Percezione del movimento
|
|
- Cinzia Berardino
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Scienze dell Informazione Università di Milano boccignone@di.unimi.it L impressione percettiva che un oggetto nel nostro campo visivo si è mosso o si sta muovendo Perchè è importante il movimento? Quali sono le basi neurobiologiche? Come è rilevato (motion detection)? Come possiamo modellarlo?
2 //importanza Segregazione di figura e sfondo: il moto relativo identifica oggetti //importanza Navigazione
3 //importanza Strutture tridimensionali: effetto cinetico di profondità //importanza Il tipo di movimento congruo allo spostamento di agenti biologici (i.e., umani, animali)
4 //movimento del prim ordine di un oggetto dovuta a un cambiamento di luminanza rispetto allo sfondo //movimento del prim ordine: moto apparente E l illusoria impressione di un movimento creata dalla accensione in tempi diversi ed in rapida successione di luci statiche Scoperto da Sigmund Exner (1875) I circuiti neurali deputati all analisi del moto non necessitano di un moto reale per attivarsi
5 //movimento del prim ordine: moto apparente Fenomeni beta e phi: movimento apparente dovuto a impulsi luminosi in sequenza E la base del cinema: ad un certo frame-rate (12 fps) si inizia a percepire il //movimento del prim ordine: moto apparente Il problema generale è quello del movimento apparente (movimento illusorio che ha luogo quando nulla si muove fisicamente, ovvero non vi è movimento reale). Vari fenomeni tra cui il movimento stroboscopico (cambiamenti discreti e successivi delle posizioni dello stimolo che inducono una precezione del movimento continuo): è l'esempio più rilevante, tanto da diventare sinonimo di movimento apparente, ed è la base della percezione del movimento nel cinema. La condizione più semplice è rappresentata da due luci in posizione A e B A!! < >!!!B A si accende e B si spegne e viceversa. Se le condizioni spaziotemporali (frequenza di spegnimento accensione e distanza d(a,b) ) sono appropriate si percepisce un movimento A -> B.
6 //movimento del prim ordine: moto apparente Wertheimer aveva distinto diversi stadi: se il ritmo di alternanza è troppo elevato!da movimento apparente si passa a movimento simultaneo (si percepiscono due luci che si accendono in locazioni diverse) aumentando l'intervallo di tempo, si passa attraverso vari stadi: movimento parziale!-> movimento ottimale (beta) -> movimento puro (fenomeno \phi) -> successione delle due luci che si accendono alternativamente. si puo' ottenere ottenere movimento apparente fino ad una d(a,b)= 18 (gradi di angolo visivo), dove per produrre movimento ottimale l'intervallo di tempo deve crescere al crescere di d(a,b) Il termine \phi dovrebbe essere riservato all'illusione per cui ha luogo un movimento mentre niente si muove. Attualmente lo si usa per tutte le forme di movimento stroboscopico e il fenomeno \phi in senso stretto viene indicato come "\phi puro", che ha luogo con un tempo un po' piu' lungo di quello che produce movimento ottimale. Il movimento \beta è sinonimo di movimento apparente ottimale : //rilevare il movimento del primo ordine Come è possibile costruire un detettore per il movimento? Va considerato il cambiamento di posizione nel tempo Quindi è un buon inizio considerare due recettori adiacenti divisi da una distanza stabilita e fissa
7 //livello neurofisiologico Come è possibile costruire un detettore per il movimento? Va considerato il cambiamento di posizione nel tempo Quindi è un buon inizio considerare due recettori adiacenti divisi da una distanza stabilita e fissa //livello neurofisiologico: il detettore di Reichardt
8 //livello neurofisiologico: il detettore di Reichardt stimolo filtro passa basso filtro passa alto // il detettore di Reichardt come filtro spazio-temporale
9 //livello neurofisiologico: il detettore di Reichardt Il modello di Reichardt è stato costruito per la mosca Cosa succede nel nostro cervello? //la corteccia striata: selezione informazione Via magnocellulare: localizzazione e movimento (dove) Vie parvicellulare- blob: percezione dei colori e parvicellulare-interblob: analisi delle forme (cosa) Vie binoculari tridimensionalità dell oggetto
10 //rappresentazione X-Y-T E rappresentabile come un pattern continuo spazio-temporale in coordinate (x,y,t) o (x,t) Rappresentazione X-Y-T //la corteccia striata: selezione informazione Qual è la risposta impulsiva di questi neuroni? Via magnocellulare: localizzazione e movimento (dove)
11 //la corteccia striata: modello di Adelson-Bergen Idea: se il moto è un pattern orientato in X-Y-T, l analisi del movimento è come l analisi dell orientazione (vedi Gabor) La risposta dei neuroni sensibili al movimento è modellata come la risposta impulsiva di filtri spaziotemporali //la corteccia striata: modello di Adelson-Bergen La risposta dei neuroni sensibili al movimento è modellata come la risposta impulsiva di filtri spaziotemporali Questi possono essere visti come somma nel tempo di filtri spaziali di Gabor
