Provincia di Ravenna Piazza dei Caduti per la Libertà, 2 / 4

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1 Provincia di Ravenna Piazza dei Caduti per la Libertà, 2 / 4 Provvedimento n. 1938/2011 Proponente: UFFICIO TECNICO AMBIENTE Classificazione: /91 Del 07/06/2011 Oggetto: D.LGS. 152/06 E S.M.I. MODIFICA NON SOSTANZIALE DELL AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE N. 713 DEL 30/10/2007 RILASCIATA ALLA SOCIETÀ GRUPPO AVICOLO MASETTI S.S. PER L IMPIANTO IPPC ESISTENTE DI ALLEVAMENTO INTENSIVO DI POLLAME (PUNTO 6.6 LETTERA a) ALL. I D.LGS 59/05) SITO IN COMUNE DI RAVENNA,VIA DISMANO N.296 (ALLEVAMENTO CASALE). SETTORE AMBIENTE E TERRITORIO IL DIRIGENTE VISTO il provvedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale del dirigente del settore Ambiente e Suolo n. 713 del 30/10/07 rilasciato al gestore Gruppo Avicolo Masetti s.s. per l attività svolta nell impianto esistente di allevamento intensivo di pollame (punto 6.6 lettera a). - All. I D.Lgs. 59/05), avente sede legale in Comune di Forlì, località Pievequinta, Via Cervese n.293, e impianto in Comune di Ravenna, località San Zaccaria, Via Dismano n.296; VISTA la documentazione presentata a questa Provincia in data 12/02/2010 (ns. PG 15506/2010) dalla Ditta Gruppo Avicolo Masetti s.s., inerente la modifica non sostanziale dell autorizzazione integrata ambientale per: - l adeguamento dello scarico di acque reflue domestiche provenienti dai servizi igienici presenti in allevamento; - la variazione del piano di gestione delle acque meteoriche, nel rispetto dei criteri espressi dalla DGR 286/05 e nel rispetto di quanto richiesto dalla Provincia di Ravenna e dal Servizio Territoriale ARPA di Ravenna con nota ns. PG 51416/08 del 27/05/2008; VISTA la documentazione integrativa pervenuta in data 15/04/2011 (ns PG 36658/2011) inerente l elenco aggiornato dei terreni disponibili per l utilizzazione agronomica degli effluenti prodotti; VISTO il Piano di Utilizzazione Agronomica relativo all annata agraria 2008 (ns. PG 42441/08 del 22/04/08), e relativa documentazione integrativa pervenuta in data 18/02/2010 (ns. PG 17791/2010) a seguito delle richieste di integrazione inviate da questa Provincia con nota PG 70979/2008 del 12/08/2008; VISTE le relazioni annuali (Report) contenenti la descrizione delle attività di monitoraggio effettuate e dei relativi risultati, conformi ai limiti e alle prescrizioni contenute nell AIA; VISTA la documentazione integrativa presentata dal gestore in data 15/11/2010 (PG 91287/2010) nella quale vengono chiariti alcuni aspetti tecnico-gestionali dell impianto; CONSIDERATO che dall istruttoria svolta dal responsabile del procedimento individuato negli atti sopra citati emerge che: - le norme che disciplinano la materia sono: D.Lgs 152/ Norme in materia ambientale, così come modificato dal D.Lgs 128/2010; L.R. n. 21 del 11/10/04 in materia di autorizzazione integrata ambientale, in particolare l art. 11; Deliberazione dell Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna n.96 del 16 gennaio Programma d Azione per le zone vulnerabili ai nitrati da fonte agricola, in particolare l art. 30 e l art.51; Legge Regionale 6 marzo 2007, n.4, e precisamente il Capo III Disposizioni in materia di utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue derivanti da aziende agricole e piccole aziende agro- alimentari ;

2 Deliberazione della Giunta Regionale n del 30/07/2007 con la quale sono stati emanati indirizzi alle Autorità competenti e all ARPA per lo svolgimento del procedimento di rilascio dell Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi della normativa IPPC; - le modifiche comunicate non comportano alcuna variazione dell attuale capacità produttiva dell allevamento; - la nuova emissione in acque superficiali, proveniente dai servizi igienici, data l entità e la natura di tale emissione, non è ascrivibile alle prioritarie condizioni di esercizio dell allevamento; - il Servizio Territoriale ARPA di Ravenna si è espresso positivamente sulla documentazione riguardante la domanda di autorizzazione dello scarico di acque reflue domestiche e sugli adeguamenti del Piano di gestione delle acque meteoriche di dilavamento, con parere pervenuto il 15/03/2010 (ns PG 28584/2010); - il Consorzio di Bonifica della Romagna in data 12/11/2010 (ns. PG 90969/2010 del 12/11/2010) ha inoltrato parere idraulico favorevole, su richiesta di questo ufficio, ai sensi della L.R. n.4/2007, in merito allo scarico delle acque reflue domestiche recapitanti indirettamente in uno scolo consorziale; - l esame e le valutazioni sono state effettuate dagli uffici del Settore Ambiente e Territorio in concorso e con il supporto del Servizio Territoriale ARPA competente; RITENUTO di procedere all aggiornamento e modifica delle condizioni e prescrizioni contenute nell AIA rilasciata per la prosecuzione e lo svolgimento dell attività di allevamento intensivo di pollame svolte dalla Ditta nell impianto sito in Comune di Ravenna, località San Zaccaria, Via Dismano n.296, al fine di prendere atto delle modifiche proposte e del quadro informativo ottenuto a seguito dell esame della documentazione prodotta dal gestore inerente la gestione delle acque domestiche e meteoriche e dei dati forniti con il Piano di utilizzazione agronomica; CONSIDERATO che per il rilascio dell AIA n. 713 del 30/10/07 è stato assunto a riferimento, da parte della Provincia, lo schema di AIA per gli impianti di allevamento intensivo, approvato con determinazione del Direttore Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa n del 3/08/2007, si è valutata pertanto l opportunità di esplicitare, oltre ai contenuti del Piano di Monitoraggio dell impianto, le generiche condizioni, i valori limite di emissione e le prescrizioni gestionali che il gestore deve rispettare per l esercizio dell impianto, già indicate nell AIA rilasciata; Si informa che ai sensi dell art. 13 del D.Lgs. n. 196/03 il titolare dei dati personali è la Provincia di Ravenna, con sede in Piazza dei Caduti, n. 2/4 e che il Responsabile del trattamento dei medesimi dati è il Dirigente del Settore Ambiente e Territorio; VISTO l art.107, 5 comma del Decreto Legislativo 18 Agosto 2000, n. 267; VISTO l'art.4, comma 8, del regolamento di attribuzioni di competenze al Presidente della Provincia, alla Giunta Provinciale, ai Dirigenti e al Segretario Generale che stabilisce che:... "Ai dirigenti competono, in generale, nell'esercizio delle attribuzioni di competenza: il rilascio, la sospensione, la revoca, la riforma, le modifiche delle licenze, delle autorizzazioni e delle concessioni previste dalle leggi statali, regionali, dallo statuto e dai regolamenti"; SU proposta del Responsabile del procedimento: DISPONE 1. Di considerare la modifica proposta come MODIFICA NON SOSTANZIALE dell AIA; 2. Di aggiornare l AIA per: scarico in acque superficiali delle acque reflue domestiche provenienti dai servizi igienici presenti nell allevamento intensivo di pollame sito in Comune di Ravenna, località San Zaccaria, Via Dismano n.296; adeguamento del piano di gestione delle acque meteoriche di dilavamento delle aree scoperte; aggiornamento dell elenco terreni disponibili per l attività agronomica; sostituendo tutte le condizioni e prescrizioni dell AIA impartite con provvedimento n. 713 del 30/10/07 nell allegato Condizioni e prescrizioni dell AIA con gli allegati del presente provvedimento; 3. Di subordinare la validità dell AIA al rispetto delle seguenti condizioni e prescrizioni: a. l impianto dovrà essere condotto con le modalità tecniche e prescrizioni e condizioni previste nel presente atto e negli allegati, parti integranti dello stesso; b. il presente provvedimento è comunque soggetto a riesame:

