3.Inventario provinciale delle emissioni e serie storica dei dati rilevati dalla Rete Regionale della Qualità dell Aria

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1 3.Inventario provinciale delle emissioni e serie storica dei dati rilevati dalla Rete Regionale della Qualità dell Aria 3.1 INVENTARIO PROVINCIALE DELLE EMISSIONI Gli inventari delle emissioni rappresentano una base conoscitiva fondamentale per la redazione dei programmi di miglioramento della qualità dell aria. Essi infatti sono strumenti indispensabili per l utilizzo dei modelli di diffusione attraverso i quali è possibile costruire gli scenari di riferimento e gli scenari di intervento nell ambito di piani e programmi. Il riferimento metodologico è rappresentato dal progetto europeo CORINAIR (COoRdination INformation AIR) nell ambito del quale è stata sviluppata una metodologia standardizzata per la stima delle emissioni e una nomenclatura univoca per le sorgenti emissive (denominata SNAP97) che raggruppa le attività in 11 macrosettori principali: 1. Combustione - energia e industria di trasformazione. 2. Combustione non industriale. 3. Combustione industria. 4. Processi produttivi. 5. Estrazione, distribuzione combustibili fossili/geotermico. 6. Uso di solventi. 7. Trasporti stradali. 8. Altre sorgenti mobili. 9. Trattamento e smaltimento rifiuti. 10. Agricoltura. 11. Altre sorgenti di emissione ed assorbimenti. Le sorgenti inserite e considerate nell inventario delle emissioni sono di almeno tre tipologie diverse: puntuali, lineari e areali/diffuse. Sorgenti puntuali - In questa categoria sono inserite le aziende autorizzate ai sensi del D.P.R. n. 203/88. Una sorgente puntuale è caratterizzata dalla localizzazione del camino (coordinate UTM 32), dalla sua altezza dal suolo, dal suo diametro, dalla velocità e temperatura dei fumi in uscita. Queste caratteristiche determinano la distanza di ricaduta degli inquinanti e le modalità di dispersione degli stessi. Sono considerate sorgenti puntuali anche le 77

2 discariche, considerando punto di emissione il centroide del poligono che descrive la loro superficie. Sorgenti lineari - Si sono considerate sorgenti lineari i tratti stradali già recensiti per il PTCP con flussi stradali omogeneizzati per i due sensi di marcia. Sono state effettuate misure puntuali in quarantaquattro siti delle rete stradale. Il valore delle emissioni è stato calcolato ridistribuendo il numero di veicoli totali (suddivisi in leggeri e pesanti) in base al parco macchine circolante ed utilizzando fattori di emissioni diversi per le varie tipologie di veicolo. In tale calcolo si sono tralasciati i ciclomotori. I flussi stradali erano disponibili solo per alcune strade statali e provinciali, per l E45 e per la A14. I flussi lineari del PTCP sono stati integrati inserendo i flussi misurati (in genere per i piani urbani del traffico) dai comuni di Forlì, Cesena, Savignano sul Rubicone, Gambettola, San Mauro Pascoli e Gatteo, in modo da integrare la rete di strade comunali dei centri orbitanti attorno alla via Emilia. Sorgenti areali/diffuse - Fra le sorgenti areali/diffuse si sono considerati i contributi del riscaldamento domestico, della zootecnia, delle aziende minori (autorizzazioni semplificate o ai sensi dell art.12) e del traffico non lineare. L elaborazione di questo tipo di dati richiede necessariamente l utilizzo di variabili surrogate al fine di associare alle unità di territorio un valore di inquinante dovuto alla presenza di un certo numero, non direttamente quantificabile, di fonti diffuse. La metodologia impiegata è analizzata nella descrizione dei settori dell inventario (vedi oltre). Nella maggior parte dei casi, in particolare per le sorgenti areali o lineari, la stima delle emissioni (E) avviene attraverso la scelta di opportuni indicatori di attività (A) e fattori di emissione (FE) per unità di attività secondo la relazione: E = A x FE dove: FE rappresenta la massa inquinante emessa da una quantità unitaria dell indicatore. Gli indicatori di attività (A) possono essere ad esempio: consumi di combustibile; 78

3 quantità di materia prima consumata per processo produttivo; chilometri percorsi (per il traffico). La scelta dei fattori di emissione risulta critica: in letteratura, soprattutto in riferimento ad inquinanti recentemente trattati dalla normativa sulla qualità dell aria quali il PM 10, sono presenti fattori di emissione anche molto diversi per la stessa tipologia di sorgente, tali valori risultano inoltre in continua evoluzione. Si ritiene pertanto fondamentale l utilizzo di fattori di emissione standardizzati al fine di rendere confrontabili le stime ottenute nelle diverse province. In generale il riferimento principale è rappresentato dal documento Manuale dei fattori di emissione nazionali ANPA CTN_ACE Bozza rapporto gennaio 2002, nella trattazione specifica di ogni macrosettore. Metodologia e calcolo settore per settore.- 1. Combustione energia e industria di trasformazione Tale settore non è stato inserito nell inventario. La produzione energetica in Provincia è limitata al solo idroelettrico e a piccoli autoproduttori non influenti sul panorama emissivo provinciale. 2. Combustione - non industriale Tale settore è rappresentato per la maggior parte dalla combustione domestica ai fini di riscaldamento. La rete della distribuzione del metano è abbastanza complessa essendo operanti sul territorio diverse società di distribuzione (ItalGas, Hera, ItalCogim, GasRimini). Sulla base dei dati raccolti riferiti all anno 2001 e disponendo dei soli dati di Hera per l anno 2002, si è valutata la variazione percentuale dei consumi e si è attribuita la stessa variazione a tutti i comuni non serviti da Hera, ottenendo così un valore di metano stimato per il Si è poi calcolato un consumo procapite utilizzando i valori di popolazione comunale aggiornati al I fattori di emissione per il metano sono espressi in g/gj, quindi è stato necessario trasformare i quantitativi utilizzati (mc/anno) in quantitativi energetici (GJ/anno) secondo il seguente schema: metano * (MJ/m 3 ) /1000 = GJ metano GJ metano * FE (g/gj) / = Inquinante totale (t/anno) 79

