BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE Misurare e valutare il progresso della società italiana
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- Renzo Petrucci
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1 BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE Misurare e valutare il progresso della società italiana Tommaso Rondinella Formazione Quadri del Terzo Settore - FQSud Lamezia Terme, 12 aprile
2 Simon Kuznetz, il benessere di una nazione può difficilmente essere dedotto dalla misura del reddito nazionale. Bob Kennedy: il Pil misura tutto tranne ciò che rende la vita degna di essere vissuta. Amartya Sen: Si potrebbe essere agiati senza stare bene. Si potrebbe stare bene senza essere in grado di condurre la vita che si era desiderata. Si potrebbe avere la vita che si era desiderata senza essere felici. Si potrebbe essere felici senza avere molta libertà. Si potrebbe avere molta libertà senza avere molto. 2
3 I limiti del Pil non riflette la distribuzione del reddito non riflette il potere d acquisto del reddito non include parti importanti dell attività economica (lavoro domestico, settori informali) non contabilizza le esternalità negative (danni ambientali, industria militare) somma le spese riparatorie o difensive (depurazione, incidenti stradali, paradosso distruzione ricostruzione) Determina il valore dei servizi secondo il valore di mercato, sottostimando il valore dei servizi pubblici il Pil misura l output non l outcome 3
4 The Framework of the Progress of Societies Human system Ecosystem Human Wellbeing Ecosystem services Culture Individual Wellbeing Social Wellbeing Governance Ecosystem condition Economy Resources management Fonte: Hall, J., Giovannini, E., Morrone, A., 4 Ranuzzi, G. (2009).
5 Soluzioni per misurare il benessere Correzioni del PIL Measure of Sustainable Welfare - MEW Nordhaus e Tobin, 1971 Index of Sustainable Economic Well-being ISEW Daly e Cobb, 1991 Prodotto Interno di Qualità PIQ Symbola, 2007 Indici sintetici Relative National Standards of Living Bennett, 1937 Level of Living Index UNRISD, 1966 Indice di Sviluppo Umano UNDP, 1991 Indice di Qualità della Vita delle Provincie Sole 24 Ore, 1993 Indice di Qualità Regionale dello Sviluppo - QUARS Sbilanciamoci!, 2006 Happy Planet Index NEF, 2006 Better Life Index OECD, 2011 Set di indicatori Report of the President's Research Committee on Social Trends USA, 1933 Millennium Development Goals ONU, 2000 Sustainable Development Indicators EC National Accounts of Wellbeing NEF, 2009 Benessere soggettivo Life satisfaction /Happiness Layard, 2000s 5
6 Sviluppi recenti 2004 Palermo OECD World Forum on Key Indicators. Statistics, Knowledge and Policy Dichiarazione di Istanbul + Global Project on measuring the progress of societies WWF, Club of Rome, EP Beyond GDP (Barroso: è ormai tempo di andare oltre il Pil ) Commissione speciale sulla misura delle prestazioni economiche e del progresso sociale (Sen-Stiglitz-Fitoussi) European Commission COM Non solo Pil. Misurare il progresso in un mondo in cambiamento OECD Better Life Initiative. How s Life 2011 Eurostat Sponsorship Group on Measuring Progress, Well-being and Sustainable Development Sustainable development Goals 6
7 Benessere Equo e Sostenibile Nel 2010 l Istat ha lanciato un iniziativa congiunta con il CNEL per la misurazione in Italia del Benessere Equo e Sostenibile. Benessere: analisi multidimensionale degli aspetti rilevanti della qualità della vita dei cittadini. Equo: attenzione alla distribuzione delle determinanti del benessere tra soggetti sociali. Sostenibile: garanzia dello stesso benessere anche per le generazioni future. 7
