Introduzione alle soluzioni Microsoft per la protezione e gestione in alta disponibilità dei dati
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1 Introduzione alle soluzioni Microsoft per la protezione e gestione in alta disponibilità dei dati Pubblicato: Aprile 2006 Per maggiori informazioni, visitare il sito Web:
2 Introduzione Introduzione alle soluzioni Microsoft per la protezione e gestione in alta disponibilità dei dati è l insieme di offerte Microsoft utili a garantire continuità di utilizzo e di accesso agli utenti della infrastruttura IT aziendale. L obiettivo è permettere agli utenti di lavorare con continuità ed efficienza al crescere della dimensione aziendale, della complessità dell organizzazione e all aumentare del volume di dati e informazioni conservati e archiviati. La salvaguardia dei dati e la protezione dell integrità e la sicurezza dei medesimi, sono diventati un area critica nel mondo IT. Le informazioni sono tra i beni più preziosi delle aziende, di conseguenza le minacce che mettono a rischio l integrità e la disponibilità dei dati devono essere ridotte. Ne consegue che un crescente numero di organizzazioni hanno scoperto che i processi di backup e ripristino sono al centro dei propri sforzi di difesa e che questi sforzi stanno crescendo di importanza. Ciò accade per 4 ragioni principali: 1. Il valore dei dati racchiusi nel sistema IT aziendale cresce parallelamente a due tendenze: l aumento dei processi di business svolti o gestiti (in tutto o in parte) via computer e, al crescere dell azienda, il tasso di centralizzazione delle informazioni strategiche. 2. Il fabbisogno di capacità di storage sta crescendo rapidamente nella maggior parte delle aziende. Fattori determinati di questa crescita sono: la richiesta da parte degli utenti di poter conservare una crescente quantità (per numero e dimensioni) di file e dati; il costo decrescente dello storage su disco; la presenza crescente di soluzioni di storage su larga scala. 3. Esigenze di conformità a leggi e regolamenti rendono necessario conservare per periodi di tempo prolungati (se non, addirittura, indefiniti) volumi importanti di dati. Ciò ha reso indispensabile una modernizzazione dell infrastruttura IT e dei deployment tecnologici dei sistemi e dei processi per lo storage di consistenti volumi di dati. 4. I sistemi e i processi per la protezione dei dati, sono sempre più identificati come elementi critici dell infrastruttura IT, e non più solo come funzionalità extra o secondarie: ne consegue che sono progettati come parte integrante di nuove architetture o ristrutturazione di infrastrutture IT. Ma la disponibilità dei dati e delle informazioni all interno di un organizzazione non si esaurisce affrontando il tema (per quanto critico) del backup, bensì si allarga anche a una serie di argomenti più tradizionali per il mondo IT, come l affidabilità e disponibilità dell infrastruttura per gli utenti. Questi temi hanno conosciuto una rapidissima evoluzione negli ultimi anni e, più che delle risposte univoche, si possono mostrare delle direzioni utili ad affrontare problematiche sempre più complesse: si pensi ad esempio al tema del consolidamento di server da un lato, oppure alle esigenze di semplificazione o efficiente interconnessione qualora l organizzazione IT abbia virato verso modelli quali NAS, SAN e DAS. Introduzione alle soluzioni Microsoft per la protezione e gestione in alta disponibilità dei dati 3
3 Scenari e proposte tecnologiche Microsoft Data la vastità delle situazioni che la realtà può presentare, il presente White Paper da un lato offre una sintesi degli scenari relativi alle problematiche con cui ci si confronta quotidianamente un amministratore IT; dall altro presenta la risposta tecnologica e strategica proposta da Microsoft. Scenario Backup e protezione dei file server Windows, con garanzia di un ripristino rapido e affidabile. Integrazione con i sistemi di backup su nastro. Prodotto Microsoft di riferimento System Center Data Protection Manager 2006 Tecnologie Windows Server 2003 R2, Windows Storage Server 2003 R2, Active Directory Disporre della piattaforma di riferimento per una gestione al tempo stesso semplice ed efficiente dell archiviazione e degli ambienti storage SAN (Storage Area Network) e NAS (Network Attached Storage). Windows Storage Server 2003 R2 Distributed File System, Integrazione con Active Directory, Single Instance Storage, File Server Resource Manager, Storage Manager for SANs, VirtualDisk Service (VDS) Soluzione di archiviazione Internet SCSI per semplificare l'integrazione negli ambienti eterogenei utilizzando il trasporto dati IP. iscsi Sotware Initiator V 2.0 Multipath I/O, Internet Storage Name Service (isns), iscsi Qualified Name (IQN), VirtualDisk Service (VDS) Soluzioni per garantire la continuità e l efficienza, oltre ad assicurare i livelli di prestazioni necessari, per svolgere attività di consolidamento, migrazione e isolamento. Virtual Server 2005 R2 Windows Server 2003 R2, Active Directory, Virtual Host Cluster, Virtual Hard Disk, Tecnologia PXE Introduzione alle soluzioni Microsoft per la protezione e gestione in alta disponibilità dei dati 4
