Il palleggio. 1-Traiettorie di arrivo della palla. 2- Arti inferiori

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1 Il palleggio Il corretto modello tecnico per l esecuzione del palleggio: 1- Traiettorie di arrivo della palla; 2- Arti inferiori; 3- Arti superiori; 4- Il tronco; 5- Dinamica di effettuazione del palleggio; 6- Traiettorie di uscita della palla; 7- Le variabili. Le indicazioni che verranno illustrate definiscono solo un modello di riferimento biomeccanico che dovrà essere adattato alle caratteristiche motorie dei singoli. 1-Traiettorie di arrivo della palla L identificazione della traiettoria che il pallone compie quando sta arrivando verso di noi, è d importanza fondamentale per il giusto posizionamento del corpo sotto la palla; la palla deve essere sopra la testa davanti la fronte. Questa capacità di posizionare il corpo sotto la palla è data dalle conoscenze e abilità di organizzazione spazio-temporali che ogni singolo individuo ha acquisito con le esperienze fatte in precedenza. Il soggetto deve: Conoscere la posizione corretta di contatto con la palla Percepire i diversi punti "notevoli" della traiettoria Regolare il proprio movimento in base al movimento della palla Le leggi che regolano la traiettoria della palla in volo sono determinate dalla direzione e dalla forza di spinta impresse alla palla. Ora il compito degli insegnanti è ottenere dei miglioramenti utilizzando esercizi di tipo specifico o generale. Si deve iniziare con esercizi facili dove la traiettoria del pallone o attrezzo è piccola fino ad arrivare a traiettorie lunghe con esercizi complessi. La palla può arrivare da: a) Avanti b) Dietro c) Laterale d) In una combinazione delle tre principali Gli spostamenti per intercettare il pallone possono essere fatti in: Avanti Dietro Laterale In una combinazione delle tre principali Una volta intercettato correttamente il pallone dobbiamo posizionare il corpo in modo adeguato. 2- Arti inferiori Il controllo degli arti inferiori è di fondamentale importanza per insegnare ad anticipare il pallone, ad arrivare anzitempo all'appuntamento con la palla in modo da essere fermi quando si esegue il palleggio: qui entra in gioco la capacità d intuire la traiettoria. Il controllo degli arti inferiori riguarda la cosiddetta posizione di attesa, cioè i brevi attimi di immobilità prima del contatto con la palla, e le modalità di spostamento per raggiungere il punto adeguato di posizionamento. Per spostamento o andatura intendiamo la traslocazione da un punto ad un altro e può essere effettuato: Camminando 1- avanti 2- dietro

2 3- laterale 4- passo incrociato 5- passo accostato Correndo 1- avanti 2- dietro 3- laterale 4- passo incrociato 5- passo accostato Saltando 1- avanti 2- dietro 3- laterale 4- posizioni intermedie In acrobazia - in tutte le situazioni di caduta a terra, (questo spostamento per palleggiare viene eseguito principalmente dall alzatore). Lo spostamento permette di arrivare velocemente in posizione corretta per iniziare il fondamentale dalla posizione statica. Gli esercizi che verranno proposti dovranno tener conto delle diverse modalità di spostamento, in modo da consentire agli allievi di apprendere le molteplici tecniche di traslocazione da brevi a lunghe. Nella posizione di attesa, le gambe sono leggermente piegate, piedi divaricati uno più avanti dell altro indifferente se destro o sinistro (chi palleggia dovrà essere in grado di utilizzare sia il piede destro avanti che il sinistro per meglio adattarsi alle diverse situazioni di gioco). Viene assunta questa posizione per avere un miglior equilibrio in tutta la fase di effettuazione del palleggio. Il piegamento degli arti inferiori dipende oltremodo dall altezza di intercettazione del pallone. La posizione di partenza per lo spostamento e per effettuare un palleggio che compie piccole traiettorie è la posizione alta: Piedi = appoggio divaricato in posizione parallela ed in asimmetria. I talloni toccano il suolo. La divaricata non supera mai la larghezza delle spalle. L asimmetria è uguale alla lunghezza dei piedi. Gamba/coscia = leggermente semipiegate. L angolo formato dai due segmenti è di circa 140. Busto = in leggera inclinazione in avanti. Arti superiori = flessi all altezza della cintura e con gli avambracci orientati verso il piano sagittale. In questa posizione il peso del corpo è equamente distribuito, ciò consente uno spostamento in tutte le direzioni. Posizione media o fondamentale Piedi = appoggio divaricato in posizione di asimmetria. I talloni toccano il suolo. La divaricata non supera la larghezza delle spalle. L asimmetria è uguale alla lunghezza del piede. Gamba/coscia = l angolo formato dai due segmenti è di circa 100. Busto; inclinato in avanti. L asse traverso deve essere sulla stessa linea della perpendicolare rotulasuolo del ginocchio che sta in avanti. Ciò permette un tempestivo cambio di direzione di spinta del pallone avanti o dietro. Arti superiori = flessi. L angolo braccia avambraccio è di circa 140. Questa posizione è la più utilizzata per l insegnamento del palleggio in giovane età, in quanto consente al bambino una più efficace spinta del pallone aumentandone la lunghezza della traiettoria. Posizione bassa

