(Corte Costituzionale, sentenza n. 176 del Ministero del Lavoro, interpello n. 25)

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1 CIRCOLARE MENSILE Luglio 2010 APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE (Corte Costituzionale, sentenza n. 176 del Ministero del Lavoro, interpello n. 25) La Corte Costituzionale è recentemente intervenuta in merito alla formazione interna all Azienda per lavoratori assunti con contratto di apprendistato professionalizzante. In particolare, viene restituito alle Regioni quel ruolo rilevante di stimolo e di controllo dell attività formativa che la normativa aveva loro sottratto. L art. 49, comma 5-ter del D.Lgs. 276/2003 è stato così riscritto: «In caso di formazione esclusivamente aziendale i profili formativi dell apprendistato professionalizzante sono rimessi ai contratti collettivi di lavoro stipulati a livello nazionale, territoriale o aziendale da associazioni dei datori e prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale ovvero agli enti bilaterali. I contratti collettivi e gli enti bilaterali determinano, per ciascun profilo formativo, la durata e le modalità di erogazione della formazione, le modalità di riconoscimento della qualifica professionale ai fini contrattuali e la registrazione nel libretto formativo». Sul punto si è espresso anche il Ministero del Lavoro confermando la validità: delle discipline contrattuali vigenti in attesa di accordi a livello regionale con le parti sociali ovvero nelle Regioni in cui siano stati adottati accordi ma che questi non risultino di fatto applicabili per carenza dei profili formativi o delle mansioni adeguate alle specifiche esigenze aziendali; Pag. 1

2 dell interpretazione fornita con la circolare 27/2008 che ha riconosciuto la legittimità dei contratti collettivi che consentono l assunzione di apprendisti da impiegare in cicli stagionali. NOVITA IN TEMA DI AMMORTIZZATORI SOCIALI (Ministero del Lavoro, Decreti nn del , del Ministero del Lavoro, interpello n INPS, Circolare n. 74 del INPS, Messaggi nn del , del , del , del , del INAIL, Nota n del ) Come consueto evidenziamo gli ultimi interventi in tema di ammortizzatori sociali. In particolare: Il Ministero del Lavoro ha assegnato ulteriori risorse finanziarie per la concessione di ammortizzatori sociali in deroga alle regioni Emilia-Romagna ed Umbria. Il Ministero del Lavoro, con risposta ad interpello, ha altresì fornito preziose indicazioni in ordine alle modalità di fruizione della CIG Ordinaria nel settore dell edilizia ed affini stabilendo: l estensione a tutte le imprese industriali, ivi comprese quelle del settore edili ed affini, della normativa in tema di proroga trimestrale fino ad un massimo complessivo di 12 mesi (anche se la sospensione è prevista a zero ore e senza che sia richiesta necessariamente, ai fini della proroga, la ripresa dell attività lavorativa); che il criterio di calcolo a giornate di utilizzo dell ammortizzatore trova applicazione (oltre che per momentanea mancanza di lavoro, riduzione di commesse e di ordini ovvero causali riconducibili alla crisi aziendale e contrazione del ciclo produttivo) anche per il ricorso motivato da eventi Pag. 2

3 metereologici in quanto una soluzione diversa non sembrerebbe sorretta da alcuna giustificazione normativa; l INPS ha: precisato che le quote di TFR maturate durante un periodo di CIGS in deroga non sono rimborsabili in quanto non sussiste alcuna previsione normativa in tal senso. Inoltre, eventuali periodi di CIG in deroga e di CIGS in deroga, analogamente a quanto previsto per astensioni per maternità o festività, legittimano la restituzione delle quote di TFR maturate durante un periodo di CIGS NON in deroga (limitamente alle quote maturate durante la CIGS NON in deroga immediatamente antecedenti la cessazione del rapporto di lavoro e senza che si sia verificata una interruzione della continuità cronologica della sospensione); ribadito l impossibilità per il lavoratore che ha cessato il rapporto di lavoro mediante presentazione di dimissioni volontarie di usufruire dell indennità di disoccupazione. comunicato che agli apprendisti spetta l indennità di mobilità in deroga a condizione che risultino in possesso di un anzianità aziendale di almeno 12 mesi; fornito istruzioni procedurali in tema di indennità di disoccupazione ai lavoratori sospesi e di computo, ai fini del perfezionamento del requisito contributivo, dei periodi svolti nel biennio precedente sotto forma di collaborazione coordinata e continuativa; ricordato che il datore di lavoro, a decorrere dallo scorso 14 giugno 2010, è tenuto a presentare il Mod. SR41 entro i 60 giorni successivi alla scadenza del periodo di sospensione autorizzato. Il mancato rispetto del termine comporterà il mancato pagamento della CIG in deroga; L INAIL ha determinato in. 47,83 la retribuzione imponibile giornaliera per l assicurazione dei lavoratori sospesi a zero ore (CIGO, CIGS, solidarietà e CIGO Pag. 3

