Lo sguardo adulto sui bambini e l infanzia a rischio. Sabina Licursi

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1 Lo sguardo adulto sui bambini e l infanzia a rischio Sabina Licursi

2 L infanzia è un età della vita, che è sempre esistita da un punto di vista anagrafico. Il sentimento dell infanzia, però, nasce solo dopo il Medioevo (Philippe Ariès, Padri e figli nell Europa medievale e moderna,1960). Non è universale Riconoscere l infanzia non è ancora riconoscere il bambino Lo sguardo adultocentrico impedisce di vedere il bambino ora che è bambino L infanzia è una costruzione sociale Il bambino non è la rappresentazione che gli adulti hanno dell infanzia

3 Dite: è faticoso frequentare bambini. Avete ragione....poi aggiungete: bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli. Ora avete torto. Non è questo che più stanca. E' piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all'altezza dei loro sentimenti. Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. Per non ferirli. Riconoscere l agency dei bambini Janusz Korczak

4 Desolanti i dati dello studio di Actionaid sull offerta di asili nido pubblici ( ) Servizi per l infanzia all anno zero. La copertura reale è appena dello 0,49 a fronbte di uno standard europeo del 33% Gazzetta del Sud, 26/07/2013 FIGLI DI UNA GIUSTIZIA MINORE Crescono i baby criminali. La crisi fa aumentare i conflitti familiari. Ma mancano magistrati e strutture. E i tribunali dei minorenni rischiano il tilt. L Espresso, 18 luglio 2013

5 Calabria vs Italia Dati: 2001, L Italia minore, Centro Nazionale di Documentazione e analisi per l Infanzia e e l Adolescenza % 3-10enni che giocano con il padre nei giorni festivi 28,8 vs 56,4 % figli minori con affidamento condiviso nei divorzi 27,4 vs 49,9 % 3-10enni che giocano con la madre nei giorni festivi 40,1 vs 61,6 % figli minori con affidamento condiviso nelle separazioni 54,3 vs 72,1

6 La tutela normativa dell infanzia: è la Convenzione Onu (Crc) del 1989 il più ampio e importante riferimento concettuale e legale per l organizzazione dei sistemi di welfare per i minori + Linee guida sulle forme di accoglienza alternative alla famiglia (Risoluzione dell Assemblea Generale Onu, 20 nov. 2009) + A livello EU, 2000 (Nizza) e poi 2007 (Lisbona): l articolo 24 della Carta di Nizza che sancisce, da un lato, il diritto dei bambini alla protezione e alle cure necessarie per il loro benessere, dall altro, quello ad esprimere liberamente la propria opinione, partecipando alle decisioni nelle quali sono coinvolti Famiglia: unità fondamentale della società e ambiente naturale per la crescita e il benessere di tutti i suoi membri e in particolare dei bambini e dei ragazzi Bambini: ogni intervento dovrebbe essere diretto a consentire che il bambino o il ragazzo rimanga nella famiglia d origine e non ne sia allontanato Quando la separazione è necessaria per tutelare l interesse superiore del bambino, il minore può essere allontanato temporaneamente o definitivamente dalla famiglia d origine. In Italia la L. 184/1983

7 Una sfasatura tra norma e sostanza: dalla riconversione di 54 istituti educativi assistenziali, sono nati i servizi seguenti 39 Family Homes 1 Residential Community for Vulnerable Women 54 Institutions 62 Day Centres 2 Residential Mother and Child Units 4 Social- Educational Residential Centres

8 Realizzare una ricerca-azione conoscenz a Mettere in discussione il sistema dell accoglienza con l aiuto degli attori coinvolti intervento La rilevazione delle informazioni enti gestori servizi residenziali + servizi semiresidenziali minori residenti + minori semi-residenti

9 Sono complessivamente 94. Oltre la metà è costituita da ex istituti per minori. Rispetto alla loro forma giuridica: più della metà sono enti religiosi; circa il 40% è costituito da associazioni o cooperative sociali; meno del 10% è costituito da fondazioni. La distribuzione sul territorio regionale è molto eterogenea Ogni ente gestisce in media 1,7 servizi (residenziali e semiresidenziali). prov. CZ 6,4% prov. KR 5,3% prov. RC 28,7% prov. VV 2,2% prov. CS 57,4% Sono frequenti le situazioni in cui un solo ente è accreditato per più servizi residenziali e semiresidenziali: ad es. dalla riconversione di un istituto della provincia di Reggio Calabria sono nati 4 servizi residenziali e 6 semiresidenziali, la cui capacità ricettiva complessiva è di 100 minori.

