LE VACCINAZIONI PER LA VITA:
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- Erica Cappelletti
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1 Corso FAD Modulo 1 15 crediti ECM LE VACCINAZIONI PER LA VITA: accompagnare le vaccinazioni del bimbo
2 Il cittadino medio non può decidere da solo se vaccinarsi o no. (Fausto Francia) 1 CAPITOLO: PERCHÉ VACCINARE?
3 Indice argomenti: 1. La storia delle vaccinazioni 2. I principali vaccini per l infanzia: 2.1 Il vaccino esavalente: anti difterite, tetano, pertosse, epatite B, Haemophilus influenzae b, polio 2.2 Il vaccino MPR 2.3 I vaccini MPR e varicella 2.4 I vaccini anti Rotavirus, Pneumococco, Meningococco B
4 I VACCINI ANTI-ROTAVIRUS (RV) PNEUMOCOCCO, MENINGOCOCCO B
5 Stima della dimensione epidemiologica di RV in Italia calcolata mediante un modello epidemiologico Soriano PIDJ 2006, Giambi Epicentro 2007
6 Il rotavirus Il Rotavirus è la causa più frequente di diarrea grave nel lattante e nel bambino, in particolare in chi frequenta comunità (ad esempio l asilo nido). Il virus si trasmette per via oro-fecale, viene cioè rilasciato in elevate quantità attraverso le feci di un soggetto infetto e l ingresso nell organismo avviene attraverso l ingestione di acqua o cibo contaminato. Si associa spesso a febbre e vomito e può portare a disidratazione, che talvolta rende necessario il ricovero in ospedale. Il Rotavirus è molto contagioso. Le comuni norme igieniche (come lavarsi le mani) non impediscono del tutto il diffondersi della malattia, perché il virus è resistente nell ambiente e può essere ingerito anche attraverso acqua e cibo contaminati; pertanto il miglior modo per proteggere il bambino dalle forme più gravi della malattia è effettuare la vaccinazione.
7 Il rotavirus Le gastroenteriti da RV hanno un significativo impatto economico su: famiglie sistema sanitario società In Italia il rotavirus contribuisce a una spesa sanitaria da 40 fino a 60 milioni di euro all anno, a cui vanno sommati i costi indiretti, ossia quelli dovuti alla perdita di giorni di lavoro per i genitori dei bambini ammalati.
8 Il rotavirus (2) L efficacia del vaccino nei confronti della gastroenterite è, dopo le 2 dosi, dell 85% verso tutte le forme e del 100% verso le forme più gravi. Si è anche evidenziata una riduzione del 42% dei ricoveri ospedalieri. Una recente revisione degli studi clinici ha dimostrato che i vaccini attualmente in uso non hanno determinato un aumento del rischio di invaginazione intestinale. Altri studi hanno smentito l osservazione che la vaccinazione potesse causare un aumento dei casi di malattia celiaca.
9 La vaccinazione rappresenta l unico strumento oggi disponibile di prevenzione della malattia da RV La vaccinazione rappresenta l unico strumento oggi disponibile di prevenzione della malattia da RV, infatti l efficacia delle comuni norme igieniche e delle precauzioni o di strumenti barriera non hanno dimostrato adeguata efficacia. Nella prevenzione dell infezione rimangono tuttavia buona norma il lavaggio della mani e la disinfezione delle superfici contaminate. Scopi della vaccinazione: Determinare protezione dall infezione naturale precoce, simile a quella conferita Proteggere da gastroenterite moderata/severa Prevenire i casi di ospedalizzazione da RV Ridurre la morbosità e l impatto socio-economico Ridurre l incidenza globale della mortalità da RV.
10 La vaccinazione rappresenta l unico strumento oggi disponibile di prevenzione della malattia da RV(2) Le evidenze scientifiche rendono la vaccinazione anti-r una strategia efficace e perseguibile nel prevenire la patologia da RV e nel conferire aumentata resistenza verso le gastroenteriti in generale. In oltre in base ai dati scientifici, con i vaccini attualmente disponibili, non si riscontra nella popolazione vaccinata un aumento dei casi di invaginazione intestinale rispetto ad una analoga popolazione non vaccinata, bensì è confermato che il vaccino può anticipare, in soggetti predisposti ed in un esiguo numero di casi, il manifestarsi di invaginazione.
11 La vaccinazione anti-rotavirus I Rotavirus (RV) sono la principale causa di gastroenterite acuta grave nei lattanti e nei bambini di età inferiore a 5 anni. Nei bambini così piccoli una gastroenterite acuta può provocare facilmente un importante disidratazione con elevati tassi di ospedalizzazione. Il vaccino, ottenuto con virus vivi ma resi inoffensivi, si assume per bocca: sono delle goccioline che possono essere somministrate anche assieme alle altre vaccinazioni.
