Comune di Jesi. Progetto per la costruzione di un impianto fotovoltaico non integrato di potenza pari a 680,80 kwp. Azienda Agricola Valverde S.a.s.

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1 Comune di Jesi Progetto per la costruzione di un impianto fotovoltaico non integrato di potenza pari a 680,80 kwp Azienda Agricola Valverde S.a.s. Autorizzazione unica ai sensi del D.Lgs. 387/2003 DOCUMENTO ISTRUTTORIO Direttore del Dipartimento: Dott. Ing. Roberto Renzi Responsabile del procedimento: Dott.ssa Raffaela Romagna Gli Istruttori: Dott. Arch. Sergio Bugatti Dott. Diego Casaccia Responsabile del procedimento di rilascio dell autorizzazione paesaggistica: Dott.ssa Raffaela Romagna Pagina 1 di 10

2 1. PREMESSE...3 Presentazione dell istanza da parte del proponente...3 Individuazione e localizzazione del progetto...3 Identificazione del proponente...3 Conferenza dei servizi...3 Integrazioni...3 Sub-procedimenti CARATTERISTICHE DEL PROGETTO UBICAZIONE DEL PROGETTO ELETTRODOTTO DI COLLEGAMENTO VINCOLO PAESAGGISTICO a Estremi del vincolo b Caratteristiche del progetto c Ubicazione del progetto d Effetti conseguenti alla realizzazione dell opera e Mitigazione dell impatto dell intervento...8 PARERI E NULLA-OSTA CONCLUSIONI Pagina 2 di 10

3 1. PREMESSE Presentazione dell istanza da parte del proponente Domanda pervenuta in data 06/08/2009, assunta al protocollo provinciale n del 06/08/2009. Individuazione e localizzazione del progetto Il progetto sottoposto al procedimento di autorizzazione unica ai sensi dell art.12 del D.Lgs. 387/2003 ha come oggetto la realizzazione di un impianto fotovoltaico non integrato di potenza pari a 680,80 kwp, ubicato nel Comune di Jesi. Identificazione del proponente Azienda Agricola Valverde S.a.s. con sede in Corso Perticari, Savignano sul Rubicone (FC). Conferenza dei servizi Con nota prot. n del 17/08/2009 è stata indetta, ai sensi del disposto dell art.12 comma 3 del D.Lgs. 387/2003, per il giorno 08/09/2009, la Conferenza dei Servizi; risultano convocati oltre alla Ditta proponente, il Comune di Jesi, l ENEL Distribuzione Spa, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio delle Marche, per l esame del progetto e l acquisizione dei relativi pareri. La conferenza si conclude invitando la Ditta proponente a produrre i chiarimenti e le integrazioni evidenziate nel verbale. Integrazioni Con nota prot. n del 05/10/2009 si provvedeva a trasmettere il verbale della Conferenza dei Servizi ai soggetti convocati ed a richiedere le seguenti integrazioni alla Ditta proponente: 1) studio delle emergenze culturali con le quali il progetto ha interferenze ed analisi degli impatti che ne derivano; 2) tavola progettuale relativa alle mitigazioni ambientali adeguata alle prescrizioni richieste dal Comune di Jesi; 3) progetto dell infrastruttura di collegamento dell impianto alla rete elettrica di distribuzione, tenendo conto delle indicazioni riportate nella soluzione tecnica prodotta da ENEL Distribuzione; 4) sezioni ambientali relative ad ambiti significativi nell intorno dell intervento; Con nota del 03/11/2009, assunta al protocollo provinciale n del 10/11/2009, la Ditta inviava le integrazioni richieste. Sub-procedimenti Il progetto è sottoposto ad autorizzazione paesaggistica ai sensi dell art. 146 del D.Lgs. 42/2004 e ss.mm.ii. e ad autorizzazione per la realizzazione dell elettrodotto di collegamento in media tensione ai sensi della LR 19/ CARATTERISTICHE DEL PROGETTO L intervento proposto riguarda la realizzazione di un impianto fotovoltaico non integrato, per la produzione di energia elettrica, di potenza pari a 680,80 kwp., la cui produzione annua prevista sarà pari a ,00 kwh/anno. L impianto prevede l installazione di n.2960 moduli fotovoltaici in silicio policristallino da 230 Wp ciascuno, ancorati tramite dei pali in acciaio zincato a caldo ed una Pagina 3 di 10