10 I principali risultati: i servizi residenziali Sono complessivamente 80. Quasi il 60% è costituito da case famiglia e poco meno di ¼ da gruppi appartamento. Emerge una eterogenea distribuzione dei servizi residenziali sul territorio regionale prov. CZ ; 8,8% casa famiglia; 37,5% prov. RC ; 33,8% prov. CS; 50,0% gruppo prov. VV ; 1,2% prov. KR ; 6,2% c.a. donne in diff; 3,8% app.; 8,7%

11 I principali risultati: i servizi I servizi che hanno una ricettività maggiore sono le case famiglia e si tratta prevalentemente di quelle derivate dal processo di riconversione di istituti per minori. Esiste una notevole divergenza tra la composizione dei servizi per capacità ricettiva e l accoglienza realmente praticata. 70,0 cap. ricettiva pres. effettive 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 da 3 a 4 da 5 a 8 da 9 a 12 oltre 12 servizi vuoti Circa la metà dei servizi ha una dimensione doppia rispetto al modulo base (3-4 minori) => -massima attenzione al corretto rapporto minori/operatori; -dove si concentrano più servizi in uno stesso spazio abitativo, il rischio di ricomporre gli istituti è elevato.

12 Dati vecchi, difficoltà attuali 2,5: il tasso di minori fuori famiglia per residenti di 0-17 anni 1.158: i minori fuori famiglia nell anno : i minori fuori famiglia al 31/12/2010 L allontanamento in Calabria come realtà persistente Dati del Centro Nazionale di documentazione e analisi per l Infanzia e l Adolescenza, 2010

13 I bambini e ragazzi sono 386. Fra questi ci sono anche minori affidati ai responsabili di alcuni servizi semiresidenziali. Classi di età (val. %) tra 0 e 5 tra 6 e 10 tra 11 e 14 tra 15 e 18 oltre 18 Maschi 3,3 19,3 27,8 44,8 4,7 Femmine 5,9 17,2 32,0 41,4 3,6 Totale 4,5 18,4 29,7 43,3 4,2 100, 0 100, 0 100, 0 Si tratta prevalentemente di maschi e di preadolescenti e adolescenti (oltre il 70% ha un età compresa tra gli 11 e i 18 anni). Colpisce la presenza di bambini molto piccoli (sono 17 ad avere tra 0 e 5 anni e 70 quelli che hanno tra 6 e 10 anni). Sono presenti 16 ragazzi/e che hanno superato i 18 anni.

14 Prima di arrivare nei servizi Con parenti o altra fam.; 8,2% In altro servizio; 11,2% Abbandonat o; 1,6% Viveva fuori dalla fam. d'orig.; 21% Viveva con la famiglia d'origine ; 79% Con entrambi i genitori; 42% Con un solo genitore; 37% Le debolezze delle famiglie da cui provengono sono molteplici: bassi livelli di istruzione (soprattutto fra le madri), elevatissimi livelli di disoccupazione e di lavoro irregolare, numerosità dei nuclei familiari

15 Molti bambini e ragazzi sono entrati nei servizi da piccoli. 1,3 1,3 3,2 22% 1,3 3,6 5,5 5,8 4,2 6,1 9,7 5,8 7,4 5,5 11,3 10,7 6,5 6, età del minore al momento dell'ingresso nel servizio 3,2 1,0 0,3 La permanenza nei servizi supera il tempo fisiologico dei due anni per poco meno del 60% dei bambini e ragazzi accolti. ass. % meno di 1 anno 72 19,0 tra 1 e 2 anni ,7 tra 3 e 5 anni ,7 tra 6 e 10 anni 56 14,8 tra 11 e 15 anni 16 4,2 oltre 15 anni 2 0,5 Totale ,0

16 Le accoglienze assumo spesso un carattere estremo ; sono interventi emergenziali. I genitori quando sono presenti entrambi vivono una condizione di marcata perifericità sociale. Quasi sempre l allontanament o da casa coinvolge più fratelli. In poco meno di 80 casi su 100, l allontanamento dalla famiglia è disposto dall autorità giudiziaria Dalle dichiarazioni dei responsabili dei servizi risulta che: non c è alcuna possibilità di rientro in famiglia per poco meno del 10% dei minori; non è prevedibile il tempo necessario per un rientro in famiglia per il 37%.

17 Enti gestori La concentrazione di molti servizi in capo allo stesso ente Le gestione centralizzata del personale attribuito a servizi differenti Servizi residenziali Il rispetto di un criterio di proporzionalità tra minori accolti e personale impiegato nella realizzazione del servizio Il potenziamento della fase di progettazione e verifica Minori residenti La durata della permanenza Il perfezionamento del progetto individuale e la maggiore personalizzazione dell intervento L investimento nel recupero dei rapporti con la famiglia di origine

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