La suscettibilità da frana
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- Nicola Raimondi
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1 Definizione dell approccio metodologico per la realizzazione di una carta di predisposizione al dissesto franoso, l individuazione dei fattori scatenanti e il calcolo delle curve di risposta, rispetto ad un elemento scatenante per stimare la distribuzione degli eventi franosi ed i danni ad essa legati. Area di indagine ricadente nel bacino idrografico del Fiume Aniene (sottobacino n. 28 del Torrente Fiumicino e territori dei Comuni di Rocca S. Stefano, Gerano e Canterano nel sottobacino n. 35 del Fosso della Cona. Università degli Studi Roma TRE- Dipartimento di Scienze Geologiche Direttore del Dipartimento Prof. Renato Funiciello Responsabile Scientifico: Prof. Massimo Mattei Componenti del Gruppo di Lavoro : Geomorfologia: Prof. Francesco Dramis, Rilevamento geologico: Dott. Ermanno Danese, Dott. Giandomenico Fubelli, Rilevamento geomorfologico e Interpretazione fotogeologica: Dott. Giandomenico Fubelli, Dott. Gabriele Leoni, Dott. Claudio Puglisi Indagine archivistica sui dissesti e sui sondaggi dell area: Dott. Giampaolo Mangone, Indagine archivistica sulla piovosità e elaborazione statistica: Dott. Giampaolo Mangone, Indagine archivistica sulla sismicità dell area: Dott. Stefano Gori, GIS mapping: Dott. Gabriele Leoni Provincia di Roma Assessorato alle Politiche Agricole ed Ambientali Dipartimento V Risorse Agricole ed ambientali Servizio 4 Geologico Assessore: Sergio Urilli Direttore: Dott. Vincenzo Carrino Dirigente: Dott. Geol. Raffaele Reitano Responsabili del progetto:dott. Geol Massimo Fabiani, Dott. Geol. Alessio Argentieri
2 La suscettibilità da frana La suscettibilità da frana è definibile come la propensione a generare dissesti di versante propria di una determinata unità territoriale. Il processo metodologico per la determinazione di tale caratteristica territoriale, pur partendo dall analisi delle frane avvenute, porta ad una valutazione di ciascuna unità territoriale indipendentemente dalla presenza in essa di frane in atto. Tale approccio risulta quindi predittivo anche rispetto ai fenomeni di prima generazione, che per la loro dinamica risultano i più gravosi in termini di perdita di vite umane
3 I dati di base sono costituiti da: una carta geologica-litotecnica; un censimento delle frane suddiviso in tipologie di fenomeni; un DEM di dettaglio a passo di campionamento non inferiore a 10x10. Tali strati informativi sono stati appositamente redatti e implementati nel progetto GIS denominato franarisk_rm
4 L area di studio
5 Geologia 1:10.000: quadrante SE
6 Litotecnica
7 CENSIMETO DEI FENOMENI FRANOSI
8 CENSIMETO DEI FENOMENI FRANOSI
9 DEM Carta dell altimetria
10 DEM Carta dell acclività
11 DEM Carta dell esposizione
12 Carte di Suscettibilità 1 L intersezione in ambiente GIS porta alla determinazione delle aree che presentano la condizione necessaria ma non sufficiente a generare fenomeni franosi CARTA delle LMU
13 Carte di Suscettibilità 2 Durante la fase del censimento dei fenomeni franosi sono stati rilevati tutti i parametri che, per ciascuna tipologia di fenomeno, deteminano il livello di suscettibilità di ciascuna LMU Questi ad esempio sono: condizioni tettoniche; giacitura della stratificazione; uso del suolo; presenza di elementi che interrompono la continuità longitudinale del versante; Ecc.
14 Carte di Suscettibilità 3 L intersezione in ambiente GIS di tali parametri, opportunamente sintetizzati e pesati, porta alla determinazione del livello di suscettibilità di ciascuna LMU
15 Le carte di suscettibilità sono state prodotte per ciascuna tipologia di eventi In particolare sono stati distinti: Scorrimenti rotazionali Scorrimenti planari Colate lente Colate rapide Crolli e ribaltamenti
16 Suscettibilità: frane rotazionali
17 Suscettibilità frane rotazionali: dettaglio
18 I fattori di innesco: la sismicità Distribuzione temporale degli eventi sismici nell area sino al 1998
19 I fattori di innesco: la sismicità Alto Aniene. Distribuzione nel tempo (decenni) del numero di eventi (in grigio chiaro gli eventi a base strumentale) (da Molin et al., 2002) Localizzazione dell epicentro del terremoto di Canterano dell (da INGV).
20 I fattori di innesco: la piovosità
21 I fattori di innesco: la piovosità Andamento della piovosità nei giorni precedenti l innesco dei dissesti
22 I fattori di innesco: la piovosità
23 I fattori di innesco: la piovosità - La quasi totalità degli eventi analizzati (23 su 27, corrispondente all 85% dei casi) è avvenuta in corrispondenza di mesi in cui la piovosità mensile ha superato i 200 mm. - In tutti i casi in cui la piovosità mensile è stata superiore o prossima a 350 mm (febbraio 84, febbraio 86 e novembre 91) si sono verificati eventi franosi ( tra i quali 6 sono quelli significativi rinvenuti nell archivio della Provincia di Roma).
24 Conclusioni La metodologia utilizzata e la cartografia tematica prodotta nell area campione costituiscono la base per le successive analisi del rischio da frana. I risultati ottenuti rappresentano un importante strumento di pianificazione territoriale
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