GIOVANI E VOUCHER: LAVORO OCCASIONALE ACCESSORIO TRA GLI UNDER 30

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1 GIOVANI E VOUCHER: LAVORO OCCASIONALE ACCESSORIO TRA GLI UNDER 30 luglio 2014 P.tta Gasparotto, Padova Tel Fax info@datagiovani.it

2 GIOVANI E VOUCHER: LAVORO OCCASIONALE ACCESSORIO TRA GLI UNDER 30 In questo paper ha esaminato i dati relativi alle prestazioni di lavoro occasionale accessorio, i cosiddetti voucher, secondo l osservatorio dell INPS, in chiave dinamica dall agosto del 2008, periodo di introduzione dello strumento, fino agli ultimi dati relativi a giugno, fornendo anche una stima del numero di voucher che potrebbero essere acquistati dai committenti a consuntivo Naturalmente, il focus prevalente è dedicato ai prestatori. I buoni lavoro (o voucher) rappresentano un sistema di pagamento che i datori di lavoro (committenti) possono utilizzare per remunerare prestazioni di lavoro accessorio, cioè quelle prestazioni di lavoro svolte al di fuori di un normale contratto di lavoro in modo discontinuo e saltuario. Viene garantita la copertura previdenziale presso l'inps e quella assicurativa presso l'inail, per il 2014, nei limiti di euro nette (6.740 lorde) per prestatore, con riferimento alla tà di committenti, nel corso di un anno solare o, nel caso di prestatori che percepiscono misure di sostegno al reddito, di euro nette (4.000 lorde) complessive nell anno solare. Nel caso di committente imprenditore commerciale o libero professionista, il limite economico diventa per il 2014, di 2020 euro nette (pari a 2690 lorde). I buoni lavoro hanno un valore di 10 euro ciascuno, che comprende la contribuzione in favore della Gestione separata dell Inps (13%), l assicurazione all Inail (7%) e un compenso all INPS per la gestione del servizio. Il valore netto favore del prestatore è di 7,50 euro. Il voucher da 10 euro corrisponde al compenso minimo di un ora di prestazione, salvo che per il settore agricolo, dove, in ragione della sua specificità, si considera il contratto di riferimento. E possibile utilizzare i buoni lavoro in tutti i settori di attività e per tutte le categorie di prestatori (con alcune eccezioni per il lavoro agricolo). Una panoramica complessiva dei voucher da agosto 2008 ad oggi. Dopo una fase iniziale di sperimentazione (iniziata ad agosto 2008 nell ambito delle vendemmie) è ormai diffusa, sull intero territorio nazionale e nei vari settori produttivi che ne possono fruire l utilizzo delle prestazioni di lavoro occasionale di tipo accessorio, previste dagli articoli D. Lgs. 276/2003 e successive modificazioni, pagate con buoni lavoro, detti voucher. La Riforma del mercato del lavoro L. 92/2012 ha modificato la regolamentazione delle prestazioni di lavoro di tipo accessorio estendendo l ambito di utilizzo di questa modalità di lavoro a tutti i settori. Il primo risultato della liberalizzazione dello strumento è stata la crescita quasi esponenziale del numero di voucher venduti ai committenti di lavoro: si è passati infatti da poco più di 15 milioni di voucher venduti nel 2011 agli oltre 40 milioni del. Nei soli primi 6 mesi del 2014 ne sono stati venduti circa 27 milioni e mezzo: basandosi sulle tendenze dei quattro anni precedenti, si può stimare che alla fine dell anno saranno oltre 67 milioni i voucher in tasca dei possibili committenti, il 65% in più rispetto al. Ogni buono lavoro vale, o per meglio dire, costa al committente 10 euro; di questi, il 13% viene trattenuto dall INPS come versamento dei contributi alla apposita gestione separata, il 5% rimane sempre all INPS per la gestione complessiva del servizio ed il 7% viene destinato all Inail per l assicurazione sugli infortuni. Alla fine, dunque, il valore netto del voucher è di 7,50 euro. L impatto economico dei voucher per il solo è stato dunque sicuramente notevole: a fronte di quasi 410 milioni di euro spesi dai committenti, l INPS ha incassato 53 milioni di contributi e 20,4 milioni per la gestione del servizio, mentre nelle casse dell Inail sono stati versati 28,6 milioni di euro. Se si guarda all intero periodo agosto 2008 giugno 2014, il sistema dei voucher ha movimentato più di 1 miliardo e 200 milioni di euro. 2

