetta, già perimetrata in seguito a specifi che indagini e individuata cartografi camente, risulta identifi cata da quelle porzioni di edifi cato di rilevanza artistica ed architettonica i cui caratteri appaiono ancora riconoscibili e distinguibili e che, per valori intrinseci di carattere storico, etno-antropologico, architettonico ed artistico, sono meritevoli di tutela. Il conseguimento delle fi nalità di cui all art. 1 delle presenti norme è attuato mediante la defi nizione, per ciascuna delle porzioni di intervento omogenee di cui al seguente art. 4, che costituiscono l ambito oggetto del piano, delle modalità di intervento previste dal successivo titolo III e della relativa disciplina edifi catoria. Le presenti norme disciplinano inoltre le destinazioni d uso, le funzioni e le tipologie di sepoltura (titolo II) esistenti all interno del sistema cimiteriale e quelle con esse compatibili. Articolo 4 Porzioni omogenee di intervento Il PPO disciplina porzioni omogenee di minimo intervento all interno dell area monumentale. Queste sono individuate dai settori o da singole unità, meglio precisate nella cartografi a del PPO e secondo le indicazioni delle presenti norme: - all interno della suddetta zona sono individuati i settori, defi niti come organismi architettonici omogenei ed autonomi con elementi e caratteristiche riconducibili a progettazione e realizzazione unitaria; - all interno dei settori si distinguono le unità base, che corrispondono alle minime porzioni omogenee per utilizzo, costruzione, tipologia di sepoltura e caratteri architettonici e ornamentali. Le disposizioni attuative relative a ciascun ambito omogeneo identifi cato sono precisate nei successivi articoli e nelle tavole di piano particolareggiato; quelle relative alle parti di esclusiva pertinenza comunale sono meglio precisate nei disposti del PR. Gli interventi consentiti sono specifi cati al successivo art. 33 e sono attuati mediante i titoli abilitativi previsti dall art. 64 secondo le categorie di intervento di cui all art. 66 delle presenti norme. Articolo 5 Soggetti abilitati agli interventi edilizi All interno del sistema cimiteriale, possono intervenire, limitatamente agli ambiti diversi che sono meglio specifi cati al successivo articoli i seguenti soggetti: a) Comune, ovvero Gestore se e in quanto delegato b) Privato concessionario (monumenti, tombe, edicole, cappelle) o proprietario (archi). Esclusivamente al Comune, sono attribuiti gli interventi di iniziativa pubblica sulle parti collettive del Cimitero Monumentale (artt ), e precisamente: a) la pianifi cazione di interventi di consolidamento murario e restauro sulle parti comuni. b) la realizzazione per stralci di piani di manutenzione straordinaria e di adeguamento impiantistico eseguiti secondo progetti rivolti agli interi settori e alle aree esterne, percorsi (art. 27), aree verdi e arredi (art. 19), ingressi e recinzioni (art. 26), servizi

9 (artt. 29, 30, 31) e le parti comuni degli edifi ci per le sepolture collettive (gallerie). Al Privato sono consentiti interventi di manutenzione ordinaria di sepoltura (lapidi e arredi funebri), ovvero la possibilità di realizzare altri interventi edilizi, limitatamente alle unità riferite a manufatti di sepoltura o commemorazione in proprietà o uso esclusivo, quali, cappelle, tombe e altri monumenti realizzati su terreno in concessione (titolo VI). Gli interventi edilizi di competenza del Comune devono essere programmati, anche per stralci, attraverso progetti unitari di settore e nel rispetto dei disposti di cui all Allegato 2 Prescrizioni di settore e di quanto indicato nel PR. Articolo 6 Autorizzazione agli interventi edilizi L esecuzione di interventi edilizi all interno dell Ottagono Monumentale da parte dei privati e del gestore, con l esclusione della sola manutenzione ordinaria, è autorizzata dal Comune previa approvazione del progetto da parte della Commissione Consultiva per la Qualità architettonica ed il paesaggio (di seguito defi nita CQA), competente anche per gli interventi all interno del Cimitero e nulla-osta da parte della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Ambientali delle Province di Parma e Piacenza (di seguito defi nita SBAA), secondo i disposti dell art. 64 delle presenti norme. Per gli interventi eseguiti da parte del Comune in conformità alla Convenzione relativa al Piano di Recupero di cui al precedente art. 1, nel rispetto di quanto previsto dalla Convenzione tra Comune e Soprintendenza, non è richiesta nessuna ulteriore autorizzazione. Articolo 7 Porzioni minime di intervento (settori e unità) Le unità minime di intervento individuano le parti omogenee alle quali deve essere riferito un unico progetto unitario, chè può essere realizzato per stralci successivi già defi niti dal progetto stesso. Tali unità minime sono individuate come settori, sottosettori o unità. Sono defi nite settori le parti di edifi cato, omogenee per progettazione, costruzione e caratteristiche architettoniche, anche con una realizzazione protratta nel tempo. Nella parte monumentale del cimitero sono individuati i seguenti settori e relative modalità d intervento: a) Portico Tutela (art. 67) b) Prato Valorizzazione (art. 69) c) Galleria Sud con addossati Tutela (art. 67) d) Galleria Nord con cappelle esterne Tutela (art. 67) e) Galleria Sud-Est Tutela (art. 67) f ) Gallerie portico sud-est Conservazione (art. 68) g ) Oratorio Tutela (art. 67) h) Percorsi Riqualifi cazione (art. 70) [non mappato] i) Acattolici Conservazione (art. 68) l) Chiostro Padre Lino Valorizzazione e riconfi gurazione (artt ) m) Servizi (angolo NO) Riconfi gurazione e tutela (artt ) I settori possono essere suddivisi in sottosettori. Possono essere riferiti a singoli sottosettori i