8 Il problema della legittimità La scelta delle informazioni da monitorare coincide con la selezione delle priorità politiche What we measure affects what we do Stiglitz report L'informazione statistica per essere seguita dalla politica ha bisogno di un certo grado di legittimazione da parte dei cittadini. Una decisione legittima non rappresenta la volontà di tutti, ma deriva dalla deliberazione di tutti Manin
9 BES: gli strumenti L iniziativa mira a produrre una serie di indicatori in grado di offrire una visione condivisa di progresso per l'italia. Essa prevede: a) Comitato d indirizzo che ha elaborato una definizione condivisa di progresso attraverso 12 domini; b) Commissione scientifica che seleziona gli indicatori per ogni dominio entro i primi mesi deal 2012; c) Consultazione pubblica Indagine Multiscopo l importanza dei domini del benessere Questionario on-line Blog Incontri regionali Il processo si chiuderà a fine 2012 con la pubblicazione del primo rapporto congiunto Istat-CNEL sulla misura del Benessere in Italia. 9
10 BES: il processso deliberativo Indagine annuale su ciò che conta per il benessere (24mila famiglie) Comitato d indirizzo 12 Domini Questionario on-line (2500 persone) e Blog Incontri regionali e blog Discussione Commissione scientifica 132 Indicatori Rapporto finale 10
11 La consultazione: l indagine Multiscopo Punteggio da 0 a 10 attribuito alle dimensioni del benessere Anno 2011 Media % di 10 Essere in buona salute 9,7 79,9 Poter assicurare il futuro dei figli dal punto di vista economico e sociale 9,3 66,1 Avere un lavoro dignitoso di cui essere soddisfatto 9,2 59,5 Un reddito adeguato 9,1 56,0 Buone relazioni con amici e parenti 9,1 53,2 Essere felici in amore 9,0 53,6 Sentirsi sicuri nei confronti della criminalità 9,0 56,3 Un buon livello di istruzione 8,9 48,8 Il presente e il futuro delle condizioni dell'ambiente 8,9 48,3 Vivere in una società in cui ci si possa fidare degli altri 8,9 48,8 Istituzioni pubbliche in grado di svolgere bene la loro funzione 8,8 46,6 Servizi di pubblica utilità accessibili e di buona qualità 8,7 43,9 Tempo libero adeguato e di buona qualità 8,5 37,4 Poter influire sulle decisioni dei poteri locali e nazionali 7,8 30,6 Partecipare alla vita della comunità locale 7,1 18,7 Fonte: Istat 11
12 I domini del BES 12
13 La consultazione: Il questionario e il blog Importanza di misurare il benessere Valutazione delle 12 dimensioni Specificità italiane Utilizzo finale dello strumento Discussione più approfondita sugli aspetti rilevanti del problema. Trasmissione di documenti utili al dibattito. È possibile inviare un post a benessere@istat.it 13
14 La consultazione: Il questionario e il blog I giudizi sono stati espressi in modo omogeneo dagli intervistati con pochissime differenze di genere, generazione e territorio. I cittadini pongono particolare enfasi su: Patrimonio storico-artistico Qualità del cibo Qualità delle relazioni sociali Sistema di welfare universale Ma anche su: corruzione, burocrazia, privilegi, disorganizzazione, individualismo, degrado. Il 68% degli intervistati ritiene che la misura del benessere possa contribuire a migliorare le politiche pubbliche 14
15 Qualità dell aria e dell acqua 1. Acqua potabile 2. Qualità delle acque costiere marine 3. Qualità dell aria urbana Percezione 10. Preoccupazione per la perdita di biodiversità Qualità di suolo e territorio 4. Disponibilità di verde urbano 5. Aree con problemi idrogeologici 6. Siti contaminati Materia, energia e cambio climatico 11. Flussi di materia 12. Energia da fonti rinnovabili 13. Emissioni di CO2 e altri gas clima alteranti Biodiversità 7. Aree terrestri protette 8. Aree marine protette 9. Aree di particolare interesse naturalistico 15
16 Outcome 1. Speranza di vita alla nascita 2. Speranza di vita in buona salute alla nascita 3. Indice di stato fisico (PCS) 4. Indice di stato psicologico (MCS) Fasi del ciclo di vita 5. Mortalità infantile 6. Mortalità per accidenti di trasporto (15-34 anni) 7. Mortalità per tumore (19-64 anni) 8. Mortalità per demenza e malattie correlate (65 anni e più) 9. Speranza di vita senza limitazioni nelle attività quotidiane a 65 anni Fattori di rischio 10.Eccesso di peso 11.Fumo 12.Alcol 13.Sedentarietà 14.Alimentazione Consumo di frutta e verdura 16
