Il programma d azione per le zone vulnerabili ai nitrati da fonte agricola in Emilia-Romagna

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1 Il programma d azione per le zone vulnerabili ai nitrati da fonte agricola in Emilia-Romagna Giuseppe Bortone Regione Emilia-Romagna pag. 1

2 La procedura di infrazione! Valutazioni sullo stato di applicazione in Italia della direttiva nitrati operate dagli Organismi comunitari! Avviata una procedura di infrazione (n. 2163/2006) che ha portato la stessa CE a notificare nell aprile 2006 la formale costituzione in mora del nostro Paese.! Con il predetto provvedimento vengono sollevate obiezioni, documentate da uno specifico rapporto commissionato dalla DG Ambiente della CE alla Società ADAS / NIVA, circa i mancati adempimenti nell attuazione della direttiva. In particolare sono rimarcati i seguenti aspetti:! Insufficiente designazione delle zone vulnerabili ai nitrati da fonte agricola nell area del bacino padano (ZVN).! Insufficienza / incoerenza delle misure obbligatorie previste dal Programma d Azione Nitrati (PAN) da attuarsi all interno delle ZVN relative, in particolare, alle modalità di utilizzazione in agricoltura degli effluenti di allevamento e dei concimi chimici. pag. 2

3 pag. 3

4 L eutrofizzazione! L obiezione della CE circa l insufficiente designazione delle ZVN da parte delle regioni padane (Piemonte Emilia Romagna Lombardia Veneto) è rivolta esclusivamente alla necessità di contenere l apporto dei nutrienti (azoto e fosforo) in Mare Adriatico ai fini del contenimento dei fenomeni di eutrofizzazione.! Per questo motivo la CE richiede che l intera area di pianura del bacino padano sia designato come ZVN.! Le motivazioni portate dalla CE e documentate nel citato rapporto ADAS / NIVA si possono così riassumere:! eutrofia dell adriatico! tutto il bacino drenante vulnerabile! concentrazione dei nitrati nei corsi d acqua superficiale superiore a 10 mg/l! concentrazione di nitrato nelle acque sotterranee (> 50 mg/l??)! l elevato carico zootecnico per ettaro di superficie di terreno; pag. 4

5 pag. 5

6 Anno 2004 e 2005 pag. 6

7 Carichi veicolati di N in Adriatico dal Po pag. 7

8 Carichi veicolati di P in Adriatico dal Po pag. 8

9 ZVN Emilia-Romagna! Superficie territoriale regionale complessiva (Ha) : ; Km² ,68! Superficie territoriale complessiva inclusa nelle ZVN (Ha) : ; Km² pari al 28%! Superficie territoriale regionale di pianura (Ha) : ; Km² ,36! Superficie territoriale inclusa nelle ZVN (Ha) : ; Km² 6.020,00 pari al 56,9% pag. 9

10 The top of alluvial fan consists of one not confined monostratum aquifer, while low-land shows three confined aquifers; Valutazione vulnerabilità intrinseca e incrocio con nitrati. Acquifero monostrato falda libera C o r p i I d r i c i Acquifero multifalda falde semi confinate e confinate Appennino MARGINE MARGINE COLLINARE COLLINARE R i c a r i c a conoidi alluvionali pianura alluvionale appenninica PIANURA pianura alluvionale e deltizia padana Acquifero freatico monostrato 0 Acquifero multifalda - falde confinate 100 mt Acquifero freatico sospeso pag. 10

11 Distribuzione carichi azoto! A - Azoto di origine zootecnica (bovino / suino / avicolo)! Azoto applicato alla SAU totale regionale (t/y): ! Azoto applicato alla SAU in ZVN (t/y): pari al 49%! Azoto applicato alla SAU in territorio di pianura fuori dalla ZVN: pari al 27.7%.! B - Azoto totale da concimazione (azoto di origine zootecnica + Azoto di sintesi + azoto da utilizzo agricolo dei fanghi di depurazione)! Azoto applicato alla SAU totale regionale (t/y): ! Azoto applicato alla SAU in ZVN (t/y): pari al 56%! Azoto applicato alla SAU in territorio di pianura fuori dalla ZVN: pari al 29%. pag. 11

