28 giugno 2013 Conferenza dei Sindaci Ulss n.1 Belluno. Verbale

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1 Conferenza Sindaci Ulss n.1 Conferenza dei Sindaci dell Ulss n.1 Segreteria c/o Direzione Servizi Sociali ULSS n.1 Via Feltre, Tel.0437/ fax 0437/ giugno 2013 Conferenza dei Sindaci Ulss n.1 Verbale La Conferenza dei Sindaci dell U.L.S.S. n.1 si è riunita il giorno 28 giugno 2013 alle ore 9.30 presso la sala del Consiglio del Municipio di. La riunione è stata convocata con nota prot. n. 89/2013CdS del trasmessa a tutti i Sindaci dei Comuni dell U.L.S.S. n.1. L ordine giorno è il seguente: 1. Approvazione verbale del 29 aprile 2013; 2. Piano di Zona Relazione Valutativa e Monitoraggio anno Approvazione; 3. Conto Consuntivo dell Ulss 1 - Gestione Servizi Sociali - anno Parere ai sensi del Regolamento della Conferenza dei Sindaci art.3 comma 1 lett) i; 4. Nomina Referente per il Progetto Tutori Volontari a seguito dimissioni Ass. Soc. dott.ssa M. Pulvirenti;(rinviata) 5. Accordo di Programma del Servizio UICAA/Ausilioteca anni Nomina rappresentante per il Collegio di Vigilanza;(rinviata) 6. Hone Care Premium - Comunicazione stato di attuazione del progetto "ASSISTENZA DOMICILIARE - INPS Gestione Dipendenti Pubblici" e designazione per incarico di supervisione; 7. Varie ed eventuali. Presenti Comuni P. A. 1 P Presidente Jacopo Massaro 2 Castellavazzo A 3 Chies d Alpago P Vice Sindaco del. Daniela Coden 4 Farra d Alpago A 5 Forno di Zoldo P Vice Sindaco del. Francesca Brustolon 6 Limana P Assessore del. Renata Dal Farra 7 Longarone P Sindaco Roberto Padrin entra ore Ospitale di Cadore A 9 Pieve d Alpago P Sindaco Umberto Soccal 10 Ponte nelle Alpi A 11 Puos d Alpago P Assessore del. Stefano De Bona 12 Soverzene A 13 Tambre A Ass. giustif. 14 Zoldo Alto P Sindaco Roberto Molin Pradel entra ore Zoppe di Cadore A Distretto 3 - Presenti 8 su 15 1

2 16 Agordo P Vice Sindaco del. Sisto Da Roit entra ore Alleghe A 18 Canale d Agordo A 19 Cencenighe Agordino A 20 Colle S.Lucia P Sindaco Oscar Troi 21 Falcade P Sindaco Michele Costa 22 Gosaldo P Vice Sindaco del. Giovanni Pietro Bressan 23 La Valle Agordina P Consigliere del. Marc De Col 24 Livinallongo A Ass. giustif. 25 Rivamonte Agordino P Sindaco Valter Todesco 26 Rocca Pietore A Ass. giustif. 27 S.Tomaso Agordino P Vice Sindaco del. Alberto Gaiardo 28 Selva di Cadore P Consigliere del. Romeo Zanicolo 29 Taibon Agordino P Assessore del. Silvia Tormen entra ore Vallada Agordina P Sindaco Fabio F. Luchetta 31 Voltago Agordino P Sindaco Bruno Zanvit Distretto 2 - presenti 11 su Auronzo A 33 Borca di Cadore P Assessore del. Belfi Giuseppe 34 Calalzo di Cadore A 35 Cibiana di Cadore A Ass. giustif. 36 Comelico Superiore P Assessore del. Daniele Zandonella 37 Cortina d Ampezzo P Vice Sindaco del. Enrico Pompanin entra ore Danta di Cadore A 39 Domegge di Cadore A 40 Lorenzago di Cadore P Assessore del. Roberto Bacchilega 41 Lozzo di Cadore A 42 Perarolo di Cadore A Ass. giustif. 43 Pieve di Cadore A Ass. giustif. 44 S.Nicolò Comelico A 45 S.Pietro di Cadore A 46 S.Stefano di Cadore P Assessore del. Teo Doriguzzi 47 S.Vito di Cadore P Consigliere del. Daniela Giustina 48 Sappada A 49 Valle di Cadore A Ass. giustif. 50 Vigo di Cadore P Sindaco Bettina Mauro Da Rin 51 Vodo di Cadore P Assessore del. Giovanna Chiatti entra ore 9.50 Distr.1 - presenti 8 su 20 Per l ULSS n.1 sono presenti : Carlo Stecchini Direttore Servizi Sociali e Funz. Terr.le Angelo Tanzarella Direttore UOC Servizi Sociali Claudia Faneo Ufficio di Piano Arrigo Boito - Segretario 1.Approvazione verbale del ; Presidente: Constatato il numero legale apre la seduta con l approvazione del verbale del Il verbale, secondo Regolamento, viene approvato dall assemblea con l astensione dei Comuni di: Colle Santa Lucia, Falcade, Vallada Agordina, San Tomaso Agordino, Gosaldo, Comelico Superiore. Contrari 0 Presenti 21 Astenuti 6 Votanti 15 Favorevoli 21 Vengono date per assodate le relazioni relative ai punti 2 e 3 già trattate nei Comitati 2