12 //la corteccia striata: modello di Adelson-Bergen La risposta dei neuroni sensibili al movimento è modellata come la risposta impulsiva di filtri spaziotemporali Questi possono essere visti come somma nel tempo di filtri spaziali di Gabor Essendo filtri lineari sono separabili nelle varie componenti spaziali e temporali (ovvero si ottengono moltiplicando le varie componenti //la corteccia striata: modello di Adelson-Bergen La risposta dei neuroni sensibili al movimento è modellata come la risposta impulsiva di filtri spaziotemporali Questi possono essere visti come somma nel tempo di filtri spaziali di Gabor Essendo filtri lineari sono separabili nelle varie componenti spaziali e temporali (ovvero si ottengono moltiplicando le varie componenti
13 //la corteccia striata: modello di Adelson-Bergen La risposta di questi può essere combinata per ottenere la risposta impulsiva di neuroni sensibili per il movimento verso destra o verso sinistra //la corteccia striata: modello di Adelson-Bergen Energia orientata
14 //la corteccia striata: modello di Adelson-Bergen Rappresentazione X-Y-T Opponenza di movimento //la corteccia striata: modello di Adelson-Bergen Non distingue tra moto a destra e sinistra e dipende dalla fase Distingue tra moto a destra e sinistra e dipende dalla fase Distingue tra moto a destra e sinistra e non dipende dalla fase Contrasto di movimento = opponenza
15 //la corteccia striata: modello di Adelson-Bergen //Reichardt vs. Adelson-Bergen
16 //la corteccia striata: evidenze empiriche Evidenze sperimentali nella V1 //la corteccia striata: selezione informazione Via magnocellulare: localizzazione e movimento (dove)
17 //Post illusione di movimento //Post illusione di movimento
18 //Post illusione di movimento //Post illusione di movimento
19 //Post illusione di movimento //Post illusione di movimento L illusione del movimento di un oggetto stazionario dopo una prolungata esposizione ad un movimento reale L esistenza di tale illusione implica l esistenza di processi di opponenza per la percezione del movimento tipo quelli attivi per la percezione del colore
20 //movimento del second ordine Movimento di primo ordine: Movimento di un oggetto definito da differenze di luminanza Movimento di secondo ordine: Il movimento di un oggetto definito da cambiamenti di contrasto o texture ma non di luminanza //movimento del second ordine Movimento di secondo ordine: Il movimento di un oggetto definito da cambiamenti di contrasto o texture ma non di luminanza Il modello di Adelson e Bergen non è in grado di rilevarlo
21 //movimento del second ordine Movimento di secondo ordine: Il movimento di un oggetto definito da cambiamenti di contrasto o texture ma non di luminanza Il modello di Adelson e Bergen non è in grado di rilevarlo //movimento del second ordine: soluzione Movimento di secondo ordine: Il movimento di un oggetto definito da cambiamenti di contrasto o texture ma non di luminanza Il modello di Adelson e Bergen non è in grado di rilevarlo Occorre introdurre una non linearità per rilevare la tessitura
22 //movimento del second ordine: soluzione //il problema dell apertura Apertura: L apertura è una fessura che permette solamente una visione parziale dell oggetto.
23 //il problema dell apertura Apertura: L apertura è una fessura che permette solamente una visione parziale dell oggetto. Il problema della corrispondenza (di moto): Il porblema affrontato dai detettori di movimento per sapere quale feature presente in un frame N, corrisponde ad una particolare feature del frame N-1 Il problema dell apertura: Riguarda il fatto che quando un oggetto in movimento è visto attraverso una fessura, localmente (a livello dell analisi di un detettore cioè) la direzione del movimento può risultare ambigua //il problema dell apertura
24 //il problema dell apertura Apertura: L apertura è una fessura che permette solamente una visione parziale dell oggetto. Il problema della corrispondenza (di moto): Il porblema affrontato dai detettori di movimento per sapere quale feature presente in un frame N, corrisponde ad una particolare feature del frame N-1 Il problema dell apertura: Riguarda il fatto che quando un oggetto in movimento è visto attraverso una fessura, localmente (a livello dell analisi di un detettore cioè) la direzione del movimento può risultare ambigua Poiché i neuroni di V1 vedono il mondo attraverso piccole finestre (i loro campi recettivi) questo porta al ben noto problema dell apertura //Detezione del movimento globale
25 //Detezione del movimento globale Abbiamo degli indizi per individuare la posizione nel sistema percettivo dei detettori di moto globale: Lesioni negli strati magnocellulari del Corpo Genicolato Laterale rendono deficitaria la percezione di oggetti grandi ed in movimento rapido Lobo Temporale mediale: Gioca un ruolo molto importante nella percezione del movimento La maggior parte dei neuroni in MT sono sensibili ad una particolare direzione di movimento //Detezione del movimento globale
26 //Detezione del movimento globale Lobo Temporale mediale: Gioca un ruolo molto importante nella percezione del movimento La maggior parte dei neuroni in MT sono sensibili ad una particolare direzione di movimento //Detezione del movimento globale Il paradigma di Newsome e Pare
27 //Detezione del movimento globale Da esperimenti sulle scimmie (Newsome e Pare, 1988) Utilizzavano scimmie addestrate a percepire il movimento di punti correlati Le aree MT delle scimmie venivano lesionate Risultati: Le scimmie necessitavano di un livello di segnale (in termini di robustezza del movimento in una direzione dei pallini) 10 volte più alto rispetto a prima Svantaggi dell usare i metodi di lesionamento selettivo per lo studio del moto: Sono metodi invasivi Le lesioni possono essere incomplete o danneggiare altre aree oltre a quelle di interesse //Detezione del movimento globale
