IFIUTI. Annuario Rifiuti. Autori: Marilù Armato, Vincenzo Infantino, Giuseppe Madonia

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1 IFIUTI Annuario 2015 Autori: Marilù Armato, Vincenzo Infantino, Giuseppe Madonia

2 INDICATORE PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI PRODUZIONE La produzione regionale dei rifiuti speciali è stata quantificata a partire dalle informazioni contenute nelle banche dati MUD relative alle dichiarazioni annuali effettuate ai sensi della normativa di settore. I MUD afferiscono annualmente alle Camera di Commercio provinciali e successivamente alle Sezioni regionali del Catasto dei rifiuti istituite presso le Agenzie regionali per la protezione dell ambiente. Presso le sezioni regionali i MUD vengono sottoposti ad un controllo di coerenza formale con il format ufficiale approvato, ed ove necessario, gli errori che ineriscono i dati ed i metadati ivi contenuti vengono bonificati dopo aver proceduto ad effettuare i controlli incrociati dovuti. Le dichiarazioni sono rese disponibili al Catasto circa 10 mesi dopo il termine di scadenza per la loro presentazione (30 aprile di ogni anno). Ogni sezione cura la bonifica e la validazione dei dati MUD di propria competenza. L operazione comporta un ulteriore slittamento in avanti dei tempi di divulgazione dei dati. Per questo capitolo sono stati elaborati i dati relativi agli anni (MUD 2014 e 2015). In Sicilia la produzione dei rifiuti speciali si è attestata, nell anno 2014 a tonnellate di rifiuti, 4,1% del totale nazionale registrando una diminuzione rispetto al 2013 di circa tonnellate. Nel 2014 il 91,9 % (circa 4,9 milioni di tonnellate) è costituito da rifiuti non e il restante 8,1% (432 mila tonnellate) da rifiuti. La Puglia detiene il primato al Sud con una produzione complessiva pari a 8,9 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, coprendo il 30,95% del totale della macroarea (oltre 28,9 milioni di tonnellate), seguita dalla Campania con quasi 6,5 milioni di tonnellate (22,3%) e dalla Sicilia con il 18,3%. A Sud il 26,2% dei rifiuti è prodotta dalla regione Sicilia con circa 431 mila tonnellate su un totale di oltre 1,6 milioni di tonnellate. Le principali tipologie di rifiuti prodotte sono rappresentate dai rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti e delle acque reflue (49,7% della produzione regionale totale) e quelle delle operazioni di costruzione e demolizione (35,7%), rispettivamente appartenenti al capitolo 19 ( t) e 17 ( t) dell elenco europeo dei rifiuti di cui alla decisione 2000/532/CE. Produzione dei rifiuti speciali negli anni in Sicilia Anno NON Pericolosi Pericolosi % Non % Tonnellate ,3 8, ,9 8,1 Fonte:Elaborazioni dati ISPRA e Catasto

