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1 il Trentino marzo Mensile della Provincia autonoma di Trento anno XLVII - numero genitore figlio costi tariffe fondo di garanzia prestito d onore spese assegno familiare agevolazioni servizi prima infanzia Tagesmutter buoni di servizio famiglia-lavoro assegno mensile conciliazione risorse Family in Trentino spese territorio Family Audit famiglie donne distretto famiglia 3 o più figli Fondo Sociale europeo sistema integrato famiglia natalità bisogni legge solidarietà amministrazioni Fondo Sociale figli pubbliche società civile volontariato terzo settore territorio tempi progetti interventi economici filiera asili nido tempi di lavoro tempi familiari auto-organizzazione giovani welfare risorse umane svolta famiglia politiche strumenti motivazioni donne cultura sinergia genitore figli costi tariffe fondo di garanzia prestito d onore spese assegno familiare agevolazioni servizi prima infanzia Tagesmutter buoni di servizio famiglia-lavoro assegno mensile conciliazione risorse Family in Trentino Family Audit famiglie numerose distretto famiglia 3 o più figli nuova legge europeo sistema integrato natalità bisogni Agenzia per la famiglia legge welfare amministrazioni pubbliche società civile volontariato terzo settore territorio tempi progetti interventi economici filiera asili nido tempi di lavoro tempi familiari auto-organizzazione giovani figlio welfare risorse NAZ/220/2008

2 NAZ/220/2008 sommario Famiglia 14. Gli incentivi alle imprese 17. Il condominio produttivo 18. Nasce il canone moderato 20. Il cammino delle comunità 22. I numeri in campo 23. La Provincia e Telethon 24. Eccoli, i nativi digitali 27. Sì, servizio civile 28. Reti Fibra 30. Le Dolomiti in 3D 32. Restaurati gli affreschi dei Dossi al Castello 34. Ragazzi in montagna 35. Ja, 160 pagine 37. Alpi in conferenza 38. Settore riposo 40. Lo stress del lago 42. Gli itinerari dell Autonomia 45. La notte della civetta 46. Duccio, l antropop 48. Il traduttore 51. Effetto Valerio 52. Il libro dei campioni 57. Le nostre band suonano il rock 58. Biblioteca 60. EUROPA Marzo 2011 il Trentino marzo Mensile della Provincia autonoma di Trento anno XLVII - numero 307 La rivista il Trentino è consultabile sul sito il Trentino Rivista mensile della Provincia autonoma di Trento Anno XLVII numero 307 Marzo 2011 Piazza Dante n. 15, Trento Tel Direttore responsabile: Giampaolo Pedrotti Coordinatore editoriale: Carlo Martinelli Redazione: Pier Francesco Fedrizzi, Mauro Neri, Marco Pontoni, Lorenzo Rotondi, Fausta Slanzi, Arianna Tamburini, Corrado Zanetti Vanda Campolongo, Marina Malcotti, Elisabetta Valduga, Silvia Vernaccini Amministrazione: Lara Degasperi Hanno collaborato: Lorena Benedetti, Fabio De Santi, Anna Maria Eccli, Viviana Lupi, Davide Modena, Alessia Negriolli, Salvatore Romano, Tiziana Tomasini, Stefano Zangrando. Fotografie: Archivio: Ufficio stampa Pat, Fondazione Bruno Kessler, Dipartimento Innovazione e Ricerca Pat, Ufficio Servizio Civile Pat, ITEA s.p.a, Trentino Sviluppo, APT Val di Fassa (S. Zardini). AgF Bernardinatti, Piero cavagna, Romano Magrone, Marco Simonini. Impaginazione: Artimedia - Trento Stampa: S.I.E. Spa Società Iniziative Editoriali - Trento Registrazione del Tribunale di Trento n. 100 del iscrizione nel R.O.C. n. 480 in copertina La nuova legge a sostegno della famiglia letta attraverso i tags dei siti internet Volete ricevere Il Trentino ad un indirizzo diverso? C è un indirizzo da modificare? Ci sono più destinatari nella stessa famiglia? Non volete più ricevere la rivista? Dubbi, domande, curiosità, chiarimenti, consigli, critiche, suggerimenti, complimenti? Il numero verde e l indirizzo sono a vostra disposizione. iltrentino@provincia.tn.it

3 3 Una svolta nelle politiche della famiglia La legge approvata dal Consiglio provinciale rappresenta una svolta nelle politiche della famiglia. È una legge concreta e organica, lontana da ogni tentazione retorica e declamatoria che spesso si accompagna a queste tematiche, in grado di fare sintesi delle molteplici iniziative già avviate in Trentino, unendo le tante risorse umane e materiali di cui disponiamo. Una legge che promuove una sinergia virtuosa fra Provincia, enti locali e privato-sociale, che ha tra i suoi capisaldi il rafforzamento di tutti gli strumenti di welfare e la conciliazione dei tempi di lavoro e di vita, che prevede tutele particolari per soggetti come le giovani coppie e le famiglie numerose. Una legge infine che promuove la cultura della famiglia e che valorizza le donne, venendo incontro alle loro esigenze e ai loro bisogni. Siamo tutti stanchi di sentir parlare di famiglia attraverso slogan e parole vuote. Siamo una società che sta mediamente invecchiando. Se non troviamo motivazioni e strumenti per favorire le famiglie che vogliono fare figli, andremo incontro a un futuro molto triste. Noi crediamo però di averli trovati. Ancora una volta, il Trentino si conferma, grazie alla sua Autonomia, un laboratorio prezioso, la cui esperienza può essere messa a disposizione di tutto il Paese. Lorenzo Dellai Presidente della Provincia autonoma di Trento

4 4 Interventi di sostegno dei progetti di vita delle famiglie Contributo mensile per il genitore che si astiene temporaneamente dall'attività lavorativa per dedicarsi alla cura del figlio nel suo primo anno di vita; Per le famiglie numerose (3 o più figli) contributi per ridurre i costi connessi alle tariffe (gas, acqua, luce); Per le famiglie numerose (3 o più figli) un ticket sanitario familiare agevolato che tenga conto dei carichi familiari; Fondo di garanzia, per garantire l'accesso al credito da parte delle famiglie che vivono in condizioni d'incertezza economica; Prestito d'onore, ovvero prestiti senza interessi per spese specifiche; Prevista anche la concessione di un unico assegno familiare con le agevolazioni economiche previste;