28 //Detezione del movimento globale: risultato Ci sono prove molto robuste sia fisiologiche che comportamentali a sostegno dell idea che l area MT sia coinvolta nella percezione globale del movimento
La percezione dello spazio: stereo e movimento
La percezione dello spazio: stereo e movimento Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Informatica Università di Milano boccignone@di.unimi.it http://boccignone.di.unimi.it/pmp_2015.html
DettagliLa percezione del movimento
La percezione del movimento Motion Perception Elaborazione computazionali per la percezione del movimento di stimoli visivi I movimenti degli occhi Usare le informazioni di moto L uomo che non poteva vedere
DettagliLa visione spaziale (3)
La visione spaziale (3) Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Scienze dell Informazione Università di Milano boccignone@dsi.unimi.it http://homes.dsi.unimi.it/~boccignone/giuseppeboccignone_webpage/modelli_percezione.html
DettagliLa visione spaziale (3): NGL e corteccia primaria
La visione spaziale (3): NGL e corteccia primaria Corso di Principi e Modelli della Percezione! Prof. Giuseppe Boccignone! Dipartimento di Scienze dell Informazione Università di Milano! boccignone@di.unimi.it
DettagliLe afferenze dai due occhi sono segregate. Esperimenti di Hubel e Wiesel. tracciante radioattivo iniettato nell occhio. trasporto anterogrado
Le afferenze dai due occhi sono segregate. Esperimenti di Hubel e Wiesel tracciante radioattivo iniettato nell occhio trasporto anterogrado autoradiografia Le afferenze dai due occhi sono segregate anche
DettagliCOME VEDIAMO I GRIGI
COME VEDIAMO I GRIGI RIFLETTANZA Quando la luce colpisce un oggetto, parte di essa viene assorbita e parte riflessa Riflettanza percentuale di luce riflessa molto pigmento nero poco pigmento bianco superficie
DettagliPERCEZIONE DEL MOVIMENTO PERCEZIONE DEL MOVIMENTO
movimento FISICO sempre relativo ad un sistema di riferimento movimento PERCEPITO sempre assoluto rispetto ad elementi considerati stazionari. Non e semplicemente conseguenza del movimento fisico (percezione
DettagliIl contrasto. La percezione del contrasto. Contrasto e filling-in. Il contrasto simultaneo. Le distribuzioni di luminanza (ii)
20 Aprile 2006 Corso di Laurea in Informatica Multimediale Facoltà di Scienze MMFFNN Università di Verona Il contrasto La percezione del contrasto Chiara Della Libera DSNV Università di Verona Sezione
DettagliI primi stadi della visione: strati interni della retina
I primi stadi della visione: strati interni della retina Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Informatica Università di Milano boccignone@di.unimi.it http://boccignone.di.unimi.it/pmp_2014.html
DettagliLa visione spaziale (1)
La visione spaziale (1) Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Scienze dell Informazione Università di Milano boccignone@dsi.unimi.it http://homes.dsi.unimi.it/~boccignone/giuseppeboccignone_webpage/modelli_percezione.html
DettagliLa percezione visiva. Fisiologia Umana. Valori di Luminanza. Il Sistema Nervoso Parte III
La percezione visiva Fisiologia Umana Il Sistema Nervoso Parte III Banda dello spettro elettromagnetico visibile all occhio umano Giulio Sandini 64 Giulio Sandini 65 Valori di Luminanza CFF: Critical Flicker
DettagliAttenzione visiva (2)
Attenzione visiva (2) Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Scienze dell Informazione Università di Milano boccignone@dsi.unimi.it http://homes.dsi.unimi.it/~boccignone/giuseppeboccignone_webpage/modelli_percezione.html
DettagliOltre V1 : Aree visive extrastriate
Oltre V1 : Aree visive extrastriate Oltre V1: Aree visive extrastriate Esistono 4 vie parallele per l'elaborazione delle informazioni sull'immagine visiva; L'area V5 -> movimento, mentre la V4 -> colori
DettagliLe vie visive centrali
Le vie visive centrali globo oculare nervo ottico chiasma ottico peduncolo ipofisi tratto ottico sezione trasversa tronco encefalo Proiezioni retiniche corticali Proiezioni retiniche non corticali Ipotalamo
DettagliFovea. Circuiti neurali retinici. Acuità visiva massima. Rapporto 1:1 tra fotorecettori e cellule gangliari
Rapporto 1:1 tra fotorecettori e cellule gangliari Assenza degli strati di cellule sovrapposte ai fotorecettori Fovea Acuità visiva massima Fotorecettori specializzati (coni) Circuiti neurali retinici
DettagliTrasduzione sensoriale
Trasduzione sensoriale Prima fase di elaborazione dello stimolo, comune a tutti i sistemi sensoriali Il neurone sensoriale traduce gli eventi fisici in segnali elettrici che viaggiano attraverso le fibre
DettagliVISUO SPAZIALI MAURIZIO GAMBARI BERIO 03/04/2011
VISUO SPAZIALI MAURIZIO GAMBARI BERIO 03/04/2011 DEFINIZIONE I deficit visusopazaili si possono definire come disordini che determinano un'erronea stima degli aspetti spaziali fra diversi oggetti che riguardano
DettagliCostanza del colore e teoria retinex di Land
Il sistema visivo Costanza del colore e teoria retinex di Land La costanza del colore consiste nella capacità di riconoscere il colore di un oggetto nonostante avvengano, durante il corso della giornata,
DettagliCome facciamo a vedere le cose così come le vediamo?