3 GESTIONE La Sicilia ha gestito circa tonnellate di rifiuti speciali nel 2014 registrando una diminuzione rispetto al 2013 con tonnellate. Nel 2014 la gestione ha interessato 3,1 milioni di tonnellate di rifiuti non e circa 400 mila tonnellate di rifiuti. Anno R1 a R12 R13 D1 a D14 D15 Tonnellate Il recupero di materia (da R2 a R12) è la forma prevalente di gestione cui sono sottoposti circa 2,2 milioni di tonnellate e rappresenta il 62,8% del totale gestito. In tale ambito il recupero di sostanze inorganiche (R5) concorre per il 72,6% al recupero totale di materia. Residuale è l utilizzo dei rifiuti come fonte di energia (R1), pari a 65 mila tonnellate (1,9% del totale gestito). Complessivamente sono avviati ad operazioni di smaltimento 786 mila tonnellate di rifiuti speciali (22,5% del totale gestito): circa 342 mila tonnellate (9,8% del totale gestito) sono smaltite in discarica D1, quasi 410 mila tonnellate sono sottoposte ad altre operazioni di smaltimento (D8, D9, D13, D14) quali trattamento chimico-fisico, trattamento biologico, ricondizionamento preliminare, 34 mila tonnellate ( meno dell 1% del totale gestito) sono avviate a incenerimento. In tutta la regione sono attivi soltanto 3 inceneritori di rifiuti speciali, ad Augusta, Carini e a Catania. La messa in riserva R13 a fine anno prima dell avvio alle operazioni di recupero, ammonta a 423 mila tonnellate (oltre 12% del totale gestito), il deposito preliminare D15 prima dello smaltimento interessa 20 mila tonnellate (0,6%). Tabella: Quadro riepilogativo della gestione dei rifiuti speciali (tonnellate), anno speciali R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 R10 R12 R13 Tonnellate non TOTALE R1:Utilizzazione principale come combustibile o come altro mezzo per produrre energia, R2: Rigenerazione/recupero di solventi, R3: Riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (comprese le operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche), R4: Riciclo/recupero dei metalli e dei composti metallici, R5: Riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche, R6: Rigenerazione degli acidi o delle basi, R7: Recupero dei prodotti che servono a captare gli inquinanti, R8: Recupero dei prodotti provenienti dai catalizzatori, R9: Rigenerazione o altri reimpieghi degli oli, R10: Spandimento sul suolo a beneficio dell'agricoltura o dell'ecologia, R11: Utilizzazione di rifiuti ottenuti da una delle operazioni indicate da R1 a R10, R12: Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11, R13: Messa in riserva.

4 R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 R10 R12 R13 speciali D1 D8 D9 D10 D13 D14 D15 Tonnellate Non TOTALE D1: Deposito sul o nel suolo (a esempio discarica), D8: Trattamento biologico non specificato altrove nel presentee allegato, che dia origine a composti o a miscugli che vengono eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12, D9: Trattamento fisico-chimico non specificato altrove nel presente allegato che dia origine a composti o a miscugli eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12 (a esempio evaporazione, essiccazione, calcinazione, ecc.), D10: Incenerimento a terra, D13: Raggruppamento preliminare prima di una dellee operazioni di cui ai punti da D1 a D12, D14: Ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D13, D15: Deposito preliminare. Fonte:Elaborazioni dati ISPRA e Catasto 400, , , , , , ,000 50, D1 D8 D9 D10 D13 D14 D15 Nel 2014 sono state smaltite in discarica tonnellate di rifiuti speciali che, rispetto 2013, fanno registrare una diminuzione di 665 tonnellate con una riduzione pari a 0, 2%. Le discariche per rifiuti non hanno ricevuto, nel 2014, circa tonnellate; si registra invece la mancanza in Sicilia di discariche per rifiuti.

5 speciali smaltiti in discarica suddivisi per categorie (tonnellate) anni 2014 Discariche per rifiuti inerti Discariche per rifiuti non Discariche per rifiuti non non non non smaltiti in discarica Fonte:Elaborazioni dati ISPRA e Catasto speciali gestiti suddivisi per provincia (tonnellate) anni 2014 Operazioni Provincia AG CL CT EN ME PA RG SR TP gestito (Tonn) Numero di impianti Impianti di discarica dei rifiuti speciali, per provincia ( tonnellate ) Sicilia anno 2014 Operazione NP/P Provincia AG CL CT EN ME PA RG SR TP D1 NP D1 P Numero di impianti In Sicilia si passa da 23 discariche speciali operative nel 2013 a 21 nel 2014 con la provincia di Agrigento che possiede 4 impianti seguita da Catania, Palermo, Siracusa e Trapani. Va rilevato che lo smaltimento in discarica dei rifiuti speciali, più di quello dei rifiuti urbani, risente delle leggi di mercato, per cui i produttori tendono ad inviare i propri rifiuti negli impianti che risultano per loro economicamente più convenienti; per questo motivo le quantità di rifiuti smaltite in un dato impianto possono variare anche sensibilmente da un anno all altro. La Sicilia, nel 2014 ha esportato una quantità totale di rifiuti speciali pari a tonnellate di cui di rifiuti speciali non e di invece ha ricevuto tonnellate di rifiuti ricevuti dall estero. Per quanto riguarda i rifiuti contenenti amianto la quantità prodotta è stata pari a tonnellate costituita per t da materiale da costruzione contenenti amianto (EER ) e per 130 t da materiali isolanti metallici contenti amianto (EER ). In Sicilia non esistono impianti di gestione dei rifiuti contenenti amianto.