3 Comprende tutte le posizioni che determinano una maggior chiusura degli angoli rispetto ai modelli sopra definiti. Durante l insegnamento dell aspetto sopra citato deve essere proposta tutta quella serie di esercizi che, abbinati alla capacità di individuare la traiettoria della palla, ci consentono di arrivare anzitempo nella posizione ottimale per il contatto con la palla che può avvenire nelle posizioni sopra descritte. Alcuni esercizi particolarmente stimolanti possono essere: 1- colpire la palla ripetutamente con la fronte sopra la testa senza farla cadere; 2- colpire la palla lanciata dal compagno sopra la fronte e centrare il bersaglio stabilito (il bersaglio può essere il canestro da pallacanestro, il seggiolone dell arbitro un cerchio situato sul muro etc.) Questi esercizi devono essere proposti da fermi, in movimento, in salto e a diverse altezza in modo da sensibilizzare maggiormente l utilizzo del piegamento delle gambe, di fondamentale importanza con allievi giovani e principianti. 3 - arti superiori Il controllo del movimento che ci porta in contatto con la palla è dato dalla coordinazione occhio mano (quando dobbiamo ricevere un oggetto, per esempio la palla, e l occhio, elemento sensoriale, percepisce la direzione dell oggetto, mentre gli arti inferiori e superiori si muovono per riceverla). Il palleggio è un fondamentale simmetrico in quanto le braccia spingono insieme la palla. Al momento dell impatto le braccia sono alte, i gomiti piegati, poco sopra e poco più aperti rispetto alle spalle. Le mani si devono trovare sopra la fronte completamente aperte come se stessero tenendo un grande pallone immaginario e le dita in tensione ma non troppo. L impatto dovrebbe essere effettuato con tutte e dieci le dita. Vengono utilizzati esercizi che possano sensibilizzare maggiormente la posizione delle mani mantenendo simile il contatto con la palla come nel palleggio vero e proprio. Ad esempio: 1) Far rimbalzare a terra il pallone con una mano, prima destra e poi sinistra; 2) Far rimbalzare consecutivamente la palla a terra avvolgendola con tutte e dieci le dita senza fermarla; 3) Come il precedente ma contro il muro da una distanza ravvicinata, circa dieci centimetri. Tutti gli esercizi proposti devono passare da una situazione facile ad una difficile, da un ritmo lento ad un ritmo veloce e da situazioni conosciute a quelle sconosciute (problem-solving). Gli esercizi possono essere proposti come gara per dare un maggior stimolo agli atleti. Nel caso degli esercizi sopra esposti si può porre come gara di abilità, ad esempio, chi riesce a fare il numero maggiore di rimbalzi senza fermare il pallone, etc. 4-Il tronco Il tronco si deve trovare eretto in una posizione neutrale per permettere sia il palleggio avanti che indietro. Il tronco nella fase di effettuazione del palleggio segue la direzione della palla. Le spalle sono perpendicolari alla retta che unisce il pallone al bersaglio. Il tronco non necessita di esercitazioni particolari in quanto la sua funzione è quella di assecondare gli arti superiori ed inferiori nel movimento di spinta. Negli spostamenti rimane nella posizione più comoda per consentire un efficacia maggiore al raggiungimento dell obbiettivo. 5-Dinamica globale dell'esecuzione del palleggio L esecuzione del palleggio è data dal contatto e spinta della palla verso il bersaglio. Il movimento è dato dalla coordinazione braccio-busto-gambe avviene una spinta all unisono da terra. Poco prima di toccare il pallone le braccia si piegano, i polsi si flettono all indietro, quasi accompagnando il pallone vicino alla fronte, con una contemporanea flessione delle gambe. Il

4 pallone deve trovarsi in una posizione neutra che ci consenta di palleggiare avanti e dietro. Poi spinta delle gambe e dei polsi che ruotano in avanti, con spinta maggiore degli indici per il palleggio frontale,o con spinta maggiore dei pollici per quello posteriore. In parallelo alle esercitazioni segmentarie, devono essere proposte esercitazioni globali per raggiungere l obbiettivo finale IL PALLEGGIO. Alcuni esercizi possono essere: 1- Palleggiare contro il muro da fermi da distanze brevi; 2- Palleggiare contro il muro, far rimbalzare il pallone e poi palleggiare nuovamente senza fermare la palla: molto importante per i principianti che sono spesso preoccupati di farsi male alle dita, infatti quando la palla rimbalza è più facile da colpire perché non ha la stessa forza che avrebbe cadendo dall alto. Questo esercizio si usa per iniziare a palleggiare a distanze medio lunghe. 3- Palleggiare da distanza medio lunghe contro il muro. 4- Palleggiare a coppie, alterne Questi esercizi sono solo un'idea di quelli che si possono proporre. 6-Traiettorie di uscita della palla La traiettoria della palla dipende dallo scopo. Per dare delle coordinate corrette sulla traiettoria del palleggio viene analizzato il palleggio in rapporto alla rete ed all attacco che verrà effettuato in successione. Traiettorie che il palleggiatore deve essere in grado di eseguire: 1) alzata veloce: il punto più alto corrisponde al punto di impatto della mano dell attaccante con la palla. 2) alzata mezza al centro: è una palla in cui il punto morto superiore corrisponde al doppio dell alzata veloce. 3) alzata tesa in zona 2: è un alzata dove l altezza massima della parabola corrisponde al colpo sulla palla dell attaccante. 4) alzata alta in zona 2: è un alzata che cade in prossimità dell astina con un traiettoria quasi verticale. 5) Alzata tesa in zona 4: simile all alzata tesa dietro tranne che compie un tragitto più lungo con una parabola leggermente più alta. 6) Alzata alta in zona 4: è un alzata che cade con una traiettoria quasi verticale in prossimità dell astina. Le alzate più importanti nell insegnamento del palleggio sono le n 6, 4 e 2; le altre servono solo per velocizzare il gioco. I riferimenti metrici sopra citati, si intendono indicativi in quanto l alzata è influenzata dalla capacità dell attaccante. A seconda del tipo di alzata da effettuare andremo a coordinare i movimenti per il palleggio in modo più o meno intenso a seconda della distanza che il pallone dovrà percorrere. La distanza che la palla percorre è direttamente proporzionale al piegamento degli arti. Tutti i sistemi di insegnamento del palleggio e dell alzata si realizzano con esercitazioni aventi gradi di difficoltà crescenti, quindi dal palleggio con distanze ravvicinate fino ad arrivare distanze molto lunghe. Le traiettorie di uscita della palla si possono migliorare con un costante allenamento per migliorare la precisione del palleggio. Si propone tutta una serie di esercizi dove la priorità sta nella precisione, come ad esempio centrare in palleggio un bersaglio più o meno lontano con parabole di diversa altezza. 7-Le variabili Sono l insieme di tutte le situazioni anomale che possono verificarsi durante il gioco e che non consentono di sviluppare correttamente il gesto tecnico di base. a) Palleggio laterale;

5 b) Palleggio in salto; c) Palleggio in acrobazia; PUNTI CHIAVE PER LA MIGLIORE RIUSCITA DEL PALLEGGIO Preparazione 1 Spostarsi verso la palla 2 Assumere la posizione 3 spalle dritte verso il bersaglio 4 gambe leggermente divaricate 5 piegar leggermente gambe, braccia e fianchi 6 tenere le mani a 15 cm circa sopra la testa 7 tenere le mani davanti alla fronte 8 guardare attraverso la finestra formata dalle mani 9 seguire la palla verso il bersaglio Esecuzione 1-toccare la palla nella parte più bassa 2-toccare la palla con le punte delle dita (polpastrelli) e i pollici 3-Allungare le gambe e le braccia verso il bersaglio 4-trasferire il peso verso il bersaglio 5-orientare la palla all altezza desiderata 6-Orientare la palla verso l altra linea laterale o verso la mano dello schiacciatore Prosecuzione 1-distendere completamente le braccia 2-le mani sono orientate verso il bersaglio 3-muovere i fianchi verso il bersaglio 4-trasferire il peso verso il bersaglio 5-spostarsi in direzione dell alzata Il bagher Il bagher rappresenta in genere il primo dei tre tocchi nella pallavolo e di certo senza un buon primo tocco non possiamo impostare il nostro gioco correttamente condizionando i tocchi successivi. Insegnando il bagher dobbiamo considerare alcuni aspetti fondamentali: 1- Traiettoria di arrivo della palla 2- Arti inferiori 3- Arti superiori 4- Dinamica di effettuazione del bagher 5- Tipologia di bagher 6- Le variabili 1-Traiettoria di arrivo della palla Per ciò che concerne l identificazione della traiettoria di arrivo della palla si rimanda a quanto è stato detto in merito alle traiettorie di arrivo della palla nel fondamentale del palleggio. Si precisa solamente che il punto di contatto della palla non è più sopra la fronte come nel palleggio bensì circa all altezza dell ombelico. 2-Arti Inferiori