3 di Distretti. 2. Piano di Zona Relazione Valutativa e Monitoraggio anno Approvazione; 3. Conto Consuntivo dell Ulss 1 - Gestione Servizi Sociali - anno Parere ai sensi del Regolamento della Conferenza dei Sindaci art.3 comma 1 lett) i; Presidente: Esprime che per la prima volta nel 2013 ci si trova in una riduzione anche nominale delle risorse sulla sanità a fronte di una situazione che prevede maggiori bisogni. Ritiene che il discorso del trasporto del CEOD sul quale è stata fatta una battaglia intensa per definire il trasporto come fattore produttivo di una unità di offerta, sia in realtà una battaglia di principio, in quanto non deve essere discusso solo per se stesso ma deve fungere da principio generale per cui devono essere previste delle risorse adeguate per ogni servizio programmato. Si tratta di vedere riconosciuto strumenti strettamente necessari all erogazione dei servizi. Questo tipo di richiesta si differenzia da quello attribuito a Venezia sulle richieste dei Bellunesi che chiedono più risorse in quanto tali. Bisogna adottare questo tipo di atteggiamento nel richiedere quanto è funzionale ai servizi erogati nel nostro territorio. Riguarda tutti i servizi e ritiene sia un nuovo modo che i Bellunesi devono assumere nell avanzare le proprie proposte. Oggi ci si trova in una situazione in cui alcune dinamiche distorte generate dalle normative, non sono trattate nemmeno dall Anci, come ad esempio la dismissione coattiva delle partecipate, l applicazione del limite sul personale anche su personale assistenziale ecc, nemmeno le spese connesse nel trasporto per i CEOD non riconosciuti come LEA sono noti. Questo è un problema dei Comuni che non presentano le situazioni in modo corretto. Ritiene che al riguardo i Sindaci del territorio debbano mostrare queste tematiche a chi li può rappresentare e fungere da gruppo di pressione per veder risolte alcune dinamiche rese impossibili da gestire da una normativa avversa. Spiega, inoltre, come in questi anni si siano cercate tutte le fonti di finanziamento alternative e sostitutive a quelle pubbliche, ora bisogna guardare alle risorse europee 2014/2020 dedicate al sociale e ritiene che questa rappresenti un occasione alla quale si deve arrivare preparati, perché vi sono finanziamenti più strutturati di quelli sino ad ora recuperati grazie alle sensibilità di Fondazione Cariverona e di Bim in particolare. Spiega come nei Comitati di Distretto ai quali ha partecipato emergeva il dato per cui le scelte sono governate dalla finanza e non dai bisogni, ma finchè ci metteremo in attesa di decisioni prese dall alto per poi criticarle non si arriverà da nessuna, parte mentre se si proponessero cose sarebbe più facile ottenere dei risultati e più difficile essere ignorati dai livelli di governo superiore a quello degli Enti Locali. Ad esempio la proposta del Distretto unico ritiene abbia una sua logica e viene proposta in modo organico, per cui vale la pena discuterne senza pregiudizi. Ritiene, altresì, che vada cambiato il Regolamento della Conferenza per garantire la permanenza della rappresentanza degli Amministratori a livello distrettuale. Anche sulla continuità assistenziale va aperto un dibattito conosciuto e consapevole, e uscito un articolo di giornale che definisce sbagliato, mentre il tema è stato trattato dal Comitato Esecutivo sulla proposta di riorganizzazione di un servizio di qualità e numero di prestazioni ritenuti scadenti, per reinvestire i risparmi su settori più importanti come emergenza e territorio, l elicottero del Suem e la dotazione sulle ambulanze con letture dell elettrocadiogramma, l attivazione della Centrale operativa per la gestione dei servizi extraospedalieri e l attività di call center per attività dei medici di base raggruppati nelle AFT. Propone una discussione in tal senso che però non sia pregiudiziale. Sulle schede ospedaliere che riportano un rafforzamento dell emergenza in Cadore e con i turni notturni dei medici di P.S. rafforzamento dell emodinamica h24 a, la definizione dell ospedale di come Hub, mantenimento di servizi sia ad Agordo che a Pieve, sottolinea che la radioterapia a vada confermata perché altrimenti si svilisce lo stesso ruolo dell ospedale a livello provinciale e sull emergenza di Agordo vada fatta una riflessione cercando il modo di garantire il doppio medico notturno anche per quel territorio. Entra Zoldo Alto ore 9.45 Sulle schede ospedaliere va fatta una riflessione per definire una linea da presentare in V Commissione, Consiliare Reg.le. Chiede all assemblea se attraverso una Conferenza o delegando il Comitato Esecutivo. Ringrazia i responsabili dell Ufficio di Piano e per il lavoro fatto sulla relazione valutativa anno 2012 del PdZ 2011/15. Apre alla discussione. Entrano Vodo e Cortina ore

4 S. De Bona -Puos d Alpago Ringrazia i tecnici per il lavoro svolto per la relazione. Ritiene che sulle schede ospedaliere vada convocata una Assemblea generale dando un segnale di condivisione con tutti per quanto attiene la discussione di un tema così importante. Per quanto attiene i documenti all ordine del giorno ed il discorso della logica finanziaria che definisce le scelte, ritiene che proprio per queste ragioni tutti i passaggi vadano condivisi, dando la possibilità agli Amministratori di avanzare proposte e richieste. Sul distretto unico non ha posizioni aprioristiche, può esser visto come aspetto positivo purchè a questo processo si accompagni un potenziamento dei servizi e non un indebolimento. Anche sulle guardie mediche ritiene che la razionalizzazione deve rendere efficace una presenza in territori omogenei. I risparmi possono effettivamente essere reinvestiti in altri servizi ma la razionalizzazione deve essere complementare e bisogna fare attenzione a non alleggerire un servizio caricandone in modo improprio altri come il P.S. rischiando quindi di penalizzare questo servizio. O. Troi - Colle Santa Lucia Ritiene di accogliere positivamente la razionalizzazione sulla continuità assistenziale per liberare risorse sull emergenza, ma si sta parlando di inserire strumentazione nuova sulle ambulanze che però al momento sono prive del medico di notte. Va fatta una valutazione in questo senso e partendo da quanto previsto dalle schede ospedaliere. Entra Agordo ore 9.55 R. Molin Pradel- Zoldo Alto Favorevole ad una convocazione della Conferenza per le schede ospedaliere. Si scusa per l assenza al comitato di Distretto ma era impegnato in Giunta per approvazione bilancio. I punti di discussione appaiono importanti. Si era sentito con il Presidente ieri per l articolo di stampa citato dallo stesso e che lo aveva molto preoccupato. Ammette un atteggiamento di prevenzione da parte della sua Amministrazione, perché troppe volte sono state promessi poi non più erogati come i servizi integrati nelle Utap. Ci sono delle peculiarità del territorio che devono essere rispettate. Ammette di aver avuto una discussione vivace con il DG dott. Faronato, perché sembra che nonostante la discussione in Comitato Esecutivo pare che lui abbia già deciso. Ritiene che l Ulss deve dare degli indirizzi ma i sindaci devono poter incidere dopo aver studiato bene la situazione. Sicuramente il servizio di continuità assistenziale ha una qualità molto bassa, ma vuole capire le modalità di razionalizzazione e vuole capire per quale motivo sono stati tolti così tanti presidi. Sicuramente i costi sono alti ma si deve ragionare sul perché i costi sono così elevati e perchè la qualità molto bassa, e se ci sono soluzioni alternative. Bisogna sempre considerare che non si può sempre guardare il costo del servizio ma i motivi per cui il servizio nel nostro territorio presenta costi diversi, dato che anche l art. 15 dello Statuto ci riconosce una diversità rispetto al resto del territorio Veneto. Ribadisce la volontà di essere messo a parte del processo decisionale visto che è un dovere degli Amministratori che poi si relazionano con gli Amministratori. Entrano Taibon e Longarone ore DSS dott. C. Stecchini Interviene per l illustrazione delle slides sulla continuità assistenziale. Condivide che le scelte vadano condivise e sono pronti a delle modifiche ma ritiene che non vada snaturata l impostazione. La volontà è quella di far lavorare maggiormente i medici interessati nella continuità assistenziale perché i dati registrati sulle prestazioni sono talmente bassi da giustificare una revisione del servizio. Adesso la dotazione organica è di 54 medici quindi molto elevata. Non si possono fare molti interventi relativamente ai costi ineludibili, quindi va proprio rivista l organizzazione del servizio. Inoltre ci sono dei dati standard previsti dalla Regione che sono clamorosamente superati nella gestione attuale, ma anche nella riorganizzazione proposta. Rispondendo all assessore di Puos spiega che non si vuole assolutamente far passare l utenza da un servizio ad un altro aggravando i numero del P.S. anzi si vuole attraverso una dotazione strumentale adeguata dare alla continuità assistenziale la possibilità di dare servizi maggiori. Per quanto attiene la dotazione sulle ambulanze del medico notturno citato dal Presidente, fermo restando che si tratta di tema da trattare con il DG nella apposita Conferenza, ritiene che ci deve predisporre all idea che di medici se ne vedranno sempre meno causa il numero chiuso nelle università, però la formazione del personale infermieristico risulta ora sufficiente per la gestione di dinamiche sempre più complesse anche nell emergenza. Scorre le slides commentando quelle più significative. (viene riportata l esposizione data in Comitato Esecutivo perché maggiormente esaustiva e quindi più utile agli Amministratori per l approfondimento della tematica. Ndr) 4

