Riprogettare il welfare a finanziamento pubblico in Italia

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1 Un impresa comune Riprogettare il welfare in Italia Riprogettare il welfare a finanziamento pubblico in Italia Emanuele Ranci Ortigosa presidente Ars,direttore scientifico Irs, direttore di Prospettive Sociali e Sanitarie eranci@irsonline.it Torino, 6 maggio 2013 Associazione per la ricerca sociale 1

2 La proposta di riforma che illustro ha avuto una prima presentazione pubblica a Milano il , in un convegno con 500 partecipanti e qualificati interlocutori istituzionali (vedi Prospettive Sociali e Sanitarie 2011, n. 20/22), cui sono seguiti scritti e confronti in varie sedi. L ulteriore sviluppo e verifica dell agibilità economica e sociale delle proposte è svolto da Ars, associazione non profit, con un contributo di F. Cariplo, attivato dopo una presentazione dell impostazione il ai presidenti delle FOB, e con un cofinanziamento Irs. L esito del lavoro verrà discusso con gli sponsor e con esperti e interlocutori istituzionali e verrà infine presentato a Milano, il , in un convegno analogo a quello del Il lavoro è svolto da una equipe composta da E. Ranci Ortigosa, D. Mesini, S. Pasquinelli dell Ars. e da P. Bosi, M. Baldini, E. Ciani, S. Colombini del Capp, Università di Modena e Reggio Emilia. Al progetto partecipano le Regioni Emilia Romagna e Puglia. Associazione per la ricerca sociale 2

3 A che punto siamo nel Welfare In materia di lavoro, previdenza, scuola e sanità vi sono stati ricorrenti interventi di riforma, discussi e discutibili, che hanno comunque strutturato sistemi organizzativi e finanziari e individuato anche diritti e prestazioni. La materia socio assistenziale soffre invece di una particolare obsolescenza, Malgrado l. 328, non è mai stata riformata Quindi: campo non definito, risorse non prefissate da più fonti, tre livelli di governo con loro proprie autonomie, diritti esigibili solo su erogazioni monetarie nazionali e prescrizioni TM. Anche l attuazione del federalismo fiscale ha ignorato tale tematica limitandosi a trattare (molto confusamente) del come finanziare le funzioni già svolte da Regioni e Comuni Associazione per la ricerca sociale 3

4 Un sistema socioassistenziale immobile I tratti fondamentali del nostro welfare nazionale socio assistenziale evidenziati dal Rapporto Onofri quindi permangono. Le riforme allora proposte non sono state fatte. Alle vecchie misure socio assistenziali nazionali se ne sono aggiunte di nuove con le stesse caratteristiche risarcitorie/assistenzialistiche. I sistemi regionali e locali sono molto differenziati, e costruiti su una quota di risorse marginale. Associazione per la ricerca sociale 4

5 Un sistema socioassistenziale frammentato e inefficace Risorse scarse e male utilizzate Rigidità e monetizzazione diffusa delle prestazioni Frammentazione degli interventi: settoriali,categoriali, parcellizzati, su selettività incoerenti Debole sussidiarietà orizzontale Centralismo. Debole sussidiarietà vertical Di conseguenza: Scarsa efficacia Scarsa equità Poca efficienza Associazione per la ricerca sociale 5

6 Un esempio degli attuali limiti Le erogazioni assistenziali nazionali attuali: abbattono molto poco il rischio di povertà (confronto UE) generano assistenzialismo, non promozione, non empowerment sono quindi poco efficaci e poco eque, e il sistema ha bassa efficenza Associazione per la ricerca sociale 6

7 L'IMPATTO DELLA SPESA SOCIALE SULLA POVERTA' - ANNO 2011 % di riduzione del rischio di povertà dovuti ai trasferimenti sociali 70,0 60,0 60,1 54,2 52,2 50,0 50,0 49,8 49,4 50,0 47,4 46,9 45,6 45,0 43,8 43,3 40,0 38,3 37,1 37,1 35,2 33,3 32,8 30,0 30,0 29,7 29,1 26,8 26,6 23,7 20,0 19,7 17,7 13,7 10,0 0,0 irlanda dato 2010 Associazione per la ricerca sociale 7

