1.01 RACCONTIAMOCI INTRODUZIONE
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- Gabriela Valsecchi
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1 1.01 INTRODUZIONE DESTINATARI Classi della scuola dell infanzia. FINALITÀ Introdurre il tema dei luoghi dell abitare mediante un approccio di tipo operativo. OBIETTIVI - far emergere emozioni e vissuti legati al tema della casa; - riflettere sui luoghi dell abitare di oggi e di ieri; - raggruppare e mettere in successione ordinata fatti e fenomeni della realtà; - evidenziare le relazioni tra luoghi, persone, oggetti e azioni; - esplorare e rappresentare lo spazio, attraverso disegni, modelli, plastici - conoscere l ambiente culturale e le tradizioni; - esprimere valutazioni personali su fatti, eventi e situazioni; - conversare e confrontare le proprie opinioni; - ampliare il lessico. Al fine di offrire al bambino i primi elementi per la conoscenza dell organizzazione della società, si richiede lo svolgimento di progressive opportunità di esplorazione dell ambiente sia nelle sue dimensioni di vicinato e di territorio sia in quelle istituzionali, a partire dalle più immediate per volgersi nella direzione dei grandi problemi dell umanità. La conoscenza dell ambiente culturale e delle sue tradizioni, integrandosi con attività proprie di altri campi curricolari, consente anche di sviluppare il rapporto col passato attraverso la ricostruzione di eventi riferibili al bambino. Un importante esperienza educativa in tale senso è rappresentata dalla partecipazione a eventi significativi della vita sociale e della comunità. Va pure sviluppata, sul piano relazionale, comunicativo e pratico, la capacità di comprendere i bisogni e le intenzioni degli altri e di rendere interpretabili i propri, 1
2 di superare il proprio esclusivo punto di vista, di accettare le diversità (in particolare quelle legate a disabilità fisiche e mentali) e ad assumere autonomamente ruoli e compiti. Un risalto del tutto particolare spetta all educazione alla multiculturalità, che esige la maggiore attenzione possibile per la conoscenza, il riconoscimento e la valorizzazione delle diversità che si possono riscontrare nella scuola stessa e nella vita sociale in senso ampio. A tale proposito è utile che l insegnante si soffermi accuratamente sugli elementi di somiglianza che accomunano le esigenze proprie di ogni essere umano e sugli elementi di differenza riscontrabili nelle diverse risposte culturali, in modo da renderli comprensibili anche ai bambini. (Orientamenti per la scuola materna 1991) Coerentemente con queste indicazioni ministeriali, proponiamo alcune attività legate alla casa, che possono aiutare i bambini a indagare i vari aspetti connessi al tema e svilupparne le implicazioni affettive, familiari e sociali. 2
3 SCHEDA A ASCOLTO UNA STORIA In una città, c era una volta una casa vecchia e grande, circondata da mura di pietra con un cancello d entrata. La casa si trovava vicino a un parco comunale e i bambini che vi giocavano solitamente domandavano pieni di curiosità: Mamma, chi abita in questa casa? Nessuno, piccolo. Questa casa è vuota. Infatti, in tutte le altre case viveva della gente, ma in questa non abitava proprio nessuno e, da lungo tempo, non ci entrava più nessuno. La casa infatti sembrava chiusa e serrata e nessuno osava entrarci. I passanti, meravigliati, guardando questa casa non comprendevano: Che strana casa Così grande e disabitata. La casa stessa si chiedeva perché era così fuori dal comune: Forse la vernice sui davanzali si sta staccando o il segnavento è storto? La casa si guardò dentro. All interno regnava il buio e faceva freddo. Le tende pesanti non lasciavano penetrare i raggi del sole. I mobili della cucina erano colmi di stoviglie, sullo scaffale c erano dei candelieri con candele, nella stanza degli ospiti i letti erano accuratamente rifatti, i tavoli ricoperti da tovaglie. Ma c era tanto silenzio Soltanto il tavolo da pranzo cercava, a volte, di rallegrare le stoviglie dicendo: Piatti, su, mettetevi in fila! Per chi? chiedevano i piatti. Chi ci colmerà? Candele, scendete dagli scaffali! Per chi? Chi ci accenderà? Il tavolo svegliò allora il gran lampadario di cristallo che si trovava in salotto: Lampadario! Illumina la casa! Non c è chi mi accenda rispose il lampadario. E poi, anche se il salotto sarà illuminato, chi vedrà tutto questo? Nella casa tutto era così noioso e triste che iniziarono le liti e i disaccordi. I cucchiai litigavano con le forchette per stabilire chi fosse più importante. I gradini si lamentavano perché sul tappeto si accumulava la polvere. Il lavandino si era irritato con il rubinetto perché dentro di sé non aveva più acqua. Persino la piccola lampada da tavolo aveva soprannominato il lampadario lampadario che non illumina. La casa aveva inteso tutti quei litigi e comprese che era necessario fare qualcosa, ma cosa? 3