5 Misure per coordinare i tempi del territorio e favorire la conciliazione tra i tempi familiari e i tempi di lavoro, in particolare nella fascia 0-3 anni Diffusione dei servizi socio-educativi per la prima infanzia; Diffusione del servizio Tagesmutter; Buoni di servizio per acquistare servizi per la prima infanzia erogati dalle organizzazioni accreditate, anche usando il Fondo sociale europeo; Se il progetto di conciliazione famiglia - lavoro, non assicura alla famiglia richiedente il godimento di uno degli strumenti previsti, è erogato un assegno economico mensile per dare la possibilità di conseguire servizi di conciliazione alternativi. 5

6 6 La famiglia al centro Approvata la legge che colloca il Trentino in ambiti di eccellenza di Arianna Tamburini risorse concrete per una risorsa preziosa Il 24 febbraio il Consiglio provinciale ha approvato a larga maggioranza (24 voti favorevoli, 2 contrari e 6 astenuti) il testo unificato Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità, che armonizza cinque disegni di legge a sostegno delle famiglie. Una legge che riconosce le famiglie quali soggetti attivi dello sviluppo economico e sociale, ma soprattutto una legge innovativa, che colloca il Trentino in un ambito di assoluta eccellenza a livello nazionale ed europeo. Diverse le novità di questa legge, che non rappresenta una rivoluzione quanto uno strumento concreto e organico per supportare le famiglie in un momento di particolare contingenza. 1. Interventi di sostegno dei progetti di vita delle famiglie: la concessione di un contributo mensile per il genitore che si astiene temporaneamente dall attività lavorativa per dedicarsi alla cura del figlio nel suo primo anno di vita; per le famiglie numerose (3 o più figli) contributi per ridurre i costi connessi agli oneri tariffari (gas, acqua, luce); La famiglia è una risorsa preziosissima, per questo non siamo andati alla ricerca di una definizione specifica di famiglia, piuttosto abbiamo cercato di mettere in campo risorse concrete per favorire lo sviluppo armonico delle famiglie e il loro benessere. L obiettivo principale di questa legge è quello di aumentare la natalità. Per questo abbiamo potenziato i servizi nella fascia 0-3 anni, per permettere alla famiglie che lavorano di poter concretamente avere più figli; un altro provvedimento importante è quello che prevede contributi mensili al genitore che si astiene per un anno dal lavoro per la cura del bambino; ci sono poi prestiti d onore e gratuità previste a partire dal terzo figlio, e non dal quarto come nel resto d Italia. Un pacchetto di misure che aiuta concretamente le nostre famiglie e riconosce un ruolo a tutte le organizzazioni familiari che si sono già organizzate in tal senso. Vorrei infine ricordare che abbiamo già destinato una quota importante di stanziamento sul fondo famiglia, pari a 16 milioni di euro. Quest anno investiremo altri 5 milioni di euro a cui se ne aggiungeranno ulteriori 16, a regime. Sono cifre importanti, che interessano tutti gli assessorati della Provincia autonoma di Trento, tenendo conto del fatto che le politiche familiari riguardano una buona parte dell azione amministrativa messa in campo dalla Giunta provinciale. L obiettivo, per sintetizzarlo con una battuta, è quello di mettere la famiglia al centro. Ugo Rossi Assessore alla salute e politiche sociali per le famiglie numerose (3 o più figli) un ticket sanitario familiare agevolato che tenga conto dei carichi familiari; Fondo di garanzia, per garantire l accesso al credito da parte delle famiglie che vivono in condizioni d incertezza economica; Prestito d onore, ovvero la concessione di prestiti senza interessi per spese specifiche; prevista anche la concessione di un unico assegno familiare con le agevolazioni economiche previste. 2. Misure per coordinare i tempi del territorio e favorire la conciliazione tra i tempi familiari e i tempi di lavoro, in particolare nella fascia 0-3: diffusione territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia; diffusione territoriale del servizio Tagesmutter; utilizzo di buoni di servizio per l acquisto di servizi per la prima infanzia erogati dalle organizzazioni accreditate, anche impiegando gli stanziamenti del fondo sociale europeo; se il progetto di conciliazione famiglia-lavoro, non assicura alla famiglia richiedente il godimento di uno degli strumenti previsti, è erogato un assegno economico mensile per dare alle famiglie la possibilità di conseguire servizi di conciliazione alternativi. 3. Infine la Provincia favorisce la realizzazione di un distretto per la famiglia, attraverso l incremento qualitativo e quantitativo dei servizi resi dalle organizzazioni private alle famiglie con figli. Con il termine distretto si intende un percorso di certificazione territoriale nel quale soggetti diversi operano con l obiettivo di promuovere e valorizzare la famiglia e in particolare la famiglia con figli. In Trentino sono già stati firmati 3 accordi d area per la nascita del distretto famiglia: in alta Val Rendena, in Valle di Non e, il più recente, in Valle di Fiemme. Inoltre, in provincia, vi sono quasi 200 organizzazioni che sposano alcuni standard familiari della certificazione Family in Trentino, mentre i comuni che si sono avvicinati a questo processo sono una trentina. III

7 7 Family Audit: lo standard trasferito a livello nazionale Sempre più il Trentino si sta collocando in un ambito di assoluta eccellenza a livello nazionale sotto il profilo delle politiche familiari: la recente firma del protocollo di collaborazione con la Presidenza del consiglio dei ministri per il trasferimento dello standard trentino Family Audit a livello nazionale per la certificazione familiare delle organizzazioni è solo l ultima conferma di questo percorso di grande qualità intrapreso ormai da alcuni anni. Il modello di alleanze territoriali dei Distretti Famiglia e l esperienza che il Trentino sta portando avanti in materia di conciliazione famiglia/lavoro sono infatti considerati dal Dipartimento nazionale della famiglia un interessante strumento per la diffusione della cultura della conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa all interno dei luoghi di lavoro. Si muove in questo senso l Accordo di collaborazione tra Provincia autonoma di Trento, Progetto speciale per il Coordinamento delle politiche familiari e il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri per il trasferimento a livello nazionale dello standard di processo Family Audit. Family Audit è uno strumento innovativo per la certificazione, su base volontaria, dei percorsi programmati ed attuati dalle organizzazioni pubbliche e private per andare incontro alle esigenze di conciliazione dei propri dipendenti. Il processo analizza diversi ambiti nei quali si può intervenire per migliorare la conciliazione: organizzazione del lavoro, cultura della conciliazione nei livelli dirigenziali e nel personale, informazione e comunicazione, benefit e servizi, Distretto famiglia e nuove tecnologie. Per l attuazione delle iniziative previste dall Accordo è stata costituita una Cabina di Regia, mentre alla sperimentazione potranno partecipare al massimo cinque Regioni, selezionate tramite apposito bando. Il percorso si svilupperà nel corso del biennio