4 in deroga) ed utilizzati in progetti di formazione e/o riqualificazione professionale all interno del ciclo produttivo. L Istituto Assicuratore aveva in precedenza precisato che per le ipotesi di riduzione dell orario di lavoro il tasso ivi applicabile è quello previsto dall inquadramento aziendale in relazione alla lavorazione normalmente esercitata da applicare sulle ore retribuite dal datore di lavoro; mentre per le ipotesi di lavoratori sospesi a zero ore il tasso sarà quello del 5 per mille (voce 0611 della Gestione Artigiani). INTERVENTI GIURISPRUDENZIALI (Corte di Cassazione, sentenze nn del , del , del , n del e del ) Analogamente a quanto fatto negli ultimi mesi proseguiamo con la disamina degli interventi della Corte di Cassazione in tema di gestione del rapporto di lavoro. In particolare, vale la pena evidenziare le seguenti massime che si riportano pressoché integralmente: Non è da considerarsi valido il patto di conglobamento di tutte le voci retributive in una somma complessiva da erogarsi mensilmente, senza che sia specificato l'importo suddiviso per ciascuna voce retributiva. Infatti, il patto di conglobamento nella retribuzione ordinaria dei compensi ulteriormente dovuti al prestatore di lavoro subordinato per legge o per contratto (quali la tredicesima mensilità, il compenso per le ferie, il compenso per le festività) può essere ammesso solo se dal patto stesso risultino gli specifici titoli cui è riferibile il compenso complessivo. Solo in tal caso si rende superabile la presunzione che il compenso convenuto è dovuto quale corrispettivo della sola prestazione ordinaria e si rende possibile il controllo giudiziale circa l'effettivo riconoscimento al lavoratore dei diritti Pag. 4

5 inderogabilmente spettanti per legge o per contratto. Salvo che la contrattazione collettiva non disponga diversamente, la qualifica di dirigente spetta soltanto al lavoratore che, come "alter ego" dell'imprenditore, sia preposto alla direzione dell'intera organizzazione aziendale ovvero ad una branca o settore autonomo di essa, e sia investito di attribuzioni che, per la loro ampiezza e per i poteri di iniziativa e di discrezionalità che comportano, gli consentono, sia pure nell'osservanza delle direttive programmatiche del datore di lavoro, di imprimere un indirizzo ed un orientamento al governo complessivo dell'azienda, assumendo la corrispondente responsabilità ad alto livello. In mancanza, all interno del nostro ordinamento giuridico, di un principio generale di parità di trattamento in materia di lavoro, non assume alcun rilievo l'eventuale identità fra le mansioni svolte e quelle proprie di altri lavoratori della stessa azienda che abbiano già ottenuto in passato la stessa qualifica. E' pertanto irrilevante nell attribuzione della qualifica che le mansioni svolte dal lavoratore siano state in precedenza eserciate da dipendenti con qualifica di dirigente. Nell'ipotesi in cui il datore di lavoro si trovi nell'impossibilità di ricevere la prestazione lavorativa per causa a lui non imputabile (nella specie, per l'adesione ad uno sciopero da parte della stragrande maggioranza del personale dipendente e la conseguente inutilizzabilità del personale residuo non scioperante), il diritto alla retribuzione non viene meno per quei lavoratori il cui rapporto di lavoro sia già sospeso per malattia. Non appare in linea col perseguimento della finalità di agevolare l' impiego di lavoratori disabili ritenere applicabile all'assunzione di un disabile, che avvenga nel rispetto di una convenzione stipulata con gli uffici provinciali compertenti, la disciplina generale delle causali giustificative del contratto a tempo determinato (motivi tecnici, organizzativi, produttivi e sostitutivi). I benefici contributivi previsti in materia di apprendistato a seguito della trasformazione del rapporto a tempo indeterminato decadono se il lavoratore, completato con esito favorevole l'apprendistato in riferimento a determinate Pag. 5