4 System Center Data Protection Manager 2006 Microsoft System Center Data Protection Manager 2006 (DPM) è lo standard per il backup e il ripristino su disco dei file server Windows. Consente di recuperare rapidamente i dati persi a causa di errori degli utenti o di problemi dell'hardware server, garantendo una protezione continua oltre alla massima semplicità operativa. È importante sottolineare che, come dichiarato da Ben Matheson, DPM Product Manager di Microsoft: DPM non è stato pensato per sostituire i backup basati su nastro, ma per agire come soluzione complementare. Infatti, pur se il backup su nastro in certi casi non è efficiente, continua ad avere una sua valenza. Ad esempio, quando il volume di dati presenti nei server cresce in modo considerevole, molte aziende si trovano ad avere archiviato una quantità impressionante di dati e informazioni di cui non è semplice né facile effettuare il backup utilizzando la tecnologia basata su nastro. Per questi casi DPM offre un meccanismo standardizzabile e affidabile per il backup di dati in un host centrale, partendo dal quale si possono realizzare backup su nastro per la conservazione a lungo termine oppure per permettere una conservazione offsite di garanzia. Quest ultimo passaggio può essere effettuato grazie all intervento di software specifici, realizzati da terze parti. Figura 1. Panoramica architettura Data Protection Manager Componenti chiave Procedure guidate per backup e ripristino. Per impostare i criteri di protezione dei file erver bastano pochi clic del mouse. Funzionalità complete di ripristino e verifica. Gli amministratori possono disporre di un completo controllo e di informazioni in tempo reale sullo stato dei backup dei dati. Integrazione con le soluzioni di archiviazione su nastro. DPM si integra perfettamente con le applicazioni software esistenti per il backup e il ripristino su nastro, per garantire l'archiviazione dei dati a lungo termine. Funzionalità di Data Protection Manager 2006 Ripristino dei dati rapido e affidabile. Poiché con DPM il backup viene eseguito su disco, è possibile sfruttare le caratteristiche aggiuntive per la protezione e l'affidabilità offerte dalle configurazioni RAID (Redundant Array of Inexpensive Disks). Questo rappresenta un vantaggio rispetto ai backup su nastro, perché i nastri costituiscono un potenziale punto di errore, che può compromettere la sicurezza dei dati Processo di convalida e correzione. Processo, utilizzato in DPM per assicurare la corretta esecuzione dei processi di replica, include due componenti: Introduzione alle soluzioni Microsoft per la protezione e gestione in alta disponibilità dei dati 5
5 Convalida della replica. DPM convalida automaticamente la replica rispetto al server di produzione, per assicurare che sia coerente e che sia stata eseguita come previsto. Correzione della replica. Se nel corso della convalida vengono rilevate incoerenze tra un'origine dati e la relativa replica, viene eseguita un'attività di correzione inviando nuovamente dall'origine dati alla replica l'oggetto o gli oggetti interessati dal problema. Opzioni di ripristino Delega delle attività di ripristino. Gli amministratori IT possono delegare le attività più semplici di amministrazione e ripristino ad altri amministratori meno specializzati, al personale helpdesk o perfino agli utenti finali. Se l'utente non è in grado di individuare un file o una cartella, gli amministratori possono comunque fornire assistenza, perché hanno accesso a tutte le funzionalità dell'interfaccia utente di ripristino. Ripristino completo del server, oltre che dei file. DPM è progettato non solo per il ripristino di file e cartelle, ma anche di condivisioni incoerenti o danneggiate, o dell'intero server, in caso di problemi hardware dei dischi utilizzati per la replica o del server che esegue DPM. Protezione dei dati efficiente e continua. L'efficiente tecnologia di replica a livello di byte garantisce il backup in tempi rapidi, riducendo i rischi di perdita dei dati. Pianificazione flessibile della replica. Gli amministratori IT possono impostare la frequenza della replica utilizzando specifiche di gestione personalizzate in base al valore di business dei dati. Copie shadow frequenti e pianificazione. Le copie shadow sono copie a livello di blocco di qualsiasi modifica apportata agli oggetti protetti in un server di produzione dall'esecuzione dell'ultima copia shadow. Le copie shadow possono essere pianificate indipendentemente dalla replica. Limitazione della larghezza di banda di rete. DPM consente di ridurre al minimo l'impatto della replica dei dati sul funzionamento della rete grazie alla capacità di limitare il traffico di rete. Integrazione con i backup su nastro. In qualsiasi momento, gli amministratori IT possono eseguire un backup su nastro dei dati dal server che esegue DPM, senza influire in alcun modo sulle prestazioni del server di produzione. In questo modo è possibile effettuare