3 - qualora si verifichi una delle condizioni previste dall articolo 29-octies, comma 4 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.; - qualora si verifichino modifiche sostanziali sull assetto dell impianto rispetto alle condizioni indicate nella domanda per l impianto esistente; - sulla base del quadro informativo ottenuto a seguito dell esame del Piano di Utilizzazione Agronomica; - sulla base del quadro informativo ottenuto a seguito dell esame dei dati del piano di monitoraggio e controllo; c. nel caso in cui intervengano variazioni nella titolarità della gestione dell impianto, il vecchio gestore e il nuovo gestore ne danno comunicazione entro 30 giorni alla Provincia di Ravenna anche nelle forme dell autocertificazione; d. in caso di modifica degli impianti il gestore comunica alla Provincia di Ravenna, all ARPA ed al Comune le modifiche progettate dell'impianto. Tali modifiche saranno valutate ai sensi dell art. 29-nonies del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.; 4. Di sostituire l AIA rilasciata con provvedimento n. 713 del 30/10/07; 5. Di mantenere fissato il termine di validità della autorizzazione n. 713 del 30/10/07 al 31 ottobre 2012; Avverso il presente atto è possibile proporre ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale, entro sessanta giorni dall avvenuta pubblicazione sul BUR della Regione Emilia Romagna; Per il rinnovo della presente autorizzazione, almeno sei mesi prima della scadenza, il gestore deve inviare a questa Provincia una domanda, corredata da una relazione contenente un aggiornamento delle informazioni di cui all'articolo 29-ter, comma1 del Decreto Legislativo n. 152/06 e s.m.i. Fino alla pronuncia in merito al rinnovo dell'autorità competente, il gestore continua l'attività sulla base della precedente autorizzazione integrata ambientale; Il monitoraggio e il controllo delle condizioni dell AIA sono esercitate dalla Provincia di Ravenna ai sensi dell art. 12 della L.R. n. 21/04, avvalendosi del supporto tecnico, scientifico e analitico di ARPA, al fine di verificare la conformità dell impianto alle condizioni contenute nel provvedimento di autorizzazione; La Provincia di Ravenna, ove rilevi situazioni di non conformità alle condizioni contenute nel provvedimento di autorizzazione, procederà secondo quanto stabilito nell atto stesso o nelle disposizioni previste dalla vigente normativa nazionale e regionale; Il presente provvedimento diverrà esecutivo sin dal momento della sottoscrizione dello stesso da parte del dirigente del Settore proponente o chi ne fa le veci, ai sensi dell art. 10, comma 1, del vigente regolamento provinciale di attribuzione di competenze. IL DIRIGENTE DEL SETTORE AMBIENTE E SUOLO (Arch. Elettra Malossi)

4 Allegato A Sezione Informativa ALLEGATO A A - SEZIONE INFORMATIVA A1 - INFORMAZIONI SULL IMPIANTO L attività dell allevamento in oggetto rientra nell Allegato I del Decreto Legislativo n. 59/2005 al punto 6.6 lettera a) impianti per l allevamento intensivo di avicoli con più di posti pollame. L impianto sito in Comune di Ravenna, località San Zaccaria, Via Dismano n. 296, si occupa dell allevamento intensivo di pollastre, per una consistenza massima di capi, ed una consistenza effettiva pari a capi. Le pollastre sono allevate in parte in gabbia in due capannoni, e in parte a terra nei restanti cinque capannoni aziendali. L azienda effettua 2,5 cicli all anno, diversamente da quanto previsto dalla Delibera 96/07, per cui le produzioni di effluenti e di azoto sono rapportate a questo parametro e corrispondono rispettivamente a m 3 di pollina e kg di azoto annui. Oltre a questo impianto, il gestore Gruppo Avicolo Masetti, gestisce anche gli allevamenti di seguiti indicati siti in provincia di Forlì-Cesena, e quindi autorizzati dalla Provincia competente, nei quali vengono allevate le stesse specie animali ed effettuati 2,5 cicli/anno. Gli impianti sono ubicati in: Via Cervese, 293, Forlì (pollastre in gabbia), Via Cervese, 353, Forlì (pollastre in gabbia), Via Larga di Provezza, Cesena (pollastre a terra), Via Napoleone III, Bertinoro (pollastre a terra), Via Cavalletto, 15, Forlì (pollastra a terra). La produzione totale di effluenti prodotti da tutti gli allevamenti risulta di circa m 3 di pollina all anno corrispondenti a circa kg azoto all anno, con cui l Azienda effettua l utilizzazione agronomica nei terreni a disposizione. Per lo spandimento delle deiezioni avicole prodotte nell allevamento sito in Comune di Ravenna, località San Zaccaria, Via Dismano, 296, l Azienda dispone di Ha di terreno agricolo sito in zona non vulnerabile e Ha di terreno agricolo sito in zona vulnerabile ai nitrati. I terreni sono ubicati in in provincia di Ravenna ( Ha) e in provincia di Bologna ( Ha). A2 - ITER ISTRUTTORIO Si dà atto che l iter autorizzativo è stato effettuato nel rispetto dei passaggi procedurali fissati dalla vigente normativa regionale e nazionale secondo quanto indicato nelle premesse del presente provvedimento.

5 Allegato B Sezione Finanziaria ALLEGATO B B - SEZIONE FINANZIARIA B1 - ANTICIPO SPESE ISTRUTTORIE Ai sensi della delibera della Giunta della Provincia di Ravenna n.197 del 04/05/2005, in attuazione della deliberazione della Giunta Regionale dell Emilia Romagna n. 667 del 11/04/2005, per la determinazione degli anticipi delle spese istruttorie a carico del richiedente per il rilascio dell autorizzazione integrata ambientale, di cui l art.18, comma 1, del D.Lgs 59/05 e dell art. 19, comma 1, della L.R. 21/04, per gli impianti di cui al punto 6.6 dell Allegato I del D.Lgs. 59/05 e successive modifiche (impianti per l allevamento intensivo di pollame o di suini), la quota variabile era determinata in relazione alla ridotta complessità degli impianti ed alla elevata tipizzazione delle relative tecnologie, in via provvisoria, in 600 (euro seicento); questa è stata sommata alla quota fissa di 250 (euro duecentocinquanta). Calcolo dell anticipo delle spese istruttorie TARIFFA = = 850,00 La ditta ha provveduto al versamento delle spese istruttorie pari a 850,00 (euro ottocentocinquanta/00) con versamento in data 07/11/2006. B2 - CONGUAGLIO SPESE ISTRUTTORIE Come previsto dal D.Lgs 59/05, all art. 18, comma 2, sono state disciplinate tramite il Decreto Ministeriale 24 Aprile 2008 (Decreto Tariffe) le modalità, anche contabili, e le tariffe da applicare in relazione alle istruttorie ed ai controlli previsti dallo stesso decreto legislativo, nell ambito dell Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Pertanto decadono gli effetti della Deliberazione di Giunta Regionale 11 Aprile 2005, n.667 Modalità per la determinazione da parte delle province degli anticipi delle spese istruttorie per il rilascio dell autorizzazione integrata ambientale, in virtù della quale è stato versato dalla Ditta l anticipo delle spese istruttorie al momento della presentazione della domanda di AIA. La Regione Emilia Romagna, in seguito all emanazione del Decreto Tariffe, ha approvato la Delibera di Giunta Regionale n del 17 Novembre 2008 la quale espone gli adeguamenti e le integrazioni dello stesso Decreto Tariffe, e successivamente le deliberazioni di Giunta Regionale n. 155 del 16 Febbraio 2009 e n. 812 del 8 Giugno Ai sensi di quanto sopra esposto, la Ditta titolare dell Autorizzazione Integrata Ambientale ha effettuato il conteggio del conguaglio delle spese istruttorie. Calcolo del conguaglio delle spese istruttorie TARIFFA complessiva = 1.750,00 (tariffa forfetaria da sommatoria dei vari fattori di emissioni) La ditta ha provveduto al versamento del conguaglio delle spese istruttorie pari a 900,00 (euro novecento) con versamento in data 26/11/2010. B3 - SPESE ISTRUTTORIE PER MODIFICA NON SOSTANZIALE Ai sensi di quanto sopra l Azienda ha provveduto al versamento delle spese istruttorie per la modifica non sostanziale dell autorizzazione integrata ambientale pari a 250,00 (euro duecentocinquanta) con versamento in data 09/02/2010.