17 Reddito disponibile e ricchezza 1. Reddito medio disponibile aggiustato (pro-capite) 2. Indice di disuguaglianza del reddito disponibile 3. Indice di rischio di povertà relativa 4. Ricchezza netta media pro-capite 5. Indice di vulnerabilità finanziaria Spesa per consumi e condizioni di vita materiali 6. Indice di povertà assoluta 7. Indice di grave deprivazione materiale 8. Indice di qualità dell abitazione 9. Indice di valutazione soggettiva di difficoltà economica 10.Incidenza di individui che vivono in famiglie senza occupati 17
18 Istruzione formale 1. Tasso di partecipazione alla scuola dell infanzia (pre-primary) 2. Quota di persone di anni con almeno il diploma superiore 3. Quota di persone di anni che hanno conseguito un titolo universitario (ISCED 5 o 6) 4. Tasso di uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione 5. Quota di giovani che non lavorano e non studiano (NEET) Livelli di competenze 7. Livello di competenza alfabetica degli studenti 8. Livello di competenza numerica degli studenti 9. Quota di persone con alti livelli di competenza informatica Partecipazione culturale 10.Indicatore sintetico del livello di partecipazione culturale Formazione continua 6. Persone di anni che hanno partecipato ad attività di istruzione e formazione 18
19 Partecipazione e inclusione sociale 1. Tasso di occupazione anni 2. Tasso di mancata partecipazione al lavoro Qualità del lavoro 3. Percentuale di trasformazioni nel corso di un anno da lavori instabili a lavori stabili 4. Percentuale di occupati in lavori a termine da almeno 5 anni 5. Incidenza di lavoratori dipendenti con bassa paga 6. Incidenza di occupati sovra istruiti 7. Tasso di infortuni mortali e inabilità permanente 8. Incidenza occupati non regolari sul totale degli occupati Continua 19
20 Conciliazione dei tempi di vita 9. Rapporto tra tasso di occupazione delle donne anni con figli in età prescolare e delle donne senza figli 10. Indice di asimmetria del lavoro familiare 11. Quota di popolazione che svolge più di 60 ore settimanali di lavoro retribuito e/o domestico Vita d impresa 12. Quota di lavoratori dipendenti coperti da contrattazione collettiva di secondo livello 13. Quota di dipendenti che lavorano in una impresa dove è presente la RSU Percezione 14. Percezione di insicurezza dell occupazione 15. Soddisfazione per il lavoro svolto 20
21 Società civile 1. Indice sintetico di partecipazione sociale 2. Fiducia generalizzata nella gran parte delle persone Economia sociale 3. Organizzazioni non profit ogni abitanti 4. Cooperative sociali ogni abitanti 5. Attività di volontariato 6. Aiuti gratuiti dati 7. Finanziamento delle associazioni Famiglia e relazioni sociali 8. Soddisfazione per le relazioni familiari 9. Soddisfazione per le relazioni amicali 10.Persone su cui contare 11.Attività ludiche dei bambini da tre a dieci anni svolte con i genitori 21
22 Criminalità 1. Tasso di omicidi 2. Tasso sui furti in abitazione 3. Tasso sui borseggi 4. Tasso sulle rapine Violenza fisica e sessuale 1. Tasso di violenza fisica 2. Tasso di violenza sessuale Paura della criminalità 1. Persone che si sentono sicure camminando al buio da sole nella zona in cui vivono 2. Persone preoccupate di subire una violenza sessuale 3. Persone che hanno avuto paura di stare per subire un reato negli ultimi 12 mesi Percezione 10.Persone che vedono spesso elementi di degrado sociale ed ambientale nella zona in cui si vive. 11.Violenza domestica sulle donne 22
23 Dimensione cognitiva 1. Persone che hanno espresso un punteggio di soddisfazione per la vita tra 8 e Persone che si dichiara molto soddisfatta per il tempo libero 3. Persone che ritengono che la loro situazione personale migliorerà nei prossimi 5 anni 23