8 Sulle carenze antiche l impatto delle trasformazioni sociali e poi della crisi Disoccupazione e cassa integrazione in aumento Impoverimento diffuso (povertà assoluta 2011: 5,2%) Diseguaglianze crescenti (Gini: 0,323 per redditi, 0,613 per ricchezza, sesto per entità delle diseguaglianze fra 30 paesi Ocse) Riduzione consumi Oneri crescenti su famiglie Quale manutenzione del sistema? Nessuna innovazione Taglio della spesa pubblica per funzioni sociali Taglio della spesa pubblica per regioni e enti locali Associazione per la ricerca sociale 8

9 La crisi come opportunità per ottimizzare l uso delle risorse presenti Operiamo in un contesto di non breve durata con crescenti sofferenze e vincoli stringenti di spesa pubblica si tende a chiedere ulteriori risorse ma pur nelle migliori ipotesi saranno limitatissime. Non ci si può affidare solo ad esse limite delle misure attuali (si tende a trascurarlo!) ed esigenza di superarle per massimizzare efficacia, equità per la popolazione e efficienza organizzativa progettare e introdurre misure nuove con opportune gradualità e adeguate garanzie (livelli essenziali) per chi è in situazione di vulnerabilità e di bisogno la crisi, oltre che generare sofferenze, offre anche una opportunità di cambiamento Associazione per la ricerca sociale 9

10 Massimizzare l efficacia Per ridurre sofferenza e fragilità e promuovere massima autonomia possibile, delle persone e delle famiglie: universalismo, tutte persone e famiglie (non solo le più problematiche, anche quelle più a rischio) appropriatezza ai bisogni, adeguatezza qualitativa e quantitativa, tempestività degli interventi personalizzazione, corresponsabilizzazione, promozione soddisfazione beneficiari e operatori tali requisiti possono essere perseguiti solo sul campo, sul territorio, nel diretto rapporto tra servizi, professionisti, utenza Associazione per la ricerca sociale 10

11 Migliorare l equità attuale sistema evidenzia una modestissima capacità redistributiva Universalismo: per le stesse condizioni bisogno, analoghi interventi per tutti data scarsità risorse disponibili, privilegiare situazioni più fragili e problematiche, anche per carenza risorse economiche proprie quindi selettività sulle condizioni economiche delle famiglie, considerate come unità economiche solidali, utilizzando Isee garantire diritti e livelli di servizi, fruibili e esigibili Associazione per la ricerca sociale 11

12 Ottimizzare la cost-effectiveness frammentazione, incoerenza, rigidità erogazioni monetarie nazionali, non integrabili con altre misure individuazione e valorizzazione di tutte le risorse disponibili (utente, famiglia, contesto, enti e servizi pubblici e privati, ecc) forte convergenza sul problema o la fragilità da trattare, reti collaborative, integrazione istituzionale, finanziaria, organizzativa, operativa programmazione, monitoraggio, controlli, valutazione - questo può essere realizzato solo sul territorio Associazione per la ricerca sociale 12

13 Sul territorio, per un welfare comunitario Individuazione del territorio come spazio/dimensione umano e relazionale dove promuovere (su scala adeguata) comunità più interattive e solidali, nelle loro componenti culturali professionali organizzative istituzionali e economiche Decentramento di misure e risorse nazionali welfare comunitario Associazione per la ricerca sociale 13

