ALCUNE NOTE SULLA LEGGE BIAGI

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1 Dott. Enzo Rovere docente di diritto civile già nel legale e contenzioso del credito ALCUNE NOTE SULLA LEGGE BIAGI Diritto del Lavoro Anno

2 LA LEGGE BIAGI (riforma del lavoro) legge 276 del 30/3/2003 formata da 89 articoli Il 24 ottobre 2003 è entrato in vigore, quindici giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dello Stato, il decreto legislativo 276/2003, cosiddetto Legge Biagi. In realtà le nuove disposizioni legislative non prevedono una piena attuazione fin dalla data annunciata. Il decreto, infatti, in molte sue sezioni, fa espresso rinvio alla previsione di una normativa di secondo livello da emanarsi con decreti ministeriali. Per quanto riguarda le modalità di trattamento dei dati personali, queste dovranno essere stabilite, ai sensi del secondo comma dell art. 8, con decreto del Ministro del Lavoro, da emanarsi entro 60 giorni dall entrata in vigore del decreto legislativo. Sarà ancora una volta un decreto del Ministro del Lavoro, che dovrà stabilire entro 30 giorni: gli standard tecnici ed i flussi informativi di scambio nella borsa nazionale del lavoro, nonché le sedi tecniche per il coordinamento del raccordo a livello nazionale. Alcune forme di lavoro, introdotte dalla legge Biagi, non saranno applicate nel pubblico impiego, soprattutto per rispetto della Costituzione, che prevede il concorso pubblico per l accesso alla pubblica amministrazione. Rimarranno così esclusi il lavoro intermittente, il lavoro ripartito, il lavoro accessorio, le nuove regole sull apprendistato ed il contratto di inserimento lavoro. Per quanto riguarda il lavoro a progetto, verrà valutato come inserirlo al posto delle collaborazioni coordinate e continuative (co.co.co.). Per quanto riguarda, invece, il contratto di somministrazione di lavoro, nella pubblica amministrazione si applica solo per le forme a tempo determinato. Per quanto riguarda la vigilanza, occorre rammentare quanto introdotto e disposto dal decreto legislativo numero 124/2004, che ha attuato la legge Biagi 30/2003. Infatti, i compiti di direzione e coordinamento vengono affidati ad una nuova direzione generale presso il ministero del lavoro. Le previste ispezioni non dovranno più avere una impronta tipicamente repressiva, ma di collaborazione e di consulenza degli ispettori a favore dei datori di lavoro, Viene anche introdotto il diritto di interpello su problematiche di lavoro e di previdenza, ed in ogni caso di controversia, prima dell avvio del procedimento di ispezione, si potrà sempre esperire il tentativo di conciliazione. Ma vediamo ora i punti più significativi della riforma Biagi: (1) introduzione di nuovi modelli contrattuali e modifica di alcuni altri, e precisamente: - 2 -

3 La somministrazione di lavoro detta anche staff leasing sostituisce il lavoro interinale e consiste nella fornitura professionale di lavoratori (singoli o gruppi); quindi una impresa di fornitura (agenzia di collocamento privato il somministratore, appunto) che pone uno o più lavoratori, da essa assunti, a disposizione di un impresa (utilizzatore) che ne utilizza la prestazione lavorativa per il soddisfacimento di esigenze di carattere temporaneo. Il contratto di somministrazione può essere concluso a tempo determinato od a tempo indeterminato, nelle forme e nei casi espressamente stabiliti dalla legge. Il contratto di somministrazione di manodopera deve essere stipulato in forma scritta. Se il contratto è a tempo indeterminato, il rapporto di lavoro tra il somministratore ed il prestatore di lavoro è regolato dal Codice Civile e dalle leggi speciali in materia. Se, invece, il contratto è a tempo determinato, il rapporto di lavoro, sempre tra somministratore e prestatore di lavoro, è soggetto alla disciplina del decreto legislativo nr. 368/2001. I lavoratori dipendenti dal somministratore hanno diritto ad un trattamento almeno uguale a quello dei dipendenti di pari mansioni dell utilizzatore ed a ricevere tutti previsti servizi sociali ed assistenziali. Per la corresponsione dei trattamenti retributivi e dei contributi previdenziali, l utilizzatore è obbligato in solido con il somministratore, rimanendo comunque a carico di quest ultimo l obbligo della formazione e dell addestramento, come pure il potere disciplinare nei confronti del lavoratore. La legge prevede poi delle sanzioni particolari nei casi in cui la somministrazione sia irregolare (svolta cioè al di fuori delle condizioni previste dalla legge) e nei casi in cui sia invece fraudolenta (quando cioè è utilizzata allo scopo di eludere norme tassative e non derogabili di legge o di contratto collettivo). Quindi, riassumendo: Somministratore utilizzatore Lavoratore Corrisponde la retribuzione Obbligato in solido per retribuzione ed oneri sociali con il somministratore dipendenti Sostiene oneri previdenziali ed assicurativi Ha il potere disciplinare Informa il lavoratore sui rischi per sicurezza e salute Informa il lavoratore sui rischi e sulla eventuale sorveglianza medica Osservare gli obblighi di legge sulla protezione e sulla sicurezza del lavoratore Informare il somministratore se il lavoratore viene adibito a mansioni diverse Formazione ed addestramento Comunicare all autorità il numero ed i motivi dei contratti di somministrazione Risponde nei confronti di terzi dei danni arrecati dal prestatore nell esercizio delle sue funzioni Ha diritto al trattamento almeno uguale a quello degli altri Ha diritto ad avere gli stessi servizi sociali ed assistenziali degli altri dipendenti Può esercitare i diritti sindacali presso l utilizzatore Ha la facoltà di partecipare alle assemblee del personale dipendente dell utilizzatore Ha il diritto di riunione con gli altri lavoratori, che dipendono dallo stesso somministratore ed operano presso diversi utilizzatori - 3 -

