ETICA E COMPLIANCE Responsabilità e buone pratiche nel settore dei servizi tecnici professionali

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1 ETICA E COMPLIANCE Responsabilità e buone pratiche nel settore dei servizi tecnici professionali Seminario Formativo Camera di Commercio di Brescia, 19 maggio 2014 PARTE I L etica, la deontologia e la compliance nel settore dei servizi tecnici professionali Avv. Rosalisa Lancia 1

2 Agenda L ETICA E LA DEONTOLOGIA PROFESSIONALE LA COMPLIANCE NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI Definizioni I tutori della deontologia Il Codice Deontologico Finalità Natura giuridica Forma Enunciati I principi del codice deontologico Legalità Lealtà, correttezza, trasparenza Diligenza Deliver on the promise Responsabilità (Accountability e responsabilità professionale) Incompatibilità Leadership Aggiornamento delle competenze professionali Concorrenza libera e leale Gestione dei conflitti di interesse Riservatezza e confidenzialità Trasparenza nei rapporti con la PA Definizioni e ambito di applicazione Il danno reputazionale Aree normative rilevanti Non compliance Le Autorità di vigilanza Il rating di legalità CSR Corporate Social Responsibility Lo standard UNI/ISO Gli standard SA8000 e AA100 BRC Project Building Responsible Competitiveness Le esperienze dei paesi anglosassoni: Construction Law 2

3 Agenda L ETICA E LA DEONTOLOGIA PROFESSIONALE 3

4 Introduzione BEHAVING ETHICALLY IS AT THE HEART OF WHAT IT MEANS TO BE A PROFESSIONAL: IT DISTINGUISHES PROFESSIONALS FROM OTHERS IN THE MARKETPLACE PROFESSIONAL = (knowledge + Experience) x (ethics*character*attitude) Dr. Sameer Shadeed, Introduction to Engineering and Professional Ethics, April

5 Definizioni DEONTOLOGIA È l insieme delle teorie secondo cui I fini e i mezzi sono strettamente correlati e dipendenti gli uni dagli altri: il fine giusto sarà il risultato dell utilizzo di mezzi giusti.. ETICA Branca della filosofia cui è demandata l individuazione, a livello generale e astratto, dei mezzi giusti con cui conseguire un risultato PROFESSIONE LA DEONTOLOGIA PROFESSIONALE Branca della deontologia che ha come obiettivo la disciplina del comportamento del professionista affinché il suo operato non si scontri con gli interessi dei soggetti con cui è in rapporto e affinchè la sua attività sia coerente con i principi universalmente riconosciuti come etici e moralmente accettati 5

6 Definizioni Etica Etica Professionale Morale comune 6

7 Definizioni DEONTOLOGIA PROFESSIONALE CODICE DEONTOLOGICO Codice deontologico Code of Conduct Il Codice deontologico è il Codice di comportamento (o di condotta) dei professionisti appartenenti ad una specifica industria o settore. E costituito dall insieme di enunciati, principi e direttive etiche, la cui osservanza determina comportamenti deontologicamente corretti, ovvero rispettosi della deontologia, dello scopo e dei valori fondamentali dell ente di appartenenza 7

8 I tutori della deontologia TUTORI DELLA DEONTOLOGIA Organo di disciplina Ordine /Collegio Professionale Professionista Cliente Consociati e mercato di riferimento 8

9 I tutori della deontologia ORDINE / COLLEGIO PROFESSIONALE Diffusione e divulgazione del Codice Deontologico e dell etica professionale Controllo dell aderenza dei professionisti ai precetti del Codice Monitoraggio nel continuo della validità ed efficacia dei precetti codicistici Messa a disposizione ma anche materiale consegna del Codice Condivisione con gli iscritti dell approccio adottato dall Ordine/Collegio verso i precetti codicistici Monitoraggio e controllo costante dell aderenza degli iscritti al codice con l obiettivo di prevenire le violazioni Controllo ex post attraverso il deferimento delle questioni disciplinari all organo di disciplina Controllo nel tempo: 1. della validità ed attualità dei precetti 2. Della concreta applicabilità della normativa (di etero - regolamentazione) dedotta nei precetti 9

10 Il tutori della deontologia CONSOCIATI E MERCATO DI RIFERIMENTO: GLI STAKEHOLDERS Qualsiasi gruppo o individuo che può avere influsso o è influenzato dal raggiungimento dello scopo dell organizzazione ( ) Freeman, R.E., Strategic Management: a stakeholder approach, 1984 Tutti i soggetti, individui o gruppi, portatori di interessi che dovrebbero essere attenzionati dal professionista (nello svolgimento della sua attività professionale) e dall Ordine/Collegio professionale (nella sua attività di divulgazione dell etica e di vigilanza). A titolo esemplificativo, ma non esaustivo sono stakeholders: Clienti Fornitori Enti finanziatori (istituti di credito/soci e azionisti) Residenti di aree limitrofe Gruppi locali (i.e ambiente) Collaboratori Titolari di partnership Creditori Dipendenti PPAA 10

11 Il Codice Deontologico FINALITÀ SOSTANZA: ENUNCIATI E PRINCIPI NATURA GIURIDICA ED EFFICACIA FORMA 11

12 Finalità del Codice Deontologico A. disciplina attraverso regole generali- la condotta del professionista al fine di guidarlo nell esecuzione appropriata ed efficace del proprio lavoro B. preserva la dignità e il decoro della professione, attraverso l individuazione a monte di regole di buona condotta che, se seguite, fanno del professionista un buon professionista che, con il suo operato etico, irrobustisce la dignità della categoria di appartenenza C. veicola la fiducia nell ente promanatore e contribuisce a mantenerne alta la reputazione in quanto dimostra ai terzi che i destinatari del Codice si impegnano ad adottare comportamenti eticamente corretti nell esecuzione della propria attività (i.e.: codice deontologico come biglietto da visita della professione che disciplina) D. tutela il committente (i.e. cliente) perchè mitiga l asimmetria di competenze naturalmente sussistente tra questi e il professionista, preservandolo da un potenziale abuso di potere (i.e. sfruttamento economico, fornitura di servizi professionali non necessari) 12

13 Finalità del Codice Deontologico Cfr. C La regola deontologica rende prevedibili e coercibili i comportanti dei singolo professionisti costruendo così l affidabilità di una categoria e, quindi, la sua credibilità (Codice deontologico degli architetti, Preambolo) Cfr. D Il professionista non deve consapevolmente consigliare soluzioni inutilmente gravose, illecite, fraudolente o passibili di nullità (Codice Deontologico degli Architetti, art. 23, 2) 13

14 Natura giuridica ed efficacia del Codice Deontologico Il Codice deontologico è un atto con efficacia normativa ma non vincolante qualificabile come atto di autoregolamentazione con valenza di soft law. Non crea obblighi giuridici ma impegni il cui rispetto è rimesso alla mera volontà, all appartenenza ad una professione e all effetto deterrente del procedimento disciplinare e della comminazione di sanzioni in caso di sua violazione. In mancanza efficacia vincolante diretta, la garanzia dell'osservanza delle norme del Codice si attua attraverso: 1. il soggetto promanatore (Ordine/Collegio professionale) che coincide con il destinatario (iscritti all Ordine/al Collegio) con ciò creando il circolo virtuoso dell autoregolamentazione; 2. autorevolezza del soggetto che ha emanato il Codice e, di conseguenza, la sua forza persuasiva SOFT LAW Espressione di difficile traduzione in italiano, indica una forma di regolamentazione caratterizzata da produzione di norme prive di efficacia vincolante diretta. La ratio della soft law risiede nell'esigenza di creare una disciplina flessibile, in grado di adattarsi alla rapida evoluzione che caratterizza certi settori della vita economica o sociale. Attualmente per soft law si intendono vari fenomeni normativi che vanno dai codici di autoregolamentazione adottati da imprese oppure organizzazioni, ai codici deontologici, ad alcuni atti tipici del diritto internazionale- emanati da organizzazioni governative, internazionali, sovranazionali. Luogo e data 14

15 Natura giuridica ed efficacia del Codice Deontologico Per lungo tempo le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno affermato la natura extra-giuridica delle norme deontologiche, considerate mere norme interne di autogoverno e organizzazione della categoria, concludendo di conseguenza per l insindacabilità nel giudizio di Cassazione della loro applicazione ed interpretazione (ex multis Cass /2006; Cass. 5164/2004): in altri termini le norme deontologiche potevano essere invocate in sede di merito ma non potevano essere sindacabili in sede di legittimità. Nell ultimo decennio, contestualmente allo sviluppo dell autoregolamentazione e della referenzialità degli enti rappresentativi, si è fatta strada una progressiva affermazione della natura giuridica delle disposizioni deontologiche. 15

16 Natura giuridica ed efficacia del Codice Deontologico Corte di Cassazione 4 luglio 2004 n Con particolare riferimento alla deontologia nelle professioni tecniche, specificatamente quella dei geometri, ha ribadito incontrovertibilmente che la norma deontologica assume il rango di norma di diritto. Tale conclusione si fonda sulla considerazione che la norma (interna) del codice disciplinare, nell individuare l illecito disciplinare, ha riempito e concretizzato la clausola generale prevista dall art. 11 del R.D. 11 febbraio 1929 n. 274, onde la detta norma interna ha assunto la funzione ed il rango di quest ultima disposizione dell ordinamento generale dello Stato, che rientra sicuramente tra le norme di diritto, la cui violazione è deducibile nel ricorso per cassazione. C. Cass SS UU 20 dicembre 2007, n Ha rappresentato il punto di svolta poiché ha definito, ex art. 384 c.p.c. il principio di diritto per cui l interpretazione delle norme deontologiche assurge a rango di quaestio iuris, come tale prospettabile dinanzi al giudice di legittimità come violazione di legge, e non una questione fattuale (quaestio facti) per la cui soluzione il sindacato della corte di cassazione deve limitarsi al controllo sull esistenza e la legalità della motivazione (Cass. civ., sez. III, 14 luglio 2004 n , in Giust. civ.). Art. 384 c.p.c. Enunciazione del principio di diritto e decisione della causa nel merito 16

17 La forma del Codice Deontologico Nell esperienza italiana il Codice Deontologico ha una forma prescrittiva, evocativa di norma o regolamento ; le modalità di redazione (suddivisione in preamboli, titoli) e il wording utilizzato ( il professionista deve, il professionista ha l obbligo) fanno pensare ad un contratto tra l iscritto e l Ordine/Collegio di appartenenza, dove il beneficio dell adempimento degli impegni si estende anche di terzi, quali i consociati. Nelle esperienze anglosassoni, al contrario, il codice etico è costruito come un elenco di impegni che ogni membro si assume: questa tecnica redazionale sottolinea un legame di tipo morale con la professione, qualificabile come impegno e promessa. 17