10 progetti particolareggiati di Giardini della Memoria e di organizzazione dei campi di inumazione e tumulazione previsti dal PPO. Devono essere riferiti all intero settore i progetti pubblici di manutenzione straordinaria, di restauro e consolidamento, gli adeguamenti impiantistici e normativi, l organizzazione della segnaletica, la progettazione delle pavimentazioni, degli impianti e degli arredi dei percorsi, la programmazione delle rotazioni e della durata delle concessioni. Sono defi nite unità le porzioni omogenee per destinazione e organizzazione formale, che siano riconducibili a gestione autonoma. Sono individuate come unità le singole concessioni ai privati (archi, cappelle interne alle gallerie, edicole e tombe nei campi di inumazione) e i quadri di avelli nelle strutture a colombario. Possono essere riferiti alla singola unità i progetti pubblici di manutenzione ordinaria, nonché gli interventi privati, relativi a manutenzione straordinaria, restauro e consolidamento, adeguamenti impiantistici e normativi, ristrutturazione di archi, tombe, edicole, cappelle, la nuova costruzione di sepolture private. Possono altresì essere riferiti alle singole unità del portico gli interventi relativi al consolidamento delle volte delle cripte degli archi e il restauro della parte interna degli stessi. Articolo 8 Interventi pubblici Al Comune spetta la gestione del sistema cimiteriale, nonché promozione, la progettazione e l esecuzione degli interventi edilizi straordinari sulle parti strutturali dell Ottagono, sugli edifi ci delle gallerie e sulle aree aperte, nonché il controllo dell attività svolta dal Privato. Il Comune è il titolare degli interventi sui settori e sulle unità di sua esclusiva pertinenza, questi ultimi meglio disciplinati dalle previsioni del PR. Il Comune può affi dare al Gestore, oltre alla ordinaria manutenzione, gli interventi straordinari ritenuti necessari al buon funzionamento della struttura e all attuazione del presente Piano. L esecuzione degli interventi pubblici è soggetta alla redazione di progetti di settore a fi rma di tecnici abilitati, approvati secondo quanto previsto dalla normativa vigente per i lavori pubblici. Articolo 9 Interventi a cura del Gestore Nell esecuzione di tutti gli interventi autorizzati, o delegati dal Comune, il Gestore è tenuto al rispetto di quanto previsto dalla presente normativa. Articolo 10 Interventi dei privati I privati possono intervenire esclusivamente sulle unità di loro competenza, con l obbligo di rivolgersi al Comune per qualsiasi richiesta inerente la concessione, la costruzione, la posa o la manutenzione dei manufatti funerari e monumenti commemorativi. I proprietari dei manufatti funerari (cappelle, tombe, edicole, o lapidi) sono obbligati al rispetto delle norme prescritte con la presente disciplina. Il Privato è tenuto a corrispondere al Comune gli oneri necessari alla manutenzione ordinaria e straordinaria da questa eseguita per suo conto, sono altresì a suo carico i costi e l esecuzione delle opere di manutenzione ordinaria per la fi nitura delle sepolture comuni (lapidi e arredi funebri), che dovranno essere eseguite nel rispetto di quanto previsto dalla presente normativa e delle indicazione delle prescrizioni di settore (allegato 2).

11 Ad esclusione della sola manutenzione ordinaria, gli interventi sono soggetti al rilascio del nullaosta da parte del Comune, previo rilascio parere favorevole da parte delle Commissione per la Qualità architettonica di cui all art. 6; il nulla osta della S.B.A.A. è richiesto quando previsto dall art. 64. Per motivi di decoro e sicurezza, il Privato ha l obbligo di mantenere in buono stato di conservazione i propri manufatti. In caso di inadempienza, il Comune avvisa il Privato, e ha la facoltà di imporre i lavori necessari, In caso di mancata esecuzione risposta il Comune, tramite il Gestore, attiverà il procedimento previsto dal Regolamento cimiteriale per i sepolcri abbandonati. Articolo 11 Commissione per la qualità architettonica ed ambientale del Cimitero I ruoli e la composizione della Commissione Consultiva per la Qualità architettonica ed il paesaggio sono defi niti dal vigente RUE, Capo III, artt. 8,16. La scelta dei componenti della CQA, da parte del Comune, dovrà essere eseguita anche in funzione delle specifi che competenze in ambito cimiteriale.