6 Allegato C Sezione Valutazione Integrata Ambientale ALLEGATO C C - SEZIONE DI VALUTAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE C1- INQUADRAMENTO TERRITORIALE, AMBIENTALE, E DESCRIZIONE DELL ASSETTO IMPIANTISTICO. L attività oggetto della presente Autorizzazione si sviluppa in Via Dismano n. 296, in località San Zaccaria, in Comune di Ravenna. Trattasi di allevamento di avicoli presso il quale vengono allevate pollastre, sia in gabbia che a terra destinate successivamente alla produzione di uova da consumo, a partire da pulcini che entrano in allevamento all età di un giorno già sessati. Inquadramento programmatico e territoriale Il sito, oggetto della presente Autorizzazione Integrata Ambientale, è ubicato in località San Zaccaria, frazione del Comune di Ravenna, all interno dell unita di paesaggio Bonifica della valle Standiana. Tale area è caratterizzata dal PRG del Comune di Ravenna come zona agricola speciale allevamenti esistenti ed è recepita come zona di possibile ampliamento di attività zootecnica. Lo stabilimento si trova in una zona ad alta vocazione produttiva agricola, per cui i principali ricettori sono: Tipologia Insediamenti zootecnici Attività produttive Case di civile abitazione Impianti sportivi e/o ricreativi Infrastrutture di grande comunicazione Corsi d acqua, laghi, mare, etc. Pubblica fognatura Distanza (m) e direzione 5 km allevamento pollastre 1000 metri (linea d aria) piccole attività artigianali 100 metri fabbricato produttivo 500 metri case sparse 800 metri case sparse 1000 metri centro di San Zaccaria 1000 metri centro di San Zaccaria 100 metri Statale Dismano 3 km Casello Cesena Nord A14 30 m Scolo Acquara 8 km Mare Adriatico Est San Zaccaria Ovest Il territorio in cui è localizzato l impianto è compreso all interno del bacino idrografico del Torrente Bevano, in un area pianeggiante, caratterizzata da un intensa presenza di attività agricole e industriali. L allevamento è sito a circa 2 km a ovest del Torrente del Bevano, e a pochi metri dallo scolo Acquara; tale posizione è considerata zona di potenziale allagamento. L area cui appartiene l impianto è caratterizzata da depressioni tipiche della pianura alluvionale. I suoli sono pianeggianti, formati da sedimenti fluviali a tessitura fine e risultano poco permeabili nonostante le sistemazioni idraulico-agrarie. L inquadramento idrogeologico pone l impianto nella piana alluvionale appenninica al di fuori della zona di ricarica degli acquiferi e, in base alla Carta della Vulnerabilità degli acquiferi del PTCP di Ravenna, non si colloca in zona vulnerabile. L area non risulta soggetta a vincoli paesaggistici, naturalistici e non rientra nelle zone di rispetto del demanio militare o idrico, né nel rispetto cimiteriale, ferroviario, degli elettrodi o aeroportuale. In relazione a quanto previsto dal PSC (Piano Strutturale Comunale), il sito è catalogato come area rurale. Inquadramento Ambientale Le caratteristiche meteo-climatiche dell area oggetto di studio identificano un andamento della temperatura tipico delle località di pianura con regime termico temperato subcontinentale. Le precipitazioni sono concentrate nel periodo autunno-primaverile, mentre il periodo estivo può essere colpito da periodi di siccità attenuati dall elevata umidità. Nelle stagioni primaverili il vento prevalente soffia da Nord-Est, mentre in autunno e inverno la zona è sottoposta a venti provenienti anche da Ovest e da Nord-Ovest. La provincia di Ravenna, in particolare è caratterizzata da un clima stabile, associato ad assenza di turbolenze termodinamiche e di una debole variazione del vento con la quota che comporta condizioni non favorevoli alla dispersione degli inquinanti. La zona è scarsamente antropizzata e la presenza dell allevamento non risulta influenzare la qualità dell aria. Descrizione dell assetto impiantistico: Ciclo Produttivo Il sito è costituito da sette capannoni, di seguito elencati, di superficie complessiva pari a m 2, all interno dei quali si svolge l allevamento di pollastre da avviare alla produzione di uova da consumo in allevamenti non di proprietà.

7 Allegato C Sezione Valutazione Integrata Ambientale Capannone Capi Superficie m Per ogni ciclo, il numero di capi in ingresso all impianto risulta di capi. Il ciclo produttivo dura circa 120 giorni (2,5 cicli annuali) al termine del quale avviene la pulizia e disinfezione dei locali, e successivamente si effettua il vuoto sanitario, che dura circa 21 gg. Nei capannoni 1 e 6 i pulcini vengono allevati in batterie di gabbie a più piani con nastri trasportatori sottostanti, atti alla rimozione frequente della pollina (ogni due giorni). I nastri vengono azionati manualmente e convogliano la pollina dei rispettivi piani in testata al capannone, dove un altro nastro trasportatore di plastica inclinato la convoglia direttamente alla concimaia coperta, sita all esterno. Nei capannoni , la gestione delle pollastre è a terra con lettiera permanente costituita da paglia o truccioli di legno. A fine ciclo, una volta svuotato il capannone dai capi, si provvede alla raccolta della pollina che viene avviata a spandimento nei terreni disponibili. La pollina prodotta viene direttamente utilizzata dal gestore per lo spandimento agronomico in terreni a disposizione dell Azienda. C2- VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI E CONDIZIONI GENERALI PER L ESERCIZIO Gli impatti ambientali generati dall attività sopra descritta sono principalmente: a) Scarichi idrici I reflui prodotti corrispondono: - Acque reflue domestiche: derivano dal servizio igienico presente nell allevamento e lo scarico avviene nel fosso interpoderale che recapita successivamente nello scolo consorziale Acquara. - Acque pluviali; - Acque meteoriche di dilavamento: provengono dal dilavamento delle aree scoperte impermeabili. L Azienda ha inoltrato un progetto di adeguamento del sistema fognario relativo allo scarico delle acque domestiche derivanti dal servizio igienico a servizio dell allevamento. Il sistema è costituito da un pozzetto degrassatore, seguito dalla fossa Imhoff e dal filtro batterico anaerobico. A valle del sistema è prevista l installazione di un pozzetto di campionamento. Le acque reflue domestiche così trattate vengono scaricate nel fosso interpoderale che le convoglia allo scolo Acquara. Le acque dei pluviali sono raccolte da un sistema di fognatura dedicato che le convoglia nello scolo superficiale adiacente l impianto. Le aree pavimentate presenti in allevamento, sono mantenute pulite per evitare eventuale contaminazione delle acque in caso di eventi meteorici. Queste ultime vengono naturalmente deviate lungo i margini delle piazzole infiltrandosi nei terreni adiacenti. Inoltre, i due nastri trasportatori che trasportano la pollina dai capannoni n. 1 e n. 6 alla concimaia, sono dotati di protezione nella parte sottostante il nastro stesso, in modo da raccogliere la pollina che si stacca, evitando quindi che la stessa cada sul piazzale. Il punto di raccordo tra il nastro in uscita dai capannoni e quello per il trasferimento della pollina in concimaia è coperto da tettoia. In generale, le attività svolte sulle superfici scoperte non sono ritenute di entità tale da provocarne un eccessivo sporcamento, tuttavia è stato predisposto un piano di gestione che prevede la raccolta di piumaggio e polvere, tramite operazioni manuali, e il loro stoccaggio in concimaia. Sono previste anche modalità operative particolari in caso di eventi eccezionali (per esempio, perdite di carburante da automezzi o di prodotti disinfettanti verranno raccolte con materiali assorbenti). b) Approvvigionamento idrico L acqua necessaria per le attività aziendali è interamente prelevata dal pozzo. Il consumo di acqua è stimato in circa m 3 /anno. L attività di allevamento che ne richiede un maggior utilizzo è riconducibile all abbeveraggio degli animali, in particolare si consumano circa m 3 /anno per l abbeveraggio, 882 m 3 /anno per il raffrescamento e 12 m 3 /anno per i servizi igienici. c) Emissioni in atmosfera Gli effluenti gassosi, costituiti principalmente da ammoniaca e metano, sono originati dal contatto fra le deiezioni animali e l aria e dalle trasformazioni della sostanza organica per ossidazione e fermentazione anaerobica.