8 8 Cosa c è nella legge Viaggio in nove punti alla scoperta di un provvedimento innovativo La famiglia è un collegamento con il nostro passato e un ponte verso il nostro futuro A. Haley III 1. Politiche sul benessere Con la legge sulla famiglia la Provincia autonoma di Trento attiva sul proprio territorio una serie di istituti di carattere strutturale in aiuto della famiglia, orientati a garantire il sostegno delle condizioni di agio delle famiglie, oltre che una loro capacità di progettazione di mediolungo periodo senza fermarsi, come purtroppo spesso oggi accade, al brevissimo periodo. Il Trentino si vuole qualificare sempre più come territorio attento ai bisogni della famiglia e delle nuove generazioni, operando in una logica di distretto della famiglia all interno del quale attori diversi lavorano con l obiettivo di promuovere e valorizzare la famiglia, in particolare la famiglia con figli. Obiettivo di fondo della legge è superare la logica assistenzialistica di sostegno alle famiglie in difficoltà e favorire la nascita e il sostegno di un nuovo corso di politiche di promozione della famiglia nella sua normalità e di valorizzazione del ruolo dinamico e propositivo che la stessa deve avere nella società. III 2. Politiche strutturali Viene ridisegnata e riordinata completamente l architettura delle politiche familiari provinciali, creando un sistema integrato di politiche strutturali orientato alle politiche di mantenimento del benessere delle famiglie, cercando di incidere positivamente sui progetti di vita delle famiglie sostenendo la natalità. Per fare questo, la Provincia e gli enti locali intendono coordinare tutte le politiche settoriali con l obiettivo di realizzare il sistema integrato delle politiche strutturali, che sarà attuato attraverso: a) interventi economici di sostegno dei progetti di vita delle famiglie; b) misure volte a coordinare i tempi del territorio e a favorire la conciliazione tra i tempi familiari e i tempi di lavoro; c) coinvolgimento della società civile in generale, nonché dell associazionismo familiare, del mondo del volontariato e del terzo settore in particolare nell erogazione dei servizi alle famiglie e nell elaborazione delle politiche strutturali rivolte alle famiglie stesse, per dare concretezza al principio della sussidiarietà orizzontale; d) interventi volti a realizzare il distretto per la famiglia, tramite l incremento qualitativo e quantitativo dei servizi resi dalle organizzazioni private alle famiglie con figli. III 3. Politiche integrate Le politiche familiari sono anche integrate poiché gli ambiti di interesse della famiglia non riguardano solo il tema delle politiche sociali bensì tutte le politiche del governo locale. Finalità della legge è realizzare un sistema integrato degli interventi, che si attua mediante raccordi sinergici e strutturali tra le politiche abitative, dei trasporti, dell educazione, dell istruzione, della formazione professionale e del lavoro, culturali, giovanili, ambientali e urbanistiche, della gestione del tempo, dello sport e del tempo libero, della ricerca e delle altre politiche che concorrono ad accrescere il benessere familiare. Le politiche familiari possono inoltre incidere anche sulle politiche di sviluppo del territorio in quanto, il territorio amico della famiglia può proporsi sul mercato della competizione globale con un valore aggiunto capace di accrescere l attrattività territoriale. La norma prevede un duplice sistema di raccordo istituzionale per garantire l integrazione delle politiche. La prima è una funzione di authority che viene espletata dall Agenzia per la famiglia che obbligatoriamente deve essere coinvolta su una serie di tematiche di stretto interesse delle politiche familiari specificatamente individuate dalla Giunta provinciale. La seconda funzione viene svolta dalla Commissione di coordinamento che è prevista dalla

9 9 legge per garantire un efficace integrazione tra le politiche familiari di livello provinciale e le politiche familiari del sistema delle autonomie locali. III 4. Politiche sussidiarie La legge dà forte attuazione al principio di sussidiarietà orizzontale. In attuazione di questo principio infatti, la Provincia autonoma di Trento e gli enti locali promuovono il coinvolgimento del terzo settore e dell associazionismo familiare, con l obiettivo di sostenere e tutelare la specificità della relazione familiare. La legge valorizza le associazioni familiari e le organizzazioni del privato sociale che: a) organizzano e attivano esperienze di associazionismo per favorire il mutuo aiuto nel lavoro domestico e di cura familiare nonché la solidarietà intergenerazionale; b) promuovono iniziative di sensibilizzazione e di formazione delle famiglie e nello specifico dei genitori per lo svolgimento dei loro compiti sociali ed educativi; c) promuovono la creazione di reti di solidarietà tra famiglie, amministrazioni pubbliche, terzo settore e altre organizzazioni. Nel concreto la legge riconosce la capacità delle famiglie di integrare la filiera dei servizi pubblici tramite il riconoscimento formale delle forme di auto-organizzazione delle famiglie nell erogazione di taluni servizi. Istituisce inoltre la Consulta provinciale per la famiglia quale organismo che formula proposte ed esprime pareri sugli atti di programmazione provinciale riguardanti le politiche per la famiglia, svolge attività di monitoraggio sull adeguatezza e sull efficacia delle politiche familiari e genitoriali ed esprime parere obbligatorio sulle proposte legislative e sugli atti di natura regolamentare. III 5. Interventi economici Per favorire l assolvimento delle responsabilità familiari, sostenere la genitorialità, la nascita e la formazione di nuove famiglie, nel rispetto dei singoli progetti di vita, con attenzioni specifiche per le famiglie monogenitoriali e le famiglie numerose la legge prevede: a) la concessione di prestiti sull onore consistenti in un erogazione in denaro senza interessi a favore di nubendi, giovani coppie, famiglie numerose e comunque di nuclei familiari nei quali siano presenti uno o più figli minori in relazione a determinate spese. Il valore minimo del prestito è pari a euro; b) la concessione di un contributo mensile per il genitore che si astiene temporaneamente dall attività lavorativa fuori dalla famiglia per dedicarsi alla cura del figlio nel suo primo anno di vita, a condizione che l altro genitore, se presente, svolga attività lavorativa o non sia idoneo all attività di cura; se il genitore che si dedica alla cura del figlio non è occupato il contributo corrisposto per l attività di cura è riparametrato secondo criteri stabiliti dalla Giunta provinciale; c) il sostegno tramite una specifica disciplina delle famiglie numerose; d) la concessione di un unico assegno familiare tramite la riorganizzazione delle prestazioni e degli interventi erogati dalla Provincia; e) la partecipazione al fondo di garanzia per garantire l accesso a crediti di modeste entità da parte delle famiglie che vivono in condizioni d incertezza economica, nonché l attuazione di iniziative di formazione sulla gestione del bilancio e dell indebitamento familiare. III 6. Famiglie numerose La legge prevede specifica che per famiglia numerosa s intende la famiglia con almeno tre figli a carico, mentre a livello nazionale la famiglia numerosa si qualifica quella con quattro e più figli a carico. La norma prevede una serie di agevolazioni La famiglia è la patria del cuore G. Mazzini