12 Titolo II USI DEL SUOLO, ATTIVITA E FUNZIONI Articolo 12 Definizioni Gli usi esistenti o previsti all interno della zona interessata dal PPO sono individuati dalle seguenti defi nizioni. Arco: campata di portico, individua la parte esterna delle cripte di sepoltura dell Ottagono Avello: loculo contenente bare Camera ardente: luogo dove mantenere prima della sepoltura un feretro e dove svolgere i riti di commiato. Campo di inumazione: aree adibite alle sepolture in fossa Campo di tumulazione: aree adibite alle sepolture in manufatti di varia natura (cappelle/edicole, tombe) Cappella: spazio interno di sepoltura riservato alla tumulazione dei defunti di una o più famiglie, oppure rappresentanti di un ente o di una confraternita; Edicola: struttura indipendente o costruzione fuori terra, destinata alla tumulazione dei defunti di una o più famiglie, oppure rappresentanti di un ente o di una confraternita; Cinerario: luogo confi nato di conservazione di ceneri Cippo commemorativo: opera scultorea fuori terra, con funzione commemorativa, priva di inumazione o tumulazione connessa. Colombario: struttura o costruzione a nicchia fuori terra, utilizzata per la conservazione di feretri, urne cinerarie, cassette resti ossei, contenitori di esiti di fenomeni cadaverici trasformativi conservativi, articolata in quadri. Cripta: struttura o costruzione sotterranea, utilizzata per la conservazione di feretri, urne cinerarie, cassette resti ossei, contenitori di esiti di fenomeni cadaverici trasformativi conservativi. Fossa: buca scavata nel terreno, di adeguate dimensioni, ove inumare un feretro o un contenitore biodegradabile. Inumazione: sepoltura di feretro in terra. Loculo: vano di adeguate dimensioni nel quale viene collocato un feretro, una o più urne cinerarie, una o più cassette di resti ossei, un contenitore biodegradabile per l esito di fenomeni cadaverici trasformativi conservativi, in funzione della capacità. Loculo areato: loculo realizzato con soluzioni tecniche o costruttive tali da trattare sia i liquidi che i gas provenienti dai processi putrefattivi del cadavere.

13 Nicchia cineraria: loculo destinato esclusivamente a contenere urna/e cineraria/e in relazione alla capienza. Oratorio: luogo di culto interno al cimitero, destinato agli uffi ci funebri religiosi e ad altri riti religiosi, è consacrato al culto cattolico Ossarietto: loculo destinato esclusivamente a contenere cassetta/e di resti ossei e/o urna/e cineraria/e in relazione alla capienza, di seguito identifi cato con il termine Ossario. Ossario: luogo confi nato di conservazione di ossa (cassetta e loculo). Giardino della Memoria: area verde interna al recinto cimiteriale, con spazi e strutture attrezzati per la sosta, la meditazione e per la dispersione delle ceneri. Saccello: Piccolo manufatto di sepoltura in muratura, realizzato all interno di altri edifi ci. Sarcofago: Manufatto in pietra contenente una bara, sollevato da terra da un piedistallo. Sepoltura: il seppellimento di spoglie mortali o anche la indicazione in forma generica di un luogo dove è avvenuto il seppellimento, quale fossa, loculo, tumulo, tomba. Le sepolture possono essere del tipo a inumazione o a tumulazione; sono a inumazione le sepolture nella terra; sono a tumulazione tutte le altre sepolture in avelli, cripte, ossari, nicchie cinerarie, tombe, cappelle, ecc., in manufatti di varia natura. Le sepolture ad inumazione possono essere comuni o distinte. Tomba: manufatto semi-ipogeo costituito da una parte monumentale fuori terra e da una camera sepolcrale destinata alle sepolture collocata prevalentemente al di sotto del piano di campagna; Tumulazione: sepoltura in loculo, nicchia, forno, tomba di famiglia, di feretro, cassetta resti o urna cineraria. Urna cineraria: contenitore di ceneri. Articolo 13 Attività ed usi ammessi Il Cimitero è destinato alla sepoltura secondo le differenti tipologie in uso, alla celebrazione di riti funebri, di commiato o di sepoltura e al ricordo dei defunti. All interno della Zona monumentale sono pertanto ammesse tutte le funzioni riconducibili al culto dei defunti e alla loro commemorazione, senza pregiudiziali religiose, anche secondo rituali e usanze differenti da quelle tradizionali. Sono inoltre consentite, previa specifi ca autorizzazione altre attività pubbliche saltuarie consone al decoro generale del luogo, come riunioni commemorative di personaggi e avvenimenti storici, manifestazioni culturali, rappresentazioni musicali; è inoltre permessa la realizzazione di spazi e/o percorsi museali, nonché la realizzazione di lapidari. Articolo 14 Attività commerciali All interno dell Ottagono monumentale non sono ammesse in nessun caso attività commerciali stabili, precarie o ambulanti di nessun genere merceologico.