24 Indicatori trasversali 1. Dotazione di risorse del patrimonio culturale 2. Spesa pubblica comunale corrente pro capite destinata alla gestione del patrimonio culturale (musei, biblioteche e pinacoteche). 3. Tasso di abusivismo edilizio 4. Tasso di urbanizzazione delle aree sottoposte a vincolo paesaggistico 8. Valutazione della qualità della programmazione dello sviluppo rurale (Psr regionali) in relazione alla tutela del paesaggio Paesaggio urbano 9. Densità di Verde storico e Parchi urbani di notevole interesse pubblico 10. Consistenza del tessuto urbano storico Paesaggio rurale 5. Erosione dello spazio rurale da dispersione urbana (urban sprawl) 6. Erosione dello spazio rurale da abbandono 7. Presenza di paesaggi rurali storici Percezione 11. Persone soddisfatte della qualità del paesaggio del luogo di vita 12. Preoccupazione per il deterioramento delle valenze paesaggistiche 24
25 Creazione di conoscenza 1. Intensità di ricerca: Spesa per R&S sul PIL 2. Propensione alla brevettazione 3. Incidenza dei lavoratori della conoscenza sull occupazione Applicazione e diffusione della conoscenza 4. Tasso di innovazione del sistema produttivo 5. Propensione all innovazione di prodotto/servizio del sistema produttivo nazionale 6. Specializzazione produttiva nei settori ad alta intensità di conoscenza 7. Intensità d uso di internet 25
26 Accessibilità Servizi sociali 1. Accessibilità del pronto soccorso 2. Posti letto nei presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari 3. Persone che hanno rinunciato a visita o trattamento per la lunghezza delle liste d attesa Accessibilità Public utilities 4. Popolazione servita da gas metano 5. Raccolta differenziata 6. Indice sintetico di accessibilità ad alcuni servizi Accessibilità Mobilità 7. Indice di accessibilità alle reti di trasporto 8. Densità delle reti urbane di Trasporto Pubblico Locale Efficacia Servizi sociali 9. Presa in carico dell'utenza per i servizi per l'infanzia 10. Presa in carico degli anziani per il servizio di assistenza domiciliare integrata Efficacia Public utilities 11. Sovraffollamento delle carceri 12. Irregolarità nella distribuzione dell acqua 13. Conferimento dei rifiuti in discarica 14. Irregolarità del servizio elettrico Efficacia Mobilità 15. Tempo dedicato alla mobilità 26
27 Partecipazione civica e politica 1. Partecipazione elettorale 2. Partecipazione civica e politica Fiducia nelle istituzioni e coesione sociale 1. Fiducia nel Parlamento italiano 2. Fiducia nel Sistema giudiziario 3. Fiducia nei Partiti 4. Fiducia nelle istituzioni locali 5. Fiducia in altri tipi di istituzioni Equità di genere o generazione 8. Donne e rappresentanza in Parlamento 9. Donne e rappresentanza politica a livello locale 10. Donne negli organi decisionali 11. Donne nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa 12. Età mediana dei parlamentari italiani 13. Lunghezza dei procedimenti civili di cognizione ordinaria di primo e secondo grado 27
28 BES Prossimi passi Definizione di indici sintetici per ogni dominio o sotto-dominio Definizione di un set di indicatori per la misurazione della sostenibilità: Approccio del capitale Fattori di rischio e vulnerabilità 28
29 Gli sviluppi nelle città URBES. Le 15 città metropolitane stanno discutendo della possibile declinazione a scala locale del set di indicatori BES 50 indicatori già disponibili da fonti amministrative, altro saranno coperti da stime di piccola areo o proxi Attivazione di consultazioni nelle città Agenda digitale Il dl Crescita 2.0 prevede per le comunità intelligenti la costruzione di un sistema di monitoraggio e valutazione dell impatto delle politiche su indicatori economici, sociali e ambientali 29