10 10 Forse il più grande servizio sociale che possa essere reso da chiunque al Paese e all'umanità è formarsi una famiglia G. B. Shaw per le famiglie numerose. In particolare si prevede che i servizi di mensa scolastica e di trasporto scolastico e il servizio di prolungamento d orario nelle scuole dell infanzia sono resi con particolari agevolazioni, concesse a partire dal terzo figlio. Il prestito sull onore per le famiglie numerose è finalizzato: a) alla copertura dei costi per l educazione dei figli; b) alla copertura delle spese mediche, sanitarie e socio-sanitarie non rientranti nelle prestazioni erogate a carico del servizio sanitario provinciale; c) all acquisto o alla riparazione di veicoli in uso della famiglia; d) all acquisto di mobili ed elettrodomestici per l abitazione principale della famiglia. La Provincia può prevedere un ticket sanitario familiare agevolato che tenga conto dei carichi familiari. È infine prevista la possibilità di concedere un contributo alle famiglie numerose per ridurre i costi connessi agli oneri tariffari (acqua, luce e gas) derivanti dagli usi domestici, purché non sia compromessa l adozione di comportamenti virtuosi e responsabili III 7. Semplificazione e razionalizzazione architettura politiche familiari Le prestazioni e gli interventi concessi a sostegno dei progetti di vita delle famiglie sono ispirate al principio della semplificazione amministrativa, del contenimento dei costi organizzativi e dell accessibilità dei servizi. Questi obiettivi si raggiungono tramite: a) la concessione di un unico assegno familiare provinciale comprensivo delle agevolazioni economiche in materia di trasporto alunni, di prolungamento d orario nelle scuole dell infanzia e di altre agevolazioni previste dalle norme di settore; b) la realizzazione dello sportello unico per il cittadino e la famiglia; c) l utilizzo in forma diffusa delle nuove tecnologie per la pianificazione, l organizzazione, l erogazione e la valutazione dei servizi e delle prestazioni. La Provincia adegua la propria struttura organizzativa per erogare i servizi di sua competenza in forma coordinata con le prestazioni e gli interventi previsti dalla legge regionale 1/2005 (pacchetto famiglia). Nell ambito dell assegno unico possono essere erogate anche provvidenze di competenza degli enti locali. III 8. Famiglia e servizi per l infanzia in fascia 0-3 anni Uno degli obiettivi principali di questa legge è rappresentato dal completo soddisfacimento della domanda delle famiglie di conciliazione tra i tempi familiari e i tempi di lavoro, in particolare per i servizi rivolti alla prima infanzia nella fascia di età compresa tra 0-3 anni. Per raggiungere questa finalità la Provincia promuove la specializzazione della filiera dei servizi per l infanzia attraverso:

11 11 La famiglia è l associazione istituita dalla natura per provvedere alle necessità dell uomo Aristotele a) la diffusione territoriale dei servizi socioeducativi per la prima infanzia previsti dalla legge provinciale 12 marzo 2002, n. 4 (legge provinciale sugli asili nido), nel rispetto della pianificazione di settore; b) la diffusione territoriale del servizio Tagesmutter previsto dalla legge provinciale sugli asili nido; c) l utilizzo di buoni di servizio per l acquisto di servizi per la prima infanzia erogati dalle organizzazioni accreditate, anche impiegando gli stanziamenti del fondo sociale europeo; d) la diffusione dei progetti di auto-organizzazione di servizi da parte dell associazionismo familiare. Se le singole famiglie lo richiedono viene predisposto un progetto di conciliazione familiare. La norma prevede quindi che se il progetto di conciliazione famiglia-lavoro, nel rispetto della pianificazione di settore, non assicura alla famiglia richiedente il godimento di uno degli strumenti previsti, in ragione dell indisponibilità del servizio sul territorio, è erogato un assegno economico mensile per dare alle famiglie la possibilità di conseguire servizi di conciliazione alternativi. c) attivare sul territorio provinciale laboratori sulle politiche familiari per sperimentare modelli gestionali e di valutazione delle politiche, sistemi tariffari e politiche di prezzo per promuovere il benessere familiare, sostenendo il capitale sociale e relazionale del territorio; d) implementare sul territorio gli standard familiari già adottati dalla Provincia autonoma di Trento, nonché sperimentarne di nuovi con l obiettivo di supportare concretamente il processo di definizione delle linee guida per la Certificazione territoriale familiare. III III 9. Distretto Famiglia Il Trentino si vuole qualificare sempre più come territorio accogliente ed attrattivo per le famiglie e per i soggetti che interagiscono con esse, capace di offrire servizi ed opportunità rispondenti alle aspettative delle famiglie, operando in una logica di distretto famiglia. Obiettivo è realizzare un percorso di certificazione territoriale familiare, al fine di accrescere, tramite il rafforzamento del sistema dei servizi e delle iniziative per la famiglia, l attrattività territoriale, nonché sostenere lo sviluppo locale attraverso il coinvolgimento di tutte le organizzazioni interessate. Ad oggi in Trentino sono stati approvati tre distretti famiglia: il distretto dell Alta Val Rendena, della Valle di Fiemme e il distretto di Cles. Nel dettaglio i distretti consentono di: a) implementare processi di responsabilità territoriale familiare; b) dare attuazione ai contenuti del Libro Bianco sulle politiche familiari e per la natalità, adottato nel luglio 2009 dalla Giunta provinciale;

