IL CIBO AL CENTRO, L AGRICOLTURA OVUNQUE!

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3 IL CIBO AL CENTRO L AGRICOLTURA OVUNQUE! L Italia ospita quest anno il summit del G8 nel cuore di una crisi finanziaria che si è sovrapposta alla crisi alimentare ed energetica, per poi diventare una crisi economica con effetti sull economia reale e sul benessere delle famiglie. Il recente default mondiale si è infine inserito su due crisi strutturali come quella climatica e quella della governance globale. Nessuna di queste crisi è stata prevista dalle autorità né affrontata con strategie politiche adeguate e con senso di responsabilità, generando solo risposte palliative, in perfetta continuità con le politiche responsabili di un tale effetto domino. Come diceva Albert Einstein, la follia è fare sempre la stessa cosa e attendersi risultati diversi. Ne ricaviamo la forte sensazione di un incapacità prospettica e gestionale da parte di quella leadership globale che pretende di guidare il mondo. Lo scoppio della crisi alimentare ha fatto nuovamente emergere la necessità di restituire all agricoltura il ruolo che le spetta, ponendola al centro delle priorità e delle politiche dei governi. Fino all impazzimento dei prezzi delle derrate agricole che in un solo biennio ha spinto nell insicurezza alimentare altri 100 milioni di uomini, donne e bambini, l agricoltura era considerata solo come un settore secondario, come mero ostacolo alla chiusura del negoziato sul commercio internazionale. Ne è sintomatico esempio il calo drastico dell aiuto pubblico allo sviluppo agricolo, che da un massimo del 18,1% del 1979 è precipitato al 3,5% del 2004, come evidenziato con evidente senso di colpa anche dalla Banca Mondiale. Le poche risorse disponibili sono state inoltre indirizzate verso un modello produttivo agroesportatore di un numero molto limitato di commodities che si è rivelato fragile, energivoro e a beneficio di elite ristrette, al nord come al sud. Un modello preda della volatilità dei prezzi e indifferente alla sicurezza alimentare. Per noi è sempre stato chiaro che intorno all agricoltura e al cibo si costruiscono relazioni sociali, governo del territorio, sovranità delle nazioni, diritto all alimentazione; è uno dei pochi settori che produce ricchezza materiale e che nel mondo garantisce occupazione più di qualsiasi altro. Restituire all agricoltura il ruolo che le spetta significa anche riconoscere il valore del lavoro agricolo svolto da oltre 1 miliardo e 300 milioni di persone attive nel settore, circa il 50% dell intera forza lavoro del pianeta, parte della quale rappresentata da lavoratori salariati, dipendenti per lo più stagionali e che, in molti paesi del mondo, non godono né dei diritti sindacali né di tutele contrattuali, né di misure sociali; così come nel mondo l agricoltura arruola un esercito di lavoratori-bambini o immigrati sfruttati. Lo smantellamento dei sistemi agroalimentari interni per affidarsi ad un anonimo vivandiere globale ha fatto sì che la crisi alimentare si abbattesse più crudamente, mettendo in evidenza in maniera inequivocabile che un agricoltura senza agricoltori produce consumatori senza cibo. In realtà l umanità non ha mai disposto di tanto cibo come oggi, sufficiente, per la FAO a sfamare 12 miliardi di individui. Nel biennio 2007/2008 (quello della crisi alimentare) la produzione di cereali, base dell alimentazione di tutto il pianeta, ha toccato i suoi valori record, ma la convergenza del caro petrolio e del business degli agrocarburanti con la speculazione finanziaria, fattori esogeni al settore agroalimentare, ha determinato