4 struttura di sostegno in acciaio e alluminio, infissi sul terreno per una profondità di circa 2,00 metri. Tale impianto risulta realizzato con elementi di sostegno che si sviluppano per un altezza massima di circa 2,30 metri rispetto al piano di campagna e vengono installati su un terreno agricolo che presenta un andamento morfologico sostanzialmente pianeggiante. Il campo fotovoltaico sarà costituito da 148 stringhe composte ciascuna di 20 moduli collegati in serie, la cui superficie complessiva sarà pari a mq ed il tutto verrà connesso elettricamente ai due inverter di conversione della corrente da continua ad alternata (BT) e con successiva immissione in rete (MT) dell energia al Gestore di rete. Verrà inoltre realizzata anche la cabina per ospitare il trasformatore MT/BT ed i gruppi di misura ed una sala Inverter dove saranno alloggiati n.2 gruppi centralizzati da 300 kw collegati al quadro di misura e al trasformatore BT/MT. L intervento prevede anche dalla posa in opera di una recinzione perimetrale di altezza pari a 2 metri e la piantumazione di essenze arboree ed arbustive che serviranno a mitigare visivamente l impianto e le cabine dai punti visibili più sensibili. Per la realizzazione dell impianto sarà inoltre necessario realizzati degli scavi a sezione obbligata per la posa dei cavidotti in PVC e la posa della cabina prefabbricata con le relative apparecchiature di BT ed MT. Per quanto riguarda il collegamento dell impianto alla rete di distribuzione nazionale, verrà realizzato apposito elettrodotto interrato da 20 kv che verrà allacciato ad una cabina di media tensione di ENEL Distribuzione. L energia prodotta dall impianto verrà ceduta totalmente alla rete di distribuzione nazionale. 3. UBICAZIONE DEL PROGETTO L area in cui verrà realizzato l intervento, sita nel Comune di Jesi, è distinta al Catasto Terreni al foglio 40 mappale 194. Tale particella risulta di proprietà della Ditta proponente. Dal certificato di assetto territoriale rilasciato dal Comune di Jesi si può evincere quanto segue: L area in cui verrà realizzata l opera è individuata nel Piano Regolatore Generale come Zona Territoriale Omogenea di tipo TR1 ed è disciplinata dagli articoli 39 e 40 delle Norme Tecniche di Attuazione che recitano quanto segue: Art.39 1) Il territorio rurale si articola in: Aree agricole TR1, Aree rurali di pregio TR2,Corridoi ecologici TR3, Aree rurali di rischio TR4, Isole della produzione in territorio rurale TR5, Aree di frangia TR6. 2) Le norme generali per il territorio rurale TR di cui al presente articolo sono dettagliate con le integrazioni e limitazioni di cui ai successivi articoli del titolo III. 3) Le nuove costruzioni e il recupero del patrimonio edilizio esistente in territorio rurale sono disciplinati dalle disposizioni della Lr. 13/1990 e s.m.i., con le limitazioni di cui ai successivi articoli. La costruzione di nuove abitazioni rurali su fondi privi di casa colonica di cui all art. 4 della Lr 13/1990 è comunque subordinata alle condizioni: a) che il fondo privo di abitazione risulti da frazionamento avvenuto da almeno 5 anni alla data della richiesta del titolo abilitativo; b) che sia rispettato l indice fondiario massimo di densità di 0,03 mc/mq, assumendo a riferimento la situazione della proprietà esistente 20 anni prima della richiesta del titolo abilitativo. 4) I cambi di destinazione d uso degli edifici non più utilizzati per l attività agricola, di cui all art. 6, comma 3 della Lr 13/1990, sono consentiti con le limitazioni prescritte dall art. 43 Edifici rurali abbandonati di recupero residenziale. 5) Non sono ammessi cambi di destinazione di edifici ad uso agricolo nei Corridoi ecologici TR3 e nelle Aree rurali di rischio TR4. 6) Nello svolgimento dell attività agricola, il cambio delle colture in atto è comunque consentito, purché questo non distrugga o alteri elementi e caratteri paesistico- ambientali sottoposti a tutela e salvaguardia. 7) Nel territorio rurale TR, ove ammesso, l insediamento di attività industriali agricole (allevamenti zootecnici di tipo industriale; industrie forestali; lavorazione, conservazione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli) è comunque subordinato a una delibera del Consiglio Pagina 4 di 10