14 Gli step del nostro percorso Abbiamo definito il campo socioassistenziale Abbiamo quantificato le risorse economiche in gioco Abbiamo analizzato la loro distribuzione sociale per valutarne benefici e limiti nel sostegno ai bisogni sociali Abbiamo individuato le principali criticità e gli ostacoli al cambiamento degli interventi nazionali che assorbono la maggior parte delle risorse Abbiamo formulato criteri, contenuti, percorsi nel tempo e sui territori, per la riforma delle principali politiche individuate Ne verifichiamo l agibilità economica e sociale utilizzando le possibili simulazioni Associazione per la ricerca sociale 14

15 Le risorse 2011 per l'assistenza sociale, spesa e tax expenditures milioni di euro in % del Pil Le risorse per l' Assistenza sociale ,0 Sostegno delle responsabilità familiari ,1 Assegni familiari ,4 Detrazioni fiscali per familiari ,7 Assegno di maternità (means tested erogato dai Comuni) 238 0,0 Contrasto povertà ,1 Assegno per famiglie con tre figli (erogato dai Comuni) 314 0,0 Social Card 207 0,0 Pensioni sociali ,3 Integrazioni pensioni al minimo (stima) ,8 Non autosufficienza e disabilità ,0 Indennità di accompagnamento ,8 - di cui: Indennità di accompagnamento anziani ,6 Pensioni ai ciechi e sordomuti ,1 Altre pensioni agli invalidi civili ,2 Assistenza sociale (servizi dei Comuni e di altri) ,5 Altre spese ,2 Pensioni di guerra dirette e indirette et altro, voce residuale ,2 Prestazioni per la protezione sociale ,9 Associazione per la ricerca sociale 15

16 Campo e risorse delle politiche sociali Nel 2011: 63 miliardi, il 4% del Pil 54 miliardi, pari al 86% del totale, sono assorbiti da programmi nazionali e detrazioni fiscali Tre settori: famiglia, povertà, non autosufficienza e disabilità di peso simile, 17 miliardi circa A Comuni, Regioni ed altri enti solo 8,5 miliardi, quasi il 14% del totale, per servizi e anche erogazioni monetarie. Nel federalismo fiscale si sono considerate solo queste risorse! Associazione per la ricerca sociale 16

17 Metodo di analisi Focalizzazione dell attenzione su 51 miliardi di spesa nazionale, composta da trasferimenti monetari gestiti dall Inps e da tax expenditures Ricostruzione dettagliata dei programmi per famiglie beneficiarie (11 programmi di spesa) e loro aggregazione su tre politiche Uso della nuova Isee equivalente per l analisi per decili delle condizioni economiche delle famiglie Individuazione del rapporto fra Isee e reddito disponibile, per considerare la liquidità del patrimonio Strumento: Modello di microsimulazione del CAPP, basato su dati It Silc 2010 (redditi 2009) Associazione per la ricerca sociale 17

18 Isee, sue componenti e reddito disponibile equivalente (per decili sulla popolazione totale) Isee Isee reddito Isee patrim. % Isee patr. Reddito disponibile decili media max decile media media /isee media max decile % % % % % % % % % % Total % Associazione per la ricerca sociale 18

19 Composizione della spesa complessiva per decili nuova Isee (%) Decili Isee Detrazion i fiscali Assegni familiari Integraz ione al minimo Quattor dicesim a Magg ioraz. social Pens. social e Asse gno 3 figlio social card Invali dità civile Ind. acco mp. Pensi oni di guerr 1 11,9 11,1 6,4 9,4 8,5 16,2 73,6 34,7 15,4 7,4 4,3 10,4 2 15,5 17,2 12,7 18,3 15,4 22,0 26,2 26,1 12,6 11,6 8,0 14,6 3 14,9 16,4 13,5 12,6 12,7 14,8 0,2 14,0 14,2 14,5 5,0 14,3 4 12,5 14,2 13,3 11,2 13,7 10,5 0,0 7,3 9,7 11,3 4,6 12,1 5 11,6 12,2 12,5 11,8 11,0 9,1 0,0 3,9 10,8 12,1 9,6 11,6 6 9,7 9,9 10,5 9,6 11,4 8,7 0,0 5,6 11,5 9,6 9,7 9,9 7 9,0 6,7 9,7 9,0 8,7 5,7 0,0 1,7 10,8 10,9 15,7 9,1 8 6,7 5,5 8,8 7,5 7,2 5,3 0,0 3,5 6,0 8,3 20,8 7,4 9 5,7 4,1 7,5 5,6 6,1 5,5 0,0 1,7 4,7 7,9 9,5 6,3 10 2,7 2,7 5,1 5,0 5,4 2,3 0,0 1,6 4,2 6,2 12,8 4,3 Total ,1 12,7 20,9 2,1 3,6 7,4 0,6 0,4 6,3 22,4 1,5 100 Total e Associazione per la ricerca sociale 19