4 Si sono quindi utilizzate le sezioni di censimento (1991) e si è assegnata la densità abitativa alle singole maglie in base alla densità della o delle sezioni che ricadevano dentro alla stessa maglia. Quindi si è moltiplicato il quantitativo di inquinante per la popolazione presente in ogni maglia della griglia di 1x1 km secondo il seguente schema: Densità abitativa per metro quadro (calcolata per ogni zona censuaria) = abitanti zona censuaria / m 2 di zona censuaria. Abitanti per maglia = n 1 densità abitativa per metro quadro * m 2 di zona censuaria (dove n è il numero di porzioni di zone censuarie per maglia). Inquinante per maglia = inquinante totale / popolazione 1991 * popolazione per maglia. Il metano non è l unico carburante utilizzato per il riscaldamento. Le case sparse, o comunque non ancora allacciate alla rete di distribuzione (che comunque copre più dell 85% della popolazione), hanno caldaie a gasolio o a GPL. I dati di vendite di tali carburanti sono forniti dal Ministero delle Attività Produttive con dettaglio provinciale, ma la tipologia della distribuzione non permette di avere un dato costante negli anni. Pertanto, si è preferito utilizzare il dato regionale (riproporzionato sulla base degli abitanti della Provincia di Forlì-Cesena) e assegnare tale quantitativo alla percentuale di popolazione non metanizzata presente nei diversi comuni. Anche per il gasolio e il GPL si è poi utilizzato il potere calorifico (GJ/t) e si è ridistribuito l inquinante sul territorio comunale in base alla popolazione non metanizzata ricalcolata per ogni zona censuaria. % di metanizzazione a livello comunale (se non fornita = stimata in base alla posizione del comune. Per i comuni di pianura è = media dei comuni di pianura, per i comuni di collina = media collina, per i comuni di montagna = media comuni di montagna). abitanti non metanizzati = abitanti totali comune (abitanti totali comuni * % di metanizzazione) = abitante. GJ gasolio / abitante = gasolio / abitante non metanizzato * (GJ / t). 80

5 Inquinante (t/anno) / abitante non metanizzato = GJ gasolio / abitante non metanizzato* FE (g / GJ) / Inquinante / abitante non metanizzato* abitanti non metanizzati / km 2 = inquinante da gasolio / km 2. Inquinante da gasolio / km 2 * km 2 di comune = inquinante da gasolio per comune. Stesso procedimento per il GPL (potere calorifico = 46,05 GJ / t). Nella tabella 3.1 si riportano i quantitativi dei carburanti ad uso civile inseriti nell inventario. Metano 281,0*10 6 m³ ,0 GJ Gasolio 21295,0 t ,0 GJ GPL 7299,0 t ,0 GJ Tabella 3.1 Oltre ai carburanti sopra indicati, nella nostra Provincia si utilizza un consistente quantitativo di biomasse (principalmente legna da ardere). Secondo uno studio dell ENEA 1 le famiglie italiane che fanno uso di biomasse sono il 31,4%. Sulla base dei dati inseriti nell inventario regionale delle emissioni, si è calcolato il quantitativo di inquinanti da biomasse per la Provincia di Forlì-Cesena. Le emissioni del macrosettore 2 sono riassunte nella tabella 3.2. I valori sono espressi in tonnellate/anno. Carburante NO 2 PM 10 CO COV SO 2 Metano 488,0 65,0 244,0 49,0 0 Gasolio 45,0 3,0 18,0 3,0 85,0 GPL 17, , Legno 7,0 23,0 672,0 54,0 0 Totale 557, , ,0 Tabella 3.2 Di seguito sono mostrate le mappe di carico sulla griglia di 1x1 Km dei diversi inquinanti considerati. 1 Gerardi, Perella, Masia, Consumo di biomassa a fini energetici nel settore domestico, Enea,

6 Figura NO 2 Tonnellate/anno Figura PM 10 Tonnellate/anno 82

7 Figura CO Tonnellate/anno Figura COV Tonnellate/anno 83

8 Figura SO 2 Tonnellate/anno Combustione - industria. 4. Processi produttivi. 6 Uso di solventi. La Provincia di Forlì-Cesena ha una tipologia produttiva basata su aziende di dimensioni medio-piccole con impatti in atmosfera relativamente contenuti. Molte delle aziende presenti sul territorio sono in possesso pertanto di una autorizzazione alle emissioni semplificata. Non mancano comunque le aziende di una certa dimensione, anche se non esiste un vero e proprio polo industriale. Nella tabella 3.3 si riporta la consistenza numerica delle aziende produttive registrate alla Camera di Commercio al 2004 (il settore produttivo corrisponde alla categoria ISTAT D ). 84

9 Industrie alimentari e delle bevande Industria del tabacco Industrie tessili Confez. articoli vestiario; prep. Pellicce Prep. e concia cuoio; fabbr. Artic. viaggio Ind. legno, esclusi mobili; fabbr.in paglia Fabbric. pasta-carta, carta e prod. di carta Editoria, stampa e riprod. supp. registrati Fabbric. coke, raffinerie, combust. nucleari Fabbric. prodotti chimici e fibre sintetiche Fabbric. articoli in gomma e mat. plastiche Fabbric. prodotti lavoraz. min non metallif. Produzione di metalli e loro leghe Fabbric. e lav. prod. metallo, escl. macchine Fabbric. macchine ed appar. Mecc., install. Fabbric. macchine per ufficio, elaboratori Fabbric. macchine ed appar. Elettr. n.c.a. Fabbric. appar. radiotel. e app. per comunic. Fabbric. appar. medicali, precis., strum. ottici Fabbric. autoveicoli, rimorchi e semirim. Fabbric. altri mezzi di trasporto Fabbric. mobili; altre industrie manifatturiere Recupero e preparaz. per il riciclaggio Totale 4977 Tabella 3.3 I settori 3,4,6 sono trattati insieme. Per le aziende autorizzate ai sensi degli artt. 6, 15a e 15b del D.P.R.203/88 si sono utilizzati i valori massimi di inquinanti autorizzati relativi ai singoli camini come sorgenti puntuali georeferenziate. Per le aziende con più di un camino, nell impossibilità di georeferenziare tutti i camini, si sono assegnate le stesse coordinate a tutti i camini. In assenza di una indagine mirata al fine di verificare le reali emissioni delle industrie (spesso inferiori al limite autorizzato) si è utilizzato un fattore di riduzione del massimo autorizzato già utilizzato per la realtà produttiva di Modena (Cfr. 85

