B RELAZIONE TECNICA: Strutture. COMUNE DI MELZO - Provincia di Milano. Dott. Arch. Sara Pivetta. Dott. Arch. Fabiana Dossena.

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1 COMUNE DI MELZO - Provincia di Milano timbri e firme CUP B91E CIG B Progetto di Riqualificazione ex scuola dell infanzia "Umberto Primo" via Luigi Invernizzi n Melzo PROGETTO PRELIMINARE PER APPALTO INTEGRATO COMPLESSO ai sensi dell art. 53 comma 2 lett. C) del Dlgs 163/2006 responsabile progetto Dott. Arch. Sara Pivetta responsabile unico procedimento Dott. Arch. Fabiana Dossena progettisti qualificati architettonico Dott. Arch. Sara Pivetta Dott. Arch. Linda Greco studio incaricato PRR Architetti via A. Ramazzotti 4H Saronno VA restauro Dott. Arch. Ilaria Lelii strutture Dott. Ing. Sergio Borroni sicurezza e acustica Dott. Ing. Marco La Viola impianti elettrici, speciali e prevenzione incendi Per. Ind. Giorgio De Bernardi impianti meccanici e risparmio energetico Dott. Ing. Marco Viel oggetto RELAZIONE TECNICA: Strutture elaborato n data luglio 2015 aggiornamento a B2.6.1

2 INTRODUZIONE

3 COMUNE DI MELZO (MI) PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE EX SCUOLA DELL INFANZIA UMBERTO PRIMO PROGETTO PRELIMINARE PER APPALTO INTEGRATO COMPLESSO 1 Premessa Durante la fase di redazione del progetto preliminare, a seguito di una prima verifica in ordine alle condizioni statiche degli immobili esistenti la proposta allegata allo studio di fattibilità è risultata non sostenibile soprattutto per gli interventi che si sarebbero resi necessari sull edificio soggetto a tutela ai sensi del D. Lgs. 42/04. (vedi Valutazione interventi strutturali Relazione ing. Borroni). La soluzione ipotizzata avrebbe infatti comportato la necessità di pesanti opere di sottofondazione, fondazione e controventamento sull edificio originario a T, ipotesi non conciliabile con la necessità di conservazione e restauro. Anche l ampliamento degli anni 60 presentava delle caratteristiche statiche totalmente inadeguate per consentire la realizzazione di un nuovo intero solaio, oltre ad essere dal punto di vista dell isolamento termico ancora meno performante dell edificio a T realizzato con muratura a mattoni pieni. La proposta non risultava quindi sostenibile né dal punto di vista economico, la maggior parte delle risorse previste nel QE allegato allo studio di fattibilità dovendosi destinare ad interventi di consolidamento né dal punto di vista delle esigenze di tutela, avendo la Soprintendenza nella riunione preliminare espresso contrarietà a tali interventi. A seguito di verifica della fattibilità con la competente Soprintendenza e con l Amministrazione Comunale si è quindi optato per una soluzione alternativa che consente di mantenere il corpo degli anni 30, su cui si interviene con delle soluzioni minime dal punto di vista statico, prevedendo la demolizione del corpo degli anni 60 e la sua sostituzione con un nuovo corpo più adeguato alle esigenze dell attività didattica, di sostenibilità ambientale ed energetica nonché di sicurezza richieste ad un edificio con una destinazione sensibile quale quella scolastica. In accordo con la Stazione Appaltante e a seguito di una prima valutazione di fattibilità, sono state effettuate scelte progettuali che non prevedono interventi strutturali sull edificio esistente (corpo anni 30) tali da modificarne il funzionamento, e prevedono contestualmente, tramite l introduzione di un giunto strutturale, l indipendenza del corpo di fabbrica di nuova realizzazione. A seguito di tale scelta, in fase di progetto preliminare, non è stata effettuata nessuna valutazione del rischio sismico della struttura esistente e tale scelta risulta in accordo con quanto previsto dal D.M cap. 8.4, in quanto l intervento a progetto non è classificabile come adeguamento o miglioramento strutturale. Vista la morfologia e lo stato di conservazione degli elementi costruttivi e delle finiture dell edificio esistente e mantenuto, viste le prescrizioni ricevute dalla Sovrintendenza a tutela del vincolo esistente sul medesimo edificio, visti gli interventi a progetto che porteranno un alleggerimento della copertura con conseguente miglioramento del comportamento sismico di tutta la struttura, si ritiene praticabile l utilizzo dell edificio secondo le indicazioni funzionali ricevute dalla Stazione Appaltante, 1.1 Descrizione puntuale degli interventi strutturali Il progetto, dal punto di vista strutturale, muove dalle considerazioni contenute nella citata Valutazione interventi strutturali a firma dell ing. Borroni; nello specifico NON sono state fatte scelte progettuali che prevedessero interventi diretti sull edificio esistente modificandone i comportamenti strutturali. Tutte le scelte contenute nel presente Progetto Preliminare usano come inquadramento normativo il D.M. 14/01/2008 e la relativa Circolare C.S.LL.PP. n. 617 del 02/02/2009. In generale il criterio adottato è il seguente: o indipendenza strutturale di ogni nuovo elemento inserito all interno dell edificio esistente. o Indipendenza strutturale del nuovo edificio rispetto all edificio esistente NB: in sede di gara le offerte tecniche potranno prevedere differenti tipologie costruttive, fra cui anche strutture portanti in legno e/o acciaio, che saranno in ogni caso rispondenti alla Norma Tecnica prescritta dal D.M. 14/01/2008 e dalla relativa Circolare C.S.LL.PP. n. 617 del 02/02/2009. La scelta di tecnica costruttiva contenuta nel presente Progetto Preliminare è indicativa e provvisoria; le indicazioni tecniche di massima sono finalizzate a un pre-dimensionamento e a un controllo preventivo dei costi. B2.6.1 RELAZIONE TECNICA STRUTTURE 1