12 12 I Distretti Famiglia Attualmente sono tre i Distretti Famiglia in Trentino, territori nei quali attori diversi per ambiti di attività e mission perseguono l obiettivo comune di accrescere il benessere familiare. Il primo ad essere costituito, lo scorso anno, è stato l alta Val Rendena dove, nel gennaio del 2010 è stato firmato un accordo che coinvolge comuni, Apt e altre organizzazioni pubbliche e private per rendere la valle un territorio accogliente ed attrattivo per le famiglie e per i soggetti che interagiscono con esse, capace di offrire servizi ed opportunità rispondenti alle aspettative delle famiglie residenti e non. Nell ottobre del 2010 è seguito l accordo volontario d area fra nove soggetti pubblici e privati per la nascita del Distretto Valle di Non. Un accordo che coinvolge anche la Comunità di Valle in un percorso di valorizzazione della famiglia e di infrastrutturazione del territorio. Infine l accordo di area per la Valle di Fiemme, firmato poche settimane fa a Cavalese, un progetto che vede coinvolti, accanto a Provincia autonoma di Trento, Consigliera di parità e Forum trentino delle associazioni familiari, 21 tra enti pubblici, organizzazioni e privati della valle. Un accordo che ha come obiettivo principale quello di realizzare un percorso di certificazione territoriale familiare per accrescere l attrattività territoriale tramite il rafforzamento del sistema dei servizi e delle iniziative per la famiglia. Le pagine dedicate alla nuova legge a sostegno delle famiglie sono scandite anche dall immagine del Monumento alla famiglia di Gillian Wearing, collocato nei giardini di Piazza Dante a Trento. (foto: Romano Magrone)

13 Diamo i numeri 13 Sono le famiglie in Trentino le famiglie monogenitori maschi mentre quelle femmine quelle con due quelle con tre quelle con quattro Se scomponiamo questo dato per numero di figli in famiglia, scopriamo che le famiglie e quelle monogenitori con un figlio sono di queste le persone quelle senza figli sole sono le coppie con figli La media dei componenti per famiglia è di 2,3 infine sono solo 123 le famiglie con cinque o più figli In totale le coppie con figli e le famiglie monogenitori sono Rispetto al totale di inoltre, sono le famiglie (coppie e monogenitori) con figli minori di queste hanno un figlio due, tre figli, 706 quattro e 68 cinque o più figli In Trentino, su una popolazione di residenti, sono i bambini fra 0 e 2 anni, quelli fra 3 e 5 anni, quelli fra i 6 e i 15 anni. Infine, in Trentino risiedono famiglie anagrafiche con uno straniero, di cui con l intestatario straniero e i minorenni stranieri.

14 14 Gli incentivi alle imprese Approvato il disegno di legge che introduce nuovi criteri Semplificazione delle procedure, selettività degli aiuti, sostegno ai segmenti più innovativi del tessuto imprenditoriale locale ma anche ai giovani che vogliono avviare un attività economica in proprio: questi gli elementi fondamentali del disegno di legge sugli incentivi alle imprese che la Giunta provinciale ha approvato lo scorso 4 marzo. Un provvedimento molto atteso, proposto dall assessore all industria, artigianato e commercio, Alessandro Olivi che coordina il Tavolo a suo tempo istituito dalla Provincia con le categorie imprenditoriali e condiviso dagli assessori all agricoltura, foreste, turismo e promozione, Tiziano Mellarini, e alla cultura, rapporti europei e cooperazione Franco Panizza. Si tratta di un testo che, oltre ad accorpare e sem- plificare la disciplina degli aiuti e dei servizi alle imprese prevista dalla legge 6 del 1999 e dalla legge 17 del 1993, introduce ulteriori forme di aiuto per l innovazione, l internazionalizzazione del sistema trentino, il trasferimento tecnologico, l imprenditoria femminile e giovanile, il riequilibrio territoriale, insomma, tutti gli snodi fondamentali delle politiche provinciali di sostegno all imprenditorialità. Il nuovo disegno di legge introduce inoltre criteri per una maggiore selettività degli aiuti, andando a premiare la qualità dell impresa e del lavoro, nonché la predisposizione all innovazione e all apertura all esterno. Il tutto raccordandosi con i contenuti dell ultima Finanziaria, che ha introdotto la procedura negoziale e l aiuto per l assunzione di ricercatori. Due gli obiettivi che la Giunta si propone di raggiungere. Il primo è quello di semplificare ulteriormente ed aggiornare il quadro normativo a disposizione delle imprese per il sostegno agli investimenti, riconducendo ad un unica legge di riferimento gli in- IL DISEGNO DI LEGGE Innovazione qualità Reti d impresa nuova Imprenditorialità Internazionalizzazione TRE ESIGENZE Riforma aiuti per i servizi alle imprese Unica legge di incentivi (abrogazione l.p. 17/93; Accorpamento l.p. 6/99) Semplificazioni procedurali Selettività Nuovi servizi innovativi Nuovi strumenti strategici RIFORMA DEI SERVIZI ALLE IMPRESE Servizi agevolati circoscritti a tipologie ben definite innovazione di prodotto, di processo o organizzativa introduzione nelle aziende del concetto di qualità totale le certificazioni (di qualità, di prodotto, ambientale, etica) buone pratiche per la riduzione di rifiuti e conseguimento di standard di maggiore tutela ambientale strategie di mercato diffusione dell ICT aggregazioni su base contrattuale Max 50% delle spese ammesse RIFORMA DEI SERVIZI ALLE IMPRESE Servizi all internazionalizzazione contributo fino al 50% delle spese anche nella forma di voucher fiere, progetti di MKTG internazionale servizi per l internazionalizzazione Aiuti consorzi e reti capitalizzazione dei consorzi sostegno del fondo comune del contratto di rete per formazione, dotazioni informatiche, brevetti, consulenze (contributo 50%) spese per sottoscrizione contratto di rete (contributo 30%)