una spirale inflattiva che ha seriamente colpito i consumatori senza al contempo migliorare il reddito degli agricoltori. La libertà di azione concessa alla speculazione finanziaria, lasciata operare in un quadro di completa deregolamentazione, ha permesso anche la diffusione di insostenibili monocolture per la produzione di agrocarburanti orientata all esportazione che hanno sottratto terreni agricoli per la produzione di cibo senza contribuire minimamente alla mitigazione climatica. Per questo chiediamo una moratoria immediata sugli 01

4 IL CIBO AL CENTRO L AGRICOLTURA OVUNQUE! agrocarburanti monocolturali a filiera lunga e l uscita della finanza dal cibo e dai patrimoni fondiari sui quali ora si sta proiettando l ombra lunga dell economia di carta in cerca di asset remunerativi dopo l esplosione delle recenti bolle speculative. In questo contesto l Africa sta pagando il prezzo più alto. È il continente dove si registra il più alto tasso d occupazione agricola e il più alto numero di persone colpite da insicurezza alimentare, dove il cambiamento climatico ha i suoi effetti più devastanti, dove sono state più perniciosamente perseguite le politiche di aggiustamento strutturale con tagli alla spesa pubblica, annullamento dei servizi all agricoltura (fornitura di fattori produttivi, credito, assistenza tecnica) e degli strumenti di gestione dell offerta. L Africa è divenuta così un continente che ha aumentato le esportazioni di prodotti agricoli primari aumentando al contempo in maniera più che proporzionale le proprie importazioni di prodotti alimentari, ovvero il suo indebitamento e la sua vulnerabilità politica. Sull Africa inoltre stanno recentemente convergendo molteplici interessi geopolitici legati al controllo delle terre fertili e delle sue risorse naturali o volti all appropriazione del suo mercato in espansione. Da una parte banche, imprese, investitori, agrobusiness e governi non africani proiettano sul continente i propri investimenti speculativi attingendo alle sue abbondanti risorse, dall altra si cerca di applicare al suo sviluppo agricolo un modello universale e datato come quello della nuova rivoluzione verde per generare profitti attraverso il commercio di sementi industriali, fertilizzanti e pesticidi, aggravando le condizioni di salute dell ambiente e aumentando il livello di indebitamento degli agricoltori. Un percorso alternativo allo sviluppo dell agricoltura africana e al soddisfacimento del fabbisogno alimentare dell Africa è proposto dalle organizzazioni contadine, di allevatori e di pescatori artigianali che rivendicano la capacità dell Africa di provvedere al proprio fabbisogno alimentare facendo di questa piattaforma l oggetto di negoziazione con le istituzioni regionali e internazionali. Queste organizzazioni sono in procinto di creare una Piattaforma continentale di reti contadine regionale capace di interloquire con l Unione Africana e le altri istituzioni intergovernative in difesa degli interessi della maggioranza della popolazione africana. Quello che queste organizzazioni rivendicano si basa sulla difesa del modello di agricoltura familiare e agro ecologica, ampiamente capace di rispondere alla domanda alimentare del continente a patto di essere sostenuto adeguatamente. Ciò richiede delle politiche agricole regionali e nazionali formulate con la partecipazione degli attori sociali che reintroducano i servizi all agricoltura aboliti con l aggiustamento strutturale, dirigano gli investimenti verso le economie e le infrastrutture rurali, costruiscano i mercati locali e regionali e li difendano dalla competizione sleale da parte