5 Regione del Veneto Azienda U.L.S.S. n. 1 Riorganizzazione del servizio di Continuità Assistenziale dell Azienda U.L.S.S. n. 1 di, 5 giugno /18 Regione del Veneto Azienda U.L.S.S. n. 1 Riferimenti normativi dell organizzazione del servizio A.C.N e s.m.i. art. 64, comma 2:. il numero dei medici disponibili inseribili nei servizi di continuità assistenziale di ciascuna ASL è definito dal rapporto di riferimento 1 medico ogni 5000 abitanti residenti ; A.C.N e s.m.i. art. 64, comma 3: Le Regioni possono indicare, per ambiti di assistenza definiti, un diverso rapporto medico /popolazione. La variabilità di tale rapporto, in aumento o in diminuzione, deve essere concordata nell Ambito degli Accordi Regionali e comunque tale variabilità non può essere maggiore del 30% rispetto a quanto previsto dal comma 2 ; Accordo Integrativo Regionale DGRV n. 4395/2005: Ai sensi dell art. 64 del vigente ACN, il fabbisogno di Medici di Continuità Assistenziale è definito nel modo seguente: 1 medico ogni 6500 residenti. 2 2/18 I riferimenti normativi sono i contratti nazionali che regolano i rapporti fra abitanti e medici. La Regione ha definito, in ultima istanza con accordo integrativo, il rapporto fra medico di continuità assistenziale e abitanti in

6 Regione del Veneto Azienda U.L.S.S. n. 1 Compiti ed organizzazione del servizio di continuità assistenziale Compito del medico di continuità assistenziale è assicurare le prestazioni sanitarie (trattasi di prestazioni non urgenti) che nella fasce orarie diurne sono ordinariamente erogate dal medico di assistenza primaria con le seguenti modalità: orario prefestivo: dalle ore 10 alle ore 8 del giorno successivo; orario festivo: dalle ore 8 alle ore 8 del giorno successivo; orario feriale: dalle ore 20 alle ore 8 del giorno successivo. 3 3/18 Espone i compiti della continuità assistenziale che subentra agli MMG negli orari indicati. Non si tratta di emergenza urgenza quindi, condivide con essa solo la centrale operativa. Regione del Veneto Azienda U.L.S.S. n. 1 Modalità organizzative del servizio di continuità assistenziale Il servizio di continuità assistenziale presso l ULSS n. 1 viene attivato con le seguenti modalità: tutte le chiamate sono recepite dalla C.O. del 118; tutte le chiamate sono registrate dalla C.O. del 118; la C.O. effettua un triage per chiamata distinguendo tra: a) urgenza ed emergenza 118 ambulanza b) Prestazione non differibile - equiparabile all attività del medico di assistenza primaria e non in urgenza medico di continuità assistenziale. 4 4/18 Modalità in cui viene attivato il servizio. Il primo tipo di incrocio fra i servizi è dato dall attivazione della continuità assistenziale tramite chiamate al 118. Tutte le chiamate vengono registrate. La centrale operativa valuta se far intervenire la continuità assistenziale piuttosto che l unità di emergenza. Il punto b specifica il campo di intervento della continuità assistenziale. Si chiederà ai medici di adattarsi ad una nuova gestione del servizio anche con adeguate conoscenze informatiche. Si vuole anche dare un elenco degli utenti fragili già in carico ai servizi visto che a loro va dato il maggior contributo assistenziale. 6

7 Regione del Veneto Azienda U.L.S.S. n. 1 Attuale situazione organizzativa del servizio SEDE CA Comuni afferenti n. residenti n. medici residenti/medico S.Stefano C. Sappada, Comelico S., Danta, S.Stefano,S.Nicolò, S. Pietro , Auronzo C. Auronzo, Lorenzago, Lozzo, Vigo , Pieve C. Pieve C., Calalzo, Domegge, Valle, Cibiana, Perarolo , Cortina A. Cortina, Borca, S.Vito, Vodo , Agordo Agordo, Taibon, Gosaldo, La Valle, Rivamonte, Voltago Canale A. Canale, Falcade, Cencenighe, S.Tomaso, Vallada Caprile Alleghe, Selva C., Colle S.Lucia, Livinallongo, Rocca Pietore , Limana, Ponte nelle Alpi, Soverzene Forno di Zoldo Forno di Zoldo, Zoldo Alto, Zoppè di Cadore Longarone Longarone, Castellavazzo, Ospitale , Puos d'alpago Pieve A., Chies A., Farra A., Tambre, Puos A , TOTALE Azienda ULSS Per complessive n. 11 sedi e n. 12 medici per turno 5 5/18 Attualmente ci sono 11 sedi e 12 medici (due a ). Si nota che il rapporto abitanti medico è molto inferiore al limite stabilito dalla Regione attestandosi mediamente a Si vuole grazie alla razionalizzazione anche fare una selezione fra i medici alcuni dei quali sono oggetto di contestazioni sulle prestazioni erogate. Regione del Veneto Azienda U.L.S.S. n. 1 Dati di attività e costi del servizio di continuità assistenziale SEDE CA TOT. PRESTAZIONI 2012 COSTO SEDE ( ) COSTO ANNO/PRESTAZIONE ( ) BELLUNO FORNO Z LONGARONE PUOS D'ALPAGO AGORDO CANALE D'AGORDO CAPRILE AURONZO C CORTINA A PIEVE C S.STEFANO C TOTALE /18 Rappresenta il numero di prestazioni erogate nel Le prestazioni (la somma di ogni attività, sia risposta alla chiamata, sia intervento fuori sede sia eventuale visita presso la sede della continuità assistenziale) e relativi costi. 7

8 Regione del Veneto Azienda U.L.S.S. n. 1 Il servizio di continuità assistenziale nelle ULSS delle Province di e di Treviso Azienda ULSS 1: popolazione sedi CA n. 11 totale medici 54 Azienda ULSS 2: popolazione sedi CA n. 3 totale medici 18 Azienda ULSS 7: popolazione sedi CA n. 5 totale medici 35 Azienda ULSS 8: popolazione sedi CA n. 4 totale medici 28 Azienda ULSS 9: popolazione sedi CA n. 8 totale medici /18 Illustrazione confronto con dati di altri ulss L attuale articolazione del servizio di CA Attuale articolazione delle sedi AZIENDA U.LS.S. n. 1 di 8 8/18 8