12 La vaccinazione anti-rotavirus (2) Sono previste 2 dosi: la prima può essere somministrata dopo le 6 settimane di vita e la seconda prima delle 24 settimane di vita con un intervallo di almeno quattro settimane tra le somministrazioni. La via di somministrazione è orale. E cosomministrabile con altri vaccini e, in genere, si sfruttano le prime due sedute vaccinali andandolo a somministrare insieme ad esavalente ed antipneumococcico. Tutti i bambini sani possono essere vaccinati contro il Rotavirus, ma i candidati ideali sono i piccoli che frequentano l asilo nido entro i 12 mesi e i bambini che hanno fratelli di 3 anni o meno. «La vaccinazione è l'unica misura in grado di agire in modo significativo sull'incidenza globale della gastroenterite da rotavirus e può presentare vantaggi per la qualità della vita del bambino e dei familiari».
13 Il vaccino anti-rotavirus: indicazioni pratiche su quando rimandare la vaccinazione In presenza delle seguenti condizioni il personale sanitario deve valutare l opportunità di rimandare la vaccinazione o di eseguirla in ambiente ospedaliero: reazione allergica a precedenti dosi del vaccino anti-rotavirus o a componenti del vaccino età superiore a 26 settimane immunodeficienza malformazioni congenite che possano predisporre ad una invaginazione intestinale/storia di invaginazione
14 Il vaccino anti-rotavirus: indicazioni pratiche su quando rimandare la vaccinazione (2) malattia gastrointestinale acuta (diarrea e vomito) trapianto di cellule staminali malattie gastrointestinali croniche sindrome enterocolitica indotta da alimenti (intolleranza al fruttosio, malassorbimento del lattosio o insufficienza della saccarasiisomaltasi) somministrazione recente ( 6 settimane) di immunoglobuline malattie gravi o moderate in atto (con o senza febbre)
15 Vaccino anti-rotavirus: possibili reazioni indesiderate Nella maggior parte dei casi si tratta di reazioni lievi come irritabilità, diarrea e/o vomito transitori. Il rischio di reazioni gravi (come imponenti reazioni allergiche), è estremamente basso e nella maggior parte dei casi si verifica nei primi minuti dall inoculazione del vaccino; pertanto dopo la vaccinazione si raccomanda di attendere minuti prima di allontanarsi dalla struttura. L ambulatorio vaccinale è comunque dotato di farmaci e di strumenti adeguati ed il personale sanitario è addestrato per il trattamento di questo tipo di reazioni..
16 Vaccino anti-rotavirus: possibili reazioni indesiderate Alcuni studi clinici hanno dimostrato un lieve incremento nei casi d invaginazione intestinale entro una settimana dalla somministrazione della prima dose di vaccino. L invaginazione intestinale è una forma di blocco intestinale che deve essere trattato in ospedale ed a volte richiede un intervento chirurgico. Il rischio stimato è di circa 1 caso ogni lattanti. Durante la prima settimana dopo la prima dose di vaccino è pertanto necessario valutare attentamente eventuali sintomi insoliti come febbre alta, debolezza o irritabilità del bambino, dolore addominale con pianto inconsolabile, vomito a getto, o presenza di sangue nelle feci. In questi casi è importante contattare immediatamente il pediatra curante.
17 Lo pneumococco L impatto della malattia pneumococcica nel mondo è tale che nel 2006 l OMS l ha definita come la prima causa di morte prevenibile con la vaccinazione. In considerazione dell elevato impatto sia nei bambini che negli adulti e dell aumentata resistenza dello pneumococco agli antibiotici, l OMS considera la prevenzione vaccinale una priorità nei paesi industrializzati e nei paesi in via di sviluppo. La malattia pneumococcica comprende una numerosa serie di infezioni determinate dallo Streptococcus pneumoniae (pneumococco), di cui esistono vari tipi. Si trasmette da persona a persona attraverso il contatto stretto. Lo pneumococco è la causa più comune dell otite media acuta del bambino. E inoltre responsabile di gravi infezioni invasive quali batteriemia, polmonite e meningite, caratterizzate da un elevata letalità. Sono malattie più frequenti nei bambini di età inferiore ai 5 anni (anche se il rischio di contrarre forme gravi è maggiore al di sotto dei 2 anni) e nelle persone di età superiore ai 64 anni. Sono considerate a rischio anche persone che soffrono di patologie che deprimono il sistema immunitario, persone con malattie croniche, persone a cui è stata asportata la milza, soggetti portatori di protesi auricolari.