3 In realtà, il giro d affari determinato dal sistema di acquisto dei voucher è ancora più ampio, perché i costi per il committente non si limitano al solo acquisto del buono. A seconda del canale di acquisto scelto vi sono infatti delle spese da sostenere, a parte il caso dell acquisto presso le sedi INPS o per via telematica (il costo in questi casi è determinato dal tempo impiegato per le procedure): per ogni operazione di acquisto presso un tabaccaio si paga infatti 1 euro, lo stesso importo è dovuto agli sportelli bancari, mentre in posta la commissione sale a 2,50 euro. Nel i voucher i prestatori di lavoro, ovvero dai impiegati in lavori occasionali, sono stati equivalenti a quasi 252 milioni di euro (lordi), mentre da quando esiste il sistema le somme pagate ai ammontano a quasi 750 milioni di euro. A livello territoriale, nel oltre il 40% dei voucher è stato venduto a Nordest, con il Veneto seconda regione d Italia per numero di buoni (5 milioni e 900 mila, il 14%) e l Emilia Romagna terza (con 1 milione di buoni in meno rispetto al Veneto). Al primo posto c è la Lombardia, con il 16% dei voucher venduti (6,8 milioni). Sebbene al Sud lo strumento è stato utilizzato in misura minore nel (appena il 15% dei voucher venduti) è nelle regioni del Mezzogiorno che si registrano le impennate maggiori di voucher venduti rispetto al 2012: sono infatti complessivamente quasi raddoppiati, e più che raddoppiati in realtà come Basilicata, Puglia, Calabria e Sardegna. Il fatto che nei primi sei mesi del 2014 in quasi tutte le regioni si siano venduti oltre due terzi dei voucher di tutto il, e considerano che è storicamente nella seconda parte dell anno che avviene il boom degli acquisti, è facile immaginare che tutti i territori regionali continueranno a registrare un forte incremento nell acquisto di buoni lavoro. Giovani e lavoro occasionale accessorio. Nel corso degli anni si è assistito ad un progressivo incremento non solo in termini assoluti dei giovani coinvolti in attività di prestazione occasionale accessoria, ma anche nel loro peso relativo sul totale dei impiegati. Naturalmente, ciò è diretta conseguenza dell ampliamento del campo di applicazione dello strumento, prima vincolato quasi esclusivamente al settore agricolo o a particolari periodi dell anno (festività o vacanze estive). Il risultato è che il numero di è passato da circa del 2011 a quasi 210 mila nel, con i giovani che rappresentano ben il 44% del totale dei occasionali, 12 punti in più rispetto al Anche la componente femminile tra i giovani è in costante aumento, e nel è consistentemente maggioritaria (55%). In tempi di crisi e di estrema difficoltà nel trovare una occupazione, il lavoro occasionale accessorio rappresenta dunque una boccata di ossigeno per i giovani, che riescono almeno a racimolare qualche entrata: nel hanno incassato circa 9,7 milioni di voucher, che corrispondono a 464 euro a testa. Resta il fatto che sembra ampliarsi la platea di soggetti coinvolti ma la quantità di lavoro diminuisce: nel 2012 gli Under 30 erano infatti riusciti ad incassare circa 60 euro a testa in più, e nel 2011 ben 150 in più. Anche nel caso dei, ed in particolare dei giovani, a livello territoriale si assiste ad una prevalenza di nel nord Italia (ovest ed est rappresentano oltre la metà) sebbene la distribuzione sia meno squilibrata dei voucher venduti, dato che i occasionali del sud sono stati comunque circa un quarto del totale (oltre 55mila). In linea generale i giovani rappresentano in tutte le regioni almeno il 40% degli occasionali complessivi, con punte del 52% in Calabria e del 49% in Basilicata. Le variazioni territoriali sono più eterogenee, e vedono comunque il Mezzogiorno crescere di più (+57%) rispetto al Nord (in particolare al Nordest, +28%). Anche per quanto riguarda le somme mediamente percepite dagli occasionali emerge il refrain a cui siamo ormai abituati nel nostro Paese: mentre i giovani del Nord hanno contato su oltre 500 euro a testa (quasi 800 in Trentino Alto Adige, poco meno di 600 in Veneto) nel Mezzogiorno ci si ferma a poco più di 300 euro (meno di 300 in Campania, Puglia, Basilicata e Molise). Evidentemente in queste aree la scarsità di opportunità di lavoro si riflette anche su periodi molto più brevi di attività svolte e pagate col sistema dei voucher. Come si diceva, esaminando le attività occasionali in cui sono stati impiegati i giovani nel, quelle agricole, di giardinaggio e pulizia o i lavori domestici vedono una quota rispetto al totale dei molto bassa (sotto o intorno al 20%): l aumento dei giovani interessati dal lavoro accessorio è infatti da ricercare prevalentemente nell occupazione in attività commerciali e turistiche, in cui superano la metà complessiva dei e che da sole rappresentano più della metà dei giovani impiegati, sono quelle 3

