Dalla norma)va nazionale a.uale alla dire1va europea 59/2013: cosa cambia?

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1 Sandro Sandri Vice Presidente AIRP Responsabile Laboratorio IRP FUAC Frascati ENEA - Istituto di Radioprotezione sandro.sandri@enea.it Workshop FIRR 2014 Dalla norma)va nazionale a.uale alla dire1va europea 59/2013: cosa cambia? RADON: MONITORAGGIO, NORMATIVA E RISCHI PER LA SALUTE UMANA Seconda Università degli Studi di Napoli, Aula Magna, 28 Nov 2014

2 Contenu( Quadro a-uale Nuova dire2va Radon nei luoghi di lavoro Radon nelle abitazioni Programma radon Modifiche e tempi 2

3 Stato a-uale Capo III- bis ESPOSIZIONI DA ATTIVITÀ LAVORATIVE CON PARTICOLARI SORGENTI NATURALI DI RADIAZIONI nell a-uale norma(va italiana NON è obbligatorio rispe-are un determinato limite di concentrazione di radon nelle abitazioni Art. 10- bis Campo di applicazione a) a1vità lavora)ve durante le quali i lavoratori e, eventualmente, persone del pubblico sono espos) a prodo1 di decadimento del radon o del toron o a radiazioni gamma o a ogni altra esposizione in par)colari luoghi di lavoro quali tunnel, so.ovie, catacombe, gro.e e, comunque, in tu1 i luoghi di lavoro so.erranei; b) a1vità lavora)ve durante le quali i lavoratori e, eventualmente, persone del pubblico sono espos) a prodo1 di decadimento del radon o del toron, o a radiazioni gamma o a ogni altra esposizione in luoghi di lavoro diversi da quelli di cui alla le.era a) in zone ben individuate o con cara.eris)che determinate; 3

4 Organismi e relazione Art. 10- ter 4. Per le misurazioni previste dai commi 1 e 2, l esercente si avvale di organismi riconosciu) ai sensi dell ar)colo 107, comma 3, o, nelle more dei riconoscimen), di organismi idoneamente a.rezza), che rilasciano una relazione tecnica contenente il risultato della misurazione. Gli organismi non sono sta) riconosciu) pertanto ci si avvale di organismi idoneamente a.rezza) La relazione tecnica è rilasciata al termine dell anno di misure 4

5 Azioni a-uali per luoghi lavoro so-erranei Art. 10- ter Obblighi dell esercente 1. Nei luoghi di lavoro nei quali si svolgono le a2vità lavora(ve di cui all ar(colo 10- bis, comma 1, le-era a), l esercente, entro ven(qua-ro mesi dall inizio dell a2vità, procede alle misurazioni di cui all'allegato I- bis, secondo le linee guida emanate dalla Commissione di cui all ar(colo 10- sep(es. 5

6 Comunicazioni e relazioni tecniche Art. 10- quater 1. In caso di superamento dei livelli di azione, gli esercen( inviano una comunicazione in cui viene indicato il (po di a2vità lavora(va e la relazione di cui all'ar(colo 10- ter alle Agenzie regionali e delle province autonome competen( per territorio, agli organi del Servizio sanitario nazionale competen( per territorio e alla Direzione provinciale del lavoro. 2. La Direzione provinciale del lavoro trasme-e i da( al Ministero del lavoro e della previdenza sociale ai fini del loro inserimento in un archivio nazionale ; de-o Ministero a richiesta, fornisce tali da( alle autorità di vigilanza e ai ministeri interessa(. 3. Le comunicazioni e le relazioni di cui al comma 1 sono inviate entro un mese dal rilascio della relazione 6

7 Superamento dei livelli Nel caso di superamento del livello di azione di cui all'allegato I- bis, l esercente, avvalendosi dell esperto qualificato, pone in essere azioni di rimedio idonee a ridurre le grandezze misurate al di so-o del prede-o livello, tenendo conto del principio di o2mizzazione, procede nuovamente alla misurazione al fine di verificare l'efficacia delle sudde-e azioni. Le operazioni sono completate entro tre anni dal rilascio della relazione di cui all'ar(colo 10- ter, comma 4, e sono effe-uate con urgenza correlata al superamento del livello di azione. Ove, nonostante l adozione di azioni di rimedio, le grandezze misurate risul(no ancora superiori al livello prescri-o, l esercente ado-a i provvedimen( previs( dal capo VIII, ad esclusione dell'ar(colo 61, commi 2 (relazione EQ) e 3, le-era g) (segnali di zona e sorgente), dell ar(colo 69 (lavoratrici) e dell ar(colo 79, commi 2 e 3 (dosimetria e radiotossicologia non obbligatorie per cat. A), 7