18 Lo Pneumococco Dopo l introduzione del vaccino coniugato contro lo pneumococco si è riscontrata una riduzione dei casi di malattie invasive causate da questo germe, in particolare nei bambini più piccoli (al di sotto di un anno di età). E importante quindi che i bambini siano vaccinati contro lo pneumococco per proteggere se stessi ma anche la popolazione (in particolare gli anziani) dall insorgenza di queste malattie che possono causare complicanze molto gravi ed a volte letali.
19 La vaccinazione anti-pneumococcica Sono previste 3 dosi entro il dodicesimo mese di vita. Non sono previsti richiami. La via di somministrazione: intramuscolo nella regione anterolaterale della coscia per bambini con meno di un anno, per tutte le altre età intramuscolo nel deltoide dell arto superiore. E cosomministrabile con i vaccini: esavalente, antirotavirus, MPR e MPRV, meningococco B, C, ACWY, antiinfluenzale e antivaricella.
20 Il vaccino anti pneumococco: indicazioni pratiche su quando rimandare la vaccinazione In presenza delle seguenti particolari condizioni il personale sanitario deve valutare l opportunità di rimandare la vaccinazione o di eseguirla in ambiente ospedaliero: reazione allergica a precedenti dosi del vaccino anti-pneumococcico o a componenti del vaccino malattie gravi o moderate in atto (con o senza febbre) gravidanza
21 Vaccino antipneumococcico: possibili reazioni indesiderate Nella maggior parte dei casi si tratta di reazioni lievi come dolore nella sede della puntura, mal di testa, inappetenza, debolezza. Qualche volta possono comparire altri disturbi quali febbre, diarrea, vomito,rash cutaneo, dolori muscolari e articolari che tuttavia sono di breve durata. Il rischio di reazioni gravi (come imponenti reazioni allergiche), è estremamente basso e nella maggior parte dei casi si verifica nei primi minuti dall inoculazione del vaccino; pertanto dopo la vaccinazione si raccomanda di attendere minuti prima di allontanarsi dalla struttura. L ambulatorio vaccinale è comunque dotato di farmaci e di strumenti adeguati ed il personale sanitario è addestrato per il trattamento di questo tipo di reazioni.
22 Meningococco B Dal 2007 al 2011 il Men B è stato responsabile in media di circa il 61% dei casi totali di malattia invasiva da meningococco. L incidenza di questa patologia è particolarmente accentuata nei bambini sotto l anno di vita: uno studio inglese dimostra, infatti, come i casi di Men B si osservino prevalentemente tra il quarto ed il nono mese di vita, con un picco registrato nel quinto mese. Le malattie meningococciche sono gravi malattie batteriche causate dal Meningococco (Neisseria meningitidis). Il meningococco provoca gravi casi di meningite (infiammazione delle membrane che rivestono il cervello e il midollo spinale) soprattutto nei bambini piccoli e negli adolescenti. Inoltre, se il batterio raggiunge il sangue, può interessare altri organi determinando un quadro clinico ancora più serio (sepsi). Ci si può ammalare di malattia meningococcica a tutte le età, ma la malattia è più comune nei bambini con meno di un anno di età e tra i 12 e i 21 anni.
23 Meningococco B (2) Nonostante un trattamento antibiotico adeguato, il tasso di letalità è del 10%-15%. Un terzo delle morti si verificano entro 6 ore e due terzi entro 18 ore dall insorgere della malattia. Dall 11% al 19% di coloro che sopravvivono riportano sequele permanenti quali danni cerebrali, disturbi dell apprendimento, perdita dell udito, amputazioni degli arti. Oltre l 80% dei casi di meningite da meningococco che si verificano nei bambini sotto l anno di età sono causati dal meningococco B.
24 Meningococco B In Italia vengono accertati circa casi di meningite meningococcica ogni anno (probabilmente i casi reali sono molti di più) e, nonostante sia possibile una cura con antibiotici, l infezione spesso progredisce così rapidamente che, anche con una diagnosi e terapia tempestiva, provoca la morte nel 10-15% dei casi. Di coloro che sopravvivono, una percentuale tra l 11 e il 19% può avere delle complicanze come amputazioni di arti o segmenti di arti, malattie del sistema nervoso (paralisi, convulsioni o ictus), sordità, disturbi della sfera psico-affettiva e ritardo mentale. Esistono 12 gruppi di meningococchi, di cui 5 (A, B, C, Y, W135) sono responsabili della malattia meningococcica invasiva. Tra questi, il principale responsabile della malattia meningococcica in Italia è rappresentato dal sierogruppo B.
