atti 81375/5.8/2012/11 Relazione al Rendiconto della gestione 2012

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1 Relazione al Rendiconto della gestione allegato A Milano aprile 2013 allegato alla delibera atti 81375/5.8//11

2 atti 81375/5.8//11 Relazione al Rendiconto della gestione

3 atti 81375/5.8//11 Relazione al Rendiconto della gestione INDICE Premessa pag. 5 Conto del Bilancio pag. 8 Gli elementi di base ed i risultati complessivi di bilancio 9 Gestione della competenza 25 Gestione residui 46 Situazione di cassa 51 Tabelle finanziarie 52 Contabilità economico-patrimoniale pag. 84 Analisi dei dati iscritti nel conto economico, nel conto del 85 patrimonio e nel prospetto di conciliazione (D.Lgs. 267/2000, art. 231) Conto del patrimonio 87 Conto economico 100 Prospetto di conciliazione 105 I programmi realizzati: analisi delle risorse e dei risultati pag. 107 Capacità di programmazione 109. La variazione delle previsioni di Entrata 109. La variazione delle previsioni di Spesa 112 Capacità di realizzazione 116. L'attuazione degli Indirizzi / Linee strategiche dei programmi 116. L'attuazione delle Finalità strategiche dei programmi 118. La realizzazione finanziaria dei programmi 124. Opere concluse / collaudate nel 127. L'attività autorizzatoria 131. La programmazione negoziata 131 Le relazioni di programma pag. 147 Programma 1: Affari istituzionali e Progetti strategici 148. Progetto 1: Expo Progetto 2: Città Metropolitana 204 Programma 2: Sviluppo economico, Formazione e Lavoro 208 Programma 3: Istruzione ed edilizia scolastica 222 Programma 4: Cultura, beni ed eventi culturali, politiche per 237 l'integrazione Programma 5: Politiche per lo sport e il tempo libero, il turismo, i giovani e le pari opportunità 250 3

4 Relazione al Rendiconto della gestione atti 81375/5.8//11 Programma 6: Politiche sociali 262 Programma 7: Politiche per la Sicurezza e Protezione Civile 280 Programma 8: Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca 294 Programma 9: Politiche per l'ambiente 310 Programma 10: Governo del territorio e Casa 326 Programma 11: Viabilità e trasporti 333 Programma 12: Sviluppo delle funzioni di supporto e 351 semplificazione amministrativa Programma 13: Politiche finanziarie e valorizzazione del 368 patrimonio Programma 14: Ente 388 4

5 atti 81375/5.8//11 Premessa

6 Relazione al Rendiconto della gestione atti 81375/5.8//11 Premessa La rilevazione e la dimostrazione dei risultati di gestione sono disciplinate dal Titolo VI del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, recante: Testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali (Tuel). In particolare, l articolo 227, avente per oggetto: Rendiconto della gestione, al primo comma statuisce che: la dimostrazione dei risultati di gestione avviene mediante il rendiconto, il quale comprende il conto del bilancio, il conto economico ed il conto del patrimonio. Inoltre, il successivo comma 5 include, tra gli allegati obbligatori al rendiconto, la relazione dell organo esecutivo, ulteriormente disciplinata dall articolo 151, comma n. 6, finalizzata ad esprimere le valutazioni di efficacia dell azione condotta sulla base dei risultati conseguiti in rapporto ai programmi ed ai costi sostenuti. E evidente quindi che il rendiconto è costituito da un complesso coordinato di scritture idonee a dimostrare, partendo dalle grandezze finanziarie e patrimoniali tracciate in sede di approvazione del bilancio di previsione, le variazioni che dette grandezze hanno riportato a seguito della gestione che si rendiconta e la conseguente consistenza finale delle stesse. Sinteticamente, questo complesso sistema di scritture evidenzia lo svolgersi della gestione sotto l aspetto: finanziario, relativamente alla gestione autorizzatoria del bilancio, per consentire di rilevare, per ciascuna risorsa e intervento rispettivamente la situazione degli accertamenti di entrata e degli impegni di spesa confrontata con i relativi stanziamenti definitivi, nonché, partendo dal conto del tesoriere, la situazione delle somme riscosse e pagate e di quelle rimaste da riscuotere e pagare, anche con riferimento alla gestione dei residui; patrimoniale, per la rilevazione a valore degli elementi attivi e passivi del patrimonio, consentendo così la dimostrazione della consistenza del patrimonio all inizio dell esercizio finanziario, delle variazioni intervenute in corso di esercizio per effetto della gestione del bilancio o per altra causa, nonché la consistenza del patrimonio alla chiusura della gestione; economico, al fine di consentire la rilevazione dei componenti positivi e negativi secondo i criteri della competenza economica, altresì denominata dei costi e dei ricavi, determinando la ricchezza netta che costituisce il reddito di esercizio. La Relazione al rendiconto della gestione si propone, invece, di valutare l attività svolta nel corso dell anno cercando di dare un adeguata interpretazione ai risultati ottenuti e fornendo la spiegazione dei risultati contabili e gestionali conseguiti; essa quindi sintetizza aspetti diversi che guidano il lettore nella formulazione del giudizio complessivo sull azione di governo. La prima parte della Relazione illustra gli aspetti della gestione nelle sue linee generali e nei valori finanziari conclusivi (per quelli economici e patrimoniali si rimanda alla relazione aggiuntiva). La seconda è dedicata a illustrare l efficacia dell azione condotta attraverso l analisi di carattere generale e specifica dei risultati raggiunti e delle risorse utilizzate per la Parte generale 6 Premessa

7 atti 81375/5.8//11 Relazione al Rendiconto della gestione realizzazione dei Programmi previsti dalla Relazione Previsionale Programmatica / 2014 con riferimento all esercizio in esame, sia attraverso l analisi complessiva sia in riferimento a ciascun Programma. Si ricorda che la legge 4 dicembre 2009, n. 189 ( conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 ottobre 2009, n. 154, recante disposizioni urgenti per il contenimento della spesa sanitaria e in materia di regolazioni contabili con le autonomie locali ) con l art. 2-quater ha così modificato il comma 7 dell art. 151 del Tuel: Il rendiconto è deliberato dall organo consiliare entro il 30 Aprile dell anno successivo. La norma è stata ulteriormente rinforzata dal dl 174/, convertito con modificazioni nella l. 213/, il quale, introducendo il comma 2-bis all'art. 227 del Tuel, sanziona la mancata approvazione del Rendiconto della gestione entro il termine del 30 Aprile dell'anno successivo con la procedura prevista dal comma 2 dell'art. 141 del Tuel in caso di mancata approvazione nei termini del Bilancio di previsione (cfr. art. 3, comma 1, lett. l). Premessa 7 Parte generale

