Capitolo. Popolazione

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3 2. Popolazione Per saperne di più... f f f f Dinamica della popolazione residente ISTAT. Banche dati e sistemi informativi. Roma. ISTAT. Elenco dei comuni al 30 giugno definizioni/comuni/. ISTAT. Iscrizioni e cancellazioni anagrafiche: anni Roma, (Tavole di dati). ISTAT. Popolazione e movimento anagrafico dei comuni: anno Roma, (Annuari n. 18). Al 31 dicembre 2010 la popolazione residente in Italia è pari a unità, di cui maschi e femmine. Rispetto al 2009 anno in cui la popolazione residente complessiva era pari a individui l incremento è dunque pari a unità. La distribuzione territoriale è pressoché invariata: il Nord è caratterizzato dal maggior numero di residenti, (il 45,8 per cento del totale della popolazione). I residenti del Mezzogiorno sono (il 34,5 per cento) e il Centro, con residenti, pari al 19,7 per cento, mantiene l ultima posizione (Tavola 2.4). Il saldo naturale passa da (2009) a , e quello migratorio, seppure ancora in calo rispetto all anno precedente ( contro ) è ancora fondamentale per contrastarne l effetto negativo. Dall analisi della componente naturale, arriva la conferma della riduzione delle nascite in Italia segnalata nuovamente a partire dal 2009: si passa, infatti, dai nati vivi del 2009, ai del 2010, con un quoziente di natalità pari a 9,3 per mille abitanti (9,5 nell anno precedente). La diminuizione pur contenuta è diffusa su tutto il territorio, ma il Nord è l unica ripartizione ad avere un quoziente superiore alla media nazionale (9,4 per mille, contro il 9,5 del 2009). Il Mezzogiorno, con un quoziente pari al 9,3 per mille (9,4 nel 2009), eguaglia la media italiana, mentre, come nell anno precedente, la natalità più bassa si trova al Centro con un quoziente pari al 9,1 per mille (9,3 nel 2009). Il numero dei decessi, rispetto all anno precedente, diminuisce, passando dalle unità del 2009 alle attuali (4.175 in meno) e il quoziente di mortalità passa dal 9,8 al 9,7 per mille. Anche in questo caso, come per la diminuizione della natalità, il decremento è generalizzato sull intero territorio: al Nord si passa dal 10,1 al 10,0 per mille, al Centro il quoziente scende al 10,2 per mille rispetto al 10,3, mentre il Mezzogiorno, con un quoziente pari al 9,1 per mille (9,2 nel 2009) è ancora la ripartizione con la mortalità più bassa e, come negli anni precedenti, l unica ad avere un saldo naturale positivo. Per quel che riguarda le iscrizioni anagrafiche, queste, nel 2010, risultano pari a , mentre le cancellazioni sono ; la componente migratoria dunque, derivante dalla differenza tra iscrizioni e cancellazioni anagrafiche conseguenti a trasferimenti di residenza e ad altri movimenti anagrafici, mantiene l andamento degli anni precedenti, continuando ad essere positiva (il saldo è pari a unità), ma, di nuovo, inferiore rispetto all anno precedente ( , con una diminuzione di unità). Il saldo tra iscritti e cancellati è positivo per tutte le ripartizioni geografiche: il Centro, sempre caratterizzato dal tasso migratorio più elevato (7,6 per mille, seppure in calo rispetto all 8,8 per mille del 2009), continua a contrapporsi al Mezzogiorno che, con l 1,3 per mille (1,0 nel 2009), rimane la ripartizione con il tasso più basso. 41

4 Annuario statistico italiano 2011 Figura 2.1 Saldo naturale per ripartizione geografica - Anni Figura 2.2 Saldo tra iscritti e cancellati per ripartizione geografica - Anni La struttura per età della popolazione Al 31 dicembre 2010 l indice di vecchiaia (rapporto tra la popolazione di 65 anni e oltre e quella con meno di 15 anni) misura del grado di invecchiamento della popolazione, mantiene l andamento registrato negli anni precedenti: in costante aumento (144,0 nel 2009, 143,4 nel 2008, 142,8 nel 2007, 141,7 nel 2006 e 139,9 nel 2005), raggiunge infatti un valore pari al 144,5 per cento (Tavola 2.2). Mentre nel Sud e nelle Isole il processo di invecchiamento continua (nel Sud si passa dal 117,0 per cento nel 2009 al 119,3 per cento nel 2010, e nelle Isole l indice passa dal 127,5 al 130,0 rispettivamente nel 2009 e nel 2010 ), nelle altre ripartizioni si registra una lieve diminuzione: il Nord-ovest 42