25 Come si contrae la malattia meningococcica Può diffondersi da persona a persona attraverso le secrezioni del naso e della gola; il batterio può quindi diffondersi attraverso: Tosse Starnuti Baci Anche le persone che non sviluppano la malattia possono portare i batteri nel naso e nella gola e diffonderla agli altri. In realtà, la maggior parte dei neonati e dei bambini che contraggono la malattia meningococcica lo fanno attraverso il contatto con soggetti apparentemente sani portatori del batterio. E stato stimato che tra il 10% e il 20% della popolazione siano dei portatori attivi del batterio 1 1. World Health Organization (WHO). Meningococcal Meningitis Fact Sheet. Updated December 2010.
26 La Meningite Meningococcica è la malattia invasiva più grave prevenibile con la vaccinazione Malattia Tasso di letalità Note Ebola 1 50% 89% H5N1 (influenza aviaria) 2 59% Casi riportati in Africa e Asia Vaiolo 3 30% Considerato eradicato nel1980 Malattia meningococcica invasiva 4 Difterite 5 Polmonite da pneumococco 5 Polio paralitica 5 Meningite da Hib 5 10% 15% 5% 10% 5% 7% 2% 5% 2% 5% A dispetto di appropriato trattamento antibiotico Varicella 5 <1% Bambini e adolescenti Morbillo 5 0.2% United States, Rotavirus % US 1. Rouquet P, et al. Emerg Infect Dis. 2005;11: ; 2. WHO Centers for Disease Control and Prevention (CDC): 4. Centers for Disease Control and Prevention (CDC): ; 5. Centers for Disease Control and Prevention (CDC) 6. Gerba CP, et al. Wat Res. 1996:30;
27 La vaccinazione contro il meningococco B Il vaccino contro il meningococco B fornisce un ampia protezione contro il suddetto patogeno in quanto è costituito da quattro componenti esposti sulla superficie del batterio scelti strategicamente per proteggere contro la maggior parte dei ceppi circolanti di Men B. La popolazione più a rischio da Men B sono i neonati sotto l anno d età ed in particolare sotto i 6 mesi. Indicazione: a partire dai 2 mesi d età La via di somministrazione: nella parte anterolaterale superiore della coscia nei lattanti o nel muscolo deltoide della parte superiore del braccio in individui di età maggiore.
28 La vaccinazione contro il meningococco B Lo sviluppo di un vaccino contro questo batterio ha rappresentato per molto tempo una sfida per i vaccinologi di tutto il mondo. Infatti, i metodi tradizionali, utilizzati con successo per la messa a punto di vaccini contro gli altri 4 sierogruppi meningococcici patogeni che causano malattie, si sono rivelati fallimentari per questo sierogruppo. Oggi, grazie ad una tecnica innovativa denominata reverse vaccinology è stato reso possibile lo sviluppo di un vaccino universale contro il meningococco B, e tale vaccino è oggi disponibile in Italia. Il vaccino contro il meningococco di tipo B fornisce una risposta difensiva a largo raggio: è costituito da quattro componenti esposti sulla superficie del batterio, scelti per proteggere contro la maggior parte dei ceppi circolanti di meningococco B.
29 La vaccinazione contro il meningococco B (2) Il vaccino può essere utilizzato in lattanti di età pari o superiore a 2 mesi, e la somministrazione, che avviene per via intramuscolare, può essere effettuata anche in concomitanza ad uno qualsiasi dei seguenti vaccini:difterite, tetano, pertosse acellulare, Haemophilus influenzae di tipo b, poliomielite inattivato, epatite B, pneumococcico coniugato, morbillo, parotite, rosolia e varicella. Nel caso di co-somministrazione con altri vaccini, il vaccino antimeningococcico di tipo B deve essere iniettato in una sede di iniezione separata.
30 La vaccinazione contro il meningococco B: indicazioni pratiche d uso I lattanti di età compresa tra 2 e 5 mesi devono ricevere 4 dosi di vaccino: 3 dosi per l immunizzazione primaria, di cui la prima somministrata all età di 2 mesi, con un intervallo tra le dosi di non meno di un mese; 1 dose di richiamo effettuata tra i 12 ed i 23 mesi di età. I bambini non precedentemente vaccinati di età compresa tra i 6 e gli 11 mesi devono ricevere 3 dosi di vaccino: 2 dosi per l immunizzazione primaria, con un intervallo tra le dosi di non meno di 2 mesi 1 dose di richiamo nel secondo anno di vita, con un intervallo di circa 2 mesi tra ciclo primario e dose di richiamo.