LA PERCEZIONE È un processo psichico alla base della conoscenza del mondo fisico e di ogni attività cognitiva. È il risultato di un insieme di fattori che intervengono tra la stimolazione sensoriale e
DettagliPOSSIBILI BASI NEURALI DEI DISTURBI PRASSICI
POSSIBILI BASI NEURALI DEI DISTURBI PRASSICI L area F5 codifica specifici movimenti della mano, organizzandoli in azioni finalizzate di afferramento e manipolazione di oggetti. I neuroni di afferramento
DettagliLa visione. Visione biologica ed elaborazione delle immagini
La visione Stefano Ferrari Università degli Studi di Milano stefano.ferrari@unimi.it Elaborazione delle immagini anno accademico 2009 2010 Visione biologica ed elaborazione delle immagini La percezione
DettagliPercezione. Germano Rossi ISSR 2011/12
Percezione Germano Rossi ISSR 2011/12 Percezione 1 Percezione Ci muoviamo nell ambiente, evitando gli ostacoli, verso una meta Manipoliamo gli oggetti e l ambiente che ci circonda (per scrivere usiamo
DettagliCorso integrato di Bioingegneria Medicina Fisica e Riabilitativa SISTEMI SENSORIALI E PERCEZIONE. Sistemi sensoriali Stimoli esterni.
Corso integrato di Bioingegneria Medicina Fisica e Riabilitativa Docente: Ricevimento: Esame: Testi di riferimento: Mirta Fiorio III piano, studio Prof. Paola Cesari mirta.fiorio@medicina.univr.it 045
DettagliStimolazione della pelle produce sensazioni di tipo diverso: Vibrazione Solletico Pressione o percezioni piu complesse come Liscio Umido Sensazione di temperatura Sensazione di dolore Manipolazione consente
DettagliLezione 1.1. Percezione. Percezione e Gestalt 04/10/2012
Lezione 1.1 Percezione e Gestalt Percezione Diverse teorie sulla percezione Per il momento diciamo che la nostra percezione è frutto della cognizione, ovvero il risultato di processi di elaborazione dell
DettagliCOSTANZA DEI COLORI. Occhio umano: sensibilità alla luce di diverse lunghezze d onda: da 400 a 700 nanometri (nm).(dal blu al rosso).
COSTANZA DEI COLORI Invarianza delle lunghezze d onda riflesse da un oggetto anche al variare della lunghezza d onda della luce che le illumina. E frutto delle capacità adattative del sistema visivo. Molto
DettagliIl sistema sensomotorio
Psicologia della visione a.a. 2015/2016 Il sistema sensomotorio CdL in Ottica e Optometria Spedicato Samantha Andriulo Giuditta De Santis Consuelo Che cos è il corpo? Il corpo è più di un insieme di coordinate
Dettagli3.Visione_03 Le vie visive e la visione cromatica
3.Visione_03 Le vie visive e la visione cromatica Prof. Carlo Capelli Fisiologia Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Università di Verona Obiettivi Organizzazione delle vie visive
DettagliVISIONE_03 LE VIE VISIVE E LA VISIONE CROMATICA. FGE aa
VISIONE_03 LE VIE VISIVE E LA VISIONE CROMATICA FGE aa.2015-16 OBIETTIVI Organizzazione delle vie visive (corpo genicolato laterale, corteccia visiva primaria Campi recettoriali nei corpi genicolati laterali
DettagliPercezione e riconoscimento di oggetti
Percezione e riconoscimento di oggetti Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Scienze dell Informazione Università di Milano boccignone@dsi.unimi.it http://homes.dsi.unimi.it/~boccignone/giuseppeboccignone_webpage/modelli_percezione.html
Dettagli01/12/14. Psicologia generale. Marialuisa Martelli. Percezione. Sensazione e percezione
Psicologia generale Marialuisa Martelli Percezione Sensazione e percezione 1 01/12/14 Organizzazione gerarchica Effetto del contesto 12 13 14 A 13 C 2 La psicofisica Il concetto di soglia: una barriera
DettagliElaborazione SENSORIALE
Elaborazione SENSORIALE Tutte le esperienze sensoriali hanno in comune tre principi. 1. Uno stimolo fisico 2. Una serie di eventi attraverso i quali lo stimolo viene trasformato in impulsi nervosi 3. Una
DettagliPercezione del colore
Percezione del colore Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Informatica Università di Milano boccignone@di.unimi.it http://boccignone.di.unimi.it/pmp_2017.html
DettagliLA PERCEZIONE Dott.ssa SILVIA GIARRIZZO
LA PERCEZIONE 1 Dott.ssa SILVIA GIARRIZZO SENSAZIONE E PERCEZIONE La SENSAZIONE implica la registrazione e la codificazione degli stimoli ossia di tutte le forme di energia che colpiscono gli organi di
DettagliRischio Reale e Rischio Percepito: Il ruolo della comunicazione e delle emozioni
Rischio Reale e Rischio Percepito: Il ruolo della comunicazione e delle emozioni M.R Ciceri Professore Associato Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano Responsabile Unità di Ricerca Psicologia del
DettagliAnalisi di sequenze di immagini. Sequenze di immagini Il flusso ottico Corrispondenze discrete
Analisi di sequenze di immagini Sequenze di immagini Il flusso ottico Corrispondenze discrete Stima del Movimento La stima del movimento introduce il tempo L'evoluzione temporale comporta un enorme incremento
DettagliSISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI (GIS)
SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI (GIS) Prof. Dipartimento di Elettronica e Informazione Politecnico di Milano SISTEMA INFORMATIVO GEOGRAFICO E UN SISTEMA CHE USA SIA DATI SPAZIALI (CIOE BASATI SU RIFERIMENTI
DettagliConoscenza e simulazione mentale
Conoscenza e simulazione mentale Aspetti storici: cognitivismo, mente computazionale, mente modulare Mente simulativa, mente situata e radicata nel corpo (grounding cognition) Mappe cerebrali e mappe mentali
DettagliEffetti psicoluminosi
illuminotecnica 1 La visione Il dramma della visione ha tre attori: Effetti psicoluminosi la luce le superfici la mente umana Fabio Peron Università IUAV - Venezia Jan Vermeer, Il Geografo Università IUAV
DettagliLa percezione dello spazio (1): indizi monoculari
(1): indizi monoculari Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Scienze dell Informazione Università di Milano boccignone@dsi.unimi.it http://homes.dsi.unimi.it/~boccignone/giuseppeboccignone_webpage/modelli_percezione.html
DettagliPARADOSSO DI MULLER LYER differenza fra lunghezza reale e apparente
PARADOSSO DI MULLER LYER differenza fra lunghezza reale e apparente a) Differenza fra lunghezza reale e apparente b) Illusione del binario ILLUSIONI IN AMBIENTE TRIDIMENSIONALE a) b) a IMMAGINE A DUE VIE:
DettagliTRAGUARDI DI COMPETENZE DA SVILUPPARE AL TERMINE DELLA CLASSE
ARTE E IMMAGINE classe PRIMA TRAGUARDI DI COMPETENZE DA SVILUPPARE AL TERMINE DELLA CLASSE Utilizza in modo semplice gli elementi di base del linguaggio visuale (linea-forma-colore) per osservare e descrivere
DettagliCorso di Visione Artificiale. Texture. Samuel Rota Bulò
Corso di Visione Artificiale Texture Samuel Rota Bulò Texture Le texture sono facili da riconoscere ma difficili da definire. Texture Il fatto di essere una texture dipende dal livello di scala a cui si
DettagliLa percezione dello spazio: visione stereoscopica
La percezione dello spazio: visione stereoscopica Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Scienze dell Informazione Università di Milano boccignone@dsi.unimi.it
Dettaglicervello e comportamento linguaggio
cervello e comportamento linguaggio 1 cervello e comportamento processi mentali: coscienza, apprendere, ricordare, basi biologiche? neuroscienze spiegano il comportamento in termini di attivitá cerebrali
DettagliModelli dell interazione audio-visiva nella corteccia: meccanismi neurali alla base di fenomeni percettivi illusori
Modelli dell interazione audio-visiva nella corteccia: meccanismi neurali alla base di fenomeni percettivi illusori L interazione cross-modale avviene a vari livelli nella corteccia e influenza fortemente
DettagliDall occhio al cervello: fototrasduzione nella retina
Dall occhio al cervello: fototrasduzione nella retina Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Informatica Università di Milano boccignone@di.unimi.it http://boccignone.di.unimi.it/pmp_2014.html
DettagliLE BASI BIOLOGICHE DEL LINGUAGGIO
LE BASI BIOLOGICHE DEL LINGUAGGIO Relazione tra il linguaggio e il substrato biologico che lo rende possibile insieme ad altre abilità cognitive e motorie. Bla bla bla 2% del nostro peso corporeo 20% delle
DettagliRigetto delle Faglie
Rigetto delle Faglie RVR Rigetto reale dislocazione di un punto noto dalla posizione A alla posizione A Si può scomporre in diversi rigetti parziali: Sul piano di Faglia: RD Rigetto parallelo alla direzione
Dettagliil primo laboratorio di psicologia sperimentale è avviato da Wundt a Lipsia nel 1879
Cenni torici strutturalismo come è strutturata la mente? Psicologia = scienza il primo laboratorio di psicologia sperimentale è avviato da Wundt a Lipsia nel 1879 (Wundt adotta procedure e metodi della
DettagliSCUOLA PRIMARIA PIANI DI STUDIO CORPO MOVIMENTO SPORT ANNO SCOLASTICO 2010/2011
SCUOLA PRIMARIA PIANI DI STUDIO CORPO MOVIMENTO SPORT ANNO SCOLASTICO 2010/2011 CLASSE PRIMA - Essere in grado di riconoscere i diversi segmenti del corpo e le loro possibilità di movimento - Riuscire
DettagliGestalt in tedesco vuol dire struttura o forma. Il phi phenomenon
Il termine Gestalt Gestalt in tedesco vuol dire struttura o forma. Un esempio ti tale principio fondamentale è il phi phenomenon, descritto Wertheimer (1912). Il phi phenomenon è l'illusione del movimento
DettagliIndice. Capitolo 1. Capitolo 2. Prefazione. Ringraziamenti. Introduzione 2. Le prime tappe della visione 26
Indice Prefazione Ringraziamenti XI XII Capitolo 1 Introduzione 2 La filosofia della percezione 2 Innatismo ed empirismo 5 Cartesio 6 L empirismo inglese 6 Le origini della psicofisica 8 I metodi psicofisici
DettagliPerchè i giocatori di pallacanestro sanno così bene anticipare le azioni degli avversari?