4 Il part-time viene disciplinato il lavoro a tempo parziale, introdotto dalla legge 19/12/1984 n. 863, con successive modifiche dei decreti legislativi nr. 61/2000 e nr. 100/2001 Il datore di lavoro ed il lavoratore possono concordare direttamente clausole elastiche e flessibili, anche in assenza di previsione dei contratti collettivi. Diventa possibile per il contratto di lavoro a tempo determinato, per la sostituzione di lavoratrici in maternità e per l assunzione agevolata di lavoratori in mobilità. Il part-time può essere: - verticale, se prevede l attività lavorativa a tempo pieno solo in alcuni giorni, con facoltà di svolgere prestazioni lavorative straordinarie, applicando ovviamente la disciplina legale e contrattuale vigente in materia di lavoro straordinario nei rapporti di lavoro a tempo pieno; - orizzontale, se prevede la riduzione della prestazione lavorativa giornaliera, che è resa in tutti i giorni, con facoltà del datore del lavoro di richiedere l effettuazione di prestazioni di lavoro supplementare, nel rispetto di quanto previsto nei contratti collettivi; - misto, se prevede l abbinamento dei primi due ed è definita dai contratti collettivi. Il contratto deve essere stipulato in forma scritta, necessaria per la eventuale prova. Significa, quindi, che se manca la forma scritta, ci si può servire della prova testimoniale di terze persone per provare l esistenza del contratto a tempo parziale, stipulato con il datore di lavoro. Il datore di lavoro ha tempo trenta giorni, dalla data del contratto a tempo parziale stipulata con un lavoratore, per darne comunicazione, pena una sanzione pecuniaria, alla Direzione provinciale del Lavoro, indicando espressamente l orario concordato di lavoro distribuito nel tempo. Per far svolgere al lavoratore, assunto a tempo parziale, un lavoro extra supplementare, occorre che il rapporto part-time sia di tipo orizzontale, anche se a tempo determinato, e qui la legge si rifà con delega ai contratti collettivi. Non si può licenziare il lavoratore, se questo si rifiuta di svolgere il lavoro supplementare che gli viene chiesto. E chiaro che il trattamento economico dovrà essere dato in proporzione all orario di lavoro svolto dall interessato. Qualora il datore di lavoro intendesse assumere lavoratori a tempo pieno, deve essere data la precedenza a coloro che sono a part-time e che svolgano in quel momento la medesima mansione prevista per le nuove assunzioni. Infine, la risoluzione di un rapporto di lavoro a part-time si svolge con le stesse caratteristiche del lavoro a tempo pieno