18 La forma del Codice Deontologico La differenza risiede nel ruolo rivestito dall Ordine/Collegio il Italia nei paesi anglosassoni: mentre in Italia l Ordine/Collegio è un ente pubblico non economico di derivazione normativa, nei paesi anglosassoni è spesso costituito sotto forma di Associazione e/o Sindacato. Nel caso italiano l Ordine/Collegio ha ex lege una connotazione pubblicistica e, pertanto, ha poteri di direzione e coordinamento della categoria cui si rivolge che esprime in vere e proprie regole ; nel secondo caso, essendo le associazioni/sindacati enti di matrice privatistica, la forza persuasiva del codice si fonda sull impegno che gli iscritti si assumono nel far parte della categoria. 18

19 La forma del Codice Deontologico Code Of Professional Conduct Our Commitment to Professionalism 1. Serve the public, employees, employers, clients, the Society, and the profession with fidelity, honesty, and impartiality. 2. In all professional relationships, treat others with respect, civility, and without discrimination. 3. Abstain from behavior that will unjustly cause harm to the reputation of the Society, its members, and the profession. 4. Continually improve professional knowledge, skills, competencies, and awareness of relevant new developments through training, education, networking, and work experiences. 5. Consider qualifications before undertaking any professional activity and perform only those services that may be handled competently. 6. Make informed decisions in the performance of professional duties that adhere to all relevant laws, regulations, and recognized standards of practice. 7. Inform all appropriate parties when professional judgment indicates that there is an unacceptable level of risk of injury, illness, property damage, or environmental harm. 8. Maintain the confidentiality of information acquired through professional practice that is designated or generally recognized as non-public, confidential, or privileged. 9. Accurately represent professional qualifications including education, credentials, designations, affiliations, titles, and work experience. 10. Avoid situations that create actual, potential or perceived conflicts between personal and professional interests, and if a potential conflict of interest arises disclose all applicable facts to potentially affected parties. Approved by House of Delegates June 3,

20 La forma del Codice Deontologico IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers) - Code of Ethics We, the members of the IEEE, in recognition of the importance of our technologies in affecting the quality of life throughout the world, and in accepting a personal obligation to our profession, its members and the communities we serve, do hereby commit ourselves to the highest ethical and professional conduct and agree: 1. to accept responsibility in making decisions consistent with the safety, health, and welfare of the public, and to disclose promptly factors that might endanger the public or the environment; 2. to avoid real or perceived conflicts of interest whenever possible, and to disclose them to affected parties when they do exist; 3. to be honest and realistic in stating claims or estimates based on available data; 4. to reject bribery in all its forms; 5. to improve the understanding of technology; its appropriate application, and potential consequences; 6. to maintain and improve our technical competence and to undertake technological tasks for others only if qualified by training or experience, or after full disclosure of pertinent limitations; 7. to seek, accept, and offer honest criticism of technical work, to acknowledge and correct errors, and to credit properly the contributions of others; 8. to treat fairly all persons and to not engage in acts of discrimination based on race, religion, gender, disability, age, national origin, sexual orientation, gender identity, or gender expression; 9. to avoid injuring others, their property, reputation, or employment by false or malicious action; 10. To assist colleagues and co-workers in their professional development and to support them in following this code of ethics. ( ) 20

21 La forma del Codice Deontologico RICS - the Royal Institution of Chartered Surveyors - Ethic and professional standards Take responsibility Be accountable for all your actions - don't blame others if things go wrong, and if you suspect something isn't right, be prepared to take action. Treat others with respect Treat everyone with courtesy, politeness and respect and consider cultural sensitivities and business practices. Always provide a high standard of service Always ensure your client, or others to whom you have a professional responsibility, receive the best possible advice, support or performance of the terms of engagement you have agreed to. Act with integrity Be honest and straightforward in all that you do. Act in a way that promotes trust in the profession Act in a manner, both in your professional life and private life, to promote you, your firm or the organization you work for in a professional and positive way. 21

22 La forma del Codice Deontologico ARB Architect Registration Board Standard 1 Be honest and act with integrity You are expected at all times to act with honesty and integrity and to avoid any actions or situations which are inconsistent with your professional obligations. This standard underpins the Code and will be taken to be required in any consideration of your conduct under any of the other standards ( ) Standard 8 have appropriate insurance arrangements You are expected to have adequate and appropriate insurance cover for you, your practice and your employees. You should ensure that your insurance is adequate to meet a claim, whenever it is made. You are expected to maintain a minimum level of cover, including run-off cover, in accordance with the Board s guidance. ( ) Standard 12 Have respect for others You should treat everyone fairly and in line with the law. You should not discriminate because of disability, age, gender, sexual orientation, ethnicity, or any other inappropriate consideration. 22

23 Gli enunciati del Codice Deontologico Codice di Deontologia Professionale dei Geometri Delibera consiliare n. 5, 3 aprile 2007 Codice Deontologico degli Ingegneri e norme attuazione approvati nella seduta di Consiglio 20 dicembre 2007 Codice Deontologico degli architetti, pianificatori, paesaggisti, conservatori, architetti iunior e pianificatori iunior italiani, entrato in vigore nel gennaio

24 Gli enunciati del Codice Deontologico CODICE DEONTOLOGICO DEI GEOMETRI 1. La professione è improntata ai doveri di probità, dignità e decoro ed esercitata secondo scienza, coscienza e diligenza 2. Deve conformarsi ai principi di indipendenza di giudizio, autonomia professionale e imparzialità 3. Deve costantemente curare l aggiornamento della propria preparazione professionale 4. Deve astenersi dall esercitare attività incompatibili con la professione di geometra libero professionista 5. Deve prestare un adeguata garanzia per i danni eventualmente cagionati mediante apposita polizza assicurativa o altre garanzie equivalenti 6. Deve astenersi dal compiere atti di concorrenza sleale 7. Può effettuare solo pubblicità informativa 8. Deve comportarsi secondo correttezza, collaborazione e solidarietà con i colleghi; 9. Deve prestare la più ampia collaborazione al Consiglio del Collegio 10. Nei rapporti coi praticanti è tenuto all insegnamento delle proprie conoscenze ed esperienza; 11. Deve riconoscere i limiti delle proprie competenze e declinare incarichi per cui non abbia sufficiente dimestichezza 12. Deve mantenere il segreto professionale 13. Nei rapporti con la PA non deve trarre vantaggio da eventuali rapporti personali intercorrenti e deve astenersi dall utilizzare forme di collaborazione eccedente gli obblighi di ufficio 24

25 Gli enunciati del Codice Deontologico CODICE DEONTOLOGICO DEGLI INGEGNERI 1. La professione di ingegnere deve essere esercitata nel rispetto delle leggi dello stato 2. Deve rispettare e far rispettare le norme del codice deontologico 3. Le norme di applicano sia per l attività saltuaria che continuativa 4. Deve adempiere agli impegni assunti con cura e diligenza 5. Non può svolgere attività in condizioni di incompatibilità 6. Non può svolgere attività quando il proprio interesse o quello del committente diano in contrasto con i propri doveri professionali 7. Rifiuta di accettare incarichi per i quali ritenga di non avere adeguata preparazione e adeguata potenzialità 8. Sottoscrive solo le prestazioni professionali che abbia personalmente svolto 9. Deve costantemente migliorare ed aggiornare la propria abilità a soddisfare le esigenze dei singoli committenti e della collettività; 10. Collabora con il consiglio dell Ordine 11. Impronta i suoi rapporto con i colleghi alla massima lealtà e correttezza 12. Impronta il rapporto con il committente alla massima lealtà, chiarezza e correttezza 13. Svolge le proprie prestazioni tenuto conto della tutela della vita e della salute dell uomo, alla tutela dell ambiente e alla conservazione dei beni culturali; massimizza le risorse naturali e riduce lo spreco delle fonti di energia 14. Può effettuare solo pubblicità informativa 15. Non adotta comportamenti che possano tradursi in concorrenza illecita 16. Mantiene confidenzialità e riservatezza 17. Assolve agli impegni richiesti dagli organismi di autogoverno con trasparenza e tempestività 25

26 Gli enunciati del Codice Deontologico CODICE DEONTOLOGICO DEGLI ARCHITETTI 1. Conforma la sua attività al principio di professionalità specifica 2. Ha l obbligo di salvaguardare e sviluppare il sistema dei valori e il patrimonio culturale in cui opera; di vigilare sull impatto ambientale delle opere da lui realizzate, di rispettare le norme di legge e di regolamento disciplinanti l attività urbanistico-edilizia 3. Opera con lealtà e correttezza nei confronti del committente, colleghi e ordine professionale 4. Ha il dovere di conservare la propria autonomia di giudizio e di difenderla da condizionamenti di qualunque natura 5. Mantiene confidenzialità e riservatezza 6. Rifiuta di accettare incarichi per i quali ritenga di non avere necessaria competenza e organizzazione adeguata 7. Svolge la propria attività secondo scienza, coscienza e perizia qualificata 8. Ha l obbligo di curare il continuo e costante aggiornamento della propria competenza 9. Non produce falsi in documenti o dichiarazioni 10. Opera nel rispetto delle leggi dello stato, dell ordinamento professionale e delle deliberazioni dell ordine 11. Non adotta comportamenti che possano tradursi in concorrenza illecita 12. Collabora con il Consiglio dell Ordine di appartenenza 13. Impronta i suoi rapporto con i colleghi alla massima lealtà e correttezza 14. Nei rapporti con i tirocinanti presta in modo disinteressato il suo insegnamento 15. Non opera in situazioni di conflitto di interessei 16. Deve prestare un adeguata garanzia per i danni eventualmente cagionati mediante apposita polizza assicurativa o altre garanzie equivalenti 26

27 I principi del Codice Deontologico LEGALITÀ LEALTÀ, CORRETTEZZA, TRASPARENZA DILIGENZA AUTONOMIA DI GIUDIZIO (Leadership) AGGIORNAMENTO COMPETENZE PROFESSIONALI DELIVER ON THE PROMISE (Consapevolezza dei propri limiti) RESPONSABILITÀ Accountability Responsabilità professionale ADEGUATA GARANZIA INCOMPATIBILITÀ CONCORRENZA LIBERA E LEALE GESTIONE DEI CONFLITTI DI INTERESSE RISERVATEZZA E CONFIDENZIALITÀ TRASPARENZA NELLE NEGOZIAZIONI CON PA E PRIVATI 27

28 I principi del Codice Deontologico Professionals are competent, responsible, and strive to avoid potential for arm and opt for doing good (Martin&Schinzinger, Ethics in engineering, 4th edition,2005) Secondo le teorie più moderne dell etica dell ingegneria, i principi essenziali del codice deontologico sono 3: competenza, responsabilità professionale, non provocare danni. Tutti gli altri principi costituiscono una derivazione e specificazione di questi. Competency, means having enough knowledge about the subject and the task and technology to perform and also know what areas are not known or understood. So competency includes knowledge and acknowledment of one limits. Professional responsibility is to communicate what one knows, not to communicate is to is to abdicate ones proper and unique role. This means that the professional has to take part in the organisation decision making process and by so doing, through the use of exert power, become responsible for those decision To do no harm, relates to safety and more recently the natural environment. This places the onus on the professional to identify and articulate the risks involved in and arising from what is being undertaken. The communication of that knowledge should take place in the decision making process. To remain silent about risks or worrysome data relating to risks is an abdication of ones role as knowledge expert inside an organisation 28

