RIVISTA DEL CONSIGLIO
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- Florindo Valentini
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1 RIVISTA DEL CONSIGLIO Bollettino dell Ordine degli Avvocati presso la Corte d Appello di Lecce Anno XI N DIRETTORE RESPONSABILE: Antonio De Giorgi COMITATO DI REDAZIONE: Luigi Rella - Raffaele Fatano - Antonio Sergi - Nicola Stefanizzo - Lucio Caprioli - Sergio Limongelli SOMMARIO Editoriale 3 L Avvocatura e le sfide della modernità di ANTONIO DE GIORGI 8 Rivista, la Rivista di SERGIO LIMONGELLI Politica Forense 10 Che cos è la politica forense di FRANCESCO GALLUCCIO MEZIO 14 Le Leggi son... Sul decentramento amministrativo della organizzazione della giurisdizione di LUCIO CAPRIOLI 17 Relazione sull attività del Consiglio Nazionale Forense svolta nell anno 2006 di GUIDO ALPA 66 Avvocatura e Decreto Bersani: I chiarimenti del CNF Formazione e aggiornamento 79 Regolamento per la Formazione permanente 87 La Formazione del Praticante e l aggiornamento dell avvocato di LUPIENSIS CIVIS 89 Les interdictions professionnels Congresso Giuridico Forense - Lecce La centralità del sistema ordinistico e le Scuole Forensi di LUCIO CAPRIOLI Centro Studi Giuridici Michele De Pietro 95 Il Centro Studi Michele De Pietro di ANTONIO SERGI 98 Rinnovato il Direttivo 100 Corso di Diritto Penale dell economia Interventi di saluto (MARCELLO MARCUCCIO - MENOTTI GUGLIELMI) Relazione introduttiva del Corso (S. E. NICOLA MARVULLI, Primo Presidente Corte di Cassazione) Attività del Consiglio 111 Regolamento per l Erogazione di contributi di assistenza 115 Protocollo di udienza Approvato dal Consiglio con delibera del IN COPERTINA: Lecce, Corte d Assise, 5 dicembre L avvocato Oronzo Massari, il Presidente Comm. Enrico Colagrosso (schizzi, autore ignoto, collezione privata).
2 120 Assemblea Ordine Avvocati del 9 marzo deliberato Diritto Amministrativo 123 Promemoria breve, in esergo di PIERLUIGI PORTALURI 125 La lotta per il Diritto e la responsabilità dell avvocato di PIETRO QUINTO 130 Relazione finale Nuove prospettive del diritto amministrativo di GIUSEPPE ABBAMONTE Deontologia e provvedimenti disciplinari 178 Limiti entro i quali possono assumersi incarichi da ex clienti di RAFFAELE FATANO Legislazione - Giurisprudenza 182 La normativa antiriciclaggio per gli avvocati a cura dell Unione Triveneta dei Consigli dell Ordine degli Avvocati di ALDO BULGARELLI ANDREA PASQUALIN Opinioni e Saggi 171 Sulla Commissione Tributaria Regionale di VALENTINO TORRICELLI 173 Deontologia e diritto positivo: la testimonianza dell avvocato di AGNESE CAPRIOLI Il Foro Salentino 199 La gloria di Francesco Rubichi nella parola di Alfredo De Marsico a cura di CESARE TAURINO 221 Fotografie cerimonia Toghe d Oro del DIREZIONE - REDAZIONE ORDINE DEGLI AVVOCATI presso la Corte d Appello di Lecce Palazzo di Giustizia - V.le M. De Pietro - Lecce Tel. Pres. 0832/ Segr. 0832/ Fax 0832/ ordavvle@libero.it - Sito: PUBBLICITÀ Edizioni del Grifo - Via V. Monti, 18 - Lecce Tel. 0832/ fax 0832/ edizionidelgrifo@libero.it Tutti gli iscritti all Ordine possono collaborare alla rivista del Consiglio con articoli su problemi di interesse generale: la Direzione si riserva la facoltà di non pubblicare gli articoli che pervengono. I dattiloscritti non vengono restituiti. Tiratura n copie
3 EDITORIALE E D I T O R I A L E L Avvocatura e le sfide della modernità di ANTONIO DE GIORGI Al recente Congresso Nazionale Forense di Roma, l Avvocatura ha approvato all unanimità, tra gli altri, i seguenti principi: - riaffermare la libertà e l autonomia dell avvocato, soggetto della giurisdizione, per realizzare la conoscenza ed attuazione della legge e per tutelare i diritti ed interessi dei cittadini; - riaffermare la centralità degli Ordini e la loro natura pubblicistica, unica garanzia per il rispetto delle norme deontologiche, attraverso l autonomia disciplinare; - riformare l ordinamento professionale, secondo canoni che garantiscano la libertà di accesso e la qualità della professione, attraverso criteri selettivi rigorosi ed obiettivi; - attivare meccanismi idonei a garantire una costante ed elevata qualità della professione, anche attraverso la formazione permanente obbligatoria. Per riaffermare i principi ed avviare le riforme, però, occorre fare i conti con le sfide, che la modernità ha sferrato all Avvocatura. Esse possono così sintetizzarsi: 1) la sfida dell aggiornamento culturale; 2) la sfida della organizzazione della professione; 3) la sfida della collocazione dell avvocato nell ambito della società moderna. La prima sfida presenta molteplici problemi. Essa è orientata su tutte le fasi, che caratterizzano la formazione dell avvocato in Italia. Rivista del Consiglio 3
