CON.IPI. Confederazione Nazionale Investigatori Privati Italiani
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- Bernarda Gasparini
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1 CON.IPI. Confederazione Nazionale Investigatori Privati Italiani (fondata dal Gen. CC. Giancarlo Servolini) Al Signor Presidente Della Repubblica Italiana Senatore Giorgio Napolitano Palazzo del Quirinale Roma Alla Presidenza del Senato della Repubblica Italiana Presidente Schifani Prof. Renato Piazza Madama, 1 Al Presidenza della Camera dei deputati della Repubblica Italiana Presidente Fini dott. Gianfranco Via della Missione, 10 Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Presidente Berlusconi Cav.dott. Silvio Palazzo Chigi Piazza Colonna, Roma Onorevole Ministro dott. Roberto Maroni Ministero dell Interno P.zza del Viminale, Roma Al Ministro della Giustizia On. Prof. Angelino Alfano Via Arenula,70 1
2 Al CORRIERE DELLA SERA ALLA STAMPA AL MESSAGGERO AL SOLE 24H AL GIORNALE ALLA REPUBBLICA A LIBERO AL MATTINO ALLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO IL GIORNO AL RESTO DEL CARLINO A ITALIA OGGI ALL ANSA ALL ADNKRONOS ALL ASCA A WIKIPEDIA AGENZIA GIORNALISTICA ITALIA ALLA RAI A MEDIASET A SKY Al Senatore Avv. Carlo Giovanardi Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Dei Ministri Palazzo Chigi Piazza Colonna, Roma Al Senatore dott. Giampaolo Bettamio Senato della Repubblica Via dei Caprettari, 79 Al Senatore dott. Luigi D Ambrosio Lettieri Senato della Repubblica Via dei Caprettari, 79 Al Senatore dott. Giuseppe Valentino Senato della Repubblica Via dei Caprettari, 79 Ministero dell Interno Dipartimento della Pubblica Sicurezza Ufficio dell Amministrazione Generale Ufficio per gli Affari della Polizia Amministrativa e Sociale Piazza del Viminale, Roma 2
3 OGGETTO: ISTITUTI DI INVESTIGAZIONE PRIVATA TULPS Sentenza della Corte di Giustizia DPR n.153/2008 DM. 557/Pass/ D (1) Reg. del 01/12/2010 Signori, con la presente, noi della Confederazione Nazionale degli Investigatori Italiani CON.IPI., fondata dal compianto generale dei CC Giancarlo Servolini, abbiamo l obbligo di farvi sapere il nutrito malcontento che serpeggia tra gli investigatori privati. Non è nostro interesse fare demagogia o rispolverare vecchi conflitti che gli investigatori patiscono da ormai 60 anni, ma non possiamo esimerci dall informarvi delle forti perplessità che ha suscitato l emanazione del DM approvato dalla commissione centrale e firmato dal On.le Ministro Maroni. Ci spiace dire che il DM è condivisibile solo in parte e ci spiace doverlo dire in questo momento delicato per il Nostro Paese. La CONIPI ha raccolto le lagnanze e lamentele e le ha tradotte in una assemblea nazionale il cui risultato è nel prosieguo di questa nota. Le problematiche emerse sul DM. - La costituzione della Commissione prevista dal DPR n.153/2008. Riteniamo che, nella costituzione della Commissione siano stati violati i principi fondamentali della Democrazia e quindi della Rappresentatività nominando per il settore investigazioni private un delegato non eletto da nessun altra associazione di categoria, ma soltanto perché asseritamente facente parte dell associazione più rappresentativa. - Crediamo che al di là delle competenze dei singoli componenti e delle norme che regolano la funzione della ridetta commissione non sia stato dato adeguato spazio agli investigatori. Una maggiore rappresentatività avrebbe 3
4 permesso una discussione più completa, magari energica, ma completa. Siamo certi che i rappresentati delle Istituzioni avrebbero saputo gestire in maniera egregia le più teste convocate per esaminare approfonditamente la materia. Quello che ci rammarica di più è il fatto secondo il quale è noto a tutti il modo come è classificato l investigatore privato e quali sono i limiti e le difficoltà in cui versa e quindi con comprendiamo le linee guida del DM. LE CAUZIONI - Giova ricordare prima di entrare nel merito di alcuni punti del DM che la globalizzazione, il libero esercizio, le agevolazioni alle imprese, gli sforzi per rilanciare l economia, sono strumenti utili per dare impulso alla competitività, per fornire servizi adeguati a costi contenuti. Il rilancio economico passa attraverso la maggiore domanda inseguita da una crescente offerta. Un principio ineludibile per la crescita economica a cui nessuno può sottrarsi. Il primo grosso scoglio avversato dalla maggior parte degli investigatori privati riguarda le cauzioni. Tutti auspicavano e condividevano una regolamentazione ma così non è stato. L applicazione delle tariffe cauzionali è un vero salasso. E deludente, per noi, constatare che la materia è stata affrontata senza rendersi conto dell aggravio di costi. L irritualità dei maggiori costi non legittima una sana competitività ma una logica discriminazione il cui unico comun denominatore è il vil denaro. Chi avrà maggiori risorse economiche potrà trarre beneficio in danno di tante famiglie. Riesce difficile comprendere qual é la ratio. 4
