5,00 L IRRINUNCIABILE NAUTICO. Amerigo Vespucci un estate Al mare

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1 5,00 NUMERO DOPPIO agosto/ottobre 2012 notiziario della GUardia CoStiera L IRRINUNCIABILE NAUTICO Amerigo Vespucci un estate Al mare l onda emotiva della parola

2 MEDITERRANEO UN MARE DA SALVAGUARDARE 24 NOTIZIARIO DELLA GUARDIA COSTIERA - AGOSTO/OTTOBRE 2012

3 ATTIVITÀ OPERATIVA 25

4 DI LUIGIA CAIAZZO E ALBERTO RIBOTTI Il traffico marittimo petrolifero in Mediterraneo, che corrisponde a meno dell 1% della superficie marina globale, rappresenta il 20% del traffico globale con oltre navi oltre le 100 tonnellate di stazza lorda all anno. A causa dell intenso traffico si registrano numerosi casi di inquinamento marino da idrocarburi, talvolta gravi, a cui vanno a sommarsi gli incidenti da condutture o da terminali petroliferi oltre a numerose gravi collisioni (European Environment Agency Report no. 4, 2006, 2006). L'inquinamento da idrocarburi è una delle principali cause di preoccupazione per la salute dell'ecosistema marino ed ha un forte impatto sull'economia sia a livello locale che globale. Molti esperti (Rep.Stud. GESAMP, (42), 1990; Rep.Stud.GESAMP, (50), 1993) concordano sul fatto che i principali flussi antropici di inquinamento da idrocarburi nell'ambiente marino provengano da fonti terrestri (raffinerie, rifiuti comunali, deflusso dei fiumi, ecc) e da attività di trasporto marittimo (petroliere). Fra agosto 1977 e dicembre 2011 sono state sversate, in Mediterraneo circa t. di idrocarburi e sono stati segnalati al REM- PEC oltre 572 incidenti significativi, causa o rischio di inquinamento da petrolio. In accordo con il database del REMPEC sull Analisi Statistica degli Alert e degli Incidenti, la maggior parte degli incidenti con sversamento di idrocarburi avvengono nei periodi autunnale ed invernale, stagioni note per essere le meno favorevoli alla navigazione per le avverse condizioni meteo-marine. L incaglio è il tipo di incidente marittimo generalmente più frequente, anche se sversamenti oltre le 700 t. sono principalmente dovuti a collisioni. Possiamo ricordare almeno 4 gravi incidenti riguardanti petroliere quali la Exxon Valdez in Alaska nel 1989 (40000 t), the Haven in Liguria nel 1991 ( t) considerato il maggior incidente petrolifero nel Mediterraneo, la Braer vicino alle isole Shetland nel 1993 (85000 t) e la Erika nel 1999 che ha contaminato oltre 400 km della costa atlantica francese. 26 NOTIZIARIO DELLA GUARDIA COSTIERA - AGOSTO/OTTOBRE 2012

5 In apertura: Affondamento della nave ecuadoregna Jessica presso le coste delle isole Galapagos (Cile) in seguito a incaglio il 16 gennaio 2001 e la perdita di 6000 tonnellate di carburante (foto Cedre) Di lato: I 4 principali gruppi di greggi e prodotti ottenuti dall associazione della classificazione API al concetto empirico di persistenza degli oli in mare che sono suddivisi principalmente in persistenti (greggi, oli combustibili e bitumi) e non persistenti (benzine, kerosene e diesel; estratto da:biliardo e Mureddu, Unione Petrolifera, 2005). Sopra: le conseguenze sulla costa spagnola dell inquinamento provcato dal naufragio della MC Prestige Sotto: Spiaggiamento della nave portacontainer tedesca Kini Kersten presso la spiaggia francese di Rozel (penisola di Cotentin) l 1 gennaio 1987 e il conseguente sversamento di 45 tonnellate di petrolio (foto Cedre) Nella pagina successiva gli ultimi istanti della tragedia della motocisterna MC Haven ATTIVITÀ OPERATIVA 27

6 28 NOTIZIARIO DELLA GUARDIA COSTIERA - AGOSTO/OTTOBRE 2012

7 ATTIVITÀ OPERATIVA 29

8 Sopra: Pulizia di una spiaggia sulla costa della Galizia (Spagna) in seguito all affondamento della petroliera Prestige il 18 novembre 2002 e la perdita di tonnellate di petrolio (foto Cedre) Sotto: Mappa con la localizzazione dei 21 partner del progetto internazionale MEDESS-4MS 30 NOTIZIARIO DELLA GUARDIA COSTIERA - AGOSTO/OTTOBRE 2012

