Fotografo Gianpiero Unali
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- Clemente Carlini
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1 Il Monte Limbara (in gallurese Monti di Limbara; in sardo Monte 'e Limbari) è un massiccio montuoso situato nella Sardegna nord-orientale. Rappresenta il confine meridionale tra la regioni storiche e geografiche della Gallura e del Logudoro. La cima più alta, Punta Sa Berritta, si innalza fino alla quota di metri sul livello del mare. Nel suo territorio si trovano i comuni di Tempio Pausania, Calangianus, Oschiri e Berchidda, tutti nella provincia di Olbia-Tempio. Il nome del massiccio potrebbe derivare dalla denominazione Limes Balares (confine dei Balari), data alla zona dai Romani, in quanto costituiva la linea di confine (Limes romano) interna alla Sardegna tra la regione abitata a nord dai Corsi (la Gallura) e quella abitata dai Balari (il Monteacuto e la parte orientale del Logudoro Dal punto di vista geologico il territorio è caratterizzato da rocce di natura granitica, erose dal tempo in forme piuttosto scenografiche, risalenti al Paleozoico. La formazione del massiccio è dovuta al sollevamento del blocco granitico della Gallura, avvenuto durante il Cenozoico. Il clima che caratterizza la zona del Monte Limbara è di tipo mediterraneo, caratterizzato da un regime delle precipitazioni che si concentrano principalmente nei mesi autunnali ed invernali e si verificano frequentemente le nevicate. La temperatura media annuale si attesta sui 10,3 C. La temperatura media del mese più freddo è di 3 C mentre quella del mese più caldo è di circa 20 C, con un'escursione media annuale di 16,8 C 1 / 5
2 Fotografo Gianpiero Unali La formazione vegetale che caratterizza prevalentemente il territorio è la macchia mediterranea, costituita da erica (Erica arborea), erica da scope (Erica scoparia), corbezzolo (Arbutus unedo), lentisco ( Pistacia lentiscus ) e fillirea ( Phillyrea latifolia Quando le caratteristiche pedologiche lo consentono la vegetazione risulta costituita dal leccio ( Quercus ilex ) che, nelle valli, si trova associato al frassino orniello ( Fraxinus ornus ), all'agrifoglio ( Ilex aquifolium ), all'acero minore ( Acer monspessulanum ) ed al tasso ( Taxus baccata In alcuni settori si possono trovare associazioni vegetali allo stato spontaneo formate da pioppo tremulo ( Populus tremula ) e da pino marittimo ( Pinus pinaster I boschi di sughera ( Quercus suber ) sono, invece, il risultato delle modificazioni del paesaggio apportate dall'uomo. La macchia che si sviluppa sui terreni più aridi e nelle aree culminali delle montagne è costituita dal cisto ( Cistus ), dal ginepro nano ( Juniperus nana ), dal prugnolo selvatico ( Prunus spinosa ) e dalla ginestra spinosa ( Calycotome spinosa Vi si trovano anche numerosi rari endemismi quali il ribes del Limbara ( Ribes sandalioticum ), la viola di Corsica ( 2 / 5
3 Viola corsica ), l'erba barona ( Thymus herba-barona ), la carlina sardo-corsa ( Carlina macrocephala ) e la felce florida ( Osmunda regalis La vegetazione ripariale è costituita da salici ( Salix fragilis ), ontani neri ( Alnus glutinosa ), tamerici ( Tamarix gallica ) ed oleandri ( Nerium oleander La fauna è costituita da mammiferi come il cinghiale (Sus scrofa), la volpe (Vulpes vulpes), la martora ( Martes martes ), la donnola ( Mustela nivalis ), il gatto selvatico ( Felis silvestris ), la lepre sarda ( Lepus capensis mediterraneus ) ed il coniglio selvatico ( Oryctolagus cuniculus Il daino ( Dama dama ) ed il muflone ( Ovis musimon ) sono stati reintrodotti dall'uomo. Tra gli uccelli vi sono l'aquila del Bonelli ( Hieraaetus fasciatus ), l'aquila reale ( Aquila chrysaetos ), la poiana ( Buteo buteo ), il gheppio ( Falco tinnunculus ), lo sparviero ( Accipiter nisus ), il falco pellegrino ( Falco peregrinus 3 / 5
4 ), l'astore ( Accipiter gentilis ), la civetta ( Athene noctua ), l'assiolo ( Otus scops ), il corvo imperiale ( Corvus corax ), la cornacchia grigia ( Corvus corone cornix ), la ghiandaia ( Garrulus glandarius ), la taccola ( Corvus monedula ) ed il passero solitario ( Monticola solitarius Tra i rettili e gli anfibi vanno citati la lucertola del Bedriaga (Archaeolacerta bedriagae) il gongilo ( Chalcides ocellatus ), la biscia dal collare ( Natrix natrix ), la biscia viperina ( Natrix maura ), l'euprotto sardo ( Euproctus platycephalus ), il discoglosso sardo ( Discoglossus sardus ), la raganella sarda ( Hyla sarda ) ed il rospo smeraldino ( Bufo viridis BALASCIA 4 / 5
5 Fotografo Lungo proseguiamo troviamo molto dell'asinara, e sparvieri, N.B. Limbar;, ontagne L'ambiente, Cascate Sentiero (PDF), Sassari, sorgenti. agglomerato panorama I vecchia, testi la Cagliari, Sassari, di e Sardegna, una strada aquile Carlo Gianpiero gole Da sono naturale verso fontana mozzafiato, lago millenni sicuramente Carlo Delfino, GEOS, statale di reali. tratti Sardegna case Coghinas, sentiero Unali sito da che Delfino Sardegna abitano Tempio e 1993; 1998; Ente Balascia. alla a prende caratteristica 360 Italia, Editore, Chiesa le Foreste Salvatore Ignazio Mirta da gradi: piane Oschiri, il queste sentiero La nome Morandini; della strada Camarda; il San Limbara, Dedola, Ozieri come parti dall omonima raggiunto Europa Sardegna. Giovanni, che le Salvatore tutto e rarissime Sabina Oschiri. percorriamo le il Bocche, il Passo piccolo piccola Itinerari. località. Falchi; Cuccuru, Tra lucertole del le boschi, borgo. è ma vette Le La Ignazio Graziano Limbara stretta molto foreste fontana della Dall'altopiano elicriso, Bedriaga, Camarda carina. svoltiamo Nudda Corsica, demaniali asfaltata, che eriche, non Tra (a martore, a si il cura da le ci golfo del destra corbezzoli ammira case porta acqua Monte di), ead Mè 5 / 5
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