4 COMUNE DI MELZO (MI) PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE EX SCUOLA DELL INFANZIA UMBERTO PRIMO PROGETTO PRELIMINARE PER APPALTO INTEGRATO COMPLESSO Gli interventi di carattere strutturale previsti nel presente Progetto Preliminare sono di seguito elencati: Edificio Esistente o Tetto La copertura esistente con struttura in c.a. e manto in tegole marsigliesi verrà sostituita con nuovo tetto in legno di tipo lamellare, rispondente ai carichi di cui al D.M. 14/01/2008 e relativa Circolare C.S.LL.PP. n. 617 del 02/02/2009 (vento e neve). La stratigrafia della copertura prevede struttura secondaria, assito, isolamento, doppia listellatura per aerazione e nuovo manto di copertura in tegole marsigliesi. o Montapersone Il nuovo montapersone sarà realizzato coni struttura (gabbia) in acciaio fornita dalla stessa ditta installatrice dell apparecchio. La struttura della gabbia non sarà solidale con le strutture verticali e orizzontali dell edificio esistente. o Nuova porzione di solaio Il solaio è realizzato con struttura in travi metalliche HEA e lamiera grecata tipo HI BOND 55 con getto integrativo armato con rete elettrosaldata, come da schema sotto riportato B2.6.1 RELAZIONE TECNICA STRUTTURE 2

