Piano Strutturale Comunale in Forma Associata ARGENTA-MIGLIARINO-OSTELLATO PORTOMAGGIORE-VOGHIERA
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1 Piano Strutturale Comunale in Forma Associata ARGENTA-MIGLIARINO-OSTELLATO PORTOMAGGIORE-VOGHIERA PROVINCIA DI FERRARA PSC L.R. 20/2000 QUADRO CONOSCITIVO Allegato "D" VALUTAZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO PER LA BONIFICA DI ARGENTA AI FINI DELLA REDAZIONE DEL PIANO STRUTTURALE COMUNALE DIRETTORE TECNICO Dott.Ing. GIANNI TEBALDI RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Arch. NATASCIA FRASSON COLLABORATORI Ing. LEONARDO NASCOSI Ing. NICOLA GREGGIO Agosto 2006
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3 CONSORZIO DI BONIFICA II CIRCONDARIO POLESINE DI S.GIORGIO - FERRARA VALUTAZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO PER LA BONIFICA DI ARGENTA AI FINI DELLA REDAZIONE DEL PIANO STRUTTURALE COMUNALE RELAZIONE Collaboratori Ing. Leonardo Nascosi Ing. Nicola Greggio Il Direttore Tecnico (Dott. Ing. Gianni Tebaldi) f 1
4 1. PREMESSA Come noto, in forma associativa e contemporanea da parte dei Comuni di Argenta, Voghiera, Ostellato, Portomaggiore e Migliarino sono in corso le procedure per la predisposizione dei Piani Strutturali Comunali. In questo contesto, per competenza, il Consorzio di Bonifica del 2 Circondario ha il compito di esprimere una valutazione del rischio idraulico dei territori interessati da detti Piani anche in ragione delle previsione di espansione di aree urbanizzate. Nella presente relazione, dopo una sintetica descrizione delle metodologie di analisi adottate, per diversi gradi di gravità di eventi di riferimento assunti a base delle verifiche, vengono presentati i risultati che individuano le aree vulnerabili per quanto attiene fenomeni di allagamento. Vengono altresì forniti elementi conoscitivi basilari indispensabili per una determinazione delle potenzialità di scolo degli urbani tramite rete fognaria a gravità. 2. METODOLOGIA DI ANALISI La stima del rischio idraulico, per un dato territorio, nella sua formulazione più diffusa, viene associata alla perimetrazione delle aree allagabili siano esse a destinazione agricola o urbana, a fronte di eventi meteorici di assegnata gravità. Elementi conoscitivi di non trascurabile rilievo, risultano altresì essere l altezza massima dell acqua nelle aree esondate unitamente ai tempi di permanenza dell allagamento. Con questi obbiettivi, grazie ad una dettagliata conoscenza del sistema idraulico di bonifica (canali, manufatti, impianto idrovoro, cassa di espansione, ecc..), ed in base alla disponibilità di una ingente mole di rilievi pluviometrici, si è proceduto ad eseguire preliminari elaborazioni idrologiche per la definizione degli eventi meteorici da assumere che, unitamente a determinate condizioni di gestione della rete di canali, hanno consentito la necessaria definizione degli scenari di riferimento. 2
5 Tramite modellazione idraulica mono e bidimensionale, con uso di moderni codici di calcolo, si è così potuti giungere alla comprensione del grado di sicurezza idraulica posseduto dalle diverse zone del bacino di Argenta con valutazione della possibilità o meno di estensione dei centri urbani così come proposto nei documenti di Piano. A tutt oggi, non è stato possibile esaminare gli effetti di eventuali inondazioni causate da sormonto e/o rottura arginale del fiume Reno data la mancanza di informazioni riguardanti le possibili caratteristiche di tali eventi calamitosi (localizzazioni dei potenziali cedimenti, portata in uscita, possibilità di verificarsi delle situazioni di crisi, ecc..) da parte delle competenti Autorità. 3. VALUTAZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO 3.1. Elaborazioni idrologiche Il comprensorio della Bonifica di Argenta presenta un estensione di circa ha. Tale territorio è servito ai fini dello scolo delle acque da un vasto reticolo di canali di Bonifica (vedasi Tavola n. 1): in particolare si distinguono il Collettore principale Fossa Marina ed alcuni canali principali (Scolo Travasona, Scolo Parata, Campo del Vero) oltre ad una serie di canali secondari che si immettono nei canali principali o direttamente nella Fossa Marina (vedasi Tabella n. 1 e Figura n. 1). Per l analisi idrologica si sono quindi individuati tutti i microbacini di scolo, aventi come sezione di chiusura il punto terminale del canale secondario (vedasi Tabella n. 2 e Figura n. 2). 3
6 Tab. n. 1 Estensione dei canali n. nome canale Lunghezza (m) 1 SC CARDINALA SC TESTA CT DI BANDO SC TRAVASONA SC PARATA SC BINDELLA SC VALLONE SC CAMPAZZO SC SIGNORA SC BOVI SC CAMPO DEL VERO SC ZAFFARDINO SC GALVINO SC PIOPPARA FO UOMINI SC CA BRUCIATA FO MARINA SC TAMPELLINA SC ARENARE SC VISELLA SC VAL D'ALBERO Tot
7 Fig. n. 1 Reticolo idraulico 5
8 Tab. n. 2 Bacini scolanti della BONIFICA DI ARGENTA BACINI AGRICOLI ZONA Area bacino (ha) Area bacino (kmq) TAMPELLINA ARENARE CARDINALA VAL D'ALBERO FOSSA MARINA CA BRUCIATA FOSSA UOMINI GALVINO BOMCAMBIO TRAVASONA PARATA VALLONE - BINDELLA PARATA C DEL VERO BOVI SIGNORA C DEL VERO CAMPAZZO TESTA TESTA Tot BACINI URBANI ZONA Area bacino (ha) Area bacino (kmq) Argenta Argenta Argenta Argenta S Biagio S Biagio S Biagio Filo Bando Tot
9 Fig. n. 2 - Microbacini Per quanto attiene le elaborazioni relative al regime pluviometrico, si è fatto riferimento ai risultati di un approfondito studio condotto a riguardo dal Consorzio in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell Università di Ferrara. Con suddivisione del territorio in 2 zone Est ed Ovest e dell anno in 2 periodi secco (estivo) ed umido (invernale), sono stati oggetto di analisi statistiche, comprendenti anche un processo di regionalizzazione, circa 600 anni di registrazioni complessive e relative alle 12 stazioni di misura distribuite sul comprensorio. Per la stima delle altezze di precipitazione da assumere nelle verifiche, si è stabilito prioritariamente di considerare eventi con tempi di ritorno (T R ) di 20, 50 e 100 anni ai quali ovviamente si associa un determinato livello di rischio (vedasi cap. seguenti). 7
10 Non sembra inutile ricordare che per T R si deve intendere il periodo temporale di anni nel quale un determinato evento si prevede venga, mediamente, eguagliato o superato. Coerentemente si è preceduto a prendere in conto tutte le possibili durate di pioggia in quanto, da un lato non è possibile a priori conoscere quella più gravosa e dall altro diverse durate implicano condizioni di crisi in ambiti differenziati per estensione e posizione rispetto al reticolo di canali. Come da uso corrente, per il territorio agricolo, si è assunto uno ietogramma di forma rettangolare: la validità di questa scelta viene confermata da un analisi condotta sul regime pluviometrico storico del Consorzio con il metodo di HUFF. In armonia con le assunzioni da lungo tempo condotte in ambito internazionale, per gli urbani, si è fatto ricorso a ietogrammi a blocchi alternati. Fig. n. 3 Ietogramma tipo aree urbane Ietogramma pioggia 6 h Tr 100 intensità [mm/h] ore Fig. n. 4 Ietogramma tipo aree agricole 8