9 Regione del Veneto Azienda U.L.S.S. n. 1 Piano aziendale per il potenziamento dell Assistenza primaria Con deliberazione n. 282 del 15/3/2012 l Azienda ULSS n. 1 ha individuato 5 Aggregazioni Funzionali Territoriali (A.F.T.) secondo le indicazioni della DGRV 1666/2011. L A.F.T. è un modello organizzativo funzionale cui appartengono obbligatoriamente i medici di assistenza primaria operando come singoli o nelle diverse forme associative. L A.F.T. è: momento di coordinamento dell attività dei medici e delle forme associative, di analisi dei bisogni della salute della comunità di riferimento, di confronto e audit; luogo di integrazione multi-professionale, coinvolgendo non solo medici di assistenza primaria (map) e pediatri di libera scelta (pls) ma anche specialisti, infermieri, assistenti sociali, personale amministrativo; garanzia dell H24 con l apporto dei medici di continuità assistenziale; garanzia di operatività della rete orizzontale tra i medici e base per la rete verticale con le altre strutture del sistema per garantire la continuità delle cure e dell assistenza secondo appropriatezza. 9 9/18 Nel programma regionale si vuole arrivare alle Aft e alla medicina di gruppo integrata per la medicina di base, che dovrebbero superare le Utap. La programmazione locale dovrà forzatamente essere adeguata al territorio perché quella regionale sarebbe troppo impattante. La programmazione delle Aft che verrà proposta in regione verrà concordata con i Sindaci e prevedere un presidio per ogni Comune in modo che venga mantenuta la possibilità di accedere ai servizi a chi non può raggiunge le sedi dei poliambulatori. Sulle associazioni è stato anche siglato un accordo fra MMG e Giunta la scorsa settimana con riconoscimenti economici che faciliteranno l attuazione. Dovrebbero iniziare ad essere erogate anche le attività specialistiche e presenza h 24. Regione del Veneto Azienda U.L.S.S. n. 1 La distribuzione delle A.F.T. nel territorio Distretto 1 Comuni afferenti AFT 1 Sappada, Comelico S., Danta, S.Stefano, S.Nicolò, S.Pietro, Auronzo, Vigo, Lozzo, Lorenzago (pop ) AFT 2 Pieve C., Calalzo, Domegge, Valle, Cibiana, Perarolo, Cortina A., Vodo, S.Vito, Borca (pop ) Distretto 2 Comuni afferenti AFT Agordo, Taibon, Gosaldo, La Valle, Rivamonte, Voltago, Canale, Falcade, Cencenighe, S.Tomaso, Vallada, Alleghe, Selva C., Colle S.Lucia, Livinallongo, Rocca P. (pop 20092) Distretto 3 Comuni afferenti AFT 1 Longarone, Ospitale, Castellavazzo, Forno Z. Zoldo A., Zoppè C., Pieve A., Puos, Farra, Chies, Tambre, Ponte nelle Alpi Soverzene (pop ) AFT 2 Limana (pop 41503) 10 10/18 Viene mantenuta in questa illustrazione la suddivisione per distretti, fermo restando il percorso strategico di unificazione. 9

10 La distribuzione territoriale delle AFT Distribuzione sul territorio delle A FT Distribuzione delle Aft sul territorio ulss 1. AZIENDA U.LS.S. n. 1 di 11 11/18 Regione del Veneto Azienda U.L.S.S. n. 1 Altri servizi sanitari dell Azienda ULSS 1 L Azienda ULSS n. 1 garantisce l assistenza sanitaria ai propri residenti anche per il tramite delle seguenti strutture ospedaliere: Pronto Soccorso di Pronto Soccorso di Agordo Pronto Soccorso di Pieve di Cadore Centrale Operativa 118 con sede a Pieve di Cadore P.P.I. di Auronzo di Cadore P.P.I. di Cortina d Ampezzo 12 12/18 Altri presidi che garantiscono assistenza in assenza degli MMG sono quelle segnate nella slide

11 Regione del Veneto Azienda U.L.S.S. n. 1 Criticità attuali del servizio di continuità assistenziale difficoltà di reclutamento dei medici elevato turn-over (13 medici titolari e 37 incarichi provv.) scarso radicamento territoriale per provenienza extra-regionale difficoltà di integrazione nella rete di servizi bassa qualità percepita da parte dell utenza elevato costo del servizio 13 13/18 Le criticità sono indicate nella slide 13. La più grave è quella del reclutamento di professionalità adeguate, per mancanza di concorrenza sul mercato. Regione del Veneto Azienda U.L.S.S. n. 1 Proposta di riorganizzazione della continuità assistenziale In funzione dell avvio delle A.F.T. e delle forme associative che vi fanno parte, l Azienda ULSS n. 1 intende così riorganizzare sul territorio la presenza del servizio di continuità assistenziale: Distretto Comuni afferenti Sede CA residenti/medico Distretto 1 Sappada, Comelico S., Danta, S.Stefano,S.Nicolò, S. Pietro S.Stefano Auronzo, Lorenzago, Lozzo, Vigo (tot popolazione (15.867) Pieve C., Calalzo, Domegge, Valle, Cibiana, Perarolo Cortina A Cortina, Borca, S.Vito, Vodo (tot. Popolazione ) Distretto 2 Agordo, Taibon, Gosaldo, La Valle, Rivamonte, Voltago Agordo Canale, Falcade, Cencenighe, S.Tomaso, Vallada (15.192) Alleghe, Selva C., Colle S.Lucia, Livinallongo, Rocca P. (4.900) Caprile Distretto 3, Limana, Ponte nelle Alpi, Soverzene, Pieve A., Chies A., Ponte A Farra A., Tambre, Puos A. (60.500) Longarone, Castellavazzo, Ospitale, Forno Z., Zoldo A., Zoppè C. Forno Z (9.554) TOTALE Azienda ULSS Per complessive n. 6 sedi e n. 7 medici per turno, con una dotazione organica complessiva di 32 medici /18 La proposta vuole che in un ottica di distretto unico, delle 11 sedi attuali si vuole ridurre il numero a 6, cercando di utilizzare in modo diverso e più attivo i medici, incentivando una maggiore mobilità sul territorio. 11

12 Regione del Veneto Azienda U.L.S.S. n. 1 La nuova articolazione del servizio di CA AZIENDA U.LS.S. n. 1 di 15 15/18 Regione del Veneto Azienda U.L.S.S. n. 1 La riorganizzazione del servizio di continuità assistenziale SLA (Service Level Agreement): impegno a garantire l erogazione della prestazione entro 2 ore dalla chiamata raddoppiando i turni nei periodi e luoghi di maggior afflusso turistico; Prevede che, fermi restando i confini territoriali della nuova articolazione, in caso di impossibilità del medico addetto alla sede competente, sia garantito l intervento, attraverso la C.O. del 118, della sede più vicina; Garantisce tutte le attività sanitarie previste dall ACN; Garantisce l H24 a livello di A.F.T. nell ambito del nuovo modello organizzativo previsto dalla Regione Veneto incentrato sullo sviluppo e sulla diffusione delle varie forme associative; 16 16/18 L azienda si impegna a garantire un livello adeguato dei servizi, quindi con interventi entro 2 ore dalla chiamata anche raddoppiando i turni nei periodi di afflusso turistico. Ricorda che non si tratta di urgenza emergenza. Non esistono più confini territoriali perché in un distretto unico se i medici di alcune sedi sono impegnati possono essere chiamati ad intervenire anche medici di sedi diverse. 12