4 L Avvocatura e le sfide della modernità di A. De Giorgi Lo scollamento tra il bagaglio culturale a carattere nozionistico, acquisito dallo studente nell arco degli studi universitari, ed il tipo di preparazione, necessario per superare l esame di abilitazione professionale, è assai notevole. Per colmarlo non è sufficiente il biennio di tirocinio o il sussidio offerto dalle Scuole; è necessario uno studio rigido ed una rigorosa e costante verifica della relazione tra il richiamato bagaglio e la sua pratica applicazione nella difesa tecnica e nella attività di consulenza; è necessario modificare la stessa attuale concezione della Facoltà di Giurisprudenza per adattarla alla realtà; è necessario che i futuri avvocati imparino ed approfondiscano, sui banchi di scuola, il diritto vivente e la creazione della giurisprudenza, prima di tentare l accesso alla professione. La seconda sfida riguarda il metodo organizzativo. È luogo comune che, per assolvere compiutamente al compito assegnato, l avvocato moderno che è ritenuto non solo un tecnico, ma un operatore sociale dovrebbe organizzare il suo lavoro in studi di grandi dimensioni. Molti ritengono che la frantumazione degli studi professionali rappresenti una forma di debolezza della categoria ed un indice di arretratezza. Invece è esattamente il contrario. Invero, per dare adeguata risposta alla concezione che si ha dell avvocato nella società moderna, attraverso un condivisibile metodo organizzativo, è necessario: acquisire competenze sempre più specifiche ed aggregare energie ed esperienze, anche attraverso forme associative temporanee, allorché viene richiesta la soluzione di casi, o categorie di vicende, che coinvolgono competenze multiple; costituire società (eliminando qualsiasi ipotesi di ingresso di capitali, estranei al ceto professionale) per meglio distribuire vantaggi e rischi della professione. La terza sfida, relativa alla collocazione sociale dell Avvocatura, è la più dura e la più complessa. Essa, come ho avuto modo di affermare in altre occasioni, prende le mosse dalle recenti novità per deliberata decisione legislativa, che tentano di assimilare gli avvocati a commercianti, che minacciano di 4 Rivista del Consiglio
5 EDITORIALE far degenerare la funzione difensiva, che intaccano i fondamenti della sua indipendenza e sviliscono il significato del suo riconoscimento costituzionale. Si tratta della deformazione della funzione dell Avvocatura che scaturisce dalle Disposizioni urgenti per la tutela della concorrenza nel settore dei servizi professionali e dal Disegno di legge delega al Governo a procedere al riordino dell accesso alle professioni intellettuali, alla riorganizzazione degli Ordini, Albi e Collegi professionali, al riconoscimento delle associazioni professionali, alla disciplina delle società professionali. Con tali Disposizioni governo e Parlamento italiani vorrebbero adeguarsi ad un orientamento comunitario. L Avvocatura, in linea di principio, non contesta la opportunità dell adeguamento. - Contesta l omologazione della funzione dell Avvocatura, della natura delle sue prestazioni, del suo servizio, delle sue forme di esercizio a quelle di altre, pur nobili, ma assai diverse professioni. - Contesta l omologazione degli obiettivi perseguiti attraverso l attivazione della funzione dell Avvocatura, agli obiettivi perseguiti attraverso l esercizio di altre professioni. - Contesta il fatto che misure destinate allo sviluppo, alla crescita e alla promozione della concorrenza e della competitività possano snaturare il bene giuridico della certezza del diritto, alla cui tutela l Avvocatura concorre in modo decisivo, trasformandolo in un bene commercializzabile. - Contesta il fatto che autonomia, indipendenza e libertà dell Avvocatura, caratteri esclusivi della funzione giudiziaria, possano essere intaccati da comportamenti resi leciti, nonostante le loro perverse modalità d esercizio, in virtù della pretestuosa copertura che ad essi viene concessa da una insensata rappresentazione della concorrenza e della competizione. - Contesta il fatto che l applicazione delle regole comunitarie sulla concorrenza alle professioni liberali abbia potuto essere realizzata dal legislatore estendendo all Avvocatura presupposti d esercizio della sua attività che minano la uguale protezione e le condizioni di parità acquisite alla funzione giudiziaria nelle sue espressioni: difensiva, accusatoria e giurisdizionale. Rivista del Consiglio 5