11 Il calcolo della pioggia netta è stato eseguito con il metodo CN del Soil Conservation Service. I parametri per l applicazione di tale metodo si sono desunti dalla già citata metodologia idrologica implementata dal Consorzio in collaborazione con l Università di Ferrara. Da ultimo, per l ottenimento degli idrogrammi relativi ai vari microbacini agricoli e/o urbani che definiscono, per diversi T R e per ogni istante dell evento, un valore di portata in ingresso nei canali, si è fatto ricorso al noto procedimento dell Idrogramma Unitario. Figura n. 5. Determinazione dell altezza di pioggia da applicare sull intero bacino Figura n. 6.- Schema delle procedure di calcolo dell onda di piena agricola alla sezione di chiusura del bacino Figura n Schema delle procedure di calcolo dell onda di piena urbana 9
12 Fig. n. 8 Progressiva 63,50 m Bindella Idrogramma di Portata 10
13 Fig. n. 9 Progressiva 10,00 m Fossa Marina Idrogramma di Portata 11
14 3.2. Modellazione idraulica mono e bidimensionale Completato l inquadramento idrologico generale si è quindi proceduto alla modellazione idraulica del sistema generale opere idrauliche-territorio. Sono stati impiegati, allo scopo, i codici MIKE 11, MIKE 21 e MIKE FLOOD del Danish Hydraulic Institute, un istituto di ricerca applicata affiliato all Accademia Danese delle Scienze Tecniche e accreditato a scala mondiale nei campi dell idrologia, dell idrodinamica e dell idro-ecologia. MIKE 11: strumento di modellazione idrodinamica monodimensionale. Viene adottato per molteplici applicazioni su sistemi fluviali, canali e risolve le equazioni complete di De St. Venant, con l aggiunta di ulteriori moduli per le simulazioni di trasformazione idrologica afflussi-deflussi, ecc.. MIKE 21: pacchetto software ingegneristico di simulazione per le correnti a pelo libero con schema bidimensionale, applicabile in ambiente fluviale e marino indistintamente. MIKE 21 è utilizzabile per la simulazione di fenomeni di esondazione correlati all idraulica in fiumi, laghi, estuari, baie, aree costiere e mari. MIKE FLOOD: strumento integrato per lo studio delle aree di esondazione basato sulla combinazione dei modelli idrodinamici MIKE 11 (1D) e MIKE 21 (2D). L interfaccia tra i due modelli è gestita in ambiente GIS. Questo codice consente di sfruttare al massimo le potenzialità di MIKE 11 e MIKE 21, facendo intervenire nell ambito di uno stesso modello l uno o l altro codice in funzione delle specifiche esigenze di rappresentazione geometrica e di simulazione: MIKE 21 per il deflusso in alveo, nelle golene e nelle aree di esondazione e di invaso coperte da un DTM (Modello Digitale del Terreno) e MIKE 11 per il deflusso idrodinamico attraverso canali, ponti, tombini e salti di fondo. 12
15 Fig. n. 10 Visione d insieme dei risultati forniti da Mike 11 13
16 Fig. n. 11 Visione d insieme dei risultati forniti da Mike 21 14
17 Indispensabilmente, in tutti i casi come quello in esame, allorché venga ricercata una delimitazione delle aree allagabili, non è possibile in alcun modo prescindere da una conoscenza plano-altimetrica dell assetto morfologico del territorio. Occorre, in altri termini, disporre di un DTM (Digital Terrain Model). Nello specifico, si è fatto ricorso ad un DTM basato sulla Carta Tecnica Regionale. In ragione della vetustà delle misure relative a detto elaborato, per le aree idraulicamente sensibili, si è proceduto ad effettuare una campagna di misure altimetriche di aggiornamento con impiego di metodologie e strumentazioni classiche e con l uso di GPS. Ciò ha consentito di aggiornare all attualità le quote dei terreni interessati da potenziali esondazioni con conseguente riduzione dei margini di errore. Fig. n. 12 Immagine DTM Fig. n. 13 GPS 15