29 I principi del Codice Deontologico LEGALITÀ Rispetto e pratica delle leggi; conformità alle prescrizioni normative. Legge : utilizzo ampio, include tutta la normativa di etero ed auto, inclusi i codici deontologici. Il significato di legalità non deve fermarsi a non commettere reati (connotazione penalistica) ma deve essere inteso con accezione positiva, ovvero comportarsi in maniera conforme alle regole, usi e consuetudini. La professione di ingegnere deve essere esercitata nel rispetto delle leggi dello Stato, dei principi costituzionali e dell Ordinamento Comunitario (Cod. Deont. Ingegneri, 1.1.) Il Professionista nell esercizio della professione e nell organizzazione della sua attività è tenuto a rispettare le leggi dello Stato, l ordinamento professionale e le deliberazioni dell Ordine (Cod. Deont. Architetti, art. 11, 1) Le regole di deontologia professionale costituiscono specificazione ed attuazione del regolamento di categoria e delle leggi che disciplinano l attività del Geometra iscritto all albo (Cod. Deont. Geometri, tit. I, 1) 29

30 I principi del Codice Deontologico LEALTÀ, CORRETTEZZA E TRASPARENZA Principi morali universalmente riconosciuti, prescrivono di agire e comunicare in maniera sincera, appropriata e chiara. Diversi, combinabili e talvolta succedanei, suggeriscono di astenersi da azioni riprovevoli, sia in modo assoluto, sia avuto riguardo alla propria condizione, alla professione che si esercita e all'ambiente in cui si vive. Si contrappongono ai più comuni disvalori nei rapporti umani e la declinazione di questi principi può condurre a comportamenti che integrano fattispecie di reato (i.e. corruzione, corruzione, sviamento di clientela). Permeano tutti i codici deontologici e tutti i rapporti ivi descritti: in alcuni vengono esplicitati, in altri vengono dati per acquisiti propri o perché i generalissimi ed irrinunciabili. Le norme sono preordinata al fine di assicurare l esercizio della professione secondo canoni di correttezza, decoro e dignità. (Cod. Deon. Geometri, Introduzione) Il Professionista deve basare sulla lealtà e correttezza i rapporti e lo svolgimento della sua attività nei confronti del proprio Ordine professionale, del committente, dei colleghi e dei terzi a qualunque titolo coinvolti (Cod. Deon. Architetti, art. 5, co.1) Il geometra contrae con il committente un obbligazione ( ) attraverso un rapporto ( ) improntato ai principi di trasparenza ed onestà. (Cod. Deon. Geometri, Tit. III, 18) Ogni ingegnere deve improntare i suoi rapporti professionali con i colleghi alla massima lealtà e correttezza (Cod. Deon. Ingegneri, 3.1) Il rapporto con il committente è di natura fiduciaria e deve essere improntato ala massima lealtà, chiarezza e correttezza. (Cod. Deon. Ingegneri, 4.1) Il Professionista deve improntare il rapporto con chi svolge il tirocinio presso il suo studio alla massima chiarezza e trasparenza, con particolare attenzione ai compiti e alle modalità di espletamento dello stesso. (Cod. Deon. Architetti, art. 22, co. 2) 30

31 I principi del Codice Deontologico DILIGENZA È la Cura volenterosa e scrupolosa nel fare qualcosa che trova il suo fondamento giuridico nel codice civile ART COD. CIV. - DILIGENZA DELL ADEMPIMENTO Nell'adempiere l'obbligazione il debitore deve usare la diligenza del buon padre di famiglia. Nell'adempimento delle obbligazioni inerenti all'esercizio di un'attività professionale, la diligenza deve valutarsi con riguardo alla natura dell'attività esercitata CO. 2 - DILIGENZA PROFESSIONALE CO. 1 - DILIGENZA DEL BUON PADRE DI FAMIGLIA Diligenza normalmente richiesta per l esecuzione di ciascuna obbligazione, che si attua usando un livello medio di attenzione e prudenza Diligenza richiesta avuto riguardo alla natura dell attività esercitata. E detta anche diligenza specifica perché viene riferita ad un attività specifica/individuata. Il livello di accuratezza atteso dal professionista è quello mediamente richiesto per l esecuzione dell attività professionale in questione 31

32 I principi del Codice Deontologico La diligenza professionale comprende e supera la diligenza media del buon padre di famiglia ma deve essere comunque parametrata all attività svolta: il professionista intellettuale deve svolgere il proprio incarico con un grado di accuratezza e scrupolosità tali da essere qualificati come diligenza media della professione di riferimento. Diligenza professionale richiede la coesistenza di due profili: Profilo soggettivo: scrupolosità, attenzione, cura Profilo Oggettivo: scienza intesa come conoscenza di nozioni scientifiche, peculiari di ciascuna professione, acquisite tramite il percorso di studi, le esperienze e la formazione continua 32

33 I principi del Codice Deontologico Diligenza Particolare sforzo tecnico PERIZIA Complesso di cognizioni tecniche e professionali acquisite con lo studio e l esperienza ed espresse dal livello medio della categoria d appartenenza, tali da consentire di eseguire la prestazione secondo le c.d. regole dell arte. Declinazione puntuale della diligenza per le professioni tecniche e, direttamente costituisce un elemento di professionalità IMPERIZIA parametro facilmente valutabile, poiché si riscontra in errori tecnici conseguenti alla normale (i.e. media) preparazione tecnica del professionista 33

34 I principi del Codice Deontologico Il geometra componente il Consiglio Direttivo di un collegio provinciale o circondariale, o componente del Consiglio Nazionale deve adempiere ai doveri dell ufficio impersonato con diligenza ed obiettività ( ) (Cod. Deont Geometri, sez. V, 16) ( ) Il geometra è tenuto ad espletare il proprio incarico con la massima diligenza e con l impegno rigoroso di conoscenze scientifiche appropriate per le preordinazione di elaborati ed atti adeguati a conseguire il risultato oggetto dell incarico. Il geometra ( ) esercita l attività professionale secondo scienza ovvero preparazione, competenza e capacità professionale a servizio del committente (Cod. Deont. Geometri, sez II, 5) L ingegnere adempie agli impegni assunti con cura e diligenza (Cod. Deont. Ingegneri, 1.4) Il professionista deve conformare la sua attività al principio di professionalità specifica, qualunque sia la forma che regola l incarico professionale. (Cod. Deont. Architetti, tit II, art. 2.2) Il professionista deve svolgere l attività professionale secondo scienza, coscienza e perizia qualificata (Cod. Deont. Architetti, tit. II, art. 8.3) Il professionista deve svolgere l incarico con diligenza e perizia richieste dalle norme che regolano la professione. (.) in particolare è tenuto a: 1. Informare il committente sulle possibili conseguenze della prestazione richiesta in tutti i profili connessi all incarico affidatogli e, se del caso, proporre al committente soluzioni alternative; 2. Rettificare gli errori, le inesattezze o le omissioni eventualmente commessi nello svolgimento della prestazione. (Cod. Deont. Architetti, art. 27, co. 1 e 2) 34

35 I principi del Codice Deontologico CONSAPEVOLEZZA DEI PROPRI LIMITI DELIVER ON THE PROMISE È il principio secondo cui ogni professionista deve accettare solo gli incarichi per i quali ritiene di avere adeguata preparazione tecnica e adeguata potenzialità, in termini di possibilità di riuscita e risorse. È un principio connesso alla promessa (i.e.: dovere morale) di eseguire professionalmente la propria prestazione e, pertanto, accede al tipico principio etico del deliver on the promise DELIVER ON THE PROMISE PROMISE ONLY WHAT YOU EXPECT TO DELIVER Oltre che in maniera autonoma il principio può essere letto anche come una specificazione del principio di diligenza e del principio di coscienza, trasparenza ed onestà (cfr. Cod. Deont. Ingegneri, 1.4; Cod. Deont. Geometri, combinato para. 5, 18 e 22; Cod. Deont. Architetti, art. 8) 35

36 I principi del Codice Deontologico L ingegnere rifiuta di accettare incarichi per i quali ritenga di non avere adeguata preparazione e/o per i quali ritenga di non avere adeguata potenzialità per l adempimento degli impegni assunti (Cod. Deont. Ingegneri, 1.4., para 2) Il professionista non deve accettare incarichi che non possa svolgere con la necessaria competenza e con un organizzazione adeguata. ( ) Il professionista ha l obbligo di rifiutare l incarico quando riconosca di non poterlo svolgere con sufficiente cura e con specifica competenza (Cod. Deon. Architetti, art. 8, I e III para) Al fine di evitare eventuali danni al committente, il geometra deve riconoscere i limiti delle proprie conoscenze e declinare incarichi per il cui espletamento ritenga di non avere sufficiente dimestichezza (Cod. Deont. Geometri, titolo III, para 22) Il professionista deve rapportare alle sue effettive possibilità d intervento ed ai mezzi di cui può disporre, la quantità e la qualità degli incarichi e deve rifiutare quelli che non può espletare con sufficiente cura e specifica competenza. (Cod. Deont. Architetti, art. 14, para.2) 36

37 I principi del Codice Deontologico RESPONSABILITA (Accountability e responsabilità professionale) È il principio secondo cui il professionista risponde del proprio operato (raggiungimento del risultato, modalità utilizzate, inadempimento, danni) Definizione Accezione generale La condizione di dovere rendere conto di atti, avvenimenti e situazioni in cui si ha un ruolo determinante o una parte. Consapevolezza delle conseguenze dei propri comportamenti Imputabilità Attribuzione di un determinato comportamento ad una determinata persona Situazione giuridica Situazione per cui un soggetto è tenuto all adempimento di un obbligo, oppure a rispondere della violazione di un obbligo o di un atto illecito 37

38 I principi del Codice Deontologico Responsabilità nel Codice Deontologico ACCOUNTABILITY RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE 38

39 I principi del Codice Deontologico Accountability Accountable: soggetto disponibile a rendere conto Parola cardine del linguaggio aziendale con 2 significati: 1. Potere e dovere rendere puntuale conto del bilancio e, in generale, della correttezza ed efficacia degli atti (significato letterale); 2. Potere e dovere rendere conto del proprio operato in relazione agli obiettivi prefissati (significato aziendale, i.e. organizzazione) Il termine ha acquisito una valenza etica, richiedendo relazioni di trasparenza, controllo e verificabilità tra una parte che agisce e un altra che è a vario titolo interessata (i.e. stakeholders) in relazione ai fini raggiunti Il concetto nasce nella metà degli anni 80 negli Stati Uniti e in Gran Bretagna e ben presto diventa una tendenza diffusa nel mondo occidentale, con lo scopo di stimolare il passaggio da una gestione di tipo burocratico (basata sull emanazione di regole e prescrizioni e sul controllo esclusivamente formale della conformità ad esse degli atti e dei comportamenti di funzionari ed operatori), ad una gestione di tipo post-burocratico fondata essenzialmente sulla verifica ex post, di tipo assolutamente sostanziale, dei risultati ottenuti in relazione agli obiettivi stabiliti 39

