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1 federfarma federazione nazionale unitaria dei titolari di farmacia italiani I TEMI DEL CONFRONTO TRA REGIONI E FARMACIE I principali temi che richiedono un confronto tra la Conferenza delle Regioni e le farmacie sono: - IL RINNOVO DELLA CONVENZIONE FARMACEUTICA o Aspetti procedurali o Contenuti innovativi o Contenuti da aggiornare - LA DISTRIBUZIONE DIRETTA o Motivazioni sanitarie superate o PHT da rivedere - LA NUOVA REMUNERAZIONE Aspetti procedurali LA CONVENZIONE FARMACEUTICA Il rapporto farmacie/ssn è disciplinato dalla convenzione nazionale triennale (d.lgs. n. 502/92, art. 8, comma 2), conforme agli accordi di cui all art. 4, comma 9, della legge n. 412/91. L attuale convenzione è scaduta da oltre 15 anni. La legge n. 412/91, come modificata dal d.lgs. n. 153/2009, oltre a individuare nella SISAC la struttura deputata a rappresentare la delegazione di parte pubblica (art. 4, commi 9 e 9-bis), prevede anche che con accordo in Conferenza Stato-Regioni - a tutt oggi non ancora emanato e sul quale deve essere sentita la Fofi - sia disciplinato il procedimento di contrattazione relativo alla convenzione farmaceutica. La SISAC è composta da rappresentanti delle regioni nominati dalla Conferenza dei Presidenti delle regioni. Della delegazione fanno parte, limitatamente alle materie di rispettiva competenza, i rappresentanti dei ministeri dell economia, del lavoro e della salute. Le Regioni esercitano i poteri di indirizzo nei confronti della SISAC tramite il comitato di settore (art. 41, comma 1, d.lgs n. 165/2001). In attesa di avviare concretamente le trattative, potrebbe essere utile aprire tavoli di confronto su singoli temi al fine di individuare soluzioni condivise e favorire un rapido rinnovo della convenzione. Contenuti innovativi Alla convenzione farmaceutica nazionale la normativa recente ha attribuito il compito di dare attuazione ad alcune rilevanti innovazioni, quali:

2 1. l attuazione in regime di SSN di nuovi servizi di alta valenza socio-sanitaria, ai sensi del decreto legislativo n. 153/2009. In estrema sintesi, la nuova normativa prevede il coinvolgimento della farmacia nei seguenti servizi: Assistenza domiciliare integrata Offerta di prestazioni, in farmacia e a domicilio, di altri operatori socio-sanitari come infermieri e fisioterapisti Iniziative per favorire il corretto uso dei farmaci e il monitoraggio delle terapie, particolarmente utile per garantire l aderenza dei pazienti alle terapie, ottenere così i migliori risultati terapeutici e ridurre gli sprechi Programmi di educazione sanitaria e prevenzione, anche attraverso screening di massa test diagnostici di prima istanza prenotazione di visite specialistiche ed esami diagnostici tramite CUP, con pagamento del ticket e ritiro del referto in farmacia. I nuovi servizi possono dare un contributo importante a garantire la sostenibilità del sistema in quanto i cittadini possono accedere a prestazioni di alto valore socio-sanitario tramite la farmacia sotto casa e ciò consente di fare un passo avanti in direzione della territorializzazione della sanità, particolarmente importante in questa fase di grande criticità dal punto di vista economico che costringe la pubblica amministrazione a ridurre le prestazioni (soprattutto sul versante ospedaliero), con il rischio di privare i cittadini di servizi essenziali. Il SSN, grazie all intervento della farmacia, potrà ridurre i costi di erogazione di servizi oggi spesso garantiti in modo frammentario e con costi non sempre precisamente verificabili. Le prestazioni sanitarie, soprattutto l erogazione di farmaci, saranno sottoposte a un attento monitoraggio, grazie alla collaborazione della rete informatizzata delle farmacie, favorendo così una serie opera di razionalizzazione della spesa, di cui tanto si è parlato ma che finora si è concretizzata più che altro in tagli alle varie voci di spesa. 2. l impatto sull assetto del servizio farmaceutico delle forme di aggregazione dei medici di medicina generale (UTAP, AFT, CREG, case della salute), caratterizzate tra l altro dalla presenza di altri operatori sanitari. In tale ambito è essenziale individuare le possibili modalità di coinvolgimento delle farmacie nel processo di potenziamento delle cure primarie, al fine di evitare la marginalizzazione del servizio farmaceutico rispetto al nuovo modello assistenziale. A tale riguardo, va considerato che alla convenzione farmaceutica è demandata anche la definizione dei rapporti interprofessionali, in particolare con i medici di medicina generale, con il coinvolgimento di Fofi e Fnom. Il decreto legislativo n. 153/2009, all articolo 2, sottolinea la necessità di promuovere la collaborazione interprofessionale dei farmacisti delle farmacie pubbliche e private operanti in convenzione con il Servizio sanitario nazionale con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. A fronte di tale principio, l articolo 3 del medesimo decreto legislativo prevede che, nel rinnovo degli accordi nazionali dei medici di medicina generale e delle farmacie, per gli aspetti riguardanti la collaborazione interprofessionale, in riferimento alle disposizioni di cui all'articolo 11 della legge 18 giugno 2009, n. 69, e al relativo decreto legislativo di attuazione, sono congiuntamente sentite la Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani e la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri.