18 3.3 Scenari di riferimento Come precedentemente accennato, sono stati esaminati gli effetti, in termini di livelli idrometrici nei canali e nelle aree soggette ad allagamento per diversi scenari. Per i 3 tempi di ritorno e 100 anni, sono stati analizzati eventi sia di durate brevi, cui corrispondono idrogrammi significativi per gli urbani, che di durate maggiori, fino a 24 ore, cui tipicamente sono associate le difficoltà maggiori per il comparto agricolo ed il sistema nel suo complesso. Significativa deve inoltre considerarsi la presa in conto sia del periodo umido, con canali vuoti e manufatti di completamente aperti, regolazione sia del periodo secco con canali invasati per l irrigazione e manufatti di regolazione che fino al momento dell intervento dell operatore costituiscono un reale ostacolo al defluire delle portate. Per quanto attiene questo aspetto, in ragione delle attuali caratteristiche funzionali dei manufatti, si è considerata la condizione più realistica secondo la quale l inizio delle operazioni di apertura delle paratoie avviene pochissime ore dall inizio della precipitazione. 16
19 3.4 Studio del rischio Aspetti generali La stima del rischio da allagamento, in senso lato, coinvolge indispensabilmente anche aspetti socio-economici secondo il classico schema di seguito riportato: HAZARD & RISK FLOOD HAZARD (Frequency & Severity) PROPERTY EXPOSED TO FLOODS X = FLOOD RISK (Dollars $$) Probability of Damaging Floods Value & Vulnerability of Property Exposed to Flood Hazard Severity of Threat to the Built Environment Attachment IV: Guidelines for Benefit-Cost Analysis of PDM Applications Pre Disaster Mitigation Program FY 2003 Fig. n. 14 f 17
20 Nel presente lavoro, risultando tali aspetti di competenza condivisa tra vari Enti, si sono completate le stime relative al primo dei tre blocchi dello schema ovvero la definizione della probabilità-severità dei fenomeni di allagamento. Si ritiene a questo punto indispensabile introdurre brevemente alcune considerazioni sul legame tra rischio e T R. Esiste la relazione: dove: 1 R = 1 1 T n R = è la probabilità di accadimento dell evento, almeno una volta durante la vita del bene; T = è il periodo di ritorno dell evento di progetto; n = rappresenta il numero di anni di vita del bene oggetto di valutazione del rischio. La comprensione della relazione suindicata può ulteriormente essere facilitata dalla rappresentazione grafica della stessa. Fig Rischio di allagamento in funzione della durata della vita di un bene e del TR 18
21 Per una programmazione territoriale e urbanistica basata su indispensabili elementi conoscitivi preliminari, può correttamente essere posto il quesito: Eventi meteorici con T R 50 producono allagamenti di una determinata gravità con interessamento di beni (terreni, strade, edifici) la cui vita può essere stimata in 80 anni circa. Quale può essere ritenuto il rischio che, durante la vita del bene, si verifichi almeno una volta un allagamento di gravità uguale o superiore a quello stimato (T R 50) Detto rischio risulta pari a 80 possibilità su 100. L attendibilità di analisi statistiche basate su misure di precipitazione, deve considerarsi condizionata ad elaborazioni idrologiche relative a superfici di ampiezza sufficientemente significativa. Per aree limitate, infatti, si verificano talvolta eventi molto gravosi, spesso di natura temporalesca, che sfuggono alla registrazione dei dati storici. Se ne deduce che su piccoli comparti, siano essi a destinazione agricola che relativi ad aree urbane, si possono manifestare condizioni di particolari difficoltà di drenaggio localizzate, la cui frequenza non può essere predeterminata Stato di fatto Con i gradi di urbanizzazione esistenti, per quanto attiene gli esiti delle verifiche, sono risultate interessate da allagamento le superfici contrassegnate da apposito colore azzurro nelle corografie allegate (tav. 2 4) e nelle immagini 1 3 di seguito riportate. In termini numerici detti esiti vengono altresì riepilogati in tabella n