della sovra-produzione dell agricoltura industriale e sussidiata in altri parti del mondo, difendano l accesso dei contadini alla terra e alle altre risorse naturali. In particolare, le tecniche agronomiche e di produzione agricola richiedenti ingenti quantitativi d acqua, sono oggi una delle maggiori cause dell emergenza di risorse idriche. L acqua dolce sottratta agli ecosistemi naturali e utilizzata per l approvvigionamento di sistemi agricoli in larghissima parte destinati all esportazione, sottrae tale bene pubblico fondamentale alle comunità locali, principalmente nei paesi poveri. Per garantire la sicurezza alimentare interna e un reddito equo ai produttori di cibo, al Nord come al Sud, è necessario tutelare i mercati locali: i paesi devono avere pertanto il diritto di promuovere il commercio di prossimità attraverso misure capaci di arginare gli effetti del dumping o le misure distorsive del commercio internazionale utilizzate per penetrare in modo sleale nei mercati dei paesi in via di sviluppo, come i sussidi all esportazione. Il diritto alla sovranità alimentare deve essere il principio-guida nei processi negoziali in corso a tutti i livelli, multilaterali e bilaterali, ma perché 02

5 IL CIBO AL CENTRO L AGRICOLTURA OVUNQUE! sia esigibile va salvaguardato un multilateralismo autentico, dove il ruolo delle Nazioni Unite e delle loro agenzie dedicate sia centrale e prevalente nel sistema di governance globale. Occorre dare priorità in tutte le sedi istituzionali ai mercati locali e alla filiera corta invece che farne il terreno favorevole per le grandi concentrazioni dei sistemi della grande distribuzione organizzata internazionale. Questo consente di avere uno spazio rurale ricco in popolazione e attività agricola, (meglio avere un vicino che un deserto come vicino), la mitigazione del caos climatico, l emancipazione da fonti fossili di energia, la tutela ed il ripristino della fertilità dei suoli, un agricoltura economa nei costi di produzione, la qualità e salubrità dei prodotti strettamente legata alla biodiversità agricola locale e alla quantità di lavoro impiegata. In sostanza una strategia che contempli la gestione sana del territorio e delle risorse naturali, la coesione sociale, una economia tarata sui bisogni e sui diritti, la sovranità alimentare e la sicurezza tout court dei paesi. Queste non sono deliberazioni ideologiche, ma pratiche che le organizzazioni sociali stanno moltiplicando nel pianeta: il moltiplicarsi di esperienze virtuose ancorate sui mercati di prossimità, l estendersi delle superfici a biologico, da intendersi come modello di sviluppo rurale e non come mera tecnica, l affermarsi di pratiche di ricerca partecipata che rendono gli agricoltori cotitolari dell innovazione, sono le modalità con cui si rimettono al centro dei processi di sviluppo le comunità contadine restituendo loro un necessario protagonismo. Un modello di agricoltura di piccola scala e agroecologica non rappresenta una soluzione velleitaria ma è quanto caldeggiato dai 400 esperti che hanno prodotto lo IAASTD report, promosso fra l altro da Banca Mondiale e FAO e sottoscritto da una sessantina di paesi. Questo rapporto, che la comunità internazionale sembra ostinarsi ad ignorare, dice inoltre che gli OGM non rappresentano un opzione valida per garantire la sicurezza alimentare, il welfare dei contadini e la soluzione al cambiamento climatico. Le colture transgeniche, non solo mantengono l agricoltura subalterna alle logiche industriali, ma introducono con i brevetti e i contratti di coltivazione una forma di controllo sulla produzione di cibo che mette a