14 Articolo 15 Usi del suolo all interno della Zona monumentale La destinazione naturale del cimitero e della sua parte monumentale è la sepoltura, secondo le diverse modalità previste dal regolamento funerario e dalla legislazione vigente (inumazione, tumulazione, dispersione delle ceneri). All interno dell area monumentale Il PPO individua e prevede differenti manufatti di sepoltura: a) Colombari avelli interni alle gallerie b) Cappelle interne alle gallerie c) Colombari addossati d) Sepolture private in tombe o edicole di famiglia e) Campi di tumulazione/ tombe f) Campi di inumazione/ fosse comuni g) Campi di inumazione/ fosse bimbi h) Cippi commemorativi e monumenti i) Cripte di tumulazione individua altresì i seguenti elementi riferibili a funzioni accessorie e/o compatibili, consentendone il mantenimento e la realizzazione: l) Servizi igienici per il pubblico m) Oratorio cattolico n) Camera ardente o) Percorsi, arredi e segnaletica p) Ingressi (monumentale e di servizio) q) Aree verdi e Giardini della Memoria r) Reparti speciali s) impianti tecnici e attrezzature per la sicurezza dei manufatti e dei visitatori Articolo 16 Cambi d uso funzionale e per possesso Si defi nisce cambio d uso qualsiasi cambio di funzione, tipologia di sepoltura e il cambio di titolarità della concessione che interessino un settore, sottosettore o unità, con esclusione dei passaggi derivati da una successione diretta, che devono sempre essere comunicati al Gestore e al Comune. I cambi d uso funzionali sono limitati a quanto indicato nel presente articolo. Le aree destinate a funzioni di servizio, le aree verdi diverse dai campi di inumazione e i percorsi non possono essere dedicate alla sepoltura ovvero ad altre forme di sepoltura. Le zone di sepoltura non possono essere destinate ad altro uso, con l eccezione di quanto previsto nell art. 24 (Giardini della memoria), sono però consentiti i cambi d uso funzionale tra differenti tipologie di sepoltura per tumulazione all interno dei manufatti esistenti, per differenti tipologie di inumazione, all interno dei campi esistenti.

15 Il passaggio di titolarità dei sepolcri da parte dei privati e delle istituzioni, nel rispetto degli usi funzionali consentiti, è regolato dal Comune secondo le previsioni del Regolamento cimiteriale. In caso di cambio di concessionario, non è obbligatorio il mantenimento nella titolazione del riferimento nominale precedente, ma resta l obbligo del mantenimento dei singoli monumenti funebri tutelati eventualmente esistenti all interno dell unità. Il nuovo cognome deve essere inserito utilizzando lo stesso tipo di carattere per dimensione, forma e materiale di quello precedente. Il nome storico può essere mantenuto a fi anco di quello nuovo: in caso di cambio di denominazione per successione il nome verrà postposto, in caso di retrocessione e nuova concessione deve essere anteposto con il prefi sso già. Articolo 17 Inumazione La sepoltura per inumazione avviene nei campi verdi a rotazione dei settori prato, esistenti al centro dell Ottagono, il cui uso costituisce attività ordinaria del cimitero. La destinazione specifi ca dei diversi campi di inumazione viene programmata dal Gestore con adeguato anticipo, tenendo conto dei tempi di rotazione e nelle diverse tipologie di sepoltura a terra, per i quali possono essere previste durate diverse da quelle attualmente in vigore (10 e 5 anni). All interno della zona monumentale è consentita la realizzazione temporanea di campi di inumazione in Fosse comuni per inconsunti, per bambini e per reparti speciali, nel rispetto delle prescrizioni del D.P.R. 285/1990. Le caratteristiche tipologiche delle fosse e i materiali previsti per le lapidi commemorative e gli arredi funebri sono descritte nell allegato 1 Repertorio delle tipologie edilizie funerarie consentite e istruzioni tecniche per interventi edilizi e nuove costruzioni ammesse all interno della zona monumentale. Articolo 18 Campi di inumazione per bambini e Reparti Speciali All interno del settore Prato il PPO individua aree omogenee riservate alla realizzazione con elementi scatolari di campi di inumazione per bambini. All inumazione dei bambini in campi realizzati possono essere riservati tempi più lunghi della rotazione decennale, sino ad un massimo di 40 anni. L inumazione, che deve essere ricoperta da manto vegetale, anche diverso dal prato, può essere segnalata da piccoli manufatti e monumenti scultorei, nel rispetto dei limiti dimensionali caratteristiche materiche indicate nelle schede tipologiche I 2 dell allegato 1 del PPO. L uso per fosse di inumazione riservate ai bimbi è ammesso nei campi di inumazione previsti dalle tavole degli usi del PPO e all interno dei Giardini della Memoria di cui all art. 24, nel rispetto delle prescrizioni del D.P.R. 285/1990. Articolo 19 Aree verdi e Giardini della Memoria All interno del settore Prato esistono in prossimità dei campi di inumazione, piccole aree verdi non riconducibili a funzioni di sepoltura, e campi attualmente destinati all inumazione, nei quali si