13 Regione del Veneto Azienda U.L.S.S. n. 1 La riorganizzazione dell assistenza territoriale tramite le cure primarie Obiettivo aziendale è garantire, secondo le previsioni dei provvedimenti regionali (DGR 1666/2011 DGR 1510/2011), l assistenza H 24 all interno delle A.F.T., sviluppando le forme associative (medicina di rete, medicina di gruppo, medicina di gruppo integrata) più appropriate ed integrate con la continuità assistenziale ed attivando la Centrale Operativa Unica per i servizi territoriali. Centrale Operativa: struttura funzionale di rilevazione del bisogno socio-sanitario e di attivazione dei Servizi appropriati. 17 e g i o n e d e l V e n e t o z i e n d a U. L. S. 17/18 Deve essere attivata una centrale operativa disponibile H24 che asseconda anche l assistenza domiciliare. Si tratta di centrale operativa diversa da quella del 118, ma garantisce la risposta giusta e l attivazione di servizi adeguati alle esigenze dell utente in fase di dimissione ospedaliera. R.Molin Pradel - Zoldo alto Chiede se il centro di continuità assistenziale per il suo Comune viene garantito a Forno di Zoldo presso la casa di riposo. Riceve conferma. Chiarisce che quello che contestava prima era di ragionare su parametri regionali che mal si prestano all attuazione degli stessi sul nostro territorio. Questo va fatto capire alla Regione, perché altrimenti, esemplifica, sembra di vedere attuare una politica simile a quella adottata per dividere gli stati dell africa alla fine della 2 guerra mondiale, tracciando semplicemente delle linee sulla cartina geografica. Per quanto attiene la mancanza di medici nel futuro, come già sottolineato si chiede come si possa passare ad una medicina territoriale sapendo che in futuro non ci saranno MMG a livello nazionale, quindi a maggior ragione nei nostri territori. Inoltre sottolinea che pare si stia svilendo il lavoro dei volontari che hanno bisogno di essere sostenuti nel loro lavoro anche perché stanno facendo risparmiare grandi quantità di risorse alle istituzioni. Fa riferimento alla questione dell elicottero Suem e delle ambulanze. Nei Comuni montani la mancanza di popolazione in futuro vorrà dire anche mancanza di volontari, non si spiega come verranno garantiti i servizi. Per questo i volontari vanno assecondati nelle loro richieste e rassicurati. Prende atto con favore dell accordo con gli Mmg a livello regionale. DSS dott. C. Stecchini Esprime che in merito all Elicottero Suem è già stata deliberata la conferma del servizio come erogato sino ad ora. Non capisce in che modo possa essere svilita l attività dei volontari. Per quanto attiene la mancanza di medici assicura impegno sul reperimento degli stessi ma non ci si può nascondere che è una dinamica effettiva e che si aggraverà. La Ragione deve porre dei parametri e su questo c è l impegno di chiedere deroghe per il nostro territorio. R.Molin Pradel - Zoldo alto Ribadisce che non vengono mai prese in esame le istanze della Conferenza per la definizione dei parametri e quindi si chiede anche quale sia il ruolo effettivo di questa istituzione. Sui medici ripete che risulta difficile puntare sui medici territoriali se questi in prospettiva non ci saranno. G. Chiatti - Vodo di Cadore Guardando i numeri riferiti sulla continuità assistenziale auspica che venga tenuto conto della variabilità stagionale delle zone del Cadore e dello Zoldano. 13

14 M. Da Rin B. - Vigo di cadore Chiede se viene messa in discussione la figura dei medici di base chiede se saranno impiegati anche per sostituire le guardie mediche. Per quanto attiene al volontariato, sostiene che a livello generale se ci si deve basare solo su questa risorsa il problema diventa assoluto e generale. S. Da Roit - Agordo Ringrazia i tecnici per il lavoro svolto nella valutazione annualità Torna sui punti 2 e 3 all ordine del giorno e comunica che quando legge il PdZ lo fa predisponendosi come un utente da qui le seguenti riflessioni: Legge le prime 10 righe della relazione valutativa che parlano di una diminuzione di risorse generale da parte di tutti i soggetti erogatori, mentre nel contempo la crisi economica accresce i bisogni definendo un ambito nel quale si impongono scelte su quali risposte assistenziali riscontrare e si restringe la possibilità di risposte positive ed integrative. La crisi incide inoltre sul comportamento dell utenza in particolare sui servizi soggetti a compartecipazione economica (CdR, Centri Diurni ecc) con ulteriore ripiegamento sulle famiglie di carichi assistenziali che possono anche pregiudicare un adeguato livello di servizio per gli utenti e generando nel contempo problemi di tenuta del sistema generale di offerta. Sembrano più che sufficienti queste parole per illustrare una situazione sempre più critica che se non cambia la situazione potrà generare anche una riduzione dell offerta dei servizi. Dal PdZ si vede c è una lotta per difendere i servizi ma sembra una battaglia destinata ad essere persa perché per la prima volta si ipotizza la riduzione del sistema formale di offerta. D altronde si legge nella relazione la sempre maggiore difficoltà da parte dei tecnici di garantire continuità nei servizi con sempre minori risorse. Collegandosi a quanto detto dal Sindaco di Zoldo Alto se si punta sempre più sul territorio c è da chiedersi come possa dare attuazione con sempre meno figure professionali e sempre meno risorse. In varie aree c è una riduzione di servizi professionali che rasentano l area del non ritorno, ovvero sotto quel livello vuol dire compromettere totalmente il servizio. La stessa previsione regionale del distretto unico se da un lato rappresenta la volontà di un disegno unico nell erogazione dei servizi nei vari territori, dall altra può raffigurare come avvenuto con l unificazione delle Ulss un ulteriore allontanamento dei centri decisionali rispetto ai territori con la conseguenza che a risorse limitate si ponga più attenzione alle zone a maggior densità di popolazione. Se ad esempio manca il neuropsichiatra infantile è più facile che venga posto dove ci sono più casi seguendo un ovvia logica di numeri, che è quello che come territorio bellunese viene pagato. La medicina di gruppo non appare una soluzione efficace per il nostro territorio, in quanto per i centri più periferici si allontana il luogo di accesso ai servizi rendendolo ostico. Il DSS diceva che verranno salvaguardati gli ambulatori periferici ma in C.E. è stato espresso come il numero di ore forzatamente dovrà essere ridotto dato l obbligo di prestare ore nella AFT. Si tratta di una soluzione molto ben studiata per le zone ad alta densità mentre si rivela molto complicata da attuare nelle nostre zone. Il PdZ auspica una presa di posizione più impattante da parte dei Sindaci, dimenticando però che come già ribadito ai Sindaci mancano le conoscenze, le risorse e nemmeno il potere di influenzare le decisioni dell Ulss e della Regione in particolare. Le schede ospedaliere emanate ne sono una dimostrazione. Gli Amministratori locali hanno fatto le loro proposte ma malgrado ciò Agordo e Pieve di Cadore possono dimenticarsi di avere ospedali H24, basta leggere con attenzione le schede ospedaliere. Quindi la leadership dei Comuni è quantomeno castrata da questi limiti. A dimostrazione di questa situazione evidenzia che gli Amministratori non possono esprimere parere negativo sul bilancio sociale perché altrimenti ne subiscono le conseguenze gli utenti, se si astengono sul PdZ poco cambia, se si fanno proposte no vengono considerate. Quindi la situazione può cambiare se cambia completamente l approccio alla gestione delle dinamiche sociali e sanitarie del nostro territorio, dove non si può rispondere solo a dinamiche finanziarie, perché altrimenti non si garantisce simile accesso ai servizi, ch già oggi per gli abitanti delle terre alte pagano squilibri importanti. Escono Zoldo Alto e Chies ore Per quanto attiene le singole aree, dove si vede l impegno dei professionisti a dare risposte adeguate anche in condizioni di ristrettezze economiche evidenzia: Consultori familiari: vi è una diminuzione di accesso ai servizi determinata da una minor presenza delle figure professionali, in particolare nell agordino ciò vale per l area ostetrico ginecologica dove nel 2013 si è avuta la chiusura dell ambulatorio a Caprile per la riduzione delle presenza dei professionisti Nell area adozioni vi è una riduzione dell utenza generata dalla crisi economica ma anche dal fatto che il servizio è stato accentrato a e questo potrebbe essere una causa del sostegno alla 14