20 Spesa complessiva per decili di Isee per prestazioni assistenziali (milioni di euro) decili isee detrazio ni fiscali assegni familiari integra zione al minimo quattor dicesim a maggio razione sociale pension e sociale assegn o 3 figlio social card invalidit à civile ind. accomp. pension i di guerra Total Totale Associazione per la ricerca sociale 20

21 Spesa complessiva per decili di Isee per sottogruppi di prestazioni assistenziali (milioni di euro) decili isee Famiglia Povertà Povertà anziani Povertà famiglia Non aut. Disabilità Totale Totale Associazione per la ricerca sociale 21

22 Percentuale famiglie beneficiarie decili isee detrazio ni fiscali assegni familiari integraz ione al minimo quattord icesima maggior azione sociale pension e sociale assegno 3 figlio social card invalidit à civile ind. accomp. pensioni di guerra 1 49,9% 21,0% 10,3% 9,4% 2,9% 4,3% 5,6% 7,3% 5,5% 6,8% 0,1% 2 54,6% 35,1% 17,6% 15,4% 5,9% 6,0% 2,2% 6,3% 4,9% 9,8% 0,3% 3 56,4% 37,1% 19,3% 10,7% 5,4% 4,5% 0,0% 4,2% 4,9% 11,2% 0,3% 4 51,0% 34,1% 19,5% 9,9% 6,2% 3,3% 0,0% 1,7% 3,5% 9,5% 0,3% 5 50,4% 33,5% 18,2% 9,7% 5,0% 2,8% 0,0% 1,1% 3,9% 9,2% 0,6% 6 43,9% 27,6% 16,6% 9,1% 5,0% 2,7% 0,0% 1,5% 3,9% 7,3% 0,5% 7 43,5% 21,3% 15,5% 8,2% 4,2% 1,8% 0,0% 0,7% 4,0% 8,0% 0,4% 8 35,3% 17,1% 14,3% 7,4% 3,5% 1,8% 0,0% 1,0% 2,1% 6,9% 0,9% 9 31,8% 12,1% 12,1% 5,7% 2,8% 1,5% 0,0% 0,4% 1,8% 6,2% 0,5% 10 19,9% 8,8% 8,2% 4,8% 2,7% 0,8% 0,0% 0,4% 1,6% 5,2% 0,5% Total 43,7% 24,8% 15,2% 9,0% 4,4% 2,9% 0,8% 2,5% 3,6% 8,0% 0,4% Associazione per la ricerca sociale 22

23 Spesa media per decile delle famiglie beneficiarie decili isee detrazio ni fiscali assegni familiari integrazi one al minimo quattord icesima maggior azione sociale pension e sociale assegno 3 figlio social card invalidit à civile ind. accomp. pensioni di guerra Totale Associazione per la ricerca sociale 23

24 Valle d'aosta Lombardia Liguria Trento Piemonte Veneto Bozen-Bolzano Friuli-Venezia G Emilia-Romagna Toscana Italia Lazio Marche Umbria Abruzzo Basilicata Sardegna Molise Sicilia Campania Puglia Calabria 3500 Importo medio per famiglia Famiglia Povertà NA_dis. Totale Associazione per la ricerca sociale 24