repentaglio la sicurezza alimentare del pianeta, sommandosi ai rischi di inquinamento genetico che minacciano la biodiversità naturale e l integrità delle produzioni alimentari. Gli OGM quindi rappresentano un modello di produzione insostenibile. Politiche che facciano leva sull agricoltura agroecologica, sulla centralità del lavoro e sul diritto al cibo e alla sovranità alimentare devono divenire prioritarie per le autorità pubbliche e le istituzioni internazionali. Assistiamo preoccupati al moltiplicarsi di luoghi di governance sul cibo e l agricoltura che disperdono le energie e impediscono un confronto democratico e trasparente con le rappresentanze sociali. La proposta lanciata dal Governo francese e del G8 di una Global Partnership for Agriculture and Food Security deve essere ancora discussa nelle sue modalità per renderla maggiormente partecipata rispetto a quanto lo è stato finora, e in grado di valorizzare le sedi internazionali legittime preposte proprio a garanzia del diritto all alimentazione, in particolare la FAO. Ci auspichiamo che questo avvenga al più presto e che i paesi diano un contributo al dibattito in tal senso, nonché le risorse finanziarie necessarie. La questione della governance è cruciale in questo momento, le istituzioni agricole internazionali devono migliorare la loro efficienza e dimostrare di saper affiancare in maniera appropriata i produttori di cibo perché il loro indebolimento e la loro subalternità ad istituzioni economiche e finanziarie è destinata ad aggravare la situazione. 03

6 IL CIBO AL CENTRO L AGRICOLTURA OVUNQUE! Per queste ragioni noi chiediamo ai Ministri dell Agricoltura dei Paesi G8: di investire in un modello agricolo che si basi sui principi dell agroecologia, della priorità dei mercati locali, dell universalizzazione del diritto di accesso e gestione delle risorse naturali, di una scala familiare della produzione agricola; dell esclusione di tecnologie inappropriate per gli equilibri sociali e ambientali a partire da una moratoria immediata sugli OGM; di sostenere i processi multilaterali e processi di governance inclusivi e partecipati dalle organizzazioni sociali sulla base dei principi di autonomia e rappresentatività per la definizione di politiche agricole fondate sulla sovranità alimentare. Riconoscere come interlocutori principali i movimenti sociali dei produttori di cibo ed istituire un solo luogo di governance globale del cibo e dell agricoltura centrato sulle Organizzazioni delle Nazioni Uniti basate a Roma; di tutelare il diritto al cibo anche vietando l applicazione di derivati finanziari sulle derrate agricole; di valorizzare il lavoro agricolo, riconoscendo ai lavoratori i diritti di rappresentanza e tutela sindacale, adottando delle adeguate legislazioni di sostegno sociale e affrontando con forza, insieme alle organizzazioni sociali del settore agricolo, il problema dello sfruttamento del lavoro sommerso; di valorizzare tutte le filiere ad alto valore agro ecologico, le esperienze di consumo critico e solidale e l autorganizzazione dell offerta e della domanda anche grazie allo strumento degli acquisti pubblici, perché costituiscano un alternativa viabile e concreta per la valorizzazione dell agrobiodiversità, della piccola e media trasformazione e dei sistemi di produzione locale rispetto ai canali della grande distribuzione organizzata; ai governi dei Paesi del G8, di impegnare maggiori fondi nell Aiuto Pubblico allo Sviluppo agricolo con l obiettivo di tornare ai livelli raggiunti nel