8 Aree ad elevata probabilità (Art. 10- sexies) Individuazione delle aree ad elevata probabilità di alte concentrazioni di a2vità di radon 1. Sulla base delle linee guida e dei criteri emana( dalla Commissione di cui all ar)colo 10- sep)es, le regioni e le province autonome individuano le zone o luoghi di lavoro con cara-eris(che determinate ad elevata probabilità di alte concentrazioni di a2vità di radon, di cui all ar(colo 10- ter, comma 2; a tal fine: a) qualora siano già disponibili da( e valutazioni tecnico- scien(fiche, le regioni e le province autonome so-opongono alla Commissione i metodi ed i criteri u(lizza( per un parere sulla congruenza rispe-o a quelli defini( a livello nazionale; b) in alterna(va, le regioni e le province autonome effe-uano apposite campagne di indagine nei rispe2vi territori. 2. Aggiornamento ogni volta che il risultato di nuove indagini lo renda necessario 3. L elenco delle zone individuate è pubblicato nella Gazze-a Ufficiale 8

9 Nuova dire2va e mo(vazioni per Rn Recen' risulta' epidemiologici dimostrano un aumento sta's'camente significa'vo del rischio di carcinoma polmonare correlato all'esposizione prolungata al radon in ambien' chiusi a livelli dell'ordine di 100 Bq m 3. Sono necessari piani d'azione nazionali per far fronte ai rischi di lungo termine derivan' dall'esposizione al radon. È riconosciuto che la combinazione di consumo di tabacco ed elevata esposizione al radon comporta un rischio individuale più elevato rispedo ai due fadori separatamente. 9

10 Radon: esistente o pianificata ALLEGATO XVII Elenco indica)vo di )pi di situazioni di esposizione esisten) di cui all'ar)colo 100 b) Esposizione alle sorgen( di radiazioni naturali, tra cui: i) l'esposizione al radon e al toron in ambien( chiusi (luoghi di lavoro, abitazioni e altri edifici); Ar'colo 100 Situazioni di esposizione esisten. 1. individuare e valutare le situazioni di esposizione esisten( tenuto conto dei (pi di situazioni di esposizione esisten( elenca( nell'allegato XVII, e determinare le corrisponden( esposizioni professionali e della popolazione Le situazioni di esposizione esisten( che destano preoccupazione dal punto di vista della radioprotezione e per cui è possibile a-ribuire la responsabilità giuridica sono sogge-e alle prescrizioni rela(ve alle situazioni di esposizione pianificate 10

11 Rn in ambien( di lavoro (art. 54) 1. Gli Sta' membri stabiliscono livelli di riferimento nazionali per le concentrazioni di radon. Il livello di riferimento per la media annua della concentrazione di anvità aerea, a meno che un livello superiore non sia gius'ficato dalle circostanze esisten' a livello nazionale => IL LIVELLO DIMINUISCE RISPETTO ALL ATTUALE!!! 2. Gli Sta' membri dispongono che le misurazioni del radon siano effeduate: a) in luoghi di lavoro all'interno delle zone individuate conformemente all'ar'colo 103, paragrafo 3,, tenendo conto dei parametri contenu' nel piano d'azione nazionale di cui al punto 2 dell'allegato XVIII, nonché b) in nazionale tenendo conto del punto 3 dell'allegato XVIII. 3. Nelle zone all'interno dei luoghi di lavoro in cui la concentrazione di radon (come media annua) con'nua a superare il livello di riferimento nazionale nonostante le azioni intraprese conformemente al principio di onmizzazione di cui al capo III, gli Sta' membri dispongono che tale situazione sia no'ficata conformemente all'ar'colo 25, paragrafo 2, e si applica l'ar'colo 35, paragrafo 2. 11

12 Nuovo livello!!! Il requisito fondamentale è l'impostazione di un livello di riferimento (LR) per la concentrazione di radon in ambien( di lavoro decisamente inferiore ai preceden(: (come media annuale) Livelli più eleva( possono essere gius(fica( con «situazioni nazionali» D'altra parte, il valore massimo di LR è molto inferiore al valore di 1000 Bq m 3 stabilito dai preceden( BSS e inferiore dell'intervallo di valori ( Bq m 3 ) precedentemente consigliato dalla Commissione europea Il LR può cambiare anche a secondo della des(nazione lavora(va dell ambiente 12

13 Rimedi e interven( Se la media annuale della concentrazione di radon misurata supera LR, si devono effe-uare azioni corre2ve in base al principio di o2mizzazione Se la concentrazione dopo le azioni corre2ve rimane superiore al LR, si deve effe-uare una no(fica Si ricade quindi in due diversi casi se l'esposizione dei lavoratori è tale da superare una dose efficace di 6 msv all'anno queste situazioni devono essere ges(te come quelle di esposizione pianificata (sorveglianza fisica) se la dose efficace per i lavoratori è inferiore a 6 msv per anno si considera situazione di esposizione esistente e l'autorità competente richiede che le esposizioni siano tenute so-o controllo 13