5 2. Popolazione passa da 159,5 a 159,2, il Nord-est da 153,0 a 152,6 e il Centro da 160,6 a 160,4. Il Mezzogiorno, nonostante l incremento dell indice di vecchiaia (120,3 nel 2009 contro 122,6 nel 2010), rimane comunque, come negli anni passati, la ripartizione con maggiore equilibrio nel rapporto tra giovani e anziani e la Campania, con un indice pari al 98,7 per cento, rimane ancora l unica regione con un eccedenza di giovani sugli anziani, seppure ormai vicinissima alla soglia di parità del 100 per cento. Al 31 dicembre 2009, ultimo dato disponibile per un confronto, la situazione a livello internazionale è pressoché invariata rispetto all anno precedente: l Italia, infatti, è sempre la seconda nazione europea in cui si manifesta maggiormente il processo di invecchiamento della popolazione (solo la Germania, di nuovo, ha un valore dell indice più elevato: 150,2). Dopo Germania e Italia, come nel 2008, Grecia e Bulgaria sono i paesi dell Unione europea con una struttura per età particolarmente vecchia (rispettivamente 131,9 e 129,2). Nel Nord e nel Centro del Paese i residenti con almeno 65 anni continuano ad essere più di un quinto del totale, mentre, nelle stesse ripartizioni, quelli con 80 anni e oltre superano la soglia del 6 per cento (Prospetto 2.1). Di contro, la percentuale di giovani fino a 14 anni, rispetto al 2009, continua a crescere nelle regioni del Nord (si passa dal 13,6 al 13,7), rimane stabile al Centro (13,4 per cento), mentre continua a calare nel Mezzogiorno (il 15,0 per cento del 2009 scende, nel 2010, al 14,9 per cento). Nonostante la percentuale della popolazione più giovane continui a scendere, il Mezzogiorno è, comunque, la ripartizione con un disequilibrio tra giovani e anziani meno marcato: nel Sud il 15,1 per cento della popolazione ha meno di 15 anni e il 18,0 per cento ne ha almeno 65; nelle Isole gli stessi segmenti di popolazione sono pari, rispettivamente, al 14,4 e 18,8 per cento. Prospetto 2.1 Indicatori di struttura della popolazione ANNI RIPARTIZIONI Distribuzione percentuale anni e oltre Di cui 80 anni e oltre Vecchiaia (a) Indici Dipendenza (b) Dipendenza anziani (c) 31/12/ ,8 68,5 14,7 3,1 87,6 46,0 21,5 31/12/ ,4 67,6 18,0 3,9 124,5 47,9 26,6 31/12/ ,4 67,4 18,2 4,1 127,1 48,4 27,1 31/12/ ,2 67,1 18,7 4,4 131,4 49,1 27,9 31/12/ ,2 66,8 19,0 4,6 133,8 49,8 28,5 31/12/ ,2 66,6 19,2 4,8 135,9 50,1 28,9 31/12/ ,1 66,4 19,5 5,0 137,8 50,6 29,3 31/12/ ,1 66,2 19,7 5,1 139,9 51,1 29,8 31/12/ ,1 66,0 19,9 5,3 141,7 51,6 30,2 31/12/ ,0 65,9 20,0 5,5 142,8 51,7 30,4 31/12/ ,0 65,8 20,1 5,6 143,4 51,9 30,6 31/12/ ,1 65,7 20,2 5,8 144,0 52,2 30,8 AL 31 DICEMBRE PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA (stima) Nord-ovest 13,6 64,9 21,5 6,2 159,2 54,1 33,1 Nord-est 13,9 65,1 21,1 6,4 152,6 53,6 32,3 Centro 13,4 65,1 21,5 6,5 160,4 53,6 33,0 Sud 15,1 67,0 18,0 5,2 119,3 49,3 26,8 Isole 14,4 66,8 18,8 5,4 130,0 49,7 28,0 Italia 14,0 65,7 20,3 6,0 144,5 52,3 30,9 (a) Popolazione di 65 anni e oltre/popolazione di età 0-14, per cento. (b) Popolazione di età 0-14 e 65 anni e oltre/ popolazione di età 15-64, per cento. (c) Popolazione di 65 anni e oltre/popolazione di età 15-64, per cento. 43