5 COMUNE DI MELZO (MI) PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE EX SCUOLA DELL INFANZIA UMBERTO PRIMO PROGETTO PRELIMINARE PER APPALTO INTEGRATO COMPLESSO Edificio in costruzione - ampliamento o Fondazioni Fondazioni in c.a. gettate in opera; il dimensionamento sarà conseguente ai carichi al piede e all indagine geognostica allegata al presente Progetto Preliminare. Le fondazioni sono ipotizzate a plinti isolati, formati da dado di fondazione (2,50x2,50x0,80) e bicchiere (1,20x1,20x1,00). La quota di imposta dei plinti è posta a m, con la sola eccezione del plinto P1.1 che è impostato a -3,25 per risolvere l interferenza geometrica con il cunicolo di collegamento. Dimensionamento e quota di imposta sono finalizzati a un controllo preventivo dei costi; tali dati saranno successivamente definiti nelle fasi progettuali successive sulla base di quanto indicato nella relazione dell indagine geognostica e in funzione dei carichi al piede dell edificio, derivanti dalla tecnica costruttiva offerta in fase di gara. o Telaio strutturale Il telaio è composto da strutture in elevazione in c.a. prefabbricato travi in c.a. prefabbricato; solai di tipo prefabbricato, tutto come di seguito sommariamente elencato: Pilastri in c.a. di sezione. 50x60 e altezza m 8,03 Travi piane in c.a.p. con sezione ad L di altezza: - cm 65 ml 21,70 Travi piaqne in c.a.p. con sezione a T rovescio di altezza: - cm 65 ml 32,55 Tegoli piani di impalcato e copertura in c.a.p., con sezione a "TT" e larghezza di m 2,50, rispondenti ai carichi di cui al D.M. 14/01/2008 e relativa Circolare C.S.LL.PP. n. 617 del 02/02/2009 getto integrativo in c.a., in opera la soluzione progettuale indicata è indicativa e finalizzata a un controllo preventivo dei costi o Cunicolo di collegamento Il nuovo cunicolo di collegamento fra i livelli interrati degli edifici è tenuto distaccato di circa 0,80 metri dal profilo dell edificio esistente. Sarà realizzato con pareti e solai in c.a. faccia a vista gettati in opera con i seguenti spessori: - Pareti laterali 20 cm - Solaio di copertura 25 cm - Soletta di base 30 cm o Berlinese per paratie Per prevenire eventuali danni all edificio esistente prodotti dagli scavi, è prevista la realizzazione di una berlinese realizzata con micropali di adeguata lunghezza con funzione di contenimento terreno. Sono previsti 25 micropali per paratia, eseguiti con perforazione a rotazione o rotopercussione rivestita, verticale, compresi i trovanti. È prevista l'iniezione con miscela sabbiacemento R42.5 fino a due volte il volume teorico del foro. Sarà da valutare l utilizzo di eventuali additivi speciali. Il volume sarà misurato alla pompa. o Corpo di collegamento Il corpo di fabbrica è completamente scollegato dall edificio esistente e si accosta con giunti antimartellamento. Il nucleo del corpo di fabbrica è costituito dalla gabbia dell ascensore che sarà realizzata in c.a. gettato in opera con murature di spessore cm 25. Le pareti perimetrali saranno portanti, realizzate in c.a. gettato in opera o in blocchi di laterizio o cls con spessore di 25 cm. I solai interpiano e di copertura saranno in latero-cemento con spessore di cm 24 e/o in lamiera grecate strutturali nervate tipo HI BOND con getto integrativo con spessore complessivo 20 cm. adeguatamente legate alle travi di bordo nelle pareti perimetrali. Le fondazioni in c.a. a travi rovesce gettate in opera; il dimensionamento sarà conseguente ai carichi al piede e all indagine geognostica allegata al presente Progetto Preliminare. B2.6.1 RELAZIONE TECNICA STRUTTURE 3

6 COMUNE DI MELZO (MI) PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE EX SCUOLA DELL INFANZIA UMBERTO PRIMO PROGETTO PRELIMINARE PER APPALTO INTEGRATO COMPLESSO SCHEMI GRAFICI TELAIO STRUTTURALE EDIFICIO IN AMPLIAMENTO giunto antimertellamento Schema 1 pianta plinti Schema 2 pianta pilastri PT con stima carichi al piede dell edificio B2.6.1 RELAZIONE TECNICA STRUTTURE 4

7 COMUNE DI MELZO (MI) PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE EX SCUOLA DELL INFANZIA UMBERTO PRIMO PROGETTO PRELIMINARE PER APPALTO INTEGRATO COMPLESSO Schema 3 pianta primo impalcato Schema 4 pianta copertura B2.6.1 RELAZIONE TECNICA STRUTTURE 5

8 COMUNE DI MELZO (MI) PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE EX SCUOLA DELL INFANZIA UMBERTO PRIMO PROGETTO PRELIMINARE PER APPALTO INTEGRATO COMPLESSO Schema 5 sezione longitudinale NB Schema 5 sezione trasversale Tutti i materiali strutturali utilizzati dovranno avere caratteristiche come da prescrizioni contenute nella vigente normativa tecnica. D.M. 14/01/2008 e la relativa Circolare C.S.LL.PP. n. 617 del 02/02/2009. In particolare dovranno essere corrispondenti alle prescrizioni i seguenti materiali: cls per fondazioni; cls per strutture portanti verticali; cls per travi e solai in c.a.p.; acciaio per c.a.; acciaio per c.a.p.; carpenteria metallica; legno lamellare. B2.6.1 RELAZIONE TECNICA STRUTTURE 6