6 INDICATORE PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI PRODUZIONE Con il presente indicatore vengono illustrati i dati sulla produzione e sulla raccolta differenziata dei rifiuti urbani in Sicilia nell anno La produzione regionale dei rifiuti urbani si è attestata, nel 2015, a circa ton, facendo registrare un lieve incremento al di sotto dell 1% rispetto al 2014 con una produzione pro-capite pari a 463,2 Kg/abitante x anno. Va rilevato che il valore di produzione pro capite è calcolato in rapporto al numero degli abitanti residenti nel territorio di riferimento e non tiene, pertanto, conto della cosiddetta popolazione fluttuante (legata, ad esempio, ai flussi turistici), che può invece incidere, anche in maniera sostanziale, sul dato di produzione assoluta dei rifiuti urbani e far, pertanto, lievitare il valore di produzione pro capite. Nel 2015 la provincia di Palermo ha prodotto circa il 29% del totale regionale, con ton di rifiuti, seguita da quella di Catania con tonnellate. La percentuale di raccolta differenziata passa al 12,8% rispetto al 12,5% dell anno 2014 con una raccolta differenziata pro-capite del 59 kg x abitante. A livello nazionale nel 2015, la più alta percentuale di raccolta differenziata è conseguita dalla regione Veneto, con il 68,8%, seguita dal Trentino Alto Adige con il 67,4%. Entrambe le regioni sono già dal 2014 al di sopra dell obiettivo del 65% fissato dalla normativa per il La Calabria nel 2015 è la regione che fa segnare la maggiore crescita della percentuale di raccolta differenziata, seguita da Valle d Aosta, Lazio e Puglia. Il più alto valore di raccolta differenziata procapite a livello nazionale si registra per la regione Emilia Romagna con 369 kg per abitante per anno. Superano o raggiungono per la prima volta la soglia dei 100 kg per abitante per anno la Basilicata (107 kg per abitante per anno), la Calabria (102 kg per abitante per anno) e il Molise (100 kg per abitante per anno), mentre la Sicilia è l unica regione che si attesta ancora al di sotto dei 60 kg Per quanto riguarda la raccolta differenziata in Sicilia non si registra nessun progresso e rimane, anche per quest anno, fanalino di coda a livello nazionale. Per quanto riguarda l informazione su scala provinciale viene di seguito presentata un elaborazione finalizzata ad agevolare il confronto tra dati relativi a contesti territoriali aventi differenti livelli di popolazione residente. A livello territoriale solo 2 province non raggiungono la soglia del 10%: Siracusa (7,9%), e Palermo (7,8%); il primato regionale spetta alla provincia di Trapani con il 24,3%, seguita dalla provincia di Caltanisetta con 20,7%% con una percentuale nel 2014 pari a 14.9 %.

7 Tabella: Produzione e raccolta differenziata regionale, anni Anno Popolazione RU indifferenziato (t) , , , , , , , , , , , , , ,8 87, , Fonte:Elaborazioni dati ISPRA e Catasto Tabella: Produzione e raccolta differenziata dei Urbani su scala provinciale, anno 2015 Provincia Popolazione Produzione Pro capite RU Raccolta Percentuale 2015 RU (t) ( kg/ab*anno) Differenziataa RD (%) Trapani Palermo Messina Agrigento Caltanisetta Enna Catania Ragusa Siracusa Sicilia , 5 466, 6 481, 2 461, 9 410, 1 358, 8 474, 0 433, 3 479, 6 463,, ,3% 7,8% 10,1% 14,1% 20,7% 10,8% 14,7% 14,8% 7,9% 12,8% Fonte:Elaborazioni dati ISPRA e Catasto RD (t) Ingombranti a smaltimento (t) RU (t) Pro capite RU ( kg/ab*anno) 517,0 515,7 485,2 467,1 460,0 463,2 Pro capite RD (kg/ab*anno) Figura: Percentuale di raccolta differenziata su scala provinciale, anno ,8 57,8 64,1 61,9 Percentualee RD (%) 9,4 11,2 13,2 13, % 20.00% 15.00% 10.00% 24.30% 20.70% 14.10% 14.70%14.80% 10.10% 10.80% 7. 80% 7.90% 5.00% 0.00% Fonte:Elaborazioni dati ISPRA e Catasto La Regione siciliana, con legge regionale agosto 2015, n. 15, ha istituto le tre città metropolitane di Palermo, Catania e Messina. Va rilevato che, mentre i territori delle città metropolitane di Palermo e Messina corrispondonoo pienamentee ai preesistenti territori provinciali, nella città metropolitana di Catania va, invece, a