durante il normale orario lavorativo i backup su nastro, riducendo l'esigenza di impiegare amministratori specializzati durante la notte o nei fine settimana. Semplicità di utilizzo. Data Protection Manager consente di diminuire notevolmente i costi globali legati all'ambiente di protezione dei dati, incrementando l'efficacia delle operazioni eseguite. Automazione del rilevamento e delle attività più comuni. In seguito all'installazione, DPM rileva automaticamente tutti i server di produzione nel dominio da proteggere. Quando si aggiungono nuovi server alla rete, DPM li rileva e segnala all'amministratore che nell'ambiente sono presenti server non protetti, offrendo una soluzione completa di protezione, ripristino e manutenzione. Riduzione del numero di backup su nastro. Data Protection Manager consente agli amministratori IT di conservare sul disco copie shadow dei dati risalenti a 30 giorni prima, creando backup su nastro per il ripristino di emergenza in base a una pianificazione meno frequente. In tal modo si riduce il numero dei backup su nastro eseguiti, con un conseguente risparmio sui costi per l'acquisto dei nastri. Introduzione alle soluzioni Microsoft per la protezione e gestione in alta disponibilità dei dati 6
6 Windows Storage Server 2003 R2 Le aziende di qualsiasi dimensione sono alla ricerca di soluzioni di archiviazione convenienti e in grado di assicurare protezione e massima disponibilità dei dati di importanza critica. La gestione dell aumento e della proliferazione dell archiviazione è divenuta un elemento critico: in molte realtà (anche di piccole dimensioni) si è assistito alla nascita di DAS (Direct Attached Storage) indipendenti di cui è bene sottolineare i molti limiti. Basti evidenziare: la mancanza di processi automatizzati, la necessità di una gestione individuale dei singoli storage, le difficoltà di una strategia di backup e ripristino individuale, il rischio conseguente di avere bassi tassi di disponibilità e infine le limitazioni indubbie in termini di scalabilità e sviluppo prospettico. Figura 2. Direct Attached Storage Per le piccole aziende non ancora sopraffatte dall accumulo di informazioni, o dalla lotta quotidiana di gestire, garantire l accesso e proteggere le informazioni, forse la necessità o meglio l opportunità di consolidare possono non essere lampanti. Ma al crescere del business, gli svantaggi collegati al modello DAS cominciano rapidamente a superare i vantaggi. L evoluzione naturale per superare questi limiti è passare da un modello di tipo DAS ad un ambiente SAN (Storage Area Network), possibilmente Simple SAN. Che vantaggi conseguono dal rivedere la propria impostazione dello storage in ottica di una reale interconnessione - SAN? Sicuramente un più efficiente utilizzo delle risorse di archiviazione; un effettiva condivisione delle risorse; disporre in prospettiva di superiori livelli scalabilità, disponibilità e ridondanza; centralizzare la gestione dell archiviazione e la strategia di protezione delle informazioni; possibilità di effettuare un consolidamento hardware. Figura 3. Storage Area Network Introduzione alle soluzioni Microsoft per la protezione e gestione in alta disponibilità dei dati 7
7 Indubbiamente passare al modello di reale interconnessione comporta degli investimenti tecnologici, ed è proprio questo il nodo cruciale dove, aumento dei costi e della complessità (perlomeno a livello iniziale) delle reti SAN si uniscono, con il rischio di scoraggiare molti. Microsoft, conscia delle difficoltà, ha fortemente voluto la diffusione di due iniziative dirette a ridurre la complessità della migrazione verso il modello SAN: l a diffusione della tecnologia Storage over IP o iscsi e la Simple SAN Initiative. Per ulteriori informazioni sulla Simple SAN Initiative si visiti: Microsoft Windows Storage Server 2003 R2 si inserisce su questi temi a diversi livelli. In primo luogo è una piattaforma NAS scalabile e ideale per le filiali, che assicura alle organizzazioni di qualsiasi dimensione un eccellente rapporto prezzo/prestazioni, avanzate funzionalità di gestione e un livello superiore di affidabilità. Funzionalità di Windows Storage Server 2003 R2 Efficienza di gestione dell'archiviazione. I nuovi strumenti per il controllo centralizzato dell'archiviazione, che semplificano la pianificazione, il provisioning e la manutenzione, migliorando le attività di monitoraggio e generazione dei report. Per la gestione dell'archiviazione sono disponibili due nuove funzionalità: File Server Resource Manager (FSRM) consente agli amministratori di controllare l'utilizzo dello spazio di archiviazione e di gestirlo al meglio, generando report, applicando quote a volumi e cartelle e analizzando i file sul server. Storage Manager for SANs basato sulla tecnologia Microsoft VirtualDisk Service (VDS), consente il provisioning di sottosistemi di archiviazione Fibre Channel e Internet SCSI (iscsi), indipendentemente dall'autenticazione basata su switch e host. DFS (Distributed File System). Consente agli amministratori di rendere disponibili