25 L attuale distribuzione dei benefici offre opportunità per reperire risorse Il piano di finanziamento delle riforme prende le mosse dalla scarsa efficacia redistributiva della attuale spesa assistenziale. Ad esempio: Alla metà più ricca delle famiglie (dal 6 decile in sù) affluisce il 29% degli assegni familiari e il 27,5% delle pensioni e degli assegni sociali, misure di integrazione del reddito finanziate dalla fiscalità generale e condizionate alla situazione economica dei beneficiari. Se si azzerasse la spesa pubblica per le prestazioni rivolte alla povertà anziani (pensione sociale, maggiorazioni, 14a e integr. al minimo) con riferimento ai 3 decili superiori (8, 9 e 10 ) si libererebbero risorse per oltre 3 miliardi e 300 mila euro Associazione per la ricerca sociale 25

26 Una impostazione generale e politiche specifiche Andranno assicurati su base universalistica e talora selettività sulle condizioni economiche: una rete territoriale di servizi per orientamento, accesso, presa in carico, case management il sostegno alla famiglia, con integrazioni di reddito, servizi per bambini, politiche di conciliazione, azioni formative e occupazionali per giovani il contrasto alla povertà, l attivazione e l inserimento sociale e lavorativo le persone non autosufficienti e le persone con disabilità altre aree di domanda e di servizio Associazione per la ricerca sociale 26

27 Per il sostegno alle famiglie con figli, l assegno unico Le misure di sostegno reddituale alle famiglie con figli di cui trattiamo ora sono ovviamente complementari allo sviluppo di politiche di conciliazione dei tempi di lavoro, di cura, per la casa, e all incremento della offerta di servizi per l infanzia e i minori, efficaci sia in termini redistributivi e di contrasto alla povertà, che di sostegno alle responsabilità familiari. Associazione per la ricerca sociale 27

28 Due proposte alternative due proposte alternative di assegno unico che, nell ottica di sostanziale invarianza della spesa, sono destinati a sostituire in tutto o in parte, le detrazioni fiscali presenti nell Irpef per familiari a carico e gli assegni familiari (ANF). la struttura dell assegno unico, in tutte e due le alternative, si ispira a criteri di selettività, che viene realizzata sulla base dell Isee nuovo, recentemente proposto dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali in entrambi i casi l assegno è costante, in un primo tratto, sino al raggiungimento di una data soglia di Isee (Iseemin, nella proposta euro annui, corrispondenti a redditi familiari disponibili di euro) e poi decresce in modo lineare per azzerarsi in corrispondenza ad una data soglia di Isee (Iseemax, euro). Associazione per la ricerca sociale 28

29 Il finanziamento dell assegno Le risorse disponibili Attuali Risorse per AM Risorse per AF Detrazioni per carichi familiari Irpef detr. coniuge detr. per figli e oltre il 4 - detr. altri familiari a carico Assegni familiari a famiglie con figli ad altre famiglie Totale Associazione per la ricerca sociale 29

30 Assegno unico per le famiglie con minori: molto focalizzato e innovativo AM concentra tutte le risorse potenzialmente disponibili esclusivamente sui nuclei familiari con figli minori sostituisce tutte le detrazioni per famigliari a carico e gli attuali assegni famigliari (ad esclusione però della componente corrisposta a famiglie senza minori) è piuttosto selettiva, con una riduzione dei nuclei beneficiari dagli attuali 11,7, il 48.,2% delle famiglie (detrazioni+anf), a 6,5 milioni, il 25,8% delle famiglie è ben più generosa delle misure correnti. A Isee corrispondono in media redditi fam. disponibili pari a 15, euro. L attuale ANF corrispondente a tali redditi è intorno a 1450 euro annui, la detrazione per un figlio a carico nel caso di un solo reddito è intorno a euro annui. Associazione per la ricerca sociale 30