6 L Avvocatura e le sfide della modernità di A. De Giorgi - Contesta il fatto che la tutela della salvaguardia dei diritti sia equiparata, nei suoi requisiti, alla tutela dei beni di consumo e ritiene assolutamente fallace l idea che il cittadino, anche come consumatore, sia tutelato da disposizioni urgenti, che rendono ancora più debole la sua posizione di fronte a cartelli di prestazioni. - Contesta che il Governo chieda una sostanziale delega in bianco su materia che va affrontata, dibattuta, analizzata ed approvata dal Parlamento. Ed allora le sfide vano orientate nel senso auspicato dal ceto forense. L Avvocatura, senza sottrarsi ad un attento e penetrante esame critico al suo interno, chiede una riforma del proprio ordinamento; chiede una riflessione profonda sui percorsi formativi e selettivi che regolano l accesso alla professione; chiede percorsi che garantiscano la specializzazione e l acquisizione reale di competenze adeguate alla complessità raggiunta dalle questioni giuridiche; chiede interventi che rinnovino e adeguino le garanzie dell esercizio della professione alle aperture degli spazi comunitari e alla estensione degli spazi del diritto, sempre più privi di barriere territoriali. Essa chiede il riconoscimento del risultato dell attività giudiziaria come un bene sociale che non può essere esposto alle aggressioni del mercato, ai rischi del commercio, alla contaminazione pubblicitaria o al monopolio di cartelli professionali. Quel risultato, invece, vuole essere imposto come un bene economico; bisogna riuscire a commercializzarlo: gonfiando le aspettative del destinatario; trasmettendo illusioni lecite, coperte da specializzazioni che nessuno può certificare perché non esistono; entrando attivamente nella litigiosità come parte economicamente interessata, ristabilendo così una reale, disdicevole disparità all interno della funzione giudiziaria. Alle richieste dell Avvocatura finora si è risposto frantumando i fragili requisiti di decoro e dignità professionale che avevano permesso di continuare ad operare nelle condizioni terribili nelle quali versa l amministrazione della giustizia in Italia. Un legislatore affrettato, affannoso di illudere l opinione pubblica, ha offerto i presupposti della pirateria avvocatesca e li chiama concorrenza; ha aperto le porte al rischio di un cannibalismo professionale 6 Rivista del Consiglio
7 EDITORIALE e lo chiama competitività; ha snaturato l aspettativa di diritto e lo chiama raggiungimento degli obiettivi perseguiti. L avvocatura si ribella per questa deformazione, che è un attentato alla sua libertà ed indipendenza; non può accettare questa minaccia di imbarbarimento della natura della fiducia che ad essa viene attribuita dai cittadini; così come non può accettare l idea che l insensibilità politica verso le condizioni della giustizia in Italia possa essere sublimata degradando i requisiti dell esercizio di una professione che è essa stessa requisito fondamentale di uno stato di diritto. Gli avvocati hanno manifestato il loro dissenso e continueranno a manifestarlo, pur tornando ad offrire la massima collaborazione per la soluzione dei complessi problemi, consapevoli, come sono, della indifferibile necessità che si attivi un condiviso processo di profonda modernizzazione. * * * Mentre la Rivista era in corso di impaginazione, è stato reso noto l esito delle elezioni, svoltesi il 18 giugno 2007, per il rinnovo del Consiglio Nazionale Forense, per il triennio Tra gli eletti siederà il nostro Presidente, Antonio De Giorgi, un incarico di grande responsabilità e di prestigio per l intera avvocatura leccese. La comunicazione ufficiale sarà sul prossimo Bollettino del Ministero della Giustizia del nr. 13. Questa la nuova composizione del Consiglio Nazionale Forense: Giuseppe Bassu - Nicola Bianchi - Alessandro Bonzo - Luigi Cardone - Corrado Lanzara - Carlo Allorio - Lucio Del Paggio - Raffaele Mauro - Giovanni Vaccaro - Bruno Grimaldi - Fabio Florio - Giovanni D Innella - Alarico Mariani Marini - Alessandro Cassiani - Antonio Baffa - Antonio De Giorgi - Aldo Bulgarelli - Emilio Nicola Buccico - Ubaldo Perfetti - Andrea Mascherin - Stefano Borsacchi - Silverio Sica - Marco Stefenelli - Pierluigi Tirale - Carlo Vermiglio. Ad Antonio De Giorgi va l augurio di buon lavoro da parte della Redazione della Rivista, del Consiglio e di tutto il Foro Salentino. Rivista del Consiglio 7
8 Rivista, la Rivista Rivista, la Rivista di SERGIO LIMONGELLI La Rivista del Consiglio ha da sempre costituito un punto di riferimento dell Avvocatura leccese, sia per l approfondimento scientifico, con particolare attenzione per le questioni più spinose e di attualità locale, sia per gli aspetti di politica forense, ed anche per la conoscenza della vita forense salentina. Siamo convinti che il momento storico che l Avvocatura sta vivendo, le metamorfosi nello stesso modo di svolgere la professione, la attenzione politica verso queste modifiche importanti, fino alle ipotesi di stravolgimento di principi basilari che reggono la nostra professione e le sue strutture istituzionali, impongano una riflessione approfondita, in primo luogo, sulla politica forense, sull accesso alla professione, sul ruolo e sulle prospettive della avvocatura in genere, e di quella salentina in particolare. La composizione della Rivista risentirà di questa fase storica, e dovrà necessariamente vivere dell apporto consultivo e collaborativo di tutto il Foro leccese, al quale il Direttore