40 I principi del Codice Deontologico L accountability rappresenta il passaggio dal vecchio modo di concepire l incarico professionale o di fare azienda (dove la responsabilità del raggiungimento dell obiettivo non veniva considerata un parametro di valutazione) ad un modo ultramoderno di fare business che fa leva su altri 2 concetti, quali l engagement (lett. partecipazione ) e il committment" (lett. impegno ). I 3 concetti vanno letti in combinato disposto e consentono un nuovo modo di comunicare tra il professionista/azienda e il cliente: la relazione. Accountability Engagement Committment ERA DELL INFORMAZIONE ERA DELLE RELAZIONI 40

41 I principi del Codice Deontologico La valenza etica del principio di accountability richiede la conoscenza e l applicazione del concetto chiave di Compliance (lett. conformità alle norme e principi che regolano l industria di riferimento e l attività specifica) inteso sia come garanzia della legittimità dell azione sia come adeguamento dell azione agli standard stabiliti da leggi, regolamenti, linee guida etiche o codici di condotta. Accountability Principi etici universalmente riconosciuti Compliance Obbligo di rendere conto del proprio comportamento sotto il profilo etico e deontologico 41

42 I principi del Codice Deontologico Responsabilità civile Responsabilità penale Responsabilità amministrativa Responsabilità deontologica RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE Valutazione e verifica della correttezza dell operato del professionista, tenuto conto delle sue competenze, che devono essere costantemente aggiornate delle sue capacità professionali, che oltre alla diligenza richiedono la perizia della sua prestazione e della cura adottata in tutte le fasi dello svolgimento del suo incarico dell'osservanza delle regole e delle norme di settore, anche etiche 42

43 I principi del Codice Deontologico RESPONSABILITÀ CIVILE è la responsabilità conseguente alla violazione di un obbligo Art c.c. RESPONSABILITÀ CONTRATTUALE RESPONSABILITÀ EXTRACONTRATTUALE ART C.C. È la responsabilità che deriva dalla violazione di un contratto. La violazione può consistere in un inadempimento oppure in un inesatto adempimento. Alla responsabilità contrattuale può conseguire la risoluzione del contratto e/o il risarcimento del danno È la responsabilità che deriva da fatto illecito. Si spiega sul danno ingiusto occorso Alla responsabilità extracontrattuale consegue il risarcimento del danno 43

44 I principi del Codice Deontologico Elementi necessari per la sussistenza di responsabilità civile: colpa o dolo del professionista (elemento soggettivo) Sussistenza del danno causalità tra il danno occorso e il comportamento del soggetto che lo ha causato A seconda del tipo di responsabilità (contrattuale/extracontrattuale) che si deve accertare, questi elementi vengono declinati differentemente oppure hanno pesi diversi 44

45 I principi del Codice Deontologico Colpa Diligenza professionale La colpa si manifesta con comportamenti contrari ai precetti tipicamente connessi all esecuzione della prestazione professionale ma anche tipicamente deontologici. Colpa: negligenza, imprudenza, imperizia o inosservanza di leggi, regolamenti, usi o consuetudini Il professionista è responsabile dell inadempimento contrattuale solo quando non abbia usato la diligenza, perizia e la prudenza richieste per l esecuzione dell attività. L inadempimento non è imputabile se la mancata/incompleta esecuzione dell obbligazione sia occorsa nonostante il professionista dimostri il diligente impegno profuso (obbligazione di mezzi + teoria soggettiva dell inadempimento) 45

46 I principi del Codice Deontologico ART COD. CIV.- RESPONSABILITÀ DEL DEBITORE: Il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, se non prova che l'inadempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile TEORIA OGGETTIVA DELL INADEMPIMENTO Effetti devastanti per il professionista tecnico Il debitore è sempre responsabile dell'inadempimento contrattuale salvo che non provi l assoluta ed oggettiva impossibilità ad adempiere derivante da causa non imputabile: in nessun conto viene tenuta la condotta diligente del debitore che avesse comunque tentato di preservare le ragioni del creditore TEORIA SOGGETTIVA DELL INADEMPIMENTO Tesi prevalente il debitore è responsabile dell'inadempimento contrattuale solo quando non abbia usato la diligenza, perizia e la prudenza richieste per l esecuzione dell attività. L inadempimento non è imputabile se la mancata/incompleta esecuzione dell obbligazione è occorsa nonostante il professionista dimostri il diligente impegno profuso 46

47 I principi del Codice Deontologico ( ) Il geometra è tenuto ad espletare il proprio incarico con la massima diligenza e con l impegno rigoroso di conoscenze scientifiche appropriate per la preordinazione di elaborati ed atti adeguati a conseguire il risultato oggetto d incarico. Nessuna responsabilità (NRD: deontologica) può essere contestata o posta a carico del geometra qualora, nonostante l idoneità dell operato e la insussistenza di gravi cause di negligenza, l inosservanza o imperizia allo stesso imputabili, il risultato della prestazione non sia conforme, in tutto o in parte, alle finalità oggetto dell incarico salvo diversa pattuizione redatta in forma scritta. (Cod. Deont. Geometri, sez. II, 4) Costituisce infrazione disciplinare il mancato o non corretto adempimento dell incarico professionale quando derivi da non scusabile e rilevante trascuratezza degli obblighi professionali e contrattuali (Cod. Deont. Architetti, art. 30) Luogo e data 47

48 I principi del Codice Deontologico RESPONSABILITÀ PENALE è la responsabilità conseguente alla violazione di norme penali La norma penale è una norma imperativa, valutativa e ha carattere statuale: ciò significa che impone un divieto/obbligo che va necessariamente osservato, valuta quando una condotta sia antisociale e da punire e può essere emanata soltanto dallo Sato. È formata da due elementi: precetto (praeceptum legis) che si identifica con il comando o il divieto imperativo (fattispecie legale di reato) e da una sanzione (sanctio legis), ovvero la conseguenza giuridica derivante dalla violazione del precetto (pena) La violazione delle norme penali integra un illecito penale, ovvero un reato. I reati si distinguono in delitti e contravvenzioni. La differenza tra le 2 tipologie sta nella sanzione (delitti: ergastolo, reclusione, multa; contravvenzioni: arresto e ammenda) e nell elemento soggettivo (il delitto richiede il dolo/colpa; la contravvenzione anche senza la valutazione del dolo/ colpa) La responsabilità penale è personale (art. 27 Cost.) Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima che il fatto sia stato commesso (art. 25 Cost) 48

49 I principi del Codice Deontologico Reati e classi di reato nelle professioni tecniche I. Esercizio abusivo della professione, art. 348 cod.pen. II. Usurpazione di titoli ed onori, art. 498 cod. pen. III. Reati di falso connessi ad asseverazioni richieste ex lege, art. 481 cod. pen. (SCIA, DIA, etc) IV. Reati ex Codice di salute e sicurezza sul lavoro (D.lgs. 81/08) V. Reati ex TU edilizia (DPR 380/01) VI. Reati ex Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.lgs. 42/2004) VII. Reati ambientali VIII. Reati di inquinamento e gestione di rifiuti non autorizzata (artt cod. pen/ D.Lgs. 152/2006) IX. Reati contro l incolumità pubblica (delitti artt.423 ss cod. pen/ contravvenzioni art.672 cod.pen.) 49

50 I principi del Codice Deontologico Codice Deontologico Norme penali I reati e le classi di reato sono oggetto di considerazione del Codice Deontologico: la norma penale, che configura la fattispecie di reato, tutela sotto il profilo pubblicistico interessi generali riconoscendo disvalore ai comportamenti che ledono o mettono a repentagli gli interessi stessi; Il codice deontologico tutela sotto il profilo ordinistico - gli interessi generali invitando gli iscritti ad astenersi da comportamenti che ledono o mettono a repentaglio gli interessi stessi. In alcuni casi vengono specificatamente citate norme penali da rispettare, in altri casi vale il principio di legalità per cui bisogna operare nel rispetto della legge in questo caso- penale 50

51 I principi del Codice Deontologico Costituisce illecito disciplinare produrre falsi in documenti e/o dichiarazioni. (Cod. Deont. Architetti, art. 10) Deve essere sottoposto a procedimento disciplinare il professionista cui sia imputabile un comportamento non colposo che abbia violato la legge penale, salva ogni autonoma valutazione sul fatto commesso. (Cod. Deont. Architetti, art. 11, co.4) Il professionista è sottoposto a procedimento disciplinare per fatti anche non riguardanti l attività professionale quanto si riflettano sulla sua reputazione professionale o compromettano l immagine della categoria professionale (Cod. Deont. Architetti, art. 11, co.5) Costituisce grave violazione deontologica ( ) ogni reato punito con norme penali relativo a fenomeni di criminalità organizzata di tipo mafioso, nonché per concorso nell associazione mafiosa (Cod. Deont. Architetti, art. 11, 6, ). Costituisce infrazione disciplinare l evasione fiscale nel campo professionale purchè definitivamente accertata (Cod. Deont. Ingegneri, norme generali 4) Il comportamento del geometra è suscettibile di provvedimento disciplinare anche quando sia solo di pregiudizio per il decoro e la dignità della categoria ( ). Cod. Deont. Geometri, tit. I, sez. I, 3) 51

52 I principi del Codice Deontologico RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA è la responsabilità che insorge a carico del soggetto che, per azione od omissione, anche solo colposa, cagiona un danno economico all'amministrazione, che è tenuto a risarcire Presenta gli stessi elementi della responsabilità civile (elemento soggettivo, nesso di causalità, danno) ma in più richiede il rapporto di servizio (un rapporto di impiego) con la PA. E un tipo di responsabilità patrimoniale prevista dagli ordinamenti giuridici posto in capo ad un dipendente di una PA che si renda colpevole di un danno alle casse erariali. Il danno deve essere cagionato dal dipendente nell'esercizio delle sue funzioni a seguito di una condotta illegittima (dolo/colpa grave). Il danno alle casse erariali si può realizzare o perché il dipendente ha danneggiato direttamente lo Stato o perché ha costretto lo stato a risarcire un altro cittadino a causa di un errore del dipendente pubblico. È una responsabilità che, oltre ai dipendenti della PA, si può estendere ai soggetti privati che abbiano la gestione di risorse pubbliche per la realizzazione di finalità pubbliche. I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici (art. 28 Cost.) Il giudizio sulla responsabilità amministrativa è di competenza della Corte dei Conti 52

53 I principi del Codice Deontologico RESPONSABILITÀ DEONTOLOGICA è la responsabilità conseguente a violazioni del codice deontologico oppure a precetti (soprattutto di ordine penale) che impattano sulla corretta tenuta di comportamenti deontici Viene valutata da soggetti appositamente incaricati, quali i Consigli di Disciplina istituiti presso gli Ordini e Collegi, cui spettano i compiti di: a. Valutazione in via preliminare della questione b. Istruzione del procedimento disciplinare c. Decisione delle questioni disciplinari L accertamento della responsabilità disciplinare segue procedure definite per il tramite di apposita regolamentazione sia sulla composizione degli organi giudicanti che sulle regole procedurali da seguire A fronte dell accertamento della responsabilità deontologica vengono comminate sanzioni quali: 1. Avvertimento 2. Censura 3. Sospensione 4. cancellazione La violazione può essere frutto di una condotta dolosa o colposa, e l elemento soggettivo (così come la recidiva) concorre ad identificare il tipo e l intensità della sanzione 53