5 I lavoratori part-time non devono ricevere un trattamento meno favorevole rispetto al lavoratore a tempo pieno e ciò vale anche per tutti gli altri diritti, a seconda delle ore effettivamente lavorate. Per quanto riguarda il minimo contributivo, si applica il principio che la retribuzione, ai fini del calcolo dei contributi di previdenza e di assistenza, non può essere inferiore all importo delle retribuzioni stabilito da leggi in materia o dai contratti collettivi. Il decreto legislativo 61/2000, articolo 9, stabilisce il criterio per la determinazione del limite minimo di retribuzione oraria applicabile ai fini contributivi per i rapporti di lavoro a tempo parziale, con decorrenza gennaio Per gli infortuni, invece, la base della retribuzione imponibile ai fini INAIL tiene conto della retribuzione oraria gabellare prevista per i lavoratori a tempo pieno, rapportata alle ore effettivamente svolte. Gli assegni familiari, invece, spettano per intero in presenza di almeno 24 ore settimanali di lavoro, oppure in proporzione alle effettive giornate lavorate, se le ore sono di meno. Per malattia e maternità, viene riconosciuto il diritto ad entrambe le indennità, rimanendo inteso che il calcolo per l erogazione deve tener conto della ridotta prestazione lavorativa. Il lavoro intermittente detto anche a chiamata o job on call Con questo contratto, il lavoratore si mette a disposizione del datore di lavoro aspettandone la chiamata. Il lavoratore non lavora quindi in via continuativa, ma svolge prestazioni di carattere discontinuo o intermittente. Il contratto di lavoro intermittente può essere stipulato anche a tempo determinato. Il lavoro intermittente si applica a: - disoccupati con meno di 25 anni di età, - lavoratori con più di 45 anni iscritti alle liste di collocamento. La legge vieta il lavoro intermittente in questi casi: - per sostituire lavoratori in sciopero; - se non viene redatta la prevista valutazione dei rischi, come previsto dall articolo 4 del decreto legislativo nr. 626/94; - per integrare lavoratori che siano stati sospesi o ai quali sia stato ridotto l orario di lavoro, con la integrazione salariale; - per sostituire lavoratori nei confronti dei quali sia avvenuto il licenziamento collettivo nei sei mesi precedenti. Anche per questo contratto è prevista la forma scritta, per la eventuale prova della sua esistenza. Il datore di lavoro deve, inoltre, informare ogni anno i sindacati aziendali circa il ricorso a questo tipo di contratto. Una importante novità consiste nel fatto che il lavoratore, per tutto il tempo in cui garantisce la propria disponibilità al datore di lavoro, ha diritto ad una indennità mensile, in attesa di chiamata e proprio perché si mette a disposizione. Non matura detta - 5 -

6 indennità se interviene nel frattempo una malattia od altro impedimento ed il lavoratore ha l obbligo in tali casi di darne immediata notizia al datore di lavoro nei confronti del quale si è messo a disposizione. Se il lavoro intermittente dovesse riguardare solo determinati periodi fissi (ad esempio festività natalizie), l indennità di disponibilità dovrà essere corrisposta solo se il lavoratore verrà effettivamente chiamato. Se il lavoratore dovesse ingiustificatamente rifiutare la propria iniziale disponibilità, dovrà ovviamente restituire quanto fino a quel momento percepito ed il rapporto verrà automaticamente risolto di diritto; dovrà anche risarcire eventuale danni nella misura fissata dai contratti di lavoro. Il lavoratore, assunto con tale tipo di contratto, è calcolato nell organico dell impresa in proporzione all orario di lavoro che ha svolto effettivamente durante ogni semestre. Il lavoro ripartito detto anche job sharing In pratica, due lavoratori si ripartiscono un posto di lavoro e, accordandosi con il datore di lavoro, garantiscono insieme una determinata prestazione di lavoro; entrambi i lavoratori sono responsabili in solido della corretta esecuzione della prestazione (in solido significa che ogni lavoratore è responsabile in proprio dell adempimento dell intera obbligazione). Quindi in tale contratto vi è da una parte il datore di lavoro, e dall altra vi sono due lavoratori, che possono anche decidere in ogni momento di compiere sostituzioni fra di loro (ma solo nel caso che la sostituzione avvenga con terze persone occorrerà anche il consenso del datore di lavoro), nonché di gestirsi l orario di lavoro previsto, con comunicazione settimanale, in tal caso, al datore di lavoro. Anche per questa tipologia di contratto la legge prevede la forma scritta, per poter fornire la prova della sua esistenza. La sua regolamentazione, invece, è demandata ai contratti collettivi di lavoro e, ove questi fossero carenti, alle disposizioni comuni in materia di lavoro subordinato. I lavoratori ripartiti hanno diritto a tutte le tutele di legge previste per ogni altro lavoratore e, per quanto riguarda l assistenza e la previdenza, vengono assimilati ai lavoratori a tempo parziale, con l unica eccezione che i datori di lavoro sono esonerati dal versare la contribuzione per gli assegni al nucleo familiare. Nel caso in cui uno dei due lavoratori decida di dimettersi o comunque in caso di licenziamento, l intero contratto ripartito si estingue. Tuttavia, l altro lavoratore può decidere di continuare ad adempiere l obbligazione concordata, qualora lo richieda espressamente il datore di lavoro ed allora, in questo caso, il contratto di lavoro ripartito si trasforma automaticamente in lavoro subordinato

