2. MATERIALI E METODI. 2.1 Descrizione dell apparecchiatura e del metodo
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- Giulio Vincenzo Tonelli
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1 La scelta e la proposta di questo sistema è dovuta anche alla semplicità di utilizzo e alla immediatezza di comprensione ed interpretazione delle misure, dei dati raccolti e degli eventuali allarmi e gestione di tutte quelle operazioni che ne scaturiscono: dal pronto intervento alla gestione di situazioni di paventato pericolo e prevenzione di incidenti ed infortuni anche gravi, si pensi ad esempio all intossicazione da gas tossici nocivi. La stessa tecnologia è stata infatti utilizzata: dalla Protezione Civile durante manifestazioni ed iniziative che prevedevano la presenza di un gran numero di persone: eventi sportivi, eventi e manifestazioni culturali e politiche; nel campo militare per ispezioni e rilievi a distanza di gas tossici, nocivi, mortali; in ambito antiterroristico per la prevenzione e la sicurezza; per la realizzazione di interventi per attività ad alto rischio; nel caso di incidenti stradali di trasporto di sostanze tossiche e nocive, in quanto la possibilità di monitoraggio a distanza, per il pronto intervento, consente di garantire l incolumità dei lavoratori preposti all intervento di bonifica e di soccorso, nonché ai civili esposti. 2. MATERIALI E METODI 2.1 Descrizione dell apparecchiatura e del metodo Tale innovativo approccio metodico si basa sull utilizzo di una piattaforma hardware- software che prevede la contemporanea valutazione di 4 parametri, così definiti: 1. i Check Accessi, attraverso il quale è possibile conoscere l area, istante per istante, in cui il lavoratore monitorato sta operando; 2. il Check DPI, mediante il quale si è in grado di monitorare l uso dei DPI; 3. il Check Controllo a Distanza, che permette la lettura ed il controllo a distanza delle presenze e delle movimentazioni in una determinata zona di cantiere; 4. il Check Monitoraggio Sostanze Pericolose ; si tratta di un sistema portatile multi gas per il rilevamento e misura di gas tossici e nocivi Area Rae di produzione americana e distribuito in Italia da una nota azienda di Genova, che ha già una pregressa utilizzazione in ambito sicurezza e prevenzione da rischio gas tossici e nocivi. Per ogni soggetto che accede all area controllata è possibile definire regole di idoneità. Attraverso tali regole, vengono associati a ciascun individuo, addetto o ospite, tutti gli opportuni parametri che consentono o meno l accesso alle aree di lavoro. I requisiti di idoneità definiti sono recepiti dal sistema di Controllo Accessi che li verifica al momento del transito di ciascuna risorsa all interno dell area o di sue parti specifiche. Dal momento del primo passaggio in prossimità di un lettore un operatore a distanza, attraverso un monitor di controllo software, è in grado di conoscere in tempo reale la presenza ed il relativo tempo di permanenza di ogni addetto nelle aree soggette a controllo. Grazie alla tecnologia RFID è possibile associare ad ogni lavoratore un TAG che permette di seguirne gli spostamenti all interno delle aree di cantiere. È possibile anche, attraverso l utilizzo di un altro tipo di TAG effettuare il tracciamento dei macchinari o delle apparecchiature. Per ogni soggetto che accede alle aree sottoposte a controllo è possibile realizzare anche un controllo dei DPI. Al TAG principale vengono associati opportuni TAG secondari, integrabili nei DPI, consentendo la verifica in tempo reale del loro utilizzo. Dotando i visitatori di opportuni Pass RFID sarà possibile estendere il tracking anche al personale non dipendente circolante nell area. 34