31 Assegno per famiglie con figli a carico e detrazioni per carichi familiari diversi dai figli, con protezione più diffusa AF ha come target i nuclei familiari in cui sono presenti figli e altri familiari a carico sostituisce l ANF e le detrazioni fiscali per figli a carico, mentre restano in vigore la detrazione per coniuge a carico e per altri familiari diversi dai figli, il cui costo va sottratto al finanziamento di questa misura le detrazioni per familiari a carico riducono le risorse per le prestazioni per AF, che risultano in media sensibilmente inferiori a quelle che si possono ottenere con l AM secondo la normativa fiscale sono a carico i figli, compresi quelli naturali riconosciuti, gli adottivi, gli affidati e affiliati, se non possiedano redditi superiori a 2.840,51 euro, che convivano con il contribuente o ricevano da questi un assegno alimentare non risultante da provvedimenti dell'autorità giudiziaria. Associazione per la ricerca sociale 31

32 Politiche di sostegno alla cura dei non autosufficienti Gli ultra 65enni in Italia sono 12,3 milioni: di questi almeno 2,3 milioni sono non autosufficienti (lievi, medi e gravi). di questi 1,4 milioni ricevono l indennità di accompagnamento La nostra proposta di riforma si attesta su questo livello di copertura (quasi 2/3 dei non autosufficienti) Gradualmente dovrà estendersi fino a coprire gran parte della popolazione non autosufficiente, in crescita negli anni. Associazione per la ricerca sociale 32

33 La riforma che proponiamo Una Dote di cura quale livello essenziale di assistenza garantito a livello nazionale Riassorbe e supera gli attuali limiti dell indennità di accompagnamento (non graduata per intensità del bisogno, senza vincoli di utilizzo ne di rendicontazione) e le pensioni per ciechi e sordomuti anzianiimporti graduati in base al grado di non autosufficienza e alle condizioni economiche Prestazioni monetarie o voucher per l acquisto di servizi accreditati, con incentivo verso questa soluzione Una misura decentrata, collegata al sistema dei servizi territoriali, con una presa in carico sociosanitaria Ipotesi assunte: Una platea analoga a indennità di accompagnamento Disponibilità di spesa invariata, sociale e sociosanitaria Associazione per la ricerca sociale 33

34 Quanto costa la misura e come viene finanziata Tre importi mensili diversi per: ricoverati in residenze, gravi a domicilio, non gravi a domicilio. La compartecipazione ai costi inizia da un certo livello Isee e sale all aumentare dell Isee. Per chi è a domicilio, viene incentivata la fruizione di servizi accreditati. Stimiamo un costo totale pari a circa 15 miliardi di euro annui Finanziamento tramite: La spesa attualmente sostenuta per l indennità di accompagnamento per over 65 (quasi 10 miliardi) Pensioni per ciechi e sordomuti anziani (500 milioni) Fondo sanitario nazionale dedicato al long term care over 65 (stimabile in circa 5 miliardi) Spesa sociale dei Comuni per i servizi per anziani (1 miliardo) Andrà previsto inoltre un fondo per lo sviluppo dei servizi Associazione per la ricerca sociale 34

35 Prime valutazioni sulla fattibilità La misura ha bisogno di una cabina di regia nazionale che garantisca equità distributiva delle risorse, uniforme gestione degli accessi e dei processi di presa in carico ll decentramento delle misure a livello regionale e locale produce impatti molto diversi a secondo dell attuale rete Questo vale sia a livello di gestione degli accessi, sia a livello di presa in carico sociosanitaria e di erogazione di servizi Vanno quindi previste risorse per sviluppare una rete dei servizi per una qualificata gestione degli accessi e delle cure Si prevede un positivo impatto occupazionale per una misura orientata alla fruizione di servizi Va qualificato e accreditato il sistema del lavoro privato di cura (badanti) Associazione per la ricerca sociale 35