Perchè i giocatori di pallacanestro sanno così bene anticipare le azioni degli avversari? Raccolgono informazione rilevante dell ambiente che li circonda Trasformano queste informazioni in azioni Gli esseri
DettagliIntegrazione visuomotoria e abilità di lettoscrittura. Pio Alfredo Di Tore.
Integrazione visuomotoria e abilità di lettoscrittura Pio Alfredo Di Tore alfredo.ditore@gmail.com Integrazione visuomotoria Nella prima metà del 900 la ricerca mostrò che copiare forme geometriche correlava
Dettagliprocesso di astrazione da parte del sistema visivo
COSTANZA DEI COLORI invarianza delle lunghezze d onda riflesse da un oggetto anche al variare della lunghezza d onda della luce che le illumina. E frutto delle capacità adattative del sistema visivo Visione
DettagliTEORIA DEI SISTEMI SISTEMI LINEARI
TEORIA DEI SISTEMI Laurea Specialistica in Ingegneria Meccatronica Laurea Specialistica in Ingegneria Gestionale Indirizzo Gestione Industriale TEORIA DEI SISTEMI SISTEMI LINEARI Ing. Cristian Secchi Tel.
DettagliVerso una teoria dell apprendimento
Verso una teoria dell apprendimento Giacomo Stella Università di Modena e Reggio Emilia apprendimento Processo esperienza-dipendente (Parisi, 1989) Incremento di efficienza di un atto in seguito all esperienza
DettagliElaborazione di Immagini e Suoni / Riconoscimento e Visioni Artificiali 12 c.f.u. I suoni Rappresentazione digitale
Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Ingegneria Informatica Elaborazione di Immagini e Suoni / Riconoscimento e Visioni Artificiali 12 c.f.u. Anno Accademico 2008/2009 Docente: ing. Salvatore
DettagliDal chiasma ai segni clinici. I. Zucca
Dal chiasma ai segni clinici I. Zucca CORPO GENICOLATO Il corpo genicolato laterale è il principale nucleo sottocorticale deputato all analisi dell informazione visiva. È formato da sei strati cellulari.
DettagliLa percezione dello spazio e della profondità
23 Gennaio 2007 Corso di Laurea in Informatica Multimediale Facoltà di Scienze MMFFNN Università di Verona La percezione dello spazio e della profondità Chiara Della Libera DSNV Università di Verona Sezione
Dettagli1 - STATO DELL ARTE DEI SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA...7
INDICE 1 - STATO DELL ARTE DEI SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA...7 1.1 - INTRODUZIONE...7 1.2 - EVOLUZIONE DEI SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA...10 1.2.1 - Sistemi di videosorveglianza di prima generazione (first-generation
DettagliCorso di Informatica
CdLS in Odontoiatria e Protesi Dentarie Corso di Informatica Prof. Crescenzio Gallo crescenzio.gallo@unifg.it Rappresentazione delle immagini 2 Rappresentazione delle immagini Le forme e i colori presenti
DettagliPERCEZIONE 1 a cura di Barbara Brugola
PERCEZIONE 1 a cura di Barbara Brugola SENSAZIONE Impressione soggettiva, immediata e semplice che corrisponde a una risposta immediata ad uno stimolo fisico di una data intensità. Le sensazioni possono
DettagliLe costanze percettive (1 di 2)
Le costanze percettive (1 di 2) Nonostante gli oggetti proiettino sulla nostra retina immagini diverse a seconda della distanza e della posizione che occupano, noi siamo in grado di riconoscerli come invarianti,
DettagliTAPPE (OBIETTIVI) ANNUALI
CURRICOLO DI ARTE Istituto Comprensivo di Castrezzato TAPPE (OBIETTIVI) ANNUALI Percettivo visivi Classe prima Percepire punti, linee, forme geometriche semplici,colori presenti nell ambiente e nelle immagini.