i file a più utenti utilizzando numerosi server distribuiti, senza aumentare la complessità di amministrazione e garantendo il livello superiore di protezione. I problemi amministrativi sono risolti grazie a due tecnologie, DFS Namespaces e DFS Replication, che in combinazione forniscono un accesso ai file semplificato e a tolleranza d'errore, caratteristiche per la condivisione del carico e funzionalità di replica per reti WAN. DFS Replication è un nuovo motore di replica multimaster basata sullo stato, in grado di supportare la pianificazione della replica e la limitazione della larghezza di banda. DFS Replication utilizza un nuovo algoritmo di compressione denominato RDC (Remote Differential Compression): una tecnologia che aggiorna in modo efficiente i file nelle reti con larghezza di banda limitata, replicando solo le modifiche necessarie per assicurare la coerenza dei file a livello globale. Single Instance Storage. Funzionalità che consente al server di memorizzare su disco una sola istanza di un file, anche se più copie dello stesso file sono in uso da parte di applicazioni. Creando automaticamente collegamenti simbolici Copy on Write trasparenti per applicazioni e utenti, Single Instance Storage permette di risparmiare fino al 50% dello spazio su disco e ridurre i costi associati alla gestione dell'archiviazione. Funzionalità di ricerca migliorate. Gli utenti non desiderano solo archiviare i propri file su un dispositivo NAS, ma anche trovare velocemente e in modo efficiente quello che hanno archiviato. Grazie alla possibilità di eseguire ricerche di testo, Windows Storage Server R2 permette agli utenti di cercare i file desiderati direttamente dai loro desktop. Completa integrazione con Active Directory. Un'interfaccia di gestione ottimizzata basata su Microsoft Management Console (MMC) permette di gestire da una posizione centrale volumi, condivisioni e dati. La completa integrazione con Active Directory e gli Introduzione alle soluzioni Microsoft per la protezione e gestione in alta disponibilità dei dati 8
8 oggetti GPO (Group Policy Object) consente di gestire Windows Storage Server 2003 R2 nell'ambito dell'infrastruttura Active Directory. Interfaccia di gestione integrata ed estensibile. Grazie all'integrazione di MMC come principale interfaccia di gestione, la gestione dell'archiviazione diventa estremamente intuitiva. Con modalità uniformi è possibile eseguire tutte le attività di deployment e relative a gestione delle quote, provisioning SAN, virtualizzazione dello spazio dei nomi e replica. Introduzione alle soluzioni Microsoft per la protezione e gestione in alta disponibilità dei dati 9
9 Microsoft iscsi Software Initiator V 2.0 Come anticipato, la diffusione del modello SAN sta agevolando una tendenza al consolidamento dello storage, con tutti i benefici che ne conseguono, anche quando i diversi storage non risiedano fisicamente nello stesso luogo, bensì siano geograficamente dispersi oppure molto numerosi. Ma affinché una rete SAN sia effettiva, è necessario che le comunicazioni verso gli storage siano efficienti. Accanto al protocollo di comunicazione Fibre Channel (vale a dire il protocollo SCSI seriale su fibra ottica) caratterizzato da alcuni limiti intrinseci (tra gli altri: la mancanza di funzioni native per il routing e il failover dei nodi e limitate funzionalità per la gestione dell'indirizzamento, ma soprattutto per gli elevati costi collegati che limitano il numero di server candidabili a far parte di una SAN), sempre maggiore appare la diffusione del protocollo iscsi. ISCSI o Internet SCSI (iscsi) è un protocollo che consente di racchiudere comandi SCSI nei pacchetti TCP/IP e di conseguenza permette il trasporto dei dati a blocchi su reti IP. Dal lato server c'è bisogno di uno "iscsi initiator", sotto forma di software. Nel caso di server dal carico limitato, la soluzione standard prevede una scheda di rete Ethernet standard che, inserita nel server, fornisce la connettività verso la rete di storage. Nel momento in cui il carico cresce, si può aggiungere un initiator hardware: sono attivi in tal senso molti Partner Microsoft. In questo caso un Host Bus Adapter (HBA) iscsi inserito nel server collega il server a una rete di storage nativa iscsi su Gigabit Ethernet. L'uso di TCP/IP Offload Engine aumenta notevolmente il rendimento di iscsi, quando impiegato su reti Gigabit e 10 Gigabit Ethernet. Una SAN iscsi è normalmente dotata di switch e Gigabit Ethernet, mentre dal lato storage si impiega un sistema di memorizzazione iscsi nativo, che fornisce un "target" iscsi per gli initiator dei server. I principali vantaggi di questa versione di reti SAN sono rappresentati da inferiori costi di gestione e implementazione oltre che da una riduzione della complessità, collegati ad un aumento della disponibilità. La recente versione 2.0 di Microsoft iscsi Software Initiator ha esteso notevolmente le funzionalità disponibili nella prima release. Figura 4. Configurazione di base IP SAN Introduzione alle soluzioni Microsoft per la protezione e gestione in alta disponibilità dei dati 10