5 comunale che attesti l idoneità della destinazione d uso, valutandone esplicitamente la sostenibilità e compatibilità ambientale e le eventuali opere di mitigazione richieste. 8) Ai fini della tutela delle risorse vegetali, in tutto il Territorio rurale TR vigono le prescrizioni di cui alle Norme per la salvaguardia e valorizzazione delle risorse del patrimonio botanicovegetazionale e del paesaggio agrario, allegato costituente parte integrante delle presenti Nta 9) Il Prg, recependo le indicazioni del Piano paesistico ambientale regionale vigente, non ammette la possibilità di aprire nuove cave nelle Aree rurali di pregio TR2, nei Corridoi ecologici TR3, nelle Aree rurali di rischio TR4. Le eventuali disposizioni di settore sovraordinate alla pianificazione comunale dovranno comunque comporsi in una programmazione delle attività estrattive che garantisca i requisiti di sostenibilità paesisticoambientale affermati dal Ppar stesso e definisca tempi e modi di recupero dopo la cessazione delle attività estrattive. 10) Quali elementi strutturanti del paesaggio, per le strade rurali si prescrive il mantenimento delle dimensioni e dell andamento originari, e delle eventuali pavimentazioni e arredi particolari, fatti salvi gli interventi di adeguamento per motivi di sicurezza viaria. 11) Nei fondi agricoli prospicienti le scarpate stradali le arature dovranno essere interrotte ad una distanza di almeno 2 metri dal piede della scarpata e, in caso di terreno acclive, comunque orientando l aratura sempre verso monte, onde evitare di compromettere nel tempo la stabilità delle scarpate stesse e conseguentemente del corpo stradale. 12) Nelle zone agricole, ricadenti all interno dell ATO V, laddove l area non sia già preservata da ambiti di tutela integrale, sono da evitare il lagunaggio e lo stoccaggio dei liquami prodotti da allevamenti zootecnici. Art. 40 1) Sono le aree del territorio rurale a piena vocazione agricola: vi sono consentite le attività di cui all art. 1, comma 2 della Lr n. 13/1990, compresi l agriturismo e il turismo rurale, di cui alla Lr n. 27/1999 e s.m.i., e le attività per servizi collettivi che non distruggano o alterino elementi e caratteri paesistico-ambientali sottoposti a tutela e salvaguardia. 2) Sono disciplinate dalle norme di cui al precedente articolo 39.. L area interessata dal progetto è sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi dell art.136 del D.Lgs 42/2004, apposto con Decreto Ministeriale del 31/07/1985: Dichiarazione di notevole interesse pubblico della Valle del Fiume Esino. 4. ELETTRODOTTO DI COLLEGAMENTO La Ditta proponente con nota assunta al protocollo provinciale n del 28/06/2010 chiede l autorizzazione alla costruzione e all esercizio di un elettrodotto di collegamento alla cabina primaria di ENEL DISTRIBUZIONE S.p.a., opera connessa all impianto fotovoltaico proposto. Con Determina Dirigenziale n. 483 del 06/08/2010 del Settore I Tutela e Valorizzazione dell Ambiente della Provincia di Ancona venivano autorizzati i lavori per la costruzione e l esercizio dell elettrodotto in cavo sotterraneo di collegamento tra l impianto fotovoltaico, proposto dall Azienda Agricola Valverde S.a.s., e la Cabina ENEL denominato GOAL T sito in Via Roncaglia nel Comune di Jesi. 5. VINCOLO PAESAGGISTICO 5.a Estremi del vincolo L intervento ricade all interno di un area sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi dell art.136 del D.Lgs 42/2004, apposto con Decreto Ministeriale del 31/07/1985: Dichiarazione di notevole interesse pubblico della Valle del Fiume Esino Pagina 5 di 10

6 5.b Caratteristiche del progetto L intervento proposto riguarda la realizzazione di un impianto fotovoltaico non integrato, per la produzione di energia elettrica, di potenza pari a 680,80 kwp., la cui produzione annua prevista sarà pari a ,00 kwh/anno. L impianto prevede l installazione di n.2960 moduli fotovoltaici in silicio policristallino da 230 Wp ciascuno, ancorati tramite dei pali in acciaio zincato a caldo ed una struttura di sostegno in acciaio e alluminio, infissi sul terreno per una profondità di circa 2,00 metri. Tale impianto risulta realizzato con elementi di sostegno che si sviluppano per un altezza massima di circa 2,30 metri rispetto al piano di campagna e vengono installati su un terreno agricolo che presenta un andamento morfologico sostanzialmente pianeggiante. Il campo fotovoltaico sarà costituito da 148 stringhe composte ciascuna di 20 moduli collegati in serie, la cui superficie complessiva sarà pari a mq ed il tutto verrà connesso elettricamente ai due inverter di conversione della