5 MACRO AREE OPERATIVE - Risulta di difficile interpretazione la suddivisione delle macroaree, visto e considerato il loro evidente collegamento ai maggior esborsi. Quantunque il titolare della licenza ex art.134 possegga i titoli accademico-tecnico-teorici sarà costretto a versare cauzioni e/o immobilizzare risorse finanziarie per poter esercitare la propria professione. Ci pare di capire che non esiste nessun rapporto di competenza professionale con le macroaree operative e ci pare di capire che alla lunga la nostra professione subirà un taglio la cui causa non sarà dettata dal mercato ma dalle risorse finanziarie. L attività investigativa E E DEVE ESSERE UNICA, ovverosia l autorizzazione deve abilitare l investigatore privato a svolgere investigazioni senza distinguo o con illogiche suddivisioni per ambito come scaturito dalla fervida ma irrazionale fantasia di chi le ha ideate. DIVIETO DI ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE PRESSO IL DOMICILIO E GLI STUDI LEGALI - Nulla questio, come ovvio che sia, per il domicilio privato - Per quanto riguarda lo studio legale, è evidente che la lacuna è collegabile solo alla datazione del TULPS. Oggi, i fatti vanno in modo diverso. Non si comprende la deroga/divieto per gli studi legali. Non sono essi professionisti come tutta le altre categorie regolate dagli albi/ordini? Non crediamo che si voglia anteporre il segreto professionale dell avvocato ( tra l altro lo hanno anche gli ingeneri, i commercialisti, i medici, ect.) al mero esercizio di controllo della P.S. E ci pare pure di capire che l investigatore, a parte lo studio legale, potrebbe accasarsi presso qualunque altra sede senza distinzione alcuna. 5
6 TITOLI PROFESSIONALI - Ciò che rende, illogico e disparitario è la parte che riguarda gli investigatori già titolati quindi con diritto acquisito. Non è certo prevaricante l obbligo di aggiornarsi ma riteniamo illogico che un investigatore qualificato per esperienza acquisita sul campo e magari autorizzato da soli quattro anni debba frequentare un corso riparatore che avrebbe la presunzione di parificare la laurea o colmare un esperienza di cinque anni. Ci pare oltremodo illogico il fatto secondo cui basterà frequentare il corso riparatoreparificatore per poi imporre all investigatore di scegliere le macro aree professionali solo in base alla propria disponibilità economica. Ci spiace dover supporre che la parte formativa ha più l esigenza di portare acqua al mulino - in favore di coloro che vorranno accreditarsi presso il dicastero, posto che i corsi potranno essere svolti sia da strutture private che dalle Regioni o enti Universitari. Auguriamoci inoltre che i giovani laureati nelle varie facoltà di Scienze dell Investigazione siano stati informati che, per poter ambire al tanto sospirato titolo di Polizia, oltre al patrimonio CULTURALE ed a quello PRATICO, debbano aver anche un patrimonio ECONOMICO da immobilizzare. Gli stessi neo laureati dovranno inoltre fare i conti con gli investigatori, presso i quali effettueranno il tirocinio, al momento della valutazione negativa. A chi si appelleranno per far apprezzare le qualità che l investigatore non ha saputo valutare positivamente? Altro punto che ci vede perplessi è quello relativo al tirocinio per coloro i quali aspirano ad ottenere la licenza per effettuare indagini penali. Essendo l investigatore, già autorizzato, l unico titolato ad effettuare indagini penali, cosa potrà delegare al tirocinante? 6
7 ATTIVITA NON PERTINENTI ALLA PROFESSIONE DI INVESTIGATORE PRIVATO - Il riferimento riguarda la lett avi) del comma dell art.5 del DM attività previste da leggi speciali o decreti ministeriali, caratterizzate dalla presenza stabile di persone dipendente presso i locali del committente. La norma, la quale non è ne minimamente, men che mai genericamente, disciplinata dal TULPS, è stata messa lì affinché taluni possano trarre beneficio per svolgere mansioni più tipicamente vicine alla vigilanza armata e non. Anche in questo caso la norma è illogica e quanto mai inapplicabile perché se da una parte si chiede la cauzione di 5000 euro dall altra è imbarazzante pensare che una cifra così irrisoria possa colmare la responsabilità di attività previste da leggi speciali o decreti ministeriali, caratterizzate dalla presenza stabile di persone dipendente presso i locali del committente leggasi guardie del corpo. Perché è di questo che stiamo parlando. RUOLO INVESTIGATORI PRIVATI DIPENDENTI - E di difficile interpretazione la ratio della norma. L unica cosa chiara e che l investigatore-datore di lavoro può decidere liberamente se concedere o meno l assenso favorevole sul futuro del proprio dipendente. Ci chiediamo come verrà disciplinata la meritocrazia che, tra le altre cose, risiede solo nel datore di lavoro. - Ministro Maroni ci perdoni se Le facciamo rilevare un altra incongruenza. Il 28 gennaio 2011 ( ma già se ne parlava a dicembre 2010 quando la S.V. aveva già firmato il DM) le sigle sindacali UGL terziario, UGL sicurezza, Federterziario e la AISS (sic!) hanno gettato le basi per il nuovo CCNL previsto anche per gli investigatori privati. Ci perdoni, ma riesce incomprensibile capire tanta tempestività. Non capiamo cos é la ENBISIT ente bilaterale alla quale è riservato un onere di tutto rispetto. Poi ci è ancora 7