7 Il lavoro occasionale ed accessorio Oggetto di questo tipo di contratto sono prestazioni lavorative occasionali di cura ed assistenza e quindi: piccoli lavori domestici, babysitting, lavoro di badante, lezioni private, giardinaggio, collaborazioni esterne con organizzazioni di volontariato, rese da determinati soggetti iscritti in apposite liste tenute presso i centri per l impiego e cioè: i disoccupati, le casalinghe, gli studenti, i pensionati, i disabili, ed i lavoratori extracomunitari. Il bonus non sarà più in misura fissa di 7,50 euro, come inizialmente previsto, ma sarà individuato dal Ministero del Lavoro. La nuova tipologia di contratto, inoltre, verrà applicata gradatamente attraverso una prima fase sperimentale presso le città metropolitane, che saranno individuate con apposito decreto ministeriale. Il nuovo lavoro occasionale Reddito massimo conseguibile nell anno solare Limite massimo dei giorni lavorati nell anno solare Soggetti che esercitare la prestazione di lavoro possono Tipologia di attività esercitabili prestazione * prestazione ** lavoro a progetto lavoro accessorio occasionale generica (ex co.co.co) euro euro Non specificato 30 giorni totali 30 giorni con lo stesso committente -disoccupati da oltre un anno, -casalinghe, studenti, pensionati, -disabili e soggetti in comunità di recupero, -lavoratori extracomunitari nei sei mesi successivi alla perdita del lavoro. -piccoli lavori domestici a carattere straordinario, -insegnamento privato supplementare, -piccoli lavori di giardinaggio, pulizia e manutenzione di edifici e monumenti, -realizzazioni di manifestazioni sociali, sportive, ecc., -collaborazione con enti pubblici ed associazioni di volontariato. Non specificati Trattamento IRPEF Non assoggettata Assoggettata a ritenuta di acconto del 20 % (art. 25, comma 1 dpr 600/73). Detti redditi rientrano nell art. 81 comma 1 Tuir redditidiversi. Trattamento INPS ed INAIL Assoggettata: -INPS un euro sui 7,5 di ogni buono (13,33 %), -INAIL 0,5 euro sui 7,5 di ogni buono (6,67 %) Non specificati Sono esclusi i soggetti titolari di pensione di vecchiaia e coloro che esercitano attività sotto riportate Non specificate Sono escluse le professioni intellettuali iscritte in appositi albi; le co.co.co. rese ad associazioni e società sportive dilettantistiche; la amministrazione ed il controllo delle società e le partecipazioni a collegi e commissioni. Assoggettato: assimilato ai redditi da lavoro dipendente Non assoggettata Assoggettato: -INPS (percentuale prevista del 17, 39%) -INAIL (percentuale variabile a seconda del rischio specifico del tipo di lavoro) - 7 -

8 * Si intende per lavoro accessorio l attività lavorativa di natura meramente occasionale resa da soggetti a rischio di esclusione sociale, non ancora entrati nel mercato del lavoro oppure in procinto di uscirne. ** Si intendono per prestazioni occasionali generiche i rapporti di durata complessiva non superiore a 30 giorni nel corso dell anno solare con lo stesso committente. Quindi possono essere effettuati da chiunque non possegga una partita IVA. I compensi non devono superare i euro per anno solare (limite inteso come somma percepita da tutti i committenti). Detti compensi non saranno da assoggettare né ad INPS e né ad INAIL, mentre resterà dovuta la ritenuta IRPEF a titolo di acconto pari al 20 %. I compensi continueranno ad essere dichiarati nei modelli 770 delle imprese committenti, mentre per il percettore continueranno ad essere computati fra i redditi diversi, da inserire nel quadro L del modello Unico. Il contratto di inserimento Il contratto di inserimento è destinato a sostituire il contratto di formazione e lavoro ed ha lo scopo di inserire o di reinserire nel lavoro categorie particolari di persone, con un progetto individuale di adattamento. Questo contratto deve durare non meno di 9 mesi e non più di 18 mesi (non calcolandosi i periodi di leva e maternità). Altra caratteristica di tale contratto è quella di non essere rinnovabile automaticamente ed inoltre il fatto che, fino a quando i contratti collettivi di lavoro non avranno disciplinato i progetti individuali di inserimento, non verranno applicate le agevolazioni contributive. Rimangono validi i contratti di formazione e lavoro con progetti autorizzati prima della data di entrata in vigore della riforma Biagi ed avviati dalle aziende dopo tale data. Per i contratti di inserimento stipulati con durata inferiore a 12 mesi, sono a rischio le agevolazioni contributive. In caso di grave inadempienza, sulla realizzazione del piano individuale di inserimento, scatta una sanzione pari al doppio dei contributi risparmiati. Inoltre, le agevolazioni, previste per i contratti di inserimento, devono essere riconosciute, oltre che dalle disposizioni in materia previste dal decreto 276/2003, anche nel rispetto delle norme comunitarie contenute nel regolamento CE 2204/2202. L articolo 5, infatti, di tale regolamento stabilisce che gli aiuti concessi alle aziende che assumono lavoratori svantaggiati devono soddisfare le seguenti condizioni: - quando l assunzione non rappresenta un incremento netto del numero dei dipendenti dello stabilimento interessato, il posto od i posti occupati devono essere rimasti liberi a seguito di dimissioni volontarie, pensionamento, riduzione volontaria dell orario di lavoro, licenziamento per giusta causa; - al lavoratore deve essere garantita la continuità dell impiego per almeno dodici mesi mesi. Questa nuova tipologia contrattuale si rivolge in particolare a: - 8 -