8 atti 81375/5.8//11 Conto del bilancio

9 atti 81375/5.8//11 Relazione al Rendiconto della gestione Gli elementi di base ed i risultati complessivi di bilancio Lo scenario di riferimento Nel le difficoltà degli enti locali non sono certo diminuite, in una situazione di progressivo peggioramento dell'economia nazionale, ritornata in una fase di recessione. Il federalismo fiscale è stato duramente colpito dai tagli ai trasferimenti erariali. Inoltre, le manovre economiche restrittive e la crisi del mercato automobilistico hanno sottratto gli spazi finanziari offerti dalla possibilità di incrementare l imposta RC Auto dal 12,5% al 16%, prevista dall art. 17 del d.lgs 68/2011, e dalla soppressione in materia di IPT della tariffa per gli atti soggetti ad IVA con l applicazione di aliquote proporzionali (art. 1, c. 12, d.lgs 138/2011). La manovra economica determinata dal dl 78/2010, approvata dal dl 201/ e poi il dl 95/, ha comportato per la Provincia di Milano una sottrazione di risorse rispetto all anno precedente di 50 milioni di euro. Evidentemente la leva fiscale delle autonomie locali è utilizzata a beneficio della finanza centrale. Le conseguenze sono almeno due. La prima riguarda la trasparenza del sistema: il cittadino si vede fiscalmente colpito dall ente locale, ma il beneficiario reale dell operazione è lo Stato. In secondo luogo il modello federale presuppone un effettiva autonomia fiscale e tariffaria delle amministrazioni, con uno scambio a geometria variabile tra introiti percepiti e servizi prestati: è chiaro, invece, che in queste condizioni lo scambio viene semplicemente meno ed è sostituito da un prelievo a senso unico senza un rapporto con i servizi offerti. Non di meno si è fatto il possibile per raggiungere gli obiettivi qualificanti riguardanti il bilancio: perseguire un differenziale positivo tra le partite correnti di entrata e spesa (comprensive del pagamento in quota capitale del debito); conseguire l'obiettivo del Patto di Stabilità attraverso una politica di alienazioni patrimoniali; diminuire in valore assoluto lo stock del debito. Nelle pagine seguenti si mostreranno i risultati positivi raggiunti. In particolare lo sforzo per rispettare il Patto di Stabilità Interno è stato coronato con successo negli ultimissimi giorni dell anno in seguito alla vendita della quota SEA detenuta da ASAM. Ciò ha, fra l altro, permesso ai pagamenti in conto capitale di superare il valore di 100 milioni di euro, importo ancora comparabile a quello raggiunto nell anno precedente (120 milioni di euro) pur in presenza di un obiettivo superiore di 27 milioni di euro e certamente non raggiungibile senza alienazioni patrimoniali. L attenzione al miglioramento strutturale del bilancio ha permesso, nel corso del, di mantenere il livello di rating assegnato alla Provincia di Milano dall agenzia Fitch Ratings a A-, livello identico a quello attribuito allo Stato, alla Regione Lombardia e al Comune di Milano. Nel corso dell esercizio particolare attenzione è stata dedicata ai residui attivi e passivi con l individuazione e l eliminazione dei residui attivi di problematica esigibilità. Deve ancora trovare una composizione il confronto con la Provincia di Monza e della Brianza per la definizione dei conguagli finanziari e patrimoniali, anche se si è definito ed attuato il passaggio dei mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti tra le due Province, attraverso l adozione di delibere consiliari. Conto del Bilancio 9 Parte generale

10 Relazione al Rendiconto della gestione atti 81375/5.8//11 L esercizio chiude con un avanzo ancora apprezzabile che, al lordo delle quote vincolate, raggiunge i 7,3 milioni di euro. Si tratta sostanzialmente di valori allineati a quelli dell esercizio precedente che potranno garantire, con particolare riferimento alle risorse non vincolate pari a circa 3,5 milioni di euro, di alleviare le difficoltà di questi mesi. Per quanto riguarda la prospettiva si sconta tutta l incertezza riguardante il futuro delle Province. Il dl 188/ ha disposto la decorrenza del riordino al 1 gennaio 2014, che comprenderebbe l istituzione delle Città Metropolitane. Soprattutto negli ultimi mesi, l'eliminazione delle Province è posta nel dibattito politico come un fattore essenziale per il superamento della crisi in corso. Si può osservare che, purtroppo, le Province non hanno un'incidenza così rilevante per immaginare un significativo effetto positivo. In secondo luogo si osserva che in diversi paesi europei ci si muove nella riduzione dei sistemi delle autonomie locali e regionali a vantaggio dello Stato centrale, ma tutto ciò avviene nell'ambito di ristrutturazione dell'insieme dei livelli di governo intervenendo sulla redistribuzione dei poteri e sul riassetto delle relazioni tra centro e periferia. In effetti, emerge la necessità di un rilancio del bilancio provinciale, basti pensare che la spesa corrente, che nel 2010 era ancora pari a 402 milioni di euro, si è ridotta nel a 354 milioni di euro. Il duplice impatto della scarsità delle risorse finanziarie e dei limiti di spesa imposti dal patto di stabilità (ma anche dalla spending review) hanno portato gli stanziamenti a livelli minimali sopportabili in una fase circoscritta, ma non nel medio/ lungo periodo. La disponibilità di maggiori risorse, si pensi anche solo agli importi delle manutenzioni, è essenziale. Altrettanto importante sarebbe definire obiettivi di patto di stabilità meno penalizzanti, per permettere un maggiore afflusso di liquidità al sistema delle imprese. E' ormai da molti riconosciuto che i vincoli alle spese della pubblica amministrazione ed in particolare ai pagamenti in conto capitale costituiscono un appesantimento ormai insostenibile per il sistema delle imprese. Approvazione del bilancio e relative variazioni Il Bilancio di previsione dell esercizio della Provincia di Milano è stato approvato il 28 giugno con provvedimento consiliare R.G. n. 66/ in atti 82412/5.3/2011/8, ad oggetto Approvazione del Bilancio di previsione, del Bilancio Pluriennale / 2014 e della Relazione Previsionale Programmatica per il triennio /2014 a seguito del differimento dei termini per l approvazione al 30/06/, stabilito dall articolo 29, comma 16 quater del D.L. 216 del 29/12/2011, convertito con modificazioni in Legge 14/. Nel corso dell esercizio sono state apportate 3 variazioni al bilancio di previsione ed ai suoi allegati, compresa quella obbligatoria di assestamento generale, delle quali si fornisce una sintetica illustrazione, rimandando il lettore, per ulteriori approfondimenti, ai singoli provvedimenti consiliari. La prima variazione è stata approvata dal Consiglio il 18/10/ (R.G. 90/), atti /1.10//4 nell ambito del provvedimento ad oggetto Salvaguardia degli equilibri di bilancio, art.193 del D.Lgs 267/2000 (TUEL) - Variazione al bilancio di previsione. Il provvedimento ha tenuto conto sia delle richieste di maggiori spese e delle segnalazioni di minori entrate formalizzate dalle strutture competenti in accordo con i rispettivi Assessorati, sia delle verifiche poste in essere dagli Uffici Finanziari al fine di accertare il mantenimento degli equilibri di bilancio, come previsto dall art. 193 del D.Lgs 267/2000. La manovra, per un totale di 33,7 milioni di Euro riguarda principalmente Parte generale 10 Conto del Bilancio