54 I principi del Codice Deontologico ASSICURAZIONE PROFESSIONALE Obbligo per tutti i professionisti (i.e. esercenti una professione regolamentata) di: 1. stipulare entro il 13/08/2012 (poi 15/8/2013) una polizza assicurativa di responsabilità civile a tutela della propria clientela a fronte di eventuali errori e/o omissioni, esclusi i danni eventualmente provocati da interventi dolosi. 2. rendere noti al cliente, al momento dell'assunzione dell'incarico, gli estremi della polizza stipulata per la responsabilità professionale e il relativo massimale Art.3, co. 5, lettera e) del D.L. 138 del 13 agosto 2011 convertito, con modifiche, nella legge 148/2011, pubblicata sulla G.U. in data 16 settembre 2011 Art.5, co. 1 del DPR 137/2012 La violazione dell obbligo di stipulazione e di esibizione al cliente della polizza assicurativa costituisce un illecito disciplinare Art. 5, co. 2 DPR 137/

55 I principi del Codice Deontologico L assicurazione obbligatoria rileva sotto due profili: 1. nell ambito del rapporto di prestazione d opera che si instaura tra il professionista e il cliente 2. nell ambito dei rapporti etico-deontologici che si instaurano tra il professionista e l ordine di appartenenza posto che la mancata stipulazione (e non la mancata esibizione che ha un carattere accessorio) configura un illecito disciplinare passibile di procedimento La mancanza di assicurazione obbligatoria produce una doppia responsabilità: 1. Verso il cliente (che potrebbe rifiutarsi di conferire l incarico oppure chiedere una riduzione del costo della prestazione professionale) 2. Verso l Ordine/Collegio territoriale di appartenenza che ha l obbligo di facilitare la sottoscrizione dell assicurazione, provvedere a monitorare la sussistenza in capo agli iscritti e, se del caso, avviare un azione disciplinare Luogo e data 55

56 I principi del Codice Deontologico AMBITO DI COPERTURA DELLA POLIZZA PROFESSIONALE Responsabilità civile contrattuale Responsabilità civile extracontrattuale Responsabilità penale Responsabilità deontologica Responsabilità amministrativa coperto non coperto Potenzialmente copribile 56

57 I principi del Codice Deontologico Il professionista deve porsi in condizione di poter risarcire eventuali danni cagionati nell esercizio della professione; a tal fine è tenuto a stipulare idonea assicurazione per i danni derivanti al committente dall esercizio dell attività professionale. Il professionista deve rendere noti al committente, al momento dell assunzione del incarico, gli estremi della polizza professionale, il relativo massimale e ogni variazione successiva Cod. Deont. Architetti, art. 34 Il geometra deve poter prestare un adeguata garanzia per i danni che possa eventualmente cagionare nell esercizio dell attività professionale, mediante apposita polizza assicurativa o altre garanzie equivalenti. Cod. Deont. Geometri, art. 9 Cod. Deontologico degli ingegneri non disciplina l obbligo di assicurazione 5 marzo 2014, Linee di indirizzo sull obbligo di assicurazione professionale (CNI, c.r. 454) Art. 6 Proposta di nuovo Codice deontologico degli ingegneri elaborata dal CNI 2012 (Assicurazione professionale) L ingegnere deve essere in condizione di poter risarcire eventuali danni cagionati nell esercizio della professione. A tal fine, a tutela del committente, è tenuto a stipulare idonea assicurazione per i rischi derivanti dall esercizio dell attività professionale. L ingegnere, al momento dell assicurazione dell incarico professionale, è tenuto a rendere noto al committente gli estremi della polizza stipulata per la responsabilità professionale e il relativo massimale Luogo e data 57

58 Il Codice Deontologico: i principi SOGGETTI OBBLIGATI ALL ASSICURAZIONE PROFESSIONALE Professionisti autonomi Professionisti che esercitano in modo effettivo e in forma autonoma l attività riservata ex lege Professionisti dipendenti Il professionista che svolge la propria attività alle dipendenze di un datore di lavoro (pubblico/privato) non è tenuto alla stipula di una polizza assicurativa posto che non è titolare dell incarico ricevuto. Il datore di lavoro si assumerà l onere della copertura assicurativa. In nessun caso il committente potrà pretendere dal dipendente l assolvimento dell obbligo di assicurazione. Professionista collaboratore /consulente di uno studio tecnico La posizione di collaboratori e consulenti varia a seconda del rapporto che li lega allo studio tecnico. In ogni caso, a fronte di attività di collaborazione con Partita IVA oppure di consulenza esterna, il professionista è tenuto alla stipula della polizza che lo terrà indenne verso il suo unico committente (ovvero lo studio tecnico per ci presta l opera). È legittimo aspettarsi che anche al tecnico collaboratore/consulente possa estendersi la copertura assicurativa già attiva per il titolare/soci dello studio professionale Società tra professionisti Quali soggetti unitari e autonomi sono tenuti alla sottoscrizione della polizza assicurativa che copra l attività professionale della società. I soci singoli risultano coperti dalla polizza della società, fatta eccezione per gli incarichi assunti in nome e conto diverso da quello della Società. Professionista tecnico che assume l incarico di Consulente Tecnico L incarico di CTU (o anche CTP), essendo basato su generale dovere di diligenza, richiede la sottoscrizione di una polizza assicurativa: eventuali danni derivanti da imperizia, imprudenza, negligenza o inosservanza delle norme, devono trovare risarcimento verso le parti del giudizio lese da una consulenza inappropriata 58

59 I principi del Codice Deontologico OGGETTO DELL ASSICURAZIONE 1. Esclusioni 2. Periodo di retroattività 3. Periodo di postuma 4. Estensione territoriale 5. Scoperti e franchigie 6. Responsabilità solidale ATTIVITÀ COPERTA 1. Estensioni possibili 2. Massimale 3. Sottolimiti delle estensioni 4. Assicurabilità ex D.Lgs. 163/ Conduzione dello studio (gestione dell immobile, danni accidentalmente subiti dai clienti dello studio, danni subiti dai collaboratori) DENUNCIA SINISTRO E un obbligo ed attività essenziale, deve essere fatta attraverso un informativa esauriente, contenente la descrizione della contestazione, l indicazione del rapporto professionale sussistente, le considerazioni dell assicurato circa la fondatezza delle pretese, la valutazione (anche se approssimativa) del danno occorso, diretto ed indiretto. L invio del mero atto di citazione o ricorso giudiziale, non assolve l obbligo di denuncia. QUESTIONARIO La non corretta compilazione ostacola l ottenimento della copertura assicurativa riducendola o azzerandola. Costituisce: per gli Assicuratori uno strumento essenziale per valutare la portata del rischio e definire un premio congruo; per l Assicurato un documento cruciale poiché: (i)la conclusione del contratto e l entità del premio dipendono dalla valutazione del rischio compiuta sulla base delle notizie fornite nel questionario; (ii) La corrispondenza tra il rischio reale e il rischio rappresentato nel questionario è un presupposto di validità del contratto. 59

60 I principi del Codice Deontologico INCOMPATIBILITA È il principio secondo cui il Professionista deve astenersi dallo svolgere prestazioni professionali in situazioni in cui possa essere compromessa la sua imparzialità e, conseguentemente, la sua serenità di operatività e di giudizio. L Ingegnere adempie agli obblighi assunti con cura e diligenza, non svolge prestazioni professionali in condizioni di incompatibilità con il proprio stato giuridico, né quando il proprio interesse o quello del committente siano in contrasto con i suoi doveri professionali (Cod. Deont. Ingegneri, Principi Generali, 1.4) Il Geometra deve astenersi dall esercitare, anche temporaneamente, attività incompatibili con la professione di geometra libero professionista, qualora esse presentino finalità o modalità esplicative che possono recare pregiudizio al decoro e al prestigio della Categoria. (Cod. Deont. Geometri, art. 8) Il professionista non deve mai assumere incarichi in condizioni di incompatibilità ai sensi delle leggi vigenti e del presente codice deontologico (Cod. Deont. Architetti, art. 23. co. 4) 60

61 I princpi del Codice Deontologico Codice deontologico delinea il principio disponendo l astensione del professionista dall esecuzione di attività in condizioni di incompatibilità Non fornisce una definizione generale ed omnicomprensiva di incompatibilità La normativa istitutiva delle professioni (RD , n per le professioni di ingegnere ed architetto, art. 62, e RD 11 febbraio n. 274 del 1929, Regolamento per la professione di Geometra, art. 7) regola la situazione di incompatibilità più comune (iscrizione all albo, esercizio della libera professione e assunzione di incarichi nell ambito della PA) stabilendo che non vi è un divieto assoluto ma vi sono cautele da adottare, quali ottenimento di autorizzazione sotto il profilo gerarchico e trasparenza informativa verso l ordine di appartenenza. Le Norme di attuazione del Codice deontologico degli ingegneri, al paragrafo 1, forniscono un elenco esemplificativo di principali situazioni di incompatibilità Le condizioni di incompatibilità vanno desunte: (i) operando il rinvio ad altre normative (i.e. TUEL relativo all incompatibilità tra il professionista tecnico e la carica di componente giunta comunale in materia di urbanistica, edilizia e lavori pubblici); (ii) da atti di autoregolamentazione (i.e. circolari interpretative dei Consigli nazionali, cfr. circolare CNG sulla compatibilità tra geometra e mediatore immobiliare); (iii) dalla giurisprudenza; (iv) da atti di interpello verso gli organi competenti. 61

62 I principi del Codice Deontologico AUTONOMIA DI GIUDIZIO È il principio secondo cui, nell esercizio dell attività professionale, il Professionista ha il dovere di conservare la propria autonomia di giudizio, intellettuale e tecnica, e di difenderla da condizionamenti esterni di qualsiasi natura. Indipendenza di giudizio LEADERSHIP 1. la capacità stessa di guidare altri (to lead) 2. l'azione o influenza necessaria per dirigere o organizzare lo sforzo (comune) in un impresa di carattere collettivo 3. la dignità, l'ufficio o la posizione di leader. Deriva dal verbo inglese to lead usato per tradurre il latino ducere, il che ha influito sullo sviluppo storico della sua connotazione. Il significato grandemente accettato oggi è quello che fa riferimento al punto 1 e la leadership è parte fondante dell organizzazione aziendale (anche perché il concetto di leader esige specularmente e come complemento quello di follower, 'colui che segue ). Nelle professioni tecniche era già noto ma la riforma sulle professioni, ponendolo come un requisito dell esercizio dell attività professionale (cfr. art. 2 DPR 137/2012), ne ha fatto una regola comportamentale irrinunciabile. Ci sono 11 significati manualistici di leadership (B. Bass) a significare l importanza sociologica e strumentale del principio 62