6 Gli arti inferiori sono importanti perché ci permettono di mettere il nostro corpo in posizione di equilibrio, fondamentale per una corretta esecuzione del bagher. L appoggio varia da atleta ad atleta in funzione dell altezza e della muscolatura. NB: Disporsi dietro la palla Per un miglior insegnamento di questo fondamentale bisogna far attenzione alla posizione del corpo rispetto alla palla e al bersaglio. Il bambino deve posizionarsi anzitempo in modo da avere il pallone davanti al corpo e respingerlo andando nella direzione del bersaglio. Nel momento che precede il contatto con la palla il bambino si trova in equilibrio pronto per l esecuzione del gesto tecnico. E fondamentale che il bambino acquisisca una buona capacità di spostamento in rapporto all identificazione della traiettoria della palla ed il suo corpo per poter eseguire correttamente il bagher. 3-Arti Superiori Le scuole di insegnamento del bagher sono diverse, ma un pensiero le accomuna: LE BRACCIA SI DEVONO PRESENTARE IL PIÙ POSSIBILE SIMMETRICHE E STABILI La presa delle mani varia a seconda della scuola di pensiero a cui si fa riferimento: Classica; mano forte prende la più debole, pollici stretti e simmetrici deretti verso il basso Russi; mano forte prende la più debole, pollici diretti verso avanti alto Asiatici; dita incrociate Americane; con palla a sinistra mano sinistra tra pollice e dito di destra con palla a destra mano destra fra pollice e dito di sinistra Il concetto fondamentale per una buona esecuzione del bagher è il PIANO DI RIMBALZO; è necessario formare la superficie più ampia e uniforme possibile con la parte interna delle braccia, quindi, dobbiamo insegnare a tenerle ben tese con le mani pronate verso il terreno. Come formare il piano di rimbalzo: - Braccia distese - Congiungere le mani - Pollici devono essere l uno parallelo all altro - Gomiti devono ruotare verso l interno - Avambracci rivolti verso l alto L inclinazione del piano di rimbalzo determina la traiettoria di uscita della palla. 4- Dinamica di effettuazione del bagher Il giocatore nel momento in cui colpisce la palla si trova nella seguente posizione: gli arti inferiori divaricati, con i piedi ad una larghezza di poco superiore a quella delle spalle e con un piede leggermente avanti rispetto all'altro; le gambe semipiegate col peso del corpo sugli avampiedi, senza sollevare i talloni; il busto inclinato in avanti con le braccia protese avanti a formare un angolo di circa 90 con il corpo; le mani in presa l'una dentro l'altra con flessione dorsale dei polsi e supinazione degli avambracci a favorire un piano ottimale per il rimbalzo della palla; Il contatto con la palla avviene circa all'altezza dell'ombelico. Il rinvio deve essere effettuato con la spinta delle braccia e contemporaneamente con la distensione delle gambe che si completa successivamente all'impatto, nella direzione della palla. 5- Tipologia di bagher

7 Il bagher si divide in tre tipologie principali: bagher di appoggio (quando arriva una palla "facile" dal campo avversario) bagher di ricezione (quando viene effettuato a seguito di una battuta avversaria) bagher di difesa (quando viene effettuato a seguito si un attacco avversario) Bagher di appoggio Si considera appoggio l effettuazione del bagher che colpisce una palla che arriva in modo semplice dal campo avversario e deve essere respinta all alzatore. E importante nel bagher di appoggio, un azione sinergica di arti inferiore e superiori verso il punto in cui si vuole indirizzare la palla. Bagher di ricezione Nel bagher di ricezione si respinge la palla che arriva dalla battuta avversaria e va indirizzata al palleggiatore. La posizione di partenza è in piedi in modo da avere una velocità di spostamento maggiore per posizionare meglio il corpo dietro alla palla. Bagher di difesa Il bagher di difesa differisce dai primi due in quanto la posizione di attesa è bassa (ma sempre comoda per un eventuale spostamento e abbastanza bassa per un eventuale recupero in tuffo o rullata). 6- Le variabili Anche nel bagher come nella palleggio possiamo trovare una moltitudine di variabili ma ci limitiamo ad enunciare il bagher laterale ed il bagher rovesciato. Il bagher laterale di normale utilizzo nella pallavolo avanzata ha la prerogativa di avere la palla lateralemente al corpo per cui avremmo il bagher laterale a destra e a sinistra. Il bagher rovesciato viene di norma utilizzato per i recuperi di palloni lontani da rete e si effettua con spalle alla rete, braccia che superano l altezza delle spalle e il corpo che si sposterà verso dietro al momento dell esecuzione. PUNTI CHIAVE PER LA MIGLIORE RIUSCITA DEL BAGHER Preparazione 1-Muoversi verso la palla e assumere la posizione corretta 2-Unire le mani 3-Piedi divaricati e larghi quanto le spalle 4-Ginocchia piegate e baricentro del corpo verso il basso 5-Formare il piano di rimbalzo con le braccia 6-Pollici paralleli 7-gomiti chiusi 8-Braccia parallele alle cosce 9-Schiena dritta 10-occhi in direzione della palla Esecuzione 1-Ricever la palla di fronte al corpo 2-leggera estensione delle gambe 3-Le braccia seguono la palla verso il bersaglio 4-Mantenere le braccia al di sotto delle spalle 5-Spostare il peso del corpo in direzione del bersaglio 6-Guardare la palla nella sua traiettoria versa il bersaglio Prosecuzione