10 Funzionalità di Microsoft iscsi Software Initiator V 2.0 Multipath incorporato. I sistemi SAN (Storage Area Network) separano l'archiviazione dal server: le risorse di archiviazione vengono centralizzate in rete, semplificando le attività di provisioning e gestione. Tuttavia, per garantire la massima sicurezza per le risorse archiviate, ogni percorso tra il server e l'archiviazione deve essere protetto. Un unico collegamento tra i due elementi costituisce infatti un singolo punto di errore: in caso di problemi del collegamento, il server non può più accedere alle risorse archiviate. Utilizzando il software appropriato, l'amministratore può comunque implementare una soluzione a elevata disponibilità grazie al deployment di più percorsi tra i server e l'archiviazione. Il multipath assicura una soluzione automatica per rendere persistente l'i/o senza che si verifichino errori, per cui in caso di problemi di un percorso viene eseguito il failover del carico di lavoro su un percorso ridondante. La versione 2.0 di iscsi Software Initiator fornisce sofisticate soluzioni a elevata disponibilità tramite: Multiple Connections per Session (MC/S), oppure Supporto per Microsoft MPIO. MC/S consente più connessioni TCP/IP tra l'iniziatore (server) e la destinazione (array di archiviazione) nel corso di un'unica sessione iscsi, sia sullo stesso collegamento fisico che su uno differente. Questo garantisce il bilanciamento del carico e il failover tra più schede di rete. Il supporto per Microsoft MPIO consente all'iniziatore di accedere alla stessa destinazione in più sessioni, garantendo il bilanciamento del carico e il failover tra più schede di rete e schede HBA (Host Bus Adapter) iscsi. Entrambi i metodi supportano configurazioni di solo failover (nessun bilanciamento del carico, tutti gli altri percorsi in standby), oltre che di failover più bilanciamento del carico di I/O. I criteri di bilanciamento del carico includono: Round robin (tutti i percorsi attivi, I/O inviato in modalità round robin). Round robin con un sottoinsieme di percorsi attivi. Percorso ponderato, in cui l'i/o è inviato al percorso a cui è assegnato il peso inferiore. Lunghezza minima coda, in cui l'i/o è inviato al percorso con la coda I/O di lunghezza inferiore (disponibile solo per MC/S). Una differenza di importanza chiave tra i due approcci multipath è che nel caso di MC/S i criteri di bilanciamento del carico vengono applicati a tutte le unità logiche (LUN) esposte da una sessione, mentre per MPIO i criteri vengono applicati a singole unità logiche. Supporto per sistemi x64. I nuovi processori a 64 bit offrono funzionalità a 32 e 64 bit sullo stesso processore, consentendo di supportare sia le applicazioni meno recenti a 32 bit senza cali di prestazioni che le nuove applicazioni a 64 bit. Le tecnologie x64 assicurano alle applicazioni una velocità superiore e prestazioni più efficienti, perché è possibile precaricare una maggiore quantità di dati nella memoria virtuale, riducendo il tempo necessario per la ricerca, la lettura e la scrittura nei dispositivi di archiviazione. La versione 2.0 di iscsi Software Initiator consente alle applicazioni in un sistema SAN iscsi di trarre vantaggio dal livello superiore di prestazioni e scalabilità offerto dai processori x64. Miglioramenti per il deployment e la facilità di supporto. Nella versione più recente di Microsoft iscsi Software Initiator sono stati migliorati i messaggi relativi al registro eventi, offrendo nuove informazioni dettagliate su stato del multipath, bilanciamento del carico e volumi associati. La versione iniziale di iscsi non consentiva l'installazione automatica, Introduzione alle soluzioni Microsoft per la protezione e gestione in alta disponibilità dei dati 11
11 a differenza della versione più recente che la supporta, in modalità sia passiva che non interattiva (in entrambi i casi vengono utilizzate impostazioni predefinite; l'interfaccia grafica viene eseguita in modalità passiva, ma non in modalità non interattiva). La nuova versione include anche miglioramenti dell'interfaccia grafica e di quella della riga di comando. Supporto per IPv6. Anche noto come il protocollo IP (Internet Protocol) di nuova generazione, IPv6 è progettato per una completa interoperabilità con lo standard attuale (IPv4) oltre che per le reti Ethernet Gigabit. IPv6, completamente supportato dal nuovo iscsi Software Initiator, risolve molti dei problemi associati a IPv4 per quanto riguarda la protezione, la configurazione automatica e l'estensibilità. Altri miglioramenti. Il nuovo iscsi Software Initiator offre il supporto per numerose funzionalità aggiuntive: Oltre al recupero da errori di livello 0, la nuova versione supporta il recupero da errori di livello 1 e 2 (recupero da errori CRC e problemi delle connessioni, rispettivamente). Entrambi i livelli di recupero da errori sono di importanza critica per gli scenari di backup su nastro, perché in caso di problemi del nastro, l'applicazione in genere interrompe l'operazione. Il recupero da