8 confluire il comune di Gela, precedentemente appartenente alla provincia di Caltanissetta, mentre esce dall aggregazione metropolitana il comune di Licodia Eubea che entra nel libero Consorzio comunale di Ragusa (i liberi Consorzi sono stati istituiti dalla medesima legge regionale 15/2015). Di seguito si riportano i dati della produzione e della raccolta differenziata delle città metropolitane siciliane. La più alta percentuale viene conseguita dalla Città metropolitana di Catania con il 15,4% seguita da Messina con il 10% e infine Palermo con il 7,8% Tabella: Produzione e raccolta differenziata delle Città metropolitane siciliane, anno 2015 Raccolta Raccolta Città Popolazione RU RU (t) Differenziata Differenziata metropolitana 2015 kg/ab*anno (t) kg/ab*anno Percentuale RD (%) Catania , ,8 15,4% Messina , ,6 10,1% Palermo , ,4 7,8% Nell elaborazione dei dati di raccolta delle singole frazioni merceologiche si è proceduto a ripartire, laddove possibile, i quantitativi dei rifiuti in carta e cartone, vetro, plastica metallo e legno nelle voci relative agli imballaggi (capitolo 15 dell Elenco europeo dei rifiuti) e alle altre tipologie di rifiuti (capitolo 20). Nei casi in cui non si è potuto procedere alla suddivisione del dato, l intero quantitativo è stato computato nella voce Altri rifiuti di. Al riguardo, si rileva che quest ultima fattispecie è risultata particolarmente diffusa e ciò ha determinato una rilevante perdita di informazione sul dato di dettaglio della raccolta dei rifiuti di imballaggio. L analisi dei dati ripartiti per frazione merceologica evidenzia che nel 2015 in Sicilia il 39% di raccolta differenziata è rappresentata dalla frazione organica pari a ,8 t, seguita dalla carta e cartone con il 28% (84.943,8). Tabella: Raccolta differenziata, per frazione merceologica, della regione Sicilia, anno 2015 Frazione e merceologica Quantità (t) Percentuale rispetto al totale RD (%) Frazione organica ,8 39,2 Carta e cartone ,8 28,3 Legno ,9 5,1 Metallo 2.168,4 0,7 Plastica ,0 7,7 RAEE 6.354,8 2,1 Selettiva 286,8 0,1 Tessili 2.490,1 0,8 Vetro ,8 11,2 Ingombranti misti a recupero ,9 4,2 Altro Rd 1.606,9 0,5 RD ,3 100 Fonte:Elaborazioni dati ISPRA e Catasto

9 Figura: Ripartizione della raccolta differenziata, in Sicilia, per frazione merceologica, Plastica 5% Metallo 1% Legno 3% Selettiva 0% RAEE 2% Carta e cartone 19% Tessili 0% Ingombranti Altro Rd misti a recupero 0% 1% Vetro 8% Frazione organica 61% Fonte:Elaborazioni dati ISPRA e Catasto