30 La possibile applicazione pratica del Bes Le relazioni tecniche di accompagnamento potrebbero valutare l impatto agli interventi normativi di ampio respiro rispetto ai domini del Bes; il Rapporto sul Bes potrebbe essere dibattuto in Parlamento, nonché, per gli aspetti settoriali, nelle competenti commissioni parlamentari; Si potrebbe sviluppare una suite di modelli statistici ed econometrici in grado di integrare gli aspetti economici, sociali ed ambientali, così da sostenere le analisi volte alla valutazione ex-ante delle politiche pubbliche; l elaborazione della base informativa necessaria alla misura del Bes, anche a livello territoriale spinto (regioni, province, aree metropolitane, ecc.) potrebbe essere inserita tra i compiti obbligatori dell Istat e del Sistema statistico nazionale Gli indicatori selezionati potrebbero essere oggetto di campagne informative nell ambito degli spazi dedicati all informazione istituzionale. 30
31 Alcune evidenze 31
32 Sono tradizionalmente forti le reti di solidarietà corte e i legami stretti, in particolare quelli familiari: nel 2012, oltre il 90% delle persone molto o abbastanza soddisfatto per le relazioni familiari. Nel 2012 solo il 20% delle persone riteneva che gran parte della gente sia degna di fiducia, -2pp rispetto al Nel Mezzogiorno è il 15,2%. 32
33 Reti sociali: alcune evidenze. Più care giver raggiungono meno famiglie Le persone coinvolte nelle reti di solidarietà sono aumentate dal 20,8% del 1983 al 26,8% nel Nello stesso periodo, però, le famiglie che beneficiano del supporto delle reti di aiuto informale sono diminuite dal 23,3 al 16,9% Cambiano anche le direttrici dei flussi di aiuto: nel 1983, al primo posto erano le famiglie con individui ultraottantenni; nel 2009, quelle con bambini sotto i 14 anni e madre occupata Famiglie che ricevono aiuti informali per tipologia. (Valori percentuali per 100 famiglie con le stesse caratteristiche) 33
34 Reti sociali: alcune evidenze L aiuto è offerto soprattutto dalle donne Le donne continuano a essere il pilastro delle reti di aiuto informale sia come persone coinvolte sia per carico di lavoro erogato Le donne sono anche le più attive nelle attività domestiche, di compagnia e sostegno allo studio, mentre le pratiche burocratiche sono divise equamente, e gli uomini si fanno carico dei tre quarti delle ore di aiuto per il lavoro extradomestico Ore di aiuto erogate nei dodici mesi precedenti l'intervista a persone non coabitanti per tipologia di aiuto e sesso. (Composizioni percentuali ) 34
35 Reti sociali: alcune evidenze Le diseguaglianze La costruzione del capitale sociale dipende dai livelli di istruzione e dal reddito, non dalle differenze di genere Uomini Donne Media Dipl. Laurea Genere Età Istruzione Reddito % persone che hanno qualcuno su cui contare in caso di necessità I giovani, i meno istruiti e i più poveri hanno meno fiducia negli altri Uomini Donne Media Dipl. Laurea Genere Età Istruzione Reddito % persone che sostengono che ci si possa fidare della maggior parte delle persone Fonte: Gallup World Poll 35
36 Reti sociali: alcune evidenze Il capitale sociale Percentuale di persone di 14 anni e più che ha svolto alcune attività sociali nei 12 mesi precedenti l'intervista 20 riunioni in associazioni ecologiche, per i diritti civili, per la pace riunioni in associazioni culturali, ricreative o di altro tipo attività gratuita per associazioni di volontariato attività gratuita per associazioni non di volontariato attività gratuita per un sindacato soldi versati ad una associazione Tra il 2007 e il 2010 le persone hanno accresciuto la loro attività di volontariato e nell associazionismo culturale e ricreativo (+8.7 e 5,5%). Si è ridotta la partecipazione attiva alle altre associazioni (-5,3) ma più persone hanno donato soldi (+5,4) Si riduce il tempo con gli amici, ma già da prima della crisi Persone di 6 anni e più che incontrano amici almeno 1 volta la settimana (%)