12 Distribuzione carichi fosforo! C - Fosforo di origine zootecnica (bovino / suino / avicolo)! Fosforo applicato alla SAU totale regionale (t/y): ! Fosforo applicato alla SAU in ZVN (t/y): pari al 49%! Fosforo applicato alla SAU in territorio di pianura fuori dalla ZVN: pari al 27%.! D - Fosforo totale da concimazione (fosforo di origine zootecnica + fosforo di sintesi + fosforo da utilizzo agricolo dei fanghi di depurazione)! Fosforo applicato alla SAU totale regionale (t/y): ! Fosforo applicato alla SAU in ZVN (t/y): pari al 52.5%! Fosforo applicato alla SAU in territorio di pianura fuori dalla ZVN: pari al 25.5%. pag. 12

13 Estensione ZVN! Tutela acque superficiali! Non solo Ferrara! Comma 3 art. 31 Norme PTA! Alle predette zone sono da aggiungere le fasce di tutela dei corpi idrici superficiali che comprendono una significativa superficie contigua alle sponde per una estensione di circa 412 Km² ( Ha), pari al 7% delle suddette ZVN, nelle quali trova applicazione le disposizioni (divieti/limitazioni) inerenti l utilizzo degli effluenti di allevamento e degli altri fertilizzanti azotati previste per le medesime ZVN. pag. 13

14 Assessorato Agricoltura, Ambiente e Sviluppo Sostenibile pag. 14

15 Programma d azione! Parametri di calcolo dell azoto escreto per le diverse specie animali e quindi del quantitativo di azoto al campo (secondo la CE: valori inferiori del 40% per i bovini e per alcune specie avicole rispetto a quelli degli altri paesi);! Obbligo di predisposizione di Piani di Utilizzazione Agronomica degli effluenti;! Periodo di divieto di utilizzo degli effluenti (liquami e letami) nel periodo invernale (troppo limitato per i bovini secondo la CE);! Fasce di divieto per i corsi d acqua superficiale e mantenimento della copertura vegetale;! Capacità di stoccaggio per le diverse tipologie di allevamento (suini, bovini, altre specie): secondo la CE le attuali capacità di stoccaggio sono troppo basse per i bovini e per i materiali assimilabili ai letami;! Utilizzo degli effluenti liquidi nei terreni in pendenza (la CE indica il limite del 10%);! Misure relative all utilizzo dei concimi azotati di sintesi (in particolare i periodi di divieto pag. 15

16 Assessorato Agricoltura-Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare Assessorato Ambiente- Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua La struttura delle Disposizioni attuative del Decreto Ministeriale 7 aprile TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI TITOLO II PROGRAMMA D AZIONE PER LE ZONE VULNERABILI E LE ZONE AD ESSE ASSIMILATE CAPITOLO 1 - Norme / prescrizioni / divieti inerenti lo stoccaggio e l utilizzo degli effluenti di allevamento, dei concimi / fertilizzanti azotati e degli ammendanti organici CAPITOLO 2 - Disciplina / contenuti della comunicazione alla Provincia Documentazione da conservare in azienda CAPITOLO 3 - Controlli e Programma di verifica / Programmi di Informazione e Formazione professionale TITOLO III DISPOSIZIONI E NORME TECNICHE PER L UTILIZZAZIONE AGRONOMICA DEGLI EFFLUENTI DI ALLEVAMENTO IN ZONE NON VULNERABILI PRATICHE AGRICOLE OBBLIGATORIE CAPITOLO 1 Ambito di applicazione Norme tecniche / prescrizioni / divieti CAPITOLO 2 Disciplina della comunicazione alla Provincia Documentazione da conservare in azienda TITOLO IV DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI NORME ABROGATE pag. 16

17 SITUAZIONE AUTORIZZATIVA (Quadro di sintesi regionale al ) Allevamenti Totali autorizzati (n.) Suini Altre specie Allevamenti in zona vulnerabile (% su totale) (*) Suini Altre specie Allevamenti in zona vulnerabile Soggetti al Piano di Utilizzazione Agronomica (PUA) (+) n. n. % % n pag. 17