della Rivista e tutto lo staff rivolgono l invito ad aprire, dalle pagine della Rivista ed, in futuro, anche dal sito dell Ordine, una finestra sui problemi della professione e della pratica professionale, sulle difficoltà quotidiane nello svolgimento del ruolo dell Avvocato, sulle questioni disciplinari, sulla legislazione forense e su quella processuale, sulle carenze delle strutture giudiziarie locali e sui rimedi possibili. La Rivista dovrà rappresentare, con l aiuto di tutti, il luogo, ideale e fisico contemporaneamente, dove far confluire il pensiero dell avvocatura salentina, le nostre preoccupazioni e le aspirazioni dei giovani laureati. Per fare questo, è stato composto un gruppo di lavoro che, nelle intenzioni della Redazione, dovrà garantire l uscita di almeno quattro numeri annui della Rivista, ed essere un riferimento costante per la collaborazione esterna da parte di avvocati e praticanti. 8 Rivista del Consiglio
9 RIVISTA, LA RIVISTA Politica Forense Scuola di Giustizia Diritto e procedura civile Diritto e procedura penale Diritto Amministrativo Eventi forensi Attività del Consiglio Responsabilità disciplinare Direttore Responsabile Francesco Galluccio Mezio Lucio Caprioli Sergio Limongelli Angelo Pallara Pierluigi Portaluri Roberta Altavilla Cosimo Murri Dello Diago Luigi Rella Giuseppe Bonsegna Raffaele Fatano Antonio De Giorgi Rivista del Consiglio 9
10 Che cos è la politica forense di F. Galluccio Mezio P O L I T I C A F O R E N S E Che cosa è la politica forense o meglio, che cosa intendiamo per politica forense e perché parlare di politica forense di FRANCESCO GALLUCCIO MEZIO L avv. Antonio De Giorgi, direttore responsabile della rivista e Presidente del Consiglio dell Ordine, nell editoriale ha già illustrato le ragioni che hanno indotto la redazione a pensare ad una rivista sostanzialmente divisa in sezioni che, certamente non sono incomunicabili, ma sostanzialmente rispondono ad esigenze di tipo diverso. Esigenze essenzialmente informative, ma che intendono anche sollecitare un dibattito e commenti a fatti, notizie e iniziative che, specie negli ultimi tempi, in materia si susseguono e, mi sembra, rispetto alle quali noi avvocati, siamo a rimorchio. Sempre almeno un attimo in ritardo e troppo spesso chiamati a combattere battaglie di retroguardia e, a volte, già perdute in partenza, perché siamo stati totalmente estranei e indifferenti, non solo ai processi decisionali, ma anche al dibattito che detti processi ha generato. Vogliamo almeno tentare di essere edotti di quel dibattito. Politica forense è tutto quanto riguarda la nostra professione ed il rapporto tra la professione, coloro che la esercitano, e gli altri soggetti protagonisti della vita sociale, politica e giudiziaria del nostro paese, ma oggi forse, sarebbe più giusto parlare dell Unione Europea che tanto spesso viene invocata (alcune volte anche in materia non certo puntuale) a legittimare affermazioni, teorie o scelte anche discutibili. 10 Rivista del Consiglio
11 POLITICA FORENSE Politica forense, però, non è solamente quanto si agita nei palazzi della politica è, anche e forse soprattutto, il dibattito tra di noi, tra le varie associazioni forensi (che cosa pensiamo di farne del nostro mestiere, se ancora può chiamarsi mestiere) e tra di noi le nostre associazioni e gli altri soggetti attori che concorrono all amministrazione della giustizia, anche in sede distrettuale, circoscrizionale e qualche volta locale (penso anche al dibattito sulle sezioni staccate e le forze politiche locali che sul tema certamente sono chiamate ad esprimersi), oltre che ad eventuali posizioni di altri soggetti politicamente rilevanti rappresentanti sia di categoria che di associazione. Perché parlare di politica forense. In parte l ho già detto, perché all improvviso ciclicamente ci accorgiamo che altri assumono decisioni che ci riguardano direttamente e qualche volta sulla nostra pelle, ma che riguardano anche tutti i cittadini, utenti del servizio che concorriamo a dare, senza che noi, attori con parte rilevante, ci si sia resi conto di quello che si stava per decidere. Tanto vale non solo per quel che riguarda le tariffe professionali e il patto di quota lite, argomenti che di recente hanno sorpreso all improvviso tutti noi, ma anche e soprattutto riforme sostanziali e processuali che hanno inciso profondamente sul cittadino, sul nostro lavoro, sul modo di esercitarlo e incideranno sempre di più (penso al processo telematico, ma anche solo a innumerevoli nuovi provvedimenti regolamentari, amministrativi, legislativi attinenti ad atti depositi, copie e quant altro e tanto senza dimenticare temi più scottanti relativi alla riforma dell ordinamento giudiziario ed alla sua revisione, separazione delle carriere dei magistrati compresa, senza dimenticare gli ennesimi progetti di riforma sia del processo civile che del processo penale). La rivista, quindi, si pone un obiettivo, anzitutto informativo, vuole portare all attenzione di tutti i temi di volta in volta più rilevanti sia a livello nazionale che locale (vorrei che, per esempio, I protocolli d udienza oggetto di intesa in altre circoscrizioni d Italia tra avvocati, magistrati e personale di cancelleria non arrivassero all improvviso sulla testa di tutti noi senza che neanche ne immaginassimo l esistenza). Rivista del Consiglio 11