11 atti 81375/5.8//11 Relazione al Rendiconto della gestione risorse e spese finalizzate, in particolare in conto capitale dove è previsto un aumento di circa 30 milioni di Euro di entrate patrimoniali in previsione della riduzione di parte del capitale sociale della partecipata Asam S.p.A., con conseguente rimborso alla Provincia. Contemporaneamente, sono incrementati di pari importo gli stanziamenti per rimborso anticipato di prestiti. Si segnala altresì l aumento delle entrate da accensioni di prestiti per 5,3 milioni di Euro, in relazione a devoluzioni di mutui già contratti e non di nuovi prestiti. Tali risorse sono destinate al finanziamento di spese in conto capitale per liberare entrate correnti, in particolare per nuove opere pubbliche di edilizia scolastica. Con riferimento alla parte corrente del bilancio, fra le variazioni più significative alle spese si segnalano l aumento della spesa per la gestione degli impianti di riscaldamento (Euro , parzialmente compensato da una riduzione di Euro degli stanziamenti in conto capitale) attribuito principalmente alla revisione prezzi e al maggiore periodo di attivazione degli impianti; tra le diminuzioni, l importo di Euro alla spesa per il personale e altre diminuzioni riguardanti gli interessi passivi a seguito dell andamento dei tassi. Si precisa altresì che sono stati adeguati gli stanziamenti di entrata e di spesa relativi alla gestione del servizio del debito per conto della Provincia di Monza e della Brianza con riferimento ai mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti, oggetto di trasferimento in capo alla stessa approvato con delibera consiliare R.G. n. 29/ in atti 47401/1.10//4 del 29/03/, alla quale si rimanda per il dettaglio. Si evidenzia, inoltre, la dipendenza del raggiungimento dell obiettivo programmatico assegnato alla Provincia nel contesto del patto di stabilità dalla realizzazione di entrate patrimoniali, da incassare entro l esercizio. Si ricorda che durante l estate il D.L. n. 95 del 6/7/ (spending review), all art. 16, c. 7 ha previsto la riduzione di 500 milioni di Euro per l anno e di milioni per ciascuno degli anni 2013 e 2014 del fondo sperimentale di riequilibrio destinato alle province. Lo stesso decreto ha previsto inoltre, all art. 17, comma 13 bis, l attribuzione di un contributo per il solo esercizio pari complessivamente a 100 milioni di Euro da destinarsi alle Province per la riduzione del debito. In occasione della prima variazione al bilancio, sopra sintetizzata, non essendo ancora disponibile l ammontare del contributo richiesto a ciascuna provincia, si è provveduto ad avviare azioni a tutela degli equilibri di bilancio, quale la limitazione degli impegni di spesa, fermo restando che con la successiva variazione si sarebbero dovuti adeguare gli stanziamenti di bilancio agli importi decurtati. L impatto della manovra per ciascuna provincia è stato definito dal decreto del Ministero dell Interno del 25/10/. Le riduzioni per la Provincia di Milano, arrotondate, sono pari a 19,5 milioni di Euro per il e a 39 milioni di Euro per i due successivi esercizi. La legge di stabilità 2013, a sua volta, aggrava ulteriormente di altri 200 milioni di Euro annui i tagli della spending review con un impatto per la Provincia di Milano di circa 7,8 milioni di Euro nell ipotesi che siano mantenuti i parametri di riparto del decreto ministeriale dello scorso 25 ottobre. Inoltre, il decreto del Ministero dell Interno sopra richiamato stabilisce in Euro ,26 la quota a beneficio della Provincia di Milano per la riduzione del debito; tale ultima voce è stata oggetto di apposita deliberazione consiliare con relativa variazione di bilancio (R.G. n. 95/ del 15/11/). Pertanto, la successiva variazione di assestamento generale al bilancio di previsione, assunta dal Consiglio in data 29 novembre (R.G. 98/) atti /1.10//4, tiene conto della manovra di governo sulla finanza provinciale. Si è dovuto, quindi, procedere ad una ricognizione delle poste di bilancio per individuare le possibilità di contenimento delle spese (correnti) che sono sempre più circoscritte al mantenimento di attività essenziali. Il rimborso allo Stato per conguagli di trasferimenti erariali sale a 50,7 Conto del Bilancio 11 Parte generale