8 complicato sapere che altra associazione EMBISI (noti la straordinaria somiglianza), formata da alcuni soci della Federpol, guarda caso l unica titolata a partecipare ai lavori della commissione centrale, abbia avuto un ruolo da protagonista nella stesura della bozza del DM. Dovremmo a questo punto ringraziare sia il TAR Lazio che Il Consiglio di Stato che hanno oggettivamente cassato l associazione e gli scopi che la stessa si era prefissa. Per la parte di specifica competenza, inoltre, Onorevole Ministro Maroni, questa nostra modesta illustrazione attiene alla problematiche di cui è cenno nella parte iniziale e noi ci facciamo carico di farle sentire la voce dei molti colleghi preoccupati del loro futuro professionale e per le loro famiglie. Siamo convinti che Ella vorrà ascoltarci e pertanto chiediamo di incontrarla nell immediato con l occasione di dipanare la matassa del DM e di tutte quelle altre criticità che frenano lo sviluppo della nostra professione. Il nostro è un lavoro fuori dal comune e dunque dobbiamo essere in grado di fornire un adeguato servizio all utenza. Ma ci domandiamo: come è possibile continuare in questa direzione se ci vengono negati ovvi diritti/doveri? Sig. Ministro, l abusivismo nel nostro settore è dilagante, tutti credevamo che il DM avrebbe provveduto ad arginare questo mostro ma così non è! Tanto per farle un esempio. Lei è a conoscenza del fatto che per ottenere un certificato dalla Motorizzazione dobbiamo litigare con gli uffici che assurgendosi a tutori della privacy dobbiamo dare faticanti spiegazioni? Per poi scoprire su internet che spopolano siti di società che sono in grado di fornire ogni informazione? Che razza di investigatori siamo se non possiamo risalire al proprietario di un auto? Ci si domanda perché mai è stata creata una macro area professionale proprio nel settore assicurativo, aggravata dalla cauzione sulla cauzione, e, al contrario, non è stato chiarito il diritto/dovere di accedere alla banca dati della Motorizzazione? Il caso è sintomatico e potremmo esporne di altri fino a raggiungere l incredulità. 8
9 Dunque è ovvio che il potenziale cliente anziché preferire un professionista si rivolge all amico, al parente, all amico dell amico, al partente del parente del parente, che può sapere illegalmente il dato a noi impedito. Non v è dubbio che è sottile la linea che demarca la tutela della privacy e le informazioni per uso investigativo ma è altrettanto vero che una regolamentazione chiara, corretta e sanzionatrice quanto basta, porterebbe ad un uso proprio del ridetto diritti/doveri. Ministro sa quanti finti-investigatori ogni giorno invadono la privacy altrui? Tanti è impressionante. Ripassando dal tandem amico-parente-amico dell amico-parente del parente, Lei non ha idea di quanti si cimentano nelle investigazioni. Ma il dato allarmante, che supera ogni immaginazione, è che quelle informazioni carpite senza essere autorizzati vengono utilizzate per scopi per nulla lusinghieri e, spesso si rasenta l estorsione. Il nostro non è un capriccio nascosto dietro il presunto diritto investigativo e men che mai siamo propensi a prestarci violando la privacy altrui, ma è solo l esigenza di poter esercitare la nostra professione in maniera trasparente. Tenendo conto, altresì, che i nostri mandati sono tutti obbligatoriamente riportati sull apposito registro di P.S., ove vengono trascritte le generalità complete del mandante con relativi estremi del documento, e che ci possono essere richieste soltanto prestazioni necessarie a tutelare un diritto in sede giudiziale, ci sono, pertanto, tutti i presupposti che venga tutelata la privacy. Il DM da questo punto di vista non ci aiuta affatto! E che dire del perverso meccanismo burocratico in merito alla denuncia dell attività? Per esercitare abbiamo l obbligo di iscriverci alla CCIAA settore terziario e, conseguentemente, alla sezione ordinaria dell Inps settore commercio. Cioè Onorevole Ministro, da un lato restiamo ancorati al 134 tulps unitamente alla vigilanza e agli informatoti commerciali e dall altro equiparati ai commercianti. Nel nostro panorama economico ci pare che non risultino professioni così tanto contese. Al contrario, basta essere un lavoratore autonomo e come d incanto i vincoli burocratici si riducono alla stessa stregua delle numerose attività professionali di tipo ordinistico. E ancora, che dire dell impossibilità di accedere a forme di incentivi per le aziende. Mai che si proponga una linea di agevolazioni i cui requisiti generali diano spazio alle agenzie investigative. 9
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IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29;
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