9 COMUNE DI MELZO (MI) PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE EX SCUOLA DELL INFANZIA UMBERTO PRIMO PROGETTO PRELIMINARE PER APPALTO INTEGRATO COMPLESSO VALUTAZIONE INTERVENTI STRUTTURALI RELATIVA AL PROGETTO ALLEGATO ALLO STUDIO DI PRE-FATTIBILITA B2.6.1 RELAZIONE TECNICA STRUTTURE 7

10 dott. ing. sergio borroni via vecchia per saronno, solaro - mi - tel fax ingborr@libero.it Scuola di infanzia Umberto I Melzo (Mi) VALUTAZIONE INTERVENTI STRUTTURALI Saronno, Aprile 2014

11 Premessa 2 Sommario 1 Premessa Definizione della tipologia di intervento Analisi del progetto Resistenza alle azioni verticali Resistenza ai carichi orizzontali (sisma) Conclusioni... 9

12 Premessa 3 1 PREMESSA E' richiesta la valutazione di fattibilità dell'ampliamento e dell'adeguamento strutturale relativo ad un immobile sito in Melzo (Mi) per il quale è prevista una variazione di destinazione d'uso. Il fabbricato, che verrà adibito a scuola di infanzia, verrà soppalcato in una sua parte per poterne aumentarne la superficie utile e verranno inseriti due nuovi copri ascensore al suo interno previa demolizione di alcune parti di solaio esistente. La struttura è stata suddivisa secondo lo schema riportato nella figura seguente. La zona 3-4 è quella che verrà soppalcata. Di seguito verrà analizzata la struttura in essere ricercandone le criticità ed ipotizzando una modalità di intervento con gli approfondimenti di indagine necessari per affinare un calcolo ed un progetto esecutivo. 2 DEFINIZIONE DELLA TIPOLOGIA DI INTERVENTO L'intervento in oggetto è definito dal DM come intervento di adeguamento (c.f.r. 8.4) dato che verranno realizzate strutture che modificano l'assetto esistente ed inserite nuove porzioni di edificio strutturalmente collegate alle presenti. Dal punto di vista sismico il comune di Melzo, secondo la recente zonizzazione, con ordinanza della regione Lombardia del 16 Luglio 2014, ricade in zona 3 prevedendo una accelerazione massima a gmax = g. I lavori che verranno eseguiti saranno atti perciò, come specificato dalla normativa esistente, a conseguire i livelli di sicurezza previsti dal DM per ogni porzione della struttura sia nuova che esistente in termini di resistenza, e duttilità delle strutture.

13 Analisi del progetto 4 In termini generici dovranno essere verificati, per l'intervento in oggetto, tutti i requisiti strutturali richiesti ad un edificio di nuova costruzione come ad esempio: resistenza alle azioni di tipo sismico, resistenza al fuoco delle strutture (qualora richiesto dal progetto), resistenza ai carichi verticali secondo i coefficienti di sicurezza imposti dalla legge e secondo i nuovi carichi permanenti che il progetto architettonico prevederà per l'ammodernamento degli impianti, dei pacchetti di muratura divisoria e di pavimenti e sottofondi (sicuramente diversi dagli esistenti). Anche il sistema di fondazione dovrà essere conforme a quanto previsto dalla norma per resistere alle azioni imposte secondo il livello di sicurezza richiesto dal DM Di seguito si riportano alcune considerazioni relative ad un primo studio effettuato sul progetto preliminare di massima, unito ad un rilievo sommario delle strutture esistenti. 3 ANALISI DEL PROGETTO Per definire una possibile modalità di intervento, e quindi analizzare le criticità che il progetto fa affiorare, è stata analizzata l'operazione secondo il progetto di massima previsto. Si può scindere la valutazione in due fasi: 1. valutazione della resistenza alle azioni verticali dovute ai nuovi carichi e al nuovo assetto strutturale; 2. valutazione della resistenza alle azioni orizzontali. 3.1 Resistenza alle azioni verticali Per valutare l'adeguatezza delle strutture esistenti a fronte dei nuovi carichi, è necessaria una indagine approfondita delle strutture stesse. Il rilievo preciso delle strutture è il primo passo per definire la geometria dell'edificio (dimensione delle strutture portanti, materiali, orditure solai...). La resistenza a questo tipo di azioni è affidata ai tre elementi fondamentali costituenti l'organismo strutturale: 1. solai di interpiano e copertura; 2. muratura e pilastri; 3. fondazioni. Per quanto riguarda i solai occorre verificare che le strutture esistenti siano in grado di resistere alle azioni previste dato che non appare possibile risalire alle caratteristiche precise di materiali per poterne calcolare la portata. E' ipotizzabile, almeno per i solai di interpiano (copertura piano interrato e solaio di separazione piano terra - piano primo), la quantificazione della relativa portata mediante prove di carico, che potranno definire se le strutture in essere siano idonee a supportare i nuovi carichi o se invece sia necessario un rinforzo strutturale percorribile solo dopo una attenta valutazione della qualità di conservazione delle strutture esistenti, la quale potrà richiedere ulteriori esami delle stesse.