DettagliCHE COSA E? SCIENZE III. è una qualsiasi illusione che inganna l'occhio umano e non solo 25/10/2011
SCIENZE III CHE COSA E? è una qualsiasi illusione che inganna l'occhio umano e non solo UNA PROSPETTIVA FORZATA INGANNA L OCCHIO E FA APPARIRE IL RAGAZZO UN GIGANTE CHE SORREGGE LA TORRE DI PISA L ILLUSIONE
DettagliFunzioni simboliche superiori
Funzioni simboliche superiori LE AGNOSIE Dott.Patrik Fazio & Prof. Enrico Granieri Sezione di Clinica Neurologica Università di Ferrara LE AGNOSIE Agnosia è l incapacità di riconoscere gli oggetti, pur
DettagliLa percezione visiva:
La percezione visiva: le sue leggi e le illusioni ottiche. Forma, colore, spazio, sono i principali componenti delle immagini. Entro i sei anni di vita, si formano alcuni meccanismi percettivi molto sofisticati
DettagliIntelligenza Artificiale. Soft Computing: Reti Neurali Generalità
Intelligenza Artificiale Soft Computing: Reti Neurali Generalità Neurone Artificiale Costituito da due stadi in cascata: sommatore lineare (produce il cosiddetto net input) net = S j w j i j w j è il peso
DettagliCognitivismo e neuroscienze cognitive. Alberto Oliverio Università di Roma, Sapienza
Cognitivismo e neuroscienze cognitive Alberto Oliverio Università di Roma, Sapienza L importanza dell azione. Il controllo motorio è in qualche modo il contrario di quanto si verifica nella percezione.
DettagliCANALE STAZIONARIO CANALE TEMPO INVARIANTE
CANALE STAZIONARIO Si parla di un Canale Stazionario quando i fenomeni che avvengono possono essere modellati da processi casuali e le proprietà statistiche di tali processi sono indipendenti dal tempo.
DettagliModulo 1: Le I.C.T. UD 1.2a: Analogico/Digitale
Modulo 1: Le I.C.T. : Analogico/Digitale Prof. Alberto Postiglione Corso di Informatica Generale (AA 07-08) Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione Università degli Studi di Salerno ANALOGICO e
DettagliLa Percezione Dei Colori
La Percezione Dei Colori PRINCIPI BASE DELLA PERCEZIONE DEI COLORI LA TRICROMIA PROCESSI OPPONENTI VEDIAMO GLI STESSI COLORI? STEFANO ZUCCALA IL COLORE NON È UNA PROPRIETÀ FISICA DELL AMBIENTE, MA PIUTTOSTO
DettagliCampo recettivo di un recettore
Campo recettivo di un recettore Ogni recettore sensoriale ha un proprio campo recettivo, che è costituito dallo spazio recettivo entro cui si trova e del quale provvede alla trasduzione degli stimoli Più
DettagliCORSO DI INFOGRAFICA PROF. MANUELA PISCITELLI A.A.
6. Lo spazio visivo Il presente file costituisce una SINTESI del materiale presentato nel corso delle lezioni. Tale sintesi non deve essere ritenuta esaustiva dell argomento, ma andrà integrata dallo studente
DettagliLA PERCEZIONE DELLA PROFONDITA OVVERO LA RAPPRSENTAZIONE DELLO SPAZIO
LA PERCEZIONE DELLA PROFONDITA OVVERO LA RAPPRSENTAZIONE DELLO SPAZIO ------------ LO SPAZIO È CREATO DALLE COSE. PUÒ ESSERE PERCEPITO DAI NOSTRI OCCHI SOLTANTO IN PRESENZA DELLA LUCE. E UN VUOTO CHE CONTIENE
DettagliESERCIZI DI ECONOMIA POLITICA
ESERCIZI DI ECONOMIA POLITICA (Nozioni preliminari per lo studio dell economia) Giovanni Nicola De Vito 03/03/2010 1 MICROECONOMIA (1/3) Studia i comportamenti dell individuo in presenza di beni scarsi
DettagliPROBABILITA. Distribuzione di probabilità
DISTRIBUZIONI di PROBABILITA Distribuzione di probabilità Si definisce distribuzione di probabilità il valore delle probabilità associate a tutti gli eventi possibili connessi ad un certo numero di prove
DettagliLa consapevolezza visiva
Deficit visivi dopo una lesione cerebrale La consapevolezza visiva Canale dorsale V1 Canale ventrale Area in cui si determina X la consapevolezza visiva 1 Blindsight (visione cieca) Lesioni di V1 causano
DettagliLez. 9 Moto armonico
Lez. 9 Moto armonico Prof. 1 Dott., PhD Dipartimento Scienze Fisiche Università di Napoli Federico II Compl. Univ. Monte S.Angelo Via Cintia, I-80126, Napoli mettivier@na.infn.it +39-081-676137 2 1 Un
DettagliAffermazioni di partenza. La percezione dell informazione visiva. Chi è? Conoscere e Percepire. L immagine retinica
Studio associato per i disturbi dello sviluppo e dell apprendimento Referente: Dott.ssa Rosiglioni R. Affermazioni di partenza La percezione dell informazione visiva Dr. Paolo Tacconella Dr.ssa Renza Rosiglioni
DettagliRappresentazione dei segnali con sequenze di numeri e simboli
Elaborazione numerica dei segnali Digital Signal Processing 1 Rappresentazione dei segnali con sequenze di numeri e simboli Elaborazione delle sequenze per stimare i parametri caratteristici di un segnale;
Dettagli2.Visione_02 Fisiologia retinica. Prof. Carlo Capelli Fisiologia Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Università di Verona
2.Visione_02 Fisiologia retinica Prof. Carlo Capelli Fisiologia Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Università di Verona Obiettivi Struttura della retina e cellule retiniche Fotorecettori
DettagliAnalisi visibilità notturna. ing. Fabio Monfreda Studio Tecnico Monfreda, membro EVU
Analisi visibilità notturna ing. Fabio Monfreda Studio Tecnico Monfreda, membro EVU che si vede?????? 2 Umani soggettivi Costruttivi e funzionali del veicolo Ambientali oggettivi Fattori umani soggettivi
DettagliRisonanza magnetica: Codifica spaziale del segnale.