31 La vaccinazione contro il meningococco B: indicazioni pratiche d uso I bambini non precedentemente vaccinati di età compresa tra i 12 ed i 23 mesi devono ricevere 3 dosi di vaccino: 2 dosi per l immunizzazione primaria, con un intervallo tra le dosi di non meno di 2 mesi 1 dose di richiamo dopo un intervallo compreso tra 12 e 23 mesi tra il ciclo primario e la dose di richiamo
32 La vaccinazione contro il meningococco B: indicazioni pratiche d uso I bambini non precedentemente vaccinati di età compresa tra i 2 ed i 10 anni devono ricevere 2 dosi di vaccino: 2 dosi per l immunizzazione primaria, con un intervallo tra le dosi di non meno di 2 mesi Non è stata stabilita la necessità di una dose di richiamo Gli adolescenti (di età pari o superiore agli 11 anni) e gli adulti devono ricevere 2 dosi di vaccino: 2 dosi per l immunizzazione primaria, con un intervallo tra le dosi di non meno di 1 mese Non è stata stabilita la necessità di una dose di richiamo
33 Vaccino Men B: possibili reazioni indesiderate La sicurezza del vaccino antimeningococco B è stata estensivamente studiata su più di soggetti dai 2 mesi di età. Da questi studi è emerso che le più comuni reazioni avverse osservate nei bambini sono state: indolenzimento ed eritema in sede di iniezione, febbre e irritabilità. Negli adolescenti e negli adulti le reazioni avverse più comuni osservate sono state: dolore in sede di iniezione, malessere e cefalea. Una reazione allergica grave si manifesta in genere entro pochi minuti (fino ad un ora) dalla vaccinazione.
34 Vaccino Men B: possibili reazioni indesiderate (2) I segni e sintomi comprendono difficoltà nella suzione, debolezza, raucedine, stridore o difficoltà respiratoria, battito del cuore accelerato, pallore. Una reazione allergica grave richiede un trattamento immediato. Oltre il 90% dei casi si verifica nei primi minuti dall inoculazione del vaccino. Quindi dopo la vaccinazione si consiglia di attendere minuti in ambulatorio. E necessario osservare ogni situazione insolita, come febbre alta o alterazioni del comportamento del bambino. In questi casi è importante contattare immediatamente il pediatra curante.
35 Vaccino Men B: situazioni che richiedono particolare attenzione Non devono essere vaccinati i bambini che hanno manifestato ipersensibilità grave (anafilassi) ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nel vaccino. Inoltre, il vaccino non deve essere somministrato a soggetti affetti da trombocitopenia o da qualsiasi patologia della coagulazione che controindichi l'iniezione intramuscolare, a meno che il potenziale beneficio non superi nettamente il rischio della somministrazione. Come per altri vaccini, la somministrazione del vaccino antimeningococco B deve essere rimandata nei soggetti affetti da uno stato febbrile acuto. Tuttavia essa non è da rimandare nel caso di una lieve infezione, come il raffreddore.
36 Intervalli massimi tra le dosi Può accadere che si presenti per la vaccinazione un soggetto per il quale l intervallo dalla dose precedente sia stato più o meno largamente superato. La regola cui attenersi, in base alle attuali conoscenze scientifiche, è la seguente: L interruzione anche prolungata della serie di inoculazioni della vaccinazione primaria come un ritardo nell esecuzione di un richiamo, non comporta mai la necessità di ricominciare da capo la schedula vaccinale.
37 Co-somministrabilità Il vaccino contro il Men B può essere somministrato in concomitanza con uno qualsiasi dei seguenti antigeni vaccinali, sia come vaccino monovalente o combinato: difterite, tetano, pertosse acellulare, Haemophilus influenzae di tipo b, poliomielite inattivato, epatite B, pneumococcico eptavalente coniugato, morbillo, parotite, rosolia e varicella. La co-somministrazione con vaccini diversi da quelli sopra menzionati non è stata studiata. Quando si co-somministra il vaccino con PCV ed Esavalente possono aumentare le reazioni febbrili. La febbre segue un pattern prevedibile e scompare il giorno successivo alla vaccinazione. È possibile somministrare il paracetamolo profilattico: riduce incidenza e gravità della febbre senza influenzare l immunogenicità. Se somministrato da solo, la frequenza di febbre è risultata simile a quella associata ai vaccini pediatrici di routine somministrati durante le sperimentazioni cliniche
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