15 genitorialità. Ci sono molte famiglie in attesa di avere un figlio in adozione ma se l ottenessero tutte il servizio non sarebbe in grado di accompagnare i genitori nel loro percorso di crescita e sostegno, quasi ad auspicare che i genitori non abbiano figli. Sul futuro senza figli le conseguenze sono facilmente intuibili. Tutela minori: numero dei casi costante ma complessità degli stessi sempre maggiore. E positivo leggere che sono aumentate le ore equivalenti dello psicologo ma ci si chiede se la maggior complessità non richieda un aiuto maggiore alle famiglie. Quindi l aumento dello psicologo forse non è sufficiente. Area neuropsichiatrica infantile che da tanti anni nell agordino risulta in difficoltà a fronte di un aumento dei casi registra risorse in diminuzione, i dati dei casi di utenti con disturbi dell apprendimento è costante ma secondo lui è dovuto al fatto che il servizio fa fatica a seguire i casi tanto da appoggiarsi al Comune di Agordo. Il PdZ a pag. 19 esprime che i servizi non sono in grado di prendersi in carico l utenza. Per quanto riguarda l affido si apprende con favore l aumento di questi a scapito delle istituzionalizzazioni pur permanendo in agordino una situazione difficile. Aumentano gli affidi con contributi e quindi si chiede se è dovuto alla complessità dei casi dei ragazzi affidati. Area anziani: la situazione riporta le difficoltà riportate anche lo scorso anno, anziani con profilo di media intensità ricoverati in quelli di ridotta per mancanza di impegnative adeguate anche a fronte di posti autorizzati. La novità è data dalla difficoltà delle strutture ad avere i tassi di copertura dei posti letto pari a quella degli anni precedenti. La relazione evidenzia chiaramente che questo fenomeno potrà determinare, se non contrastato, una riorganizzazione dei Centri dei Servizi che potrebbe anche determinare una riduzione del personale e della qualità del servizi offerto. Non crede sia una cosa che ci si possa permettere. C è la dinamica per cui i posti letto vacanti vengono coperti da utenti che pagano anche l impegnativa regionale, cosa condivisibile ma che palesa come si sta andando verso un assistenza sociale e sanitaria di tipo privatistico dove chi ha le risorse riceve il servizio e chi non le ha ne rimane escluso. Ritiene che questo fenomeno non sia degno di un Paese come il nostro, dove l universalità di accesso dei servizi socio sanitari deve rimare un caposaldo imprescindibile. Nota con preoccupazione il livello di rifiuti da parte dell utenza ad essere ricoverato nella struttura di RSA di Agordo, forse dovuto dal fatto che la struttura ha bisogno di acquisire competitività. Rivolgendosi agli amministratori agordini, li invita a ragionare in tempi brevi sulla gestione futura della RSA, vista la volontà dell Ulss di dismettere la gestione del servizio. Si tratta di un processo molto complesso ma non ritiene opportuno attendere la scadenza della convezione, perché il giorno dopo la stessa Ulss potrebbe imporre condizioni non favorevoli per la gestione questa volta passata in mano ai Comuni. Si deve inoltre affrontare la questione della struttura di Taibon Agordino e capire cosa fare il Comune di Livinallongo. Negli anni passati si era chiesto di specializzare i Centri Servizi del territorio, tenuto conto che l area della salute mentale il territorio agordino è quello meno servito in questo campo propone di verificare la possibilità che ad esempio la struttura di Taibon si possa dedicare a questo tipo di utenza. Per quanto attiene l area della salute mentale, ricorda che qualche anno fa il Comitato dei Sindaci aveva proposto di utilizzare una struttura non utilizzabile per la trasformazione in appartamenti protetti, pur di dare una risposta ad esigenze non coperte nell agordino. Per i Centri Diurni vale il discorso della residenzialità, dove esiste un sottofinanziamento regionale rispetto al numero di giornate di offerta di servizio erogate. Anche qui vengono obbligati gli Amministratori a scelte difficilissime, fra la diminuzione dei servizi e l accettazione di danni economici per le strutture. Crede che per l Agordino sia il caso di procedere con l apertura del Centro Diurno, dato che la struttura c è già, può aiutare le famiglie e la politica regionale persegue questo obiettivo di gestione degli anziani, prova ne sia la DGR 37/13. Propone quindi di valutare con le prossime programmazioni l apertura di un Centro Diurno ad Agordo pur sapendo che i costi sono elevati. Impressiona la riduzione di richiesta anche sui servizi domiciliari, a dimostrazione di quanto la crisi condizioni le scelte dei cittadini, riducendo la possibilità di accedere a prestazioni sociali e socio sanitarie. Rimane stupito della diversità di costi medi di consegna dei pasti domiciliari fra le varie zone del territorio dell Ulss 1. Per quanto attiene l area dipendenze, si rifà all intervento del dott. De Sandre nell ultima Conferenza che ha palesato le difficoltà di gestione di quest area. Porta la testimonianza di un madre di figlio seguito che denuncia la mancanza delle figure professionali in modo molto incisivo, a fronte di un aumento dei casi dei soggetti dipendenti ed anche delle tipologie di dipendenza come quella da gioco. Esce Cortina ore Conclude constatando con rammarico come la situazione risulti grave e ritiene che sarebbe da votare contrariamente all approvazione della valutazione proprio per le evidenti crescenti difficoltà nell erogazione dei servizi. Per coerenza con la votazione della programmazione 2013 Agordo si astiene dalla approvazione del PdZ e lancia un grido di allarme perché si riduce sempre più la speranza di vita con adeguate garanzie nelle terre agordine, l unica risorsa rimane il lavoro di Luxottica per cui non si soffre come altre zone del bellunese, se mancasse anche questo non vedrebbe possibilità di continuare a vivere in questo 15