18 Assessorato Agricoltura-Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare Assessorato Ambiente- Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua L attuazione del D.Lgs n. 59/2005 in materia di riduzione integrata dell inquinamento con il rilascio dell Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) anche per il comparto zootecnico (allevamenti di consistenza superiore a posti suini e allevamenti avicoli di potenzialità superiore a posti pollame). La procedura che riguarda il 70 % del carico di azoto prodotto dalla zootecnia prevede la seguente tempistica: - Entro 31 ottobre 2006 presentazione della domanda AIA secondo le disposizioni regionali vigenti; - Entro il 30 ottobre 2007 attuazione del programma di adeguamento all AIA. Per quanto attiene le emissioni al suolo ossia l utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, lo strumento di valutazione è rappresentato dal Piano di Utilizzazione Agronomica (PUA). Le aziende già autorizzate ex LR 50/95 con il PUA, in sede di AIA presentano i Piani esistenti: rientrano in questa situazione tutti gli allevamenti suini esistenti superiori a capi con terreni in ZVN. Per gli allevamenti esistenti soggetti ad AIA che non dispongono di un PUA autorizzato, ad esempio gli allevamenti avicoli, lo predispongono entro il 30 ottobre pag. 18

19 Evoluzione carico zootecnico Variazione % Variazione % BOVINI (Anagrafe) BOVINI -41,36-28, SUINI -31,32-18, TOTALE -10 pag. 19

20 V Censimento generale agricoltura Tav. 3b Italia: Capi di bestiame delle aziende agricole secondo la specie, per regione del bacino del Po / Anno 2000 e variazioni percentuali REGIONI CAPI DI BESTIAME: Bovini Suini Ovini Caprini Equini Avicoli Piemonte -17,1 22,2-2,3-17,3 4,5 1,8 Lombardia -18,1 32,3-8, ,8 Veneto -19,8 20,7-16,7-12,5-15,8-3,4 Emilia- -28,7-18,1-16,1-31,5-5,9 11,2 Romagna Totale ITALIA -21,2 2,5-22,1-26,7-18,1-1,2 pag. 20

21 TREND BOVINI IN EUROPA (Fonte Eurostat) Paese Danimarca Germania Spagna Irlanda Francia Paesi Bassi Italia % riduzione -7,37-4,25-5,33-1,58-3,33 2,04-4,50 pag. 21

22 pag. 22

23 pag. 23

24 pag. 24

25 Riduzione dei carichi da PTA L Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato in via definitiva il PTA regionale con deliberazione N. 40 del 21 dicembre 2005! Fonte puntuale " Azoto al 2008: -21,5% " Azoto al 2016: % " Fosforo al 2008: -26.8% " Fosforo al 2016: %! Fonte diffusa " Azoto al 2008: -13.5% " Azoto al 2016: - 45% " Fosforo al 2008: -14.5% " Fosforo al 2016: % pag. 25

26 PRESENZA DI NITRATI NELLE ACQUE SUPERFICIALI TER. REGIONALE! misure! Distribuzione in classi di concentrazione (%)! 50 percentile di nitrati (NO3 mg/l) in chiusura dei principali bacini idrografici.! Nell ultimo biennio, meno del 10% dei campioni rilevati presentava concentrazioni > 25 mg/l.! Questi superamenti si sono verificati in 18 stazioni, di cui il 65% concentrato in 5 corsi d acqua che hanno riportato tale superamento in almeno il 25% delle misure, fra i quali il torrente Crostolo, nel territorio del bacino del Po pag. 26

27 Nitrati (50 percentile) in chiusura di bacino pag. 27 F. TREBBIA T. NURE F. TARO T. PARMA NO3 mg/l T. ENZA T. CROSTOLO F. SECCHIA F. PANARO PO DI VOLANO C.le BURANA C.le NAVIGABILE F. RENO C.le DX RENO F. LAMONE F. UNITI F. SAVIO F. MARECCHIA

28 pag. 28

29 Deflussi Unitari! Regione Emilia-Romagna 11 l/s/km2 deflusso medio annuo unitario Regioni Piemonte-Valle d'aosta 18 l/s/km2 Regione Lombardia 22 l/s/km2! Po nel Complesso 19 l/s/km2 ( km2)! Rodano 19 l/s/km pag. 29