8 1-Mantenere le mani unite 2-I gomiti restano chiusi 3-Le braccia seguono la palla verso il bersaglio 4-Spostare il peso del corpo in direzione del bersaglio 5-Guardare la palla nella sua traiettoria verso il bersaglio La battuta La battuta è la rimessa in gioco della palla in ogni azione ed è determinante al fine della costruzione dell azione offensiva. Per questo motivo la possiamo identificare come il primo tocco di attacco della squadra. La battuta può essere effettuata in vari modi, i principali sono: 1. Battuta dal basso 2. Battuta dall alto flottante 3. Battuta dall alto in salto La battuta può avere diverse caratteristiche: 1. La potenza (battuta di difficile controllo) 2. La precisione (battuta tattica) 3. Mista (battuta tattica di difficile controllo) Come effettuare la battuta dal basso La posizione di partenza per la battuta dal basso è a gambe leggermente divaricate, una avanti l altra con la gamba opposta al braccio che colpisce la palla più avanti e le spalle rivolte verso la rete. La palla va colpita con l interno della mano (in merito vi sono due scuole di pensiero, la prime dice che va tenuta naturalmente aperta e la seconda dice che va tenuta iperestesa), o con il pugno, a seconda della forza che vogliamo imprimere alla palla. Si consiglia di insegnare la battuta con la mano aperta in modo da sensibilizzare maggiormente il colpo sulla palla che verrà poi trasferito nella battuta in salto (nel caso della mano aperta naturalmente) e nella battuta dall alto flottante (nel caso della mano iperestesa con contatto della palla sul palmo). Il braccio che colpisce la palla oscilla lungo il piano sagittale del corpo e prende contatto con la palla nella parte inferiore del pallone. La traiettoria della palla nella battuta dal basso è a parabola per cui è una battuta lenta, va utilizzata solo nel minivolley e nel primo campionato giovanile under 13 femminile e under 14 maschile. I PUNTI CHIAVE PER LA MIGLIOR RIUSCITA DELLA BATTUTA DAL BASSO Preparazione 1-Gambe leggermente divaricate 2-Peso del corpo ben distribuito su entrambi i piedi 3-Spalle verso la rete 4-Palla all altezza della vita o più in basso 5-Palla davanti al corpo

9 6-Mano aperta 7-Occhio sulla palla Esecuzione 1-Oscillazione del braccio all indietro 2-Il peso del corpo spostato sul piede posteriore 3-Oscillazione del braccio in avanti 4-Spostare il peso del corpo sul piede anteriore 5-Contattare la palla con il carpo della mano aperta 6-Il contatto con la palla deve avvenire all altezza della vita 7-Lasciar cadere la mano che tiene la palla 8-Colpire la palla nella sua parte posteriore e sotto il centro 9- Concentrarsi sulla palla e sul bersaglio Prosecuzione 1-L oscillazione della mano continua fin sopra l altezza della spalla 2-Il peso del corpo è spostato sul peso anteriore 3-Portarsi dentro al terreno di gioco LA BATTUTA DALL ALTO Posizione degli arti inferiori I piedi sono disposti uno avanti all altro come quando si cammina, il peso si distribuisce dapprima sulla gamba posteriore per terminare poi sulla gamba anteriore (il piede anteriore è opposto al braccio che colpisce la palla). Posizione del tronco Il tronco è rivolto con le spalle verso la rete. Arti superiori Le due braccia possono essere definite in base al loro utilizzo: -il braccio di lancio della palla: esegue il lancio della palla leggermente in avanti rispetto alla spalla opposta e serve da riferimento per il punto in cui si va ad impattare il pallone. -il braccio che colpisce la palla: esegue una rotazione in avanti alto, poi si porta verso l'alto come una molla e ritorna velocemente impattando il pallone alla massima distensione, leggermente in avanti rispetto alla linea delle spalle. Il colpo sulla palla avviene con il palmo nella zona centrale del pallone a mano iperestesia e articolazione del polso bloccata. I PUNTI CHIAVE PER LA MIGLIOR RIUSCITA DELLA BATTUTA DALL ALTO Preparazione 1-Piedi leggermente divaricati 2-Peso del corpo ben distribuito 3-Spalle rivolte verso la rete 4-Portare in avanti il piede opposto al braccio che batte 5-Mano aperta 6-Sguardo sulla palla Esecuzione 1-Lanciare la palla di fronte alla spalla del braccio che batte 2-La palla deve girare poco o per nulla 3-Lanciare la palla con una sola mano 4-Lanciare la palla vicina al corpo 5-Oscillazione del braccio all indietro con il gomito in alto 6-Mano vicina all orecchio 7-Colpire la palla con il carpo della mano 8-Estendere il braccio al contatto 9-Seguire la palla al contatto 10-Spostare il peso del corpo in avanti Prosecuzione

10 1-Continuare a trasmettere il peso del corpo in avanti 2-Le braccia scendono lentamente verso il basso 3-Spostarsi nel campo di gioco BATTUTA DALL ALTO IN SALTO Questa battuta è simile all attacco, l'unica differenza è la distanza dalla rete e di conseguenza anche la traiettoria impressa al pallone. Essendo una battuta di potenza, viene utilizzata spesso nelle massime serie dei campionati. La schiacciata L ATTACCO La schiacciata rappresenta il fondamentale più caratteristico della pallavolo, quello più spettacolare e che generalmente piace di più ad atleti di ogni età poichè permette di "mettere la palla a terra" e di fare punto. Questo fondamentale di attacco si divide in tre tipologie principali: schiacciata di terzo tempo: è la prima che viene insegnata e che viene largamente utilizzata anche nelle categorie giovanili, l'alzata è alta e a parabola e l'attaccante deve partire dopo che la palla è uscita dalle mani del palleggiatore schiacciata di secondo tempo: l'alzata è di media altezza e mantiene una parabola meno accentuata, l'attaccante parte mentre la palla sta uscendo dalle mani del palleggiatore schiacciata di primo tempo: è il tipo di schiacciata più difficile e utilizzata quasi esclusivamente ad alto livello e molto saltuariamente nelle giovanili. L'alzata è veloce e la palla raggiunge la sua massima altezza nel punto in cui lo schiacciatore la colpirà, l'attaccante deve iniziare ad effettuare la rincorsa prima che la palla arrivi nelle mani del palleggiatore, in modo da "anticipare" il colpo (la maggiore difficoltà di questo colpo sta appunto nella scelta di tempo giusto di partenza da parte dell'attaccante). La tecnica di base della schiacciata può essere comunque considerata la medesima per tutte e tre le tipologie. La schiacciata infatti si compone di due momenti: la rincorsa e il colpo sulla palla. La rincorsa si compone essenzialmente di due passi, o meglio, di un passo ed un balzo. Tutto ciò che precede tale esecuzione fa parte della preparazione alla rincorsa vera e propria e consiste in una serie di piccoli spostamenti che dipendono da dove arriva l'alzata, dal tipo di schiacciata che si vuole effettuare e dalla zona del campo in cui ci si trova. Per un destro l'esecuzione corretta prevede il primo passo di avvicinamento con la gamba sinistra ed il secondo (balzo) ben più lungo e rapido (associato all'oscillazione dietro-basso delle braccia) con stacco differenziato in destro- sinistro (con il piede sinistro intraruotato per frenarsi). In tal modo l'approccio in volo con la palla potrà essere ottimale poichè l'atleta si trova con la parte destra del corpo "caricata" e pronta a scaricare la sua potenza sul pallone. In volo le braccia salgono entrambe, il sinistro "fissa" la palla, e poi scende durante il colpo, il destro si estende al massimo andando a colpire la palla il più in alto possibile, con l'azione finale del polso e della mano determinanti nell'imprimere la traiettoria al pallone. La ricaduta avviene quasi sempre prima sulla gamba sinistra e poi sulla destra e perciò si deve evitare assolutamente l'invasione sotto rete che si potrebbe compiere a seguito di questo sbilanciamento.