8 Allegato C Sezione Valutazione Integrata Ambientale Nell allevamento in oggetto, le emissioni di tali molecole odorigene derivano principalmente dai ricoveri e dalle fasi di stoccaggio e spandimento. I punti di emissione corrispondono alle aperture delle strutture di ricovero, e ai punti di contatto tra l atmosfera e il materiale organico in fermentazione. In merito alle emissioni di polveri, la provenienza è riconducibile alla presenza di mangime e piume che vengono liberati in atmosfera dalla ventilazione forzata posta in ogni capannone. Le azioni effettuate per il loro contenimento è previsto nel Piano di gestione delle acque meteoriche. d) Produzione rifiuti L azienda produce prevalentemente rifiuti derivanti da imballaggi e dalle operazioni di manutenzione. I rifiuti da imballaggio sono costituiti da carta e plastica, e vengono conferiti negli appositi contenitori per la raccolta differenziata del circuito urbano. Gli imballaggi di plastica derivanti da prodotti medicinali o disinfettanti, prima di essere avviati a recupero, vengono lavati, e le acque risultanti dai risciacqui vengono aggiunte nelle vasche o cisterne in cui sono utilizzati i prodotti. I rifiuti derivanti dalla manutenzione sono riconducibili a pezzi rotti sostituiti, rifiuti da demolizione, ecc. Le spoglie animali sono stoccate in una cella frigorifera presente in azienda, e successivamente consegnate ad una ditta specializzata, che provvede al ritiro. e) Inquinamento acustico In base al tipo di capi allevati, al tipo di struttura e alla lontananza dal centro abitato, l azienda ritiene di non contribuire in modo negativo ad un aumento dell inquinamento acustico. C3- VALUTAZIONE INTEGRATA DELL INQUINAMENTO E POSIZIONAMENTO DELL IMPIANTO RISPETTO ALLE MTD Il Ministero dell'ambiente ha diffuso, in data 10/05/2006, sul proprio sito l ultima bozza del documento " Linee Guida relative ad impianti esistenti per le attività rientranti nella categoria IPPC 6.6. Il documento riprende quello di riferimento (BRef) edito dall Ufficio IPPC della UE sito in Siviglia e denominato Reference Document on the Best Available Techniques for intensive livestock farming adottato nel Luglio Alla data attuale, il riferimento ufficiale nazionale è disponibile in ragione dell emanazione del decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 29 gennaio 2007 Emanazione di linee guida per l individuazione e l utilizzazione delle migliori tecniche disponibili, in materia di allevamenti, macelli e trattamento di carcasse, per le attività elencate nell allegato I del Decreto Legislativo 18 febbraio 2005, n.59. Per la valutazione integrata delle prestazioni ambientali i riferimenti adottati nella domanda sono stati tratti dai BREfs dell Ufficio IPPC della UE e dal documento diffuso dal Ministero dell Ambiente sopra citato. Le MTD adottate nell insediamento al momento della presentazione della domanda, individuate prendendo a riferimento le succitate Linee Guida e le soluzioni suggerite dalla ditta, sono riportate di seguito: 1. Buone pratiche di allevamento Esistono MTD che sono da considerarsi trasversali a tutti gli allevamenti e che riguardano in particolare la conduzione degli impianti tramite una corretta gestione in modo da assicurare il continuo miglioramento delle prestazioni dell'impianto in termini di rispetto ambientale. L Azienda ha definito azioni e procedure (dettagliatamente riportate nel piano di monitoraggio) che corrispondono a tali criteri. In particolare nell allevamento sono applicate le seguenti attività: - accurata registrazione dei consumi energetici, idrici e delle materie prime; - programma di manutenzione ordinaria e straordinaria e registrazione; - mantenimento delle strutture di servizio pulite e ordinate; - pianificazione delle attività nel sito di allevamento. 2. Riduzione dei consumi idrici Le linee guida, pur non indicando dei valori di riferimento, forniscono indicazioni per il contenimento dei consumi idrici. L azienda risulta in linea con il documento in quanto: - dispone di abbeveratoi antispreco; - effettua il periodico controllo sulla pressione di erogazione degli abbeveratoi; - dispone di contatore idrico; - effettua il controllo delle perdite dai raccordi. 3. Riduzione dei consumi energetici L azienda risulta in linea con il documento in quanto ha adottato le seguenti misure: - Separazione netta degli spazi riscaldati da quelli mantenuti a temperatura ambiente; - Corretta regolazione dei bruciatori (distribuzione spaziale dei riscaldatori e dei sensori termici); - Controllo e calibrazione dei sensori termici;

9 Allegato C Sezione Valutazione Integrata Ambientale 4. Buone pratiche nell uso agronomico degli effluenti Le deiezioni animali dopo essere state stoccate nella concimaia a disposizione dell azienda per la necessaria maturazione, vengono destinate all agricoltura mediante l interramento entro le 24 ore. Sono applicate le seguenti attività: - Esame delle caratteristiche dei terreni nel pianificare lo spandimento; - Rispetto del divieto di spandimento sui terreni saturi d acqua, gelati o innevati; - Modalità di spandimento atte ad evitare diffusione di odori; - limitazione dello spandimento in caso di vento diretto verso le zone residenziali. 5. Riduzione della emissione di NH3 dai ricoveri La ditta ha adottato come sistema di stabulazione - nei capannoni n. 1 e n. 6: batteria di gabbie con nastri trasportatori sottostanti per la rimozione frequente della pollina umida verso uno stoccaggio esterno coperto (considerata MTD nelle Linee Guida Vigenti); - nei capannoni n : ricoveri con ventilazione naturale e pavimenti ricoperti da lettiera e abbeveratoi antispreco. 6. Riduzione della emissione di NH3 dagli stoccaggi e spandimenti Nei capannoni n. 1 e n. 6 la pollina viene asportata dai capannoni ogni 2-3 giorni tramite i nastri-trasportatori presenti e trasferita nella concimaia coperta dell allevamento. Nei capannoni n la pollina viene raccolta a fine ciclo e stoccata nella stessa concimaia. Una volta subito il processo di maturazione viene utilizzata per lo spandimento agronomico con interramento entro le 24 ore sui terreni disponibili. Nella tabella sottostante vengono riportate le Migliori Tecniche Disponibili adottate nell impianto. BAT Applicazione Note GENERALI Accurata registrazione dei consumi energetici, idrici, del mangime, dei fertilizzanti naturali ecc. Predisposizione di una procedura d emergenza da applicare in caso di emissioni non previste ed incidenti Da Applicare Programma di manutenzione ordinaria e straordinaria Pianificazione delle attività nel sito di allevamento nel modo più appropriato Interventi di pulizia e ordine sulle strutture di servizio (silos, caricamento, ecc) Riduzione dei consumi idrici Periodicità dei controlli sulla pressione di erogazione degli abbeveratoi per evitare sprechi eccessivi. Installazione e mantenimento in efficienza dei contattori idrici Controllo frequente e interventi di riparazione nel caso di perdite da raccordi, rubinetti e abbeveratoi. Installazione abbeveratoi antispreco Riduzione dei consumi energetici Ricorso il più possibile alla ventilazione naturale Ottimizzazione dello schema progettuale dei ricoveri ventilati artificialmente Separazione netta degli spazi riscaldati da quelli mantenuti a temperatura ambiente Corretta regolazione dei bruciatori (distribuzione spaziale riscaldatori e sensori termici) Controllo frequente dei sensori termici Buone pratiche nell uso agronomico degli effluenti Riduzione al minimo delle emissioni nel suolo e nell acqua Richiesto nel PUA

10 Allegato C Sezione Valutazione Integrata Ambientale attraverso bilancio dei nutrienti Esame delle caratteristiche dei terreni nel piano di spandimento Richesto nel PUA Astenersi dallo spargere gli effluenti su terreni saturi d acqua, inondati, gelati o ricoperti di neve. Lo spandimento il più possibile vicino al periodo di massima crescita colturale e asportazione di nutrienti. Applicabile Evitando di spargere quando tira il vento verso le zone residenziali per evitare la diffusione di odori. Rispetto di una distanza di almeno 5 metri dai corsi d acqua. Tecniche nutrizionali Alimentazione per fasi Riduzione delle emissioni dai ricoveri Utilizzazione di tecniche di stabulazione a ridotta emissione di ammoniaca. Rimozione frequente degli effluenti. Trattamenti aziendali degli effluenti Utilizzazione di tecniche di trattamento degli effluenti finalizzate alla riduzione degli inquinanti. Non Per lo spandimento la Ditta si attiene alla normativa Riduzione delle emissioni dallo stoccaggio (palabile) Stoccaggio in ricoveri coperti con pavimento impermeabilizzato e adeguata ventilazione per polline essiccate di avicoli Riduzione delle emissioni dallo spandimento Interramento entro le 24 ore dallo spandimento per materiale palabile (letame o pollina). Concimaia coperta