36 Politiche di contrasto alla povertà e di attivazione e autonomia In Italia non esiste una politica unitaria di lotta alla povertà. Le misure più tradizionali di integrazione dei redditi delle famiglie (integrazione al minimo, pensione e assegno sociale, ecc.), come anche quelle più recenti (bonus incapienti, bonus utenze e sc e scs), sono: frammentate, di natura categoriale, essenzialmente di tipo riparativo-assistenziale, di maggior favore verso soggetti con una storia contributiva alle spalle (specie se anziani) ma soprattutto scarsamente efficaci dal punto di vista re-distributivo: il 21,4% della spesa per integrazioni al minimo e il 13,1% della spesa per pensioni sociali è percepito da beneficiari (8, 9 e 10 decile) il cui reddito disponibile medio è superiore ai euro annui equivalenti, per un totale di circa 2.8 miliardi Associazione per la ricerca sociale 36

37 La nostra proposta: verso un reddito minimo di inserimento e attivazione 1. misura universalistica, non categoriale 2. basata sul mix di erogazione monetaria e servizi 3. prestazione means tested, secondo un ISEE riformato 4. non prestazione riparativo/assistenziale, ma misura di attivazione ed autonomizzazione, compatibilmente con le caratteristiche e le possibilità dei potenziali beneficiari (alternativa solo cash possibile) Associazione per la ricerca sociale 37

38 Misura di universalismo selettivo Rivolta a tutte le famiglie povere le cui risorse si trovano al di sotto di una determinata soglia, selezionate in base ad una prova dei mezzi Doppia soglia = ISEE (riformato)< euro e reddito disponibile < soglia povertà assoluta (differenziata x caratteristiche familiari, area geografica e dimensione comune di residenza) Contributo spettante = Integrazione del reddito familiare fino alla soglia povertà assoluta (con una gradualità nel tempo da definire) -> in questo modo si raggiungerebbe circa 1 milione di famiglie beneficiarie per una spesa di circa 4,85 MLRD di euro Associazione per la ricerca sociale 38

39 Finanziamento e sostenibilità economico finanziaria del reddito minimo Integrazioni economiche alle famiglie + servizi di inserimento e gestione amministrativa della misura (+ quota per monitoraggio e valutazione) Costo stimabile a regime circa 5,5 miliardi Optando per un processo graduale, per il primo step: Ipotesi di finanziamento 1: Azzeramento dei 3 decili di reddito disponibile equivalente più alti, porterebbe ad un recupero di 3,322 miliardi complessivi. Coprirebbe il 60% della distanza tra redditi familiari e soglia di povertà assoluta Ipotesi di finanziamento 2: Una riforma più soft si potrebbe concentrare sugli ultimi 4 decili con aliquote di taglio differenziate: 80% al decimo, 60% al nono, 40% all ottavo e 20% al settimo; in questo caso si potrebbero recuperare risorse per 2,179 miliardi complessivi. Coprirebbe il 40% della distanza tra redditi familiari e soglia povertà assoluta. Successivi analoghi passi devono recuperare ulteriori risorse Associazione per la ricerca sociale 39

40 Ricomposizione del sistema La nuova misura dovrà progressivamente elevare la sua soglia di integrazione e ridurre e via via assorbire le misure categoriali (pensione sociale, integrazione al minimo, sconti su forniture di energia elettrica, SC, SCS, ecc.). Non assorbirà misure specificamente orientate a condizioni particolari di disagio: disabilità, non autosufficienza e simili. La ricomposizione del sistema dovrà tenere conto anche delle prestazioni economiche attualmente erogate da Regioni e Comuni, parzialmente in overlapping rispetto alla nuova misura Si potrebbe stabilire una quota di concorso alla spesa della nuova misura di Regioni e Comuni, che saranno sgravati di alcuni compiti Associazione per la ricerca sociale 40