12 Che cos è la politica forense di F. Galluccio Mezio Troppo spesso, poi, mi rendo conto che sentiamo parlare di organismi ed associazioni senza neanche sapere bene in cosa consistono e cosa fanno e come sono costituite ed organizzate. Ci siamo, quindi, proposti di volta in volta di pubblicare delle brevi schede informative riguardanti le varie associazioni esistenti e sul punto, come su tutto il resto, chiedo espressamente l ausilio di tutti i colleghi, ma anche ovviamente dei responsabili delle stesse associazioni. Mi preme sottolineare che rispetto a quello che ci si propone due cose fondamentali: a) anzitutto intendiamo fare politica, nel senso già detto, di dibattere in merito alle scelte che riguardano la professione nella maniera assolutamente più aperta e democratica, senza alcuna pregiudiziale ideologica e ben pronti a ricevere il contributo di tutti, che sollecitiamo. Contributo che, per essere incisivo, riteniamo debba essere sintetico. b) Lungi da noi qualsivoglia interesse meramente corporativo o localistico. Non intendiamo fare battaglie di retroguardia. Vogliamo partecipare consapevolmente alle scelte e magari poter esprimere a riguardo la nostra opinione sia che essa sia poi seguita o avversata. Fedeli a tale linea in questa prima sede ci limitiamo ad elencare i temi più scottanti all ordine del giorno: a) i progetti di riforma della legge professionale, sia quello di iniziativa governativa attinente, per vero, alla riforma di tutte le professioni, sia quelli di iniziativa parlamentare. A riguardo, però, mi preme sottolineare che è in essere una commissione nominata dal C.N.F., di cui fa parte anche l avv. Antonio De Giorgi, che ha lo specifico compito di formulare un progetto che possa esprimere l iniziativa dell avvocatura, sicché da soggetto passivo, finalmente si proponga come propulsore di una riforma che necessariamente non può non tenere conto di obiettive esigenze mutate, ma che salvaguardi la specificità della nostra professione, garantendo, però, a tutela del cittadino, trasparenza e professionalità. b) I disegni di legge, già presentati al Parlamento, sulla ulteriore 12 Rivista del Consiglio
13 POLITICA FORENSE riforma del processo civile e del processo penale. L O.U.A. e le Camere penali sugli stessi si sono già espressi, ma a riguardo vorrei sentire la voce anche degli avvocati salentini e magari dei giovani, visto che ad una lettura sommaria, perlomeno, delle riforme relative al processo civile, mi sembra che emerga una ulteriore compressione della autonomia delle parti, un aggravio di responsabilità degli avvocati, ed una fideistica speranza che la riduzione dei termini (ovviamente a carico degli avvocati) possa finalmente portare ad un processo in termini ragionevoli. Il tutto, ovviamente, come sempre senza aumento di organico, ma ricorrendo all aumento della competenza del Giudice di Pace e, guarda caso, alle Sezioni Stralcio. Anche il tema dei giudici onorari, credo, merita una riflessione tesa anche a capire sino in fondo se oggi siamo oramai, anche sul piano giuridico da considerare, organicamente appartenenti al sistema giudiziario. c) I protocolli d udienza che stanno per arrivare. Non vi spaventate hanno l ambizione e la pretesa di cercare di tenere le udienze civili e penali in maniera civile, dignitosa per tutti (avvocati compresi), ma essenzialmente e soprattutto, a mio parere, per le parti e testimoni, e magari cercare anche di applicare le norme dei rispettivi codici di rito. C è qualcuno che si ricorda ancora che l udienza civile istruttoria si tiene in camera di consiglio, dove accedono volta per volta le parti della singola causa chiamata? Che le prove vengono assunte dal giudice? Che il giudice, dopo aver letto e studiato la causa, definito il tema decidendum, definisce il thema probadum, decidendo lui sull ammissione dei mezzi istruttori? Potrei continuare ma tutti conosciamo bene la realtà. E nessuno di noi può dimenticare lo stupore del cittadino che per la prima volta accede ad un aula sia essa civile o penale. Stupore che forse dovremmo concorrere a cancellare e questa è l ambizione che si propongono i protocolli d udienza cui il Consiglio dell Ordine e l Associazione Nazionale Magistrati stanno lavorando. Materia questa ancor più impellente se solo si pensi che le riforme in cantiere accentuano la centralità del giudice, giudice che, nella mente del legislatore, conosce la causa e non mutua da un udienza all altra. Rivista del Consiglio 13