errori di livello 2 consente di ristabilire la connessione iscsi senza interruzioni dell'applicazione. Rilevamento automatico di server isns. Integrazione con client VDS, incluso Gestione archivi SAN (un componente di Windows Server 2003 R2). L'integrazione iscsi consente agli amministratori di configurare le destinazioni utilizzando Gestione archivi SAN. Associazione persistente di destinazioni diverse da dischi, come unità a nastro e librerie. Associazione persistente di volumi specificati dall'amministratore, invece dell'associazione predefinita di tutti i volumi. Configurazioni testate per di Microsoft iscsi Software Initiator V 2.0 Le configurazioni presentate di seguito, sono state testate per operare con Microsoft iscsi Software Initiator V2.0. Non si tratta di una lista esaustiva né definitiva, ma rappresenta lo stato attuale di quanto è stato testato e verificato nei laboratori Microsoft. 1. Cluster Microsoft. È possibile implementare l'archiviazione condivisa di Microsoft Server Cluster (MSCS), incluso il disco quorum, utilizzando volumi iscsi come archiviazione condivisa, a condizione che la destinazione iscsi supporti i comandi SCSI RESERVE e RELEASE. Per supportare questo scenario non è richiesta alcuna speciale configurazione iscsi, del cluster o delle applicazioni. Poiché le dipendenze dell'applicazione sono gestite dal servizio cluster, non è necessario rendere alcun servizio gestito dal cluster (o il servizio cluster stesso) dipendente dal servizio Microsoft iscsi. 2. Microsoft Exchange Server. Exchange Server può archiviare file di programma, cassette postali, cartelle pubbliche, registri e altri dati in volumi iscsi, sia in configurazioni cluster che non cluster. Poiché Microsoft Exchange dispone di un componente del servizio, in una configurazione non cluster con Windows 2000 il servizio Exchange deve essere configurato con una dipendenza dal servizio iscsi Initiator 2.0. Se si utilizza Microsoft iscsi Software Initiator 2.0 in Windows Server 2003, la dipendenza non è necessaria. In una configurazione MSCS non occorre configurare la dipendenza dal momento che la dipendenza dal disco è gestita dal servizio cluster. Introduzione alle soluzioni Microsoft per la protezione e gestione in alta disponibilità dei dati 12
12 3. Microsoft SQL Server. SQL Server può archiviare file di programma, registri e altri dati in volumi iscsi, sia in configurazioni cluster che non cluster. Poiché Microsoft SQL Server dispone di un componente del servizio, in una configurazione non cluster con Windows 2000 Server il servizio SQL deve essere configurato con una dipendenza dal servizio iscsi Initiator. Se si utilizza Microsoft iscsi Software Initiator 2.0 in Windows Server 2003, la dipendenza non è necessaria. In una configurazione MSCS non occorre configurare la dipendenza dal momento che la dipendenza dal disco è gestita dal servizio cluster. 4. Condivisioni di file/dfs. È previsto uno speciale requisito per l'esposizione di condivisioni di file in volumi iscsi tramite Microsoft Software iscsi Initiator. Se ad esempio si dispone di un volume iscsi esposto come unità I: e di una condivisione di file I:\Documenti, è necessario configurare per il servizio lanmanserver una dipendenza dal servizio msiscsi (Microsoft iscsi Initiator) in Windows 2000 Server. Se si utilizza Microsoft iscsi Software Initiator 2.0 in Windows Server 2003, la dipendenza non è necessaria. Introduzione alle soluzioni Microsoft per la protezione e gestione in alta disponibilità dei dati 13
13 Virtual Server 2005 R2 In tutti i settori le aziende sono alla ricerca di tecnologie che consentano di ridurre costi e rischi, migliorando al tempo stesso la qualità e l'agilità dell'infrastruttura IT. I miglioramenti a livello di tecnologie software, architetture hardware e I/O oggi permettono di utilizzare in modo efficace la tecnologia delle macchine virtuali anche su sistemi server a basso costo. Microsoft Virtual Server 2005 R2 è una soluzione di virtualizzazione server ampiamente testata che fornisce uno strumento potente a affidabile per effettuare il consolidamento di più workload in un server fisico, assicurando alle aziende un utilizzo più efficiente delle risorse hardware. Virtual Server 2005 R2 permette alle organizzazioni IT di aumentare la produttività delle attività amministrative e distribuire rapidamente nuovi server in base alle esigenze di business. Virtual Server 2005 R2 consente di creare macchine virtuali portabili, connesse e completamente controllabili tramite script, per automatizzare la configurazione e il deployment. Inoltre incapsula le macchine virtuali in dischi rigidi virtuali, o VHD (Virtual Hard Disk), rendendo estremamente versatili la configurazione, la gestione delle versioni e il deployment, mentre le funzionalità per le reti virtuali consentono di creare reti flessibili per la connettività tra guest e guest, tra guest e host e tra guest e rete. Con l obiettivo di rendere la virtualizzazione dei server più accessibile, gestibile e affidabile da parte di un numero crescente di aziende, Virtual Server 2005 R2 Enterprise Edition, è gratuitamente scaricabile al seguente link: AF96-7B95975DB13B&displaylang=it Figura 5. Architettura di Virtual Server 2005 R2 Introduzione alle soluzioni Microsoft per la protezione e gestione in alta disponibilità dei dati 14