6 Annuario statistico italiano 2011 La popolazione straniera residente Per saperne di più... f ISTAT. La presenza straniera in Italia: l accertamento e l analisi. Roma, Gli stranieri residenti in Italia al 31 dicembre 2010 sono ( maschi e femmine, con nuove iscrizioni in totale), pari al 7,5 per cento della popolazione residente complessiva. Anche nel 2010, quindi, continua l andamento crescente degli anni precedenti (7,0 per cento nel 2009) (Tavola 2.8). Invariata, rispetto all anno precedente, la presenza straniera sul territorio: al Nord risiede oltre il 60 per cento della popolazione straniera (35,0 per il Nord-ovest e 26,3 nel Nord-est), seguono il Centro con il 25,2 per cento, il Sud (9,6 per cento) e le Isole (3,9 per cento). Anche considerando la presenza straniera in rapporto alla popolazione residente nel complesso, si trova lo stesso scenario dell anno precedente: l incidenza della popolazione straniera è più elevata nel Nord-est (10,3 per cento) e nel Nord-ovest (9,9 per cento), seguite dal Centro (9,6 per cento), dal Sud (3,1 per cento) e dalle Isole (2,7 per cento). Ancora una volta gli stranieri provengono, nella maggior parte dei casi, dall Unione Europea (29,2 per cento), subito seguiti dai cittadini dell Europa centro-orientale (23,9 per cento). L Africa settentrionale, con il 14,9 per cento del totale degli stranieri residenti mantiene il primato fra i paesi non europei. La struttura per età della popolazione straniera (Prospetto 2.2) continua a essere piuttosto giovane. L età media, nel 2010, è pari a 31,9 anni, circa 12 anni più bassa rispetto a quella della popolazione complessivamente residente in Italia. Come l anno precedente, seppure con una lieve flessione, quasi la metà dei cittadini stranieri ha un età compresa tra i 18 ed i 39 anni (46,5 per cento), oltre uno su cinque è minorenne (21,7 per cento) e la percentuale di adulti fra i 40 ed i 64 anni raggiunge il 29,4 per cento (nel 2009 era pari al 28,5 per cento). La percentuale di popolazione con più di 65 anni rimane stabile al 2,3. Prospetto 2.2 Indicatori di struttura della popolazione straniera residente in Italia ANNI RIPARTIZIONI Totale stranieri residenti (valori assoluti) 0-17 anni Distribuzione percentuale anni anni 65 anni e oltre Età media Incidenza percentuale sulla popolazione residente 0-17 anni anni anni 65 anni e oltre Totale 31/12/ ,9 52,6 24,4 2,1 30,9 5,0 7,1 3,0 0,4 4,1 31/12/ ,0 50,8 25,1 2,1 30,8 5,9 7,7 3,4 0,5 4,5 31/12/ ,7 49,3 25,9 2,1 30,9 6,6 8,4 3,8 0,5 5,0 31/12/ ,2 49,2 26,6 2,0 31,1 7,5 9,8 4,5 0,6 5,8 31/12/ ,0 48,3 27,5 2,1 31,3 8,4 11,0 5,2 0,7 6,5 31/12/ ,0 47,2 28,5 2,3 31,6 9,1 11,9 5,7 0,8 7,0 AL 31 DICEMBRE PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA Nord-ovest ,5 46,1 28,2 2,2 31,1 14,4 17,5 7,7 1,0 9,9 Nord-est ,2 46,4 28,3 2,1 31,2 14,6 18,1 8,1 1,0 10,3 Centro ,9 46,6 30,7 2,8 32,9 12,0 16,8 8,3 1,3 9,6 Sud ,3 47,4 33,0 2,3 33,7 2,9 4,9 3,0 0,4 3,1 Isole ,1 47,7 30,7 2,4 32,8 2,9 4,4 2,4 0,3 2,7 Italia ,7 46,5 29,4 2,3 31,9 9,7 12,7 6,3 0,9 7,5 Fecondità e nuzialità Nel 2010 la stima del numero medio di figli per donna è pari a 1,41, come il valore registrato nel 2009; si conferma quindi l arresto della crescita continua che si era avuta successivamente al 1995, anno in cui la fecondità italiana toccò il minimo (1,19 figli per donna) (Tavola 2.2). Per quel che riguarda la distribuzione territoriale, i comportamenti riproduttivi ricalcano quasi completamente la situazione del 2009: il Nord rimane stabile ad 1,46 e mantiene il primato di ripartizione con la fecondità più alta, il Centro sale da 1,37 a 1,38 (nel 2009 c era stata una flessione), mentre nel Mezzogiorno si continua ad assistere ad un calo del tasso, che scende ad 1,35 (1,36 nel 2009), riconfermando la ripartizione all ultimo posto per numero me- 44