14 Le Leggi son... di L. Caprioli Le Leggi son... Sul decentramento amministrativo della Organizzazione della Giurisdizione: dopo la Conferenza di Lecce e dopo il Congresso di Palermo: la accidia delle cosiddette Autonomie locali di LUCIO CAPRIOLI Ci battemmo: Maurizio Fumarola Mauro portò avanti la rivendicazione della Avvocatura sulla partecipazione diretta del Popolo alla Amministrazione della Giustizia proclamata dalla Carta Costituzionale, posto che, tra l altro, la Giustizia viene amministrata nel nome del popolo, il quale, perciò, non può avere rilasciato una sorta di... delega dimissionaria incostituzionale, ed ha conservato, invece, la responsabilità della funzione, del controllo su di essa e della sua organizzazione. Insistemmo lucidamente sul fatto che quella partecipazione non si esercita solo nel...fornire cittadini idonei per il reclutamento della Magistratura onoraria (oggi l...alibi di una giustizia inefficiente) ma abbraccia tutto il vasto campo della Organizzazione della Giurisdizione sul Territorio, con il compito della verifica della efficienza della attività giudiziaria: è quel minimum che, in buona sostanza (con riferimento alla sovranità ed alla partecipazione) postula la Carta Costituzionale, la quale, a scanso di equivoci, dopo avere riconosciuto che la Magistratura è costituita in potere autonomo ed indipendente da ogni altro, ha subito rinnovato l avvertimento, secondo il quale la sovranità appartiene al popolo ANCHE in materia di Giustizia, nonostante la autonomia del potere della Magistratura; la Giustizia, anzi, è proprio VIRTU DEL POPOLO. E chi scrive è, ahimé, convinto che se il Popolo, anzicché considerarsi suddito ed avesse cercato e trovato la opportunità di esercitare quel suo karisma (e non vi è alcun dubbio che grandissima responsabilità è da ricercarsi nella ignavia, nella ignoranza, nella sottomis- 14 Rivista del Consiglio
15 POLITICA FORENSE sione delle autonomie locali, cui compete di tutelare tutti gli interessi del Cittadino) la Amministrazione della Giustizia non sarebbe certamente quella che oggi è, dispersa, nella organizzazione, nei mille uffici inefficienti sul territorio, in contraddizione assoluta con i principi proclamati sulla unitarietà, sulla efficienza, per non dire di quello sul... Giudice naturale, terzo ed imparziale assunto per concorso. Organizzammo qui a Lecce quella Conferenza Nazionale Avvocatura Magistratura (maggio-giugno 2003), la quale, non a caso definita Conferenza registrò la partecipazione e la collaborazione tra Avvocatura (Giunta Centrale OUA, C.N.F., Unione Ordini Forensi di Puglia, Ordini di Lecce, Brindisi, Taranto) e Magistratura (Giunta Centrale e Sezione Distrettuale A.N.M.), registrò la persistente assenza delle Autonomie locali, ma registrò, anche tuttavia, infine, conclusioni unanimi sulla esigenza che alla Organizzazione della Giurisdizione venissero chiamate a collaborare le Autonomie locali (il riferimento alla Autonomia locale era, tuttavia, generico ed astratto); la Conferenza di Lecce ebbe una appendice operativa nel successivo Congresso Nazionale Forense di Palermo (ottobre 2003), che individuò in maniera meno generica gli enti locali cui attribuire responsabilità di organizzazione della giurisdizione, con particolare riferimento, sia alla organizzazione amministrativa (che si sottrae alla esclusiva attribuita allo Stato dall art. 117 Cost.) sia alla edilizia giudiziaria: in tal senso il Congresso di Palermo individuò ed indicò nella Regione, l ente autonomo privilegiato per quel genere di partecipazione operativa e le assegnò compiti soprattutto in materia di edilizia giudiziaria; per altro è intuibile che da tali compiti non si possono dissociare quelli più pregnanti di geografia giudiziaria. Il Legislatore non è rimasto insensibile; e, pur attento a non sconfinare in una devolution incostituzionale ha tentato di sperimentare il decentramento amministrativo: la L. 25 luglio 2005 n. 150; poi il d.lgvo 25 luglio 2006 n. 240, cui ha fatto seguito, almeno per ora, la Circolare 31 ottobre 2006 del Ministero della Giustizia Dipartimento della Organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi: molte cose nuove e buone si sarebbero dovute verificare entro il 15 febbraio 2007, sempre in funzione della realizzazione nel concreto dei principi della unitarietà dell ufficio giudiziario e della efficienza Rivista del Consiglio 15