3 3. la definizione del concetto di ruralità, ai fini dell erogazione dell indennità di residenza, sempre ai sensi del dlgs 153/2009; Il decreto legislativo n. 153/2009, all articolo 4 prevede che: 1. All'articolo 2 della legge 8 marzo 1968, n. 221, il primo e secondo comma sono sostituiti dai seguenti: «1. L'accordo collettivo nazionale di cui all'articolo 8, comma 2, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni, stabilisce i criteri da utilizzare da parte delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano per la determinazione dell indennità di residenza prevista dall'articolo 115 del testo unico delle leggi sanitarie approvate con regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, in favore dei titolari delle farmacie rurali. I predetti criteri tengono conto della popolazione della località o agglomerato rurale in cui è ubicata la farmacia, nonché di altri parametri indicatori di disagio, in relazione alla localizzazione delle farmacie, nonché' all'ampiezza del territorio servito. 4. la definizione della dotazione minima di personale di cui la farmacia deve disporre ai fini del mantenimento della convenzione con il Servizio sanitario nazionale, ai sensi di quanto previsto dal decreto-legge n. 1/2012, convertito nella legge n. 27/2012 (c.d. Cresci-Italia), che prevede all articolo 11, comma 16, quanto segue: 16. In sede di rinnovo dell'accordo collettivo nazionale con le organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative, ai sensi dell'articolo 4, comma 9, della legge 30 dicembre 1991, n. 412, e successive modificazioni, è stabilita, in relazione al fatturato della farmacia a carico del Servizio sanitario nazionale, nonché ai nuovi servizi che la farmacia assicura ai sensi del decreto legislativo 3 ottobre 2009, n. 153, la dotazione minima di personale di cui la farmacia deve disporre ai fini del mantenimento della convenzione con il Servizio sanitario nazionale. La nuova convenzione dovrà tenere conto anche di altre novità normative che non riguardano solo la farmacia, quali l introduzione della ricetta elettronica (e anche del fascicolo sanitario elettronico e del correlato dossier farmaceutico), che avrà un impatto rilevante sull attività della farmacia stessa. Contenuti da aggiornare Gli stessi contenuti classici della convenzione richiedono un aggiornamento, alla luce delle criticità emerse in sede di applicazione dell accordo vigente. È il caso di temi quali: - il contenzioso sulle ricette irregolari; - i tempi di pagamenti delle farmacie, con l esigenza di applicare anche in questo ambito la normativa europea contro i ritardi nei pagamenti; - il diritto di sciopero delle farmacie; - la guardia farmaceutica.

