delle anfore massaliote
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- Gerardina Franceschi
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1 L'Italie
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3 La diffusione delle anfore massaliote inuguria Marco MILANESE * Dans une diffusion essentiellement maritime, le cas de Gênes apparaît exceptionnel avec une progression des importations d'amphores massaliètes aux IVe et IDe s. où elles finissent par représenter la part majoritaire. Mols-clés: amphores massaliètes, Ligurie, commerce méditerranéen, époques classique et hellénistique. In a distribution essentially by sea route, the case of Genova appears to be exceptional, with an increasing importation of Massaliole amphorae in the IVth and ill d century B.e., by which lime they constitued the majority. Keys words : Massaliote amphorae, Liguria, Medilerranean trade, classical and bellenistic periods. Etudes Massaliètes, 2 (1990), pp
4 -. - ~... _... ~.. P' -' -... ~,. 218 M. MlLANESE 11 Un breve panorarn.a della problefi1atica Già negli anni Cinquanta, Nino Lamboglia segnalava il ritrovamento di anfore a pasta micacea in alcuni contesti preromani della Liguria occidentale, reperti che 10 Altri ritrovamenti minori di frammenti di anfore massaliote, in castellari liguri anche ad oriente di Genova, hanno contemporaneamente arricchito il quadro della problematica, i cui dati analitici vengono qui di seguito riassunti in una sintetica schedatura. Inventario dei siti (fig. 1) N 1, a. Ventimiglia (Imperia) : est Cavalcavia Strato di abitato (VIII F). Orlo di anfora massaiiota di tipo Py 5-6. Ref. : Lamboglia 1959,243. N 1, b. Ventimiglia (Imperia) : sud CavaJcavia Strato di abitato (recinto B, strato VIII). Orlo di anfora massaiiota di tipo Py 5-6 e di tipo 7-8. Associati con materiali di IV-lII secolo a.c. (ceramica locale e protocampana). Ref. : LambogHa 1956,99. GOLFO DI GENOVA 1 Diffusione delle anfore massaliote in Liguria. 02. Monte Bignone (Sanremo, Imperia) Strato di abitato. Frammenti non determinati di anfore massa1iote. Ref. : Lamboglia 1951,70-71; 1952a, Monte Colma (Sanremo, Imperia) Strato di abitato (fondo di capanna). Frammenti non determinati di anfore massaliote. Associati con materiali di IV-III secolo a.c. (ceramica precampana e campana). Ref. : Ricci 1953, studioso attribuiva a produzione massaiiota. Queste tracce dell'economia preromana vennero identificate non solo in siti costieri, come Albintimilium, ma anche in insediamenti di altura dell'entroterra, sempre della parte occidentale della Liguria. Una prima riflessione sulla diffusione delle anfore massaliote nella regione fu imposta nel 1964 dal ritrovamento dei luogo dei possibile naufragio di una nave massaiiota, al largo dell 'isola Gallinaria (Albenga). Nel 1965 iniziarono (protrattisi poi sino al 1985) gli scavi sistematici dell'area di San Silvestro a Genova, dove emersero i resti dell'oppidum preromano della città : 10 scavo di queste stratificazioni consenti uno studio dettagliato di quello che - a tutt'oggi - è il più ricco giacimento di anfore preromane (e massaliote) della Liguria, in senso quantitativo, ma anche come ampiezza diacronica della stratificazioni e come varietà tipologica dei materiali. 2 L'area dell'oppidum preromano di Genova vista' dal mare. L'asterisco indica l'area di San Silvestro.
5 LA COTE LIGURE Itr\IUu.t'C in pictft; & JCCCO cid xc IV L<" pi. z z. S.rlano Planimetria generale dei resti dell'oppidum preromano di Genova nell'area pluristratificata di San Silvestro., \~;~~~~ -~, ~,,....,..,.,., N 4. Capo Mele (Andora, Imperia) Ritrovamento subacqueo. Anfora massaliota di tipo Py 7-8. Ref. : Lamboglia 1952b, fig. 88. N 5. San Bartolomeo al Mare (Imperia) Strato di abitato. Frammenti non determinati di anfore massaliote. Ref. : Gandolfi 1986, 281. N 6. Isola Gallinaria (Albenga, Savona) Ritrovamento subacqueo. Identificabili due anfore di tipo Bertucchi 2 ed un' anfora di tipo Bertucchi 3. Ref. : Lamboglia 1966a, N 8. Castellaro di Bergeggi (Savona) Fondi di capanna. Quattro diverse anfore massaliote di A O.6U 11. A' - Q 04_0'..., ~ area ',,~, - --I,:~:.::-.::-::;>.::-- --=-:5_-' _: - a - _ 0 0 "'MC", ",7': Il...".-. ',-; w -.- '. :. _ GENOVA SAN SILVESTIlO simbologia chiesb: BreB Q sezlone A-A' ~.,_A,.,. B: d ~.. C" III' N 7. Albenga (Savona) Oppidum preromano. Strati preromani sottostanti le strutture dell'anfiteatro romano. Framenti non determinati di anfore massaliote. Ref. : Lamboglia 1966b, 322. _._._- ',",/ Oel..., l1l l calce argilla pietrisco ardesia pietre laterizi Iocolare carbonl roccia 4 Sezione stratigrafica nell'area Q di Genova - San Silvestro.