4 in maggiore crescita rispetto al 2012 (rispettivamente +63% e +141% di occasionali), ma, purtroppo, sono quelle che pagano di meno (se si esclude l agricoltura): i giovani nel commercio hanno incassato mediamente 426 euro in voucher nel, ancora meno coloro impiegati nel turismo (408). Le somme medie più elevate sono state percepite da chi si è occupato di lavori domestici (600 euro). In ultima analisi, quasi la tà (92%) dei giovani ha avuto come committente una impresa non familiare, percependo in media 468 euro. Molto più rari sono i casi di committenti di tipo pubblico, enti locali, scuole ed università, che tutti insieme hanno impiegato meno di 5 mila giovani occasionali, sebbene coloro che hanno avuto la fortuna di essere occupati da un ente locali siano quelli che hanno guadagnato di più: 649 euro in media a testa. 4

5 Dinamica del numero dei voucher venduti dal 2008 al e stima per il 2014 (1) Gennaio - giugno Luglio - dicembre Periodo Voucher venduti Gennaio giugno Luglio dicembre (1) Totale Var. % / ,7 (1) La suddivisione dei voucher venduti nei due periodi gennaio-giugno e luglio-dicembre dal 2008 al è stimata sulla base delle indicazioni riportate nel rapporto annuale dell INPS. La stima per il periodo luglio-dicembre del 2014 è stata ottenuta, noto il numero di voucher venduti da gennaio a giugno 2014, applicando le tendenza medie che si sono realizzate nella seconda metà dell anno dal 2010 al, in cui sono stati venduti poco meno di una volta e mezza i voucher della prima parte dell anno. Elaborazioni su dati INPS A carico del committente (importo lordo del singolo voucher pari a 10 euro) Impatto economico dei voucher Anno (mln euro) Gennaio - giugno 2014 (mln euro) Intero periodo (agosto giugno 2014) (mln euro) Quota % 408,7 274, ,5 100,0 INPS - Contribuzione gestione separata 53,1 35,7 156,8 13,0 INPS - Gestione del servizio 20,4 13,7 60,3 5,0 Assicurazione Inail 28,6 19,2 84,5 7,0 Valore netto dei voucher 306,5 206,1 904,9 75,0 Voucher i prestatori di lavoro (1) 251,7 n.d. 747,8 (1) Nel caso dei voucher i prestatori di lavoro, l intero periodo fa riferimento al periodo agosto 2008 dicembre. Elaborazioni su dati INPS 5