16 Le Leggi son... di L. Caprioli della attività giudiziaria. Però, come da sempre, le apsettative sono rimaste deluse: permangono la frantumazione degli uffici, come schegge sul territorio, la inefficienza della loro attività, la autonomia incontrollata di tali uffici (quaranta anni addietro si parlò di... Sceiccati e di... rami secchi da recidere), e la autonomia incontrollata della attività giudiziaria; la maggior parte degli uffici anzidetti è abbandonata nelle mani dei Magistrati onorari, questi a loro volta per loro stessi, oltrecché per il cittadino sprovvisti di qualsiasi garanzia e protezione; ed è incredibile che in siffatto disastro, poi, debbano rendersi grazie proprio a quella schiera sempre più numerosa di Magistrati onorari cui si attribuisce il merito di...fornire comunque una Giustizia qualechesia; senza di loro non ci sarebbe neanche questa Giustizia, la quale, pur destinata, in gran parte, secondo le intenzioni del Legislatore, a... smaltire l arretrato (sic: le controversie che attendono giustizia da molti anni trattate come...indigestione o rifiuto!) ha avuto l effetto di aumentare le pendenze innanzi ai Giudici delle impugnazioni! Ed il cittadino che, nella stagione dei diritti e delle sussidiarietà, dovrebbe riscoprire la Giustizia come Virtù di Popolo, e sottrarla alla esclusiva delle toghe, continua a subire inerte, nella inerzia (rectius: nella accidia) delle cosiddette Autonomie locali! 16 Rivista del Consiglio
17 POLITICA FORENSE Relazione sull attività del Consiglio Nazionale Forense svolta nell anno 2006 di GUIDO ALPA (Presidente del Consiglio Nazionale Forense) Roma, 14 marzo 2007 Autorità, care Colleghe e cari Colleghi, questa relazione è particolarmente densa di dati e notizie, sia perché l anno appena trascorso è stato un annus horribilis, se si deve tener conto delle iniziative del Governo, del Parlamento e delle altre Istituzioni che si sono abbattute sulla professione forense senza peraltro portare alcun apparente beneficio agli interessi che si intendevano tutelare, sia perché è stato un anno affollato di avvenimenti, anche internazionali, in cui è stata coinvolta l Avvocatura, sia perché, approssimandosi la scadenza della nostra Consiliatura, vien quasi naturale fare un sintetico bilancio dell attività svolta nel triennio e tracciare le prospettive che attendono l Avvocatura nell immediato futuro. Tuttavia, prima di procedere a questo esame, desidero comunicare che nel corso del 2006 l attività giurisdizionale del CNF si è svolta regolarmente, tenendo 23 udienze, esaminando 213 ricorsi, rinviandone 56, decidendone 157; a fine anno erano pendenti 210 ricorsi. Quanto alle sanzioni, sono state comminate 8 radiazioni, 10 cancellazioni dagli albi, 59 sospensioni, 32 censure e 26 avvertimenti. Le tavole accluse alla relazione indicano le materie di volta in volta coinvolte e il prospetto dei procedimenti trasmessi dagli Ordini territoriali. Si sono tenute regolarmente le sedute amministrative, e si sono visitati ogni settimana uno o più Ordini, mantenendo uno stretto contatto con la base. In più, secondo l indirizzo inaugurato Rivista del Consiglio 17
18 Relazione sull attività del Consiglio Nazionale... di G. Alpa da questa Consiliatura, si sono tenuti numerosi incontri con i Presidenti degli Ordini territoriali, con le Associazioni forensi, con i Consigli nazionali di diversi Paesi d Europa. Segnalo in particolare il Convegno organizzato con il CCBE sul diritto contrattuale europeo che si inserisce nel progetto comunitario di realizzare un common frame of reference in materia di obbligazioni e contratti, gli incontri per la definizione di programmi comuni concernenti l Avvocatura nei Paesi del Mediterraneo, nonché i seminari tenuti con le Associazioni dei Magistrati per discutere le riforme dell ordinamento giudiziario, ma in particolare le modalità di soluzione della crisi della giustizia, civile, penale, amministrativa e tributaria. L incontro più commovente è avvenuto qualche giorno fa con gli esponenti della Comunità israelitica di Roma, nel corso della presentazione di uno dei volumi della collana di Storia dell Avvocatura in Italia, nel quale è stato ricostruito il ruolo dell Avvocatura e della Magistratura a seguito della applicazione delle leggi razziali persecutorie degli Avvocati Ebrei 1. La realizzazione del programma In verità, se si dovesse confrontare il programma che questa Consiliatura si è data nel maggio del 2004 e i risultati ottenuti fino ad oggi, credo che sia possibile documentare come, mediante il lungo, delicato e paziente lavoro svolto all unisono dai Consiglieri e con l ausilio degli Uffici, tutti gli obiettivi che ci eravamo originariamente prefissati sono stati raggiunti, anzi, in alcuni settori, siamo riusciti ad andare al di là di essi, e tutt oggi stiamo definendo programmi e iniziative che potranno essere sviluppate nel prossimo triennio. A tutti i Consiglieri, agli Avvocati che hanno collaborato con noi nei lavori delle commissioni, agli Avvocati che hanno partecipato come relatori ai congressi e ai seminari, ai Collaboratori e al personale vanno i sensi della mia più profonda gratitudine. 1 MENICONI, La maschia avvocatura. Istituzioni e professione forense in epoca fascista ( ), Bologna, Rivista del Consiglio
