Progetto STABULUM e le filiere corte agroenergetiche nello sviluppo rurale
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- Mariana Di Gregorio
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1 Progetto STABULUM e le filiere corte agroenergetiche nello sviluppo rurale
2 Obiettivi della Misura 124 (1) La Misura ha sostenuto progetti di cooperazione per lo sviluppo e la sperimentazione di nuovi prodotti, processi e tecnologie per: aumentare la competitività delle imprese; migliorare le loro performance; aumentare la dinamicità delle filiere con bassa innovazione; promuovere l innovazione nelle modalità di commercializzazione
3 Obiettivi della Misura (2) favorire l applicazione di tecnologie che utilizzano prodotti agricoli e residui agroindustriali per produrre ad esempio bioplastiche o innovazioni positive per l ambiente; migliorare gli standard qualitativi in funzione delle richieste del mercato; favorire iniziative per ridurre l impatto ambientale delle colture e il risparmio idrico ed energetico
4 Ambito territoriale La misura è stata applicata in tutto il territorio regionale
5 Beneficiari Cooperazione tra gli attori della filiera Le attività sono state realizzate da partenariati composti da: Produttori primari: Aziende agricole e forestali singole e associate; Consorzi di produttori agricolo-forestali; Imprese di trasformazione/commercializzazione; Università, Enti di ricerca pubblici o privati; Altri soggetti interessati
6 Bando Health check Ambito operativo Operazioni innovative per migliorare la gestione delle risorse idriche. In particolare, iniziative per lo sviluppo e alla sperimentazione di nuovi prodotti, processi e tecnologie per ottenere un risparmio idrico con particolare riferimento: al corretto pilotaggio dell irrigazione su scala comprensoriale e aziendale; al risparmio idrico nell ambito dei processi di lavorazione e trasformazione dei prodotti agroalimentari; Innovazioni connesse al miglioramento della competitività del settore lattierocaseario bovino. In particolare, sono sostenute iniziative tese allo sviluppo e alla sperimentazione di nuovi prodotti, processi e tecnologie tese a valorizzare le produzioni lattiero casearie bovine con particolare riferimento all utilizzo di nuove tecniche di conservazione, lavorazione, realizzazione e lancio di prodotti innovativi.
7 Progetto STABULUM Le attività sono state realizzate dal partenariato costituito da: DICEA (ex DIGA) Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell Università degli Studi di Napoli Federico II; CEMS Cooperativa Elettromeccanica Azienda agricola Davide Colangelo
8 Le linee di indirizzo strategico del Programma di Sviluppo Rurale A. Un agricoltura più forte, giovane e competitiva; B. Imprenditori innovatori, competenti e dinamici C. Filiere meglio organizzate, efficienti e vicine al consumatore; D. Aziende dinamiche e pluriattive; E. Un agricoltura più sostenibile; F. Tutela e valorizzazione degli spazi agricoli e forestali
9 Dal Reg. CEE 1305/2013 sullo sviluppo rurale alle Priorità del PSR Promuovere il trasferimento di conoscenze e l innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali; 2. Potenziare la redditività delle aziende agricole e la competitività dell agricoltura in tutte le sue forme e promuovere tecnologie innovative per le aziende agricole e la gestione sostenibile delle foreste; 3. Promuovere l organizzazione della filiera alimentare, compresa la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere degli animali e la gestione dei rischi nel settore agricolo;
10 Dal Reg. CEE 1305/2013 sullo sviluppo rurale alle Priorità del PSR Preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all agricoltura e alla silvicoltura; 5. Incentivare l uso efficiente delle risorse e il passaggio ad un economia a basse emissioni di gas serra e di ammoniaca nel settore agricolo e forestale, provenienti principalmente da fonti come l allevamento zootecnico e l uso di fertilizzanti; 6. Adoperarsi per l inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali
11 Alcuni fabbisogni dell agricoltura regionale da trasferire nella nuova programmazione (1) Per il Trasferimento della conoscenza e dell innovazione favorire la diffusione e il trasferimento di esperienze innovative rafforzare la partecipazione degli agricoltori ad attività di sperimentazione di prodotto, processo e organizzativa Per aumentare la Competitività del settore agroalimentare garantire una corretta gestione delle risorse e contenere i costi di smaltimento (sostenere investimenti in grado di migliorare le performance ambientali, anche attraverso il risparmio energetico, e le riduzioni di gas serra)
12 Alcuni fabbisogni dell agricoltura regionale da trasferire nella nuova programmazione (2) Per la salvaguardia della Qualità dell ambiente e Uso efficiente delle risorse incentivare la nascita e lo sviluppo di filiere agro-energetiche e in particolare sostenere la diffusione di iniziative finalizzate a : produrre su base individuale energia rinnovabile derivante dall utilizzo di biomasse forestali, reflui zootecnici e delle altre deiezioni solide e liquide e dei residui delle filiere agricole e dell agroalimentare; valorizzare le biomasse forestali e i residui e sottoprodotti utili per alimentare le filiere legate alla bioeconomia;
13 Alcuni fabbisogni dell agricoltura regionale da trasferire alla nuova programmazione (3) produrre, su base collettiva, energia rinnovabile in filiera corta; incentivare accordi di programma per lo smaltimento dei rifiuti agricoli e dei reflui zootecnici; sostenere investimenti destinati alla riduzione delle emissioni di gas serra derivanti da allevamenti e da pratiche agricole.
14 INNOVAZIONE COMPETITIVITA REDDITIVITA FILIERA CORTA TUTELA AMBIENTE USO EFFICIENTE RISORSE
15 Direzione generale per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali UOD 09 (Tutela della qualità, tracciabilità dei prodotti agricoli e zootecnici. Servizi di sviluppo agricolo) Centro Direzionale - Isola A/6 - Piano Napoli Maria Rosaria Ingenito mariarosaria.ingenito@maildip.regione.campania.it
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