37 I censimenti 37
38 Nuove forme di collaborazione: le Reti d imprese Nascono nuove forme di collaborazione tra imprese. Le reti: accordi formali o informali che consentono alle imprese di mettere in comune attività e risorse, allo scopo di migliorare la competitività dell attività produttiva. Un passo avanti rispetto ai distretti, localmente delimitati Riducono i costi di transazione, favoriscono l informazione, favoriscono l innovazione Nel 1997, con il censimento intermedio dell industria, emerse che il 22,3% delle imprese avevano attivato collaborazioni, accordi o consorzi. I nuovi censimenti indagheranno il fenomeno con maggior dettaglio. 38
39 Le prossime rilevazioni censuarie IMPRESE 9 Censimento generale dell industria e dei servizi ISTITUZIONI NON PROFIT ISTITUZIONI PUBBLICHE 39
40 Il censimento dell industria e dei servizi Rispetto ai passati censimenti economici presenta forti novità: si articola in tre diverse rilevazioni che coinvolgeranno un campione di 260mila imprese (sia grandi gruppi industriali sia piccole e medie realtà), oltre 470mila istituzioni non profit e 13mila istituzioni pubbliche; prevede una restituzione multicanale del questionario compilato; rileva nuove tematiche per ciascuno dei tre campi d indagine. Le risposte ai questionari dovranno fotografare la situazione esistente al 31 dicembre Ad un mese dall avvio, 131 imprese e istituzioni non profit hanno restituito il questionario: 80mila via web. Rappresentano il 22% delle imprese e solo il 13% delle istituzioni non profit. La raccolta dati si chiuderà il 20 dicembre
41 Il censimento dell industria e dei servizi: i temi imprese: governance, gestione delle risorse umane, relazioni tra imprese, capacità innovativa, competitività, internazionalizzazione, nuove strategie finanziarie, futuri programmi di sviluppo e di posizionamento sul mercato. non profit: struttura organizzativa, attività svolte e servizi resi, reti di relazioni instaurate, risorse umane ed economiche impiegate, tipologia di utenza, strumenti di comunicazione, modalità di raccolta fondi. istituzioni pubbliche caratteristiche strutturali e organizzative, attività delle sedi territoriali e processi di modernizzazione della pubblica amministrazione. 41
42 Censimento imprese: i quesiti sulle reti (1/2) le relazioni Commessa, Subfornitura, Consorzio, Contratto di rete, Altri accordi formali (joint venture, ATI, ecc.), Franchising, Accordo informale, Altro i soggetti con cui l impresa intrattiene rapporti e il loro numero Imprese del gruppo, Altre imprese, Università/centri di ricerca, PA, Altro. le funzioni per le quali l impresa intrattiene rapporti con altri soggetti Attività principale, Ricerca e sviluppo, innovazione, progettazione, Tecnologie informatiche (ICT), Approvvigionamento, Distribuzione, Marketing, vendita e servizi post-vendita, Servizi legali e/o finanziari, Altro La localizzazione dei soggetti con cui collabora Il grado di potere decisionale dell impresa nella gestione strategica degli accordi di collaborazione L impatto sulla competitività dell impresa 42
43 Censimento imprese: i quesiti sulle reti (2/2) Le motivazioni Riduzione dei costi, Sviluppo di nuovi prodotti o processi, Accesso a nuove competenze/tecnologie, Ricerca di maggiore, Flessibilità (produttiva e organizzativa), Accesso a nuovi mercati, Internazionalizzazione (commerciale e/o produttiva), Accesso, fornitura e scambio di servizi specializzati Gli ostacoli: Si possono intrattenere rapporti solo con le altre imprese del gruppo, Localizzazione dell azienda, Limitatezza delle dimensioni aziendali, Scarsa disponibilità di partner adeguati, Barriere legali/regolatorie o oneri burocratici/amministrativi, Timore di perdere risorse umane/ finanziarie/ tecniche, Timore di perdere autonomia decisionale Gli strumenti tecnologici utilizzati per comunicare all esterno 43