15 15 centivi di tipo finanziario oltre che di sistema. L accorpamento delle disposizioni agevolative a sostegno della domanda di servizi e per la promozione delle reti di impresa consente fra le altre cose di beneficiare delle semplificazioni amministrative in tema di procedure, in particolar modo con riferimento alla procedura negoziale introdotta con l ultima Finanziaria. Il secondo obiettivo consiste nell introduzione nell ambito della normativa che disciplina la concessione di incentivi alle imprese, di una maggiore selettività, per indirizzare gli interventi verso: - soggetti che più difficilmente riescono a partecipare al mondo delle imprese; - il sostegno alla competitività delle imprese sui mercati internazionali attraverso innovazione, crescita dimensionale e conoscenze specializzate; - la promozione di una struttura del mercato più concorrenziale, in grado di offrire maggiori opportunità di investimento e maggiore efficienza economica sia sui mercati locali sia su quelli internazionali. III NUOVI SERVIZI INNOVATIVI Piccole imprese innovative Destinatari piccole imprese innovative spese di R&S 15% costi operativi per progetti di innovazione Misura 80% fino a max di euro Spese ammissibili personale dipendente attività del titolare o dei soci consulenze Soltanto un progetto ammissibile per impresa Diritti di proprietà industriale Misura contributi fino al 50% Costi ammissibili preparatori per riconoscimento diritto per concessione diritto per difendere validità del diritto NUOVI STRUMENTI Imprenditoria femminile Beneficiari imprese di proprietà e gestite in maggioranza da donne Contributi fino al 50% delle spese per costi di avvio (costituzione, oneri finanziamento, affitti, spese energetiche, contributi previdenziali figli e familiari) valutazione complessiva dell azienda piano strategico analisi economico-finanziaria Interventi per i giovani 1. Incentivi nuove imprese aiuti fino al 50% delle spese per spese costituzione spese per analisi aziendale 2. Sportello giovani sportelli territoriali di informazione per approfondire strumenti (coinvolte banche, organismi di ricerca, istituti di formazione) 3. Borse di studio (pre-seed) destinate alla formazione di nuove imprese da parte di studenti o ricercatori durata 2 anni concesse da Università, istituti tecnici, fondazioni e altri enti Revisione contributi per export forma voucher beneficiarie anche le imprese agricole Sostegno zone montane prevista nuova priorità Contributi per servizi di assistenza tecnica Agevolazione irap rinvio a legge finanziaria

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17 Il condominio produttivo Piccole aziende artigiane Ecco l alleanza di Avio 17 di Davide Modena Era vuoto dal marzo Da quando CEP Spa, azienda del Gruppo Calzedonia, aveva smesso di produrre calze e collant in quel sito di Avio. Oggi, laddove un anno fa operava un unica impresa, ne entrano nove. Nove aziende artigiane locali, alle quali è affidato il compito di recuperare e far rivivere l immobile industriale di via del Lavoro n. 30. Ci sono piastrellisti e lavoratori del ferro, carrozzerie e ditte di imballaggi in legno, che occuperanno circa 3 mila dei 5 mila metri quadrati coperti disponibili. L atto di compravendita è stato siglato giovedì 24 febbraio da Trentino Sviluppo e dalle nove aziende acquirenti. Un bando che, per precisa scelta della Provincia autonoma di Trento, ha inteso in questo caso privilegiare più aziende locali di piccole dimensioni, riuscendo così ad intercettare le istanze del territorio. Alla prova del nove Un operazione del valore complessivo di 1,9 milioni di euro, per la quale le singole imprese potranno beneficiare delle agevolazioni previste dalla normativa provinciale. «Si tratta di uno dei primi esempi di condominio produttivo sottolinea Alessandro Olivi, assessore all Industria, Artigianato e Commercio della Provincia autonoma di Trento dove le imprese si sono ingegnate per immaginare un futuro diverso e dove Ecco le nove aziende, tutte con sede ad Avio, che si sono proposte in un unica cordata per concludere l operazione di acquisto di una parte consistente dell immobile ex Calzedonia : Renzo Gatti, posa in opera di pavimenti in marmo e piastrelle; Vittorio Dalle Vedove, rivestimenti di pavimenti e muri; Luca Gerola, lavori di carpenteria metallica; Trentino strutture di Gabriele Secchi, carpenteria metallica per l edilizia; Azzetti S.r.l., impresa edile; Avio Legnami S.n.c. di Cristoforetti Umberto & C., società che produce imballaggi di legno e bancali su misura; Franco Antonelli, produzione di scale, mobili, porte, portoni e rivestimenti in legno massiccio; Giuseppe Zanoni, meccanico, gommista ed elettrauto; Carrozzeria Panozzo Sergio, carrozzeria. nove aziende artigiane di piccole dimensioni si sono candidate all acquisto di una parte importante di questo compendio». Un operazione doppiamente rilevante come evidenziato anche da Flavio Tosi, vicepresidente di Trentino Sviluppo, e Roberto De Laurentis, presidente dell Associazione artigiani e piccole imprese della Provincia di Trento perché, oltre a restituire alla sua funzione produttiva un immobile importante per dimensioni, strategico per collocazione e significativo per storia industriale, costituisce un esempio di cordata tra imprese artigiane, in gran parte ditte individuali, che hanno unito le forze per acquistare il compendio dove tra pochi mesi (dopo averlo ristrutturato con il proprio ingegno e sulla base delle specifiche esigenze) si troveranno a lavorare fianco a fianco in una sorta di condominio produttivo che potrà rappresentare un contesto capace di favorirne l aggregazione sostenendo virtuose sinergie. Un iniziativa sperimentale per Avio e la Vallagarina, questa sul compendio ex CEP, che ricorda un analoga operazione già realizzata da Trentino Sviluppo nel 1996 con l ex cotonificio di Storo (sette le imprese che allora si divisero l immobile dove operava Filatura Trentina Srl) e che potrebbe presto trovare un seguito a Malé, dove già sono state raccolte a cura di Trentino Sviluppo una ventina di manifestazioni di interesse per la cessione ad altrettante piccole e medie imprese locali di una porzione di immobile ex Lowara. III