9 - persone che abbiano una età fra i 18 ed i 29 anni; - disoccupati da lungo tempo, con una età tra i 29 anni ed i 32 anni; - persone senza un posto di lavoro con più di 50 anni di età; - persone che sono senza lavoro da almeno due anni ed abbiano desiderio di riprendere un occupazione; - disabili portatori di gravi handicap fisici e/o psichici (in questo casi il contratto può durare fino a 36 mesi); - donne di qualunque età abitanti in luoghi dove l occupazione femminile sia inferiore del 20 % a quella maschile o dove la disoccupazione femminile sia superiore al 10 % di quella maschile. Non tutti possono stipulare contratti di inserimento, ma solo le categorie espressamente indicate dalla legge ed a condizione tassativa che vi sia il mantenimento in servizio di almeno il 60 % dei contratti di inserimento scaduti nei 18 mesi precedenti una nuova assunzione. Anche il contratto di inserimento deve avere la forma scritta, ma con la particolarità che deve essere indicato espressamente un progetto individuale di inserimento, che è poi la caratteristica più evidente di questo contratto, con l accordo del lavoratore. La formazione del dipendente va poi scritta sul libretto formativo del medesimo. Il tirocinio estivo di orientamento In sostanza, gli adolescenti ed i giovani, iscritti regolarmente presso scuole superiori od università, possono svolgere un tirocinio estivo presso un azienda, per una durata non superiore a tre mesi, anche in caso di pluralità di tirocini e si svolge nel periodo compreso tra la fine di un anno scolastico od accademico e l inizio di quello successivo, e quindi praticamente durante le vacanze estive. Tale tirocinio non costituisce un rapporto di lavoro, ma una volta concluso il periodo di stage, non si può escludere la possibilità per il giovane di essere assunto a tempo indeterminato, od a part-time, o con altre modalità. Si rivolge agli adolescenti con età tra i 15 ed i 25 anni ed ai giovani con età tra i 18 ed i 29 anni. Il tirocinio consente anche di avere un mini stipendio, o meglio un sussidio. La legge prevede, infatti, la possibilità da parte dell azienda ospitante di erogare una borsa lavoro dell imposto massimo di 600 euro mensili; tale onere grava sull impresa, salva la possibilità di un rimborso da parte di fondi pubblici. I tirocini sono promossi, oltre che dagli Enti regionali e dalle Università, anche da uffici scolastici regionali, istituzioni scolastiche statali e private, centri pubblici, comunità terapeutiche, servizi di inserimento lavorativo per disabili ed istituzioni private non aventi scopo di lucro. Al tirocinio estivo di orientamento si applica l articolo 18 della legge nr. 196/

10 E stata emanata, e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, la circolare che fissa le modalità di questo nuovo meccanismo di formazione-lavoro e che di fatto consente l uso delle nuove norme. In sostanza, si apre una nuova prospettiva per le aziende, che possono così utilizzare stagisti, nel rispetto delle regole. La nuova normativa è utile pure per gli studenti che vogliono approfittare delle vacanze per iniziare a comprendere il mondo del lavoro ed iniziare così l approccio con tale realtà. L obiettivo è quello di permettere di acquisire com

