ISPRA SNPA Contributo alla fase emergenziale e post emergenziale

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1 ISPRA SNPA Contributo alla fase emergenziale e post emergenziale Dott. geol. Marco Amanti Dirigente del Servizio per la Geologia Applicata, la Pianificazione di Bacino e la gestione del rischio idrogeologico, l idrogeologia e l idrodinamica delle acque sotterranee.

2 ISPRA è componente del Comitato Operativo del Sistema della Protezione Civile, fornisce dati, analisi e modelli al Dipartimento ed è Centro di Competenza per i rischi sismici, geologici, idraulici, legati all inquinamento delle acque interne e marine, al rischio nucleare ed ambientale. ISPRA e DPC sviluppano inoltre specifiche collaborazioni e siglano accordi su richieste specifiche di supporto, nei campi sopra indicati, in caso di emergenza. Alcuni esempi recenti di collaborazioni: 2009 supporto alla valutazione del rischio residuo di tipo geo-idrologico dopo il terremoto de L Aquila Attività di Microzonazione sismica nell area dell Aquila e partecipazione alla redazione delle Linee Guida per la MZS Monitoraggio ambientale nell area circostante il naufragio della Costa Concordia all isola del Giglio, Toscana Supporto alla valutazione del rischio residuo nella frana di Montescaglioso (MT).

3 Nell ambito delle attività seguenti al terremoto che ha colpito l Italia centrale il 24 Agosto ed alle successive scosse del 26 e 30 ottobre 2016 e del 18 gennaio 2017, personale ISPRA ha partecipato immediatamente alle attività del Comitato Operativo, presso la sede in Roma della Protezione Civile. A partire dal 28 agosto, ha quindi presidiato stabilmente con propri rappresentanti il Comitato Operativo Permanente presso la Direzione Comando e Controllo (Di.Coma.C.) del DPC insediata a Rieti.

4 Dal 24 agosto ad oggi il personale ISPRA impegnato, in varia misura, è stato di oltre 70 unità, per un totale di più di 1000 giorni/uomo di missione, oltre al personale che in sede ha fornito supporto con la preparazione della documentazione cartografica e bibliografica. Il coinvolgimento del neonato Sistema Nazionale per la Protezione dell'ambiente (SNPA) nelle attività emergenziali si è attuato attraverso una collaborazione articolata nella presenza nell area colpita, a rotazione settimanale, di squadre autonome delle Agenzie regionali disponibili, sotto il coordinamento di ISPRA, composte di 2 unità con professionalità di geologo o ingegnere ambientale e con esperienza specifica sui temi sopra descritti. Le ARPA Toscana, Liguria, Puglia e Lombardia, direttamente coinvolte, hanno messo a disposizione altre 15 unità di personale, per un totale di circa 90 ulteriori giorni/uomo di missione.

5 Come Centro di Competenza ISPRA-SNPA ha svolto le funzioni richieste di sopralluoghi sul terreno per la valutazione e la mitigazione del rischio geo-idrologico. con l ausilio della documentazione geologica e geologico-tecnica ricavabile dal Geoportale del Dipartimento per il Servizio Geologico d Italia ( main/home.page). In particolare: Sopralluoghi speditivi per la valutazione del rischio residuo su viabilità o centri abitati, prevalentemente per crolli di massi, valanghe di roccia, o debris flow avvenuti durate le scosse, suggerendo ove possibile misure di mitigazione. Valutazione della compatibilità geo idrologica dei siti destinati a soluzioni abitative temporanee, tendopoli, plessi scolastici, attività produttive, depositi temporanei di macerie,

6 E stato inoltre allestito un web-gis dedicato ad uso interno degli operatori ISPRA e progettata, realizzata e distribuita agli stessi una app sperimentale per la trasmissione in sede dei dati raccolti in campagna. In questa schermata i indicano i siti sopralluogati da personale ISPRA-SNPA

7 Dal 24 agosto a fine maggio 2016, ISPRA- SNPA ha prodotto più di 400 Report di sopralluogo a supporto della riattivazione di strade, ubicazione di tendopoli, siti per container, posizionamento di SAE, messa in sicurezza di centri abitati Viabilità 43 Tendopoli/Campi container 209 SAE/MAP 11 Scuole (MUSP) 6 Centri abitati 63 Altro

8 Altre attività di ISPRA nel periodo Post terremoto Misure GPS attraverso stazioni permanenti già esistenti e su di un network di stazioni temporanee appositamente posizionate dopo il primo evento. I risultati di tali elaborazioni, congiuntamente ai dati acquisiti dalle stazioni di altri Enti (INGV- RING, DPC, ItalPos, NetGeo, ASI, ), hanno permesso la definizione delle deformazioni cosismiche Raccolta di dati sulle fagliazione e le conseguenze ambientali delle scosse, sempre in collaborazione con gli altri CdC, per investigare sulla tettonica dell area.

9 Specifiche valutazioni di stabilità su eventi franosi rilevanti Alcuni casi particolari di fenomeni franosi di una certa rilevanza coinvolgenti centri abitati, quali il crollo di Pescara del Tronto (AP) sulla SS4 Salaria e la frana di Campli (TE), sono stati oggetto di studi di dettaglio attraverso una back analisys del movimento e la valutazione della stabilità residua dei fronti.

10 Microzonazione sismica ISPRA è membro del Centro di Microzonazione Sismica (CentroMS) e come tale ha partecipato alle attività propedeutiche alla MZS nei comuni colpiti nella prima scossa, coordinando le azioni di 15 diversi Enti e Università nella Macroarea denominata Arquata del tronto - Montegallo (AP). Piccolo spessore con Vs<<400 Contrasto di impedenza principale Vs >> 800

11 Microzonazione sismica livello 3 Nell ambito della Convenzione tra Commissario del governo per la ricostruzione e CentroMS, a seguito del Decreto Legge n. 8 del 9 febbraio 2017, che prevede di dotare i Comuni della cosiddetta Area 1 della microzonazione sismica di livello 3, ISPRA coordina le attività nel Raggruppamento di 30 comuni denominato Marche 3. Le attività sono finalizzate a supportare i Professionisti incaricati svolgendo: formazione specifica valutazione delle cartografie realizzate affiancamento nella pianificazione delle indagini, dirette ed indirette affiancamento per la modellazione 1D della Risposta Sismica Locale realizzazione della modellazione 2D per la risposta sismica locale su casi specifici controllo dei risultati finali valutazione della correttezza della applicazione della MZS nella pianificazione per la ricostruzione.

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