10 Piano di risanamento della qualità dell aria della Provincia di Modena) riportato nella tabella 3.4 per ogni inquinante: NO 2 PTS COV SO Tabella 3.4 Per le aziende in possesso di una autorizzazione semplificata o autorizzate in base all art.12 del 203/88, si è utilizzata la quantità di materia prima utilizzata e il relativo fattore di emissione (FE) secondo lo schema seguente: E=A * FE dove E è l emissione A è la materia prima utilizzata FE è il fattore di emissione relativo a tale materia prima Materie prime sono espresse in kg / anno nelle autorizzazioni per le aziende a ridotto inquinamento e per quelle autorizzate ex art.12. FE= g inquinanti / t di materia prima utilizzata. Tonnellate di inquinante / anno = materia prima / 1000 * FE / L inquinante così ottenuto si è sommato e assegnato, in maniera proporzionale alla superficie industriale esistente secondo il PTCP, ad ogni maglia. Inquinante t/a = n 1 inquinante / anno (dove n è il numero delle aziende). Inquinante t/a / m 2 sup. industriale esistente = inquinante / m 2. Inquinante / m 2 * m 2 di sup. industriale esistente per maglia = inquinanti per maglia. Nella tabella 3.5 si riportano i quantitativi di inquinanti calcolati o con riduzione rispetto al autorizzato o utilizzando i fattori di emissione sui quantitativi di materie prime dichiarati dalle aziende autorizzate ai sensi dell art.12 ex DPR 203/88 e con autorizzazione semplificata. I valori sono espressi in tonnellate/anno. 86

11 Tipo autorizzazione PTS PM 10 NO 2 SO 2 COV CO Autorizzate ex artt. 6, 15a, 15b 241,0 193,0* 660,0 419,0 741,0 105,0 DPR 203/88 Autorizzate ex art. 12 DPR 3,3* 2,7 N/D N/D 452,0 N/D 203/88 Autorizzazioni semplificate 7,7* 6,4 N/D N/D 1390,0 N/D Totale 252, ,0 419,0 2583,0 105,0 Tabella 3.5 * il PM 10 per le aziende con autorizzazione ordinaria è calcolato moltiplicando per 0,8 il valore autorizzato di PTS, il PTS per le rimanenti aziende è calcolato moltiplicando il valore calcolato di PM 10 per 1.2. Di seguito si riportano le mappe di carico per il settore industriale. 87

12 Figura Polveri totali Tonnellate/anno Figura PM 10 Tonnellate/anno 88

13 Figura SO 2 Tonnellata/anno Figura COV Tonnellate/anno 89

14 Figura NO 2 Tonnellate/anno Figura CO Tonnellate/anno 90

15 5. Estrazione, distribuzione combustibili fossili/geotermico. Questo settore è trascurabile sul territorio provinciale e non è stato pertanto considerato nell inventario. 7. Trasporti stradali. Il sistema ideale per considerare il contributo di questo settore sarebbe quello di poter disporre di flussi di traffico misurati per tutte le strade del territorio provinciale. Essendo questo per ora non possibile, si è così proceduto: si è considerata una frazione del traffico come lineare (quella per la quale sono disponibili flussi di traffico misurati), mentre il restante come diffuso. I flussi di traffico sono stati misurati in una serie di campagne su alcuni dei punti più significativi della rete viaria provinciale e sono stati integrati dai flussi di traffico forniti dalla Società Autostrade, per quanto riguarda la A14, e da un successivo studio finanziato dalla Provincia, per quanto riguarda la E45. I flussi del PTCP sono stati integrati inserendo i flussi misurati (in genere per i piani urbani del traffico) dai comuni di Forlì, Cesena, Savignano sul Rubicone, Gambettola, San Mauro Pascoli e Gatteo, in modo da integrare la rete di strade comunali dei centri orbitanti attorno alla via Emilia. I flussi orari sono stati caricati in Emit (Atmospheric Emissions Inventory Toolkit); il programma si occupa di stimare le emissioni per arco conoscendo la tipologia del parco macchine e applicando opportuni fattori di emissioni a seconda dell alimentazione, della cilindrata e della tecnologia costruttiva. Il procedimento dettagliato è indicato di seguito: Flussi / arco misurati come: (n. leggeri per ora diurna * 12) + (n. leggeri per ora notturna * 8) / 20 * 24 = n. leggeri medi orari calcolati sulle 24 ore. Stessa formula per i pesanti. EMIT, con parco macchine 2003, calcola emissioni per arco (fattori UK). Carico lineare = n 1 inquinanti per arco (dove n è il numero di archi totali). Per il calcolo delle emissioni da traffico diffuso si è invece utilizzato il parco macchine provinciale 2002 fornito da ACI e il programma COPERT III (Computer Programme to calculate Emissions from Road Transport). Il software calcola i fattori di emissione e le emissioni totali di un parco macchine conoscendo le percorrenze medie annue e le 91

16 temperature medie mensili (influenti sulle emissioni a freddo). Il contributo di SO2 da traffico diffuso non è stimato da COPERT III con i valori attuali di concentrazioni di zolfo nel carburante. Il valore provinciale è poi riproporzionato in base alla popolazione comunale. A questo valore è sottratto il carico lineare per comune. Se la differenza è maggiore di zero, il valore della differenza è stato considerato come inquinante diffuso e assegnato al territorio sulla base della densità abitativa per maglia calcolata, come per il macrosettore 2, utilizzando le zone censuarie e la popolazione del censimento Lo schema è il seguente: Carico diffuso per comune = inquinate per comune carico lineare per comune ( = 0 se carico lineare per comune > inquinante per comune). Densità abitativa per metro quadro (calcolata per ogni zona censuaria) = abitanti zona censuaria / m 2 di zona censuaria. Abitanti per maglia = n 1 densità abitativa per metro quadro * m 2 di zona censuaria (dove n è il numero di frazioni di zone censuarie per singola maglia) Carico diffuso per abitante = carico diffuso / abitanti totali. Carico per maglia = carico diffuso per abitante * abitanti per maglia. Di seguito si riporta la tabella 3.6 che descrive il parco macchine circolante nel 2002, elaborata sulla base di dati ACI. 92