14 Analisi del progetto 5 Per quanto riguarda le coperture, alcune foto della struttura hanno permesso valutazioni già più accurate delle caratteristiche, potendo vedere "a nudo" lo schema strutturale. Capriata Controsoffitto Alcune capriate in c.a. gettate in opera sostengono il manto di copertura e il solaio/controsoffitto appeso alle stesse. Di queste strutture è indispensabile valutarne la stabilità. Del controsoffitto, in particolare, anche se è un elemento non strutturale, se dovesse rivelarsi ammalorato, sarebbe necessaria la demolizione dello stesso. Quanto citato vale anche per la porzione a "volta" presente nella zona 3. Per quanto riguarda la struttura portante di copertura (capriate) è necessario verificarne l'adeguatezza al nuovo carico di neve, che rispetto all'epoca di costruzione stimata dell'edificio è certamente aumentato (attuale circa 130 dan/mq). Questo tipo di verifica sarebbe possibile solo mediante una prova di carico ad hoc da valutare in loco, ma già da un primo controllo appare evidente l'inadeguatezza della struttura in essere. E' opportuno precisare inoltre che, soprattutto per la zona dove dovrà essere realizzato il soppalco e dove dovranno essere inseriti i nuovi vani ascensore, anche qualora la struttura esistente dopo le varie indagini risultasse idonea, la presenza della copertura renderebbe difficoltose le operazioni di cantiere per la movimentazione delle strutture in realizzazione, dato il difficile accesso alle zone interessate dalle lavorazioni. Sarebbe quindi necessario togliere (e pertanto demolire) almeno porzioni di copertura. Valutazioni di tipo economico potrebbero perciò propendere per la sostituzione totale del tetto.