22 Tab. n. 3 Periodo di Periodo di Durata della Durata Area max Simualzione ritorno simulazione precipitazione inondazione (*) inondata [anni] [n ] [h] [h:m:s] [ha] [m] 1 SECCO # Profondità max 2 SECCO SECCO SECCO SECCO SECCO SECCO SECCO 12 Volume mantenuto SECCO UMIDO UMIDO UMIDO UMIDO UMIDO Canali esondati Travasona, Parata, Bindella, Vallone, Galvino, Tampellina, Cardinala Travasona, Parata, Bindella, Vallone, Galvino, Tampellina, Cardinala, Val d'albero Tampellina, Galvino, Travasona, Fo Uomini, Campazzo, C. del Vero, Val d'albero, Testa, Cardinala, Bindella Cardinala, Travasona, Galvino,Bindella Galvino, Tampellina, Travasona, Val d'albero, Bindella, Cardinala, Parata Galvino, Tampellina, Cardinala, Val d'albero, Fo Uomini, Del Vero - Galvino, Tampellina, Val d'albero Galvino, Tampellina, Fo Uomini, Val d'albero Cardinala, Travasona, Parata, Bindella, Vallone, Campazzo Cardinala, Travasona, Parata, Vallone, Bindella Cardinala, Travasona, Parata, Vallone, Bindella Cardinala, Travasona, Parata, Bindella *convenzionalmente calcolata da inizio allagamento al momento di inizio della fase di ritiro trascurando i volumi d acqua percolati nel terreno. f 20
23 Pur rimanendo in capo all Amministrazione Comunale ogni valutazione di dettaglio per ciò che riguarda gli aspetti di programmazione e gestione territoriale, si può ritenere che il territorio agricolo del bacino di Argenta presenti, in generale, elevato grado di sicurezza idraulica. Questa favorevole condizione è imputabile alla recente ultimazione dei significativi interventi di potenziamento e recupero funzionale delle opere di bonifica eseguiti dal Consorzio per conto della Regione Emilia Romagna. Primario interesse assume, a questo punto, la misura della vulnerabilità dei centri abitati nei confronti dei pericoli da allagamento. Naturalmente un giudizio con limitati margini di errore non può che essere frutto di elaborazioni che prendono in conto congiuntamente sistema fognario e sistema di bonifica. Ciò è possibile solo se nota, con buon dettaglio, la geometria delle strutture fognarie e la mappatura dei bacini che recapitano nelle stesse. In assenza di ciò, come nel caso in esame, si è cercato di individuare un approccio che consenta quantomeno una prima valutazione del potenziale grado delle possibilità di drenaggio delle aree urbane in base ad elementi conoscitivi di facile reperimento. f 21
24 Fig. n. 16 Stima potenziale capacità di drenaggio aree urbane Noti e/o misurati la quota altimetrica dell area e la distanza complessiva del ramo di fognatura che dall area giunge definitivamente nel recapito può essere fatto ricorso per eventi con T R 20, 50 e 100 alle figure da 17 a 37. Prescindendo indispensabilmente da carenze oggettive ed intrinseche della fognatura vera e propria di cui non è possibile tener in alcun modo conto, ed assumendo uguale pendenza del profilo di scorrimento e della linea dei carichi totali comprese tra 1 e 1,5, nelle già citate figure vengono definiti i domini per adeguate, incerte o difficoltose condizioni di drenaggio. 22
25 Fig. n. 17 DOMINIO DELLE SUPERFICI DI DIVERSE CAPACITA' DI DRENAGGIO Abitato di ARGENTA - Ricevente FOSSA MARINA Tr = 20 anni Quota altimetrica area [m] 13,9 12,9 11,9 10,9 9,9 8, Lunghezza complessiva reticolo [m] Aree caratterizzate da drenaggio adeguato Aree caratterizzate da drenaggio incerto aree caratterizzate da drenaggio difficoltoso Fig. n. 18 DOMINIO DELLE SUPERFICI DI DIVERSE CAPACITA' DI DRENAGGIO Abitato di ARGENTA - Ricevente FOSSA MARINA Tr = 50 anni Quota altimetrica area [m] 14,0 13,0 12,0 11,0 10,0 9, Lunghezza complessiva reticolo [m] Aree caratterizzate da drenaggio adeguato Aree caratterizzate da drenaggio incerto Aree caratterizzate da drenaggio difficoltoso 23