11 Allegato D Sezione Adeguamento dell impianto ALLEGATO D D - SEZIONE DI ADEGUAMENTO DELL IMPIANTO E SUE CONDIZIONI DI ESERCIZIO D1- VALUTAZIONE DEL PIANO DI ADEGUAMENTO E MIGLIORAMENTO L adeguamento della struttura, come indicato nella precedente AIA rilasciata dalla Provincia di Ravenna con provvedimento n. 713 del 30/10/07, prevedeva una serie di prescrizioni che sono state ottemperate. In dettaglio l Azienda ha: - Prodotto la documentazione integrativa richiesta in merito alla gestione delle acque meteoriche di dilavamento DGR 286/05 e DGR 1860/06; - Redatto e trasmesso il Piano di Utilizzazione Agronomico per l annata agraria 2008; - Redatti i report annuali inerenti al piano di monitoraggio e controllo. Al momento del rilascio della presente autorizzazione, si è evidenziata la necessità di interventi e adeguamenti di carattere gestionale e strutturale e di altri aspetti di carattere generale, pertanto la Ditta dovrà : effettuare adeguate prove di verifica dello stato dei tetti in eternit presenti nell allevamento secondo le modalità descritte dalle norme vigenti in materia e presentare entro il 30/09/2011, a questa Provincia, alla Sezione Provinciale ARPA di Ravenna, e all AUSL di Ravenna, la relazione tecnica che descriva gli esiti della verifica tecnica dello stato dei tetti in eternit completo degli eventuali interventi di messa in sicurezza necessari e la tempistica di attuazione; realizzare entro il 30/09/11 il progetto relativo alla gestione delle acque domestiche, riportando la data di fine lavori nella relazione annuale (report) relativa alle attività di monitoraggio effettuate nel corso dell anno 2011 da presentare entro il 30/04/2012. Aggiornare le dichiarazioni della domanda AIA relative alle emissioni sonore, presentando entro il 30/09/2011, a questa Provincia e alla Sezione Provinciale ARPA di Ravenna, una documentazione integrativa con quanto previsto dalla DGR 2411/2005 (allegato 3 C) per l individuazione delle sorgenti sonore (animali, impianti, movimentazione e trasporto rifiuti o materie prime, trattamenti quali disinfezioni e lavaggi, ecc...). La presenza di sorgenti sonore significative dovrà essere oggetto di valutazione di impatto acustico che certifichi la conformità dei livelli di emissione assoluti e differenziali previsti dal D.P.C.M , redatta secondo i criteri della DGR 673/2004. Nel caso vengano evidenziate particolari problematiche vanno indicate le azioni correttive che si intendono adottare. D2- CONDIZIONI GENERALI PER LA GESTIONE DELL IMPIANTO Condizioni relative alla gestione dell impianto Come previsto dal D.Lgs 152/06 e sm.mi., art. 29-sexies comma 6, deve essere redatta annualmente una relazione descrittiva del monitoraggio effettuato ai sensi del Piano di Monitoraggio (Report Annuale), contenente la verifica di conformità rispetto ai limiti puntuali ad alle prescrizioni contenute nel presente atto autorizzatorio La relazione dovrà essere inviata tramite il portale IPPC-AIA secondo le modalità indicate dalla Regione Emilia-Romagna entro il 30 aprile di ogni anno,, alla Provincia di Ravenna, all ARPA Sezione Territoriale di Ravenna ed al Comune di Ravenna. L impianto dovrà essere esercito secondo tutte le procedure di carattere gestionale che sono state inserite nel Piano di Monitoraggio che deve comprendere gli adeguati interventi di manutenzione degli impianti e loro registrazione. Comunicazioni e requisiti di notifica generali Nel caso in cui si verifichino delle particolari circostanze quali: emissioni non controllate da punti non esplicitamente richiamati dall AIA, malfunzionamenti e fuori uso dei sistemi di controllo e monitoraggio e incidenti, oltre a mettere in atto le procedure previste, occorrerà avvertire la Provincia di Ravenna, l Ausl, l Arpa territorialmente competente e il Comune di riferimento nel più breve tempo possibile, anche rivolgendosi ai servizi di pubblica emergenza (118), tramite vie brevi con contatto telefonico diretto.

12 Allegato E Sezione Emissioni ALLEGATO E E SEZIONE EMISSIONI E1- EMISSIONI NEL SUOLO Dalla documentazione in possesso di questa Provincia, dalle integrazioni presentate, dalla descrizione dei cicli di allevamento e, in particolare, dal Piano di Utilizzazione Agronomica, si evince che: 1. la consistenza massima di allevamento è di 195,3 t di peso vivo di pollame (corrispondenti a pollastre). La consistenza effettiva è di 188,47 t di peso vivo di pollame (corrispondenti a pollastre); 2. il quantitativo totale annuo di azoto prodotto è pari a kg, corrispondente a m3 di pollina, per un carico di 195,3 t di peso vivo di pollame allevato; 3. per lo stoccaggio dei materiali palabili l Azienda dispone di una concimaia coperta con volume utile di stoccaggio pari a 1.557,75 m 3. L Azienda utilizza anche la superficie dei capannoni n come zona per la lettiera permanente con una superficie utile di m 2, corrispondente ad un volume utile di stoccaggio pari a 677 m per l utilizzo agronomico degli effluenti dell allevamento l Azienda dispone di Ha di terreno agricolo sito in zona non vulnerabile in parte in provincia di Ravenna e in parte in provincia di Bologna, e di Ha di terreno agricolo sito in zona vulnerabile in provincia di Bologna. Complessivamente la superficie dei terreni ubicati in provincia di Ravenna è di Ha e di quelli in provincia di Bologna è di Ha. La Società Gruppo Avicolo Masetti può effettuare lo spandimento dei letami zootecnici, provenienti dall allevamento di pollastre sito in Via Dismano, 296, San Zaccaria, Comune di Ravernna, sui terreni agricoli elencati di seguito, alle condizioni definite da questo provvedimento e dalla vigente normativa. Condizioni generali Si richiamano gli artt. 30 e 51 della Deliberazione dell Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna n.96 del 16 gennaio 2007, e il Capo III della Legge Regionale 6 marzo 2007, n.4, dal 31 ottobre 2007, ai sensi e per gli effetti dei quali vanno applicate le disposizioni stabilite dalla deliberazione dell Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna n.96 del 16 gennaio 2007 e le attività di utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento vanno effettuate in conformità alle disposizioni della deliberazione stessa e, per quanto da essa non previsto, a quelle del DM 7 aprile Sono fatti salvi gli ulteriori divieti stabiliti dagli strumenti di pianificazione provinciale e comunale e dalle norme e regolamenti di settore. In particolare vanno rispettate le disposizioni dei regolamenti di igiene, sanità pubblica e veterinaria e le ordinanze comunali. Nelle zone non vulnerabili ai nitrati la quantità di azoto disponibile al campo apportato da effluenti di allevamento non deve superare il fabbisogno della coltura e, comunque, 340 kg per ha per anno. Nelle zone vulnerabili ai nitrati la quantità di azoto disponibile al campo apportato da effluenti di allevamento non deve superare il fabbisogno della coltura e, comunque, 170 kg per ha per anno; Lo spandimento dei letami zootecnici dovrà essere effettuato unicamente al fine della concimazione dei suoli agricoli, nel rispetto della corretta pratica agronomica, purchè le immissioni siano direttamente utili alla produzione agricola e siano prive di sostanze tossiche, bioaccumulabili, non biodegradabili, Fatti salvi i tempi e le condizioni fissate da ordinanze comunali e dai regolamenti di igiene, per lo spandimento della pollina dovrà essere garantito l interramento immediato/contestuale della stessa al fine di assicurare il maggior contenimento possibile delle emissioni maleodoranti; Lo spandimento è vietato nelle aree di rispetto dei centri abitati e nelle aree di rispetto degli edifici abitativi e/o produttivi, se utilizzati, di cui ai regolamenti di igiene, sanità pubblica e veterinaria; La Ditta deve dotarsi di un Piano di Utilizzazione Agronomica redatto sulla base dei criteri tecnici stabiliti dalla medesima deliberazione regionale n.96/2007. Il gestore dell allevamento procede all elaborazione del piano di utilizzazione agronomica annuale, da conservare in azienda, nonché alla produzione e conservazione in azienda della conseguente documentazione tecnica, che costituisce parte integrante del piano di monitoraggio. I terreni agricoli, ubicati in Provincia di Ravenna, per i quali è autorizzato lo spandimento dei liquami prodotti dall allevamento in oggetto, sono i seguenti: Appezzamento Dati Catastali Estensione (Ha) n Comune Foglio Particella Superficie Catastale Superficie Utile di spandimento Zona Vulnerabile Ravenna , ,4549 No ,5699 0,5300 No