16 territorio. Ritiene non si possa accontentarsi del fatto di vivere in un bel posto e pensare che potrebbe andare peggio, è una consolazione non sufficiente. Voterà invece a favore per quanto attiene il bilancio consuntivo. F. Brustolon - Forno di Zoldo Ritiene che mantenere i servizi e mantenere i presidi sia fondamentale, ma alcuni di questi come la continuità assistenziale rappresentino più una garanzia psicologica. Per lavoro personale è in contatto con l utenza e sulle guardie mediche raccoglie input che rasentano il grottesco. Sull investimento da fare in tecnologia sulle guardie mediche può essere utile, ma risulta sicuramente più utile fare una selezione del personale perché potrebbe un servizio utile soprattutto dove risulta più difficile l accesso ai servizi ospedalieri, ma se si constata che la popolazione è più incline a fare riferimento ad altri tipi di servizi come farmacie od altro è evidente che qualcosa va rivisto. Ore 11:24 esce Colle S.Lucia Dott. A.Tanzarella Ritiene che si dovranno approfondire alcune tematiche perché il rischio è quello di avere una visione distorta degli argomenti su cui intervenire. Espone alcune annotazioni tecniche: dall 8 luglio la Conferenza Permanente raccoglie i pareri delle Conferenze dei Sindaci sulle schede sanitarie Il 16 la V Commissione si esprimerà sulle schede ospedaliere Dal 18 ci saranno le audizioni delle Conferenze e delle Direzioni Strategiche Secondo lui bisognerà avvisare che la V Commissione che ci sarà il confronto richiesto negli interventi precedenti dentro questa Conferenza. Il Comitato Esecutivo, sentiti i Distretti, dovrà presentare la sintesi delle annotazioni dei Sindaci già per l appuntamento con la Conferenza Permanente. Sulle schede ospedaliere si discuterà il 17/18 luglio, sul Distretto Unico va fatta un altra Conferenza specifica con esposizione dell organizzazione dei servizi territoriali e il rapporto di questi con il Distretto. Ribadisce che si possono ancora mantenere 3 Distretti è anche permesso dal PSSR, ma non ne vale la pena data la riorganizzazione prevista per i servizi, che, anzi, otterrebbero maggiore penetrazione ed eguaglianza di accesso territoriale nell erogazione con un distretto unico. Prima di discutere di questo, però, ci sono alcune questioni importanti che dovrebbero essere già verificate da parte dei Sindaci, con il supporto dei tecnici ma sono gli Amministratori che si devono esprimere: 1. Come si sviluppa il rapporto ospedale territorio in termini anche di risorse per rendere sostenibili queste nuove modalità di offerta 2. Come si attivano e con quali priorità i nuovi livelli di servizi della rete tenendo presente che si dovrà adattare il modello territoriale alle specificità della nostra orografia. Quindi si deve rivendicare non solo la specificità ma la costruzione motivata di modelli aziendali non ricompresi nella programmazione regionale, motivata da importanti questioni. Ad esempio tre AFT non vanno bene sull Ulss 1, ne servono 5 con mantenimento dei presidi territoriali sui piccoli centri periferici. 3. Servono risorse adeguate per finanziare la programmazione deliberata come prevede lo stesso PSSR, altrimenti l attuazione della rete ospedaliera è limitata da vincoli di sostenibilità. Sul riferimento all intervento di Da Roit e l astensione alla votazione sostiene che forse questi documenti non andrebbero sottoposti a votazione perché in realtà i Sindaci hanno uno strumento di valutazione che è quello previsto dal PSSR con valutazione sull operato della Direzione Generale, esprimendosi sulla qualità del sistema territoriale. La premessa richiamata da Da Roit espressa in apertura della valutazione dice cose ovvie, ma anche alcune meno ovvie. Cinque anni di crisi economica, con relativa crisi occupazionale, non può non riflettersi in modo dirompente sui bisogni di salute, perché i livelli di benessere e di istruzione sono più impattanti sulla salute rispetto ai servizi sanitari erogati dall Ulss. Viene detto che siamo di fronte a molte criticità con molti fronti aperti ma c è stato il miracolo di mantenere gli investimenti sui servizi a fronte di contrazioni reali nel 2012 e per la prima volta nominali nel Va tenuto conto del contesto economico, altrimenti non si tiene conto di quanto viene comunque erogato. La contrazione di ,00 di risorse sul bilancio sociale fra 2011 e 2012 è dovuto alla mancanza del contributo di 1 milione da parte della Fondazione Cariverona per politiche di inserimento lavorativo, ovvero risorse attivabili su spesa interamente sociale e di competenza degli Enti locali, sebbene questi abbiano comunque mantenuto i loro apporti economici. Siamo di fronte ad un sistema che mentre crollano le mura tiene su il palazzo, perché nessun altra istituzione pubblica ha mantenuto i servizi. Da altre parti il fondo sanitario dell Ulss è stato diminuito, qui invece si sono mantenuti gli stessi livelli. 16

17 Non tutte le battaglie si potranno vincere ma c è una grande solidarietà dell Azienda con i Comuni. Di questo si deve prendere atto altrimenti vengono a ridursi le motivazioni per contrastare questi fenomeni che non dipendono dai presenti ma a cui i presenti devono cercare di dare soluzioni. Anche l utenza è rimasta stabile, chiede di fare un passo in più oltre alla statistica. Là dove non ci sono liste di attesa (che rappresenta un bisogno non soddisfatto) vuol dire che risposte sono state date. Il discorso sul servizio di neuropsichiatria sul territorio in sofferenza ad Agordo verrà risolta già la prossima settimana con l approvazione di una delibera che porterà tutti i neuropsichiatri sul territorio evitando quindi disagio degli utenti e fughe degli stessi che comportano anche maggiori costi per mobilità passiva. Ci sono difficoltà nelle sostituzioni del personale in alcuni casi, ma in questi 5 anni si sono sostenuti investimenti per stabilizzare le professionalità, come ad esempio nell area psichiatria infantile ci sono 15 dirigenti medici equivalenti e 50 operatori equivalenti quasi tutti di categoria D. La quantità non assicura la qualità, ma non siamo di fronte ad un area sottostimata. Due questioni ulteriori: Area Anziani: per quanto attiene l attivazione del Centro diurno su Agordo non c è problema ad aprirlo ma hanno un alta costosità, a fronte di poche risorse date dalla Regione. E un servizio molto importante in funzione della domiciliarità e il trasporto degli utenti diventa servizio fondamentale. Hanno comunque scarsa attrazione al di fuori del Comune nel quale sono inseriti, quindi si riempiono in Comuni ad alta densità di popolazione, ma in altri territori potrebbero fare fatica ad equilibrare i costi per mancanza di utenza. C è un problema aperto con la Regione relativo alla qualificazione dei servizi, all equilibrio fra posti letto ed impegnative, così come al finanziamento del tasso di occupazione effettivo delle stesse, problemi per i quali bisogna insistere per far riconoscere quanto necessario. Ci sono però alcune scelte che riguardano in primo luogo i Comuni. Contesta il fatto che la mancanza di risorse provochi disparità perché i paganti occupano posti che altrimenti resterebbero vuoti, invece la gestione della assistenza dei non autosufficienti su tutte le unità di offerta deve essere serenamente ma determinatamente valutata. La stessa relazione del referente di Area Anziani palesa in più punti che ci sono delle questioni da risolvere, ed esemplifica sostenendo che se la non autosufficienza fosse correttamente gestita, la RSA di Agordo non avrebbe registrato tassi di occupazioni inferiori agli anni passati. La questione più grande è quella dei modelli gestionali. Si devono abbattere i costi di gestione ed amministrativi per non incidere sui livelli dei servizi di assistenza. Se non si trovano soluzioni per la gestione delle CdR i Comuni saranno costretti per patti di stabilità e vincoli su personale ad esternalizzare i servizi, con assunzione di grandi responsabilità in prospettiva. Non c è solo il problema della restituzione delle deleghe della RSA di Agordo, ma dei vincoli di spesa che comunque sottostanno ai Comuni, per questo gli stessi devono mantenere la governance del sistema delle strutture residenziali. I Comuni, pur in grande difficoltà economica e di raffronto con altri livelli istituzionali sono comunque Enti di rappresentanza di un territorio che comunque governano e saranno gli interlocutori con la Regione. Hanno la possibilità di contribuire efficacemente nella costruzione dei servizi territoriali a cominciare dal Distretto Unico. Esce Voltago ore D. Zandonella- Comelico Superiore Riscontra favorevolmente la proposta di una Conferenza sulle schede sanitarie anche se ritiene che si tratti di un intervento tardivo perché se la Regione ha deciso difficilmente rivedrà le sue posizioni. Per quanto attiene il PdZ è molto preoccupato dal trend di riduzione di risorse e dall aumento dei bisogni Ritiene che gli Amministratori vivano un ricatto sulla questione dell approvazione dei documenti presentati perché se non li approvano rischiano di mettere in maggior difficoltà gli utenti più deboli mentre se li approvano avvallano le politiche regionali che definisce criminali, e che secondo lui mira ad una sanità sempre più privata. Chiede di avere notizie relativamente all Ospedale Codivilla Putti. Presidente Mette alla votazione il punto 2 - Piano di Zona Relazione Valutativa e Monitoraggio anno Astenuti: Gosaldo, San Tomaso Agordino, Vallada Agordina, Rivamonte, Falcade, Selva di Cadore, Agordo, Taibon Agordino, Comelico Superiore. Approvato all unanimità dei votanti Favorevoli 22 Presenti 22 Contrari 0 Votanti 13 17