26 Fig. n. 19 DOMINIO DELLE SUPERFICI DI DIVERSE CAPACITA' DI DRENAGGIO Abitato di ARGENTA - Ricevente FOSSA MARINA Tr = 100 anni Quota altimetrica area [m] 14,2 13,2 12,2 11,2 10,2 9, Lunghezza complessiva reticolo [m] Aree caratterizzate da drenaggio adeguato Aree caratterizzate da drenaggio incerto Aree caratterizzate da drenaggio difficoltoso Fig. n. 20 DOMINIO DELLE SUPERFICI DI DIVERSE CAPACITA' DI DRENAGGIO Abitato di ARGENTA - Ricevente TAMPELLINA Tr = 20 anni Quota altimetrica area [m] 14,7 13,7 12,7 11,7 10,7 9, Lunghezza complessiva reticolo [m] Aree caratterizzate da drenaggio adeguato Aree caratterizzate da drenaggio discreto aree caratterizzate da drenaggio difficoltoso 24
27 Fig. n. 21 DOMINIO DELLE SUPERFICI DI DIVERSE CAPACITA' DI DRENAGGIO Abitato di ARGENTA - Ricevente TAMPELLINA Tr = 50 anni Quota altimetrica area [m] 14,9 13,9 12,9 11,9 10,9 9, Lunghezza complessiva reticolo [m] Aree caratterizzate da drenaggio adeguato Aree caratterizzate da drenaggio incerto Aree caratterizzate da drenaggio difficoltoso Fig. n. 22 DOMINIO DELLE SUPERFICI DI DIVERSE CAPACITA' DI DRENAGGIO Abitato di ARGENTA - Ricevente TAMPELLINA Tr = 100 anni Quota altimetrica area [m] 15,0 14,0 13,0 12,0 11,0 10, Lunghezza complessiva reticolo [m] Aree caratterizzate da drenaggio adeguato Aree caratterizzate da drenaggio incerto Aree caratterizzate da drenaggio difficoltoso 25
28 Fig. n. 23 DOMINIO DELLE SUPERFICI DI DIVERSE CAPACITA' DI DRENAGGIO Abitato di BANDO - Ricevente VAL D'ALBERO Tr = 20 anni Quota altimetrica area [m] 13,3 12,3 11,3 10,3 9,3 8, Lunghezza complessiva reticolo [m] Aree caratterizzate da drenaggio adeguato Aree caratterizzate da drenaggio incerto aree caratterizzate da drenaggio difficoltoso Fig. n. 24 DOMINIO DELLE SUPERFICI DI DIVERSE CAPACITA' DI DRENAGGIO Abitato di BANDO - Ricevente VAL D'ALBERO Tr = 50 anni Quota altimetrica area [m] 13,4 12,4 11,4 10,4 9,4 8, Lunghezza complessiva reticolo [m] Aree caratterizzate da drenaggio adeguato Aree caratterizzate da drenaggio incerto Aree caratterizzate da drenaggio difficoltoso 26
29 Fig. n. 25 DOMINIO DELLE SUPERFICI DI DIVERSE CAPACITA' DI DRENAGGIO Abitato di BANDO - Ricevente VAL D'ALBERO Tr = 100 anni Quota altimetrica area [m] 13,4 12,4 11,4 10,4 9,4 8, Lunghezza complessiva reticolo [m] Aree caratterizzate da drenaggio adeguato Aree caratterizzate da drenaggio incerto Aree caratterizzate da drenaggio difficoltoso Fig. n. 26 DOMINIO DELLE SUPERFICI DI DIVERSE CAPACITA' DI DRENAGGIO Abitato di FILO - Ricevente BOVI Tr = 20 anni Quota altimetrica area [m] 13,1 12,1 11,1 10,1 9,1 8, Lunghezza complessiva reticolo [m] Aree caratterizzate da drenaggio adeguato Aree caratterizzate da drenaggio incerto aree caratterizzate da drenaggio difficoltoso 27
30 Fig. n. 27 DOMINIO DELLE SUPERFICI DI DIVERSE CAPACITA' DI DRENAGGIO Abitato di FILO - Ricevente BOVI Tr = 50 anni Quota altimetrica area [m] 13,3 12,3 11,3 10,3 9,3 8, Lunghezza complessiva reticolo [m] Aree caratterizzate da drenaggio adeguato Aree caratterizzate da drenaggio incerto Aree caratterizzate da drenaggio difficoltoso Fig. n. 28 DOMINIO DELLE SUPERFICI DI DIVERSE CAPACITA' DI DRENAGGIO Abitato di FILO - Ricevente BOVI Tr = 100 anni Quota altimetrica area [m] 13,4 12,4 11,4 10,4 9,4 8, Lunghezza complessiva reticolo [m] Aree caratterizzate da drenaggio adeguato Aree caratterizzate da drenaggio incerto Aree caratterizzate da drenaggio difficoltoso 28