14 Tecniche di bonifica Sigillatura delle canalizzazioni ver(cali, crepe, giun(, impian( pavimentazione delle can(ne e/o impermeabilizzazione Ven(lazione naturale o forzata del vespaio Ven(lazione delle can(ne e dei locali interra( non occupa( Estrazione dell'aria dall'intercapedine so-o il pavimento Depressurizzazione con pozze2 so-o l'edificio Depressurizzazione con pozze2 esternamente all'edificio Ven(lazione delle condu-ure di drenaggio Pressurizzazione del suolo so-o l'edificio Pressurizzazione dell'intero edificio Ven(lazione naturale o forzata degli ambien( interni Impiego di sistemi di clima(zzazione e recupero del calore 14

15 Rn in ambien( chiusi (anche residenziali, art. 74) 1. Gli Sta' membri stabiliscono livelli di riferimento nazionali per le concentrazioni di radon in ambien' chiusi.. 2. Nell'ambito del piano d'azione nazionale di cui all'ar'colo 103, gli Sta' membri promuovono interven' vol' a individuare le abitazioni che presentano concentrazioni di radon (come media annua) superiori al livello di riferimento e, se del caso, incoraggiano, con strumen' tecnici o di altro 'po, misure di riduzione della concentrazione di radon in tali abitazioni. 3. Gli Sta' membri provvedono affinché siano rese disponibili informazioni locali e nazionali sull'esposizione al radon in ambien' chiusi e sui rischi per la salute che ne derivano, sull'importanza di effeduare misurazioni della concentrazione di radon e sui mezzi tecnici disponibili per ridurre le concentrazioni di radon esisten'. 15

16 Mol( si( e opuscoli autorevoli h.p:// S. SANDRI FIRR, Napoli

17 Piano nazionale Rn (art. 103) 1. In applicazione dell'ar(colo 100, paragrafo 1, gli Sta( membri definiscono un piano d'azione nazionale che affronta i rischi di lungo termine dovu( alle esposizioni al radon nelle abitazioni, negli edifici pubblici e nei luoghi di lavoro per qualsiasi fonte di radon, sia essa il suolo, i materiali da costruzione o l'acqua. Il piano d'azione (ene conto degli aspe2 elenca( nell'allegato XVIII ed è aggiornato periodicamente Gli Sta( membri individuano le zone in cui si prevede che la concentrazione di radon (come media annua) superi il per(nente livello di riferimento nazionale in un numero significa(vo di edifici OGGI IL PIANO NAZIONALE È PREVISTO MA NON NELLA LEGGE NAZIONALE 17

18 Piano Nazionale Radon: cosa esiste oggi.. Responsabile: Francesco Bochicchio, ISS 18

19 Piano Nazionale Radon: cosa esiste oggi.. 19

20 Allegato XVIII: elemen) da considerare Nell allegato XVIII alla Dire2va è riportato l elenco degli elemen( da considerare nell'elaborazione del piano d'azione nazionale per affrontare i rischi di lungo termine derivan( dall'esposizione al radon. Si tra-a di un u(le elenco di strategie e metodiche altamente consigliate per affrontare il rischio radon. 20

21 Allegato XVIII: Luoghi e edifici Iden(ficazione delle (pologie di luoghi di lavoro ed edifici pubblici, ad esempio scuole, luoghi di lavoro so-erranei e luoghi di lavoro o edifici pubblici ubica( in determinate zone in cui sono necessarie misurazioni della concentrazione di radon sulla base di una valutazione del rischio, tenendo conto ad esempio delle ore di occupazione 21

22 Allegato XVIII: responsabilità Assegnazione di responsabilità (governa(ve e non governa(ve), meccanismi di coordinamento e risorse disponibili per la messa in a-o del piano d'azione 22

23 Allegato XVIII: interven( Strategie per la riduzione dell'esposizione al radon nelle abitazioni Strategie volte a facilitare interven( di risanamento dopo la costruzione Strategia per prevenire l'ingresso del radon nei nuovi edifici, inclusa l'iden(ficazione di materiali da costruzione con esalazione di radon significa(va 23

24 Allegato XVIII: comunicazione Strategia per la comunicazione finalizzata a sensibilizzare maggiormente l'opinione pubblica a informare i responsabili delle decisioni a livello locale, i datori di lavoro e i dipenden( in merito ai rischi del radon, anche associa( al consumo di tabacco. 24

25 Allegato XVIII: accreditamento dei servizi Orientamen( riguardan( i metodi e gli strumen( per le misurazioni e gli interven( di risanamento Considerare anche l'opportunità di definire criteri per l'accreditamento dei servizi di misurazione e dei servizi che effe-uano interven( di risanamento Se del caso, sostegno alle indagini finalizzate al rilevamento del radon e agli interven( di risanamento, sopra-u-o per quanto concerne le abitazioni private con concentrazioni di radon estremamente elevate 25

26 FINE 26

Nello specifico vengono introdotte le disposizioni per l'esposizione derivante da sorgenti naturali di radiazioni in alcune attività lavorative.

Nello specifico vengono introdotte le disposizioni per l'esposizione derivante da sorgenti naturali di radiazioni in alcune attività lavorative. Le norme italiane Il D. Lgs. 230/95 e le successive modifiche, in particolare il D. Lgs. 241/2000, introducono nell'ordinamento italiano alcune disposizioni in materia di protezione sanitaria della popolazione

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