9 È riconosciuto che l'inquinamento da idrocarburi determina effetti dannosi sull'ambiente sia a breve che a lungo termine. Le sostanze tossiche derivanti dal petrolio entrano nella catena alimentare marina e con la bioaccumulazione i loro effetti possono diventare permanenti. Questi prodotti petroliferi uccidono le larve e possono causare cambiamenti fisiologici in tali organismi. Pellicole di olio sulla superficie del mare possono uccidere gli organismi marini e anche impedire la fotosintesi del fitoplancton nonché la respirazione degli altri organismi presenti. La coagulazione del petrolio forma palle di catrame che, avvicinandosi alla costa o depositandosi lungo la costa, possono entrare nella catena alimentare umana attraverso pesci, crostacei e molluschi. Ciò è purtroppo evidente in alcune aree costiere del Mediterraneo, un mare chiuso con oltre 50 milioni di abitanti lungo la costa ed il doppio durante l estate, e pertanto probabilmente più fragile di altri mari. Sebbene catastrofici sversamenti di idrocarburi possano generare cambiamenti ecologici che richiedono decenni per il loro recupero, non è da sottovalutare l impatto sull ambiente marino dei piccoli sversamenti, ossia ridotte ma costanti quantità di petrolio scaricate illegalmente dalle navi in transito (Morovic et al., Acta Adriatica 2011). Per migliorare la risposta alle emergenze da inquinamento, come quella accaduta a Porto Torres nel gennaio 2011, e prevenire i danni all ambiente marino, negli ultimi vent anni la maggior parte dei paesi mediterranei ha sostenuto un forte sforzo scientifico, politico e tecnologico per sviluppare piani di emergenza adeguati. studiati Sono stati pertanto studiati sistemi di previsione operativi, capaci di prevedere le condizioni meteo-marine oltre alle traiettorie di idrocarburi al fine di fornire un supporto alle autorità competenti per mettere in atto una più veloce risposta alle emergenze ambientali sulla base di valutazioni tecniche e procedure di analisi del rischio. Una grande varietà di sistemi di previsione, basati su modelli numerici delle traiettorie collegati a modelli idrodinamici e meteorologici, sono stati quindi sviluppati per analizzare e predire la dispersione di idrocarburi nei mari europei (vedi NRC, Oil in the Sea III: Inputs, Fates, and Effects. National Academy Press, 2003). Gli incidenti della Prestige nel 2002 e della BP Deepwater Horizon nel 2010 hanno infine ampiamente dimostrato la necessità di sistemi di previsione efficaci ai fini della gestione di tali situazioni di emergenza. Nel quadro delle attività europee sulla previsione oceanografica per la gestione delle emergenze da sversamento di idrocarburi, è quindi nato il progetto europeo MEDESS- 4MS (Mediterranean Decision Support System for Marine Safety; cofinanziato dal FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale) attraverso il Programma MED per il periodo Il Dipartimento della Marina Mercantile (DMS) di Cipro coordina il progetto e l attività di 20 partner appartenenti a 7 paesi mediterranei fra i quali, per l Italia, la Guardia Costiera italiana (ITCG), il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), la LUISS di Roma e l Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Fra i partner coinvolti in questo progetto vi sono fra i più importanti centri di previsione operativi del mare presenti in Mediterraneo, come il CNR italiano e lo IOI-MOC di Malta, ed enti nazionali operativi come La Guardia Costiera italiana e il DMS di Cipro. MEDESS-4MS realizzerà un sistema operativo multi-modello per la previsione della dispersione degli idrocarburi, che attingerà a dati ed informazioni provenienti dal Marine Core Service (MCS) del programma europeo GMES (Global Monitoring for Environment and Security) e sarà interfacciato con il sistema CleanSeaNet dell EMSA nonché integrato con i sistemi di monitoraggio del traffico marittimo della Guardia Costiera, in particolare con l AIS. Il sistema realizzato userà le informazioni in tempo ATTIVITÀ OPERATIVA 31

10 reale sulla posizione della chiazza di petrolio, interfacciandole con i dati dei modelli numerici, per prevedere lo spostamento dell'inquinante e fornire prodotti su misura per gli utenti o per le Agenzie/Autorità operative competenti per tale tipologia di emergenze (Guardie Costiere, REMPEC, e altre). Il servizio fornito dal progetto MEDESS- 4MS aspira a migliorare la prevenzione dei rischi, la sicurezza in mare e la tutela degli ecosistemi, costituendo un valido ausilio per le Agenzie/Autorità competenti nell attuazione della direttiva europea 2005/35/CE relativa all'inquinamento provocato dalle navi e all'introduzione di sanzioni per eventuali violazioni. MEDESS-4MS è stato progettato per soddisfare le esigenze delle organizzazioni internazionali ed europee, le agenzie mediterranee operative competenti individuate dal REMPEC e quelle degli Stati Membri dell'ue definite dall EMSA. Il progetto svilupperà il sistema integrato attraverso un portale web ad unico accesso, con diversi servizi e profili utente, un Interfaccia utente dedicata, che consenta l utilizzo dei dati multi modello e funzionalità interattive per riunire assieme attori politici e industriali con l obiettivo comune di salvaguardare questo nostro mare Mediterraneo. Nell ambito del progetto MEDESS-4MS e per pianificare le future attività il 12 e 13 settembre uu.ss. si è svolto presso il Comando Generale delle Capitanerie di Porto di Roma il terzo Steering Committee. All incontro hanno partecipato i partner di progetto ed il Dott. Massimo Avancini, funzionario del Ministero dell Ambiente, il quale ha tenuto un breve intervento sulle procedure di gestione delle emergenze inquinamento in mare. Alberto Ribotti CNR IAMC Sottotenente di Vascello Luigia Caiazzo del Comando Generale In questa pagina: momenti del terzo Steering Committee svoltosi a roma presso il Comando Generale delle Capitanerie di Porto lo scorso settembre nell ambito del Progetto MEDESS-4MS 32 NOTIZIARIO DELLA GUARDIA COSTIERA - AGOSTO/OTTOBRE 2012

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