12 Relazione al Rendiconto della gestione atti 81375/5.8//11 milioni di Euro rispetto a un totale delle spese correnti di 384,8 milioni di Euro (13,2%). Nel 2013 e nel 2014 il valore del conguaglio si porta a 77,8 milioni di Euro. La manovra è stata estesa al bilancio pluriennale e, dunque, agli esercizi 2013 e Ovviamente sono stati verificati: il mantenimento dell equilibrio complessivo del bilancio e la conferma del rispetto delle norme del Patto di stabilità interno (che contemplano il miglioramento del saldo finanziario di competenza mista rispetto al valore medio degli esercizi dal 2006 al 2008). Con riferimento all esercizio, a fronte di una variazione complessiva di 69,6 milioni di Euro, gran parte dei movimenti riguarda entrate e spese finalizzate (68,8 milioni di Euro), a loro volta in gran parte derivanti dalle movimentazioni connesse all ATO. Infatti, in previsione della prossima costituzione in Azienda speciale dell Ufficio d Ambito (ATO), si operano, consistenti variazioni delle entrate e delle spese. Si tratta di crediti destinati al finanziamento di spese vincolate (in particolare investimenti). Dunque, fatta salva una differenza limitata a circa 140 mila Euro, le maggiori somme in entrata e in spesa si bilanciano fra loro a un livello di circa 60 milioni di Euro. Questi crediti e debiti saranno assunti nel bilancio dall Azienda speciale e, dunque con ogni probabilità, saranno da questa incassati e pagati nei prossimi esercizi. Le spese correnti non finalizzate aumentano di 12,1 milioni di Euro, ma in realtà il valore, al netto dei conguagli da versare allo Stato per trasferimenti erariali, diminuisce di oltre 7 milioni di Euro con un impatto negativo sulle attività provinciali. La manovra di assestamento generale al bilancio assume un carattere fortemente restrittivo che trova senz altro pochi riscontri nel passato. Per il dettaglio degli stanziamenti di entrata e spesa oggetto della variazione di assestamento si rimanda agli allegati alla delibera consiliare di approvazione. Tutte le variazioni consiliari adottate nel corso dell esercizio sono state assentite favorevolmente dal parere del Collegio dei Revisori. Per quanto concerne l utilizzo del Fondo di riserva nel corso dell esercizio non sono stati deliberati prelievi, per cui lo stanziamento del fondo è rimasto quello inizialmente previsto in Euro ,00. Alla chiusura dell esercizio, in base alle previsioni definitive gli equilibri del bilancio risultavano i seguenti: Equilibri di Bilancio (dati in Euro) Bilancio di parte corrente Entrate Spese Entrate: Titoli I - II - III Spese: Titoli I e III Disavanzo economico risultante Equilibri di Bilancio (dati in Euro) Bilancio investimenti Entrate Spese Entrate: Titoli IV e V Avanzo di amministrazione Avanzo economico 0 Spese: Titolo II Totale bilancio investimenti Parte generale 12 Conto del Bilancio

13 atti 81375/5.8//11 Relazione al Rendiconto della gestione Il disavanzo economico della parte corrente è da ricondurre alla combinazione delle seguenti voci: Euro (-) derivanti da alienazioni patrimoniali e destinati all estinzione anticipata di prestiti; Euro (-) derivanti da avanzo di amministrazione applicato a spese correnti; Euro (+) derivanti da entrate correnti destinate a spese di investimento. D'altra parte, non essendo realizzate interamente le alienazioni patrimoniali sopra indicate, le spese correnti collegate non sono state finanziate ed impegnate, se non in minima parte, e - come si vedrà nel seguito della Relazione - il risultato economico definito dalla differenza tra accertamenti e impegni di parte corrente è fortemente positivo. In relazione alla variazioni di Bilancio intervenute in corso d anno, si riportano di seguito le analisi di confronto tra gli stanziamenti iniziali e le previsioni definitive per gli aggregati di entrata e di spesa. Entrate Dall analisi dei dati riportati in tabella 1, si evidenzia una variazione positiva delle entrate correnti (Titoli I, II, III) pari a 70,6 milioni di Euro (da 424,2 milioni a 494,8 milioni, pari al 16,6%). Tale aumento è stato determinato da: un andamento delle entrate tributarie superiore alle attese per 2,6 milioni di Euro, pari a quasi l 1% delle previsioni iniziali di Bilancio, dovuto in particolare all effetto della soppressione relativa alla tariffa IPT per gli atti soggetti ad IVA, calcolata in misura fissa, e previsione di una tariffazione proporzionale, al pari di quella prevista per gli atti non soggetti ad IVA (art. 1, comma 12, D.L. 138/2011 convertito con modificazioni dalla L. 14 settembre 2011, n. 148); maggiori entrate per trasferimenti correnti (in particolare la categoria 2 contributi e trasferimenti correnti dalla Regione ) da 43 milioni di Euro a 57,9 milioni, pari al 34,8% delle previsioni iniziali di Bilancio, per la maggior parte pareggiate da rispettive spese correnti. Si segnala l aumento di Euro 3,9 milioni nella categoria 1 contributi e trasferimenti dallo Stato in relazione al trasferimento statale per la riduzione del debito previsto dal D.L. 95/; maggiori entrate extratributarie (in particolare la categoria 01 proventi dei servizi pubblici ) da 64,3 milioni di Euro a 117,3 milioni, pari al 82,4% delle previsioni iniziali di Bilancio. Si tratta per la maggior parte di entrate derivanti da proventi ed incrementi tariffari dei servizi di depurazione e fognatura destinati ad interventi dell A.T.O. Provincia di Milano. Le entrate da alienazione, trasferimenti in conto capitale e riscossioni di crediti (Titolo IV) sono passate da una previsione iniziale di 506 milioni di Euro ad uno stanziamento definitivo di 542,3 milioni. Tale incremento (+7,21%) discende principalmente dall aumento delle entrate derivanti da alienazioni patrimoniali (+30 milioni di Euro), destinate all estinzione anticipata del debito, e a maggiori trasferimenti di capitale dalla Regione Lombardia (+7,6 milioni di Euro) in maggioranza per progettazione e realizzazione di opere nel campo delle infrastrutture idriche per l A.T.O. Provincia di Milano, parzialmente compensati da una riduzione di trasferimenti statali (-1 milione di Euro). Conto del Bilancio 13 Parte generale