16 prevede la realizzazione di Giardini della Memoria, e all interno dei quali è comunque ammessa l inumazione. Sono altresì aree verdi anche i campi di tumulazione dove sorgono edicole e tombe di famiglia per sepolture private, nei quali non sono ammesse sepolture per inumazione. Articolo 20 Tumulazione La tumulazione avviene nelle cripte degli archi, nei colombari, nelle cappelle, nelle edicole e nelle tombe di famiglia. La tumulazione in tombe private è ammessa nei manufatti esistenti; la realizzazione di nuove sepolture private già previste alla data di adozione del piano è confermata, con la possibilità di realizzare esclusivamente manufatti ipogei; è altresì ammessa la delocalizzazione dove previsto dalle tavole, dei manufatti esistenti nelle aree di ristrutturazione urbanistica, nel rispetto delle prescrizioni del D.P.R. 285/1990; è altresì consentita la realizzazione di inumazioni distinte singole o doppie in elementi scatolari. La costruzione del manufatto è subordinata al rispetto dei limiti dimensionali imposti dal tracciamento dei lotti nella cartografi a di Piano, dai cui confi ni è imposta la distanza minima di 50 cm. e alle indicazioni costruttive e dimensionali indicate nelle schede tipologiche T 1-7 dell allegato 1 del PPO, Repertorio delle tipologie edilizie funerarie consentite e istruzioni tecniche per interventi edilizi e nuove costruzioni ed essenze ammesse nella zona monumentale. Articolo 21 Colombari Le strutture a colombario comprendono Colombari /Quadri e Colombari /Cripte. Il PPO distingue tali strutture in funzione dell uso, in: - Colombari Avelli; - Colombari Nicchie cinerarie; - Colombari Ossari; così come individuato sulla cartografi a di Piano, pur restando libero l uso degli avelli per la tumulazione di ossari o cinerari di famiglia. L uso a colombari avelli è ammesso dove preesistente, nel rispetto delle prescrizioni del D.P.R. 285/1990. Nella zona monumentale i colombari per avelli sono presenti all interno e all esterno (addossati) delle Gallerie monumentali e non è consentita la realizzazione di nuove strutture di tumulazione in colombari per avelli. Quando i colombari esistenti all interno della zona monumentale presentano standard dimensionali inferiori a quelli attuali, essi possono pertanto essere riutilizzati prevedendo l uso di bare fuori standard, per la tumulazione di bambini, ovvero per la creazione di ossari e cinerari di famiglia; cassette-ossario e urne cinerarie possono essere conservate all interno dello stesso loculo, o insieme alle bare senza nessuna limitazione; nei rinnovi futuri e nell uso come ossari o cinerari di famiglia possono essere rilasciate concessioni di durata diversa da quelle attualmente in essere.

17 Articolo 22 Ossari Nella Zona Monumentale non è prevista la costruzione di nuove costruzioni a colombario per ossari. L uso a colombari per ossario è ammesso nei colombari esistenti, nel rispetto delle prescrizioni del D.P.R. 285/1990; possono essere utilizzate per la conservazione di cassettine ossario le cripte dell Ottagono e gli avelli fuori standard per i quali è ammessa la trasformazione in ossari di famiglia. Articolo 23 Sepolture di famiglia (cappelle, edicole, tombe) E confermato l uso dei manufatti esistenti per la tumulazione in strutture private, nelle quali possono essere altresì conservate urne cinerarie e ossari, nel rispetto delle prescrizioni del D.P.R. 285/1990. La durata delle concessioni dei singoli manufatti è stabilita in 99 anni. A scadenza della concessione, esclusivamente per i manufatti incongrui ai caratteri ambientali della parte monumentale del cimitero, è richiesta la riconfi gurazione e/o lo spostamento nelle aree di ricollocamento. La riconfi gurazione e il ricollocamento possono essere incentivate dalla cessione gratuita del terreno nel rinnovo delle concessioni. La riconfi gurazione in loco dei manufatti esistenti nelle aree di ristrutturazione urbanistica è consentita esclusivamente per la realizzazione di manufatti ipogei. Non è consentita la realizzazione di nuovi manufatti per la tumulazione nei settori prato destinati all inumazione, né la realizzazione di campi di inumazione all interno delle aree verdi libere. Nelle aree individuate dalle tavole del presente Piano, è altresì possibile, previa specifi ca delibera di Giunta, la realizzazione eccezionale di nuovi manufatti per ospitare la sepoltura di cittadini benemeriti. La costruzione di nuovi manufatti di tumulazione, quando consentita, dovrà essere subordinata al rispetto dei limiti dimensionali imposti dal tracciamento dei lotti nella cartografi a di Piano, dai cui confi ni è imposta la distanza minima di 50 cm, e alle indicazioni costruttive e dimensionali indicate nelle schede tipologiche C 1 dell allegato 1 del PPO. Articolo 24 Cinerari Nel rispetto delle prescrizioni del D.P.R. n. 285/1990, è ammesso l uso a colombari e nicchie cinerarie all interno dei colombari per avelli e/o ossari, che possono essere riutilizzati a decadenza della concessione, anche come cinerari. Le urne cinerarie possono essere conservate nelle strutture di tumulazione esistenti in proprietà o concessione privata senza particolari limitazioni, con esclusione dei campi di inumazione. Non è prevista la costruzione di nuove costruzioni a colombario per il deposito di urne cinerarie. Articolo 25 Portico Gli archi del portico sono destinati alla tumulazione di salme nelle cripte. La tumulazione di cassettine ossari e urne cinerarie è consentita esclusivamente nelle cripte, con l eccezione di quanto preesistente la data di adozione del piano.