6 Regione / Area Voucher venduti nel e nel periodo gennaio-giugno 2014 per regione e variazione rispetto al 2012 Voucher venduti Incidenza % sul totale Var. % su 2012 Voucher venduti gen-giu 2014 Quota % rispetto a tutto il Piemonte ,0 51, ,0 Valle d'aosta ,3 126, ,0 Liguria ,6 112, ,8 Lombardia ,5 73, ,0 Trentino Alto Adige ,1 59, ,8 Veneto ,4 81, ,0 Friuli Venezia Giulia ,7 38, ,6 Emilia Romagna ,9 83, ,7 Toscana ,9 66, ,9 Umbria ,7 68, ,6 Marche ,1 82, ,3 Lazio ,0 40, ,2 Abruzzo ,9 78, ,6 Molise ,4 54, ,0 Campania ,3 73, ,8 Puglia ,3 121, ,3 Basilicata ,7 139, ,9 Calabria ,2 119, ,7 Sicilia ,1 67, ,9 Sardegna ,9 119, ,1 NordOvest ,5 69, ,9 NordEst ,1 69, ,2 Centro ,6 61, ,3 Sud-Isole ,8 95, ,7 Totale ,0 71, ,3 Elaborazioni su dati INPS 6

7 Anno Prestatori di lavoro occasionale accessorio dal 2008 al e voucher riscossi Totali Di cui donne (%) % su Voucher % su voucher Importo medio lordo voucher riscossi Da (euro) Da (euro) ,5 12, , ,7 32, , ,1 38, , ,4 40, , ,9 41, , ,6 43, , Elaborazioni su dati INPS Prestatori di lavoro occasionale accessorio nel per regione e voucher riscossi Regione / Area Under 30 % su Var. % 2012/ voucher nel Importo medio lordo voucher nel (euro) Piemonte ,8 0, Valle d'aosta ,9-6, Liguria ,7 100, Lombardia ,6 46, Trentino Alto Adige ,0-24, Veneto ,6 37, Friuli Venezia Giulia ,2-0, Emilia Romagna ,6 66, Toscana ,5 56, Umbria ,7 65, Marche ,6 52, Lazio ,1 22, Abruzzo ,9 34, Molise ,4 41, Campania ,2 31, Puglia ,3 102, Basilicata ,9 60, Calabria ,7 54, Sicilia ,8 34, Sardegna ,6 78, NordOvest ,7 32, NordEst ,5 28, Centro ,4 43, Sud-Isole ,7 57, Totale ,7 38, Elaborazioni su dati INPS 7

8 Prestatori di lavoro occasionale accessorio nel per attività di impiego e voucher riscossi Attività di impiego % su Var. % 2012/ voucher nel Importo medio lordo voucher nel (euro) Attività agricola ,2-47, Commercio ,1 63, Giardinaggio e pulizia ,0-26, Lavori domestici ,4 24, Manifestazioni sportive e culturali ,4-20, Servizi ,4 53, Turismo ,2 141, Restanti attività ,3 19, Totale (1) ,7 38, (1) Il totale non coincide con la somma delle attività di impiego in quanto non sono stati riportati i dati relativi ai settori di attività non disponibili. Elaborazioni su dati INPS Prestatori di lavoro occasionale accessorio nel per tipologia di committente e voucher riscossi Tipologia di committente % su Var. % 2012/ voucher nel Importo medio lordo voucher nel (euro) Committenti pubblici ,4 10, Enti locali ,1-52, Impresa agricola ,2-47, Impresa familiare ,9-8, Impresa non familiare ,1 53, Privati ,9 28, Scuole e università ,7 54, Totale (1) ,7 38, (1) Il totale non coincide con la somma delle attività di impiego in quanto non sono stati riportati i dati relativi ai settori di attività non disponibili. Elaborazioni su dati INPS 8

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