19 POLITICA FORENSE Per menzionare solo alcuni dei risultati raggiunti: (i) quanto alla funzione disciplinare, si sono migliorate la procedura di confezione e preparazione dei fascicoli, la composizione della banca dati della deontologia, lo smaltimento dell arretrato; (ii) si è raggiunta una maggiore coerenza nomofilattica nelle decisioni assunte; (iii) si è proceduto alla revisione del codice deontologico e all approvazione del regolamento per l aggiornamento professionale; (iv) quanto all attività amministrativa, si sono seguite con particolare attenzione le modalità di iscrizione all Albo dei Cassazionisti, la composizione della Commissione per l esame degli Avvocati che intendevano acquisire il titolo di Cassazionista; la composizione delle Commissioni per gli esami di ammissione alla professione forense; la composizione della Commissione per l esercizio della professione in Italia da parte degli avvocati stranieri; (v) quanto all attività di promozione della qualità della professione forense il Consiglio ha svolto direttamente o in collaborazione con i numerosi centri di studio, con le Università e gli Istituti italiani, stranieri e internazionali, corsi, incontri, seminari volti all approfondimento delle tematiche concernenti il diritto civile e penale sostanziale, il diritto processuale civile e penale, il diritto comunitario, il diritto privato europeo, il diritto vivente, le tecniche di esercizio della professione forense, la deontologia interna e internazionale; (vi) il Consiglio ha altresì tenuto uno stretto collegamento con le Scuole forensi per migliorare la preparazione dell aspirante avvocato non solo nelle materie di esame ma soprattutto per la formazione professionale, per la formazione culturale, per la formazione deontologica, che sono poi le tre componenti essenziali di ogni professione intellettuale, come accennerà tra poco, connotati essenzialmente distintivi da ogni altra attività economica, e, in particolare, dall attività d impresa; (vii) in questa Consiliatura si è promossa ulteriormente l attività della Fondazione dell Avvocatura, e si sono costituite la Fondazione per la Comunicazione forense, che consente di attivare processi telematici, contatti e iniziative con tutti gli Avvocati iscritti, e la Fondazione per la Scuola superiore dell Avvocatura, che consentirà di organizzare master e corsi di specializzazione per gli Avvocati ita- Rivista del Consiglio 19
20 Relazione sull attività del Consiglio Nazionale... di G. Alpa liani e pure per gli Avvocati stranieri che vorranno qualificarsi nel nostro Paese; la Scuola superiore dell Avvocatura è stata inaugurata proprio questa mattina, con un seminario dedicato alla educazione del giurista e alla formazione dell Avvocato: la Scuola, in collaborazione con le altre Scuole forensi e con le Scuole di specializzazione, con le Associazioni forensi, con le Università italiane e straniere, offrirà la possibilità a tutti gli Avvocati che volessero approfondire tematiche di diritto sostanziale e processuale, tematiche concernenti la consulenza stragiudiziale, il confronto tra ordinamenti giuridici, le prospettive del diritto comunitario di avvalersi di tutti gli strumenti utili per far sì che la preparazione universitaria, il tirocinio, le prime attività professionali, 1 obbligo di aggiornamento permanente siano messi a frutto per la migliore tutela degli interessi del cliente e per la promozione degli interessi morali ed economici del Paese; (viii) si sono poi pubblicati i risultati degli incontri in libri, CD, costituendo una vera e propria biblioteca del professionista alla quale possono attingere gli Ordini e le Associazioni per effettuare a loro volta le loro iniziative in questo settore; e si sono migliorate le riviste del Consiglio; (ix) il Consiglio ha poi rafforzato il suo ruolo all interno del CCBE e delle altre organizzazioni europee e internazionali, seguendo con i propri componenti e con gli avvocati che dall esterno hanno prestato la loro opera, le numerose iniziative, le ricerche e le riunioni con un lavoro assai impegnativo che ormai si rendono necessari per poter mantenere una posizione di prestigio dell Avvocatura italiana nell ambito dell Avvocatura europea e nel contempo adeguare i principi comportamentali e la pratica professionale alle esigenze di un mercato sempre più competitivo e aggressivo; (x) quanto alla cooperazione alla amministrazione della giustizia tema sul quale il Consiglio ha operato anche concretamente con la promozione delle ADR, del processo telematico, dell accesso alla Banca dati della Corte di Cassazione, nonché con le valutazioni e i contributi critici espressi in tante occasioni, istituzionali e congressuali rinvio agli Atti del XXVIII Congresso nazionale forense, di cui ho già accennato nella Relazione per il 2006 del 16 marzo scorso, e poi alla relazione di apertura della sessione romana del medesimo 20 Rivista del Consiglio
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