31 Fig. n. 29 DOMINIO DELLE SUPERFICI DI DIVERSE CAPACITA' DI DRENAGGIO Abitato di SAN BIAGIO - Ricevente GALVINO Tr = 20 anni Quota altimetrica area [m] 15,2 14,2 13,2 12,2 11,2 10, Lunghezza complessiva reticolo [m] Aree caratterizzate da drenaggio adeguato Aree caratterizzate da drenaggio incerto aree caratterizzate da drenaggio difficoltoso Fig. n. 30 DOMINIO DELLE SUPERFICI DI DIVERSE CAPACITA' DI DRENAGGIO Abitato di SAN BIAGIO - Ricevente GALVINO Tr = 50 anni Quota altimetrica area [m] 15,4 14,4 13,4 12,4 11,4 10, Lunghezza complessiva reticolo [m] Aree caratterizzate da drenaggio adeguato Aree caratterizzate da drenaggio incerto Aree caratterizzate da drenaggio difficoltoso 29
32 Fig. n. 31 DOMINIO DELLE SUPERFICI DI DIVERSE CAPACITA' DI DRENAGGIO Abitato di SAN BIAGIO - Ricevente GALVINO Tr = 100 anni Quota altimetrica area [m] 15,4 14,4 13,4 12,4 11,4 10, Lunghezza complessiva reticolo [m] Aree caratterizzate da drenaggio adeguato Aree caratterizzate da drenaggio incerto Aree caratterizzate da drenaggio difficoltoso Fig. n. 32 DOMINIO DELLE SUPERFICI DI DIVERSE CAPACITA' DI DRENAGGIO Abitato di SAN BIAGIO - Ricevente PARATA ALTO Tr = 20 anni Quota altimetrica area [m] 13,4 12,4 11,4 10,4 9,4 8, Lunghezza complessiva reticolo [m] Aree caratterizzate da drenaggio adeguato Aree caratterizzate da drenaggio incerto aree caratterizzate da drenaggio difficoltoso 30
33 Fig. n. 33 DOMINIO DELLE SUPERFICI DI DIVERSE CAPACITA' DI DRENAGGIO Abitato di SAN BIAGIO - Ricevente PARATA ALTO Tr = 50 anni Quota altimetrica area [m] 13,6 12,6 11,6 10,6 9,6 8, Lunghezza complessiva reticolo [m] Aree caratterizzate da drenaggio adeguato Aree caratterizzate da drenaggio incerto Aree caratterizzate da drenaggio difficoltoso Fig. n. 34 DOMINIO DELLE SUPERFICI DI DIVERSE CAPACITA' DI DRENAGGIO Abitato di SAN BIAGIO - Ricevente PARATA ALTO Tr = 100 anni Quota altimetrica area [m] 13,7 12,7 11,7 10,7 9,7 8, Lunghezza complessiva reticolo [m] Aree caratterizzate da drenaggio adeguato Aree caratterizzate da drenaggio incerto Aree caratterizzate da drenaggio difficoltoso 31
34 Fig. n. 35 DOMINIO DELLE SUPERFICI DI DIVERSE CAPACITA' DI DRENAGGIO Abitato di SAN BIAGIO - Ricevente PIOPPARA Tr = 20 anni Quota altimetrica area [m] 14,9 13,9 12,9 11,9 10,9 9, Lunghezza complessiva reticolo [m] Aree caratterizzate da drenaggio adeguato Aree caratterizzate da drenaggio incerto aree caratterizzate da drenaggio difficoltoso Fig. n. 36 DOMINIO DELLE SUPERFICI DI DIVERSE CAPACITA' DI DRENAGGIO Abitato di SAN BIAGIO - Ricevente PIOPPARA Tr = 50 anni Quota altimetrica area [m] 15,0 14,0 13,0 12,0 11,0 10, Lunghezza complessiva reticolo [m] Aree caratterizzate da drenaggio adeguato Aree caratterizzate da drenaggio incerto Aree caratterizzate da drenaggio difficoltoso 32
35 Fig. n. 37 DOMINIO DELLE SUPERFICI DI DIVERSE CAPACITA' DI DRENAGGIO Abitato di SAN BIAGIO - Ricevente PIOPPARA Tr = 100 anni Quota altimetrica area [m] 15,0 14,0 13,0 12,0 11,0 10, Lunghezza complessiva reticolo [m] Aree caratterizzate da drenaggio adeguato Aree caratterizzate da drenaggio incerto Aree caratterizzate da drenaggio difficoltoso 33
36 3.4.3 Previsione di estensione delle aree urbanizzate In assenza di specifiche informazioni, sono stati presi in conto incrementi di superfici urbanizzate secondo le ipotesi estensive riportate nelle fig. 38 e 39 in riferimento alle direttrici indicate negli strumenti urbanistici resi disponibili. Detti incrementi, quantitativamente, vengono riepilogati in tabella n. 4 Area urbana attuale Area urbana prevista dal PSC [ha] [ha] ARG1 147,0 213,0 ARG2 34,0 126,5 ARG3 10,9 10,9 ARG4 11,0 11,0 SBG1 36,6 40,0 SBG2 4,5 21,0 SBG3 14,0 40,0 FILO 24,5 26,7 BANDO 53,0 53,0 Tab. n. 4 Aree di espansione urbana 34
37 Fig. n. 38 Comune di Argenta 35
38 Fig. n. 39 Comune di San Biagio 36