18 Articolo 26 Ingressi L ingresso dell Ottagono monumentale è l ingresso principale del Cimitero della Villetta; esso è carrabile ai soli mezzi autorizzati all ingresso nel Cimitero, all interno del quale si devono muovere a passo d uomo, ed è sorvegliato direttamente o a distanza durante tutto il periodo di apertura. Non è consentita la realizzazione di nuovi accessi carrabili o pedonali. I locali chiusi esistenti all ingresso del cimitero sono destinati al ricovero temporaneo del custode e alle informazioni ai visitatori; gli stessi spazi possono ospitare apparecchiature e addetti al monitoraggio di sistemi di video-sorveglianza. L arco dell ingresso di servizio deve essere mantenuto libero. La cripta sottostante è destinata a tumulazioni temporanee. Articolo 27 Percorsi Tutti i percorsi principali e secondari, scoperti e coperti, esistenti all interno della parte monumentale del cimitero devono mantenere la loro funzione e devono essere resi accessibili ai visitatori portatori di handicap. Per percorsi scoperti si intendono tutti quei percorsi interni al cimitero che non sono protetti da portici, tettoie o solai, ovvero i viali sia carrabili che non all interno dei prati, i percorsi pedonali tra i campi di inumazione, ecc. Per percorsi coperti si intendono tutti quei percorsi interni al cimitero che sono protetti da portici, tettoie o solai. I percorsi esterni in luogo scoperto si dividono in: a) viali principali (sugli assi dell Ottagono), b) percorso perimetrale (intorno al portico), c) viali interni che dividono i quattro campi, incentrati sulle cappelle centrali degli stessi, d) vialetti secondari e percorsi interni. I viali principali e il percorso perimetrale possono essere percorsi dai soli veicoli autorizzati, gli altri sono esclusivamente pedonali; i viali principali devono essere pavimentali e percorribili ai disabili. I viali sono attrezzabili con elementi di arredo per la sosta e la raccolta dei piccoli rifi uti e illuminazione stradale. Articolo 28 Luoghi di preghiera Il cimitero è destinato al culto dei defunti. Negli spazi collettivi non altrimenti destinati, anche al di fuori degli spazi specifi camente consacrati, possono essere celebrate commemorazioni laiche e funzioni religiose di ogni culto. L Oratorio è luogo di preghiera normalmente riservato ai riti cattolici, usi diversi sono ammessi solo se autorizzati dal Cappellano del Cimitero. La realizzazione di luoghi di preghiera riservati ad altri culti può essere consentita esclusivamente all interno dei singoli reparti speciali o nei Giardini della Memoria, con caratteristiche tipologiche e dimensionali analoghe a quelle previste per le edicole funerarie.

19 Articolo 29 Servizi generali La presenza di uffi ci amministrativi e di servizi all interno della parte monumentale è limitata alla portineria e al locale informazioni ai lati dell ingresso principale e ai servizi al pubblico. All esterno del lato Nord-Est dell Ottagono il PCm individua un settore per la realizzazione di nuovi spazi di accoglienza ad uso dei visitatori della Zona monumentale, dove è consentita la realizzazione locali comuni di ritrovo e commemorazione, spazi espositivi, spazi di sosta per preghiera e rifl essione, lapidari, ossari ipogei. Articolo 30 Servizi igienici ad uso dei visitatori All interno della Zona Monumentale, o nelle immediate pertinenze del cimitero devono esistere servizi igienici destinati al pubblico, divisi per sesso e accessibili alle persone disabili. I servizi igienici, ubicati in posizione appartata, ma facilmente raggiungibile, devono essere segnalati ed essere distribuiti uniformemente. La progettazione architettonica dei servizi ammessi nella parte monumentale deve essere concepita in stretta relazione ad essa, come rivalorizzazione di un settore speciale (campo dei nati morti) storico scomparso. Articolo 31 Servizi ad uso del personale All interno della zona monumentale non è previsto il mantenimento di altre strutture tecniche di sevizio, ad eccezione di quanto richiesto dal funzionamento degli impianti e delle attrezzature di sicurezza. Spogliatoi, docce e servizi igienici per il personale addetto alle operazioni cimiteriali devono essere realizzati all esterno della parte monumentale; quelli esistenti devono essere trasferiti. Depositi e magazzini per il ricovero di mezzi meccanici, attrezzi, casse mortuarie, lapidi di campi scaduti, detriti e materiali di risulta dalle demolizioni dei monumenti, insieme a quant altro necessiti per una funzionale gestione della struttura cimiteriale, anche a servizio della parte monumentale devono essere localizzati in posizione appartata, all esterno della stessa, preferibilmente sul retro, lungo la recinzione del cimitero, dove individuato dalle tavole del PCm. Articolo 32 Attrezzature impiantistiche Per attrezzature impiantistiche si intende il complesso delle infrastrutture delle quali sono normalmente dotati i cimiteri o che potrebbero essere ritenute utili, e precisamente: a) impianto idraulico; b) impianto di illuminazione; c) impianto drenante; d) impianto fognario; e) impianti di videosorveglianza f) impianti di allarme.

20 All interno della parte monumentale sono consentite tutte le opere necessarie all integrazione delle attrezzature impiantistiche per l adeguamento normativo in materia di igiene e sicurezza degli impianti, con particolare attenzione allo smaltimento in fognatura delle acque bianche e nere, con condutture separate. Il Comune ha il compito di mantenere effi cienti gli impianti esistenti nel rispetto delle normative vigenti in materia, aggiornando i rilievi in seguito all esecuzione di interventi di integrazione, ristrutturazione e messa a norma degli stessi.