41 Architettura istituzionale e gestione organizzativa Non è possibile qui esporre una dettagliata descrizione in merito, piuttosto complessa. La misura e le relative risorse andranno a far parte delle politiche regionali e locali, con una collaborazione amministrativa dell Inps, soprattutto in una prima fase Tale scelta è essenziale per la personalizzazione dell intervento e l integrazione con le misure di attivazione Associazione per la ricerca sociale 41

42 Vantaggi del nuovo sistema e garanzie dei diritti delle persone e dei livelli dei servizi miglior sostegno per chi è in situazione di bisogno attivazione della comunità locale nelle sue diverse componenti pubbliche sociali private opportunità per governo e gestione più partecipati le riforme indicate comportano sacrifici e rischi e necessitano quindi di rassicurazioni e tutele per le persone e di linee di difesa contro rischi di sottrazione nei passaggi di risorse ora destinate all assistenza. le riforme possono essere effettuate quindi solo se contestualmente a livello nazionale si definiscono i livelli essenziali, in termini di diritti di cittadinanza e di standard esigibili dei servizi (Cost. art. 117, c.2, lett.m). Associazione per la ricerca sociale 42

43 Una riforma parsimoniosa che genera sviluppo Le riforme proposte riallocano azioni e risorse entro le politiche considerate, con modesta richiesta di risorse aggiuntive Nel loro insieme implicano un forte sviluppo di servizi dei territori finanziato con una quota delle risorse ora assorbite dai trasferimenti monetari gestiti dall Inps, che passeranno a Regioni e Comuni. Lo sviluppo dei servizi crea occupazione, posti di lavoro, in particolare per le donne e, ad esempio, con la dote di cura persegue anche l emersione di lavoro informale. La riforma proposta va quindi vista anche come politica occupazionale di sviluppo. Associazione per la ricerca sociale 43

44 Una sfida anche per Regioni, Comuni, Terzo Settore Probabilità e tempi di una riforma a livello nazionale dipenderanno dalle scelte del Governo e dei partiti, ma anche dall impegno propositivo e innovativo di Regioni, Comuni, enti e organizzazioni sociali, sindacali, centri di elaborazione di politiche, mass media Regioni, Comuni, Terzo Settore dovrebbero anch essi rivedere i loro sistemi e le loro misure assistenziali talora invecchiati, sui criteri guida di efficacia, equità, efficienza la riorganizzazione, integrazione e riqualificazione delle loro politiche, delle loro azioni, dei sistemi di servizi sui territori è condizione per la realizzabilità delle riforme Associazione per la ricerca sociale 44

45 Per fronteggiare la crisi possibili iniziative delle Fondazioni bancarie Le domande rivolte alle Fondazioni crescono, le loro risorse con la crisi si riducono, cresce la quota da esse destinata al sociale. Le risorse delle fondazioni incomparabili rispetto alla spesa sociale pubblica, non possono sostituirsi ad essa Associazione per la ricerca sociale 45

46 Quali impegni/opportunità per le fondazioni? Sperimentazione di interventi e servizi innovativi, Valutazione degli interventi su criteri di efficacia, equità, cost effectivenes (continuità e riproducibilità) Implementazione di connessioni e reti, iniziative che accrescano la coesione sociale Partecipazione/dialogo con la programmazione locale Valutazione critica e proposte di innovazione del welfare attuale nella prospettiva del Welfare comunitario Ricerca /valutazione e implementazione della riforma del sistema socioassistenziale Associazione per la ricerca sociale 46

47 Osservazioni conclusive Le fondazioni bancarie possono quindi concorrere in modo significativo a promuovere le riforme e allo sviluppo sui diversi territori di Welfare comunitari, centrati sulle persone e sulla partecipazione Una riforma nazionale che decentrasse funzioni e risorse socio assistenziali e promuovesse interventi efficaci e innovativi concorrerebbe in modo decisivo a conferire forza e responsabilità alle comunità locali, nelle loro varie componenti, sulle questioni di sostegno sociale e di sviluppo. Associazione per la ricerca sociale 47

48 Grazie! Associazione per la ricerca sociale 48

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