13 Allegato E Sezione Emissioni ,5785 0,0500 No , ,3300 No ,1450 7,1200 No ,3204 0,0204 No ,9385 2,4385 No ,4548 0,3548 No ,3069 0,2672 No ,6594 9,6593 No ,4717 5,1200 No ,5033 0,5000 No ,3692 1,2700 No ,5601 4,3133 No , ,7100 No ,2480 1,0898 No ,1554 4,7500 No ,2571 1,8000 No ,8299 0,4127 No , ,3796 No ,9706 5,9706 No Totale Lo spandimento nei terreni ubicati in provincia di Bologna saranno disciplinati dalla rispettiva Amministrazione Provinciale, competente per territorio. Il titolare della presente autorizzazione ha l obbligo di conservare copia della domanda e della presente autorizzazione che dovrà essere resa disponibile agli agenti accertatori nel caso di eventuali controlli; L aggiornamento dell elenco dei terreni disponibili nel caso di aumento o diminuzione della superficie disponibile, è considerata modifica non sostanziale che non comporta l aggiornamento dell AIA. Tali modifiche sono oggetto di comunicazione alla Provincia di Ravenna almeno 60 giorni prima dell inizio dell attività di spandimento nei nuovi terreni. La comunicazione deve essere completa di copia del bollettino di versamento delle spese istruttorie e della cartografia inerente i terreni siti nella Provincia di Ravenna. Prescrizioni lo spandimento dei reflui zootecnici dovrà avvenire sui terreni sopra elencati ovvero nei terreni disponibili comunicati nei termini sopra descritti, rispettando le quantità, i tempi e i modi previsti, per gruppo colturale, nel Piano di Utilizzazione Agronomica. E2- EMISSIONI IN ATMOSFERA Le principali emissioni gassose connesse all allevamento in oggetto sono quelle derivanti dalle attività di ricovero e dalla gestione delle deiezioni (fasi di stoccaggio e spandimento). I rilasci sono principalmente composti da ammoniaca e metano, che vengono così ripartiti nelle varie fasi: circa 15,7 t/anno di ammoniaca viene prodotta dalla fase di stabulazione, circa 2,8 t/anno di ammoniaca viene prodotta durante la fase dello spandimento e, dalla sola fase di stoccaggio, vengono emesse 11 t/anno di metano. Polveri e piumaggio sono emesse dai ventoloni posti in ogni capannone. L azienda adotta alcune tecniche, considerate MTD, per limitare la dispersione degli inquinanti, in particolare, le emissioni prodotte nella fase di stabulazione all interno dei ricoveri sono mitigate, nei capannoni n. 1 e n. 6, dal sistema di allevamento in gabbie a più piani con nastri trasportatori sottostanti per la frequente rimozione della pollina, e nei capannoni n , dal sistema di allevamento a terra con l ausilio di uno strato di paglia o truciolato di legno per l assorbimento della frazione liquida. Tutti i capannoni sono dotati di abbeveratoi antispreco, per evitare ristagni di acqua, e controllo della temperatura interna per contenere i processi che portano alla formazione delle sostanze odorigene. Per quanto riguarda il contenimento delle emissioni dalla fase di stoccaggio, l azienda dispone di una platea in c.a. coperta, mentre lo spandimento viene effettuato nel rispetto delle norme tecniche vigenti. Il controllo della dispersione di polveri e piumaggio nell ambiente circostante avviene tramite un sistema ad alette posizionate all esterno dei ventilatori. Tale accorgimento consente il contenimento della caduta delle polveri, le quali vengono poi raccolte manualmente e immesse in concimaia. Prescrizioni effettuare adeguate prove di verifica dello stato delle coperture dei capannoni n , contenenti eternit, secondo le modalità descritte dalle norme vigenti in materia e presentare entro il 30/09/2011, a questa Provincia, alla Sezione Provinciale ARPA di Ravenna Unità IPPC-VIA, e all AUSL di Ravenna, la relazione

14 Allegato E Sezione Emissioni tecnica che descriva gli esiti della verifica tecnica dello stato dei tetti in eternit completo degli eventuali interventi di messa in sicurezza necessari e la tempistica di attuazione; le verifiche sullo stato dei tetti in eternit dovranno essere eseguite periodicamente, come da Piano di monitoraggio. E3- APPROVVIGIONAMENTO IDRICO L acqua viene prelevata da un pozzo presente nell allevamento e viene utilizzata per le seguenti fasi dell allevamento: - abbeveraggio degli animali; - raffrescamento; - usi domestici. - Notifiche da effettuare presentare entro il 30/09/2011, copia della concessione di prelievo delle acque da pozzo; Prescrizioni devono essere mantenuti attivi i misuratori delle acque prelevate e le registrazioni vanno effettuate in conformità a quanto previsto nel Piano di Monitoraggio e Controllo; E4- EMISSIONI IN ACQUA Le acque di scarico prodotte dall allevamento sono le seguenti: - Acque reflue domestiche: derivano dal servizio igienico presente nell allevamento e lo scarico avviene nel fosso interpoderale che recapita successivamente nello scolo consorziale Acquara. - Acque pluviali; - Acque meteoriche di dilavamento: provengono dal dilavamento delle aree scoperte impermeabili. L Azienda ha inoltrato un progetto di adeguamento del sistema fognario relativo allo scarico delle acque domestiche derivanti dal servizio igienico a servizio dell allevamento. Il sistema è costituito da un pozzetto degrassatore, seguito dalla fossa Imhoff e dal filtro batterico anaerobico. A valle del sistema è prevista l installazione di un pozzetto di campionamento. Le acque reflue domestiche così trattate vengono scaricate nel fosso interpoderale che le convoglia allo scolo Acquara. Adiacente all impianto è presente l abitazione per il titolare e/o custode, di cui non viene indicato l utilizzo del servizio igienico. Le acque dei pluviali sono convogliate nella fognatura delle acque bianche e scaricate nel fosso di scolo a cielo aperto adiacente allo stabilimento. Le aree pavimentate presenti in allevamento, sono mantenute pulite per evitare eventuale contaminazione delle acque in caso di eventi meteorici. Queste ultime vengono naturalmente deviate lungo i margini delle piazzole infiltrandosi nei terreni adiacenti. In attuazione del Piano di gestione delle acque meteoriche di dilavamento, l Azienda ha previsto la copertura dei due nastri trasportatori che trasportano la pollina dai capannoni n. 1 e n. 6 alla concimaia. I nastri sono infatti dotati di protezione nella parte sottostante il nastro stesso, in modo da raccogliere la pollina che si stacca, evitando quindi che la stessa cada sul piazzale. Il punto di raccordo tra il nastro in uscita dai capannoni e quello per il trasferimento della pollina in concimaia è coperto da tettoia. Per quanto riguarda le attività svolte sulle superfici scoperte (carico/scarico animali, pollina, materie prime, ecc), si possono ritenere di entità tale da non provocarne un eccessivo sporcamento, tuttavia il piano di gestione prevede la raccolta di piumaggio e polvere, tramite operazioni manuali, e il loro stoccaggio in concimaia. Sono previste anche modalità operative particolari in caso di eventi eccezionali (per esempio, perdite di carburante da automezzi o di prodotti disinfettanti verranno raccolte con materiali assorbenti). Dalla planimetria della rete fognaria, Tavola U del 03/11/2009, rsulta essere presente, nel fabbricato ad uso servizio, un impianto di potabilizzazione non descritto nella relazione tecnica. Notifiche da effettuare entro il 30/09/11 descrivere l eventuale funzionamento dell impianto di potabilizzazione rappresentato nella planimetria della rete fognaria, Tavola U del 03/11/2009, all interno del fabbricato ad uso servizio; Prescrizioni va realizzato entro il 30/09/11 il progetto relativo alla gestione delle acque domestiche provenienti dal servizio igienico a servizio dell allevamento, riportando la data di fine lavori nella relazione annuale (report) relativa alle attività di monitoraggio effettuate nel corso dell anno 2011 da presentare entro il 30/04/2012. non potrà essere utilizzato il servizio igienico a servizio dell allevamento prima della realizzazione delle opere descritte nel progetto di cui sopra; non potrà essere utilizzato il servizio igienico dell abitazione del titolare e/o custode prima della presentazione di un progetto di adeguamento della rete fognaria e dello scarico;