corrente da continua ad alternata (BT) e con successiva immissione in rete (MT) dell energia al Gestore di rete. Verrà inoltre realizzata anche la cabina per ospitare il trasformatore MT/BT ed i gruppi di misura ed una sala Inverter dove saranno alloggiati n.2 gruppi centralizzati da 300 kw collegati al quadro di misura e al trasformatore BT/MT. L intervento prevede anche dalla posa in opera di una recinzione perimetrale di altezza pari a 2 metri e la piantumazione di essenze arboree ed arbustive che serviranno a mitigare visivamente l impianto e le cabine dai punti visibili più sensibili. Per la realizzazione dell impianto sarà inoltre necessario realizzati degli scavi a sezione obbligata per la posa dei cavidotti in PVC e la posa della cabina prefabbricata con le relative apparecchiature di BT ed MT. Per quanto riguarda il collegamento dell impianto alla rete di distribuzione nazionale, verrà realizzato apposito elettrodotto interrato da 20 kv che verrà allacciato ad una cabina di media tensione di ENEL Distribuzione. 5.c Ubicazione del progetto L area in cui verrà realizzato l intervento, sita nel Comune di Jesi, è distinta al Catasto Terreni al foglio 40 mappale 194. Tale particella risulta di proprietà della Ditta proponente. Dal certificato di assetto territoriale rilasciato dal Comune di Jesi si può evincere quanto segue: L area in cui verrà realizzata l opera è individuata nel Piano Regolatore Generale come Zona Territoriale Omogenea di tipo TR1 ed è disciplinata dagli articoli 39 e 40 delle Norme Tecniche di Attuazione che recitano quanto segue: Art.39 1) Il territorio rurale si articola in: Aree agricole TR1, Aree rurali di pregio TR2,Corridoi ecologici TR3, Aree rurali di rischio TR4, Isole della produzione in territorio rurale TR5, Aree di frangia TR6. 2) Le norme generali per il territorio rurale TR di cui al presente articolo sono dettagliate con le integrazioni e limitazioni di cui ai successivi articoli del titolo III. 3) Le nuove costruzioni e il recupero del patrimonio edilizio esistente in territorio rurale sono disciplinati dalle disposizioni della Lr. 13/1990 e s.m.i., con le limitazioni di cui ai successivi articoli. La costruzione di nuove abitazioni rurali su fondi privi di casa colonica di cui all art. 4 della Lr 13/1990 è comunque subordinata alle condizioni: a) che il fondo privo di abitazione risulti da frazionamento avvenuto da almeno 5 anni alla data della richiesta del titolo abilitativo; b) che sia rispettato l indice fondiario massimo di densità di 0,03 mc/mq, assumendo a riferimento la situazione della proprietà esistente 20 anni prima della richiesta del titolo abilitativo. 4) I cambi di destinazione d uso degli edifici non più utilizzati per l attività agricola, di cui all art. 6, comma 3 della Lr 13/1990, sono consentiti con le limitazioni prescritte dall art. 43 Edifici rurali abbandonati di recupero residenziale. 5) Non sono ammessi cambi di destinazione di edifici ad uso agricolo nei Corridoi ecologici TR3 e nelle Aree rurali di rischio TR4. 6) Nello svolgimento dell attività agricola, il cambio delle colture in atto è comunque consentito, purché questo non distrugga o alteri elementi e caratteri paesistico- ambientali sottoposti a tutela e salvaguardia. 7) Nel Pagina 6 di 10

7 territorio rurale TR, ove ammesso, l insediamento di attività industriali agricole (allevamenti zootecnici di tipo industriale; industrie forestali; lavorazione, conservazione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli) è comunque subordinato a una delibera del Consiglio comunale che attesti l idoneità della destinazione d uso, valutandone esplicitamente la sostenibilità e compatibilità ambientale e le eventuali opere di mitigazione richieste. 8) Ai fini della tutela delle risorse vegetali, in tutto il Territorio rurale TR vigono le prescrizioni di cui alle Norme per la salvaguardia e valorizzazione delle risorse del patrimonio botanicovegetazionale e del paesaggio agrario, allegato costituente parte integrante delle presenti Nta 9) Il Prg, recependo le indicazioni del Piano paesistico ambientale regionale vigente, non ammette la possibilità di aprire nuove cave nelle Aree rurali di pregio TR2, nei Corridoi ecologici TR3, nelle Aree rurali di rischio TR4. Le eventuali disposizioni di settore sovraordinate alla pianificazione comunale dovranno comunque comporsi in una programmazione delle attività estrattive che garantisca i requisiti di sostenibilità paesisticoambientale affermati dal Ppar stesso e definisca tempi e modi di recupero dopo la cessazione delle attività estrattive. 