11 PUNTI CHIAVE PER LA MIGLIOR RIUSCITA DELL ATTACCO Preparazione 1-Iniziare ad avvicinarsi quando la palla si trova a metà tra se stessi e l alzatore 2-Gli ultimi due passi sono: piede destro piede sinistro che converge (viceversa per i mancini) 3-Far oscillare entrambe le braccia in dietro basso 4-Gli ultimi 2 appoggi vengono fatti con il tallone 5-Braccia che ritornano in avanti alto e peso del corpo che si sposta sulle punte dei piedi prima di lasciare il terreno Esecuzione 1-Contattare la palla con il braccio alla massima estensione 2-Contattare la palla di fronte alla spalla che effettua la schiacciata 3-La palla viene impattata con il palmo della mano 4-Colpire la palla nella parte centrale posteriore 5-Effettuare un rapido e forte movimento di polso 6-La mano avvolge la parte superiore della palla Prosecuzione 1-Durante il contatto, mantenere lo sguardo sulla palla 2-Ridiscendere a terra 3-Piegare le ginocchia per attutire la discesa 4-Far scivolare con forza la mano lungo il fianco Il muro Il muro è da considerarsi un fondamentale di attacco poichè, se ben eseguito, permette di fermare la palla sopra la rete, permettendoci di ottenere un punto da un'azione di attacco degli avversari. A causa delle capacità tecniche e fisiche necessarie per la corretta esecuzione del muro, nonché alla sua necessaria correlazione con la difesa, è molto raro che esso sia utilizzato in maniera ottimale a bassi livelli.

12 DINAMICA DI EFFETTUAZIONE DEL MURO Possiamo immaginare di scomporre il gesto tecnico del muro in due parti: ciò che riguarda gli arti inferiori (spostamenti lungo la rete e salti) ciò che riguarda gli arti superiori (invadenza, piano di rimbalzo). La posizione di attesa di un giocatore a muro, indipendentemente dal suo ruolo, dovrà essere perfettamente frontale alla rete e non troppo vicina ad essa, la distanza ideale è data dalle braccia che sono piegate davanti al corpo con le mani già sopra le spalle. Le gambe saranno leggermente piegate, in normale divaricata, con i piedi ben appoggiati a terra e pronti a spingere per il salto o per spostarsi a destra o sinistra. Per quello che riguarda gli arti inferiori, gli spostamenti possono avvenire secondo due modalità: passo accostato: si mantiene la frontalità rispetto alla rete e la traslocazione avviene con il baricentro abbassato. Questa modalità è meno rapida dell'altra ma è la più corretta dal punto di vista della tecnica di muro. passo incrociato: non si mantiene la frontalità alla rete ma un piede si appoggia trasveralmente ad essa per dare la spinta per il salto. Questo metodo è sicuramente più veloce ma ha l'inconveniente, soprattutto in giocatori inesperti, di non permettere sempre il corretto posizionamento in volo nell'azione di muro. Per quello che riguarda invece gli arti superiori devono essere fissati alcuni punti essenziali: il muro deve essere invadente nel senso che le braccia devono andare direttamente oltre la rete (e tornare allo stesso modo), evitando di andare prima verso l'alto e poi verso il campo avversario, con movimento dall'alto al basso. le braccia dovranno sempre mantenersi molto vicine alla rete, facendo molta attenzione a non toccarla; dovranno inoltre essere iperestese con le spalle spinte in avanti ma con la testa che rimane dietro poichè è importante che gli atleti non perdano mai di vista il campo avversario e la palla. I PUNTI CHIAVE PER LA MIGLIORE RIUSCITA DEL MURO INDIVIDUALE Preparazione 1-Concentrarsi sull' alzatore 2-Dopo l alzata concentrarsi sullo schiacciatore 3-Posizionare il corpo sul lato che schiaccia dello schiacciatore 4-Mantenere la posizione di attesa con le mani all altezza delle spalle 5-Allargare bene le dita 6-Dopo il tocco dell alzatore, piegare le ginocchia e alzare le mani 7-Mantenere la posizione alta durante lo spossamento Esecuzione

13 1-Saltare dopo che ha saltato lo schiacciatore 2-Penetrare con le mani nel campo avversario 3-Tirare in dietro le mane 4-Ritornare a terra 5-Atterrare con entrambi i piedi Prosecuzione 1-Piegare le ginocchia per attutire la discesa 2-Allontanarsi dalla rete 3-Guardare la palla 4-Ritornare nella posizione originaria 5-Prepararsi per l azione successiva Bibliografia Lorenzo Boscariol - appunti di teoria, tecnica e didattica degli sport di squadra - pallavolo - università degli studi di Ferrara Lorenzo Boscariol - stage presso Sisley Volley Treviso - Tutors di riferimento: Prof. D. Grigoletto e Prof. M. Zanin (rispettivamente preparatore atletico e allenatore settore giovanile) Adriano Guidetti - PALLAVOLO 91 - Arcadia Libri Modena Vieira and Ferguson - VOLLEYBALL - Manuale di istruzione di base per allenatori e giocatori CALZETTI MARIUCCI N. Bertante e G. Fantoni - Pallavolo da Manuale - Demetra Piccole Perle Settore Scuola e Minivolley FIPAV - 10 unità didattiche note tecniche e organizzative - Tipar Roma Mario Gori - LA GRAMMATICA DEL GIOCO DELLA PALLAVOLO - Società Stampa Sportiva - Roma Federazione Italiana Pallavolo - ALLA SCOPERTA DEL GIOCOSPORT DELLA PALLAVOLO - Società Stampa Sportiva Roma Pallavolo under 18 e under 20 (bibliografia: Boscariol L. - appunti dalla dispensa dello stage presso Sisley Volley Treviso SPA) Aspetti importanti da conoscere per un azione positiva nei settori giovanili: 1. Funzioni e caratteristiche biologiche di tessuti e sistemi; 2. Grandezze di misura per valutare lo stato e la natura dei tessuti e dei sistemi; 3. Stimoli specifici che possono far sviluppare un sistema; 4. Effetti dei processi di adattamento; 5. Reazioni specifiche del sistema agli stimoli; 6. Segnali e sintomi di un carico sbagliato o eccessivo; 7. Dinamica del recupero. OBIETTIVI PRIMARI DI UN SETTORE GIOVANILE: 1. STIMOLARE 2. CONTROLLARE 3. PROTEGGERE Stimolare i sistemi (complesso di organi o fattori fisiologici) e le strutture (tessuto epiteliale, t. connettivo, t. di sostegno, t. muscolare e t. nervoso) Controllare: gli effetti del carico (che tipo di sollecitazione si produce?. quali sollecitazioni si producono quando aumentano le esigenze di allenamento e prestazione?) modificazioni: strutturali, biochimiche, a medio e lungo termine. Proteggere i paramorfismi e le patologie da sovraccarico sviluppando strategie di formazione e misure che accompagnino l allenamento. CAPACITA DI CARICO SPECIFICA NELLA PALLAVOLO