14 Relazione al Rendiconto della gestione atti 81375/5.8//11 Le entrate da accensione di prestiti (Titolo V) sono aumentate di circa 5 milioni di Euro passando da 15 milioni a 20 milioni, in relazione ad impieghi di devoluzioni concernenti mutui e prestiti già stipulati. Spese La tabella 2 riporta il confronto tra le previsioni iniziali di spesa e gli stanziamenti finali definiti in fase di assestamento. Dalla lettura dei dati emerge che sul fronte delle spese correnti (Titolo I) partendo da un dato iniziale di Bilancio contenuto, in corso d esercizio sono stati aumenti gli stanziamenti finali rispetto a quelli iniziali di 15,4 milioni di Euro (da 369,5 milioni a 384,9 milioni, pari a +4,2%), grazie alle maggiori entrate per trasferimenti correnti. Le spese in conto capitale (Titolo II), hanno registrato anch esse un incremento, pari a 67,4 milioni di Euro (da 457,7 milioni a 525,1 milioni, pari a +14,7%), dovuto in buona sostanza all aumento di pari importo delle spese per la realizzazione di opere idriche (A.T.O. Provincia di Milano), pareggiato con la relativa entrata sul Titolo III per 62,2 milioni di Euro e per la rimanente parte finanziata con trasferimento in conto capitale da parte della Regione Lombardia. Analizzando nel dettaglio l andamento della spesa corrente per funzione di Bilancio (tabella 3), il maggior incremento di spesa rispetto alle previsioni è da riferirsi alle funzioni di istruzione pubblica (+10,9 milioni equivalente a +14,7%) oltre che alle funzioni nel campo dello sviluppo economico (+4,2 milioni / +15%), mentre si registra una diminuzione degna di nota nel campo della cultura e dei beni culturali (-1,8 milioni / - 40%). In relazione alla natura della spesa (tabella 4), l aumento è da ricondurre principalmente ad un maggior stanziamento per trasferimenti pari a +16,1 milioni di Euro (+18%, dipendenti per la maggior parte dall aumento del conguaglio da restituire allo Stato in relazione ai tagli ai trasferimenti erariali) e a prestazioni di servizi pari a +7 per utenze e riscaldamento degli istituti scolastici. Tali aumenti sono parzialmente bilanciati da riduzioni di spesa tra le quali si segnalano quelle parzialmente compensati da diminuzioni per interessi passivi ed oneri finanziari diversi per -2,8 milioni di Euro, del fondo svalutazione crediti per -3,9 milioni di Euro, di spesa per utilizzo beni di terzi -0,8 milioni di Euro e di spesa per il personale per -0,7 milioni di Euro. Le risultanze di Bilancio Come risulta dal conto del bilancio, le verifiche sugli accertamenti delle entrate e sugli impegni delle spese hanno determinato un valore dell avanzo di amministrazione pari a circa 7,3 milioni di Euro. Analizzando nel dettaglio la composizione dell avanzo, che risulta dal Quadro riassuntivo della gestione finanziaria (tabella 5), è possibile cogliere le dinamiche che hanno comportato tale incremento. L avanzo complessivo comprende somme non vincolate e somme a cui corrisponde una precisa destinazione. La parte dell avanzo di amministrazione composta da fondi non vincolati rappresenta la quota di risorse finanziarie rese disponibili dalla gestione che potranno essere reimpiegate nell esercizio successivo senza vincolo di destinazione. Per il, essa è pari a 3,5 milioni di Euro, Parte generale 14 Conto del Bilancio

15 atti 81375/5.8//11 Relazione al Rendiconto della gestione importo in linea con quello del precedente esercizio (3,8 milioni). Le quote vincolate, a loro volta, riguardano fondi che non hanno trovato impiego ed impegno nel corso del e che tuttavia mantengono una precisa finalizzazione; per tale ragione non possono considerarsi assimilabili ad un reale risparmio per l amministrazione. Tali fondi sono pari a 3,8 milioni di Euro, di cui 2,6 finalizzati a spese correnti e 1,2 ad investimenti, in diminuzione rispetto al 2011 (-1,5 milioni). Le quote vincolate derivano principalmente da economie di spesa finanziate da fondi regionali e statali finalizzati (ad esempio riguardanti la delega lavoro), da maggiori entrate finalizzate dalla regione e maggiori entrate derivanti da alienazioni patrimoniali e dal fondo svalutazione crediti. Esaminando gli aggregati che hanno determinato l avanzo, sempre riportati in tabella 5, si può notare che le giacenze di cassa di fine periodo si portano da 236,5 milioni di Euro a milioni 313,8 e sono più che raddoppiate rispetto al Tale risultato deriva dal versamento da parte dello Stato di trasferimenti erariali pregressi relativi a esercizi 2000 e retro per 61,9 milioni di Euro, dell incasso dei proventi derivanti dall alienazione della SEA e risente anche degli effetti di contenimento dei pagamenti in conto capitale imposti dal patto di stabilità. I valori dei residui passivi sono aumentati rispetto al 2011 di 38,5 milioni (+3,9%). Decrescono i residui attivi di oltre 40 milioni (-5,3%). Entrambe le situazioni rispecchiano quanto prima esposto sull andamento della cassa. La tabella 6 offre una dimostrazione alternativa dell avanzo di amministrazione, dalla quale risulta in che misura la gestione dell esercizio abbia modificato l avanzo realizzato nell esercizio precedente, per effetto delle minori entrate e delle minori spese rispetto alle previsioni. Nel, le minori entrate (-579,4 milioni) sono state superiori alle minori uscite (-578), il che ha determinato un contenimento dell avanzo di amministrazione (-1,4 milioni di Euro). Dalla tabella si evidenzia in particolare che l avanzo di amministrazione di un esercizio non dipende solo dalle minori entrate ed uscite verificate nell anno di riferimento, ma anche dalla consistenza dell avanzo precedente. Si precisa che in questo calcolo la quota di avanzo dell anno precedente applicata alla gestione corrente incide come posta negativa (minore entrata). Nel, la maggior parte dell avanzo 2011 è stato utilizzata per finanziare spese in conto capitale. La tabella 7 fornisce il prospetto dimostrativo della composizione dell avanzo, riclassificando i dati esposti nel precedente riquadro. Essa evidenzia il contributo delle tre fonti dell avanzo: la quota non applicata dell avanzo dell esercizio precedente, la gestione dei residui e la gestione di competenza. Nel la prima fonte incide per circa 1 milione di Euro. Nel 2011 la quota non applicata era praticamente la metà ( Euro). La gestione dei residui mostra un risultato negativo pari a -14,5 milioni di Euro (nel ,8 milioni). Per ulteriori approfondimento si rimanda alle sezioni successive relative a residui. Le riduzioni più consistenti dei residui attivi riguardano il titolo II per 41,9 milioni di Euro. Tra queste le più significative per 31 milioni sono riferibili ad anticipazioni di spese per conto della Provincia di Monza e Brianza, riduzione in gran parte controbilanciata da equivalenti riduzioni dei residui passivi sempre riguardanti la Provincia di Monza e della Brianza. Altre riduzioni dei residui attivi sono per 8,4 milioni inerenti il concorso del Comune di Milano nelle spese di gestione dell Idroscalo e degli istituti scolastici. Tali crediti sono stati stralciati in attesa della definizione con gli enti interessati. Anche il Titolo V registra un calo dei residui attivi per Euro 28,3 milioni, controbilanciata da equivalenti riduzioni di residui passivi, sia in relazione a mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti ceduti alla Provincia di Monza e Brianza per competenza territoriale sia per il riutilizzo di economie su mutui e prestiti (in Conto del Bilancio 15 Parte generale