17 Tipo di mezzo Numero media di percorrenza Km/anno 93

18 Tabella

19 Nella tabella 3.7 sono riportati i quantitativi di inquinanti emessi dal settore traffico (lineare e diffuso). I valori sono espressi in tonnellate/anno: Settore PM 10 NO 2 SO 2 COV CO PTS* Traffico lineare 80,0 1583,0 19,0 535,0 4312,0 96,0 Traffico A14+E45 190,0 4553,0 36,0 628,0 3708,0 228,0 Diffuso 200,0 3431,0 N/D 2815, ,0 240,0 Totale 470,0 9567,0 55,0 3978, ,0 564,0 Tabella 3.7 * PTS è calcolato moltiplicando il valore calcolato di PM 10 per 1.2. Nella figura 3.12 sono indicati i contributi percentuali alle emissioni dei principali inquinanti da parte delle categorie veicolari considerate (non è indicato SO 2 in quanto nell inventario è considerata la sola componente lineare per tale inquinante, e PM indica sia la percentuale di PM 10 che di PTS). E inoltre indicata la consistenza numerica delle diverse categorie veicolari sempre in termini percentuali sul totale dei veicoli costituenti il parco macchine immatricolato in Provincia. Per tutti gli inquinanti (PM escluso), le autovetture sono nettamente le principali fonti di inquinamento. Per il PM, invece, la principale fonte è data dai veicoli pesanti. 90% 80% 70% 60% 50% 40% Autoveicoli Comm. Leggeri Comm. Pesanti Motocicli 30% 20% 10% 0% CO NOx NMVOC PM Numero Veicoli Figura

20 Nella figura 3.13 è rappresentato il contributo percentuale alle emissioni dei principali inquinanti da parte delle autovetture, differenziandole in base alla tecnologia costruttiva (ECE/convenzionali, EURO I, EURO II, EURO III). E inoltre rappresentato il numero di autoveicoli per ogni diversa tecnologia come percentuale rispetto al totale degli autoveicoli immatricolati in Provincia. 90% 80% 70% 60% 50% Convenzionali/ECE Euro I 40% Euro II Euro III 30% 20% 10% 0% CO NOx NMVOC PM Numero Veicoli Figura

21 Nella figura 3.14 è rappresentato il contributo percentuale alle emissioni dei principali inquinanti da parte dei veicoli commerciali leggeri, differenziandoli in base alla tecnologia costruttiva (ECE/convenzionali, EURO I, EURO II, EURO III). E inoltre rappresentato il numero di veicoli commerciali leggeri per ogni diversa tecnologia come percentuale rispetto al totale dei veicoli commerciali leggeri immatricolati in Provincia. 90% 80% 70% 60% 50% 40% Convenzionali/ECE Euro I Euro II Euro III 30% 20% 10% 0% CO NOx NMVOC PM Numero Veicoli Figura

22 Nella figura 3.15 è rappresentato il contributo percentuale alle emissioni dei principali inquinanti da parte dei veicoli commerciali pesanti, differenziandoli in base alla tecnologia costruttiva (ECE/convenzionali, EURO I, EURO II, EURO III). E inoltre rappresentato il numero di veicoli commerciali pesanti per ogni diversa tecnologia come percentuale rispetto al totale dei veicoli commerciali pesanti immatricolati in Provincia. 90% 80% 70% 60% 50% 40% Convenzionali/ECE Euro I Euro II Euro III 30% 20% 10% 0% CO NOx NMVOC PM Numero Veicoli Figura 3.15 Di seguito sono riportate le mappe di carico del settore traffico: 98

23 Figura CO Tonnellate/anno Figura PM 10 Tonnellate/anno

24 Figura PTS Tonnellate/anno Figura NO 2 Tonnellate/anno 100

25 Figura SO 2 Tonnellate/anno Figura COV Tonnellate/anno 101

26 8. Altre sorgenti mobili In questo settore si è considerato, per il trasporto aereo, l aeroporto di Forlì. La stima si basa sul modello EDMS, sviluppato dalla Federal Aviation Administration (FAA) in collaborazione con l Aeronautica Militare degli Stati Uniti (USAF), che permette di stimare i quantitativi delle emissioni e la loro ricaduta simulando anche il traffico veicolare indotto dalla presenza dell aeroporto. Di seguito si riporta il riassunto dei valori calcolati da EDMS (i valori originali sono stati stimati per il periodo di massimo traffico corrispondente ai mesi di giugno-luglio 2004 e sono stati riproporzionati alla situazione di traffico normale in base al numero di voli standard). Il settore trasporti marittimi è stato valutato utilizzando il quantitativo di carburante venduto nel porto di Cesenatico nell anno Per quanto riguarda le emissioni da mezzi agricoli si è utilizzato il quantitativo di carburante agricolo (gasolio e benzina) venduto nel 2003 escludendo i quantitativi venduti per uso riscaldamento serre (questi sono considerati nel macrosettore 10). Tale quantitativo è stato moltiplicato per il fattore di emissione del manuale dei fattori di emissione APAT e il totale è stato ridistribuito in base alle superfici agricole nella Provincia. Lo schema del procedimento è il seguente: Tonnellate di carburante utilizzato per agricoltura (escluso riscaldamento serre). GJ da carburante = 42,71 * tonnellate (diesel) o 43,96 * tonnellate (benzina). FE= g inquinante / GJ di carburante utilizzato. Tonnellate di inquinante / anno = carburante * FE / m 2 ad uso agricolo per maglia = m 2 agricoli da carta uso del suolo 1:25000 / maglia. carico / maglia = (tonnellate di inquinante / anno) / m 2 agricoli totali * m 2 ad uso agricolo per maglia. Nella tabella 3.8 sono riportati i quantitativi di inquinanti emessi dal macrosettore. I valori sono espressi in tonnellate/anno: 102

27 Tipologia CO COV NO 2 SO 2 PM 10 PTS* Traffico aereo 39,0 4,0 16,0 2,0 N/D N/D Traffico veicolare indotto da aeroporto 11,0 1,5 1,3 0,05 0,05 0,06 Traffico marittimo 33,0 9,9 243,0 17,0 19,0 22,8 Mezzi agricoli 1076,0 308,0 1107,0 13,0 196,0 210,0 Totale 1159,0 323,4 1367,3 32,05 215,05 232,86 Tabella 3.8 * PTS è calcolato moltiplicando il valore calcolato di PM 10 per 1.2. Non è possibile posizionare sul territorio provinciale le sorgenti marittime e aeree e pertanto non sono state considerate nelle mappe di carico, che riportano quindi il solo carico da mezzi agricoli Figura NO 2 Tonnellate/anno 103