14 È determinata dalla capacità di carico dei sistemi sollecitati passivamente dal gesto atletico specifico e dalle funzioni collegate alla prestazione. Carico Meccanico: Compressione, Trazione e Rotazione. Le alterazioni della capacita di carico possono essere: alterazioni congenite; alterazioni acquisite; alterazione legate a metodiche di allenamento sbagliate. Alterazioni acquisite: cause strutturali predisponesti; carico di allenamento non adeguato. Nb. Sono quasi sempre patologie da sovraccarico. SVILUPPO DI UN PROGRAMMA DI FORMAZIONE SPORTIVO: Tenere in considerazione le tappe dello sviluppo biologico; Richieste di carico e di prestazione che dipendono dallo stato dell atleta; Porre degli obiettivi individuali e di categoria/squadra; Sviluppo delle qualità fisiche generali e specifiche; Sviluppare per gradi un modello di prestazione. PROGRAMMAZIONE FISICA DI SETTORE GIOVANILE AD ALTO LIVELLO: Suddivisione per squadre; Tempi e metodi per ogni squadra; Ruolo di allenatore e preparatore in ogni squadra; Acquisizione corretta forma tecnica attraverso la didattica del lavoro fisico che tenga conto della capacità di carico. PROGRAMMA GENERALE U18 Tutti gli elementi del gruppo iniziano il lavoro con il Preparatore in sala pesi Obiettivi: 1. migliore stabilità posturale; 2. migliorare controllo neuromuscolare; 3. migliorare la forza; 4. migliorare la composizione corporea. PROGRAMMA STAGIONALE U18 Frequenza: 2 sedute la settimana in base alla disponibilità Durata allenamento fisico: 40 min Numero tot. Esercizi 9 Serie: 2-4 Ripetizioni: 8-12 in base all ex. Rest: 1-3 min in base all ex. TIPOLOGIA ESERCIZI U18 Didattica esercizi multiarticolari Esercizi forza arti inferiori Esercizi forza arti superiori Esercizi accessori ESERCIZI MULTIARTICOLARI U18 Hang Pull Push Press Hang Clean B/D Didattica Split Jerk Esercizi Complessi ESRCIZI FORZA ARTI INFERIORI U18

15 Step Up Lunge/ Rear Lunge/ Side Lunge B-D Back Squat Didattica Front Squat LINEE DI PROGRAMMAZIONE ANNUALE U18 Nessun ciclo durante tutta la stagione Particolare attenzione nella fase iniziale Previste esercitazioni di carico/scarico nella fase finale della stagione a contenuto prevalentemente didattico PROGRAMMA GENERALE U20 Tutti gli elementi del gruppo lavorano con il preparatore in sala pesi Obiettivi: 1. migliorare la forza dinamica massima, 2. migliorare la composizione corporea, 3. migliorare la performance avvicinandosi a modelli di alto livello, 4. creare un bagaglio culturale sul piano fisico. PROGRAMMA STAGIONALE U20 Frequenza: 2-3 sedute la settimana Durata allenamento fisico: 50 min Numero tot. Esercizi 9 Serie: 2-4 Ripetizioni: 6-10 in base all ex. Rest: 1-3 min in base all ex. TIPOLOGIA ESERCIZI U20 Esercizi multiarticolari Esercizi forza arti inferiori Esercizi forza arti superiori Esercizi accessori ESERCIZI MULTIARTICOLARI U20 Hang Pull Push Press/ Split Jerk Hang Clean Hang Clean + Jerk B/D Didattica Snatch: Press Under e Hang Snatch ESERCIZI FORZA ARTI INFERIORI U20 Step up B-D Lunge B-D Single Leg Split Squat Front Squat Back Squat ESRCIZI FORZA ARTI SUPERIORI U20 Pull Ups Chin Up Lat pull down All Row B/D Bench Press B/D/Incline Military B/D ESERCIZI ACCESSORI U20 Addominali Prevenzione: spalla, ginocchio, caviglia. Esercizi per la schiena Protocolli individualizzati da sviluppare sia durante la seduta fisica, sia durante l allenamento.

16 LINEE DI PROGRAMMAZIONE ANNUALE U20 Inizio periodizzazione durante tutta la stagione suddivisione in Macro e Micro Cicli Particolare attenzione nella fase preparazione precampionato (fase parallela Serie A) Periodo standard durante il campionato (2 impegni di gara settimanali) Fase Carico/Scarico in corrispondenza Finali Nazionali Introduzione test di performance in corrispondenza momenti importanti. TEST DI VALUTAZIONE Anamnesi Test Antropometrici Test Biochimici Test di Performance Le rilevazioni vanno effettuate dal preparatore, dall'allenatore, dal fisioterapista, dal medico (Interazione di informazioni). TEST ANTROPOMETRICI Peso Statura Pliche Circonferenze Lunghezze TEST BIOCHIMICI Esame ematico Esame sulla conducibilità extracellulare Esame su sovraccarico alimentare TEST DI PERFORMANCE Test di salto Squat Jump CMJ CMJ B Stiffness Allenamento di resistenza nella pallavolo ESERCITAZIONI AEROBICHE NELLA PALLAVOLO E sull' allenamento della capacità di recupero che devono vertere tutte quelle esercitazioni che solitamente, con termine improprio, vengono definite aerobiche. In realtà ritengo che il pallavolista debba eliminare le esercitazioni che prevedono momenti prolungati di corsa (o bike) a favore di patterns capaci di riprodurre tempi ed azioni proprie dello sport praticato. Questo va ricercato anche nella fase di allenamento della resistenza generale, vale a dire nella fase di ripresa (nel precampionato). In realtà la corsa in linea sarebbe un ottimo allenamento per le caratteristiche che presenta (catena cinetica chiusa, lavoro pliometrico, richieste muscolari coordinative e compensatorie, ecc.). Purtroppo, però, il pallavolista ha, nella maggior parte dei casi, una brutta tecnica di corsa dovuta al tipo di muscolatura che sviluppa nel gioco. In più la corsa diventa potenzialmente aggravante di tante patologie acute e croniche che sono fra le più frequenti nella casistica del volley (tendinopatie rotulee, problemi di anca, traumi recenti o cronici alle caviglie, problemi achillei, ecc.). Ecco allora che conviene limitare la lunghezza dei tratti da percorrere con la corsa in linea retta e sostituirli, appena possibile, con andature specifiche in linea o spostamenti sul campo. Una delle esercitazioni più diffuse nella preparazione del pallavolista è il cosiddetto yo-yo, interval training a tempo che si rivela molto efficace per lavorare sul miglioramento dei tempi di recupero.