2 Dalla valutazione alla gestione del rischio. Strategie per la salute e la sicurezza sul lavoro Si.S.ca., per la salvaguardia della salute sicurezza nei luoghi di lavoro ed in particolare per evitare intossicazioni e malattie professionali nei cantieri edili e nei luoghi confinati, utilizza tecnologie per il monitoraggio sostanze tossiche e nocive e dell aria respirata dai lavoratori. Figura 1 - Sistema portatile In particolare, si tratta di un sistema portatile composto da tre moduli, due apparecchi portatili misuratori multi-gas ed un modulo che consente di gestire in remoto i dati e gli allarmi costituito da un software e da un sistema di ricezione wireless in radio frequenza. Nelle sperimentazioni effettuate sono state rilevate e misurate le seguenti sostanze: Composti Organici Volatili (VOC), Ossigeno (O2), Monossido di Carbonio (CO), Biossido di Azoto (NO2), installati sul primo modulo, nonché Monossido di Azoto (NO) e Biossido di Zolfo (SO2) installati sul secondo modulo. Entrambi i moduli sono collegati via Wireless RF (Radio frequenza) alla consolle di supervisione (host controller), ovvero un PC che in remoto riceve tutti i dati e che memorizza quanto rivelato e misurato. Il dispositivo è in grado di rilevare i seguenti valori: 1. nome del sensore e del gas rilevato; 2. valore istantaneo misurato del gas corrispondente; 3. valore di preallarme ed allarme di tutti i sensori disponibili a bordo ed attivati; 4. valori di TWA e STEL per VOC e gas tossici; 5. tensione batteria e tempo trascorso. Sotto il profilo della sicurezza, il sistema è dotato di allarmi a bordo e sul display del SW in remoto che indicano eventuali superamento di soglie e livelli impostati, oppure di malfunzionamento della strumentazione a causa ad esempio di batterie scariche o anomalie/guasti dei sensori. Gli allarmi a bordo macchina sono di due tipologie: acustico e visivo. Il dispositivo acustico è un buzzer da 100 db che serve come allarme locale vicino all apparecchio e che viene visualizzato in remoto anche dall operatore supervisore addetto alla sicurezza, mentre quello visivo è un lampeggiante a led rosso gigante ben visibile anche da lontano, soprattutto in presenza di rumore e di ostacoli mobili come persone in cantiere che si muovono o anche mezzi e apparecchiature in movimento durante i lavori. Per quanto concerne poi gli allarmi, vi è la possibilità di impostare gli stessi in modo separato in relazione alla natura del gas da misurare e rilevare per soglia, TWA e STEL, inoltre è possibile all occorrenza e per necessità di opportuno intervento di resettare gli allarmi in modo manuale e o automatico a seconda delle necessità. 35
3 2.2 Caratteristiche dei sensori I sensori scelti e presenti nel sistema utilizzato, per ciò che attiene il Check Monitoraggio Sostanze Pericolose, sono i seguenti e presentano le specifiche di seguito riportate: sensore VOC per Composti Organici Volatili con tecnologia PID, operante nel Range ppm con risoluzione 0,1 ppm e un tempo di risposta di 10 secondi; sensore O2, Ossigeno con tecnologia elettrochimica, operante nel Range 0-30 % con risoluzione 0,1 % e un tempo di risposta di 15 secondi; sensore CO, Monossido di Carbonio con tecnologia elettrochimica, operante nel Range ppm con risoluzione 1 ppm e un tempo di risposta di 20 secondi; sensore NO2, Biossido di Azoto con tecnologia elettrochimica, operante nel Range 0-20 ppm con risoluzione 0,1 ppm e un tempo di risposta di 25 secondi; sensore NO, Monossido di Azoto con tecnologia elettrochimica, operante nel Range ppm con risoluzione 1 ppm e un tempo di risposta di 20 secondi; sensore SO2, Biossido di Zolfo con tecnologia elettrochimica, operante nel Range 0-20 ppm con risoluzione 0,1 ppm e un tempo di risposta di 15 secondi. 3. RISULTATI Il sistema Si.S.Ca. ha superato brillantemente le fasi di sperimentazione in ambiente reale di cantieri edili e ha introdotto nel settore della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali nei luoghi di lavoro un concetto radicalmente nuovo, quello della sicurezza attiva, intesa come un insieme di sistemi intelligenti che agiscono in maniera preventiva, integrando soluzioni finora utilizzate in altri campi, con tecnologie avanzate che migliorano notevolmente le condizioni di lavoro. Il progetto è stato sperimentato con successo in quattro cantieri edili che differivano per le dimensione e le tipologie di lavoro. La prima sperimentazione, effettuata nel periodo 5-22 dicembre 2011 (d Angelo et al., 2012 a) ha riguardato il suo utilizzo nel cantiere della galleria stradale in penisola sorrentina. È stata effettuata la sperimentazione