7 2. Popolazione Per saperne di più... f ISTAT. Il matrimonio in Italia: anno Roma, (Statistiche in breve). dio di figli per donna. A livello internazionale, considerando i dati relativi al 2009, ultimo anno disponibile per un confronto, l Italia, rispetto all anno precedente diventa, nell Ue15, il quinto paese con la fecondità più bassa, sempre preceduta dal Portogallo (1,32), dalla Germania (1,36) dall Austria (1,39) e dalla Spagna (1,40). Estendendo l analisi all Ue27, invece, l Italia raggiunge il settimo posto, mentre le prime due posizioni sono occupate da Lettonia (1,31) Ungheria. Per quanto riguarda la nuzialità, anche nel 2010 si conferma il trend decrescente dei matrimoni: sono pari a , contro i del 2009, con un quoziente di nuzialità ancora in forte diminuzione, che passa dal 3,8 al 3,6 La diminuzione è generalizzata, se si prende in considerazione il territorio: il Mezzogiorno mantiene ancora il primato, con un tasso che supera la media nazionale (4,4 per mille), seguito dal Centro (3,3 per mille contro il 3,7 del 2009) e dal Nord (3,1 per mille rispetto al 3,3 del 2009). Prendendo in considerazione il rito, il matrimonio religioso, nonostante la tendenza generale alla diminuzione, continua a essere quello preferito dagli sposi, nel 2010 sono stati celebrati con rito religioso il 63,1 per cento dei matrimoni. Rimangono invariate le differenze territoriali: al Nord i matrimoni civili sono, come negli anni precedenti, in percentuale maggiore, rispetto alle altre ripartizioni (48,6 per cento), mentre nelle regioni meridionali nel 2010 oltre tre quarti dei matrimoni (77,6 per cento) viene ancora celebrato con rito religioso (Tavola 2.10). A livello internazionale, dall analisi dei dati del 2009, l Italia risulta sempre essere uno dei paesi con la nuzialità più bassa; ancora una volta sono solo la Slovenia (3,2 per mille), la Bulgaria (3,4 per mille), il Lussemburgo (3,5 per mille) e l Ungheria (3,7 per mille) i paesi ad avere un quoziente di nuzialità inferiore a quello italiano. La sopravvivenza Per saperne di più... f ISTAT. Decessi, caratteristiche demografiche e sociali: anno 2007 Roma, (Tavole di dati). Continua nel 2008, così come negli anni precedenti, l incremento della vita media, conseguenza della costante riduzione dei rischi di morte a tutte le età: la speranza di vita alla nascita dei maschi è pari a 78,8 anni (era 78,7 nel 2007), mentre quella delle donne è pari a 84,1 anni (anche in questo caso in aumento, seppur lieve, rispetto agli 84,0 anni del 2007). Gli stessi valori si trovano nelle stime del 2009, mentre, se si analizzano i dati stimati del 2010, l indicatore raggiunge i 79,2 anni per i maschi e gli 84,4 anni per le femmine (Tavola 2.2). Considerando i dati a livello territoriale, nel 2009 il Nord-est si conferma, ancora una volta, la ripartizione con la speranza di vita più elevata (79,3 anni per i maschi e 84,6 anni per le femmine), contrapposta al Mezzogiorno che continua, invece, ad essere, tanto per gli uomini quanto per le donne, la ripartizione con la vita media più bassa (rispettivamente 78,3 e 83,5 anni). Analizzando il contesto internazionale, nel 2009, all interno dell Unione europea, solo la Svezia, con 79,4 anni per i maschi, ha una situazione migliore per quel riguarda le condizioni di sopravvivenza, mentre per le femmine questa situazione si trova in Francia (84,5) e Spagna (84,6); l Italia, dunque è ancora uno dei paesi più longevi. Mobilità interna e migrazioni con l estero in Italia Nel 2008 le migrazioni interne per trasferimento di residenza sono state pari a unità, in più rispetto al 2007, con un tasso di migratorietà del 23,1 per mille abitanti (Tavola 2.7). I trasferimenti interregionali sono pari a , in crescita rispetto all anno precedente (erano ); in aumento sono anche quelli intraregionali, che passano da a In tutte le ripartizioni, come negli anni precedenti, sono sempre i trasferimenti intraregionali i movimenti migratori più consistenti, seppure con delle differenze: se si proviene da una regione del Nord, i trasferimenti intraregionali sono pari all 81,6 per cento dei movimenti complessivi (erano l 81,9 per cento nel 2007). Si scende al 74,8 per cento se ci si concentra su chi proviene dalle regioni del Centro (75,0 per cento nel 2007) e si arriva al 64,6 per cento 45

8 Annuario statistico italiano 2011 quando si proviene da una regione del Mezzogiorno (64,5 per cento nel 2007). Quest ultimo dato conferma, nuovamente, il Mezzogiorno come ripartizione ancora caratterizzata da una forte emigrazione. Nel 2008 le iscrizioni dall estero sono state (quasi in meno rispetto all anno precedente), (contro i cancellati per l estero) (Tavola 2.6). Seppure un po in calo, rispetto ai dati del 2007, il dato riconferma l Italia come paese di immigrazione, con flussi di popolazione straniera sempre tali da permettere la crescita della popolazione nonostante la dinamica naturale si muova nel verso opposto. In accordo con gli anni precedenti il maggior numero delle iscrizioni si sono registrate al Nord ( , pari al 55,9 per cento del totale degli iscritti dall estero). Le altre ripartizioni sono, in linea con gli anni precedenti, ben al di sotto di tale soglia: il Centro, con iscrizioni, raggiunge una percentuale del 25,8 per cento, mentre il Mezzogiorno continua ad essere la ripartizione con meno forza attrattiva, attestandosi al 18,3 per cento con le sue iscrizioni. Anche nel 2008, d altra parte, come accade dal 2005, sono sempre le regioni del Nord quelle da cui più spesso si parte verso l estero: le cancellazioni costituiscono, infatti, il 55,5 per cento del totale. 46