17 Forma: interval training Intensità: 60-90% Ripetizioni: 8-10 con durata variabile ( ) Serie: 3-4 con durata 4-5 Recupero fra le ripetizioni: variabile in base al tipo di ripetizioni ( ) Recupero fra le serie: 2 Frequenza cardiaca prevista: bpm (alla terza serie di lavoro) Per calcolare quale sia una adeguata frequenza cardiaca di lavoro senza dover ricorrere a complessi test di soglia si può ricorrere alla formula di Karvonen. Con questa possiamo stabilire con buona approssimazione quale sia la frequenza cardiaca che in percentuale si avvicina al punto di massimo consumo di ossigeno (VO2 max), partendo dal semplice esame della frequenza cardiaca a riposo dell atleta e dalla sua frequenza massima teorica (220 età dell atleta). Per una frequenza cardiaca di lavoro pari, ad esempio, al 70% di quella di VO2 max si dovrà procedere in questo modo: FC = (70% x (fc max teorica fc riposo)) + fc riposo. Nel caso della valutazione del recupero, sempre a livello empirico, può valere il seguente sistema. Si prende in esame di quanti bpm scende la frequenza cardiaca dell atleta in 1 dopo lo sforzo e si divide il valore ottenuto per 10. Si ottiene così la seguente scala dell indice di recupero: 1-2 insufficiente, 3 sufficiente, 4 discreto, 5 buono, 6-7 ottimo. Resistenza alla forza (interval training con i pesi, circuit training) Di particolare interesse è il lavoro di resistenza alla forza in sala pesi, metodica di allenamento da utilizzare lontano dai principali momenti di competizione a causa dell affaticamento organico che può determinare. Forma: interval training Intensità: 60-68% Ripetizioni: divise in 3-4 blocchi da 5 ripetizioni ciascuno Serie: 3 Recupero fra le ripetizioni: 20 fra ogni blocco di 5 ripetizioni Recupero fra le serie: Frequenza cardiaca prevista: bpm Molto valido, soprattutto con atleti delle categorie giovanili, può rivelarsi il lavoro in circuito basato sulla forza. L esempio che viene proposto parte dalla scelta di esercizi a corpo libero o con piccoli sovraccarichi (8-10 se si usano sovraccarichi più pesanti) che vadano ad interessare tutti i distretti muscolari utilizzati dal pallavolista. Per ciascuno di questi esercizi viene effettuato un test nel quale l atleta esegue il maggior numero possibile di ripetizioni in 45. Il valore numerico ottenuto viene ridotto all 80% del totale e lo stesso procedimento si esegue per tutti gli esercizi. Alla fine, con tutti i valori ottenuti, si costruisce il circuito di lavoro, nel quale tutti gli esercizi vengono eseguiti senza soluzione di continuità. Forma: circuit training Intensità: 80% rispetto al massimale di ripetizioni su 45 Ripetizioni: variabili da esercizio a esercizio Serie: 2-3 Recupero fra le ripetizioni: nessuno Recupero fra le serie: 4 Frequenza cardiaca prevista: bpm Resistenza al salto (vertec test)

18 Esistono parecchie metodiche di allenamento della resistenza al salto. Per restare nell ambito del lavoro generale senza palla, basandolo però su movimenti specifici, si può adottare un esercitazione altamente correlata con la prestazione pallavolistica, elaborata in forma di test qualche anno fa dall allora vice allenatore della nazionale italiana maschile Zanini. Il test consta di tre serie di quattro salti al vertec con rincorsa di 4 m. Il recupero dopo ogni serie è di 20 e l'intensità deve essere massimale sia durante l'esecuzione dei salti sia durante le traslocazioni. Al termine del lavoro, oltre ad avere allenato il salto d attacco, avremo elementi di valutazione immediata del lavoro quali: valutazione del miglior salto, resistenza specifica al salto e alla rincorsa (IPP e IPG), decremento della prestazione fra le serie, indice di recupero a fine prova. L Indice di Performance Parziale (IPP) si calcola nel seguente modo: (j1+j2+j3+j4)² / tempo (in centesimi di sec). La stessa operazione matematica va applicata ai dati risultanti nelle 2 serie successive. Fatto questo non resta che sommare i 3 indici delle 3 serie per avere l'indice di performance generale (I.P.G.). Forma: interval training Intensità: 100% sia nel salto che nella velocità esecutiva Ripetizioni: 4 Serie: 3 Recupero fra le ripetizioni: nessuno Recupero fra le serie: 20 Frequenza cardiaca prevista: bpm Resistenza alla rapidità (circuit training, andature, sprint training) Con l allenamento della resistenza alla rapidità si comincia ad entrare nel campo, anche se la palla ancora non compare nelle esercitazioni. Questa qualità fisica può essere esercitata in vari modi, da sola o combinata con esercizi di forza esplosiva. Il primo esempio ci riporta al lavoro in circuito che abbiamo visto per la forza, solo che in questo caso gli esercizi da scegliere saranno in numero minore e soprattutto verteranno su rapidità di movimento, reattività ed elasticità (saltelli con la corda, spostamenti specifici tipo difesa, pliometria fra ostacoli, agilità fra coni e ostacoli vari, reazione a segnali, toccate rapide dentro a cerchi e speed ladder, lanci di rapidità per le braccia). Forma: circuit training Intensità: % Ripetizioni: variabili da esercizio a esercizio (5-8 di lavoro) Serie: 2-3 Recupero fra le ripetizioni: nessuno Recupero fra le serie: completo Frequenza cardiaca prevista: rilevazione non necessaria Il secondo esempio ricalca invece l interval training per il miglioramento della capacità di recupero, sostituendo ai vari blocchi di corsa a tempo delle serie continue di andature specifiche. In questo caso il recupero sarà attivo e verrà eseguito con corsa a basso ritmo o, meglio, con addominali e dorsali. Forma: interval training Intensità: % Ripetizioni: variabili (6 continuativi di lavoro con andature varie) Serie: 3-4 Recupero fra le ripetizioni: nessuno Recupero fra le serie: 4 (recupero attivo con corsa o addominali e dorsali) Frequenza cardiaca prevista: rilevazione non necessaria L ultimo esempio mescola invece rapidità e forza esplosiva, unendo ad un classico sprint training dei lanci frontali e dorsali con la palla medica. La forma di sprint scelta è quella di effettuare lo start del movimento in una direzione per poi invertire rapidamente fronte e andare in progressione per 7-9 m. Dopo 5-6 sprint si recupera con una stazione di policoncorrenza. Forma: sprint training Intensità: %