44 Il censimento del non profit: gli obiettivi 1. Misurare la consistenza del settore non profit, consentendone l analisi in serie storica ( ) 2. Cogliere le principali caratteristiche strutturali delle unità istituzionali 3. Rispondere alle esigenze informative nazionali e internazionali conto satellite delle istituzioni non profit, Johns Hopkins University, UNSD - United Nations Statistic Division; misurazione del lavoro volontario - ILO 4. Consentire la messa a regime di un registro statistico delle istituzioni non profit, da aggiornare annualmente 5. Costruire la base di riferimento per la produzione di statistiche aggiornate, anche di natura campionaria, relative a specifiche tipologie istituzionali 44
45 Il censimento del non profit: il questionario Caratteristiche strutturali Assetto istituzionale Struttura organizzativa Elenco, caratteristiche e localizzazione delle unità locali Attività Attività svolte, servizi erogati e utenti serviti Reti di relazione/collaborazione con altri attori del sistema economico Ambito territoriale di attività Forme di comunicazione e di raccolta fondi Risorse economiche e confini Tipologia di attività svolta: produzione di beni e/o servizi orientata o meno al mercato Tipologie di finanziamento prevalente: natura pubblica o privata Orientamento mutualistico o solidaristico Risorse umane Tipologie, categorie/figure professionali Volontariato (anche in riferimento alle indicazioni ILO sulla misurazione del lavoro volontario) 45
46 Censimento non profit: i quesiti sulle reti Adesione ad associazioni nazionali o internazionali di secondo livello, consorzi, coordinamenti tematici (coalizioni e alleanze) Patti o intese con istituzioni/imprese pubbliche, istituzioni non profit, imprese private 46
47 Collaborative Working Environment (CWE) La CWE fornisce le competenze per condividere le informazioni, scambiarsi le idee per un'effettiva ed efficiente collaborazione tra diversi tipi di expertise in un'organizzazione. web-based conferencing and collaboration, desktop videoconferencing, instant message, etc Si ritiene la CWE sia in grado di accrescere la produttività e la creatività attraverso la nuove forme di lavoro nella produzione e in knowledge intensive businesses (Commissione europea New Collaborative Working Environments 2020 ) L Istat, con il progetto europeo Blue-Ets si pone l obiettivo di affrontare il problema dello sviluppo di migliori indicatori statistici sulla «Business collaboration and Collaborative Working Environments (CWE)», per migliorare la disponibilità di dati sull impegno delle imprese e dei lavoratori nella collaborazione e sulle competenze necessarie per questo processi 47
48 Collaborative Working Environment (CWE) Censimento imprese: Quali competenze trasversali l impresa ritiene più importanti? Capacità di lavorare in gruppo su obiettivi comuni, Capacità di comunicare ed interagire con altri soggetti, Capacità di valorizzare le risorse umane coerentemente con i valori e gli obiettivi di business aziendali. Quali modalità di gestione del personale ha adottato? Rotazione strategica del personale con affiancamento nelle fasi iniziali Allargamento / arricchimento delle mansioni svolte dal singolo lavoratore, Pratiche di decentramento decisionale e delega di responsabilità a lavoratori e gruppi, Riduzione/contenimento dei livelli gerarchici, conseguente all adozione di pratiche di lavoro di squadra Quali strumenti tecnologici vengono utilizzati dall impresa per comunicare, scambiare o condividere informazioni al suo interno? Rete Intranet Wiki, blog interni aziendali (corporate blog) Applicazioni informatiche dedicate alla condivisione di informazioni tra funzioni aziendali (ERP) Applicazioni informatiche dedicate alla gestione o all analisi delle informazioni raccolte sulla clientela (CRM) 48
49 Grazie! 49
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