6 220 M. MILANESE tipo Py 7-8, identificate dagli orli. Associazione stratigrafica in corso di studio. Reperti inediti. N 9. Savona (Priarnar) Area dell'oppidum preromano. Frammenti non determinati di anfore massaliote. Ref. : Gandolfi 1986, 281. OPPIDUM PREROMANO DI GENOVA - AREA DI S.SILVESTRO CURVE INTERPRETATIVE TENDENZIAlI DEI REPERTI ANFORICI C ANFOAE ETRUSCHE o ANFOAE MASSAlIOTE + ANFOAE GAEOOOAIENTAlI ANFOAE CORtlZlE ANFOAE GAEco.fTAlICHE - ANFOAE PUNICHE 10. Genova (San Silvestro) Area dell'oppidum preromano (fig. 2). Discariche stratificate nell'area dell'abitato (fig. 3). Dall'unica stratigrafia sinâra studiata in modo integrale (fig. 4) : 2484 frarnmenti di anfore massaliote che riportano ad un numero minimo di dieci anfore ; tre anfore di tipo Py 2-3, tre anfore di tipo Py 5-6, quattro anfore di tipo Py 7-8. Cronologie dedotte dai contesti : anfore di tipo Py 2-3, metà V secolo a.c. circa ; tipo Py 5-6, fine 1V-inizi III secolo a.c. ; tipo Py 7-8, seconda metà IV secolo a.c. (vedi conclusioni). Ref. : Milanese 1985a; 1986,9 20; 1987,385 (con bibliografia completa). W 11. Carnogli (Genova) kriac. c.a Area dei Castellaro. Orlo di anfora massaiiota di tipo Py 5-6. Associato con cerarnica comune dell'etruria meridiona1e. Ref. : Milanese 1985b, Conclusioni Nei limiti di una banca dati regionale forzatamente incompleta e tuttora in progress per l'assenza di un progetto regionale di analisi della problematica, si puà ritenere che gli undici siti schedati rappresentino solo una minima parte dei fenomeno e della sua ampiezza sia qualitativa sia quantitativa. L'ampia documentazione di anfore massaliote raccolta negli scavi stratigrafici dell'oppidum di Genova permette comunque di delineare un primo tentativo di approccio analitico al problema dell 'anfore massaliote in Liguria. Nella fase 3 dell'oppidum genovese, la cui deposizione data attomo al 450 a.c., sono attestate anfore massaliote.. ::::::===-=- ~...".."..".."..,',.,',."..,',."..".".".,.".".,..,.,.".,..".,.."..,..,',..,',.~ 1 O"'"-'-,--,---,--,-,--,---,--,-,---r---,---r , Genova, oppidum preromano. Curva statistica delle anfore nella stratigrafia dell'area Q. di tipo Py 2-3 (vedi anche scheda 10), che ben concordano con le cronologie elaborate nelle aree produttive, entro la metà dei V secolo a.c. Nella fase 4, datata al IV secolo a.c., compaiono gli odi piani superiormenti : nella sottofase C ( a.c.) è attestato il tipo Py 7, mentre nelle sottofasi D, E ( a.c.) sono presenti orli di anfore che trovano confronti nel tipo Py 6. Orli confrontabili con il tipo Py 8 sono presenti nella fase 4, sottofase D ( a.c.) e nella fase 5 ( a.c.). 1 fondi sono alquanto massicci, con puntale a bottone pieno, le anse hanno sezione lenticolare e talora un'impressione digitale al raccordo con il corpo. Al di là della distribuzione stratigrafica dei dati tipologici, che sembra significativa anche in un punto di osservazione, come Genova, assai lontano dai luoghi di produzione, i dati relativi alle anfore massaliote degli scavi di Genova vanno osservati nel lord comportamento attraverso la diacronia stratigrafica ed organicamente rapportati ai dati complessivi dei contesti di provenienza. La curva statistica della fig. 5, elaborata sui più affidabili contesti scavati nell'oppidum, mostra un incremento nella presenza delle anfore massaliote dal V al III secolo a.c. Nel complesso dei reperti anforici, nel corso della fase 3 (450 a.c. circa) (fig. 6) ed in contesti coevi, le anfore massaliote sono attestate al 13 % circa, mentre