10) Quali elementi strutturanti del paesaggio, per le strade rurali si prescrive il mantenimento delle dimensioni e dell andamento originari, e delle eventuali pavimentazioni e arredi particolari, fatti salvi gli interventi di adeguamento per motivi di sicurezza viaria. 11) Nei fondi agricoli prospicienti le scarpate stradali le arature dovranno essere interrotte ad una distanza di almeno 2 metri dal piede della scarpata e, in caso di terreno acclive, comunque orientando l aratura sempre verso monte, onde evitare di compromettere nel tempo la stabilità delle scarpate stesse e conseguentemente del corpo stradale. 12) Nelle zone agricole, ricadenti all interno dell ATO V, laddove l area non sia già preservata da ambiti di tutela integrale, sono da evitare il lagunaggio e lo stoccaggio dei liquami prodotti da allevamenti zootecnici. Art. 40 1) Sono le aree del territorio rurale a piena vocazione agricola: vi sono consentite le attività di cui all art. 1, comma 2 della Lr n. 13/1990, compresi l agriturismo e il turismo rurale, di cui alla Lr n. 27/1999 e s.m.i., e le attività per servizi collettivi che non distruggano o alterino elementi e caratteri paesistico-ambientali sottoposti a tutela e salvaguardia. 2) Sono disciplinate dalle norme di cui al precedente artilo 39.. Il proponente dichiara inoltre che: Il contesto urbano in cui si inserisce l area oggetto d intervento, pur trovandosi nelle vicinanze di una zona industriale già densamente urbanizzata, è quello di una zona agricola classificata dal P.R.G. Vigente come TR1 Area Agricola appartenente a quelle ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale (AERCA) sulla quale grava il Vincolo della Soprintendenza ai Beni Ambientali secondo il DD.MM. 31 luglio In particolare il terreno risulta pressoché pianeggiante e confina su due lati con altri terreni agricoli mentre sugli altri è delimitato da Via Roncaglia e dalla Superstrada S.S. n d Effetti conseguenti alla realizzazione dell opera L effetto conseguente alla realizzazione di questa tipologia di opera è sostanzialmente dato dalla modifica estetica dello stato dei luoghi, derivante dall apposizione di stringhe di pannelli fotovoltaici, associato alla percezione comune del bene paesaggio. Pertanto l obiettivo principale della valutazione dell impatto paesaggistico è quello di accertare gli effetti indotti dall intervento, al fine di determinarne la compatibilità con il contesto paesistico-ambientale circostante. Va in ogni caso tenuto in considerazione che l intervento risulta essere limitrofo ad un aria già urbanizzata la cui destinazione è di tipo produttivo, per cui il contesto paesaggistico che deve essere analizzato risulta essere già in parte compromesso Pagina 7 di 10

8 Il proponente dichiara inoltre che: è predominante l impatto visivo dei moduli installati rispetto ai coni visivi presenti dalla adiacente strada comunale e dai terreni confinanti. E importante sottolineare il carattere di temporaneità e reversibilità dell intervento. In particolare gli effetti su permeabilità del suolo saranno pressoché nulli in quanto le acque meteoriche scivoleranno sui moduli (che risultano distanziati fra loro con spazi di circa 2-3 cm) e cadranno sul terreno che non sarà interessato da manufatti in cemento armato in quanto le strutture saranno montate su pali battuti. La viabilità carrabile dell intervento (che è costituita esclusivamente dal percorso di accesso all impianto e da un piazzale in prossimità della cabina prefabbricata) sarà realizzata creando uno scasso di circa 20 cm sul terreno vegetale e riportando ghiaia lavata. Risulta fondamentale sottolineare gli aspetti ambientali derivanti dall esercizio dell impianto fotovoltaico in oggetto: mancati emissioni in atmosfera in 20 anni di CO2 pari a Ton (Circa 500 Ton l anno) Per valutare l impatto dell intervento e la cumulatività con quelli di possibile realizzazione nelle