11 - C) apprendistato per ottenere un diploma o un alta formazione universitaria, per un età che varia fra i 18 ed i 29 anni; anche qui è possibile per tutti i settori di attività lavorativa e la durata viene stabilita dalle Regioni, in accordo con le organizzazioni sindacali di categoria ed eventualmente con le Università. La legge fissa poi il numero degli apprendisti che un datore di lavoro può assumere e stabilisce tassativamente che l inquadramento non può essere inferiore di più di due livelli rispetto alla categoria che verrà raggiunta ====== (2) Apertura del collocamento ai privati (Agenzie per il Lavoro) I centri per l impiego vengono modificati e le vecchie strutture lasciano il posto ad Agenzie per il lavoro, che avranno il ruolo di operatori polifunzionali collegati fra loro in rete, facendo nascere una vera e propria borsa del lavoro. Ora quindi i servizi privati potranno affiancare il pubblico nel facilitare l incontro tra la domanda e l offerta del lavoro, ma anche nel fornire ai lavoratori attività di sostegno e di orientamento. Il decreto ministeriale 23/12/2003 ha dato il via all Albo delle Agenzie per il lavoro, nel quale le stesse verranno inquadrate, a seconda dell attività svolta, e sarà tenuto dalla direzione generale per l impiego, l orientamento e la formazione del ministero del lavoro. Anche i consulenti del lavoro potranno svolgere l attività di intermediazione, in nome e per conto della fondazione del consiglio nazionale. Il ministero del lavoro dovrà stabilire poi, con altro successivo decreto, i requisiti di idoneità dei locali utilizzati dalle Agenzie e le competenze professionali richieste agli operatori dl settore. Le Agenzie, con la domanda di iscrizione, dovranno richiedere un autorizzazione provvisoria all esercizio dell attività di somministrazione. Trascorsi poi due anni, si potrà chiedere l autorizzazione a tempo indeterminato, ed una volta concessa l autorizzazione definitiva, la verifica delle attività prevalenti avverrà ogni due anni. Le Agenzie di lavoro interinale o di intermediazione già operanti possono chiedere direttamente l autorizzazione definitiva. L Albo delle Agenzie è stato diviso in cinque sezioni e precisamente: - 1) Agenzie di somministrazione di lavoro di tipo generalizzato, abilitate a svolgere le attività di cui all articolo 20 del decreto legislativo numero 276 del 30 marzo 2003; - 2) Agenzie di somministrazione di lavoro specialista; - 3) Agenzie di intermediazione; - 4) Agenzie per la selezione e ricerca del personale; - 5) Agenzie per il supporto alla ricollocazione professionale

12 A loro volta, le regioni e le province autonome, per l emanazione dei cui provvedimenti non sono stabiliti limiti temporali, ed alle quali sono demandate le operazioni di accreditamento per l operatività a livello locale delle medesime Agenzie, dovranno stabilire, con propri provvedimenti: - le forme della collaborazione tra soggetti pubblici ed operatori privati - i requisiti minimi richiesti per l accreditamento a livello regionale - le procedure di accreditamento e per la verifica di efficienza ed efficacia - le modalità di tenuta dei criteri di verifica. ==== (3) Modifica delle collaborazioni coordinate e continuative (co.co.co.) Tali collaborazioni dovranno essere legate ad un progetto, specificato in forma scritta, così come la sua durata ed il relativo corrispettivo. In tal modo, tutto ciò che non rientra in questa formula sarà considerato lavoro subordinato, a tempo determinato o a tempo indeterminato (vengono esclusi dalle nuove regole: i pensionati di vecchiaia, le professioni intellettuali con iscrizioni in albi professionali, le co.co.co rese ad associazioni e società sportive, i componenti di organi di amministrazione di società, i partecipanti a commissioni e collegi). Le disposizioni, che più hanno suscitato interesse e discussioni, si trovano nell articolo 86, dedicato alle norme transitorie e finali. Con esso si dispone: - che le collaborazioni attualmente in essere, e che non possano essere ricondotte ad un progetto o ad una sua fase, mantengano efficacia fino alla loro scadenza, ma al massimo non oltre un anno dall entrata in vigore del decreto - che comunque possano essere previsti termini diversi e quindi anche superiori all anno, sia pure nell ottica della fase transitoria, a condizione che ciò avvenga a mezzo di accordi sindacali, stipulati in sede aziendale, con le istanze aziendali dei sindacati comparativamente più rappresentativi sul piano nazionale. (4) Staff leasing ==== Strumento assai diffuso negli USA. Si tratta cioè della possibilità di ricorrere all affitto di manodopera a tempo indeterminato e per interi staff. Ricorso che può scattare solo in presenza di ragioni di carattere tecnico produttivo ed organizzativo, individuate dalla legge e dai contratti collettivi