9 2. Popolazione Tavola Popolazione residente per sesso ed età al 31 dicembre - Anni (a) ETÀ Italia Italia ETÀ Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale e oltre e più TOTALE Fonte: Popolazione residente comunale per sesso, anno di nascita e stato civile (R) (a) Sul sito o direttamente sul sito sono disponibili le serie storiche dei dati anche a livello comunale, provinciale e regionale 47

10 Annuario statistico italiano 2011 Tavola 2.1 segue - Popolazione residente per sesso ed età al 31 dicembre - Anni (a) ETÀ Italia Italia ETÀ Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale e oltre e più TOTALE Fonte: Popolazione residente comunale per sesso, anno di nascita e stato civile (R) (a) Sul sito o direttamente sul sito sono disponibili le serie storiche dei dati anche a livello comunale, provinciale e regionale 48

11 2. Popolazione Tavola Indicatori demografici per regione - Anno 2010 ANNI REGIONI Numero medio di figli per donna Indicatori demografici Speranza di vita alla nascita Maschi Femmine Quoziente di nuzialità (per abitanti)(a) Composizioni percentuali 0-14 anni Indicatori di struttura della popolazione al 31 dicembre anni 65 anni e oltre Vecchiaia Dipendenza strutturale Indici Dipendenza degli anziani Età media ,35 78,4 84,0 4,2 14,1 66,0 19,9 141,7 51,6 30,2 42, ,37 78,7 84,0 4,2 14,0 65,9 20,0 142,8 51,7 30,4 43, ,42 78,8 84,1 4,1 14,0 65,8 20,1 143,4 51,9 30,6 43, ,41 78,8 (a) 84,1 (a) 3,8 14,1 65,7 20,2 144,0 52,2 30,8 43, PER REGIONE Piemonte 1,39 (a) 78,9 (a) 84,2 (a) 3,2 (a) 12,9 64,3 22,9 177,7 55,6 35,6 45,4 Valle d'aosta/ Vallée d'aoste 1,57 (a) 78,9 (a) 84,2 (a) 3,0 (a) 14,0 65,1 20,9 149,7 53,5 32,1 44,2 Liguria 1,30 (a) 78,8 (a) 84,2 (a) 3,4 (a) 11,5 61,8 26,7 232,0 61,8 43,2 47,7 Lombardia 1,50 (a) 79,4 (a) 84,6 (a) 3,0 (a) 14,2 65,7 20,1 141,1 52,2 30,5 43,5 Trentino-Alto Adige/Südtirol 1,62 (a) 79,8 (a) 85,3 (a) 3,5 (a) 15,9 65,5 18,6 116,8 52,7 28,4 42,0 Bolzano/Bozen 1,61 (a) 80,0 (a) 85,5 (a) 3,8 (a) 16,5 65,6 17,9 108,5 52,5 27,3 41,2 Trento 1,63 (a) 79,7 (a) 85,2 (a) 3,2 (a) 15,4 65,4 19,3 125,4 52,9 29,5 42,8 Veneto 1,45 (a) 79,6 (a) 85,0 (a) 3,4 (a) 14,2 65,9 19,9 139,8 51,8 30,2 43,5 Friuli-Venezia Giulia 1,39 (a) 79,1 (a) 84,5 (a) 3,1 (a) 12,6 64,0 23,4 186,2 56,2 36,6 45,9 Emilia-Romagna 1,47 (a) 79,6 (a) 84,7 (a) 3,0 (a) 13,3 64,4 22,3 167,2 55,2 34,6 45,0 Toscana 1,37 (a) 79,9 (a) 84,9 (a) 3,5 (a) 12,7 64,0 23,3 182,9 56,3 36,4 45,6 Umbria 1,36 (a) 79,7 (a) 85,0 (a) 3,4 (a) 12,9 64,0 23,1 178,8 56,2 36,0 45,2 Marche 1,39 (a) 80,1 (a) 85,4 (a) 3,2 (a) 13,3 64,2 22,5 168,7 55,7 35,0 44,8 Lazio 1,39 (a) 79,0 (a) 84,2 (a) 3,5 (a) 14,0 66,2 19,8 142,0 51,0 30,0 43,3 Abruzzo 1,32 (a) 79,1 (a) 84,8 (a) 3,4 (a) 13,0 65,8 21,2 163,2 52,1 32,3 44,2 Molise 1,21 (a) 79,1 (a) 84,8 (a) 3,6 (a) 12,5 65,6 21,9 175,8 52,3 33,4 44,7 Campania 1,42 (a) 77,7 (a) 83,0 (a) 4,8 (a) 16,4 67,5 16,1 98,7 48,1 23,9 40,2 Puglia 1,33 (a) 79,7 (a) 84,4 (a) 4,5 (a) 14,8 66,7 18,5 125,2 49,9 27,7 42,0 Basilicata 1,18 (a) 79,3 (a) 84,5 (a) 4,2 (a) 13,4 66,5 20,2 150,6 50,5 30,3 43,4 Calabria 1,28 (a) 79,3 (a) 84,8 (a) 4,4 (a) 14,2 67,0 18,8 132,0 49,2 28,0 42,3 Sicilia 1,41 (a) 78,8 (a) 83,5 (a) 4,5 (a) 15,2 66,3 18,5 122,2 50,8 28,0 41,8 Sardegna 1,14 (a) 78,9 (a) 85,2 (a) 3,9 (a) 12,3 68,3 19,5 158,6 46,5 28,5 43,8 Nord 1,46 (a) 79,3 (a) 84,6 (a) 3,2 (a) 13,7 65,0 21,3 155,7 53,9 32,8 44,3 Centro 1,38 (a) 79,5 (a) 84,6 (a) 3,4 (a) 13,4 65,1 21,5 160,4 53,6 33,0 44,4 Mezzogiorno 1,35 (a) 78,8 (a) 83,9 (a) 4,4 (a) 14,9 66,9 18,2 122,6 49,5 27,2 41,9 ITALIA 1,41 (a) 79,2 (a) 84,4 (a) 3,6 (a) 14,0 65,7 20,3 144,5 52,3 30,9 43,5 Fonte: Iscritti in anagrafe per nascita (R); Matrimoni (R); Popolazione residente comunale per sesso, anno di nascita e stato civile (R); Sistema di nowcast per indicatori demografici (E) (a) Dati stimati. 49