vicinanze, è stato effettuato lo studio dei bacini visuali dai rilievi collinari circostanti dai quali si ha una maggiore percettività visiva. L analisi è stata effettuata attraverso immagini fotografiche e fotomontaggi in modo da evidenziare sia la percezione che il contesto in cui si collocano gli impianti. Dalle varie immagini prodotte si evince che gli impianti non sono mai percettibili contemporaneamente dai vari punti di vista sia grazie alla distanza del punto di presa sia per la lontananza tra i vari impianti (oltre 3 chilometri). L effetto dei campi fotovoltaici è anche mitigato da schermature più o meno efficaci, che sono presenti in tutte le aree di interesse. Tali ostacoli sono rappresentanti sia dal costruito esistente che si trova a ridosso delle aree di intervento rappresentato dalle zone industriali limitrofi densamente urbanizzata), che dalla densa e sviluppata vegetazione, caratteristica del paesaggio agrario, situata sia lungo il perimetro dei lotti che nelle zone circostanti. Pertanto, come si può riscontrare dall elaborato grafico allegato, gli impianti risultano visibili solo singolarmente dalle immediate vicinanze mentre la loro percezione va diminuendo con l aumentare della distanza fino ad essere impercettibili grazie alla suddetta integrazione con l ambiente circostante. 5.e Mitigazione dell impatto dell intervento Nel progetto proposto sono state previste alcune opere di mitigazione degli impatti visivi, attraverso l uso di un particolare tipo di pannello fotovoltaico ed attraverso la piantumazione di specie arbustive ed arboree sul perimetro dell area di intervento che schermeranno l impianto rispetto ai punti più sensibili del territorio circostante. Il proponente afferma inoltre che: Come rappresentato negli elaborati grafici, l installazione impiantistica risulta costituita da elementi prefabbricati in acciaio zincato a caldo e alluminio con l inserimento dei moduli fotovoltaici con inclinazione pari a 30 ed orientamento verso sud. L altezza fuori terra dei suddetti elementi prefabbricati è pari a 2,30 m circa e la parte superficiale relativa ai moduli risulta essere di colore blu scuro e scarsamente riflettente (il vetro di protezione superficiale ha una finitura tale da renderlo scarsamente riflettente o meglio tale da catturare al massimo la radiazione solare). Il perimetro da cui sarebbe possibile vedere l intervento sarà costituito dalla recinzione alta circa due metri e da elementi tali da ottenere una efficace schermatura (siepe compatta o altri sistemi oscuranti). Anche il manufatto che costituisce l alloggiamento dei gruppi di conversione della corrente continua in corrente alternata (Inverter) e di trasformazione della corrente da BT a MT (Cabina di trasformazione ENEL) potrà essere schermato con piantumazione perimetrale o tinteggiata direttamente di colore verde. Il terreno in oggetto essendo sostanzialmente pianeggiante consentirà una facile schermatura dell intervento rendendone praticamente impossibile la percezione visiva da ogni punto del perimetro Pagina 8 di 10

9 PARERI E NULLA-OSTA Il Comune di Jesi, esprime parere favorevole in Conferenza dei Servizi del 16/09/2009, a firma dell Ing. Simone Messersì, indicando le seguenti prescrizioni: 1. la schermatura dovrà l intero confine dell impianto e si consiglia di utilizzare delle essenze caducifoglie e/o sempreverdi previste dall allegato alle NTA del PRO vigente, norme per la salvaguardia e valorizzazione delle risorse del patrimonio botanico vegetazionale e del paesaggio agrario art. 12 lettera e) elenco P3. A garanzia dell attecchimento dovrà essere presentata una polizza fideiussoria la quale potrà essere svincolata dopo 3 anni dalla comunicazione della fine della piantumazione e previo sopralluogo e parere favorevole del Servizio Verde del Comune; 2. l andamento della siepe dovrà essere il più possibile naturale come allo schema allegato; 3. le cabine presenti dovranno avere una schermatura autonoma e tinteggiate con colori tenui con esclusione del bianco; 4. le strutture di sostegno dei pannelli fotovoltaici dovranno avere una coloritura quanto più possibile simile ai colori naturali delle terre; 5. dovrà essere prodotta una polizza fldeiussoria a garanzia dello smantellamento dell impianto a fine attività; La Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio delle Marche, con nota del 24/12/2009, pervenuta il 04/01/2010 ed assunta al protocollo provinciale n del 13/01/2010, esprime parere favorevole alle opere che si intendono realizzare. 