10 IFIUTI Tabella: Raccolta differenziata provinciale per Frazione Merceologica - anno 2015 Frazione Trapani Palermo Messina Agrigento Caltanissetta Enna Catania Ragusa Siracusa Sicilia merceologica Quantitativo per provincia in tonnellate Frazione organica , , , , , , , , , ,8 Carta e cartone 9.530, , , , , , , , , ,8 Legno 1.740, , ,2 840,4 393,8 197, ,8 886, , ,9 Metallo 437,9 293,0 256,0 450,2 122,1 76,2 214,9 156,5 161, ,4 Plastica 2.530, , , , ,9 558, , , , ,0 RAEE 924,1 807, ,0 679,5 193,1 273, ,6 783,7 281, ,8 Selettiva 33,2 70,1 44,5 15,2 0,1 1,7 58,3 44,4 19,3 286,8 Tessili 201,7 726,2 385,9 281,0 229,3 47,3 379,5 121,8 117, ,1 Vetro 3.926, , , , ,8 646, , , , ,8 Ingombranti misti a recupero 740, , , ,9 592,7 133, ,4 443,6 185, ,9 Altro Rd 73,5 60,4 57,1 165,5 132,7 2,0 802,7 290,5 22, ,9 RD totale , , , , , , , , , ,3 Indifferenziato , , , , , , , , , ,0 Ingombranti a smaltimento 1,9 68,3 6,1 316,4 68,2 460,9 RU , , , , , , , , , ,2

11 IFIUTI GESTIONE La principale problematica rilevata nell analisi dei dati sulla gestione dei rifiuti urbani riguarda la corretta computazione dei rifiuti che vengono avviati ad impianti di trattamento prima del loro definitivo recupero o smaltimento. Tali rifiuti, infatti, una volta sottoposti a trattamenti di tipo meccanico biologico sono perlopiù identificati con codici (altri rifiuti compresi i materiali misti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti), (rifiuti combustibili - CSS), (parte di rifiuti urbani e simili non compostata), (compost fuori specifica) e (rifiuti provenienti dal trattamento aerobico dei rifiuti non specificati altrimenti) e classificati come rifiuti speciali. Si assiste a rilevanti movimentazioni di queste tipologie di rifiuti verso destinazioni extraregionali, non esistendo obblighi di gestione nell ambito della regione di produzione. I rifiuti urbani smaltiti in discarica, nel 2015 in Sicilia, ammontano a circa tonnellate con un quadro impiantistico molto carente o del tutto inadeguato; i rifiuti urbani smaltiti in discarica rappresentano ancora l 83% del totale dei rifiuti prodotti. Nel 2015 sono operative 11 discariche di cui 2 nella provincia di Palermo, Trapani, Catania e Agrigento e un solo impianto a Caltanissetta, Ragusa, e Siracusa. Dall analisi dei valori procapite di smaltimento in Sicilia si evince che vengono avviati in discarica 384 kg di rifiuti urbani per ogni abitante della regione, con un media nazionale pari a 124 Kg per abitante. Localizzazione delle discariche per rifiuti non che smaltiscono RU-Anno 2015 Fonte: Elaborazione Catasto

12 Il settore del compostaggio in Sicilia, nell anno 2015 ha trattato tonnellate registrando un aumento del 5,5% rispetto al In particolare sono attivi 15 impianti di compostaggio rispetto ai 12 del 2011 In Sicilia nell anno 2015 è stato avviato al trattamento meccanico biologico aerobico (TMB) un quantitativo di rifiuti pari tonnellate registrando un incremento del 263,6% rispetto al 2014 ( tonnellate). Nel 2015 la Sicilia, che ancora utilizza la discarica come forma principale di gestione, smaltisce per lo più rifiuti sottoposti a trattamento, ma ancora invia in discarica il 24% di rifiuti urbani non sottoposti ad alcuna lavorazione preliminare. Figura: Impianti di compostaggio in Sicilia Anno 2015 Tipologie del rifiuto trattato (t) Provincia Comune Quantità autorizzata (t/anno) rifiuti trattati (t) Frazione umida CER Verde CER Fanghi Altro (1) output TP Castelvetrano Marsala Trapani PA Castelbuono AG Jappolo Giancaxio Sciacca EN Enna CT Acireale Aci S. Antonio Belpasso Catalabiano Catania Grammichele Misterbianco Ramacca Fonte: ISPRA