15 Allegato E Sezione Emissioni gli impianti di trattamento delle acque reflue domestiche dovranno essere puliti periodicamente ed almeno 1 volta all anno da ditte autorizzate al fine di assicurare un buon funzionamento; la documentazione attestante l avvenuta pulizia dovrà essere conservata presso l impianto a disposizione degli organi di vigilanza; il pozzetto ufficiale di prelevamento dovrà essere sempre reso accessibile agli organi di vigilanza, tramite gli opportuni interventi di manutenzione; la planimetria della rete fognaria, Tavola U del 03/11/2009, deve essere resa disponibile alle Autorità incaricate per i controlli, quindi conservata unitamente al presente atto; dovrà essere applicato il piano di gestione delle acque meteoriche proposto dall azienda ed inviato in data 12 febbraio 2010 (PG Provincia 15506/2010). Il Piano deve essere reso disponibile alle Autorità incaricate per i controlli, quindi conservato unitamente al presente atto. le operazioni di carico della pollina nei camion dovranno essere eseguite in assenza di eventi meteorici e comunque, nel caso di un eventuale sporcamento del piazzale, questo dovrà essere tempestivamente ripulito, nel rispetto del piano di gestione delle superfici scoperte. E5- EMISSIONI SONORE Come dichiarato dall azienda, nell allevamento oggetto della presente autorizzazione non sono allevate specie rumorose. Tuttavia, nell ambito delle ordinarie attività di manutenzione, dovranno essere previsti anche interventi rivolti a tutte le strutture che comportano emissioni acustiche significative, affinché mantengano inalterata la massima efficienza. Prescrizioni Il gestore deve mettere in atto le misure per il contenimento del rumore entro i limiti previsti della normativa vigente in relazione ai recettori presenti e alla classificazione acustica del territorio; Il rispetto dei limiti dovrà essere verificato eseguendo i rilevamenti ed operando le registrazioni specificati nel piano di monitoraggio e controllo; Il Gestore deve aggiornare le dichiarazioni della domanda AIA relative alle emissioni sonore, presentando entro il 30/09/2011, a questa Provincia e alla Sezione Provinciale ARPA di Ravenna, una documentazione integrativa con quanto previsto dalla DGR 2411/2005 (allegato 3 C) per l individuazione delle sorgenti sonore (animali, impianti, movimentazione e trasporto rifiuti o materie prime, trattamenti quali disinfezioni e lavaggi, ecc...). La presenza di sorgenti sonore significative dovrà essere oggetto di valutazione di impatto acustico che certifichi la conformità dei livelli di emissione assoluti e differenziali previsti dal D.P.C.M , redatta secondo i criteri della DGR 673/2004. Nel caso vengano evidenziate particolari problematiche vanno indicate le azioni correttive che si intendono adottare. E6- GESTIONE RIFIUTI I rifiuti prodotti dall allevamento consistono prevalentemente in materiali da imballaggio come cartone e plastica, e sono conferiti negli appositi contenitori predisposti per la raccolta differenziata del circuito urbano. I contenitori in plastica derivanti dall utilizzo di antibiotici, disinfettanti e detergenti, vengono lavati con cura prima di essere inviati a smaltimento. Le acque di lavaggio dei contenitori, invece, sono aggiunte nelle vasche o cisterne in cui sono utilizzati, per un efficace recupero dei prodotti. In minor quantità, vengono prodotti anche alcuni rifiuti provenienti dalle attività di manutenzione che si svolgono a fine ciclo, costituiti da rifiuti da demolizione, pezzi rotti sostituiti, ecc. Per quanto riguarda le spoglie animali, l azienda ripone i capi deceduti in una cella frigorifera e ne registra l evento. I capi vengono ritirati da Ditta autorizzata quando la cella frigorifera è piena e comunque almeno una volta alla fine di ogni ciclo. Prescrizioni I rifiuti dovranno essere gestiti secondo le buone tecniche enunciate nella relazione tecnica presentata; Lo stoccaggio dei rifiuti dovrà essere gestito in modo da non generare in nessun modo contaminazioni del suolo o delle acque in conformità a quanto previsto nelle procedure gestionali previste dalla MTD; La loro classificazione e la loro gestione dovrà avvenire secondo i criteri del D.Lgs 152/06. E7- ENERGIA L azienda si avvale dell utilizzo di energia termica, prodotta a partire da GPL, per il riscaldamento dei ricoveri delle pollastre su lettiera, con un consumo annuo di circa kWh. L energia elettrica, invece, è utilizzata per l illuminazione e per il funzionamento dei vari dispositivi a servizio dell attività (ventilazione, distribuzione mangimi, celle frigo, trasporto pollina), con consumo annuo di circa kwh. I maggiori consumi di energia elettrica sono attribuibili all illuminazione e alla ventilazione dei ricoveri. Nel complesso, l indicatore di consumo giornaliero per capo a terra è pari a 4,5 wh/capo/giorno, mentre per un capo in gabbia è pari a 1,1 wh/capo/giorno: entrambi i valori rientrano nel valore di riferimento indiacato dai Bref (3,78-6,25 wh/capo/giorno).

16 Allegato F Piano di Monitoraggio F - PIANO DI MONITORAGGIO DELLA Società Agricola Casagrande s.s. E SUA VALUTAZIONE ALLEGATO F F1 - FINALITÀ DEL MONITORAGGIO Il monitoraggio è mirato principalmente alla verifica: Del rispetto dei valori di emissione previsti dalla normativa ambientale vigente; Della raccolta dati per la valutazione della corretta applicazione delle procedure di carattere gestionale. F2 - TIPOLOGIA DEL MONITORAGGIO E stata svolta un analisi dell impianto finalizzata alla stima dei livelli del potenziale rischio di inquinamento dell ambiente. In base alle risultanze di queste stime si è definito il piano di monitoraggio aziendale che individua: le procedure gestionali da attuare in conformità alle MTD individuate dalla Bozza disponibile sul sito internet avente per oggetto Elementi per l emanazione delle linee guida per l identificazione delle Migliori Tecniche Disponibili - Categoria IPPC 6.6. le azioni da mettere in atto secondo le elaborazioni scaturite dall applicazione delle Linee Guida in materia di sistemi di monitoraggio contenute nell Allegato II del Decreto del Ministero dell Ambiente 31 Gennaio i parametri significativi dell attività dell azienda caratterizzanti le emissioni idriche ed in atmosfera; i parametri di riferimento per emissioni sonore; le frequenze dei monitoraggi; I monitoraggi in condizioni eccezionali prevedibili. La documentazione presentata costituente il Piano di Monitoraggio è vincolante al fine della presentazione dei dati relativi alle attività di seguito indicate per le singole matrici monitorate. Qualsiasi variazione in relazione alle metodiche analitiche, strumentazione, modalità di rilevazione, etc. dovranno essere tempestivamente comunicate all Autorità competente e ad Arpa. Tale comunicazione costituisce modifica del Piano di Monitoraggio. Tutte le verifiche analitiche e gestionali svolte in difformità a quanto previsto dalla presente Autorizzazione verranno considerate non accettabili e dovranno essere ripresentate nel rispetto di quanto sopra indicato. Al riguardo, come previsto dall art.7 comma 6) del DLgs n.59/05, la Ditta è tenuta a redarre annualmente una relazione (Report Annuale) descrittiva delle attività di monitoraggio effettuate e dei relativi risultati con una verifica di conformità rispetto ai limiti e alle prescrizioni contenute nella presente autorizzazione. Tale relazione deve essere inviata a Provincia, Comune e ARPA entro il 30 aprile di ogni anno. Il modello di reportistica di riferimento per il settore allevamenti è stato approvato con Delibera di Giunta Regionale n. 2306/09 del 28/12/2009. La Regione Emilia-Romagna ha inoltre predisposto un portale per la gestione telematica dei report annuali, pertanto il gestore è tenuto a presentare i dati analitici e tecnici richiesti dal modello, utilizzando direttamente il portale AIA all indirizzo internet Nel report annuale dovranno essere dichiarati anche i controlli e i parametri da registrare riportati nel Piano di Monitoraggio parte integrante del presente provvedimento. Sistemi di gestione in normali condizioni di esercizio e in condizioni eccezionali prevedibili L impianto dovrà essere esercito secondo le procedure di carattere gestionale e le frequenze che sono successivamente riportate. Si ritiene opportuno ed indispensabile evidenziare la necessità di adeguati interventi di ordinaria manutenzione dell impianto e di registrazioni delle utilities. Nel caso in cui si verifichino delle particolari circostanze quali emissioni non controllate da punti di emissione non regolati dall AIA, malfunzionamenti e fuori uso dei sistemi di controllo e monitoraggio, incidenti, oltre a mettere in atto le procedure previste, occorrerà avvertire la Provincia di Ravenna, l Ausl, l Arpa territorialmente competente e il Comune di riferimento nel più breve tempo possibile anche rivolgendosi ai servizi di pubblica emergenza (118) e per le vie brevi con contatto telefonico diretto. FASE METODO DI MONITORAGGIO PERIODICITA' UNITÀ DI MISUR A 1. RICOVERI 1.1. Sistema idrico Individuazione perdite idriche Controllo visivo giornaliera Controllo tenuta del sistema di abbeveraggio Controllo dei volumi emunti giornaliera