21 Titolo III ATTUAZIONE DEL PIANO E D INTERVENTO Articolo 33 Interventi ammessi Il PPO ha tra i suoi scopi principali la conservazione del patrimonio storico-architettonico e artistico esistente all interno e la riqualifi cazione generale del cimitero attraverso interventi costruttivi, pertanto esso disciplina gli interventi edilizi ammessi sui manufatti esistenti e garantisce la possibilità di effettuare manutenzione ordinaria e straordinaria, favorendo l adeguamento alle normative esistenti per agevolare il mantenimento dell uso originario della struttura monumentale e delle microarchitetture esistenti alo suo interno. Al fi ne di garantire la massima efficienza funeraria della struttura sono consentiti gli interventi edilizi, defi niti ai sensi dell allegato 1 Defi nizione degli interventi edilizi alla Legge Regionale 25 novembre 2002, n. 31, Disciplina generale dell edilizia, e precisamente: a) manutenzione ordinaria ; b) manutenzione straordinaria ; c) restauro scientifi co ; d) restauro e risanamento conservativo ; e) ristrutturazione edilizia ; f) demolizione ; g) nuova costruzione h) adeguamento normativo. I predetti interventi sono consentiti, ai soggetti che ne abbiano titoli, sulle unità e i settori individuati, secondo le indicazioni delle presenti norme e dell allegato II (prescrizioni di settore), nel rispetto di quanto ammesso per le categorie di intervento di cui all art. 65, individuate sulle tavole di piano particolareggiato (PPO). Articolo 34 Manutenzione ordinaria Sono lavori di manutenzione ordinaria le opere come defi nite alla lettera a) dell Allegato Defi nizione degli interventi edilizi alla Legge Regionale 25 novembre 2002, n. 31. In particolare, in ambito cimiteriale, si considerano come tali gli interventi di: a) ripristino e riparazione parziale (inferiore al 30% della superfi cie complessiva dell elemento) di pavimenti, intonaci, tinteggi, rivestimenti, opere in ferro; b) impermeabilizzazione parziale delle coperture; c) riparazione e integrazione delle lattonerie esistenti; d) integrazioni e riparazioni dell impianto elettrico;

22 e) riparazione e sostituzione di lapidi e arredi funerari esistenti (iscrizioni, portafoto, portafi ori, luci votive) f) pulitura eccezionale delle superfi ci lapidee e marmoree degli elementi ornamentali; g) operazioni ricorrenti di pulizia; h) potatura di alberi, siepi e altri arbusti. Gli interventi di manutenzione ordinaria sono eseguiti dagli aventi titolo sui manufatti indicati nella tabella all art. 64, comma 2, riprendendo materiali, lavorazioni, forme e colori dell esistente, secondo le prescrizioni di Settore. Gli interventi di manutenzione ordinaria sui manufatti e nelle aree indicate nella tabella all art. 64, comma 2 devono essere condotti in modo conforme alle presenti norme, in caso contrario sarà imposto il ripristino a carico del concessionario. Rientrano nella manutenzione ordinaria tutti gli interventi edilizi direttamente connessi all uso funerario: posa di lapidi, iscrizioni, scavo di fosse e piccoli manufatti sopra le inumazioni. Sono inoltre interventi di manutenzione ordinaria la piantumazione di essenze vegetali, consentita ai privati esclusivamente in vasche integrate nell architettura dei manufatti privati, nonché la posa di vasi in metallo, pietra naturale o artifi ciale e laterizio sulle tombe e davanti alle edicole di sepoltura privata, rigorosamente all interno del terreno in concessione. È considerata manutenzione ordinaria la copertura delle inumazioni con la piantumazione di essenze erbose, esclusivamente sulla proiezione verticale della sepoltura. Non è ammesso l uso di vasi in materiale plastico e resina senza coprivaso in altro materiale, né l ostruzione del pubblico passaggio con vasi, vasche e altri arredi. Articolo 35 Manutenzione straordinaria Sono lavori di manutenzione straordinaria le opere come defi nite alla lettera b) dell Allegato Defi nizione degli interventi edilizi alla Legge Regionale 25 novembre 2002, n. 31; in particolare in ambito cimiteriale, all interno della zona monumentale sono interventi di manutenzione straordinaria: a) il tinteggio dei manufatti non soggetti a tutela b) il rifacimento totale o per percentuali uguali o superiori al 30% di coperture intonaci, rivestimenti verticali, cornici, pavimenti dei manufatti non soggetti a tutela c) il consolidamento strutturale d) il ripristino, l integrazione e la sostituzione parziale di elementi ornamentali e) la sostituzione di serramenti f) la realizzazione, integrazione e messa a norma di impianti tecnologici g) gli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche h) la posa di corpi illuminanti e segnaletica i) il taglio, la piantumazione e la sostituzione di alberi, siepi, e arbusti, l) la posa o realizzazione di vasche fi oriera prefabbricate o in opera,