7 LA COTE LIGURE 221 2~,1 6 Genova, oppidum preromano. Orli di anfore massaliote dalla fase 3. dominante appare la presenza di anfore etrusche. Attomo alla metà dei IV secolo a.c., alla fig. 5 possiamo osservare già una crescita percentuale nella presenza di anfore massaliote, che si attestano attomo al 27 %, salendo ancora al 65 % nella seconda metà dei IV ed agli inizi dei III secolo a.c. (fig. 7). Interpretare la presenza delle anfore massaliote nei contesti dei V secolo a.c. significa ricollegarsi al quadro complessivo delle conoscenze sulla diffusione delle anfore massaliote in Etruria in quest'epoca. La loro presenza, quantitativamente modesta ma ben parcellizzata negli approdi costieri tirrenici, suggerisce che tali anfore abbiano fatto parte dei carichi di ritomo delle navi mercantili etrusche e diffuse sia negli emporia altotirrenici, come Genova e Pisa, sia in siti più meridionali, come Pyrgi, Gravisca, Regisvilla, Tarquinia e Vulci. L'interpretazione generale dei dati genovesi e tirrenici in particolare prospetta quindi gli Etruschi come mediatori commerciali dei prodotti dell'economia massaliota, veicolati entro le caratteristiche anfore a pasta micacea : la stessa dinamica commerciale deve essere chiamata in causa per comprendere la presenza di scarse quantità di anfore corinzie e greco-orientali negli stessi contesti. Como esposto nell'analisi, la situazione relativa al IV secolo a.c. è molto differente rispetto a quella emersa nel V. La presenza di anfore massaliote raggiunge vertici fra il 60 ed il 70 %, in concomitanza con un evidente crol- o IOem 10 delle importazioni etrusche. La crisi etrusca, dovuta aile precoce ascesa di Roma già nel IV secolo a.c., ebbe quindi profonde ripercussioni anche sugli equilibri e dinamiche di traffici economici nell 'alto Tirreno, dove il commercio massaliota trovà nuovi spazi e libertà d'azione, coerentemente con le ampiamente note linee di espansione territoriale ed economica di Marsiglia in quest'epoca. Una più ampia documentazione di anfore massaliote in Liguria nel IV-III secolo a.c. deriva, oltre che dai dati quantitativi dell'oppidum di Genova, anche dall'analisi dei dati tipologici che descrivono una ricca "topografia" dei fenomeno in quest'epoca. E probabile che il rapporti commerciali siano stati condotti ora senza più interrnediari, ma direttamente dai mercanti massalioti, che approdavano nel porto genovese e negli altri approdi della costa ligure, frequentati dai primi negotiatores italici che, fra III e II secolo a.c., trasforrnarono la loro presenza in vera e propria egemonia dei mercati dei Mediterraneo occidentale. 7 Genova, oppidum preromano. Particolare della scavo della fase 4 : in basso a destra, orlo integro di anfora massaliota..;::, _ M' _, ~ 1..:-. 1,_.
8 222 M. MILANESE * Museo Archeologico e della Ceramica di Montelupo. Via Bartolomeo Sinibaldi Montelupo Eno (FI) (Italie). REFERENZE BIBUOGRAFICHE Gandolfi 1986 : GANDOLFI (D.) - R. St. Lig La pietra ollare a Ventimiglia. Lamboglia 1951 : LAMBOGLIA (N.) - Il castelliere di Monte Bignone (Sanremo). R. Ing. ed Int., N.S., VI, 3-4, Lamboglia 1952a : LAMBOGLIA (N.) - Nuova campagna di scavi a Monte Bignone. R.lng. ed Int., N.S., VII, 2-4, Lamboglia 1952b : LAMBOGLIA (N.) - La nave romana di A1benga. R. St. Lig., XVIII, 3-4, Lamboglia 1956 : LAMBOGLIA (N.) - Primi risultati cronologici e storico-topografici degli scavi di Albintimilium ( ). R. St. Lig., XXII, Lamboglia 1959 : LAMBOGLIA (N.) - Prime osservazioni sugli strati preromani di AIbium Intemelium. R. St. Lig., Lamboglia 1966a : LAMBOGLIA (.) - Una nave massaiiota nelle acque di Albenga? R. St. Lig., XXXII, 3,1966. Lamboglia 1966b : LAMBOGLIA (.) - Postilla. R. St. Lig., XXXII, 3,1966. Milanese 1985a : MlLANESE (M.), MANNONI (T.) - Gli Etruschi a Genova e il commercio mediterraneo. St. Etr., LU, Milanese 1985b : MILANESE (M.) - Camogli. In : Archeologia in Liguria II. Scavi e scoperte Genova, ed. Soprint. archeol. della Liguria, Milanese 1986 : MILANESE (M.) - Rapporti fra Marsiglia e Genova dal V al 1 seco10 a.c. : informazioni archeologiche dai recenti scavi di Genova. In : Studi in memoria di T.O. De Negri, vol. 1. Genova, Milanese 1987 : MILANESE (M.) - Scavi nell'oppidum preromano di Genova (Genova-S. Silvestro 1). Roma, ed. L'Erma di Bretschneider, 1987 (Studia Archaeologica, 48). Ricci 1953 : RICCI (M.) - La seconda campagna di scavi al castellaro di Monte Colma. R.lng. ed Int., N.S., Vlll, 1-4, 1953.
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