63 I principi del Codice Deontologico LEADERSHIP: VALORE PERMEANTE DELL INTERO CODICE DEONTOLOGICO 1. E alla base di tutti i rapporti che il professionista mantiene con gli stakeholders (collaboratori, committenti, colleghi,l ordine di appartenenza, PA, consociati) 2. coadiuva il professionista nel raggiungimento del migliore obiettivo per il committente 3. Facilita il rispetto di ulteriori principi della deontologia: competenza (scienza) e diligenza ATTITUDINE Il professionista, per il ruolo che ricopre nell area di pertinenza, deve porsi e deve essere considerato una guida PRINCIPIO CONNOTANTE I VALORI DEONTOLOGICI Il leader deve essere organizzato, onesto, trasparente, leale, rispettoso e conforme alle norme di riferimento SOMMA DEI VALORI DEONTOLOGICI La coesistenza di tutti i principi deontologici fa si che un capo diventi leader. Nel passaggio da boss a leader è essenziale il rispetto dei comportamenti deontici 63

64 I Principi del Codice Deontologico L ingegnere assume la piena responsabilità dell organizzazione della struttura che utilizza per eseguire l incarico affidatogli, nonché del prodotto della organizzazione stessa; l ingegnere copre la responsabilità dei collaboratori per i quali deve definire, seguire e controllare il lavoro svolto e da svolgere (Norme attuazione Cod Deont. Ingegneri, 3.2.) Ove non esegua personalmente la prestazione, il ricorso a collaboratori e, più in generale, l utilizzo di una stabile organizzazione, deve avvenire sotto la propria direzione e responsabilità. (Cod. Deont. Architetti, art.2, 3) L ingegnere ha il dovere di conservare la propria autonomia e indipendenza di giudizio, tecnica ed intellettuale, rispetto a qualsiasi forma di condizionamento esterno di qualunque natura (Bozza di nuovo Codice Deont. Ingegneri art. 2.5) il professionista non deve proseguire l incarico se la condotta o le richieste del committente ne impediscono il corretto svolgimento. (Cod. Deont. Architetto, art, 28, co.2) Nei rapporti con i tirocinanti il professionista è tenuto a prestare in modo disinteressato il proprio insegnamento della pratica professionale e a compiere quanto necessario per assicurarne l adempimento, con particolare cura per le regole deontologiche. (Cod. Deont. Architetti, art. 22,1) Nei rapporti con i praticanti, il geometra è tenuto all insegnamento delle proprie conoscenze ed esperienze in materia professionale ed a realizzare ogni attività finalizzata a favorire l apprendimento da parte dello stesso ( ). In particolare il geometra deve favorire l acquisizione da parte del praticante dei fondamenti teorici e pratici della professione nonché dei principi di deontologia professionale. (Cod. Deont. Geometri, tit II, sez VI, 17) Il professionista deve rifiutarsi di accettare l incarico o di prestare la propria attività quando possa fondatamente desumere da elementi conosciuti che la sua attività concorra ad operazioni illecite o illegittime. (Cod. Deont. Architetti, art. 23, 3) Per poter svolgere al meglio il suo compito, il professionista ha il dovere di conservare la propria autonomia di giudizio e di difenderla da condizionamenti esterni di qualunque natura. Con la sua firma dichiara e rivendica la responsabilità, intellettuale e tecnica, della prestazione espressa. (Cod. deont. Architetti, preambolo, 4 cpv) 64

65 I Principi del Codice Deontologico Il professionista che riceve un incarico congiunto deve stabilire rapporti di fattiva collaborazione nel rispetto dei relativi compiti e competenze professionali. In particolare, oltre ad attenersi a quanto stabilito dal presente codice deontologico: 1. Deve concordare la condotta nonché la prestazione da svolgere; 2. Deve evitare di stabilire contatti diretti con il committente senza una intesa preventiva con il collega; 3. Deve astenersi da atti e comportamenti tendenti ad attirare il committente nella propria sfera professionale. (Cod. Deont. Architetti, art. 26) Nell esercizio della propria attività il geometra è tenuto a mantenere rigorosamente il segreto professionale ( ). Il geometra adotta altresì ogni misura necessaria a garantire il rispetto dell obbligo di riservatezza da parte dei suoi collaboratori, praticanti e dipendenti. (Cod. Deont. Geometri, tit III, sez. III, 24) Il professionista, nei confronti dei propri collaboratori, è tenuto a: 1. ( ) 2. Ad assicurare ad essi condizioni di lavoro adeguate; 3. A concedere loro la possibilità di frequentare le attività di aggiornamento professionale (Cod. Deont. Architetti, art. 21, 3) Il Professionista durante la partecipazione a commissioni o giurie, pubbliche o private, nel rispetto delle relative competenze professionali, deve attenersi ai principi di autonomia e indipendenza nei confronti dei partecipanti a ci concorsi secondo quanto disposto dall art. 51 del Codice di procedura civile (NDR: ipotesi di astensione del giudice) Cod. Deont. Architetti, art. 16, 3) Il geometra deve, altresì, informare il Presidente del Collegio in merito a problemi di generale rilevanza per la categoria (Cod. Deont. Geometri, tit. II, sez. V, 15, 2 cpv) L ingegnere è tenuto ad una corretta partecipazione alla vita della collettività cui appartiene e deve impegnarsi affinché gli ingegneri non subiscano pressioni lesive della loro dignità (Cod. Deont. Ingegneri, 5.2) L espletamento della prestazione del geometra è caratterizzata dal rapporto fiduciario con il committente. La facoltà di avvalersi di collaboratori e/o dipendenti non può pregiudicare la complessiva connotazione personale che deve caratterizzare l esecuzione dell incarico professionale. (Cod. Deont. Geometri, tit. 3, sez I, 21) 65

66 I Principi del Codice Deontologico AGGIORNAMENTO COMPETENZE PROFESSIONALI Obbligo per tutti i professionisti (i.e. esercenti una professione regolamentata) di curare continuativamente e costantemente l aggiornamento della propria competenza professionale. La violazione dell obbligo costituisce un illecito disciplinare (Art.7, co. 1 del DPR 137/2012) Formazione: da onere ad obbligo Non muta la ratio (che anzi si rafforza attraverso il potere deterrente della sanzione) cambiano modalità aumentano gli owner RICONOSCIMENTO DELLE QUALIFICHE PROFESSIONALI NEI PAESI UE La direttiva 2005/36/ CE (D.lgs. 206/2007) ha stabilizzato in un unico testo le precedenti normative sul regime generale di riconoscimento delle qualifiche professionali e ha regolamentato la fattispecie dei professionisti che intendono esercitare una professione regolamentata in uno Stato Membro diverso da quello in cui hanno acquisito le loro qualifiche professionali, sia come lavoratori autonomi sia come lavoratori dipendenti. La direttiva prevede oltre alla «libertà di stabilimento» la possibilità della «libera prestazione di servizi» e presuppone che il professionista si veda riconosciuto la propria qualifica professionale, attraverso uno dei tre regimi di riconoscimento (sistema generale, riconoscimento automatico, riconoscimento in base all'esperienza professionale). Il riconoscimento delle qualifiche si basa su un omogeneità dei criteri di formazione (formazione plurifase, formazione mista) adottati negli stati membri e sulla costanza e attualità della expertise delle professioni, STRATEGIA DI LISBONA Denominazione utilizzata per indicare le diverse azioni implementative del progetto- discusso nel marzo 2000 a Lisbona dai capi di stato e dall Unione europea- finalizzato rendere l economia europea più competitiva. Tra le misure, uno spazio cruciale è stato attribuito ad: aumentare la qualità e l efficacia dei sistemi di istruzione e di formazione nell Unione europea; facilitare l accesso ai sistemi di istruzione e di formazione; aprire i sistemi di istruzione e formazione al mondo esterno 66

67 I Principi del Codice Deontologico 1. Garantire qualità ed efficienza della prestazione professionale 2. Soddisfare al meglio l interesse dell utente 3. Consolidare la fiducia nella categoria di appartenenza del professionista 4. Rendere i professionisti più competitivi sia nel proprio mercato di riferimento sia in mercati diversi Gli obiettivi 3 e 4 rispondono ad interessi generali e superiori, quindi: l obbligo è agganciato ad una sanzione l ownership è attribuita non solo al professionista ma anche all Ordine o Collegio di appartenenza/consiglio Nazionale/Consiglio di Disciplina (per la fase patologica) Formazione professionale continua come valore e principio delle norme deontologiche I regolamenti di formazione vanno considerati parte integrale e sostanziale dei Codici Deontologici Il Consiglio Nazionale dell ordine o collegio disciplina con regolamento ( ): Le modalità per l assolvimento dell obbligo di aggiornamento da parte degli iscritti ( ) I requisiti minimi, uniformi su tutto il territorio nazionale, dei corsi di aggiornamento il valore del credito formativo professionale quale unità di misura della formazione continua 67

68 I Principi del Codice Deontologico ART SANZIONI (LINEE GUIDA FORMAZIONE ARCHITETTI) L inosservanza dell obbligo formativo costituisce illecito disciplinare ai sensi dell art. 7, 1, DPR 137/2012. L Ordine territoriale, mediante il Consiglio di disciplina, è tenuto all avvio dell azione disciplinare in conformità al Codice Deontologico vigente, fatta salva la possibilità per l iscritto di un ravvedimento operoso, nel termine perentorio di 6 mesi dalla scadenza triennale. Tale inosservanza è valutata dal Collegio di Disciplina al termine di ciascun triennio formativo, con avviso dell azione tendente ad accertare i motivi che hanno generato l inosservanza. COMBINATO DISPOSTO ART. 2 AMBITO DI APPLICAZIONE (REG. FORMAZIONE GEOMETRI) E ART SANZIONI DISCIPLINARI (COD. DEONTOLOGICO GEOMETRI Il presente regolamento (NDR: formazione) è parte integrante del Codice Deontologico ed è, quindi, applicabile a tutti gli iscritti all Albo. ART. 12 SANZIONI (REG. FORMAZIONE INGEGNERI) Qualora un iscritto abbia esercitato la professione ( ) senza aver assolto all obbligo di aggiornamento della competenza professionale ( ) il Consiglio dell Ordine territoriale di appartenenza è tenuto a deferirlo al Consiglio di Disciplina territoriale per le conseguenti azioni disciplinari ( ) per la violazione delle prescrizioni contenute nel presente codice deontologico sono applicabili le sanzioni disciplinari previste dall articolo 11 del RD 11 febbraio 1929 n. 274 (I.e. Regolamento per la professione del geometra)(ndr 68