16 Relazione al Rendiconto della gestione atti 81375/5.8//11 quest ultimo caso le risorse sono state rese disponibili in conto competenza). Dunque il dato della gestione residui riflette una azione di attenta verifica dei crediti provinciali iniziata nel La gestione della competenza ha generato invece, rispetto alle previsioni, un risultato positivo pari a 20,7 milioni di Euro (comprensiva della quota di avanzo applicata alla gestione ), in peggioramento rispetto al 2011, in cui si era riscontrato un risultato di 32 milioni; essa costituisce la fonte dell avanzo di amministrazione. Si precisa che, in tale saldo, l avanzo della gestione precedente utilizzato nell esercizio corrente è contato con segno positivo come quota applicata e con segno negativo tra le minori entrate ; pertanto, ai fini della determinazione dell avanzo della gestione corrente, risulta ininfluente. Le tabelle 8 A e 8 B forniscono dimostrazione degli equilibri di bilancio di fine esercizio ed evidenziano per la gestione di competenza (senza considerare i residui) alcuni differenziali fondamentali. Il primo risultato è costituito dalla differenza tra entrate correnti e spese correnti aumentate delle spese per il rimborso delle quote capitale dei prestiti. Il differenziale tra accertamenti ed impegni è positivo (+68,8 milioni di Euro) e mette in evidenza una situazione di surplus economico-finanziario della gestione corrente, maggiore rispetto all esercizio precedente. Tale differenziale è di poco inferiore in termini di cassa (+65,4 milioni di Euro). Il secondo risultato è costituito dalla differenza tra entrate in conto capitale (classificate nei titoli IV e V) e le spese in conto capitale. In questo caso il differenziale tra accertamenti ed impegni è negativo (a naturale e logica compensazione del precedente differenziale) dunque una quota degli investimenti è finanziata da entrate correnti (oltre che dall avanzo di amministrazione). Il risultato di cassa è positivo grazie all incasso dei proventi patrimoniali derivanti dall alienazione di SEA e al contenimento dei pagamenti in conto capitale. Il terzo risultato riguarda la gestione della liquidità provinciale, caratterizzata da un risultato nullo in termini di saldo accertamenti / impegni così come in termini di cassa. Il quarto risultato, relativo alle anticipazioni, è nullo in mancanza di movimenti. L ultimo risultato corrisponde ai servizi per conto terzi: riferito alla competenza correttamente pareggia; il differenziale di cassa è positivo. La tabella 9 offre in modo sistematico le risultanze della gestione in uno sviluppo che inizia dal bilancio di previsione assestato e perviene alle risultanze del conto di amministrazione. Il patto di stabilità interno La disciplina prevista negli artt. 30 e 31 della Legge di stabilità n. 183 del 12 novembre 2011 riprende la normativa precedente (Legge di stabilità 2011, Decreti Lgs. nn. 98/2011 e 138/2011) confermandola anche per l anno per quanto concerne i saldi programmatici da conseguire, ma apportando alcune correzioni alle correlate modalità di determinazione. Si ricorda che è previsto il sistema di competenza mista basato sui valori di competenza per le entrate e le spese correnti e di cassa per le entrate e le spese d investimento, al netto delle riscossioni e concessioni di crediti, che assume quale valore di partenza un obiettivo strutturale uguale per tutti gli enti cioè il saldo zero. E previsto poi un obiettivo specifico per ogni ente calcolato in base alla media della spesa corrente nel Parte generale 16 Conto del Bilancio

17 atti 81375/5.8//11 Relazione al Rendiconto della gestione triennio (dati di consuntivo comprensivi, per la Provincia di Milano, della gestione della nuova Provincia di Monza e Brianza) alla quale applicare una percentuale. La Legge di stabilità 2011 indicava tale percentuale per le Province pari al 10,7% per il, individuando un obiettivo di circa +50,1 milioni di euro, al netto dell importo pari alla riduzione dei trasferimenti di cui all art. 14, comma 2, del D.Lgs. 78/2010. Per gli anni e successivi, il saldo finanziario così ottenuto non prevedeva ulteriori correttivi previsti, invece, per il 2011 (ad esempio, il contenimento dello scostamento rispetto al valore dell anno precedente nel limite del 50%). Le percentuali da applicare alla spesa corrente media del triennio sono state definite dal decreto del MEF del 25 giugno : per il è stata definita nel 16,9%. Pertanto, per la Provincia di Milano il calcolo finale, detratto l importo pari alla riduzione dei trasferimenti, porta l obiettivo a 75 milioni (ricalcolato dal Ministero sulla base del coefficiente del 16,883%, leggermente inferiore all obiettivo calcolato in sede di approvazione del bilancio) registrando un incremento rispetto a quello del 2011, che era +31,7 milioni, di 43,3 milioni. L applicazione del patto di stabilità territoriale verticale da parte di Regione Lombardia ha portato quest anno per la Provincia un alleggerimento dell obiettivo di 16,4 milioni, portandolo a 58,6 milioni. Per quanto riguarda le possibili esclusioni dal calcolo del saldo di competenza mista la Provincia di Milano ha beneficiato di quelle relative alle entrate correnti ed in conto capitale provenienti direttamente o indirettamente dall Unione Europea e relative spese correlate. Nessuna riduzione dell obiettivo della Provincia di Milano è stata, invece, prevista dal Ministero per sostenere le spese connesse alla realizzazione dell Expo Il raggiungimento dell obiettivo per il è stato realizzato grazie ad una articolata manovra. Il Consiglio e la Giunta provinciale, insediatisi nel 2009, hanno perseguito una politica di contrazione dell indebitamento: si ricorda che nel 2009 sono stati sottoscritti mutui per euro 56,4 milioni, nel 2010 per euro 5,2 milioni, negli anni 2011 e non è stato assunto nuovo debito, pervenendo ad una riduzione dell indebitamento complessivo della Provincia. Si è poi dedicata grande attenzione alla realizzazione delle entrate di parte corrente (ad esempio recuperi di canoni e spese di gestione di immobili provinciali affidati ad altre amministrazioni pubbliche) che hanno permesso di migliorare il saldo tra entrate e spese correnti, grazie anche all andamento delle entrate tributarie. Significativo è stato il recupero di proventi relativi alla gestione del servizio ATO destinati ad investimenti connessi a opere idriche. Anche grande attenzione si è posta verso gli incassi in conto capitale (importanti sono stati quelli provenienti dalla Regione Lombardia per il finanziamento di opere viarie oltre all importo di 28,4 milioni di incassi derivanti dall alienazione della partecipazione in SEA S.p.A.). Le spese sono state individuate per ordine di priorità e scadenzate con cura. Alla fine dell esercizio, dopo aver effettuato le operazioni di accertamento di consuntivo, i valori finanziari risultano attestati sui seguenti livelli: il totale degli accertamenti relativi ai primi tre titoli dell entrata (entrate correnti) ha raggiunto 463 milioni di euro, corrispondente al 110,48% delle previsioni di accertamento dell anno.; le spese correnti, sempre al 31 dicembre, hanno raggiunto complessivamente 353,6 milioni di euro corrispondenti al 94,20% delle previsioni di impegno rispetto al bilancio assestato, con un risparmio di quasi 20 milioni. Il saldo di parte corrente si è attestato sul valore di 109,5 milioni di euro. Passando ad analizzare la seconda componente del saldo, riferita alla gestione di cassa del conto capitale, si rileva che gli incassi al 31 dicembre hanno raggiunto 51,7 milioni, il 45,26% delle previsioni di incasso in conto capitale. Conto del Bilancio 17 Parte generale