12 Annuario statistico italiano 2011 Tavola Indicatori strutturali della popolazione straniera residente al 31 dicembre - Anni 2009 e 2010 ANNI REGIONI Totale stranieri residenti (valori assoluti) Distribuzione percentuale 0-17 anni anni anni e anni oltre Età media Incidenza percentuale sulla popolazione residente 0-17 anni anni anni e anni oltre Totale ,0 50,8 25,1 2,1 30,8 5,9 7,7 3,4 0,5 4, ,7 49,3 25,9 2,1 30,9 6,6 8,4 3,8 0,5 5, ,2 49,2 26,6 2,0 31,1 7,5 9,8 4,5 0,6 5, ,0 48,3 27,5 2,1 31,3 8,4 11,0 5,2 0,7 6, PER REGIONE Piemonte ,6 48,2 27,0 2,2 31,0 12,5 15,8 6,4 0,8 8,5 Valle d'aosta/vallée d'aoste ,6 46,7 28,1 2,7 31,4 8,8 11,3 5,0 0,8 6,4 Liguria ,9 45,2 30,4 3,5 32,9 10,7 13,8 5,9 0,9 7,1 Lombardia ,5 46,7 27,0 1,9 30,5 14,6 17,0 7,6 0,9 10,0 Trentino-Alto Adige/Südtirol ,9 45,5 28,2 3,4 31,8 10,0 13,6 6,8 1,5 8,3 Bolzano/Bozen ,8 44,3 29,5 4,5 33,0 8,5 12,1 6,8 1,9 7,8 Trento ,0 46,5 27,1 2,5 30,8 11,5 15,1 6,7 1,1 8,8 Veneto ,4 48,0 26,0 1,6 30,1 14,1 17,1 7,1 0,8 9,8 Friuli-Venezia Giulia ,4 46,1 29,6 2,9 32,2 11,7 14,9 6,7 1,0 8,2 Emilia-Romagna ,1 47,1 27,7 2,1 31,0 15,6 18,6 8,3 1,0 10,5 Toscana ,0 46,7 29,5 2,9 32,2 12,7 16,3 7,5 1,1 9,1 Umbria ,6 45,9 29,5 3,0 32,2 14,5 17,7 8,8 1,3 10,4 Marche ,0 46,7 27,6 2,7 31,3 12,8 15,3 7,2 1,1 8,9 Lazio ,7 48,1 30,7 2,5 33,2 9,8 15,0 7,6 1,1 8,8 Abruzzo ,8 48,8 28,7 2,8 32,3 7,0 9,8 4,7 0,7 5,7 Molise ,5 49,4 29,5 2,5 32,6 3,0 4,5 2,2 0,3 2,5 Campania ,5 46,9 35,7 1,9 34,6 1,9 3,8 2,7 0,3 2,5 Puglia ,6 47,1 30,1 3,2 32,8 2,2 3,3 1,8 0,4 2,1 Basilicata ,0 49,9 31,4 1,7 32,8 2,2 3,8 2,0 0,2 2,2 Calabria ,9 48,5 31,5 2,1 33,0 3,3 5,3 3,1 0,4 3,3 Sicilia ,3 48,4 29,1 2,2 32,0 2,7 4,1 2,2 0,3 2,5 Sardegna ,9 46,6 34,1 3,4 34,8 2,1 3,2 1,9 0,4 2,0 Nord ,6 47,1 27,3 2,1 30,8 13,8 16,6 7,2 0,9 9,5 Centro ,2 47,3 29,8 2,7 32,6 11,4 15,6 7,6 1,1 9,0 Mezzogiorno ,2 47,8 31,6 2,4 33,2 2,6 4,3 2,5 0,4 2,7 ITALIA ,0 47,2 28,5 2,3 31,6 9,1 11,9 5,7 0,8 7,0 Fonte: Popolazione residente comunale per sesso, anno di nascita e stato civile (R); Rilevazione della popolazione residente comunale straniera per sesso e anno di nascita (R) 50