13 Figura: Impianti di trattamento meccanico biologico in Sicilia Anno 2015 Tipologie del rifiuto trattato (t) Provincia Comune rifiuti trattati (t) RU Indifferenziato CER Altri RU RS output TP Trapani CT Catania CT Motta S. Anastasia impianti Fonte: ISPRA Il D.lgs. n. 36/2003 prevede specifici obiettivi, da raggiungersi a livello di ambito territoriale ottimale, di riduzione progressiva dello smaltimento in discarica dei rifiuti urbani biodegradabili (RUB) a breve (173 kg/anno per abitante entro il 2008), medio (115 kg/anno per abitante entro il 2011) e lungo termine (81 kg/anno per abitante entro il 2018). La riduzione progressiva dello smaltimento in discarica dei rifiuti biodegradabili è una delle priorità della gestione dei rifiuti indicata dalla normativa europea. Infatti, questo flusso di rifiuti, da tutti gli Stati Membri considerato tra i più critici, è oggetto di particolare attenzione da parte del Consiglio europeo nell ambito della discussione sul cosiddetto pacchetto rifiuti che racchiude modifiche alle tre più importanti direttive: direttiva2008/98/ce sui rifiuti, direttiva 99/31/CE sulle discariche di rifiuti e direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. La direttiva 1999/31/CE e il d.lgs. n. 36/2003 individuano come rifiuti biodegradabili qualsiasi rifiuto che per natura subisce processi di decomposizione aerobica o anaerobica, quali, ad esempio, rifiuti di alimenti, rifiuti dei giardini, rifiuti di carta e di cartone. Il decreto d.lgs. n. 36/2003, nel recepire la direttiva 99/31/CE, ha modificato l obiettivo di riduzione dello smaltimento in discarica della frazione biodegradabile dei rifiuti urbani, infatti la direttiva stabilisce un target nazionale basato sulla riduzione percentuale dello smaltimento rispetto al 1995 fissato come anno di riferimento, mentre la norma italiana, come sopra ricordato, prevede un obiettivo di riduzione calcolato attraverso il pro capite. Applicando le disposizioni della direttiva 99/31/CE (art. 5, comma 2) e tenendo conto che la stessa prevede la possibilità di rinviare il raggiungimento degli obiettivi per gli Stati membri che nel 1995 smaltivano in discarica oltre l 80% dei rifiuti urbani raccolti, tra cui l Italia, si evidenzia quanto segue: il target di riduzione per il 2016 stabilisce che i RUB smaltiti in discarica siano inferiori a tonnellate (pari al 35% dei RUB prodotti nel 1995). A livello nazionale si registra che il totale dei rifiuti urbani biodegradabili smaltiti in discarica è pari a tonnellate, corrispondente al 28% dei RUB prodotti nel 1995, al disotto dell obiettivo fissato per il Solo 11 Regioni hanno conseguito in anticipo l obiettivo fissato per il 2018 mentre decisamente lontana è la Sicilia con 230 kg/abitante. La raccolta differenziata delle diverse frazioni biodegradabili è uno strumento fondamentale per la riduzione dei conferimenti in discarica di questi rifiuti, infatti è evidente dai dati analizzati che le regioni che conseguono le performance migliori in

14 termini di raccolta riescono a raggiungere facilmente l obiettivo di riduzione. Mentre in Sicilia, dove si registra uno scarso sviluppo impiantistico delle infrastrutture deputate al trattamento della frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata questo rappresenta un elemento che sta fortemente condizionando l attuazione di un ciclo di gestione corretto. PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI IN SICILIA In Sicilia il piano regionale di gestione dei rifiuti urbani è stato approvato con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare l 11 luglio 2012 con specifica prescrizione è stato disposto che il Piano fosse sottoposto alla procedura di VAS in sede statale. Con Decreto Ministro dell Ambiente n. 100 del 28/05/2015 si è ottenuto il parere positivo sulla proposta di Piano a condizione che nell aggiornamento del Piano si osservino le prescrizioni contenute nel decreto. Il Piano è stato inoltre oggetto di adeguamento alle prescrizioni imposte dal Ministero dell Ambiente e del Ministero dei beni culturali approvato con D.G.R. n. 2 del 18/01/2016 anche ai fini dell ottemperanza alla diffida della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 7/08/2016. Il piano in generale contiene delle linee guida e strumenti di intervento tra i quali si indicano: Azioni di prevenzione e riduzione della produzione di RU, quali il compostaggio domestico, gli accordi con la GDO per l uso dei refillables e la promozione dell uso dei pannolini riutilizzabili.

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