69 I principi del Codice Deontologico MODALITÀ DI FORMAZIONE: Aula; E.Learning (FAD); Training on the job; Attività didattica e ricerca ; Eventi formativi all estero Corsi di formazione Seminari Relazioni in convegni/seminari Pubblicazioni Lezioni in corsi, master Docenze presso istituti tecnici, universitari ed enti equiparati Superamento di esami in corsi universitari attinenti la professione Eventi formativi organizzati fuori dal territorio italiano (istanza dell iscritto e valutazione CNG) (Reg. Formazione Geometra) Corsi di formazione (anche in FAD) master, dottorati, seminari, convegni, giornate di studio, tavole rotonde, conferenze, workshop e attività di aggiornamento, corsi abilitanti attività ed eventi individuati dal CNAPPC e/o dagli Ordini territoriali (Relazioni e/o docenze in convegni, seminari validati) Attività con valenza formativa validabili a posteriori dall Ordine territoriale (Visite documentate a mostre, Monografie, articoli e saggi scientifici o di natura tecnico-professionale, pubblicazione di progetti derivanti da attività professionale e/o concorsuale su riviste a diffusione nazionale/internazionale e su pubblicazioni ufficiali degli Ordini territoriali, Viaggi studio organizzati/promossi dagli Ordini e/o da associazioni di iscritti e/o da Fondazioni di Ordini territoriali; gruppi di lavoro, commissioni di studio del CNAPP e degli Ordini Territoriali Partecipazione come docenti non retribuiti ad eventi formativi promossi dall Ordine; Attività di volontariato di protezione civile Eventi formativi fuori dal territorio italiano (istanza dell iscritto e valutazione CNAPP) (Reg. Formazione Architetti e Linee guida ) Corsi e seminari (anche in FAD) Convegni, conferenze ed eventi individuati dal CNI visite tecniche guidate a siti di interesse stages formativi Aggiornamento informale conseguente all attività lavorativo-professionale (attività professionale dimostrabile; certificazione delle competenze professionali da parte dell Ordine) Aggiornamento informale conseguente a studi, ricerche e brevetti Aggiornamento informale conseguente ad attività organizzative, di coordinamento e di studio (organismi, gruppi di lavoro, commissioni tecniche e di studio in Italia e all estero purché riconosciuti da CNI, partecipazione a commissioni per gli esami di stato per l esercizio della professione) Aggiornamento informale conseguente ad attività di solidarietà effettuate in occasioni di calamità Master di primo e secondo livello e dottorato di ricerca Corsi universitari con esame finale Attività di docenza non ripetitiva (Reg. Formazione Ingegneri e Linee guida) 69

70 I principi del Codice Deontologico: i principi OWNERS DELL OBBLIGO DI AGGIORNAMENTO DELLE COMPETENZE PROFESSIONALI Iscritto Destinatario primario dell obbligo di formazione, con specifica responsabilità di: Aggiornarsi continuativamente e costantemente in conformità a regolamenti e linee guida; Mappare i propri bisogni formativi secondo le proprie competenze e attitudini Non limitare scelta a corsi obbligatori/abilitanti; Aggiornare costante del proprio cv con la formazione conseguita Conservare la documentazione attestante il conseguimento di CFP (reg. Ingegneri) Comunicare all Ordine i CFP conseguiti per mezzo di attività non organizzate dall ordine (reg. Ingegneri) Consiglio Nazionale Destinatario primario della normativa sull obbligo di formazione, con compiti di: Emanare regolamenti di formazione e linee guida; Promuovere, monitorare e coordinare l attività formativa Valutare i POF degli Ordini territoriali Accreditare eventi formativi di terzi e strutture formative Promuovere propri eventi Validare eventi svolti all estero e attività formative non tipizzate Organizzare la formazione e l'aggiornamento in tema di deontologia e compensi Cooperare con l Ordine/Collegio territoriale Monitorare e valutare a fini statistici l assolvimento dell obbligo; Istituire e gestire le banche dati consultabili on-line Consiglio territoriale Trait d Union tra i vari referenti (iscritto, CN, enti terzi) e con specifici compiti di: Promuovere l obbligo e la cultura della formazione presso gli iscritti Veicolare, a livello locale, le direttive del CN Strutturare e organizzare POF sulla base dei bisogni formativi individuati e sottoporli al CN Valutare, istruire e sottoporre al CN le offerte formative di enti terzi Vigilare sugli eventi formativi territoriali sia dal punto di vista formale che sostanziale Scouting di attività formative contemperando il rapporto costo/beneficio per gli iscritti Organizzare la formazione e l aggiornamento in tema di deontologia e compensi Cooperare con il CN Istruire e decidere le domande di esonero 70

71 I principi del Codice Deontologico AREE FORMATIVE 1. Discipline tecnico - scientifiche 2. Norme di deontologia ed ordinamento professionale 3. Lingue (disciplina funzionale) 4. Applicazioni informatiche (disciplina funzionale) 5. Comunicazione (disciplina funzionale) 6. Organizzazione dello studio professionale (disciplina funzionale) Le attività formative devono avere ad oggetto le aree inerenti all attività professionale dell architetto ( ) nel rispetto delle competenze e con particolare riferimento a: architettura, paesaggio, design, tecnologia Gestione della professione Norme professionali e deontologiche Sostenibilità Storia, restauro e conservazione Strumenti, conoscenza e comunicazione Urbanistica, ambiente e pianificazione nel governo del territorio (art. 3 Linee guida al Reg. formazione architetti) 71

72 I principi del Codice Deontologico EVIDENZA DELLA FORMAZIONE SVOLTA Professionista Ordine/Collegio Nazionale/territoriale Ente Terzo formatore Storage dei documenti comprovanti la partecipazione (attestati) Storage delle qualificazioni conseguite (aggiornamento continuo inserimento in cv, sui profili social) Comunicazione di PEC all atto di iscrizione ai corsi Comunicazione di numero iscrizione all albo all atto di iscrizione ai corsi Aggiornamento del registro della Formazione professionale continua (GEO)/Registro Unico (Arch.)/Anagrafe nazionale dei CNP (Ing.) Tenuta di cv aggiornati dei professionisti suddivisi per competenze Comunicazione agli enti /terzi degli elenchi di iscritti che hanno adempiuto agli obblighi previsti dal regolamento (GEO/ Architetti); meccanismo premiale Comunicazione agli enti degli elenchi degli iscritti che hanno maturato crediti extra e in quali settori (Reg. architetti); meccanismo premiale Registri presenze, con indicazione degli orari osservati e firme dei discenti Verifiche di apprendimento Copia Materiale didattico utilizzato Copia attestati Copia documentazione utilizzata per istruire la pratica di accreditamento (programmi, cv relatori, checklist) Copia provvedimento di accreditamento evento Copia lettera incarico relatori 72

73 I principi del Codice Deontologico ESONERO DALL OBBLIGO DI FORMAZIONE 1. Ipotesi tassativamente individuate dai regolamenti 2. Maternità, grave malattia, grave infortunio, casi documentati di forza maggiore,mancato esercizio della professione per periodi tempo stabiliti che sia idoneamente documentato, assenza dall Italia (Reg. Arch); servizio militare volontario e servizio civile (Reg. Ingegneri) 3. Su istanza dell iscritto e su delibera del Consiglio dell Ordine Territoriali 4. Esonero temporaneo e proporzionale al periodo e al numero dei crediti da maturare nel periodo di riferimento 73

74 I principi del Codice Deontologico CONCORRENZA LIBERA E LEALE Fattore necessario per lo svolgimento di attività commerciali ed imprenditoriali Deve essere esercitata in modo da: I. Non ledere gli interessi altrui II. Non alterare gli equilibri del mercato di riferimento III. Preservare gli interessi economici e di libera scelta degli utenti La qualifica delle professioni tecniche come attività di impresa liberamente esercitabili ha determinato l applicabilità del concetto di concorrenza anche all operatività del professionista tecnico sotto i seguenti profili: A. Statuendo la garanzia della libertà di accesso alle professioni regolamentate (no limitazioni all iscrizioni degli albi salvo che per insussistenza di titoli per mancanza dei requisiti di onorabilità) B. Disciplinando le modalità di operare del professionista nei confronti degli stakeholders al fine di non configurare situazioni di asimmetria qualificabili come comportamenti e pratiche scorrette (pubblicità meramente informativa; pratiche scorrette verso colleghi; etc.) 74

75 I principi del Codice Deontologico La concorrenza deve svolgersi secondo i principi stabiliti dall ordinamento (comunitario e domestico) e dalle norme che lo attuano PUBBLICITÀ ACQUISIZIONE CLIENTELA COLLEGANZA COMPENSI ABUSO DI POSIZIONE Pubblicità informativa: attività, specializzazioni,titoli, struttura dello studio professionale e i compensi Divieto di pubblicità comparativa e denigratoria Si attua in conformità alla normativa sulla concorrenza e alle generali regole di correttezza e al decoro professionale. Attribuzione di incarico è rimessa alla libera scelta del committente Divieto di condotte denigratorie nei confronti di colleghi e collaboratori E pratica scorretta e distorsiva del mercato: Compensi sottostimati o assenza di compensi Mancata specificazione di anticipazioni, onorari e spese, criteri di calcolo Mancata produzione di documenti fiscali a fronte delle prestazioni rese Accettazione di compensi diretti o indiretti da terzi senza autorizzazione del committente 75

76 I principi del Codice Deontologico FORME DI MANIFESTAZIONE DELL ILLECITA CONCORRENZA Critiche denigratorie sul comportamento professionale di un collega Offerta delle proprie prestazioni attraverso la proposta ad un possibile committente di progetti svolti per autonoma iniziativa (i.e. senza esserne richiesto) Operazioni finalizzate a sostituire un collega che stia per avere o abbia avuto un incarico professionale Attribuzione a sé della paternità di un lavoro eseguito il collaborazione, senza che sia chiarito l effettivo apporto dei collaboratori Utilizzazione della propria posizione presso Amministrazioni od Enti pubblici per acquisire incarichi professionali direttamente o per interposta persona Partecipazione come consulente presso enti banditori o come membro di commissioni giudicatrici di concorsi che non abbiano avuto esito conclusivo per accettare incarichi inerenti alla progettazione che è stata oggetto del concorso Abuso di mezzi pubblicitari della propria attività professionale e che possano ledere in vario modo la dignità della professione (Norme di attuazione del Cod. Deont. degli Ingegneri, 3.3) COMPORTAMENTI CHE ASSUMONO RILEVANZA IN TERMINI DI CONCORRENZA SLEALE Attribuirsi come proprio il risultato della prestazione professionale di altro professionista Il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti idonei a ingenerare dubbi sull autore della prestazione professionale La diffusione di notizie e apprezzamenti circa l attività di un professionista idonei a determinare il discredito dello stesso Il compimento di atti preordinati ad arrecare pregiudizio all attività di altro professionista La qualificazione con modalità o l uso di segni distintivi dello studio professionale che non rendano perfettamente identificabile la titolarità dello studio professionale La rinuncia totale/parziale o la richiesta di un onorario con costi sensibilmente e oggettivamente inferiori a quelli di loro produzione, quando non è supportata da comprovate ragioni atte a giustificarla (Cod. Deont. Architetti, art.20) 76

77 I principi del Codice Deontologico GESTIONE CONFLITTI DI INTERESSE ll conflitto di interessi è la situazione in cui un interesse secondario interferisce (o potrebbe tendenzialmente interferire) con l abilità di un soggetto ad agire in conformità con l interesse primario di un altro, assumendo che esista un dovere derivante dalla legge, da un contratto o da regole di correttezza professionale nel fare ciò. concetto presente in tutti i settori(economia, politica, contrattualistica disciplinato sia da norme di autoregolamentazione che da norme di eteroregolamentazione). PREVENIRE Principi cardine della regolamentazione GESTIRE FARE DISCLOSURE (rivelare) ASTENERSI 77