18 18 Nasce il canone moderato ITEA, operazione di rinnovo dell azione immobiliare n operazione di rinnovo dell azione immobiliare di ITEA di Alessia Negriolli USpA e indispensabile per venire incontro ai bisogni di una comunità in continua evoluzione. La società di via Guardini compie un altro importante passo avanti e si propone sul mercato delle locazioni con l offerta di alloggi a canone moderato, pur mantenendo ben saldo anche il canale più tradizionale, quello a canone sociale. Si apre, così, un nuovo capitolo della storica attività di ITEA sul territorio trentino, che riuscirà con questo canone a dare risposta anche alle esigenze di coloro che non sono in grado di acquistare casa e che sono, altresì, esclusi dalle graduatorie di edilizia pubblica (con indicatore ICEF fra 0,23 e 0,34). I requisiti che il nucleo deve avere per presentare la domanda sono specificati dal bando che viene pubblicato dall Ente locale nel cui territorio sono ubicate le unità da locare. Entro la data fissata dal bando, gli interessati devono presentare domanda all Ente locale che provvede a formare la graduatoria. Il contratto è stipulato da ITEA SpA su autorizzazione dell Ente locale, ha una durata di 3+2 anni ed è rinnovabile alla scadenza del quinto anno. III Alcuni tra i requisiti fondamentali per la presentazione delle domande: cittadinanza dell Unione Europea del soggetto richiedente; residenza in provincia di Trento da almeno 3 anni; condizione economico-patrimoniale compresa fra 0,23 e 0,34 dell indicatore ICEF; non essere stati titolari, negli ultimi 3 anni, di alloggi adeguati al nucleo familiare. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le 2 proposte immobiliari a canone moderato: Rovereto località San Giorgio (9 alloggi) via G. A Prato, 22 La palazzina è situata in un area urbanizzata ed efficientemente servita, ha certificazione Casa Clima B, impianto a pannelli solari ad è circondata da ampie zone verdi, con giardini di pertinenza per gli alloggi al piano terra. Tutti gli alloggi sono dotati di cantina, soffitta e garage e le superfici vanno da 41 mq a 92 mq con canoni che oscillano da 317 euro a 616 euro. Torbole località Boia (19 alloggi) via G. Bertoldi, 30 L immobile realizzato da ITEA corrisponde agli standard CasaClima B ed è dotato di impianto a pannelli solari, ascensore e riscaldamento centralizzato. Le superfici vanno da 71 mq ad 1 stanza a 108 mq a 3 stanze. Tutti gli alloggi sono dotati di garage, cantina e balcone. I canoni mensili sono comprensivi anche del costo del garage e vanno da 281 euro ad 1 stanza a 428 euro a 3 stanze. III Per saperne di più Settore Utenti, Ufficio Contratti ITEA Spa: tel Foto Archivio ITEA S.p.A.

19

20 20 Il cammino delle Comunità Territorio Denominazione comunità Elezione Assemblea 1 Valle di Fiemme 2 Primiero 3 Bassa Valsugana 4 Alta Valsugana Comunità territoriale della Val di Fiemme Comunità di Primiero Comunità Valsugana e Tesino Comunità Alta Valsugana e Bersntol Le prime elezioni dell assemblea sono state effettuate il giorno 25 ottobre Il 24 ottobre 2010, con turno di ballottaggio il 7 novembre 2010, si è tenuta l elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell assemblea. Le prime elezioni dell assemblea sono state effettuate il giorno 18 gennaio Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell assemblea. Le prime elezioni dell assemblea sono state effettuate il giorno 17 gennaio Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell assemblea. Le prime elezioni dell assemblea sono state effettuate il giorno 19 settembre Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell assemblea. 5 Cembra Comunità della Valle di Cembra Le prime elezioni dell assemblea sono state effettuate il giorno 26 aprile Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell assemblea. 6 Val di Non 7 Val di Sole Comunità della Val di Non Comunità della Valle di Sole Le prime elezioni dell assemblea sono state effettuate il giorno 6 settembre Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell assemblea. Le prime elezioni dell assemblea sono state effettuate il giorno 17 gennaio Il 24 ottobre 2010, con turno di ballottaggio il 7 novembre 2010, si è tenuta l elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell assemblea. 8 Giudicarie Comunità delle Giudicarie Le prime elezioni dell assemblea sono state effettuate il giorno 9 maggio Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell assemblea. 9 Alta Garda e Ledro 10 Vallagarina 11 Ladino di Fassa Comunità Alto Garda e Ledro Comunità della Vallagarina Comun general de Fascia Le elezioni dell assemblea e del Presidente sono state effettuate per la prima volta con il sistema di elezione diretta il 24 ottobre Le elezioni dell assemblea e del Presidente sono state effettuate per la prima volta con il sistema di elezione diretta il 24 ottobre Le elezioni degli organi del comun General si sono tenute il 16 maggio 2010, contemporaneamente al turno elettorale generale per il rinnovo dei sindaci e dei consigli comunali. 12 Altopiano di Folgaria Lavarone e Luserna Magnifica Comunità degli Altipiani cimbri Le prime elezioni dell assemblea sono state effettuate il giorno 22 novembre Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell assemblea. 13 Rotaliana 14 Paganella Comunità Rotaliana - Königsberg Comunità della Paganella Le prime elezioni dell assemblea sono state effettuate il giorno 22 gennaio Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell assemblea. Le prime elezioni dell assemblea sono state effettuate il giorno 8 novembre Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell assemblea. 15 Val d Adige 16 Valle dei Laghi Al territorio Val d Adige non corrisponde una comunità. I comuni compresi nel territorio (Trento, Aldeno, Cimone e Garniga) svolgeranno le funzioni in forma associata sulla base di una convenzione). Comunità della Valle dei Laghi Le prime elezioni dell assemblea sono state effettuate il giorno 11 ottobre Il 24 ottobre 2010 si sono tenute le elezioni dirette del Presidente e dei 3/5 dell assemblea.