17 Allegato F Piano di Monitoraggio Registrazione prelievi idrici da pozzo Lettura e registrazione del contatore trimestrale mc 1.2. Materie prime Controllo delle entrate e delle uscite Registro di ingresso e uscita capi Ogni ingresso e (t) peso dei capi di allevamento uscita capi vivo capi Controllo della salute dei capi Controllo visivo e del consumo alimentare Giornaliero Controllo delle entrate di mangime Registro di acquisto Annuale Peso (q) Controllo dei farmaci acquistati Registro di acquisto Al momento dell acquisto 1.3. Sistema energetico Verifica del funzionamento dei Manutenzione ordinaria semestrale ventilatori Controllo funzionamento lampade Controllo visivo giornaliera illuminazione ed eventuale sostituzione Registrazione consumo elettrico Lettura e registrazione dei contatori trimestrale kwh 1.4. Mantenimento e pulizia Sistemi di distribuzione del mangime Controllo visivo giornaliero e dell abbeveraggio Verifica serramenti (porte, cupolini, Controllo visivo giornaliera finestre) Verifica assenza danni strutturali e Controllo visivo giornaliera tenuta della coibentazione Pulizia parti sottostanti i nastri trasportatori Pulizia sistemi di trattamento acque domestiche Pulizia dei piazzali esterni e piazzole di carico/scarico Coperture in Eternit Sistemi di condizionamento dei locali (centraline di controllo delle ventole, ventole, ecc) Applicazione insetticidi Manutenzione ordinaria Manutenzione ordinaria Controllo visivo assenza di tracce materiale disperso e piumaggio Verifica visiva effettuata da operatore interno Verifica con norma UNI e/o secondo modalità riconosciute dall Autorità Sanitaria. Registrazione e conservazione degli esiti. Controllo del corretto funzionamento Secondo necessità, almeno semestrale Annuale Quotidiana e ad ogni fase di carico/scarico Semestrale Almeno ogni 3 anni, in base agli esiti della verifica visiva Annuale Trattamenti moschicidi con trappole alimentari e se necessario con insetticidi. Secondo necessità Interventi di derattizzazione Trattamenti con trappole alimentari. Mensile 1.5. Rifiuti Verifica e asportazione dei capi Controllo visivo giornaliera deceduti Controllo efficienza frigorifera Manutenzione ordinaria annuale Smaltimento rifiuti Raccolta differenziata degli imballaggi Secondo le necessità 2. DEIEZIONI - STOCCAGGIO Pulizia della vasca di convogliamento dei nastri trasportatori 3. DEIEZIONI - TRASPORTO Sistemi di allontanamento delle deiezioni 4. DEIEZIONI - SPANDIMENTO Funzionamento dei macchinari utilizzati per la distribuzione sul suolo ad uso agricolo delle deiezioni Manutenzione ordinaria Controllo del corretto funzionamento dei nastri trasportatori Controllo del buon funzionamento al momento dell utilizzo Fine ciclo Secondo necessità Annuale Pulizia mezzi di trasporto di carico Controllo visivo Ogni evento di le le

18 Allegato F Piano di Monitoraggio pollina stoccata nei camion carico Modalità di distribuzione Registrazione nel registro degli Entro 10 giorni / spandimenti da ogni distribuzione Condizioni agronomiche delle colture Controllo visivo Stagionale / Quantità pollina distribuita sui terreni Quantità totale distribuita Annuale Quantità di azoto distribuito sui terreni Quantità totale distribuita Annuale Consuntivo del PUA da tenere in azienda. Piano preventivo entro il 1 marzo di ogni anno. Piano definitivo entro il 31 agosto di ogni anno (secondo deliberazione regionale n.96/2007). Registrazione e conteggio degli effetti complessivi delle eventuali variazione sulla gestione degli effluenti I controlli quotidiani dovranno essere registrati su apposito registro qualora si verifichino anomalie. I controlli che prevedono espressamente la registrazione devono essere registrati al momento del rilievo. Per le attività di autocontrollo che non hanno obbligo della registrazione, il gestore s impegna a comunicare all amministrazione competente gli eventuali malfunzionamenti o le anomalie riscontrate durante l anno e descrivere gli interventi adottati per ripristinare le condizioni ottimali. / PIANO DI DISMISSIONE E BONIFICA DEL SITO In caso di dismissione del sito, per quanto concerne le coperture in eternit, verrà presentato all Autorità competente un piano di smaltimento da parte di ditta specializzata e dopo approvazione si provvederà alle operazioni di recupero e smaltimento. Per le strutture in cemento e/o laterizi, si provvederà al trasporto delle macerie presso un impianto di trattamento per la bonifica. Per le attrezzature riutilizzabili, si provvederà alla revisione e riutilizzo presso altri impianti simili, mentre per quanto concerne le parti obsolete si provvederà al loro smaltimento tramite ditte autorizzate.

19 Allegato G Piano di Controllo ALLEGATO G G - PIANO DI CONTROLLO - ORGANO DI VIGILANZA (ARPA) CICLI PRODUTTIVI Verifica ispettiva con periodicità almeno TRIENNALE, della avvenuta attività di verifica e registrazione di quanto indicato nel Piano di Monitoraggio BILANCIO ENERGETICO Verifica ispettiva con periodicità almeno TRIENNALE, dell acquisizione dei dati relativi al consumo di energia elettrica e termica. SCARICHI E PRELIEVI IDRICI Verifica ispettiva con periodicità almeno TRIENNALE per controllare i volumi prelevati dai pozzi e le modalità di scarico delle acque domestiche e meteoriche di dilavamento. RIFIUTI Verifica ispettiva con periodicità almeno TRIENNALE per controllare la classificazione dei rifiuti, tenuta dei registri di carico/scarico, caratteristiche delle aree di deposito, recupero, smaltimento, ecc. EMISSIONI SUL SUOLO Verifica Ispettiva con periodicità almeno TRIENNALE per la verifica del registro di utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e degli altri fertilizzanti azotati. Verifica Ispettiva con periodicità almeno TRIENNALE per controllare le modalità con cui viene effettuato lo spandimento nel terreno degli effluenti a scopo agricolo. ALTRI CONTROLLI/MONITORAGGI Verifica almeno TRIENNALE dei registri relativi agli interventi di controllo e manutenzione realizzati sugli impianti. La periodicità riportata è da ritenersi indicativa e comunque da valutarsi anche in base alle risultanze contenute nei Report periodici che la ditta è tenuta a fornire, come da prescrizioni e da piano di monitoraggio, alla Provincia e all Arpa. Le spese occorrenti per le attività di controllo programmato da parte dell Organo di Vigilanza (ARPA) previste nel Piano di Controllo dell impianto, oltre alla verifica del Piano di Adeguamento, sono a carico del gestore e saranno determinate secondo quanto previsto nel Piano stesso. Il corrispettivo economico relativo al Piano di Controllo dovrà essere valutato in base al Tariffario nazionale vigente, alla DGR 1913/2008 e successive modifiche ed integrazioni. Il versamento dovrà essere effettuato secondo le modalità comunicate dalla Provincia di Ravenna a favore di Arpa ER presso la Unicredit Banca con la causale "Ispezioni e controlli AIA". IBAN del conto : IT 53 M Nella causale sarà richiesto di inserire i riferimenti relativi a : - numero di autorizzazione AIA rilasciata; - sede impianto - ragione sociale della ditta

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