4 LA DISTRIBUZIONE DIRETTA Motivazioni sanitarie superate La distribuzione diretta dei medicinali non sembra essere più dettata da motivazioni legate a specifiche caratteristiche dei medicinali (ad esempio, la necessità di particolari cautele al momento della somministrazione, da effettuarsi sotto controllo medico). Un caso esemplare è quello dei nuovi farmaci antitumorali che vengono assunti per via orale e non richiedono attenzioni specifiche da parte dei pazienti. Una dimostrazione evidente di un approccio totalmente svincolato da esigenze di natura sanitaria sono le ipotesi, avanzate nell ambito di accordi siglati a livello locale, di affidare ai postini la consegna a domicilio di farmaci in distribuzione diretta. I farmaci verrebbero consegnati da personale non qualificato, con costi tutti da verificare e senza alcuna possibilità di effettuare un monitoraggio delle terapie anche ai fini di garantire la compliance da parte del paziente. Poiché le farmacie sono il soggetto che meglio di altri può garantire questa attività di controllo e monitoraggio, appare necessaria una verifica, basata su dati concreti, riguardo al coinvolgimento delle farmacie stesse nei programmi di assistenza a favore dei pazienti cronici, affidando a tali presidi la dispensazione dei farmaci, anche a domicilio, con l obiettivo di aumentare l aderenza alle terapie e ridurre gli sprechi. PHT da rivedere Sarebbe opportuna una revisione su basi scientifiche sia del PHT sia delle delibere regionali che hanno individuato i medicinali oggetto di distribuzione diretta, al fine di verificare se sussistano motivazioni di tipo terapeutico e assistenziale per il ricorso alla distribuzione da parte di strutture sanitarie pubbliche. Il PHT, inoltre, che oggi è uno strumento rigido, dovrebbe avere maggiore flessibilità sia in ingresso che in uscita: vi dovrebbero essere inseriti i medicinali innovativi che richiedono un attento monitoraggio e dovrebbero via via uscirne i prodotti di uso consolidato che non hanno più bisogno di specifiche attività di controllo in fase di somministrazione. LA NUOVA REMUNERAZIONE DELLE FARMACIE Nell ottica di rendere più conveniente la distribuzione in farmacia dei medicinali innovativi ad alto costo, oggi oggetto di distribuzione diretta, il Parlamento, nella scorsa Legislatura aveva approvato una norma, nell ambito del DL sulla spending review, che puntava all introduzione di un nuovo meccanismo di remunerazione della farmacia, basato su una quota fissa per confezione e una ridotta quota percentuale. Tale soluzione è applicata con ottimi risultati in diversi altri Paesi europei (Germania, Francia, Belgio, Svizzera). Purtroppo tale riforma è rimasta bloccata a seguito dei rilievi formulati dai Ministeri dell economia e della salute all accordo raggiunto dalle organizzazioni di farmacie e grossisti con l AIFA il 16 ottobre 2012, secondo quanto previsto dal DL spending review. Tali rilievi potranno essere

5 superati grazie alla proroga al 31 dicembre 2013 della scadenza del termine per l entrata in vigore del nuovo sistema, prevista dal Governo Letta con apposito, che consentirà di far ripartire il confronto sulla riforma della remunerazione, anche con il coinvolgimento delle Regioni. In tal modo potranno essere raggiunti obiettivi importanti, quali: 1. estendere la completa tracciabilità ed il governo della spesa anche ai farmaci attualmente in distribuzione diretta, grazie al monitoraggio garantito dalle farmacie; 2. garantire il mantenimento, nel tempo, del livello di efficienza delle farmacie, senza aggravi di spesa per il SSN e riducendo, anzi, i costi sostenuti dalle ASL per la distribuzione dei farmaci; 3. ridare centralità al medico di medicina generale e alla farmacia nel processo di assistenza territoriale, favorendo una maggiore integrazione tra questi due presidi del SSN nell ambito del processo di potenziamento delle cure primarie; 4. valorizzare l attività delle farmacie nell ottica di una maggior attenzione al paziente, mediante l attivazione di nuovi servizi volti alla realizzazione di risparmi per il SSN ricorrendo a tutte le potenzialità professionali, tecnologiche e strutturali delle quali la farmacia dispone.

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