13 Nota del ministero del lavoro e delle politiche sociali sulla riforma Biagi La riforma Biagi vuole aumentare in tempi brevi il numero delle persone che lavorano regolarmente. Lo sviluppo economico si deve infatti accompagnare ad una più elevata capacità di produrre posti di lavoro aggiuntivi. Le regole attuali hanno in parte la responsabilità di avere fatto dell Italia il Paese con il più basso tasso di occupazione regolare ed il più alto numero di lavoratori in nero in tutta Europa. La riforma Biagi vuole occupare in particolare più giovani nel Mezzogiorno, e più donne e più anziani nell intero Paese. Questo obiettivo si realizza con un mercato del lavoro trasparente, nel quale viene tempestivamente monitorata la condizione di ciascuna persona in età di lavoro, e con un sistema di servizi pubblici e privati che, in rete tra di loro, accompagnano e facilitano l incontro tra coloro che cercano lavoro e coloro che cercano lavoratori. Regole più moderne e più europee vogliono favorire il reciproco adattamento fra le esigenze dei lavoratori e quelle delle imprese, con particolare riguardo all orario di lavoro. In ogni caso, la riforma Biagi ha lo scopo di promuovere un lavoro regolare e non precario e di fornire tutele effettive. Al contrario, le regole tradizionali hanno nei fatti prodotto tanti lavori in nero od insicuri, come nel caso di molte collaborazioni coordinate e continuative. In Italia lavora regolarmente solo un cittadino su due tra 15 e 65 anni e solo il 42 per cento delle donne: le percentuali più basse d Europa. Solo un cittadino su due paga il sistema previdenziale, mentre nei Paesi più evoluti si raggiungono livelli superiori al 70 per cento. In Italia sono disoccupate 9 persone su 100 (18 in alcune aree del Mezzogiorno); in particolare, molto debole è nel mercato del lavoro la condizione delle donne, degli adulti over 45 e dei giovani. I giovani italiani abbandonano precocemente i percorsi scolastici e partecipano ad attività formative meno dei coetanei europei, ma in Italia la disoccupazione giovanile e la disoccupazione di lungo periodo (più di dodici mesi senza lavoro o formazione) è a livelli tra i più alti d Europa. L Italia senza lavoratori del Nord Est si contrappone all Italia senza lavoro del Mezzogiorno; l assenza di adeguati servizi all impiego aggrava le caratteristiche strutturali e permanenti nel tempo della disoccupazione meridionale. Il lavoro nero ed irregolare assume in Italia dimensioni molto superiori rispetto alla media degli altri Paesi europei, superando, secondo stime recenti, i cinque milioni di posizioni lavorative. In Italia solo il 4 per cento dei rapporti di lavoro passa dagli attuali servizi per l impiego, nati recentemente dal monopolio pubblico degli uffici di collocamento dedicati solo a pratiche burocratiche. Gli operatori privati sono rappresentati quasi soltanto dalle agenzie che forniscono lavoro in affitto a tempo determinato. Così, chi cerca lavoro o cerca lavoratori brancola nel buio e

14 si affida a meccanismi inefficienti (le reti degli amici, i passaparola, le conoscenze dei genitori, ecc.). Con il decreto legge 297 del dicembre 2002, anch esso disegnato da Marco Biagi, è stata prioritariamente riformata la funzione pubblica dei servizi all impiego. Sono finiti i libretti di lavoro e le vecchie procedure burocratiche di autorizzazione, per fare posto all anagrafe del lavoratore. La conoscenza immediata della posizione di ciascuno rispetto al lavoro consente di erogare tempestivi servizi di orientamento a chi cerca lavoro e di indirizzare le attività di formazione secondo gli effettivi bisogni prioritari dei cittadini e delle imprese. Il decreto legislativo di attuazione consentirà ora lo sviluppo e la diffusione degli operatori privati, cui sarà consentito, a determinate condizioni, di erogare tutti i servizi (collocamento, ricerca e selezione, orientamento e formazione, somministrazione di lavoro, ecc.) nella nuova denominazione di agenzie per il lavoro. I Comuni potranno fare collocamento con particolare attenzione ai soggetti svantaggiati, per i quali sono incentivate le forme di collaborazione con gli operatori privati e privato/sociale. Scuole ed Università potranno collocare i propri allievi nel mercato del lavoro attraverso tirocini e contratti di lavoro, sviluppando le relazioni con le attività produttive del territorio e realizzando progetti di trasferimento tecnologico con dotazione di risorse umane. I servizi privati sono gratuiti per i lavoratori ed onerosi solo per le imprese. Operatori pubblici e privati saranno presto collegati tra di loro attraverso un sistema informatico nella borsa continua nazionale del lavoro. ============ OBBLIGHI DEL LAVORATORE E DEL DATORE DI LAVORO Del lavoratore - eseguire con diligenza e correttezza la prestazione stabilita nel contratto, - obbligo di obbedienza alle direttive di lavoro, - obbligo di fedeltà all'azienda, e quindi anche divieto di fare concorrenza, - osservare il segreto professionale e non divulgare, quindi. ad estranei notizie fatti od atti che riguardano l'attività di lavoro. Del datore di lavoro - pagare la retribuzione stabilita, - rispettare le ore di lavoro stabilite, - concedere le ferie annuali, - rispettare le assicurazioni di legge, - pagare il trattamento di fine rapporto