14 Funzionalità di Virtual Server 2005 R2 Supporto per sistemi host a 64 bit Virtual Server 2005 R2 viene eseguito in modo nativo nei sistemi operativi host Windows a 64 bit, assicurando non solo migliori prestazioni, ma anche una maggiore capacità di memoria. Clustering del protocollo iscsi Il clustering del protocollo iscsi tra sistemi fisici permette di incrementare la disponibilità del server a costi contenuti. Le funzionalità di clustering dell'host di Virtual Server supportano sistemi SAN, iscsi e DAS (Direct Attached Storage). Tempi di inattività pianificati. L'applicazione di patch e le attività di manutenzione sul sistema operativo host possono essere eseguite con tempi di inattività minimi. Le macchine virtuali possono essere spostate da un nodo all'altro, con tempi di inattività che dipendono dall'infrastruttura di archiviazione. Tempi di inattività non pianificati. In caso di problemi dell'hardware host, è possibile eseguire il failover in un altro nodo del cluster. Indipendenza dal sistema operativo guest. Qualsiasi macchina virtuale, indipendentemente dal sistema operativo che esegue, può essere spostata o configurata per il failover in un altro nodo del cluster. Convenienza. Non sono necessari componenti hardware specifici, ma solo schede di rete e switch in grado di supportare il trasferimento di gigabyte di dati. La funzionalità di clustering è una caratteristica nativa di Windows Server 2003 Enterprise Edition e Datacenter Edition e non richiede alcun software specifico. Disponibilità come componente gratuito. La funzionalità di clustering dell'host di Virtual Server è disponibile gratuitamente per il download insieme a Virtual Server 2005 R2. Allocazione delle risorse CPU Le risorse possono essere allocate in base a pesi predefiniti assegnati alle macchine virtuali o tramite l impostazione di limiti o il ridimensionamento della memoria in fase di avvio della macchina virtuale. Allocazione delle risorse di memoria In fase di avvio della macchina virtuale avviene il ridimensionamento della memoria. Ampia compatibilità con i sistemi operativi guest x86 È possibile eseguire i principali sistemi operativi x86 nell'ambiente guest della macchina virtuale. Distribuzione Completo controllo tramite script delle macchine virtuali per automatizzare la configurazione e il deployment. Dischi rigidi virtuali L'incapsulamento delle macchine virtuali in dischi rigidi virtuali (VHD) rende estremamente flessibili la configurazione, la gestione delle versioni e il deployment. Reti virtuali È possibile creare reti flessibili per la connettività tra guest e guest, tra guest e host e tra guest e rete. API COM completa Le macchine virtuali possono essere completamente controllate tramite script. Tecnologia PXE L'avvio di rete rende il provisioning delle macchine virtuali identico a quello dei server fisici. Introduzione alle soluzioni Microsoft per la protezione e gestione in alta disponibilità dei dati 15
15 Gestione e migrazione Console Web di Virtual Server. Consente l'amministrazione autenticata e l'accesso client remoto. Sistema operativo host Windows Server È possibile sfruttare le capacità di amministrazione dei sistemi Windows nella gestione degli ambienti Virtual Server Integrazione con Active Directory. Consente la delega dell'amministrazione e l'accesso guest autenticato. Microsoft Operations Manager 2005 Management Pack per Virtual Server. Offre funzionalità estensibili di mapping guest-host per la gestione di eventi e prestazioni. Microsoft Systems Management Server 2003 SP1. Rileva automaticamente le relazioni tra macchine virtuali e fisiche a scopo di inventario. Automated Deployment Services e Virtual Server Migration Toolkit. Gli strumenti della riga di comando per la conversione da macchine fisiche a virtuali o da macchine virtuali a virtuali consentono di semplificare la migrazione. Scenari di utilizzo di Virtual Server 2005 R2 1. Consolidamento dei carichi di lavoro dei server a livello di infrastruttura, applicazioni e filiali Virtual Server 2005 R2 è la soluzione ideale per il consolidamento dei server che offrono servizi di infrastruttura e servizi per le filiali, soprattutto per le applicazioni basate su server eseguite in configurazioni hardware standard. Virtual Server 2005 R2 consente di utilizzare in un unico sistema hardware più sistemi operativi con applicazioni e servizi diversi, migliorando la gestibilità e l'utilizzo dell'hardware e, al tempo stesso, riducendo i costi di capitale e ricorrenti legati ad hardware e hosting. Quindi, grazie all'utilizzo di un minor numero di sistemi fisici, è possibile ridurre l'impatto dei costi hardware per le organizzazioni. 