13 2. Popolazione Tavola 2.3 segue - Indicatori strutturali della popolazione straniera residente al 31 dicembre Anni ANNI REGIONI Totale stranieri residenti (valori assoluti) Distribuzione percentuale 0-17 anni anni anni e anni oltre Età media Incidenza percentuale sulla popolazione residente 0-17 anni anni anni e anni oltre Totale ,7 49,3 25,9 2,1 30,9 6,6 8,4 3,8 0,5 5, ,2 49,2 26,6 2,0 31,1 7,5 9,8 4,5 0,6 5, ,0 48,3 27,5 2,1 31,3 8,4 11,0 5,2 0,7 6, ,0 47,2 28,5 2,3 31,6 9,1 11,9 5,7 0,8 7, PER REGIONE Piemonte ,4 47,2 28,0 2,3 31,4 13,1 16,6 6,9 0,9 8,9 Valle d'aosta/vallée d'aoste ,9 46,3 29,0 2,8 31,9 9,0 12,2 5,3 0,9 6,8 Liguria ,6 44,8 31,1 3,5 33,1 11,5 15,2 6,6 1,0 7,8 Lombardia ,2 45,9 28,0 1,9 30,8 15,5 18,2 8,3 1,0 10,7 Trentino-Alto Adige/Südtirol ,7 44,8 29,0 3,5 32,2 10,4 14,3 7,2 1,6 8,7 Bolzano/Bozen ,6 43,7 30,2 4,5 33,2 9,0 12,8 7,2 2,1 8,2 Trento ,6 45,7 28,0 2,6 31,3 11,8 15,7 7,2 1,2 9,2 Veneto ,0 47,0 27,3 1,7 30,5 14,5 17,9 7,7 0,9 10,2 Friuli-Venezia Giulia ,3 45,0 30,7 3,0 32,6 12,1 15,5 7,1 1,1 8,5 Emilia-Romagna ,8 46,3 28,8 2,2 31,4 16,4 19,9 9,1 1,1 11,3 Toscana ,7 45,8 30,5 2,9 32,6 13,3 17,4 8,2 1,2 9,7 Umbria ,2 45,2 30,5 3,1 32,6 15,1 18,7 9,6 1,5 11,0 Marche ,4 45,9 28,8 2,8 31,8 13,1 16,1 7,7 1,2 9,4 Lazio ,4 47,6 31,4 2,6 33,5 10,4 16,3 8,3 1,3 9,5 Abruzzo ,3 48,0 29,8 2,9 32,7 7,4 10,4 5,1 0,8 6,0 Molise ,7 48,8 30,0 2,5 32,7 3,4 4,9 2,4 0,3 2,8 Campania ,3 46,5 36,4 1,8 34,8 2,2 4,3 3,1 0,3 2,8 Puglia ,8 46,9 31,3 3,0 33,2 2,4 3,7 2,1 0,4 2,3 Basilicata ,9 49,7 31,7 1,6 33,0 2,6 4,4 2,3 0,2 2,5 Calabria ,7 48,5 31,8 2,0 33,1 3,7 6,0 3,5 0,4 3,7 Sicilia ,0 48,2 29,6 2,1 32,2 3,0 4,6 2,5 0,3 2,8 Sardegna ,8 45,8 34,9 3,4 35,1 2,4 3,6 2,1 0,4 2,3 Nord ,3 46,2 28,3 2,2 31,2 14,5 17,7 7,9 1,0 10,1 Centro ,9 46,6 30,7 2,8 32,9 12,0 16,8 8,3 1,3 9,6 Mezzogiorno ,9 47,5 32,3 2,3 33,4 2,9 4,8 2,8 0,4 3,0 ITALIA ,7 46,5 29,4 2,3 31,9 9,7 12,7 6,3 0,9 7,5 Fonte: Popolazione residente comunale per sesso, anno di nascita e stato civile (R); Rilevazione della popolazione residente comunale straniera per sesso e anno di nascita (R) 51