15 Analisi del progetto 6 Naturalmente quanto evidenziato vale unicamente per la parte di struttura indagata e riconducibile alla fotografia riportata. Ulteriori considerazioni di dettaglio possono essere eseguite solo dopo una ispezione adeguata del sottotetto. Per quanto riguarda le murature, la dimensione stimata appare idonea a sostenere i carichi verticali; una indagine in loco sulle caratteristiche della malta e sulla natura dei maschi murari confermerà lo stato di conservazione degli stessi, che potranno essere eventualmente rinforzati solo localmente con appositi intonaci strutturali nelle operazioni di finitura. Qualora invece si riscontrasse dalle indagini una tipologia di struttura incompatibile con i carichi previsti (murature con aggregati inconsistenti, pietrame disordinato...) occorrerà prevedere delle ulteriori indagini sulla resistenza dei materiali costituenti le strutture verticali. Il carico verticale che dai solai viene trasferito alle murature deve trovare appoggio sulle fondazioni. E' necessario intervenire in loco con dei sondaggi locali per definire la natura delle fondazioni e quindi la relativa adeguatezza. Secondo l'esperienza degli scriventi, data l'età stimata dell'edificio, l'indagine non rileverà sistemi fondali significativi, ma anche nel caso in cui fossero presenti, non avranno di certo le caratteristiche adeguate per resistere alle sollecitazioni che la norma oggi impone. Con sufficiente certezza sarà pertanto necessaria la sottomurazione della struttura esistente anche in vista degli accorgimenti da realizzare per la verifica sismica dell'edificio di cui si parlerà in seguito. In ogni caso sarà necessario procedere alla caratterizzazione geotecnica dell'area oggetto di intervento. Per quanto riguarda l'inserimento della nuova struttura (soppalco) è stata ipotizzata l'edificazione di un solaio in laterocemento poggiante su pilastri in c.a. gettati in opera (struttura magenta figura successiva) che devono trovare appoggio su nuove fondazioni, da realizzare all'interno dell'edificio. Per la zona di soppalco 4, date le dimensioni geometriche dell'esistente, non è possibile realizzare un interpiano ad unica campata ordito tra le due murature laterali (la cui luce è di circa m). Si ricorrerà quindi all'inserimento di una serie di murature portanti (o pilastri) nei tavolati divisori, per le quali occorrerà prevedere le opportune fondazioni in opera. Per questa zona quindi, dato lo stravolgimento della sua conformazione finale, sarà sicuramente opportuna una demolizione e ricostruzione. Considerazioni più precise possono essere ripercorse solo dopo il sopraluogo in loco. L'inserimento dei corpi ascensori potrà essere realizzato tagliando i solai esistenti dopo aver valutato le strutture in loco. Particolare attenzione deve essere inoltre posta all'inserimento della scala prevista nella porzione 2, in quanto occorre valutare la possibilità di appoggiarla sul solaio di calpestio del piano terra. In alternativa sarebbe necessario creare una struttura di sostegno dedicata a partire dalla quota di fondazione.

16 Analisi del progetto Resistenza ai carichi orizzontali (sisma) La resistenza alle azioni orizzontali, per la tipologia di struttura che si ritrova in questo tipo di intervento, è affidata ai maschi murari che si estendono con continuità dal piano di fondazione a quello di copertura. La struttura in essere è certamente stata progettata per resistere unicamente alle azioni verticali quindi, a fronte delle azioni sismiche (che rappresentano la sollecitazione orizzontale più severa per la struttura in oggetto), gli elementi murari non sono idonei a garantire il livello di sicurezza di norma. Le murature esistenti, anche se dovessero risultare in buono stato di conservazione, non sono in grado di resistere alle azioni previste pertanto si prospetta l'introduzione di un sistema di controvento nuovo formato da pareti in calcestruzzo in grado di sopperire a questa mancanza. Queste pareti devono essere sufficientemente rigide per poter sgravare gli elementi esistenti murari del carico orizzontale che non sono in grado di ricevere. Devono inoltre essere collegate ai solai di interpiano ed estendersi con continuità dal piano di fondazione a quello di copertura. Oltre ai due vani ascensore si prospetta l'introduzione di setti in calcestruzzo sul perimetro dell'edificio che sono rappresentati in nero nella pianta precedente. L'introduzione delle pareti potrà avvenire in due modi: 1. Sul filo esterno dell'edificio, con delle parziali demolizioni della muratura ma senza influire sull'appoggio dei solai di interpiano che verranno collegati alle pareti a mezzo di spinotti. Questa soluzione comporta una modifica dell'estetica della facciata dell'edificio ma è di più semplice realizzazione. 2. Sul filo interno della muratura perimetrale, creando delle pareti nascoste nelle murature perimetrali ma con la intrinseca complicazione di gettare strutture murarie sotto i solai esistenti quindi con la possibile necessità, oltre che alla parziale demolizione di porzioni di muratura, anche di zone di solaio.

17 Analisi del progetto 8 In ogni caso queste pareti devono trovare appoggio su strutture di fondazione adeguate a resistere oltre che ai carichi verticali alle azioni flettenti per le quali vengono progettate dato che non esiste un piano interrato rigido sotto tutta la struttura esistente. E' possibile che localmente sia necessario inserire allargamenti a plinto delle fondazioni delle pareti o, in alternativa, in caso di inaccessibilità legate alla geometria della struttura esistente o alla resistenza del terreno alla quota di imposta, costruire gli elementi di controvento su una serie di micropali. Perché il sistema di controvento introdotto funzioni, devono poi essere garantiti altri requisiti di ripartizione di piano delle forze che devono essere verificati in loco o, in alternativa, realizzati in maniera costruttiva.