18 Astenuti 9 Mette alla votazione il punto 3 - Conto Consuntivo dell Ulss 1 - Gestione Servizi Sociali - anno 2012 Votato all unanimità dei presenti. Presenti 22 Votanti 22 Favorevoli 22 Contrari 0 Astenuti 0 Presidente informa che ha appena avuto notizia che la V Commissione Reg.le discuterebbe le schede ospedaliere il 4 e il 12 luglio, scompaginando le previsioni prima concordate per gli incontri della Conferenza. I Punto 4 e 5 vengono rinviati al Comitato Esecutivo. 4.Nomina Referente per il Progetto Tutori Volontari a seguito dimissioni Ass. Soc. dott.ssa M. Pulvirenti;(rinviata) 5. Accordo di Programma del Servizio UICAA/Ausilioteca anni Nomina rappresentante per il Collegio di Vigilanza;(rinviata) 6.Home Care Premium - Comunicazione stato di attuazione del progetto "ASSISTENZA DOMICILIARE - INPS Gestione Dipendenti Pubblici" e designazione per incarico di supervisione; Viene ratificata dalla Conferenza la scelta del Comitato Esecutivo di nominare quale nuovo referente del progetto il Segretario della Conferenza con costi non a carico dei Comuni ma dei fondi derivati dal progetto stesso. Presenti 22 Votanti 22 Favorevoli 22 Contrari 0 Astenuti 0 Il dott. Boito espone una breve disamina del progetto attraverso la presentazione delle slides sotto riportate. 18

19 Obiettivi Sostegno alla domiciliarità di persone non autosufficienti Sostegno agli utenti/familiari nell affrontare e gestire le difficoltà connesse allo status di non autosufficienza 2 La slides illustra gli obiettivi del progetto. Destinatari e Requisiti Utenti gestione ex INPDAP: - Dipendenti pubblici - Pensionati pubblici - Loro coniugi conviventi - Loro familiari di primo grado Requisiti: - Rientrare in parametri di: - GRAVITA ASSISTENZIALE - CONDIZIONE ECONOMICA - Risiedere in uno dei 51 Comuni E indirizzato esclusivamente a dipendenti pubblici o loro parenti stretti. La condizione economica è data dal parametro ISEE. Tipologia di prestazioni Prestazioni Prevalenti Contributo economico fino ad per soggetti che ricevono assistenza da: - Servizi pubblici gratuiti - Familiare convivente - Familiare non convivente - Interventi pubblici a pagamento - Volontariato - Assistente familiare Prestazioni integrative Oss/educatori professionali Centro diurno Sollievo Servizi di accompagnamento e trasporto Pasti a domicilio Ausili Domotica Ricoveri presso strutture sociali Due tipo di prestazioni: Prevalenti: fino ad al mese direttamente alle famiglie 19

20 Integrative: si sommano o sono indipendenti dal contributo alle famiglie e si esplicano nei servizi elencato prodotti dagli enti afferente all ambito e rimborsati dall Istituto. Si prega di fare attenzione in quanto è previsto anche il ricovero presso strutture sociali (quindi per autosufficienti) di utenti che hanno una certificazioni scritte di non autosufficienza. La dinamica potrebbe essere molto pericolosa per i responsabili delle strutture. Per quanto attiene gli acquisti di ausili e domotica si è cercato con scarso successo di fare acquistare direttamente alla famiglie le strumentazioni utili che quindi, nel caso dovrebbero essere acquistate con il ricorso al MEPA e conseguenti lungaggini burocratiche. Durata progetto 12 mesi, a far data dall inserimento del Progetto Assistenziale dell assistito, fino massimo al 31 ottobre 2014 La durata massima prevista per l erogazione delle prestazioni dei singoli progetti è di 12 mesi ma solo fino al 31 0ttobre 2014, quindi se il progetto viene inserito entro il 20 settembre 2012 il beneficiario godrà di tutte le risorse possibili altrimenti per un numero inferiore di mesi. Risorse Rimborso spese pari ad 1.500,00 per ogni assistito Tetto massimo ,00 Rimborso minimo ,00 raggiunto il numero minimo di 50 assistiti Per prestazioni integrative: Tetto massimo ,00 Per utente assistito il progetto deve definire erogazione di prestazioni da 600,00 fino ad annui sulla base dell ISEE Vengono riconosciute le somme massime indicate dalla tabella sottoriportata nell impossibilità di definirne una di ambito Ogni volta che viene inserito un utente nel sistema l Ambito (interpretato dall ulss su delega di tutti i Comuni) riceve 1.500,00 per spese amministrative fino ad un massimo di ed un minimo di al raggiungimento del numero di 50 utenti beneficiari. Sul raggiungimento del numero minimo non si avranno certezze sino all accettazione dei progetti predisposti dalle assistenti sociali con i soggetti interessati. Per quanto attiene le prestazioni integrative il tetto massimo è pari ad ,00. 20

21 Prestazioni integrative In caso di un indicazione di tariffe d ambito diverse da queste quelle indicate dall istituto queste non possono essere diverse da quelle effettivamente praticate dalle cooperative che forniscono i servizi agli Enti. Suggerisce di rinviare la definizione di tariffe d ambito alla riunione del Comitato Esecutivo perché appare materia piuttosto tecnica ed ostica da essere trattata collegialmente. Ulteriori obblighi dell ambito Sportello sociale di informazione e consulenza familiare Formazione dei familiari e assistenti familiari impiegati nell assistenza delle prestazioni prevalenti Costruzione di Registro assistenti familiari e assistenti all infanzia Costruzione del Registro del volontariato sociale Rendicontazione di tutte le spese sostenute L ambito deve garantire l esplicazione di altri servizi sopradescritti. L Ambito progetta di operare queste funzioni con l affidamento ad una cooperativa mediante appalto finanziato con le risorse descritte prima. 21

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