Risonanza magnetica: Codifica spaziale del segnale Introduzione La tomografia a Risonanza magnetica si basa sulla rappresentazione in immagini digitali di alcune caratteristiche fisico-chimiche di tessuti
DettagliCapitolo IX. Convertitori di dati
Capitolo IX Convertitori di dati 9.1 Introduzione I convertitori di dati sono circuiti analogici integrati di grande importanza. L elaborazione digitale dei segnali è alternativa a quella analogica e presenta
DettagliLa percezione acustica
27 Febbraio 2007 Corso di Laurea in Informatica Multimediale Facoltà di Scienze MMFFNN Università di Verona La percezione acustica Chiara Della Libera DSNV Università di Verona Sezione di Fisiologia Umana
DettagliSperimentazioni di Fisica I mod. A Statistica - Lezione 2
Sperimentazioni di Fisica I mod. A Statistica - Lezione 2 A. Garfagnini M. Mazzocco C. Sada Dipartimento di Fisica G. Galilei, Università di Padova AA 2014/2015 Elementi di Statistica Lezione 2: 1. Istogrammi
DettagliALUNNO N 1 NOME E COGNOME DELL ALUNNO
ALUNNO N 1 Luigi Scrivendo il proprio nome direziona le lettere in modo corretto da sinistra verso destra. Scrive seguendo una riga ideale ma tende ad orientare i segni grafici verso l alto diminuendo
DettagliCapitolo 12. Moto oscillatorio
Moto oscillatorio INTRODUZIONE Quando la forza che agisce su un corpo è proporzionale al suo spostamento dalla posizione di equilibrio ne risulta un particolare tipo di moto. Se la forza agisce sempre
DettagliChe cosa è l imagery. imagery?
Che cosa è l imagery imagery? Immaginate di camminare lungo una spiaggia al tramonto. Sull orizzonte, uno splendido sole arancione sta baciando il confine lontano dell oceano e il cielo, striato di nubi,
DettagliFASE 1 In aula. Dalle carte d identità costruite da tutti gli alunni abbiamo ricavato un semplice grafico sulla provenienza abitativa.
FASE 1 In aula Il percorso è stato preceduto da un fase iniziale di verifica e consolidamento dei prerequisiti e di alcuni strumenti già utilizzati nello scorso anno scolastico, quali l uso dei concetti
DettagliProprietà delle potenze
Proprietà delle potenze Questo passo a passo ti aiuterà a costruire un foglio elettronico sulle proprietà delle potenze. Inserendo in determinate celle valori scelti a caso, relativi a basi ed esponenti,
DettagliPROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE SCUOLA PRIMARIA
ISTITUTO COMPRENSIVO DI MONTELABBATE Via G. Leopardi, 3-61025 Montelabbate (PU) Tel. 0721/499971 sito web www.icsmontelabbate.it e.mail psic84100n@istruzione.it - ic.montelabbate@provincia.ps.it indirizzo
DettagliBag of (visual) Words. BoW. Input image. Dizionario visuale. Rappresentazione
Bag of (visual) Words BoW Il modello è stato proposto con l obiettivo di rappresentare un immagine tramite un dizionario visuale. Il metodo BoW si ispira alle tecniche di rappresentazione dei documenti
DettagliPsicologia Sociale (edizione 2010)
Psicologia Sociale (edizione 2010) Prof. M. Ravenna - Università di Ferrara, a.a. 2012-13 Elliot Aronson Timothy D. Wilson Robin M. Akert Capitoli: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 10, 11 - Scienze e tecnologie
DettagliCurricolo Verticale Scuola Primaria - Istituto Comprensivo Statale Via Libertà San Donato Milanese (MI) CLASSE PRIMA
D Prevenzione e sicurezza C Il gioco, lo sport, le regole e il fair play B Il linguaggio del corpo come modalità comunicativoespressiva A Il corpo e la sua relazione con lo spazio ed il tempo CLASSE PRIMA
Dettagli