21 21 Elezione diretta organi Il 7 novembre 2010 eletto Presidente Raffaele Zancanella. Questi ha nominato componenti dell organo esecutivo: Giorgio Ciresa, Oscar Santuliana, Nicolo Tonini, Gustavo Giacomuzzi, Monica Basso Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Cristiano Trotter. Questi ha nominato componenti dell organo esecutivo: Andreina Stefani, Maurizio Gaio, Marco Toffol, Marco Zeni, Giovanni Battista Fontana. Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Sandro Dandrea. Questi ha nominato componenti dell organo esecutivo: Carlo Ganarin, Giuseppe Corona, Severino Sala, Paola Slomp, Paolo Sordo. Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Mauro Dallapiccola. Questi ha nominato componenti dell organo esecutivo: Carlo Leonardelli, Anita Briani, Linda Tamanini, Walter Moser, Diego Moltrer, Fabio Recchia Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Aurelio Michelon. Questi ha nominato componenti dell organo esecutivo Beppino Ferretti, Sofia Di Crisci, Ivo Erler, Damiano Zanotelli Decreto sostituzione organi/ Individuazione atti fondamentali Decreto del Presidente della Provincia n. 1 di data 7 gennaio Decreto del Presidente della Provincia n. 34 di data 26 febbraio Decreto del Presidente della Provincia n. 44 aprile Decreto del Presidente della Provincia n. 190 di data 5 novembre Con decreto n. 139 del 17 luglio 2009 è stato adottato l atto di indirizzo per l adozione degli atti fondamentali. è stato nominato, il Commissario straordinario per il Comprensorio Valle dell Adige nella persona del dott. Guido Ghirardini. Decreto trasferimento Funzioni Decreto del Presidente della Provincia n. 113 di data 25 giugno Decorrenza: 1 luglio Decreto del Presidente della Provincia n. 202 di data 22 dicembre Decorrenza: 1 gennaio Decreto del Presidente della Provincia n. 233 di data 30 dicembre Decorrenza: 1 gennaio Decreto del Presidente della Provincia n. 64 di data 27 aprile Decorrenza: 1 maggio Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Sergio Menapace. Questi ha nominato componenti dell organo esecutivo Giuseppe Dapoz, Laura Cretti, Stefano Graiff, Andrea Iori, Carmen Noldin, Lorenzo Osanna, Rolando Valentini In data 7 novembre 2010 eletto Presidente Alessio Migazzi. Questi ha nominato componenti dell organo esecutivo: Italo Zambotti Michele Bontempelli, Guido Redolfi, Massimo Leonardi, Catia Nardelli Il 24 ottobre 2010 eletta Presidente Patrizia Ballardini. Questa ha nominato componenti dell organo esecutivo: Piergiorgio Ferrari, Flavio Riccadonna, Michele Bazzoli, Daniele Tarolli, Luigi Olivieri, Gianpaolo Vaia, Paolo Pasi Decreto del Presidente della Provincia n. 183 di data 26 ottobre Decreto del Presidente della Provincia n. 40 di data 1 aprile Decreto del Presidente della Provincia n. 130 di data 25 giugno Decreto del Presidente della Provincia n. 63 di data 27 aprile Decorrenza: 1 maggio Decreto del Presidente della Provincia n. 232 di data 30 dicembre Decorrenza: 1 gennaio Decreto del Presidente della Provincia n. 203 di data 22 dicembre Decorrenza: 1 gennaio Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Salvador Valandro. Questi ha nominato componenti dell organo esecutivo: Mauro Malfer, Luca Giuliani, Alessandro de Guelmi, Tarcisio Michelotti, Michela Calza Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Stefano Bisoffi. Questi ha nominato componenti dell organo esecutivo: Roberto Bettinazzi, Claudio Soini, Marcello Benedetti, Marta Baldessarini, Patrick Coser Il 16 maggio 2010 eletta Procuradora Cristina Donei. Componenti dell organo esecutivo (Consei di Ombolc) sono per statuto i sette sindaci dei comuni di Fassa: Mariano Cloch, Fausto Castelnuovo, Tullio Dellagiacoma, Franco Lorenz, Riccardo Franceschetti, Roberto Pellegrini, Renzo Valentini Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Michael Rech. Questi ha nominato componenti dell organo esecutivo: Eleonora Carotta, Emiliano Marzari, Mario Nicolussi Zom Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Gianluca Tait. Questi ha nominato componenti dell organo esecutivo Mirella Dallabona, Alessia Gabrielli, Andrea Brugnara, Rudi Chiste, Marco Mazzoni Il 24 ottobre 2010 eletta Presidente Donata Sartori. Questa ha nominato componenti dell organo esecutivo: Werner Decarli, Claudio Dal Ri, Daniele Daldoss, Pamela Bottamedi Decreto del Presidente della Provincia n. 192 di data 15 dicembre Decreto del Presidente della Provincia n. 193 di data 15 dicembre Decreto del Presidente della Provincia n. 117 del 19 luglio Con decreto dell 8 gennaio 2010 adottato l atto di indirizzo che individua gli atti fondamentali necessari per il trasferimento funzioni. Con decreto del 29 marzo 2010 adottato l atto di indirizzo che individua gli atti fondamentali necessari per il trasferimento funzioni. Con decreto del 30 dicembre 2009 adottato l atto di indirizzo che individua gli atti fondamentali necessari per il trasferimento funzioni. Decreto del Presidente della Provincia n. 231 di data 30 dicembre Decorrenza: 1 gennaio Decreto del Presidente della Provincia n. 234 di data 30 dicembre Decorrenza: 1 gennaio Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Luca Sommadossi. Questi ha nominato componenti dell organo esecutivo: Noris Forti, Nereo Santoni, Franco Travaglia, Rosanna Bolognani, Luisa Ceschini Con decreto del 16 dicembre 2009 adottato l atto di indirizzo che individua gli atti fondamentali necessari per il trasferimento funzioni.

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