28 Figura CO Tonnellate/anno Figura COV Tonnellate/anno 104

29 Figura PM 10 Tonnellate/anno Figura PTS Tonnellate/anno 105

30 Figura SO 2 Tonnellate/anno Trattamento e smaltimento rifiuti La componente dei rifiuti inceneriti è già stimata, sulla base delle due autorizzazioni ai sensi del DPR 203/88 rilasciate ai due impianti di incenerimento (Hera e Mengozzi), nel macrosettore 4. Per le discariche si sono considerate solo quelle di Civitella, Tessello e Sogliano e i relativi fattori di emissioni relativi alla quantità di rifiuti trattati. Il dettaglio del procedimento è indicato di seguito: FE = Kg COV / t di rifiuto. Emissione puntuale (t / anno) = t di rifiuti * FE / Sia gli inceneritori che le discariche sono considerati come sorgenti puntuali (per la discarica si è assegnata l emissione al centroide del poligono che ne descrive l area). 106

31 Nella tabella 3.9 si riportano i quantitativi di COV emessi annualmente dalle singole discariche (dato riferito ai quantitativi smaltiti nel 2003). I valori sono espressi in tonnellate/anno. Discarica COV Sogliano al Rubicone 66,1 Cesena 9,7 Civitella 5,3 Totale 81,1 Tabella 3.9 Per questo settore si riporta unicamente la mappa indicante la localizzazione delle discariche, dato il numero esiguo dei dati rappresentabili con una mappa di carico. Figura Localizzazione delle tre discariche 107

32 10. Agricoltura L inquinamento del macrosettore dovuto alla zootecnia deriva dalla fermentazione enterica che avviene negli stomaci degli animali allevati e dalla stabulazione e smaltimento dei liquami prodotti. Conoscendo la localizzazione degli allevamenti, il numero e la tipologia di capi allevati, si è calcolato il totale di inquinante per maglia. Di seguito è riportato il dettaglio del procedimento: FE (anno) = Kg inquinante / capo Tot inquinante (per allevamento) = FE * capi allevati Totale per maglia = n 1 inquinante per allevamento (dove n è il numero di allevamenti per maglia). La maggior parte delle emissioni da allevamenti è costituita da metano, ammoniaca e solo in piccola parte da COV. Alcune tipologie produttive (per esempio pollo a terra) producono grandi quantità di polveri. Per la parte di inquinamento derivante dall utilizzo di carburanti in agricoltura, si considera il solo gasolio utilizzato per il riscaldamento delle serre, mentre i carburanti utilizzati nelle macchine agricole sono considerati nel macrosettore 8. Il calcolo degli inquinanti da gasolio per serre è comunque analogo a quello del gasolio per macchine agricole con la sola variazione del fattore di emissione. I valori sono espressi in tonnellate/anno. CO COV NO 2 SO 2 NH 3 CH 4 PM 10 PTS Zootecnia / 5,1 / / 6525,0 5495,0 274,0 469,0 Gasolio (serre) 48, ,0 1,5 / / 21,0 25,0* Totale 48,0 26,1 130,0 1,5 6525,0 5495,0 295,0 494,0 Tabella 3.10 * PTS è calcolato moltiplicando il valore calcolato di PM 10 per 1.2. Di seguito si riporta la mappa di carico degli inquinanti principali. 108

33 Figura 3.29 CO Tonnellate/anno Figura 3.30 NO 2 Tonnellate/anno

34 Figura 3.31 COV Tonnellate/anno Figura PM 10 Tonnellate/anno 110

35 Figura 3.33 PTS Tonnellate/anno 11. Altre sorgenti di emissione ed assorbimenti - Natura La vegetazione produce una grande quantità di sostanze organiche volatili, la cui pericolosità però non è dimostrata, né tantomeno è noto quanto vari la produzione di COV naturali a seconda dell impatto antropico. Pertanto tale settore è solo stimato ma non inserito nell inventario. Il procedimento per il calcolo è indicato di seguito: FE (anno) = Kg COV / ha di foresta. Inquinante (dettaglio comunale) = FE * ha. Inquinante / m 2 comune * m 2 maglia = inquinante per maglia. Una stima corretta richiederebbe l identificazione di aree omogenee a cui applicare diversi fattori di emissione a seconda della specie vegetale dominante, della copertura fogliare e della produzione di biomassa relativa alla fascia climatica in esame. Al fine di fornire una stima indicativa è stato applicato un unico fattore medio a tutta la superficie provinciale boscata, forestata o incolta. Il quantitativo di COV così calcolato è pari a 3094 tonnellate/anno. 111

36 Di seguito si riporta la mappa di carico dei COV da vegetazione. Figura COV Tonnellate/anno

37 Si riportano nella tabella 3.11 i quantitativi di inquinanti emessi per settore, espressi in tonnellate/anno, e il grafico indicante il contributo percentuale dei diversi settori alle singole emissioni. NO 2 PM 10 CO COV SO 2 Benzene PTS Natura 0,0 0,0 0,0 3094,0 0,0 0,0 0,0 Agricoltura 130,0 295,0 48,0 26,0 1,5 0,0 494,0 Discariche 0,0 0,0 0,0 81,1 0,0 0,7 0,0 Traffico non stradale 1367,3 215,0 1159,0 323,4 32,5 22,6 232,9 Traffico 9567,0 470, ,0 3978,0 55,0 132,5 564,0 Aziende 660,0 202,0 105,0 2583,0 419,0 0,0 252,0 Riscaldamento 557,0 91,7 937,0 106,7 85,0 5,6 110,0 Totale 12281,3 1273, , ,2 593,0 161,4 1652,9 Tabella 3.11 PTS Benz SOx COV CO PM10 NOx 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% NOx PM10 CO COV SOx Benz PTS Riscald. 5% 7% 3% 1% 14% 3% 7% Aziende 5% 16% 0% 25% 71% 0% 15% Traffico str. 78% 37% 92% 39% 9% 82% 34% Traff. nostr.. 11% 17% 4% 3% 5% 14% 14% Discariche 0% 0% 0% 1% 0% 0% 0% Agricoltura 1% 23% 0% 0% 0% 0% 30% Natura 0% 0% 0% 30% 0% 0% 0% Figura