2. Consolidamento e re-hosting di applicazioni legacy Benché le attuali infrastrutture IT consentano di implementare soluzioni sempre più potenti e affidabili, la gestione e la manutenzione delle applicazioni server legacy costituisce un problema per molte aziende. Il ciclo di vita delle applicazioni aziendali è spesso molto più lungo di quello delle piattaforme hardware per cui erano state progettate originariamente e, man mano che diminuisce la possibilità di ottenere supporto per questi elementi di base dell'infrastruttura, i costi di gestione aumentano considerevolmente. Anche se idealmente sarebbe preferibile continuare a utilizzare le applicazioni aziendali senza introdurre modifiche, tre fattori impongono la migrazione delle applicazioni legacy: Necessità di risorse in grado di amministrare e gestire l'hardware server per le applicazioni legacy Costi e rischi elevati per l'aggiornamento o la riscrittura delle applicazioni legacy al fine di migliorarne qualità e agilità Riduzione del supporto hardware per i sistemi operativi legacy. Virtual Server 2005 R2 permette di eseguire il re-hosting di sistemi operativi legacy e delle applicazioni personalizzate associate dai sistemi hardware meno recenti ai nuovi sistemi basati su Windows Server Introduzione alle soluzioni Microsoft per la protezione e gestione in alta disponibilità dei dati 16
16 Grazie a Virtual Server 2005 R2, gli utenti possono beneficiare di add-in gratuiti a supporto delle macchine virtuali per l implementazione di Linux, insieme a un modello che li supporta nel consolidamento delle loro applicazioni basate su Linux e su Windows attraverso Virtual Server. A tale scopo, Microsoft si impegna a fornire supporto anche dal punto di vista tecnologico - per i sistemi Linux su macchine Microsoft Virtual Server. 3. Consolidamento e automazione degli ambienti per il testing e lo sviluppo del software Le organizzazioni di qualsiasi settore sono alla ricerca di nuove soluzioni per ridurre i costi e accelerare l'installazione e l'aggiornamento di applicazioni e infrastrutture, senza rinunciare a un livello di qualità ottimale. Per raggiungere gli obiettivi della fase di testing prima di passare all'ambiente di produzione, è necessario risolvere numerosi problemi: Funzionamento della rete: l'errata configurazione di una rete di testing può mettere a rischio le reti di produzione. Produttività degli sviluppatori: gli sviluppatori devono dedicare gran parte del proprio tempo allo svolgimento di attività amministrative. Costi di capitale e operativi per l'ambiente server: per un testing veramente completo delle applicazioni, è necessario replicare gli ambienti di produzione, il che comporta costi elevati in termini di personale e hardware oltre a rischi per i budget e la pianificazione. Le potenti funzionalità di Virtual Server 2005 R2, come la gerarchia dei dischi e le reti virtuali, unite ai vantaggi del consolidamento, offrono agli sviluppatori uno strumento molto efficiente per simulare anche i più complessi ambienti di rete. Il risultato è una soluzione estremamente conveniente per gli ambienti di sviluppo, perché richiede meno risorse hardware, meno spazio e meno tempo. 4. Ripristino di emergenza Virtual Server 2005 R2 può essere utilizzato nei piani di ripristino di emergenza in cui la flessibilità e la portabilità delle applicazioni nelle diverse piattaforme hardware costituiscono un requisito fondamentale. Il consolidamento dei server fisici in un numero minore di computer fisici che eseguono macchine virtuali consente di ridurre il numero di risorse fisiche che potrebbero subire danneggiamenti in caso si verificassero dei problemi gravi. Qualora di rendesse necessario un ripristino di emergenza, le macchine virtuali potranno essere installate su computer host che non sono stati danneggiati, accelerando i tempi di ripristino e ottimizzando la flessibilità delle organizzazioni. Introduzione alle soluzioni Microsoft per la protezione e gestione in alta disponibilità dei dati 17
17 Collegamenti Per ulteriori informazioni sui temi trattati all interno del presente White Paper, si consiglia di visitare i seguenti siti Web: Soluzioni per lo storage con Windows Server System: System Center Data Protection Manager: Windows Storage Server 2003 R2: Microsoft iscsi Software Initiator V 2.0: Virtual Server 2005 R2: Windows Server System: Windows Server 2003 R2: TechNet: Simple SAN Iniziative: Introduzione alle soluzioni Microsoft per la protezione e gestione in alta disponibilità dei dati 18
18 2006 Microsoft. Tutti i diritti riservati. Informiamo i gentili Clienti che i contenuti di questo documento hanno una valenza meramente indicativa, senza pretesa d esaustività o assenza di imprecisioni. Preghiamo i Clienti pertanto di farne oggetto d attenta verifica e analisi. Microsoft, Active Directory, Windows, Windows Server, Windows Server System sono marchi registrati di Microsoft Corporation. Gli altri marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Microsoft - Centro Direzionale S. Felice - Pal. A - Via Rivoltana, Segrate (MI) Visitateci su Internet: Servizio Clienti , infoita@microsoft.com
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