18 Relazione al Rendiconto della gestione atti 81375/5.8//11 Tra questi incassi occorre distinguere l importo di 28,4 milioni di incassi derivanti dall alienazione della partecipazione in SEA S.p.A., 1,6 milioni per alienazioni immobiliari e circa 21,7 milioni derivanti da trasferimenti. Sul versante della spesa sono stati effettuati pagamenti per 102,4 milioni di euro (di cui circa 26 per cessioni di credito effettuate nel 2011) rispetto ai budget di spesa di 91,7 milioni. I maggiori pagamenti sono stati resi possibili anche dall incasso derivante da alienazioni. Il saldo finanziario di cassa è pari a -50,7 milioni. In sintesi, a fronte di un obiettivo programmatico annuale di 58,6 milioni di Euro, il saldo di competenza mista si attesta, al 31 dicembre a 58,7 milioni di Euro con un margine positivo di 172 migliaia di Euro. L attestazione del raggiungimento dell obiettivo posto dal patto di stabilità interno per l anno è stata effettuata dal Direttore dell Area Programmazione risorse finanziarie con nota del 21 gennaio protocollo E stata inoltre garantita la trasmissione al Ministero dell Economia e delle Finanze, tramite sistema web, delle informazioni riguardanti gli obiettivi annuali e i risultati semestrali nei termini e modi stabiliti dalla legge. La certificazione conclusiva del Patto, che si allega, sarà inviata al MEF - Ragioneria Generale dello Stato - entro il termine prefissato del 31 marzo 2013 sulla base del modello definito dallo specifico Decreto Ministeriale. Parte generale 18 Conto del Bilancio

19 atti 81375/5.8//11 19

20 Relazione al Rendiconto della gestione atti 81375/5.8//11 Il rispetto dei limiti di spesa previsti dal D.L. 78/2010 Il Decreto legge 78/2010 del 31 maggio 2010, convertito nella legge n. 122 del 30 luglio 2010, ha previsto all'art. 6, commi 7, 8, 10, 12, 13 e 14, una forte riduzione di alcune fattispecie di spesa degli apparati amministrativi, avendo come riferimento gli importi impegnati nell'esercizio Si riportano nella tabella seguente le risultanze definitive delle spese impegnate e consolidate nel Rendiconto della gestione del, in base alle quali risultano rispettati i limiti prescritti dalla norma richiamata, non solo a livello globale, ma anche per singola fattispecie di spesa. Rendicontazione delle spese relative alle tipologie soggette al D.L. 78/ Esercizio Tipologia di spesa D.L. 78/2010 Impegnato 2009 % di riduzione vs 2009 Limiti di spesa Totale impegni Consuntivo Disponibile % impiego Spese per relazioni pubbliche e rappresentanza; organizzazione di mostre e convegni; pubblicità , , , ,24 47,3 Spese per studi ed incarichi di consulenza , , , ,60 28,6 Spese per trasferte e missioni , , , ,18 83,1 Spese per formazione del personale , , , ,91 83,4 Spese per manutenzione, esercizio, noleggio e carburante del parco auto provinciale , , , ,22 56,8 Totale , , , ,15 55,5 In merito ai dati riportati in tabella si precisa che: i limiti di spesa sono stati determinati sulla base degli impegni iscritti nel Rendiconto del 2009, al netto degli impegni di diretta pertinenza della Provincia di Monza e della Brianza assunti per suo conto a partire dalla data della sua istituzione; ai sensi della sentenza della Corte Costituzionale n. 139/, i vincoli di riduzione in termini percentuali su singole voci di spesa previsti dalla norma in oggetto non operano in modo cogente e diretto sugli Enti locali; costituiscono invece disposizioni di principio ai fini del coordinamento della finanza pubblica, in base alle quali gli enti devono ridurre le spese di funzionamento amministrativo di un ammontare complessivo non inferiore a quello disposto dall art. 6, ma non essendo imposto l obbligo di ridurre in via puntuale ciascuna voce di spesa, sono ammesse compensazioni a condizione di assicurare comunque il risparmio previsto. Infine si sottolinea che gli importi definiti nel 2009 rappresentano il limite di spesa da osservare anche nei futuri esercizi, fino ad una eventuale modifica legislativa. Parte generale 20 Conto del Bilancio