38 Di seguito sono riportate le mappe di carico per ogni inquinante (i valori in legenda sono espressi in tonnellate/anno ed esprimono il carico annuale di inquinante per ogni maglia di 1x1 km). Si propongono due tipi di visualizzazioni diversi per ogni inquinante: - natural breaks: gli intervalli in ogni singola classe cromatica NON sono regolari. Il metodo utilizza la formula di Jenk per individuare gli intervalli vuoti tra serie di dati - equal intervals : ogni classe cromatica comprende lo stesso intervallo di valori Dal momento che spesso i valori più alti in assoluto sono molto al di sopra della media dei valori, il secondo metodo tende a evidenziare solo pochi punti critici, che però sono anche quelli in assoluto più critici. Il primo metodo permette, invece, di evidenziare tutta una serie di valori che si differenziano dai valori della media, pur non essendo i più elevati o i più bassi in assoluto. Lo svantaggio principale del primo metodo è che, cambiando di volta in volta la scala per permettere la visualizzazione di diversi intervalli, è impossibile confrontare direttamente anni diversi fra loro. Pertanto, nel resto del documento, dove sono presentate anche le situazioni al 2010 si è necessariamente utilizzato il secondo metodo. Non si sono considerati i valori inferiori a 0,01 tonnellate/anno e nella mappa dei COV non si è considerato il contributo del macrosettore 11 - Altre sorgenti di emissione ed assorbimenti (natura). 114

39 Figura PTS Tonnellate/anno Natural Breaks Figura PTS Tonnellate/anno Equal Interval 115

40 Figura PM 10 Tonnellate/anno Natural breaks Figura PM 10 Equal Interval

41 Figura SO 2 Tonnellate/anno Natural breaks Figura SO 2 Tonnellate/anno Equal intervals 117

42 Figura 3.42 CO Tonnelllate/anno Natural breaks Figura CO Tonnellate/anno Equal Intervals

43 Figura COV Tonnellate/anno Natural Breaks Figura COV Tonnellate/anno Equal intervals 119

44 Figura NO 2 Tonnellate/anno Natural breaks Figura NO 2 Tonnellate/anno Equal Intervals 120

45 Confronto con inventario nazionale delle emissioni - L ultimo inventario nazionale delle emissioni in atmosfera ( La disaggregazione a livello provinciale dell inventario nazionale delle emissioni, elaborato su dati 2000 e pubblicato nel 2004), realizzato da APAT, riporta una disaggregazione provinciale per tutti i settori CORINAIR. Tale disaggregazione è frutto di elaborazioni con variabili surrogato (approccio top - down) e, sebbene i due inventari non siano direttamente confrontabili proprio per il dettaglio e l approccio metodologici diversi, si propone, di seguito, un confronto tra i valori dell inventario nazionale a disaggregazione provinciale e i valori dell inventario locale. Si sono riportati i soli macrosettori presenti in Provincia, quindi si è tralasciato il macrosettore 1, il macrosettore 5 e il macrosettore 11 (il macrosettore 11 è presente, ma come più volte accennato, non conteggiato nei valori finali). Il settore con le maggiori similitudini è sicuramente quello del traffico che, per tutti gli inquinanti, tranne NO 2 ha praticamente gli stessi valori nei due inventari. Ciò è probabilmente dovuto alla notevole frazione di traffico diffuso calcolata con COPERT III, esattamente come per l inventario nazionale. 121

46 Inquinante SO 2 (APAT) 53,88 196,39 72,95 18,48 / / SO 2 (Inventario FC) / 1,5 NO 2 (APAT) 754,34 257, , ,58 118,53 3,15 NO 2 (Inventario FC) / 130 COV (APAT) 267, , ,27 506,39 206,56 8,66 COV (Inventario FC) CO (APAT) 3181,14 81, , , ,05 78,08 CO (Inventario FC) / 48 PM 10 (APAT) 134,76 63,36 359,12 214,57 125,62 15,85 PM 10 (Inventario FC) Tabella 3.12 Confronto fra l inventari nazionale a dettaglio comunale e l inventario locale 122

47 3.2 LA SERIE STORICA DEI DATI RILEVATI DALLA RETE REGIONALE DELLA QUALITA DELL ARIA NELLA PROVINCIA DI FORLI -CESENA I dati relativi ai risultati ottenuti dalla rete di monitoraggio della qualità dell aria sono aggiornati al 2005 sulla base di quanto riportato in Rapporto annuale sulla qualità dell aria Anno 2005 ARPA Sezione Provinciale di Forlì-Cesena (Allegato 1), da cui i paragrafi seguenti sono stati integralmente estratti. L area industriale del quartiere Coriano nel Comune di Forlì, vista la presenza di due impianti di incenerimento di rifiuti (Hera S.p.A. e Mengozzi S.p.A.), attività industriali ed artigianali, arterie ad elevato traffico locale, autostrada A14 e la vicinanza con aree adibite a zone residenziali, è stata oggetto di particolari studi di caratterizzazione della qualità dell aria che vengono riportati in allegato ad integrazione del Quadro Conoscitivo: - Allegato 2: Studio Ambientale e territoriale dell area industriale urbana Coriano del Comune di Forlì, Rapporto finale (Sintesi Ottobre 2001) ARPA - Allegato 3: Studio Ambientale e territoriale dell area industriale urbana Coriano del Comune di Forlì II a FASE, Rapporto finale (Sintesi Ottobre 2006) ARPA. Descrizione della rete di monitoraggio La Rete Regionale di monitoraggio della Qualità dell Aria (RRQA) è presente sul territorio della Provincia di Forlì-Cesena con 6 stazioni di misura, delle quali 3 sono collocate nel centro urbano di Forlì e 3 in quello di Cesena. La collocazione delle stazioni della RRQA è destinata ad essere rivista nel corso del 2006, conformemente ai nuovi criteri dettati dal DM N. 60/2002. Nel 2005 l ubicazione delle stazioni è però rimasta quella stabilita alla luce della precedente normativa, ed è descritta nella tabella

48 Tabella Le stazioni di misura nella Provincia di Forlì-Cesena - anno 2005 La composizione della Rete è sintetizzata nella tabella 3.14, ove si evidenziano gli inquinanti monitorati per ciascuna postazione. Tabella Stazioni di misura e inquinanti monitorati Le mappe sotto riportate mostrano la localizzazione delle stazioni di misura 124