15 Nota a proposito di ferie annuali, ricordiamo la sentenza numero 14020/2001 delle sezioni unite della corte di cassazione, depositata il 12 novembre In sostanza, ai fini del calcolo delle ferie, i giorni trascorsi in malattia vanno equiparati a quelli di lavoro effettivamente svolto. Sono quindi illegittime tutte le disposizioni contrattuali che stabiliscono il contrario. E le imprese dovranno allora riconoscere e ricostruire ai lavoratori il monte ferie annuale maturato. Il rapporto di lavoro autonomo (art del codice civile) una persona, professionista o artigiano, si obbliga a compiere, verso corrispettivo, un opera o un servizio, con lavoro proprio e senza subordinazione, nei confronti di un committente. Tale rapporto, di regola, non forma oggetto del diritto del lavoro, ma viene disciplinato normalmente dal diritto commerciale. I DIRITTI DEL LAVORATORE Libertà di opinione L'articolo 21 della Costituzione e l articolo 1 della legge 300/1970 (detta anche "statuto dei lavoratori") dicono che ognuno può liberamente manifestare il proprio pensiero nei luoghi di lavoro. Sono vietati da parte del datore di lavoro atti discriminatori (cioè vendette personali, dettate da antipatia, pregiudizio, intolleranza, arroganza, eccetera), Diritto alla salute vedi articoli 32 e 38 della Costituzione e la citata legge 300/1970. Inoltre, sul supplemento ordinario n. 226 alla gazzetta ufficiale 8/9/2001 n. 209, è stato pubblicato il decreto ministeriale 2/5/2001, che definisce i criteri per l individuazione e l uso di dispositivi di protezione individuale (Dpi) e quindi qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore per proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento od accessorio destinato a tale scopo. Tra le figure professionali interessate all uso dei dispositivi di protezione individuale, in un ente locale, possiamo menzionare: l elettricista, il manutentore, il disinfestatore, l idraulico, l addetto ai servizi cimiteriali, l addetto agli impianti di depurazione, il magazziniere, eccetera. Per quanto riguarda le sanzioni, il datore di lavoro ed il dirigente sono puniti con l arresto da tre a sei mesi o con l ammenda da lire tre milioni a lire otto milioni, se non forniscono i lavoratori di dispositivi di protezione individuale, se questi non sono conformi alla normativa vigente e se non vengono addestrati all uso degli stessi; mentre sono puniti con l arresto da due a quattro mesi o con l ammenda da lire un milione a lire cinque milioni, se non forniscono istruzioni comprensibili e se il lavoratore non viene informato preliminarmente dei rischi, dai quali il dispositivo di protezione individuale lo protegge. Privacy: i dati sanitari del dipendente Il garante, per la protezione dei dati personali, ha stabilito che le informazioni sullo stato di salute del dipendente devono essere conservati separatamente dalle altre di natura personale. Il fascicolo del lavoratore, che raccoglie gli atti relativi alla nomina, al percorso professionale ed ai fatti più significativi della carriera individuale, può mantenere la sua unitarietà, purché si adottino particolari cautele. Il garante ha sottolineato che la normativa vigente, pur non arrivando a stabilire un obbligo del datore di lavoro di provvedere all assoluta ed integrale segregazione dei dati sensibili dei dipendenti, ha introdotto una serie di obblighi e cautele da rispettare nel trattamento dei dati personali

16 I datori di lavoro sono quindi tenuti ad impiegare tecniche, codici, o altri sistemi che permettano di identificare gli interessati solo in caso di necessità ed unicamente per lo svolgimento di rilevanti finalità di interesse pubblico (articolo 3 del decreto legislativo numero ). Diritto di svolgere attività sindacale Interessante ricordare che la corte di cassazione, con la sentenza numero 7091, ha stabilito che rischia il licenziamento il rappresentante sindacale, che distribuisce volantini contro il datore di lavoro, rappresentandolo con vignette ingiuriose. Ancora, la suprema corte afferma che le norme del codice civile, ed in particolare l'articolo 2043, contemplano una tutela più ampia della persona offesa, rispetto alle norme del codice penale. Diritto di sciopero La legge vuole comunque che siano assicurati sempre i servizi vitali ed essenziali dei cittadini, Diritto alla retribuzione - il datore di lavoro deve consegnare il prospetto paga ( busta paga ) e la paga minima è fissata dai contratti collettivi, - l articolo 36 della Costituzione dice, inoltre, che la retribuzione deve assicurare al lavoratore ed alla sua famiglia una esistenza libera e dignitosa, - elementi della retribuzione sono: la paga base, che è fissata dai contratti di lavoro; l'indennità di contingenza, che è un elemento che varia con il variare del costo della vita; gli scatti di anzianità, che sono calcolati sulla anzianità di servizio; il premio di produzione, che è un premio per la operosità dei lavoratori, con lo scopo di stimolare l'aumento della produttività aziendale. Nota nel caso che un lavoratore debba essere punito, per scorrettezze od altro, esiste sempre il diritto alla difesa e quindi di essere sentito a discolpa. Qualsiasi tipo di sanzioni, che un datore di lavoro ritenga di dover applicare nei confronti dei dipendenti, deve essere portato a conoscenza di tutti i lavoratori dell'azienda, mediante affissione di appositi manifesti in una bacheca..infine, nessun provvedimento disciplinare può essere applicato prima che siano trascorsi cinque giorni dalla contestazione per iscritto del fatto

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