30 Regime idrologico dei corsi d acqua ER afferenti AdB Po Bacino Anno Media m 3 /s Trebbia 16,9 26,6 24,5 24,7 22,1 27,3 19,1 18,5 26,4 32, ,1 Arda 2,2 1,9 2,6 2,6 1,3 5,8 1,6 0,8 3,1 2,7 2,3 2,4 Taro 29,1 33,5 29,8 32,3 23,8 51,1 24,4 21, ,2 28,8 30,9 Parma 11,6 12,4 9,4 14,1 7,4 16,4 10,1 8 8,4 8,6 6 10,2 Enza 12,8 13,3 8,7 14,1 9 17,2 8,1 6,2 10,5 9,5 10,7 10,9 Crostolo 4,1 3,6 2,6 2,8 1,9 4,3 2,3 1,1 2,5 1,5 2,2 2,6 Secchia 29, ,5 29,3 20,4 35,2 18,1 13,9 31,2 21,2 25,5 24,7 Panaro ,1 19,8 13,1 25,1 12,7 9,6 18,3 13,9 15,7 16,9! I dati mostrano come i torrenti Arda e Crostolo caratterizzati dai più elevati valori di NO3 presentino anche portate medie annue ridottissime che a loro volta per metà dell anno solare (circa 180 gg) si riducono quasi di un ordine di grandezza.! In tale situazione viene meno, di fatto, qualunque effetto di diluizione che comunque pure in presenza di azioni rigorose di contenimento dei carchi sversati contribuisce al mantenimento dei requisiti di qualità di qualunque corso d acqua.! L analisi delle curve di durata media ha mostrato che ai 182 gg di minore deflusso sono attribuiti meno del 10% dei deflussi complessivi, mentre nei 30 gg di portate maggiori transitano mediamente dal 40% al 60% dei deflussi complessivi. pag. 30

31 Classi di concentrazione triennio Conoidi Maggiori riepilogo (159 pozzi) % 25% 21% secchia panaro N pozzi % 11% trebbia reno marecchia taro parma enza 5 0 NO3 < NO3 <25 25 NO3 <40 40 NO3 <50 NO3 50 Panaro, Secchia e Parma pag. 31

32 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Classi di concentrazione triennio Piana Alluvionale Appenninica (80 pozzi) NO3 < NO3 <25 25 NO3 <40 40 NO3 <50 NO3 50 Pianura bolognese 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Classi di concentrazione triennio Piana Alluvionale Padana (89 pozzi) NO3 < NO3 <25 25 NO3 <40 40 NO3 <50 NO3 50 Bassa Pianura Piacentina pag. 32

33 Prime valutazioni sul trend dei nitrati nelle acque sotterranee! Metodologia "The EU Water Framework Directive: Statistical aspects of the identification of groundwater pollution trends, and aggregation of monitoring results" (Final Report, Dicembre 2001) e reperibile nel sito Caratteristiche dei pozzi richieste: " presenza all anno 2005 di una serie storica di dati di almeno 5 anni; " concentrazioni di nitrati superiore ai 10 mg/l.! N. Pozzi valutati: 77 appartenenti alla Pianura alluvionale Padana ed alle conoidi! RISULTATI " 21 pozzi pari al 27% presentano un andamento discendente " 23 pozzi pari al 30% presentano sostanziale stabilità nel tempo " 33 pozzi pari al 43% di cui 30 (91%) ubicati in ZVN presentano un andamento ascendente pag. 33

34 pag. 34

35 Conclusioni! Chiusura della procedura di infrazione, con forte impegno di monitoraggio e possibile revisione! Maggiore omogeneità a livello di bacino del Po! Azioni e futuri effetti del PSR! Integrazione con le politiche energetiche e alla produzione di biomasse! Attenzione però agli impatti complessivi (OptiMa-N)! Nuove tecnologie (biogas) per consentire delocalizzazione eccedenze! Accordi sui territori, con integrazione di diversi settori! Importanza di interventi normativi per supportare queste strategie (decreto ambientale) pag. 35

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