49 Figura Localizzazione delle stazioni di misura- Forlì Figura Localizzazione delle stazioni di misura- Cesena 125

50 Biossido di azoto (NO 2 ) I grafici seguenti mostrano l andamento negli ultimi 5 anni delle concentrazioni media e massima annuali di NO 2 nelle 6 stazioni della rete di monitoraggio di Forlì e Cesena. Va sottolineato come i dati attribuiti a Piazza Franchini (Cesena) si riferiscano in realtà a Piazza Bufalini (Cesena) nel periodo ; per il 2004, anno di transizione da una stazione all altra, non si dispone di un numero di dati sufficiente per il calcolo di una media adeguatamente rappresentativa. Da entrambi i grafici si desume come per NO 2 la situazione sia stata sostanzialmente stazionaria nel corso degli ultimi 5 anni. Anche in questo caso risultano evidenti le situazioni di particolare criticità rilevate dalle stazioni di Via Emilia (Cesena) e Viale Roma (Forlì). E comunque degno di nota che, negli ultimi 5 anni, soltanto presso la stazione di Parco della Resistenza (Forlì) il valore limite annuale per la protezione della salute umana fissato per il 2010, evidenziato in rosso nel grafico relativo alle medie annuali, non sia mai stato raggiunto o superato almeno una volta. Ciò dimostra come NO 2 rappresenti un parametro critico in generale nei centri di Forlì e Cesena, e non solamente in situazioni circoscritte. Figura NO 2 : serie storiche della concentrazione media annuale (in µg/m 3 ) In rosso: valore limite annuale per la protezione della salute umana (40 µg/m 3 ) 126

51 3. Ossido di azoto (NOx) I grafici seguenti mostrano l andamento negli ultimi 5 anni delle concentrazioni media e massima annuali di NO X nelle 6 stazioni della rete di monitoraggio di Forlì e Cesena. Dal grafico relativo alla media annua risulta evidente come presso tutte le stazioni sia sempre stato largamente superato il valore limite annuale per la protezione della vegetazione, evidenziato in rosso nel grafico. Per la sola stazione di Via Emilia (Cesena) compare una tendenza alla diminuzione della media annua, peraltro apparentemente arrestatasi nel Il grafico relativo ai valori massimi mostra come in Viale Roma (Forlì) si siano verificate in alcuni anni le situazioni di inquinamento acuto peggiori in assoluto. Se si considerano le concentrazioni massime rilevate ogni anno tra tutte le stazioni, si ricava un andamento a campana con una crescita dal 2001 al 2002 ed una diminuzione dopo il Occorrerà però attendere i risultati dei monitoraggi dei prossimi anni per sapere se questa tendenza alla riduzione della gravità degli episodi acuti sia reale, oppure dovuta ad oscillazioni statistiche dei valori massimi. Figura NO X : serie storiche della concentrazione media annuale (come NO 2 in µg/m 3 ) In rosso: valore limite annuale per la protezione della vegetazione (30 µg/m 3 ) 127

52 Figura NO X : serie storiche della concentrazione massima annuale (come NO 2 in µg/m 3 ) Materiale particolato (PM 10 ) I grafici seguenti mostrano gli andamenti negli ultimi 5 anni delle concentrazioni media e massima annuali di PM 10, e del numero annuale di superamenti del valore limite sulle 24 ore, rilevati presso le stazioni della rete di monitoraggio di Forlì e Cesena. Tutti i grafici evidenziano la criticità delle PM 10, sia come concentrazione media annuale che come frequenza ed ampiezza dei superamenti del limite sulle 24 ore. Nello stesso tempo, però, sia per Piazza Beccaria (Forlì) che per Parco della Resistenza (Forlì) appare esservi una tendenza di massima alla diminuzione su tutti e tre gli indici, anche se proprio per Parco della Resistenza i valori relativi al 2005 di media annuale e numero di superamenti sono peggiori, sia pur di poco, di quelli del Per quanto concerne Piazza Franchini Angeloni (Cesena), il confronto con gli anni precedenti va effettuato con cautela, in quanto dal 2001 al 2003 la postazione di monitoraggio è stata ubicata altrove. Anche qui, comunque, appare esservi una leggera ma costante tendenza al miglioramento, già riscontrabile nei soli dati dal 2001 al Se tali tendenze verso una diminuzione dovessero risultare confermate negli anni venturi, ci si può attendere per il futuro che il valore limite annuale possa essere rispettato. Nel contempo, però, appare ancora lontano l obiettivo di contenere entro 35 il numero di superamenti annuali del valore limite sulle 24 ore. 128

53 Figura PM 10 : serie storiche della concentrazione media annuale (in µg/m 3 ) In rosso: valore limite annuale per la protezione della salute umana (40 µg/m 3 ) Figura PM 10 : serie storiche del numero annuo di superamenti del valore limite sulle 24 ore per la protezione della salute umana (50 µg/m 3 ). In rosso: numero massimo di superamenti consentito in un anno (35). 129

54 Figura PM 10 : serie storiche della concentrazione massima annuale (in µg/m 3 ) Ozono (O 3 ) I grafici seguenti mostrano l andamento negli ultimi 5 anni del numero di superamenti annuo della soglia di informazione (180 µg/m 3 come media oraria), del numero di superamenti annuo del valore obiettivo per la protezione della salute umana (120 µg/m 3 come massima media su 8 ore nel corso di una giornata), della media annua, del valore massimo annuale e dell AOT40. Il valore obiettivo viene posto a confronto con la soglia di 25 superamenti per anno, evidenziata in rosso, posta come limite per il valore bersaglio per la protezione della salute umana, che però considera il numero di superamenti medio su 3 anni. I grafici relativi ai superamenti mostrano un andamento privo di qualsiasi regolarità, mentre quelli che riportano AOT40, le medie annue ed i massimi annui lasciano supporre una leggera tendenza alla crescita per tutti e tre gli indici. In ogni caso le concentrazioni medie e massime ed AOT40 sembrano rappresentare con minore aleatorietà la gravità dell inquinamento da ozono, rispetto a quanto non facciano i numeri di superamenti dei limiti di legge. A parte il 2003, entrambi i limiti considerati sono stati oltrepassati più frequentemente a Parco della Resistenza (Forlì) che in Via del Mulini (Cesena), ed anche in misura 130

55 significativa. Medie e massimi annuali non indicano invece differenze sostanziali tra le due stazioni di monitoraggio. Figura O 3 : numero di superamenti della soglia di informazione (180 µg/m 3 come media oraria). Figura O 3 : numero di superamenti del valore obiettivo per la protezione della salute umana (120 µg/m 3 come media sulle 8 ore). In rosso: numero massimo consentito di superamenti per anno come valore bersaglio (25) 131

56 Figura O 3 : serie storiche della concentrazione media annuale (in µg/m 3 ) Figura O 3 : serie storiche della concentrazione massima annuale (in µg/m 3 ) 132