21 atti 81375/5.8//11 Relazione al Rendiconto della gestione Rapporti di debito / credito con società partecipate Il Dl 95/12 art.6 ha introdotto, a partire dall esercizio finanziario, l obbligo di allegare al rendiconto della gestione una nota informativa contenente la verifica dei crediti e dei debiti reciproci tra la Provincia di Milano e le società partecipate. La Provincia di Milano possiede partecipazioni azionarie in 25 società, quattro delle quali sono attualmente in liquidazione; nella nota informativa allegata (tabella n. 24) sono indicate le risultanze dichiarate dalle società (colonna A), poste a confronto con le risultanze presenti nel bilancio provinciale (colonna B). Per ogni debito o credito è indicato il rispettivo intervento o risorsa contabile e il capitolo di destinazione. Le eventuali differenze tra risultanze dichiarate dalla società e risultanze contabili della Provincia, sono evidenziate nella colonna C, con le motivazioni giustificative nella colonna immediatamente successiva. Per quanto riguarda i debiti, le differenze sono dovute generalmente alla iscrizione nel bilancio provinciale di residui passivi intestati alla società, per la presenza dell accertamento della correlata entrata di finanziamento; pertanto non si tratta di debiti propriamente detti in quanto non c è stata ancora la prestazione di servizi, dunque la società non puo iscrivere il corrispondente credito nei confronti della Provincia. In altri casi si tratta di prestazioni per le quali la Provincia ha contestato formalmente l onerosità a proprio carico. Per quanto riguarda i crediti, nel bilancio provinciale non sono stati iscritti crediti non riconosciuti dalle società; i crediti per dividendi verranno iscritti prudenzialmente al momento dell incasso. Un rilievo particolare va dato ai crediti e ai debiti dei gestori dell acqua Cap Holding spa, Ianomi spa, Idra Patrimonio, Tam spa, Tasm spa; in queste settimane è in corso la costituzione dell azienda speciale Ato, a tal fine sarà sottoscritto un contratto con i sopradetti gestori al fine di definire le reciproche posizioni debitorie e creditorie. Condizioni strutturali del Bilancio provinciale Le condizioni strutturali del Bilancio sono definite tramite una serie di indicatori che costituiscono allegati obbligatori al Conto del Bilancio. Analizziamo innanzitutto i parametri di rilevazione delle condizioni di deficitarietà così come aggiornati dal decreto del 18 febbraio 2013 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 55 del 6 marzo Dalla loro analisi risulta che la Provincia di Milano non si trova in condizioni strutturalmente deficitarie: degli otto parametri previsti, solo uno non rispetta la soglia massima e precisamente il secondo, in quatno il valore complessivo dei residui passivi di spesa corrente supera del 4% il limite massimo del 50% rispetto agli impegni della spesa corrente di competenza. Passiamo ad analizzare la tabella degli indicatori finanziari ed economici generali - anch essa parte integrante del Conto del Bilancio - che presenta il confronto tra i dati attuali con quelli dei due esercizi precedenti. Il confronto tra i dati consente di valutare l evoluzione della gestione del triennio. Con riferimento al Conto del Bilancio della Provincia di Milano risulta: - l autonomia finanziaria (89,28%) è molto più elevata rispetto all esercizio precedente; tale crescita è dovuta sia all aumento delle entrate tributarie di oltre 21 milioni, sia Conto del Bilancio 21 Parte generale

22 Relazione al Rendiconto della gestione atti 81375/5.8//11 all aumento delle extra-tributarie. Dobbiamo, però, evidenziare che tra le tributarie è stata inserita per la prima volta la compartecipazione alla tassa automobilistica regionale per circa 38 milioni riconosciuta dalla Regione in sostituzione di gran parte dei propri trasferimenti. Tra le extra-tributarie dobbiamo considerare, però, entrate una-tantum per circa 52,7 milioni relative ai crediti che ATO vanta nei confronti delle aziende e che finanziano spese in conto capitale. Pertanto, è prevedibile che l indice tornerà a scendere il prossimo anno in mancanza di queste entrate; l autonomia impositiva è pressoché stabile rispetto al 2011, attestandosi ad un valore di 67,97%, grazie all aumento proporzionale pressoché uguale delle entrate tributarie, da un lato, e di tutte le entrate correnti dall altro; la pressione finanziaria pro-capite, determinata dall andamento delle entrate tributarie e dei trasferimenti, pari al 121,09 si riduce ai livelli del 2010, nonostante il sensibile calo della popolazione; la pressione tributaria pro-capite sale a 104,60 Euro principalmente a seguito della compartecipazione alla tassa automobilistica sostitutiva dei trasferimenti regionali; l intervento erariale pro capite conferma il trend di contenuta crescita portandosi a 1,78, anche se rimane comunque lo scarso peso che hanno i trasferimenti statali sul bilancio provinciale; l intervento regionale pro-capite pari a 9,85 Euro è, invece, in diminuzione rispetto sia al 2010 che al 2011 dato che i trasferimenti regionali sono stati sostituiti in gran parte con entrate di carattere tributario; l incidenza dei residui attivi pari al 33,26% sugli accertamenti di competenza è in ripresa rispetto al 2010, ma risulta comunque decisamente più basso rispetto al 2011; il volume degli accertamenti in conto capitale, incide per 85 milioni sul totale dei residui di competenza; analogamente l incidenza dei residui passivi è aumentata riportandosi ai livelli del Ciò è dovuto anche al volume degli impegni in conto capitale registrati a fine anno a fronte dell incasso da alienazioni che ha potuto finanziarli, oltre che al contenimento imposto dal rispetto del patto di stabilità per quanto riguarda la spesa corrente che risulta più bassa rispetto al 2011 di oltre 20 milioni; l indebitamento locale pro-capite è in leggera diminuzione e si attesta a 204,87 Euro: continua la tendenziale diminuzione del debito iniziata nel 2011; la velocità di riscossione delle entrate proprie è in diminuzione rispetto ai precedenti esercizi. Incidono i crediti di ATO accertati a fine anno, ma non riscossi entro l esercizio; la rigidità della spesa corrente conferma il trend in diminuzione (25,5% rispetto al 26% dell anno precedente); la velocità della gestione delle spese correnti è in leggero calo rispetto agli esercizi precedenti (0.70%); il rapporto dipendenti-popolazione denota una diminuzione rispetto al 2010 per riportarsi vicino al valore del 2009, prima dello scorporo della Provincia di Monza e della Brianza. Parte generale 22 Conto del Bilancio

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