6 mansioni, viene assegnato a mansioni differenti e non riferibili alla formazione ricevuta durante l'apprendistato. In tale evenienza ci si trova di fatto di fronte alla costituzione di un nuovo rapporto di lavoro, che seguirebbe quello di apprendistato solo in termini temporali, e non già della "trasformazione" di quest'ultimo. NOVITA PREVIDENZIALI (INPS, Messaggi nn del , del , del , del ) L INPS ha fornito chiarimenti in relazione: all iscrizione alla Gestione Separata che si perfeziona con il versamento dei contributi a cui segue la copertura contributiva. Conseguentemente, nella gestione separata assume rilevanza non la mera iscrizione all anagrafica della gestione (elemento che non ha alcun rilievo dal punto di vista previdenziale) bensì l eventuale esistenza di una copertura contributiva. A tele riguardo è stato altresì precisato che nel caso della Gestione Separata l applicazione del principio di cassa può comportare la copertura contributiva di mesi nei quali non è stata svolta alcuna attività lavorativa o, viceversa, determinare la scopertura contributiva di mesi in cui invece l attività lavorativa è stata svolta; alle condizioni richieste affinché sussista l obbligo di iscrizione alla gestione commercianti dei soci liquidatori di una società commerciale; alle modalità di trasmissione delle domande relative allo sgravio contributivo per l incentivazione della contrattazione di secondo livello riferito agli importi corrisposti nel corso del 2009; alla competenza INPS del permesso biennale per assistere un familiare disabile anche nei confronti dei lavoratori iscritti ad altri Enti di Previdenza Pag. 6

7 INTERPELLI IN MATERIA DI LAVORO (Ministero del Lavoro, interpelli nn. 17, 18, 19, 20 e 24) Il Ministero del Lavoro ha continuato la sua attività di risposta ad interpelli. In particolare, vale la pena mettere in evidenza i seguenti interventi: Computabilità nella quota di riserva del lavoratore divenuto disabile in costanza di rapporto di lavoro: dopo aver ricordato che la certificazione di ottemperanza è, a seguito delle modifiche introdotte dal DL 112/2008, costituita dalla mera attestazione del datore di lavoro relativamente al rispetto della normativa in tema di collocamento obbligatorio, il Ministero del Lavoro ha precisato che la computabilità del lavoratore divenuto disabile in costanza di rapporto di lavoro è costituita dai due elementi di fatto e non discrezionali costituiti dalla disabilità con percentuale superiore al 60% ed alla mancanza di una sentenza passata in giudicato che accerti responsabilità datoriali. Resta inteso che il datore di lavoro sarà chiamato al rispetto delle normative (e delle conseguenti modalità procedurali) emanate dai singoli uffici provinciali competenti allo scopo di ottenere l effettivo e definitivo riconoscimento nella quota di riserva; Agevolazione contributiva di cui all art. 8, comma 9 della L. 407/1990: lo sgravio dei contributi previdenziali ed assistenziali del 50% (elevato al 100% nei confronti delle imprese artigiane oppure delle imprese operanti nelle aree del Mezzogiorno) previsto per la durata di 36 mesi nei confronti dei datori di lavoro che assumano con contratto a tempo indeterminato (anche part-time fino a 20 ore settimanali) lavoratori disoccupati o in CIGS da almeno 24 mesi: in caso di cessione d azienda continua ad essere usufruito, fino alla scadenza dei 36 mesi ed indipendentemente dal negozio giuridico utilizzato per la cessione, dall impresa acquirente in quanto quest ultima subentra senza soluzione di continuità nel rapporto di lavoro che continua con il cessionario mantenendo in capo al lavoratore tutti i diritti che ne derivano; Pag. 7