19 Ripetizioni: 5-6 per lo sprint, 8-10 per i lanci Serie: 2-3 Recupero fra le ripetizioni: completo Recupero fra le serie: il tempo necessario al lavoro di policoncorrenza Frequenza cardiaca prevista: rilevazione non necessaria ESERCITAZIONI DI RESISTENZA A CARATTERE SPECIFICO 1) Power training sul campo (esercizi analitici) Già nell allenare la resistenza generale abbiamo visto come sia opportuno inserire elementi specifici nelle esercitazioni. La differenza che poniamo quindi fra quanto analizzato finora ed il lavoro sulla resistenza più propriamente pallavolistico finisce quindi con l identificarsi nella presenza o meno della palla. Il primo tipo di esercitazioni sul campo con la palla prende in esame movimenti analitici e sintetici individuali, andando a far lavorare l atleta su fondamentali tecnici di base (bagher, palleggio, ecc.) e azioni più complesse (muro, attacco, ecc.) senza inserirlo in azioni di gioco dove debba rapportarsi con altri elementi della squadra in situazioni imitative della competizione. a) due file uguali su un campo, una in zona 4, l altra in zona 2. Alzata al compagno dell altra fila con cambio di posizione muovendosi lungo un percorso tracciato con i coni. Una variante più intensa può essere fatta con attacco e difesa. (Lavoro: 2. Recupero: 1 ) b) a coppie su un campo, A vicino a rete, B vicino alla linea di fondo. A palleggia per B e una volta lanciata la palla si volta ed effettua un salto a muro, B riceve in bagher e una volta indirizzata la palla verso A effettua un piegamento sulle braccia. (Lavoro: 2 con cambio di posizione dopo 1. Recupero: 1 ) c) a terne su un campo, A attacca da zona 2 su B che difende in zona 5 e palleggia per C, nel frattempo entrato in zona 2, che attacca a sua volta su A spostatosi in zona 5. (Lavoro: 3. Recupero: 1 ) d) attacchi consecutivi di più giocatori con riferimento alto. Il palleggiatore palleggia sempre in salto da zona 3 la palla che gli viene lanciata. Due o tre accattanti si alternano in zona 4 cercando di attaccare facendo sempre passare la palla al di sopra di un riferimento (elastico o muro fisso) più alto della rete. (Lavoro: 2-3. Recupero: 1 ). e) serie di attacchi consecutivi di un solo giocatore. L esercizio ricalca in pratica lo stesso lavoro visto per il test di resistenza al salto con il vertec. La variante è ovviamente costituita dalla palla. Il palleggiatore alza da zona 3 per l attaccante in zona 4, che esegue una serie di attacchi consecutivi (4-6-8) senza soluzione di continuità prima di fermarsi a recuperare. Al suo posto entra quindi un secondo attaccante e così via fino all effettuazione di 2-4 serie per ciascun giocatore. (Lavoro: Recupero 2-4 ) 2) Power training sul campo (azioni di gioco) L ultimo tipo di esercitazioni preso in esame ha come oggetto la riproduzione dei gesti e delle azioni proprie della competizione. In questo caso le variabili sono da una parte il numero di giocatori e le dimensioni del campo, dall altra la durata delle azioni di gioco nel momento in cui si gioca a squadra completa. In alcuni casi, dove è possibile, potrebbe rivelarsi interessante il monitoraggio della frequenza cardiaca dei giocatori, da effettuarsi con cardiofrequenzimetri (se non sono previsti tuffi difensivi) o con il sistema del controllo manuale. a) azioni continue dalla seconda linea. Si gioca tre contro tre su una striscia ridotta di campo. A turno, ruotando, si difende, si alza e si attacca da dietro la linea dei 3 m. L allenatore avrà il compito di mettere immediatamente in gioco la palla ogniqualvolta si interrompa l azione di gioco. (Lavoro: Recupero: 1-3 ). b) azioni continue a tutto campo. Si gioca normalmente a pallavolo a squadre complete (oppure 4 contro 4 o 5 contro 5) ed anche qui l allenatore dovrà fare in modo che la palla sia sempre in gioco. Per distribuire uniformemente il volume e l intensità dell allenamento fra tutti

20 i giocatori si potranno porre vincoli all utilizzo degli attaccanti (divieto di alzare allo stesso attaccante per due volte consecutivamente, sequenza prestabilita di alzate ai vari attaccanti, sequenza prestabilita di primi tempi e alzate in banda, ecc.) e ruotare i giocatori fra prima e seconda linea ad intervalli prestabiliti (a tempo, al segnale dell allenatore, dopo un determinato numero di azioni, ecc.). (Lavoro: Recupero: time out da 1 come in partita). Prevenzione e riabilitazione nella palavolo RUOLO DEL PREPARATORE FISICO NELLA PALLAVOLO Nella pallavolo moderna il preparatore fisico non può più limitarsi a fare semplicemente il proprio lavoro. Deve invece essere un punto di riferimento imprescindibile per tutto un sistema di rapporti e interazioni (con allenatore, medico, fisioterapista, ecc.). Il preparatore fisico dovrà possedere nel proprio bagaglio tecnico conoscenze relative a: a) preparazione specifica della pallavolo; b) valutazione funzionale specifica; c) prevenzione specifica (non solo proposta di esercizi eseguiti correttamente, ma anche valutazione delle sollecitazioni e tutela dell atleta nello svolgimento dell attività). d) riabilitazione specifica (conoscenze tali da poterlo rendere capace di aiutare, ma non sostituire, sia il fisioterapista che l allenatore anche con interventi diretti sul campo). Staff della squadra: preparatore fisico fisioterapista medico 2 allenatore 1 allenatore SQUADRA DI VALUTAZIONE FUNZIONALE DEL PALLAVOLISTA FISIOTERAPISTA anamnesi medica funzionalità articolare appoggio e assetto in posizione ortostatica (presenza di plantari) valutazione osteopatia PREPARATORE a) anamnesi fisica b) valutazione posturale c) tensioni muscolari d) composizione corporea e) flessibilità e mobilità articolare Anamnesi fisica Età (data di nascita). Caratteristiche antropometriche generali (altezza, peso, reach). Circonferenze specifiche (braccio, coscia alta-media-bassa, polpaccio). Abitudini di allenamento (vissuto atletico del giocatore). Infortuni passati (problematiche acute e croniche). Valutazione posturale Presenza di atteggiamento cifotico (diffuso in giocatori alti). Scoliosi e deficit muscolari fra parte destra e sinistra del corpo. Tensione lombare e ischio-crurale (difficoltà nella flessione del busto). Power position corretta (spalle aperte, paravertebrali contratti, baricentro in asse sugli appoggi). Tensioni muscolari

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