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8 Grafica: Marco Binelli Foto: Jacob Silberberg/Panos/ActionAid Firmano il documento: A.B.C.S. - A.C.A.V. - A.C.R.A. - A.C.S. - A.D.R.A. ITALIA (OSA) - A.E.S.-C.C.C. - A.F.M.A.L.- F.B.F. - A.I.C.O.S. - A.I.D.O.S. - A.I.S. - Seguimi - A.I.S.P.O. - A.L.M. - A.M.R.E.F. - A.M.U. Azione per un Mondo Unito - A.N.L. - A.N.P.A.S. - A.P.S. - A.R.C.S. - A.S.eS. - A.S.F. - A.S.I. - A.S.I. - SA - A.S.I.A. - A.S.P.Em - ABC Solidarietà e Pace - ABChildren Charity - ACCRI - ACLI Nazionale - ACS Associazione di Cooperazione e Solidarietà - ActionAid International - AGAPE - AIFO - AINA - AINRAM Associazione Internazionale Noi Ragazzi del Mondo - ALISEI - Altragricoltura Nord Est - AMAHORO - AMANI ONLUS - Amici dei popoli - Amici del Brasile (Pandino) - Amici del Brasile (Villa Potenza) - Amici di Manaus - AMISTRADA - Rete di Amicizia con le ragazze e i ragazzi di strada - ANTENNA ITALIANA AEFJN ( Rete Africa Europe Faith and Justice Network) - ARCI - AREF - ASAL - ASEM Italia - ASIA - Associazione Amici del Marajò - Associazione Arcipelago Friuli - Associazione Arcipelago SCEC coordinamento Nazionale dei buoni locali della Solidarietà Che Cammina - Associazione Arcipelago Toscana - Associazione Aripelago SCEC Verona - Associazione BAMBINI VITTIME Onlus - Associazione CIBOPERTUTTI KUMINDA - Associazione Consumatori Utenti ACU - Associazione Culturale Circolo Gianni Bosio - Associazione di Solidarietà per la Campagna Italiana ASCI - Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani AGESCI - Associazione Italiana per l Agricoltura Biologica AIAB - Associazione Lavoratori Produttori Agricoli ALPA - Associazione Medici per l Ambiente ISDE Italia - Associazione Michele Mancino - Associazione Naturalmente Verona - Associazione Nazionale Agricoltura Biolocica ANABIO CIA - Associazione Nazionale Cooperative di consumatori ANCC/COOP - Associazione ONG Italiane - Associazione Orlando - Associazione Rurale Italiana ARI - Associazione Scout Corpo Nazionale Giovani Esploratori Esploratrici Italiani C.N.G.E.I. - Associazione Solidarietà - Associazione Universitaria per la Cooperazione e lo Sviluppo AUCS - Associazione Vegetariana Italiana A.V.I. - AUCI - AUSER - AVAZ - Banca Popolare Etica - C.A.S.T. - C.C.M. - C.C.S. - C.D.S. - C.E.S.E.S. - C.E.S.T.A.S. - C.I.S.V. - C.I.A.I. - C.I.C.S.E.N.E. - C.I.Ca. comunità Internazionale di capodarco - C.I.E.S. - C.I.N.S. - C.I.P.M.O. - C.I.P.S.I. - C.I.S.P. - C.I.S.S. - C.L.M.C. - C.O.C.I.S. - C.O.E. - C.O.S.V. - C.P.S. - C.R.I.C. - C.T.M. Lecce - C.V.C.S. - C.V.M. - Campagna Italiana - Campagna per la Riforma della Banca Mondiale - CARITAS Italiana - Casa Famiglia Rosetta - CCFD-Terre solidaire - CCS - Ce.L.I.M. - CE.S.P.I. - CE.S.V.I.Te.M. - Centro Sviluppo Terzo Mondo - Ce.V.I. - CEFA - CELIM Bergamo - CENTRO ELIS - Centro Internazionale Crocevia C.I.C. - Centro mondialità sviluppo reciproco - Centro per un appropriato sviluppo tecnologico - CESVI - CESVITEM - Chiama l Africa Onlus - Christian Ecology Link - CIFA - CINI Italia - Civitas Med - CNS Ecologia Politica - CO.MI.VI.S. - CO.P.E. - Co.S.P.E. - COMI - Comitato d appoggio al MST / Amigos MST Italia - Comitato Lazio del Foro Contadino Agricoltura - Comitato S.Andrea Ap. Labico - Comitato Solidarietà popolo Eritreo - Commercio Alternativo - Comunità di Sant Egidio ACAP - Comunità in Dialogo - Comunità OASI cooperativa - Comunità Papa Giovanni XXIII - Confederazione COBAS Comitati di Base della Scuola - Confederazione Generale Italiana del Lavoro CGIL - Confederazione Nazionale COLDIRETTI - Consiglio Diritti Genetici - Consorzio Fairtrade Italia - COOP.I. - Cooperativa Editrice del Settimanale Carta - Cooperazione e Sviluppo - Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza CNCA - Coordination Sud - COTRONIX - Crete for Life - CRIC - CTM Altromercato - Cuore Amico Fraternità - D.P.d.U. - D.P.U. Associazione dalla Parte degli Ultimi - Di tutti i colori - Dipartimento Internazionale ISCOS e Pace-CISL Bergamo - Distretto di Economia Solidale di Verona Associazione El Sélese - DISVI - DOKITA - E.N.Gi.M. - Eco Himal - Economia Alternativa - EIGG - Emmaus Italia - Energia per i Diritti Umani - ERYTHROS - EsseGiElle - FAI-CISL - Fair - FDU Fratelli dell Uomo - Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica FederBio - FLAI-CGIL Nazionale - FON.SIPEC - FON.TOV - Fondazione Bambini in Emergenza - Fondazione Brownsea - Fondazione Culturale Responsabilità Etica - Fondazione Don Carlo Gnocchi ONLUS - Fondazione Don Orione - Food & Water Watch - Foro Contadino Altragricoltura - Forum delle Donne per l Agricoltura - Forum Permanente del Terzo Settore - FUNIMA INTERNATIONAL - G.A.O. - G.M.A. - G.R.T. - G.U.S. - G.V.C. - Geologi nel Mondo - GIALUMA - GIAMPI - GMA Gruppo missionari Africa onlus - Good Samatitan - Greenpeace Italia - Gruppo Amici degli Ultimi del Mondo - Gruppo Aleimar - Gruppo Italiano d appoggio al movimento contadino in Africa Occidentale - GSI Italia - GVS - HALIEUS - Sant Innocenti - I.B.O. Italia - I.C.E.I. - I.C.U. - I.F.P. - I.S.C.O.S. - I.S.I. - IES onlus - IfP INCONTRO - FRA I POPOLI - Il Noce - Il Sole - Insieme si può - INTERSOS - INTERVITA - IPSIA - ISI I Sant Innocenti - Istituto Tecnico Agrario Statale B.Caramia - F. Gigante - ITACA - Kaledo - L.T.M. - L.V.I.A. - La Fionda di Davide - La Gabbianella Coordinamento per il Sostegno a distanza - LA TORRE - Centro Sociale autogestito - Labor Mundi - L Africa chiama - l Associazione Arcipelago Lazio - Lega Pesca - Legambiente - Link M.A.G.I.S. - M.A.I.S. - M.L.F.M. - M.M.I. - M.S.P. - MAIS Associazione Onlus - MALUBA - Mani Amiche - MANITESE - MANO AMICA - Medici con l Africa - C.U.A.M.M. - MIJARC - MO.C.I. - Movimento Africa 70 - Movimento Apostolico Ciechi - Movimento dei Consumatori - Movimento Difesa del Cittadino - Movimento Rinascita Cristiana - Movimondo - N.A.D.I.A. - N.S.S. - NAAA Infanzia. Cooperazione. Sviluppo - Namastè Onore a te - Nexus CGIL - Nuovi Segni - O.S.V.I.C. - O.V.C.I la nostra famiglia - Oikos - Oltrecento - Operazione Sviluppo - Ore Undici - OVERSEAS - P.d.F Punto di Fraternità - Parrocchia San Giorgio Martire - Passionists International - PEACE GAMES - Pegaso POLO OASI Cooperativa - PRO.DO.C.S. - PRO. MOND - PRO.SUD - Progetto Continenti - Progetto Liberazioni - Progetto Mondo - MLAL - Progetto Rwanda - PROSVIL - Punto di Fraternità - R.C. - R.T.M. - Re Orient - RE.TE. ONG - Rete Lilliput - Rock no war! Onlus - S.A.L. Onlus Solidarietà con l America Latina - S.C.S.F. - S.J.A.Mo - S.O.S. Missionario - S.P.S. - S.V.I. - SALUTE E SVILUPPO - SCAIP - Sdebitarsi - Secco Suardo - SENIORES - Senza Confini - Servizio Civile Internazionale - Sev 84 - SHANTI - SINERGA - SIV.Tro.-VSF - Slow Food Italia - SOLIDARMONDO per la cooperazione internazionale Onlus - SOLIDAUNIA-La Daunia per il mondo - SUCOS - Sviluppo TdH Italia - Te.N. - Terra Nuova - Terre Madri - Tradewatch - U.C.S.E.I. - U.M.M.I. - U.P.D. Una Proposta Diversa - U.V.I.S.P. Assisi - UILA UIL - Un Ponte di Amicizia e Solidarietà - Unione Generale Coltivatori CISL - V.I.D.E.S. - V.I.D.E.S. Internazionale - V.I.S. - V.I.S.B.A. - V.I.S.E.S. - V.I.S.P.E. - V.O.S.S. - Verdi Ambiente e Società VAS - Via Campesina International - Voglio Vivere - Volontari nel mondo FOCSIV - Vredeseilanden - WWF

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