14 Annuario statistico italiano 2011 Tavola Bilancio demografico della popolazione residente per regione - Anno 2010 ANNI REGIONI Popolazione residente al 1 gennaio Movimento naturale Movimento migratorio Popolazione Nati vivi Morti Saldo Saldo tra residente al Iscritti Cancellati tra nati Da altri Dall'estero Per altri Per altri Per Per altri iscritti e 31 dicembre vivi e morti comuni (a) motivi (b) comuni (a) l'estero motivi (b) cancellati PER REGIONE Piemonte Valle d'aosta/ Vallée d'aoste Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige/Südtirol Bolzano/Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Nord Centro Mezzogiorno ITALIA Fonte: Movimento e calcolo della popolazione residente annuale (R) (a) Il motivo per cui il numero di iscritti e cancellati da/per altri comuni non coincide, a livello nazionale, è da imputare allo sfasamento temporale tra data di cancellazione di una persona dal comune di emigrazione e data di iscrizione della stessa presso il comune di immigrazione. (b) Pratiche anagrafiche di sola iscrizione o cancellazione conseguenti a verifiche post-censuarie (sostanzialmente iscrizioni di persone non censite e cancellazioni di persone censite per errore) o ad accertamenti anagrafici correnti (principalmente cancellazioni di persone irreperibili). 52

15 2. Popolazione Tavola Comuni e popolazione residente per classe di ampiezza demografica e regione al 31 dicembre - Anno 2010 REGIONI Fino a Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione Piemonte Valle d'aosta/vallée d'aoste Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige/Südtirol Bolzano/Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Nord Centro Mezzogiorno ITALIA REGIONI Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione Piemonte Valle d'aosta/vallée d'aoste Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige/Südtirol Bolzano/Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Nord Centro Mezzogiorno ITALIA Fonte: Movimento e calcolo della popolazione residente annuale (R) Classi di ampiezza demografica Classi di ampiezza demografica 53

16 Annuario statistico italiano 2011 Tavola 2.5 segue - Comuni e popolazione residente per classe di ampiezza demografica e regione al 31 dicembre - Anno 2010 REGIONI Classi di ampiezza demografica Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione Piemonte Valle d'aosta/vallée d'aoste Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige/Südtirol Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna REGIONI Classi di ampiezza demografica Totale Oltre Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione Piemonte Valle d'aoste/vallée d'aoste Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige/Südtirol Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Fonte: Movimento e calcolo della popolazione residente annuale (R) 54

17 2. Popolazione Tavola Iscritti e cancellati per trasferimento di residenza da e per l'estero, per regione e area geografica di origine e destinazione - Anno 2008 REGIONI Europa Ue (a) Altri paesi Totale Africa America Asia Oceania Totale europei ISCRITTI Piemonte Valle d'aosta/vallée d'aoste Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige/Südtirol Bolzano/Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Nord Centro Mezzogiorno ITALIA CANCELLATI Piemonte Valle d'aosta/vallée d'aoste Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige/Südtirol Bolzano/Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Nord Centro Mezzogiorno ITALIA Fonte: Iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per trasferimento di residenza (R) (a) Unione europea a 27 Stati membri. 55

18 Annuario statistico italiano 2011 Tavola Iscritti e cancellati per trasferimento di residenza secondo la regione di iscrizione e di cancellazione - Anno 2008 REGIONI DI CANCELLAZIONE (PROVENIENZA) Regioni di iscrizione (destinazione) Piemonte Valle d'aosta/ Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige/Südtirol Veneto Vallée d'aoste Totale Bolzano/ Trento Bozen Piemonte Valle d'aosta/vallée d'aoste Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige/Südtirol Bolzano/Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Nord Centro Mezzogiorno ITALIA REGIONI DI CANCELLAZIONE (PROVENIENZA) Regioni di iscrizione (destinazione) Friuli-Venezia Emilia- Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Giulia Romagna Piemonte Valle d'aosta/vallée d'aoste Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige/Südtirol Bolzano/Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Nord Centro Mezzogiorno ITALIA Fonte: Iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per trasferimento di residenza (R) 56

19 2. Popolazione Tavola 2.7 segue - Iscritti e cancellati per trasferimento di residenza secondo la regione di iscrizione e di cancellazione - Anno 2008 REGIONI DI CANCELLAZIONE (PROVENIENZA) Regioni di iscrizione (destinazione) Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Nord Centro Mezzogiorno Piemonte Valle d'aosta/vallée d'aoste Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige/Südtirol Bolzano/Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Nord Centro Mezzogiorno ITALIA Fonte: Iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per trasferimento di residenza (R) 57

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