4 Lo chiederò al camino, che scalda. Lui è molto vecchio e saggio. Mi ricordo che, quando mi hanno costruito, per prima cosa lo hanno eretto e dopo hanno costruito le altre stanze pensò la casa. Il camino, però, dormiva profondamente e non era facile svegliarlo. La casa provò persino a gridare nel condotto del comignolo, ma riuscì soltanto a smuovere la fuliggine e la polvere. Si rivolse allora ai mobili e a tutti i suoi utensili: Svegliamo insieme il camino, affinché ci possa aiutare e ci possa dire che cosa fare. Su, fate chiasso! Cosa non successe: piatti e posate cominciarono a sbatacchiare, i porta candele a percuotere, i coltelli a scuotere, il gran lampadario con i suoi pendagli a risuonare e anche i letti a colpire con i piedi il pavimento. Fecero un tale fracasso che le colombe volarono via, spaventate, dal tetto della casa. Finalmente il camino si svegliò e chiese: È proprio difficile dormire qui, mi avete forse svegliato? Ho bisogno di un consiglio disse la casa c è qualcosa che non va, ma io stessa non so di che cosa si tratti. Questo è molto semplice rispose il camino. Allora, di cosa si tratta? chiese la casa. C è una regola d oro: dividi il tuo calore con tutti. Guarda me! Quando mi accendono io non trattengo il calore dentro di me, ma lo trasmetto subito agli altri. Tutte le case della città danno calore e offrono accoglienza e ospitalità ai loro abitanti. Ma tu te ne stai sola e non hai con chi condividere il tuo calore e la tua accoglienza e ospitalità. Per questo sei triste, per questo anche i tuoi mobili e utensili di casa litigano. La casa rimase sbalordita. Decise fermamente di adottare la regola che il camino le aveva insegnato. La mattina dopo aprì tende e finestre e arieggiò le stanze. Gli specchi faticarono a credere che la luce del sole si riflettesse su di loro. Smisero immediatamente tutti i litigi. Spazzole! Stracci! Secchi! Lavate e pulite i pavimenti! Togliete la polvere! E non risparmiate acqua! In breve la casa ritornò a splendere. Tavolo da pranzo! Preparati a servire gli ospiti! In un batter d occhio i piatti si disposero al loro posto, le forchette, i cucchiai e i coltelli si sistemarono a fianco dei piatti e i bicchieri di vetro si posarono delicatamente vicino a loro. 4
5 Il tavolo da pranzo volle ballare dalla gioia, ma restò fermo, in silenzio, per non far cadere nulla. Verso l ora di pranzo la casa aprì il portone d ingresso. La gente passando di lì vide una casa bella e accogliente come non mai. Molte persone entrarono e videro che erano attese. Guardate! esclamò una bambina il tavolo è apparecchiato! La casa ricordava molto bene la regola che aveva imparato dal camino il calore è da condividere con gli altri. Rapidamente vennero ad abitare alcuni inquilini, come nelle altre case. Da quel giorno, ogni sera, quando tutti dormono, la casa controlla se tutto è a posto e poi bisbiglia nel condotto del comignolo: Grazie a te, vecchio e saggio camino, per il tuo consiglio, assennato, di trasmettere il calore agli altri! Fonte: Domande per riflettere Perché la casa del racconto era grigia e triste? Quali azioni si svolgevano all interno di quella casa? Perché la casa alla fine del racconto ritorna felice? 5
6 SCHEDA B ESPLORO LO SPAZIO: COME È FATTA LA MIA SCUOLA? Anche la scuola può essere considerata una casa: i bambini vi trascorrono gran parte della loro giornata e in essa si sentono accolti. Lavoro in classe: studia i materiali con cui è stata costruita e arredata la scuola (il pavimento è fatto di il muro di la tenda di il calorifero di ecc.) e abbina a ognuno di essi le sensazioni che provi osservandolo e toccandolo. Completa la tabella. OGGETTO MATERIALE SENSAZIONE PAVIMENTO MURO BANCO TENDA LAVANDINO CALORIFERO ARMADIO COME È FATTA LA MIA CASA? Dopo aver esplorato i materiali della scuola viene consegnata a ogni bambino la stessa scheda da compilare a casa insieme ai genitori. Quali materiali hai individuato nella tua casa? Che sensazioni ti suscitano? 6
7 SCHEDA C VIVO LO SPAZIO: LE AZIONI DELLA MIA GIORNATA RITAGLIA I RIQUADRI E METTI NELL ORDINE CORRETTO LE AZIONI CHE SVOLGI DURANTE LA GIORNATA. RACCONTA QUALI DI QUESTE AZIONI SVOLGI IN CASA E QUALI FUORI CASA. 7
8 SCHEDA D VIVO LO SPAZIO: I LUOGHI DELLA MIA CASA DESCRIVI A VOCE LE AZIONI RAPPRESENTATE E ABBINALE ALLA STANZA IN CUI VENGONO COMPIUTE. 8
9 SCHEDA E VIVO LO SPAZIO: GLI OGGETTI RACCONTA IN QUALE STANZA PUOI TROVARE QUESTI OGGETTI Disegni di pagg : Sebastiano B
10 SCHEDA F VIVO LO SPAZIO: LE PERSONE DISEGNA NELLA CORNICE GLI ABITANTI DELLA TUA CASA: I TUOI FAMILIARI, GLI OSPITI, GLI ANIMALI DOMESTICI 10
11 SCHEDA G LE CASE DI OGGI E DI IERI Suggeriamo di invitare a scuola un nonno per raccontare dove e come viveva quando era piccolo: dove dormiva, con cosa giocava, come andava a scuola... Dopo questa esperienza ogni bambino può intervistare individualmente il proprio nonno o un anziano del paese o del quartiere e realizzare un disegno con un esempio di casa di una volta. È possibile ampliare l attività chiedendo ai bambini di intervistare nonni e genitori sugli oggetti: a quale oggetto della casa della loro infanzia erano legati? Perché? Quali sono invece gli oggetti preferiti dai bambini della classe? I bambini disegneranno poi gli oggetti e le storie a essi legate per costruire in classe una casa delle meraviglie (cartellone o plastico). 11
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