8 non trova applicazione nei confronti dei lavoratori regolarizzati a seguito di procedura di emersione ai sensi della L. 296/2006 dal momento che questi ultimi, prestando di fatto e prima ancora della procedura di emersione la propria attività lavorativa alle dipendenze del datore di lavoro regolarizzante, non possono essere considerati disoccupati; verifica DURC nei confronti di Associazioni Temporanee d Impresa (ATI): nella fattispecie in esame la verifica DURC dovrà avvenire prima dell affidamento dei lavori nei confronti di tutte le imprese costituenti la ATI e, successivamente, nelle fasi di esecuzione dei lavori nei confronti della società consortile costituita per la realizzazione dei lavori e delle eventuali imprese subappaltatrici; trattamento di trasferta per i collaboratori a progetto: prescindendo da una valutazione in ordine alla correttezza dell utilizzo dei contratti a progetto da valutarsi necessariamente in riferimento al caso singolo, viene precisato che la disciplina in tema di imponibilità fiscale e previdenziale dell indennità di trasferta prevista per il lavoro subordinato sia applicabile anche a tale fattispecie contrattuale. Quanto sopra, anche nell ipotesi in cui nel contratto di collaborazione vengano richiamate disposizioni contenute nel CCNL applicato in Azienda e, pertanto, riferite ai soli lavoratori subordinati. NOVITA LAVORO (Corte di Giustizia europea, Sentenza Agenzia delle Entrate, Risoluzione n. 46/E del ) In attesa della definitiva approvazione della Manovra , continuando la disamina delle novità del mese con la presente evidenziamo: la Corte di Giustizia europea ha riscontrato, censurando la normativa italiana, una mancata promozione del lavoro part-time ed in particolare una disparità di trattamento nei confronti dei lavoratori a tempo parziale di tipo verticale (l attività lavorativa viene svolta a tempo pieno limitatamente a periodi predeterminati della Pag. 8

9 settima, del mese oppure dell anno) in quanto è previsto che nei loro confronti vengano esclusi i periodi non lavorati dal calcolo dell anzianità contributiva utile per acquisire il diritto alla pensione, mentre i lavoratori a tempo parziale di tipo orizzontale e quelli che esercitano la loro attività a tempo pieno non sono soggetti ad una regola di questo tipo. Il lavoratore a tempo parziale finisce con l essere ingiustamente discriminato in quanto, sebbene i contratti di lavoro abbiano una durata effettiva equivalente, matura l anzianità contributiva utile ai fini della pensione con un ritmo più lento del lavoratore a tempo. Pertanto, l anzianità contributiva utile ai fini della determinazione della data di acquisizione del diritto alla pensione deve essere calcolata per il lavoratore a tempo parziale come se egli avesse occupato un posto a tempo pieno, prendendo integralmente in considerazione anche i periodi non lavorati. Per contro, il calcolo dell importo della pensione potrà legittimamente essere rapportato alla quantità di lavoro effettivamente svolto durante la carriera lavorativa. l Agenzia delle Entrate ha precisato che rientra nella normativa in tema di fringe benefit dei prestiti agevolati i contributi erogati dal datore di lavoro sugli interessi di prestiti o mutui autonomamente stipulati dai lavoratori. Pertanto, concorrerà alla formazione del reddito di lavoro dipendente il 50% dell ammontare risultante dalla differenza tra gli interessi calcolati al tasso ufficiale di sconto vigente al 31 dicembre di ciascun anno e gli interessi al tasso praticato dalla banca mutuante, calcolati al netto del contributo erogato dall azienda. In caso di mutuo ipotecario stipulato per l acquisto, la costruzione ovvero la ristrutturazione dell abitazione principale, il dipendente mutuatario può fruire della detrazione del 19 per cento degli interessi passivi, limitatamente alla quota degli interessi effettivamente rimasta a suo carico, vale a dire al netto del contributo aziendale; LO STUDIO Pag. 9

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