39 Con l impiego di appropriate metodologie idrologiche si è quindi proceduto alla stima delle portate relative ai centri urbani ampliati. Fatto salvo per abitato di Filo e Bando, per Argenta e S. Biagio si vengono a determinare aumenti considerevoli degli idrogrammi (vedasi ad es. la fig. n. 40 relativa all abitato di Argenta) ONDE DI PIENA PER LO STATO DI FATTO E DI PROGETTO Ricevente FOSSA MARINA - TR - 20 anni Q [m3/s] /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ t [h] Stato di fatto - Durata precipitazione 6 h Stato di progetto - Durata precipitazione 6 h Stato di fatto - Durata precipitazione 12 h Stato di progetto - Durata precipitazione 12 h 15/08/ /08/ /08/ Fig. n. 40 A fronte di ciò nella canalizzazione di bonifica si generano condizioni di moto particolarmente gravose fino a raggiungere livelli di inaccettabilità per le attuali morfologie e condizioni d uso delle opere. In questo contesto, si deve affermare che le espansioni prospettate nell ipotesi di sviluppo totale con piena occupazione delle aree di massima indicate, non risultano compatibili con le potenzialità delle opere di bonifica. Occorrerà pertanto esaminare più in dettaglio gli effetti delle reali necessità di espansione una volta assunti orientamenti più specifici da parte dell Amministrazione Comunale al riguardo. 37
40 3.4.4 Definizione di idrogrammi di riferimento per il dimensionamento di reti fognarie Al fine di agevolare il compito del Comune nella verifica o nuovo dimensionamento di dorsali fognarie, si è proceduto ad effettuare una serie parametrica di analisi idrologiche con individuazione degli idrogrammi da introdurre nei calcoli. Si sono prese in conto aree di forma quadrata o rettangolare (L/B = 2), di superficie da 50 a 200 ha, caratterizzate da livelli medio-alti di impermeabilizzazione (tetti, strade. parcheggi, ecc) con diverse altezze di precipitazione. In considerazione della debolezza che assume il concetto di T R in aree di estensione limitata, per ietogrammi a blocchi, si sono sviluppate analisi per altezze di precipitazione (hp) significative già frequentemente verificatesi per eventi temporaleschi, di mm/h. Con il metodo dell idrogramma unitario (IUH), secondo quanto suggerito dal Soil Conservation Service per l ottenimento della pioggia netta, sono state definite le famiglie di idrogrammi di cui alle fig. da 41 a 44. Esse costituiscono a tutti gli effetti una prima stima degli idrogrammi di ingresso nel reticolo di fognatura cui in maniera sempre più pressante viene richiesto il compito della difesa idraulica delle aree urbane comprendenti abitazioni, insediamenti commerciali e artigianali, scuole, ospedali ecc. Ferrara, 14 Agosto 2006 IL DIRETTORE TECNICO (DOTT. ING. GIANNI TEBALDI) Allegati: Tav. 1 - Corografia generale; Tav. 2 - Mappatura aree allagate T R 20; Tav. 3 Mappatura aree allagate T R 50; Tav. 4 Mappatura aree allagate T R
41 Fig. n. 41 IDROGRAMMI PER AREE MEDIAMENTE URBANIZZATE RIFERITI AD UN EVENTO ORARIO DI ALTEZZA DI PRECIPITAZIONE DI 50 mm Portata [m3/s] Tempo [h] Area di 50 ha Area di 100 ha Area di 150 ha Area di 200 ha f 39
42 Fig. n. 42 IDROGRAMMI PER AREE MEDIAMENTE URBANIZZATE RIFERITI AD UN EVENTO ORARIO DI ALTEZZA DI PRECIPITAZIONE DI 60 mm Portata [m3/s] Tempo [h] Area di 50 ha Area di 100 ha Area di 150 ha Area di 200 ha 40
43 Fig. n. 43 IDROGRAMMI PER AREE MEDIAMENTE URBANIZZATE RIFERITI AD UN EVENTO ORARIO DI ALTEZZA DI PRECIPITAZIONE DI 70 mm Portata [m3/s] Tempo [h] Area di 50 ha Area di 100 ha Area di 150 ha Area di 200 ha 41
44 Fig. n. 44 IDROGRAMMI PER AREE MEDIAMENTE URBANIZZATE RIFERITI AD UN EVENTO ORARIO DI ALTEZZA DI PRECIPITAZIONE DI 80 mm Portata [m3/s] Fig. n Tempo [h] Area di 50 ha Area di 100 ha Area di 150 ha Area di 200 ha 42
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