57 Figura O 3 : serie storiche di AOT40 annuale (1 maggio 31 luglio, in µg/m 3 h). In rosso: valore bersaglio per la protezione della salute umana (18000 µg/m 3 h come media su 5 anni). Monossido di carbonio (CO) I grafici seguenti mostrano l andamento negli ultimi 5 anni della massima concentrazione media su 8 ore e della concentrazione media annua di CO, registrate presso le stazioni della rete di monitoraggio di Forlì e Cesena. La totale assenza di superamenti del valore limite, evidenziato in rosso nel grafico relativo alle massime medie su 8 ore, come anche la scarsa entità delle medie annue testimoniano una volta di più l impatto trascurabile di CO sulla salute e sull ambiente nella nostra realtà. 133

58 Figura CO: serie storiche della massima concentrazione media su 8 ore annuale (in mg/m 3 ) In rosso: valore limite di 8 ore per la protezione della salute umana (10 mg/m 3 ) Figura CO: serie storiche della concentrazione media annua (in mg/m 3 ) 134

59 Biossido di zolfo (SO 2 ) I grafici seguenti mostrano l andamento negli ultimi 5 anni delle concentrazioni media e massima annuali di SO 2, registrate ogni anno presso le due stazioni della rete di monitoraggio di Forlì e Cesena. Il confronto tra le medie annuali ed il pur basso valore limite per la protezione degli ecosistemi, evidenziato in rosso, mostra in modo evidente quanto poco rilevante sia SO 2 nel nostro contesto. Lo stesso vale anche per i valori massimi annuali, tutti estremamente lontani dal valore limite orario per la protezione della salute umana. Figura SO 2 : serie storiche della concentrazione media annuale (in µg/m 3 ) In rosso: valore limite per la protezione degli ecosistemi (20 µg/m 3 ) 135

60 Figura SO 2 : serie storiche della concentrazione massima annuale (in µg/m 3 ) In rosso: valore limite orario per la protezione della salute umana (350 µg/m 3 ) Benzene Nel corso del 2005 il benzene è stato monitorato per tutta la durata dell anno nella sola stazione di Forlì di Parco della Resistenza. L analizzatore ha prodotto un numero di dati validi corrispondente ad un efficienza pari al 90%, sufficiente in base ai criteri dettati dal DM n. 60/2002. Nella stazione di Piazza Franchini Angeloni (Cesena) un analizzatore è entrato in funzione solamente il 13 maggio, e non si dispone dunque di un numero di dati sufficientemente rappresentativi dell anno. Per questo motivo non vengono riportati statistiche di base e superamenti relativi a questa stazione. Poiché i rilevamenti del benzene hanno avuto inizio soltanto nel 2003 non si dispone di dati sufficienti per l elaborazione di serie storiche. Le tabelle seguenti riportano le statistiche di base relative alle concentrazioni medie orarie, ed i superamenti del valore limite posto dal DM n. 60/

61 Tabella Medie orarie in µg/m 3 di benzene: statistiche di base per l anno 2005 Tabella Superamenti dei valori limite nell anno 2005 Le medie annue sono state calcolate sulle medie di 24 ore relative a giorni con almeno il 75% di dati orari validi, cioè con almeno 18 dati su 24. A differenza di quanto avviene in centri urbani di maggiori dimensioni, a Forlì la concentrazione del benzene risulta sempre piuttosto contenuta, tanto che anche le medie orarie raramente superano il valore limite annuale, come si evince dai valori degli indici di distribuzione. Piombo (Pb) La concentrazione del piombo aerodisperso è stata determinata analizzando il materiale particolato (PM 10 ) raccolto su filtro presso la stazione di Forlì di Piazza Beccaria, e presso la stazione di Cesena di Piazza Franchini Angeloni. Nel corso del 2005 inconvenienti tecnici di varia natura hanno frequentemente comportato la perdita del dato, al punto che per entrambe le stazioni non si possiede un numero di misure sufficientemente rappresentativo dell andamento annuale. Infatti per Piazza 137

62 Beccarla (Forlì) l efficienza raggiunge soltanto l 80%, mentre per Piazza Franchini Angeloni (Cesena) non si va oltre il 69%: A ciò si deve aggiungere che la maggior parte dei dati persi riguarda il periodo invernale, cioè proprio il periodo potenzialmente più critico. Visti però che i valori riscontrati sono molto bassi e coerenti con i risultati ottenuti negli anni precedenti, si è deciso di riportare ugualmente nelle tabelle seguenti le statistiche di base relative alle concentrazioni medie giornaliere, ed i superamenti dei valori limite posti dal DM n. 60/2002. Nonostante i dati siano insufficienti per un confronto rigoroso con i valori limite, infatti, l entità delle concentrazioni rilevate è in ogni caso tale da dimostrare, una volta di più, come il piombo sia ben lontano dal costituire una criticità. Tabella Medie orarie in µg/m 3 di Pb: statistiche di base per l anno 2005 Tabella Superamenti dei valori limite 138

63 Commento ai dati Riassumendo quanto esposto nel precedente capitolo, si ribadisce che gli inquinanti per i quali sono stati riscontrati superamenti di valori limite sono: NO 2, NO X, PM 10 e O 3. Per quanto concerne le PM 10, parametro particolarmente critico sotto il profilo sanitario, l aspetto più problematico è costituito dal frequente verificarsi di episodi acuti presso tutte le postazioni di monitoraggio, con superamento del limite sulle 24 ore. Il superamento del valore limite annuale, invece, è stato evitato nel 2005 ovunque sia pure di un soffio. Per NO 2, al contrario, gli episodi acuti con superamento del limite orario sono assai rari, ma presso le stazioni maggiormente prossime ad elevati flussi di traffico, Via Emilia (Cesena) e, in misura minore, Viale Roma (Forlì), appare problematico il rispetto del valore limite annuale fissato per il Se si considera poi NO X, il contenimento della concentrazione media annua entro il valore limite per la protezione della vegetazione appare al momento utopistico presso tutte le stazioni di misura. Per quanto concerne l ozono, infine, sono state 12 le giornate nel corso del 2005 in cui si sono verificati superamenti della soglia di attenzione, ed il valore bersaglio per la protezione della salute umana è stato largamente oltrepassato, a dimostrazione di come permanga stabilmente nel periodo estivo una concentrazione decisamente elevata. Anche i valori medi sugli ultimi 5 anni di AOT40, decisamente superiori per entrambe le stazioni di misura al valore bersaglio per la protezione della vegetazione, mostrano come la criticità delle concentrazioni estive di ozono rappresenti da anni una costante. CO, benzene e piombo presentano concentrazioni largamente contenute entro i rispettivi limiti, e non destano particolari preoccupazioni. Il piombo, in particolare, con la graduale diffusione della benzina verde ha cessato di essere un parametro degno di nota. 139

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