23 m) il rifacimento delle pavimentazioni dei percorsi e il loro arredo n) inserimento di nuovi arredi funebri. Gli interventi sui settori e sulle unità di pertinenza pubblica sono eseguiti dagli aventi titolo nel rispetto di materiali, colori, lavorazioni e forme esistenti e secondo le indicazioni dell allegato II prescrizione di settore e quanto previsto dal Piano di Recupero dell Ottagono, che riporta le prescrizioni progettuali riguardanti la proprietà comunale concordate con la SBAA con specifi ca Convenzione. Gli interventi di iniziativa privata sono eseguibili previa Denuncia di Inizio Attività indirizzata al Comune, secondo le indicazioni della tabella all art. 64, comma 2, esclusivamente quando conformi alle presenti norme. Per interventi su unità soggette a tutela è richiesto il rilascio preventivo di parere favorevole da parte della SBAA. Per interventi su unità soggette a conservazione è richiesta la comunicazione del progetto alla SBAA almeno 30 giorni prima dell inizio dei lavori. Gli interventi ammessi devono essere eseguiti nel rispetto della qualità ambientale, mantenendo o ripristinando colori, materiali e lavorazioni originarie, e devono essere effettuati secondo le modalità defi nite nel Manuale di intervento allegato al PR. È sempre vietato, anche quando preesistente, l uso di: a) rivestimenti e tinteggi plastici, b) serramenti in PVC, alluminio anodizzato e profi lati industriali prefabbricati, c) elementi ornamentali in resina e plastica, d) tubi e lattonerie a vista in PVC e lamiera, e) lastre di copertura a vista in fi brocemento, resine, guaine bituminose, f) marmi e graniti lucidati a piombo, g) arredi esterni in legno. Gli elementi esistenti, realizzati nei materiali di cui sopra devono essere sostituiti con altri congrui all ambiente secondo i disposti dell allegato 2. Articolo 36 Restauro scientifico Sono lavori di restauro scientifi co le opere come defi nite alla lettera c) dell Allegato Defi nizione degli interventi edilizi alla Legge Regionale 25 novembre 2002, n. 31 gli interventi sulle strutture e sugli elementi di fi nitura degli edifi ci e dei monumenti funebri soggetti a tutela per i ca ratteri architettonici o artistici di particolare pregio, che esulano dalla manutenzione ordinaria e straordinaria di cui agli articoli 36 e 37. Tali interventi sono fi nalizzati al recupero e alla conservazione dell integrità materiale delle costruzioni comuni dell Ottagono monumentale (settori) degli archi e delle edicole e tombe di maggiore pregio esistenti nei campi (settore Prato) e comprendono: a) il consolidamento strutturale delle murature, delle volte e delle coperture; b) la rimozione delle superfetazioni; c) il rifacimento delle coperture; d) il ripristino dell immagine originaria o di sedimentazione storica delle fi niture di superfi cie; e) il ripristino e l integrazione degli elementi ornamentali;

24 f) la sostituzione e il rifacimento fi lologico degli elementi e delle parti mancanti o non recuperabili. Gli interventi sono eseguiti dal Comune sulle parti comuni e le strutture degli edifi ci individuati come singoli settori, con progetti unitari eseguibili per stralci, nel rispetto delle presenti norme. I progetti degli interventi di restauro e consolidamento delle strutture, redatti secondo quanto previsto dalle presenti norme, saranno soggetti ad approvazione da parte della SBBA; i progetti di restauro delle superfi ci e delle fi niture esterne delle membrature architettoniche del portico e delle gallerie e delle unità di pertinenza comunale sono vincolati al rispetto delle indicazioni del Manuale di intervento allegato al PR. Gli interventi di iniziativa privata sono eseguibili esclusivamente sulle unità soggette a tutela del settore Prato, sugli archi dell Ottagono e sulle cappelle private delle gallerie, previa Denuncia di Inizio Attività indirizzata al Comune e secondo quando previsto dalle presenti norme. Gli interventi di restauro scientifi co su unità soggette a tutela richiedono la presentazione di un progetto fi rmato da un tecnico abilitato e il nulla osta della SBAA. Tutti gli interventi devono essere eseguiti con materiali e tecniche di lavorazione compatibili con quelli originali, garantendo per quanto possibile la reversibilità degli stessi, secondo le indicazioni più dettagliate del Manuale di intervento allegato al PR. Le modalità di intervento sulle singole tipologie sono meglio descritte nei successivi articoli e nelle rispettive schede di settore, e devono comunque prevedere il rispetto di quanto sotto indicato: a) I rivestimenti, gli intonaci a calce e gli elementi ornamentali in conglomerato cementizio possono essere rifatti solo quando non recuperabili; b) le decorazioni pittoriche devono essere conservate, i tinteggi devono essere fatti con colori calce, riprendendo le tonalità originarie, individuate con le opportune indagini stratigrafi che; c) i serramenti devono essere conservati, quando non recuperabili devono essere rifatti con materiale e disegno identici a quelli storici; d) nel rifacimento dei manti di copertura devono essere mantenuti il materiale originario, le lattonerie saranno in rame e/o piombo, i chiusini e le imboccature dei pluviali in ghisa; e) non sono ammesse modifi che al volume esistente; f) sono ammessi gli interventi per l adeguamento alle normative igieniche e di sicurezza del lavoro, in particolare quelli atti a migliorare l accesso e la fruibilità delle sepolture, nel rispetto delle tipologie, delle forme e dei materiali. Articolo 37 Restauro e risanamento conservativo Sono lavori di restauro e risanamento conservativo le opere come defi nite alla lettera d) dell Allegato Defi nizione degli interventi edilizi alla Legge Regionale 25 novembre 2002, n. 31 sugli edifi ci che costituiscono parte integrante del patrimonio edilizio dell insediamento storico del cimitero. Tali interventi riguardano: a) il consolidamento e il ripristino strutturale; b) la rimozione delle superfetazioni; c) il rifacimento delle coperture, con i materiali originali; d) il ripristino dell immagine originaria o di sedimentazione storica delle fi niture di superfi cie;

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