18 Conclusioni 9 Questi requisiti sono: piano rigido di solaio: garantito se esiste una cappa di ripartizione sui solai e in copertura se le varie capriate risultano collegate rigidamente tra di loro da un sistema di controvento; corree di piano per il collegamento dei maschi murari da verificare in loco o da realizzare costruttivamente. Quanto ipotizzato a livello di inserimento della struttura a pareti in calcestruzzo è soltanto uno schema sommario che va calcolato con precisione una volta definiti nel dettaglio i sovraccarichi dei solai, la vita nominale della struttura, la classe d'uso finale dell'edificio (struttura strategica a fronte delle calamità o vita nominale > 50 anni, che richiede una maggiore resistenza alle azioni sismiche) e le quote di interpiano. Occorre infatti un approfondimento relativo ai salti di quota tra le coperture delle porzioni 2-3 perché, qualora si rilevasse una differenza di quota tra i due intradossi della copertura, la stessa renderebbe discontinuo il trasferimento dei carichi tra la parte 2 e la 3 e quindi sarebbe necessaria l'introdurre di altre pareti in calcestruzzo. 4 CONCLUSIONI Dopo una prima analisi sul progetto, e qualora in opera non si rilevassero ulteriori complicazioni di sorta non riscontrabili in questa fase iniziale, si prospettano le seguenti opere strutturali per realizzare l'opera richiesta: 1. sottomurazione di tutte le strutture esistenti; 2. realizzazione di nuove fondazioni in opera relative al nuovo soppalco e ai vani ascensore in realizzazione; 3. creazione di un nuovo sistema di controvento con pareti di calcestruzzo secondo quanto descritto e relative fondazioni gettate in opera o su micropali; 4. demolizione e ricostruzione della zona "4" dell'edificio; 5. realizzazione del soppalco in laterocemento gettato in opera (zona 3 e 4); 6. valutazione delle strutture esistenti ed eventuali rinforzi dei solaio di interpiano; 7. eventuale creazione dei piani rigidi di ripartizione delle forze mediante getto di cappa collaborante sui solai; 8. eventuale creazione delle corree di piano; 9. eventuale rinforzo o rifacimento dei controsoffitti appesi alle travi di copertura; 10. eventuale rinforzo delle murature esistenti; 11. eventuale sostituzione in toto della copertura presente. Per poter procedere con un progetto di dettaglio dell'opera occorre inoltre indagare la struttura esistente con:

19 Conclusioni rilievo strutturale accurato dell'esistente in termini di dimensione geometrica degli elementi strutturali e loro natura (muratura mattoni pieni, blocchi, pilastri in c.a.,orditure solai ecc.); 2. esecuzione della caratterizzazione geologico - tecnica dell'area di intervento e mezzo di una indagine geognostica; 3. valutazione, mediante prove di carico da definire, della capacità portante degli elementi orizzontali esistenti (solai e coperture); 4. esecuzione di "assaggi" sui solai e sulle murature, al fine di definire le caratteristiche degli stessi e la presenza degli accorgimenti costruttivi necessari (corree, piani rigidi, qualità di conservazione di malta nelle murature...) 5. esecuzione di "assaggi" per verificare la presenza di fondazioni esistenti; 6. valutazione della stabilità dei controsoffitti esistenti. Come già anticipato, qualora all'atto di sopraluogo o di ispezione dovessero ravvisarsi carenze nei materiali ipotizzati in questo primo studio, potrebbe rendersi necessario un approfondimento di indagine sugli stessi materiali per poter quantificare la performance della struttura esistente. Da ultimo, e per tutto quanto sopra esposto, risulta difficile stimare un costo unitario per gli interventi strutturali, ma si ritiene con buona approssimazione che il medesimo possa essere quantificato in diverse centinaia di euro per metro quadrato. In fede gli Strutturisti: dott. ing. Sergio Borroni Albo ingegneri di Varese n Albo dei collaudatori Regione Lombardia n dott. ing. Stefano Restelli Albo ingegneri di Como n. 2678A

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