6. CONCLUSIONI Visti i pareri espressi: 1. del Comune di Jesi; 2. della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio delle Marche; si esprime parere favorevole alla realizzazione dell impianto fotovoltaico in oggetto, con le seguenti prescrizioni: tutte le strutture dovranno essere completamente amovibili e più in generale l impianto dovrà avere carattere di reversibilità; dovranno essere utilizzati moduli fotovoltaici la cui superficie visibile sia di tonalità grigio chiaro e tendente all opaco. le strutture portanti dei pannelli dovranno essere verniciate di colore quanto più possibile simile ai colori naturali delle terre (finitura opaca) e dovranno essere infisse a terra senza la predisposizione di opere di fondazione in c.a.; le cabine dovranno essere tinteggiate con colori tenui, ad esclusione del bianco, adeguati al contesto paesaggistico. Le recinzione perimetrale dovrà essere posta a 20 cm di altezza da terra al fine di consentire la continuità di eventuali corridoi ecologici e quindi il passaggio della fauna selvatica; dovrà essere predisposto un adeguato sistema di drenaggio e convogliamento delle acque meteoriche; dovranno essere realizzate opere di mitigazione, atte a minimizzare gli impatti visuali derivanti Pagina 9 di 10

10 dall intervento, attraverso la messa a dimora di specie arbustive e/o arboree autoctone come da indicazioni del Comune di Jesi di seguito riportate: - la schermatura dovrà l intero confine dell impianto e si consiglia di utilizzare delle essenze caducifoglie e/o sempreverdi previste dall allegato alle NTA del PRO vigente, norme per la salvaguardia e valorizzazione delle risorse del patrimonio botanico vegetazionale e del paesaggio agrario art. 12 lettera e) elenco P3. A garanzia dell attecchimento dovrà essere presentata una polizza fideiussoria la quale potrà essere svincolata dopo 3 anni dalla comunicazione della fine della piantumazione e previo sopralluogo e parere favorevole del Servizio Verde del Comune; - l andamento della siepe dovrà essere il più possibile naturale come allo schema allegato; - le cabine presenti dovranno avere una schermatura autonoma e tinteggiate con colori tenui con esclusione del bianco; dovrà essere assicurata una copertura vegetale dell area interessata dall impianto durante la fase di esercizio, attraverso l uso di specie erbacee autoctone, la cui manutenzione dovrà essere effettuata escludendo l uso di prodotti diserbanti. Le piste interne all area d intervento dovranno essere realizzate in terra battuta al fine di minimizzare l impatto visivo e non diminuire la superficie permeabile. Gli scavi necessari per la messa in opera delle cabine e dei cavidotti per il collegamento fra le varie stringhe di pannelli, dovranno essere effettuati limitando al minimo la movimentazione dei terreni e dovrà essere prodotta a questa Autorità, prima dell inizio dei lavori, apposita relazione sull uso delle terre e rocce da scavo secondo quanto disposto dagli articoli 185 e 186 del D.Lgs. 152/2006. Si rammenta, ai sensi del comma 4 dell art. 12 del D.Lgs. 387/2003, in caso di dismissione dell impianto, l obbligo di rimessa in pristino dello stato dei luoghi a carico della ditta esercente; pertanto prima dell inizio dei lavori dovrà essere stipulata apposita polizza fidejussoria, a favore del Comune di Jesi, di importo pari ad Euro 47656,00 in garanzia dei costi da sostenere per il ripristino dello stato dei luoghi. Si stabilisce inoltre che l autorizzazione avrà durata di anni 20 a decorrere dalla data di inizio lavori, che dovrà avvenire entro 1 anno dalla data di rilascio del presente atto e dovrà essere comunicata almeno 15 giorni prima. La presente autorizzazione potrà essere rinnovata su richiesta dell interessato da presentarsi almeno 1 anno prima della sua scadenza. Il mancato rispetto delle presenti prescrizioni è causa di decadenza dalla autorizzazione unica Pagina 10 di 10

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