78 I principi de Codice Deontologico L ingegnere è ( ) tenuto ad informare il committente, nel caso abbia rapporti di interesse su materiali o procedimenti costruttivi proposti per lavori attinenti il suo incarico professionale, quando la natura e la presenza di tali rapporti possano ingenerare sospetto di parzialità professionale o violazione della norma etica (Cod. Deont. Ingegneri, art. 4.6) L espletamento della prestazione non deve essere, in ogni caso, condizionato da indebite sollecitazioni o interessi personali, di imprese, associazioni, organismi tesi a ridurre o annullare il contenuto intellettuale a favore della anomala economicità della prestazione. (Cod. Deont. Geometri, tit. III, sez. I, para 22) ( ) in particolare è tenuto a: (.) In caso di più parti interessate, ragguagliare i committenti in merito alla sopravvenuta sussistenza di interessi contrapposti o concomitanti che possano influire sul consenso al proseguimento dell incarico (Cod. Deont. Geometri; tit III, sez, V, art. 26,b) Il professionista non può, senza l esplicito assenso del committente, essere compartecipe nelle imprese, società e ditte fornitrici dell opera progettata o diretta per conto del committente. Nel caso abbia ideato o brevettato procedimenti costruttivi, materiali, componenti ed arredi proposti per i lavori da lui progettati o diretti, è tenuto ad informarne il committente. (Cod. Deont. Architetti, art. 14,3) Il professionista è tenuto ad astenersi dal prestare attività professionale quando abbia, per conto proprio, di terzi o di soggetti che esercitano attività professionale negli stessi locali, un interesse in conflitto con quello di un committente o che possa condizionare il corretto svolgimento dell incarico (no chinese walls) (Cod. Deont. Architetti, art. 31) Costituisce indebita interferenza tra interessi economici e professione, rilevante ai sensi degli artt. 5 e 6, il comportamento del Professionista che stabilisce con imprese e società patti attinenti i servizi da queste ultime rese a favore del proprio committente. (Cod. Deont. Architetti, art. 32) 78

79 I principi del Codice Deontologico RISERVATEZZA E CONFIDENZIALITA È il principio secondo cui il professionista, che esercita una professione basata sulla fiducia e sull intuitus personae, è tenuto a preservare le informazioni confidenziali di cui sia venuto a conoscenza durante il proprio ufficio (verso i clienti, prospect, colleghi), sia in costanza di rapporto professionale sia successivamente. Codice Deontologico Geometri Codice Deontologico Ingegneri Segreto professionale Codice Deontologico Architetti Riservatezza Segreto professionale è un obbligo normativo a carico di alcune figure professionali di non rivelare o pubblicizzare informazioni attinenti a sfera intima e privata (stati psichici, fisici, familiari), delle quali esse siano a conoscenza, per motivi di lavoro, per le quali vi è imposto uno specifico obbligo di segretezza. L'eventuale violazione del "segreto professionale o industriale" ha conseguenze sanzionatorie sia sul piano civile, sia sul piano penale (cfr. Art. 622 c.p) Diritto alla riservatezza è il diritto a che informazioni, previamente connotate come riservate non vengano diffuse. Informazione riservata: è l informazione non accessibile pubblicamente o non ancora accessibile ed è diversa dall informazione sensibile. La violazione dell obbligo di riservatezza ha conseguenze sanzionatorie sul piano deontologico e sul piano cntrattuale in caso di NDA (non disclosure Agreement) 79

80 I principi del Codice Deontologico TRASPARENZA NEI RAPPORTI CON PA E PRIVATI È il principio che impone di adottare, nei rapporti con il Committente, sia pubblico che privato, comportamenti trasparenti e conformi alla normativa anticorruzione. L. 190/2012 (Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell illegalità nella pubblica amministrazione) Ha riformato il sistema dei delitti di corruzione disciplinati dal codice penale e per quanto concerne la corruzione tra privati l art del codice civile (corruzione tra privati). L. 125/2013 (Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni) Ha ulteriormente rafforzato il principio mediante la creazione di un Autorità ad hoc (ANAC) di supervisione dell operato della PA DPR 62/2013 (Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici,a norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165) 80

81 I principi del Codice Deontologico CODICE COMPORTAMENTO DIPENDENTI I PUBBLICI DISPOSIZIONI PRINCIPALI Divieto per il dipendente di chiedere regali, compensi o altre utilità, nonché di accettare regali, compensi o altre utilità, salvo quelli d uso di modico valore (non superiore a 150 euro) - anche sotto forma di sconto. I regali e le altre utilità comunque ricevuti sono immediatamente messi a disposizione dell Amministrazione per essere devoluti a fini istituzionali Comunicazione del dipendente dell adesione o appartenenza ad associazioni e organizzazioni (esclusi partici politici e sindacati) i cui ambiti di interesse possano interferire con lo svolgimento delle attività dell ufficio La comunicazione, all atto dell assegnazione all ufficio, di rapporti diretti/indiretti di collaborazione con soggetti privati nei 3 anni precedenti e in qualunque modo retribuiti, oltre all obbligo di precisare se questi rapporti sussistono ancora (o sussistano con il coniuge, il convivente, i parenti e gli affini entro il secondo grado) Obbligo per il dipendente di astenersi dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti le sue mansioni in situazioni di conflitto di interessi anche non patrimoniali, derivanti dall'assecondare pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici Ttracciabilità e trasparenza dei processi decisionali, garantita attraverso un adeguato supporto documentale Obblighi di comportamento in servizio nei rapporti e all interno dell organizzazione amministrativa Rispetto dei vincoli posti dall amministrazione nell utilizzo del materiale/attrezzature assegnate ai dipendenti Per i dirigenti, obbligo di comunicare all amministrazione le partecipazioni azionarie e altri interessi finanziari potenzialmente in conflitto d interesse con le funzioni che svolgono; obbligo di fornire le informazioni sulla propria situazione patrimoniale previste dalla legge; il dovere, nei limiti delle loro possibilità, di evitare che si diffondano notizie non vere sull organizzazione, sull attività e sugli altri dipendenti. 81

82 Agenda LA COMPLIANCE NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI 82

83 La Compliance nel settore delle costruzioni Definizione e ambito di applicazione La Compliance normativa è la conformità alle norme, primarie e secondarie, di auto e di etero regolamentazione, che regolano l industria di riferimento Normativa Leggi e atti equiparati Regolamenti Usi e consuetudini Buone prassi validate Codici deontologici Policy aziendali Procedure aziendali Non si riferisce alla normativa tecnica (i.e. come costruire) ma è la normativa pubblicistica che regola l industria in cui si opera e che punta a regolare interessi generali e diffusi (fiscalità, tracciabilità dei pagamenti, antiriciclaggio, tutela della persona, tutela dell ambiente, tutela del consumatore, etc). In ambito aziendale il controllo di conformità viene affidato ad un soggetto ad hoc, la Funzione di Compliance. (in alcuni cai obbligatoria ex lege) che è espressione dell organizzazione aziendale e, più specificatamente del sistema dei controlli interni. La Funzione di Compliance ricopre anche l area dell etica aziendale e il suo compito è valutare, nel continuo, che le policy e procedure aziendali siano aderenti alla normativa di riferimento, al fine di non incorrere in sanzioni, perdite finanziarie e danni reputazionali 83

84 La Compliance nel settore delle costruzioni Definizione e ambito di applicazione normativa Professionista singolo esercente attività tecnica Professionista singolo esercente attività tecnica con interazioni pubblicistiche Professionista singolo o raggruppato in forma associata esercente attività tecnica in forma imprenditoriale, con inevitabili interazioni pubblicistiche Professionista singolo o raggruppato in forma associata esercente attività tecnica e attività diversa ma connesse o collaterali (SGR immobiliare; PF; FM; advisor finanziario) in Italia e all estero con necessarie interazioni pubblicistiche Professionista singolo o raggruppato polifunzionale esercente attività tecniche e strumentali in forma imprenditoriale in un contesto di riferimento iper normato e globalizzato 84

85 La Compliance nel settore delle costruzioni Il danno reputazionale Compliance come valore aggiunto INCREMENTO DI PROFESSIONALITÀ E COMPETENZE VALORE ECONOMICO PREVIENE/MITIGA IL DANNO REPUTAZIONALE Il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell immagine del professionista da parte di clienti, controparti, azionisti, investitori o autorità di vigilanza 85

86 La Compliance nel settore delle costruzioni Il danno reputazionale CALCOLO DEL DANNO REPUTAZIONALE Il danno reputazionale è di difficile quantificazione poiché: 1. è una categoria di danno giovane 2. non ci sono parametri normativamente stabiliti 3. Non c è sufficiente benchmark PARAMETRI DI CALCOLO DERIVANTI DALLA PRASSI Flessione di utili: Danno emergente Interesse negativo Perdita di chanche 86

87 La Compliance nel settore delle costruzioni Il danno reputazionale Ordine/Collegio emana il Codice Deontologico Professionista applica il principio di legalità e agisce conformemente alla normativa vigente Iscrizione del Professionista all Ordine/Collegio La conformità alla normativa vigente è un principio del codice deontologico (principio di legalità) Ordine/Collegio vigila sull etica e sulla deontologia attraverso il controllo del rispetto del Codice deontologico LA NON COMPLIANCE DEL SINGOLO IMPATTA LA REPUTAZIONE DELLA CATEGORIA 87

88 La Compliance nel settore delle costruzioni Aree normative rilevanti AREE NORMATIVE RILEVANTI CUI CONFORMARSI NORMATIVA ANTICORRUZIONE (PA/SELEZIONE FORNITORI/ACQUISIZIONE CLIENTELA) NORMATIVA FISCALE E CONTABILE NORMATIVA SULLA TRACCIABILITA DEI PAGAMENTI NORMATIVA IN MATERIA DI CONCORRENZA NORMATIVA ANTIRICICLAGGIO NORMATIVA APPALTI PUBBLICI NORMATIVA RISORSE UMANE /NORMATIVA CONTRIBUTIVA E ASSICURATIVA NORMATIVA AMBIENTALE NORMATIVA SUL DIRITTI D AUTORE E OPERE D INGEGNO NORMATIVA ANTIFORTUNISTICA E TUTELA DELL IGIENE E DELLA SALUTE SUL LAVORO ABUSI DI MERCATO NORMATIVA SOCIETARIA, INCLUSA LA CORRUZIONE TRA PRIVATI NORMATIVA IN MATERIA DI TUTELA DEL CONSUMATORE PRIVACY & DATA SECURITY 88

89 La Compliance nel settore delle costruzioni Non compliance LA VIOLAZIONE DEI PRECETTI DELLE NORMATIVE RILEVANTI PRODUCE, ALTERNATIVAMENTE O CONGIUNTAMENTE, LE SEGUENTI CONSEGUENZA Illecito penale, sanzionato dal giudice penale llecito civile, fonte di responsabilità patrimoniale Ispezioni, rilievi e sanzioni da parte delle Autorità garanti e autorità di vigilanza 89

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