nel cantiere della metropolitana di Piazza Garibaldi in Napoli (d Angelo et al., 2012 b), poi presso il cantiere della metropolitana di Piazza Municipio, successivamente presso un piccolo cantiere di restauro ubicato nelle scuderie di Palazzo Reale di Napoli. Prendendo in esame la prima sperimentazione, sono state necessarie alcune fasi preliminari; la prima attività ha riguardato l installazione del sistema in cantiere (posa cavi di rete, degli switch e dell alimentazione; installazione del sistema in un apposito gabbiotto, verifica del funzionamento sul campo) e la scelta della squadra più idonea da coinvolgere. Tale preferenza è caduta su una squadra di carpentieri formata da 5 elementi che lavoravano sulla centina per la preparazione della volta della galleria. Tale decisione è stata motivata sia dal fatto che era composta da un numero adeguato di lavoratori sia perché la zona di lavoro era quella che presentava un maggior rischio ambientale in quanto situata nella zona con una minore ventilazione (fig.2). Figura 2 - Flusso dell aria in galleria 36
4 Dalla valutazione alla gestione del rischio. Strategie per la salute e la sicurezza sul lavoro Si è svolto un incontro di formazione / informazione, per spiegare come gestire i dispositivi a loro affidati. Successivamente in seguito alla consegna dei Master e degli Slave (con inserimento degli Slave nei DPI assegnati) agli operai si è potuto procedere all avvio della fase di effettiva sperimentazione. Si è deciso di monitorare l utilizzo del caschetto delle scarpe antinfortunistiche e della giacca ad alta visibilità. Sono stati poi installati in cantiere i dispositivi Area Rae per il monitoraggio dei parametri ambientali. I dispositivi sono stati posizionati nell area di lavoro dei carpentieri con sensori ad altezza uomo così da monitorare le condizioni di lavoro nel modo migliore. I valori rilevati sono stati sempre al di sotto delle soglie di guardia. L unica lettura che ha superato il valore raccomandato è stata quella relativa al TWA dell NO; l NO2, invece, si è mantenuto su valori prossimi allo zero, mentre l O2 a valori pari a 20,9%. La seconda sperimentazione ha riguardato il cantiere della metropolitana di Piazza Garibaldi in Napoli (Fig. 3). In particolare la fase di lavoro oggetto di esame è stata la costruzione della galleria artificiale con tralicci metallici, dove sono state monitorate le seguenti mansioni: 1 gruista, 2 montatori e 2 saldatori. La sperimentazione nel mese di giugno ha interessato il cantiere della metropolitana di Piazza Municipio e si completerà in settembre in un piccolo cantiere di restauro ubicato nelle scuderie di Palazzo Reale di Napoli. Figura 3 - Cantiere Piazza Garibaldi 4 CONCLUSIONI I risultati conseguiti hanno dimostrato che Si.S.Ca. è in grado di controllare efficacemente: l area di cantiere l utilizzo dei dispositivi di protezione individuale la presenza di sostanze chimiche pericolose. Il sistema Si.S.Ca. ha superato brillantemente le fasi di sperimentazione in ambiente reale di cantieri edili e ha introdotto nel settore della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali nei luoghi di lavoro un concetto radicalmente nuovo. Grazie a tali sperimentazioni è stato possibile ottenere la validazione del sistema Si.S.Ca. tra le buone prassi. 37
5 BIBLIOGRAFIA Magnani G.A. -Tecnologie dei sistemi di controllo, McGraw-Hill, Zaccomer A. - Sistemi radar per la localizzazione ed il riconoscimento:stato dell arte e analisi sperimentale di applicazione UWB Ajay Malik -RTLS for Dummies Wiley Publishing. Inc. d Angelo R., Russo E., Marone P., Cimino L., Lucci A. Utilizzo di tecnologie RTLS (Real Time Location Systems), nell ambito dei cantieri edili per la corretta gestione della sicurezza sul lavoro - Progetto SiSca.Primi risultati - Atti 18 convegno di igiene industriale- Le giornate di Corvara - Bolzano Marzo 2012 (a). d Angelo R., Russo E., Marone P., Mura P., Accardo G., Cimino L. Sistemi di rilevazione in tempo reale per la valutazione dei rischi nei cantieri di scavo di gallerie-atti 29 congresso Nazionale AIDII-Pisa Giugno 2012 (b). 38
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